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Autore: Babygirl91    19/04/2010    1 recensioni
"Erano secoli che non uscivano dagli Inferi..." spero vi piaccia è la mia prima ff... siate clementi please
Genere: Thriller, Sovrannaturale, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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grazie ha chi ha recensito e chi recensirà, questo è il secondo chappy spero vi piacci,buona lettura

Osservare il cielo era una cosa magnifica soprattutto se  lo osservavi con il tuo bellissimo fidanzato vampiro, nessuno lo sapeva meglio di Bella.

Ma sapeva bene che il suo tempo di pace stava per scadere, la voglia a forma di pentacolo, che di solito era talmente piccola da essere invisibile anche ad occhio di un vampiro ora era grande almeno un centimetro e mezzo e si notava molto all’interno del polso e da rosa che era si era scurito fino a diventare nero. Odiava quando era così visibile, ma era anche l’unica cosa che le comunicava che presto avrebbe rivisto le sorelle. Stava  faticando a tenerla nascosta ad Edward e al resto del mondo con polsini e braccialetti  coprenti ma presto non  sarebbe servito.

A svegliarla dalle sue paure fu Edward preoccupato per lo strano stato di agitazione che aveva colpito la fidanzata negli ultimi giorni, sembrava assente e distante, non era completamente coinvolta neppure quando facevano l’amore come poco prima, cominciava a temere fosse colpa sua, che avesse cambiato idea sul suo conto e di che razza di mostro inumano fosse e che lei, l’angelo più puro e dolce del paradiso, volesse lasciarlo per  farlo sprofondare di nuovo nell’oblio della solitudine.

A questo pensiero gli occhi gli diventarono neri come l’onice più pura e Bella interpretò questo segno come sete e non come paura mista a rabbia.

< Edward, perché non vai un po’ a caccia? Non sopporto di vederti soffrire a causa mia,e poi in poche ore cosa vuoi che mi succeda?>

Edward era tentato di dire no e stare con lei,ma aveva bisogno di sfogarsi e la sua vicinanza non lo aiutava.

< Va bene ma tu vai a dormire adesso ok?>

< Anche io>

E detto questo uscì nella notte inghiottito dall’oscurità.

 

Aveva cacciato in abbondanza, era stato fortunato, era riuscito a trovare anche due puma ed ora era sazio, di nuovo calmo e pronto a tornare dal suo amore che probabilmente stava dormendo, sorrise a quel pensiero, non vedeva l’ora di osservare il suo tenero piccolo amore mentre borbottava nel sonno.

Una risata argentina interruppe i suoi pensieri.

Sembrava quella di una bambina, ma che ci faceva una bambina nel bosco? Che si fosse persa?

Si alzò e cominciò a cercare la provenienza di quel suono. Gli sembrava di girare intorno e decise che si era immaginato tutto, chi avrebbe lasciato una bambina da sola nel bosco di notte??? Si, doveva essersi immaginato quella risata

< Ma come, ti arrendi già??>

Quella voce lo fermò, si girò pensando fosse dietro di lui, ma non vide niente

< Chi c’è??>

< Sono qui>

Gli rispose la voce che ora identificava come quella di una quattordicenne circa, ma non riusciva a vederla

< Qui dove?>

< Qui> si spaventò dato che ora la voce era proprio sopra di lui.

Alzò la testa e vide l’ultima cosa che si aspettava di vedere, una ragazzina di appena 14 anni lo fissava dall’alto del ramo più alto di un pino, con aria compiaciuta e divertiva

< Ma che fai lì? Scendi è pericoloso> la sua vena cavalleresca si fece sentire

< Non è di lei che ti dovresti preoccupare>

Dietro di lui fece la sua apparizione una splendida ragazza, aveva i capelli neri con folti boccoli corti, le arrivavano poco sotto la nuca, la pelle talmente chiara da farla sembrare un vampiro, ma era stati gli occhi a colpirlo: verdi come gli smeraldi più puri, profondi con una scintilla maliziosa e un espressione perfida di puro divertimento, era chiaro che trovasse divertente il suo stupore, il corpo era minuto ma proporzionato, le ricordava in un certo senso Alice per la statura, ma per le forme faceva concorrenza a Rosalie, le labbra infine erano piene con il labbro inferiore leggermente più pieno rispetto al superiore … Strano  Bella aveva la stessa caratteristica.

< Hai visto che faccia ha fatto ,Eris?> disse la ragazza sull’albero, che si accorse in quel momento fosse scesa dandogli l’opportunità di osservarla meglio. 

Aveva i capelli color del cioccolato lunghi fino alla base della schiena,lisci e lucidi, il viso era ovale e un incarnato olivastro chiaro, molto particolare, le labbra era abbastanza fini e insieme agli occhi grandi e verde giada le davano un aria innocente e da bambina anche lei nel sorriso le ricordava la sua Bella.

< Ho l’impressione si sia incantato Ebe> disse quella che aveva capito  chiamarsi Eris, la sua voce era bassa e sensuale eppure aveva qualcosa di minaccioso, ora più che divertita sembrava scocciata, come se si aspettasse un’altra reazione

< Non abbiamo molto tempo, chiediamo  ciò che dobbiamo chiedere e andiamocene, lui non è il solo vampiro in circolazione, e ci sono anche dei mutaforma, la situazione è spinosa Ebe> continuò Eris … Un momento sapevano cos’era e che c’erano dei mutaforma a La Push… chi erano queste ragazze. Prima di poter fare domande Eris continuò

< Tu sei Edward Cullen, dico bene?>  l’aveva detto più come un affermazione che come una domanda

< Si, sono io. E tu chi saresti?>

Lo disse come fosse una minaccia a non fare altre domande

< Tu sei il ragazzo di Isabella Swam, giusto? Non c’è che dire, Bella ha un ottimo gusto in fatto di uomini>

Conoscevano Bella?? Ma chi erano queste ragazze …

< Vogliamo che dia questo messaggio a Bella, le Nove sono tornate e non vedono l’ora di riabbracciare il loro sole>

Per la prima volta da quando la sentì parlare  Edward trovò il suo tono dolce, ma aveva l’impressione non usasse spesso quel tono … in quel momento si accorse di non riuscire a sentire i pensieri di nessuna delle due, e ne fu particolarmente turbato

< Ah, un'altra cosa> si fece sentire Ebe , rimasta zitta fino a quel momento<  devi dire, da parte di Ebe, che ha visto la Madre e che era molto preoccupata per lei ma che Ebe è riuscita a calmarla solo dicendole che le sarebbe stata vicina, quindi si prepari a una mia visita> ci pensò un attimo e poi aggiunse < dille anche che ad Ecate è mancata molto, quasi non parlava poverina, e che probabilmente anche lei le farà visita presto>

< E’ stato un piacere Edward ma ora dobbiamo andare, ciao,ciao>

Detto questo sparirono inghiottite della notte così come erano apparse

 

 

  
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