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Autore: Freya Crystal    19/04/2010    2 recensioni
Seconda classificata al contest Seven Deadly indetto da Addison89 sul forum di EFP.
In ognuna delle sette shot, il protagonista narra in prima persona determinati e significativi avvenimenti della sua vita. Alcuni sono inventati, altri approfondiscono dei missing moments.
Ho associato un colore diverso ad ogni peccato capitale, e come avrete potuto notare dal titolo della raccolta, i colori sono quelli dell’arcobaleno. In ogni capitolo c’è una frase esplicativa che caratterizza il “peccatore” in questione.
Buona lettura a tutti ;)
Genere: Generale, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Jasper Hale, Rosalie Hale
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga, Più libri/film
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Titolo del capitolo: Take away from me. ( Portata via da me).
Personaggi principali associati al peccato: Jacob Black.
Personaggi secondari: Bella, Edward.
Pairing: Jacob/Bella, Edward/Bella.
Raiting: verde.
Genere: generale.
Avvertimenti: One shot.





Invidiamo gli altri più per quello che hanno che per quello che sono.”       
                                                                                                            Gervaso.


Take away from me



Era solo un mostro, un essere privo d’anima dannato per l’eternità. Eppure lei lo aveva scelto. Aveva scelto di amare una patetica sanguisuga che avrebbe potuto donarle solo il rischio della morte.
Il perché mi era ignoto.
Pallido, occhiaie grigie che gli circondavano le palpebre degli occhi color bile, l’aria di chi si credeva Dio sceso in terra... Eppure tutte morivano per lui.  A quanto pareva io ero l’unico a non vederlo bello. Non avrei mai capito i gusti delle donne riguardo all’aspetto fisico. Ma ero convinto che Bella desse importanza anche a qualcos’altro, e non riuscivo a capacitarmi del fatto che si fosse innamorata di lui.
Avevo una cotta per Bella perché oltre a sentirmene incredibilmente attratto, la credevo diversa dalle altre, più matura e saggia di qualunque altra diciassettenne avessi mai avuto modo di conoscere. Mi aveva mostrato il suo interessamento nei miei confronti quando eravamo stati a La Push, sapevo di piacerle, sapevo che se mi fossi fatto avanti, avrei potuto conquistarla. Dovevo solo respingere un fastidioso ostacolo piazzatosi al centro del mio percorso: la sanguisuga. Scacciai la voglia di saltargli addosso in quell’istante mentre le accarezzava la schiena. Ero desideroso di provocarlo davanti a Bella, ma non dovevo farlo, perché mi sarei messo in cattiva luce davanti a lei e le avrei rovinato la serata.
Mi maledii mentalmente per essere andato a quello stupido ballo. Al solo pensiero di avvicinarmi a Bella, io, grande e grosso com’ero, sentivo le ginocchia tremare.
Sarebbe stato tutto più semplice se al posto del ghiacciolo ci fossi stato io a stringerla tra le mie braccia. Ma non avevo nemmeno il coraggio di figurarmi la scena. Di certo l’algido cavaliere non sarebbe stato lieto di lasciare la sua dama nelle mani dell’altro. Odiavo attribuirmi quell’appellativo. Odiavo essere il terzo incomodo. Odiavo l’idea di intromettermi nella seratina romantica di Bella. E mi vergognavo. Ero a disagio, perfino, cosa che solitamente non mi accadeva quasi mai. I balli non facevano per me, come le camicie eleganti e le cravatte. Per quel che ne sapevo, nemmeno a Bella piacevano i balli. Quando eravamo piccoli e giocavamo insieme col fango,  Bella si soffermava nelle sue fantasticherie e diceva di volere un eroe capace di proteggerla dai pericoli, uno di quelli coi superpoteri in grado di fare acrobazie spericolate, libero e indipendente, sempre pronto ad aiutare i più deboli e a lottare contro i prepotenti. Io ero contento che lei non volesse un principe come tutte le altre mie amichette, perché anche a me non piaceva l’idea di essere un ragazzo ricco ed elegante in sella ad un cavallo bianco, preferivo atteggiarmi da Robin Hood, l’eroe scapestrato perfetto per Bella.
Ebbi una fitta allo stomaco a quel ricordo nostalgico.
Dolce Bella,quanto cose abbiamo in comune. Eppure non ci siamo innamorati l’uno dell’altra come sognavo accadesse sin da piccolo.
Era troppo doloroso restare a guardare Bella e Edward Cullen insieme. Decisi di andarmene, quel posto non faceva per me, e se non fosse stato per mio padre, non ci sarei mai andato. Ma nel momento stesso in cui formulai quel pensiero, la sanguisuga mormorò qualcosa all’orecchio di Bella e lei con aria smarrita si guardò attorno, finché non mi vide, poco più distante da lei.
Dannazione. Non potevo lasciare la sala da ballo, avrebbe pensato che l’avessi fatto apposta. Oramai dovevo andare a salutarla. Avanzai verso di lei con passo insicuro.
Perfetto, ,ti ha visto lì impalato al centro della sala come un idiota e adesso starà provando vergogna per te.
La delicatezza con cui Edward sciolse la presa ferrea dalla sua schiena, e lo sguardo acceso d’amore -se così si poteva definire- che le rivolse, montarono in me un’intensa sensazione di fastidio e invidia.
- Ciao Bella. -, salutai cercando di sorridere al mio meglio e di sostenere il suo sguardo.
- Ciao Jacob. -
Mi costò tutta la fatica del mondo rivolgere un cenno di saluto anche alla sanguisuga, che ora teneva per la vita Bella e mi stava perforando con lo sguardo freddo. – Edward. -
Forzato, ,troppo forzato. Non mi importava che Mister Chioma Sexy se ne accorgesse, ma sperai che almeno Bella non lo avesse notato.
- Ciao Jacob. -
Avrei voluto sprofondare nel pavimento.
La sanguisuga lasciò Bella nelle mie mani e dopo averle rivolto un ultimo sguardo di venerazione, si allontanò.
- Ehm, balliamo? -, proposi.
Era l’ultima cosa che avrei mai voluto chiederle. Ma dovevo cogliere l’occasione al volo. Con la sanguisuga perennemente appiccicatale sarebbe stato difficile passare del tempo con Bella, specie averla tra le mie braccia. Per un istante sperai di vederla sorridere, come se avesse ricordato il nostro rifiuto di farci principe e principessa quando da piccoli  giocavamo insieme. Invece si limitò ad annuire, perplessa, spalancando quei suoi occhioni scuri che mi avevano fatto perdere la testa.
Cosa ti ha fatto quel succhiasangue? Ti ha stregata, assuefatta a lui con qualche sporco e astuto incantesimo ammaliatore? Immagino che adesso i tuoi pensieri siano pieni di lui e che di  noi due non ti sia rimasto niente nella memoria. Come fai a non ricordare?
Faticò a salire sui miei piedi, data la mia altezza. Sorrisi orgogliosamente tra me e me a quel pensiero.
- Non dirmi che sei cresciuto ancora dall’ultima volta che ci siamo visti. -
Sfoderai uno dei miei migliori sorrisi. - A quanto sembra si. Sono più di un metro e ottanta. -
Dio, ,come sei bella questa sera... Bella.
Volevo godermi quel breve momento insieme a lei, senza pensare a nessun’altro fuorché a noi due. Al diavolo il fatto che sembrassi un sacco di patate, nel mio vestito inadeguato alla mia personalità, mentre mi muovevo lentamente sul posto. Al diavolo la sanguisuga e tutti gli altri studenti.
Ero abbracciato alla ragazza che mi faceva battere il cuore, splendida nel suo vestito blu cielo anche con una gamba ingessata. Potevo guardarla negli occhi e sorriderle mentre mi parlava, potevo illudermi che fosse mia.
L’idea di doverle riferire il messaggio di mio padre m’irritava. Non volevo menzionare Edward Cullen, non in quel momento così prezioso per me, ma era un mio dovere farlo.
Sperai vivamente che reagisse quando le dissi che Billy non approvava il suo fidanzamento con il succhiasangue, sperai che capisse che glielo stavo dicendo perché mi piaceva…Lo sapeva che la ragazza impegnata a cui avevo alluso nella conversazione precedente fosse lei. Ma non si mostrò turbata più di quel tanto, gli occhi le brillarono di determinazione quando mi disse che sarebbe stata in grado di assumersi le sue responsabilità. Forse lo amava davvero…
Stupido Cullen. Avrò anche due anni meno di Bella, ma potrei comunque renderla felice e completa, cosa che tu non potresti fare mai. Io potrei darle calore umano, potrei farle scoprire piaceri di cui tu hai dimenticato l’esistenza, freddo sasso senza vita.
Niente è per sempre. Così dice la gente.
Eppure l’essere che meno sopportavo al mondo poteva vivere in eterno. Quando si avvicinò a me a Bella per separarci, fu dura resistere al desiderio di saltargli addosso e prenderlo a pugni. Non era giusto. Non era giusto che un mostro come lui avesse ottenuto un dono tanto grande e raro. L’amore di una creatura meravigliosa come Bella, semplice ed innocente umana con una vita intera davanti a sé, non poteva essere sprecato per colmare le giornate di un mostro.
Avrei odiato Edward Cullen fino alla mia morte, me lo sentivo. Lo avrei odiato perché incapace di capire perché lui fosse migliore di me.


