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Autore: glumbumble    19/04/2010    0 recensioni
Sulla scia delle mia nuova FanFiction, ho ripreso questa mia estiva One Shot e l'ho trasformata in una serie di Missing Memories... spero vi piaccia!
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ok, lo so, sto degenerando nella morbosità con il pairing James/Lily, solo che dopo aver visto l'idea della Song Challange non ho potuto resistere alla tentazione di provare a farne uno, e dato che ormai mi sono abituata a scrivere di loro come potevo cambiare? Vi ricordo in breve le regole : aprite il vostro riproduttore, mettete su brani casuali e scrivete una breve drabble su ognuna delle 10 canzoni che verranno fuori; avete tempo per scrivere da quando inizia la canzone a quando finisce. E dopo questa enorme introduzione, ecco il mio !


Song Challange.


Stacey's Mom.

“Esci con me.”
“Levatelo dalla testa.”
“Perché?” lei mi guarda malissimo “Tanto per cominciare tu non mi hai fatto una domanda ma me lo hai