*******


Spazio dell'autrice:  care fan di Bella&Jacob, mi spiace diverlo, ma io parteggio assolutamente per Bella&Edward XD
Tuttavia non disprezzo Jacob, anche lui mi piace come personaggio. In questa fanfiction ho voluto far emergere un lato di lui che di solito non si vede: l'insicurezza. Credo che lo abbia reso più tenero.
Un po' triste come finale, ma è così che ho immaginato la scena nella mia mente. Lascio a voi il diritto di giudicare.
Ringrazio e rispondo alle recensioni di:
Bella_Kristen: ciao cara, come sempre mi fai troppi complimenti ^^ Felice di sapere che gli abbinamenti  siano stati ancora una volta di tuo gradimento. Né Alice né Emmett sono stati peccatori in questo capitolo, ma spero che ti sia piaciuta lo stesso.
Ninfea Blu: mi gratifica sapere che il confronto tra  Edward e Jasper ti sia piaciuto. Io stessa mi sono cullata dentro alla storia, l'atmosfera di leggerezza di cui parli tu è emersa grazie ad Edward, perché l'ho descritto calmo e sicuro, benché non lo fosse realmente, tormentato dal pensiero di Bella e di ciò che le era successo. Non riesco ad immaginarlo capace di mostrare le sue preoccupazioni quando i suoi famigliari sono in crisi, penso che anteponga gli altri a se stesso, in tale circostanza. Edward si impone di nascondere il suo dolore perchè prima di tutto vuole far star bene i suoi cari, come accade  in questa shot mentre cerca di confortare Jasper. Spero di essere stata chiara, il concetto è semplicissimo, ma oggi, non so perché, fatico a spiegarmi chiaramente XD

 
  
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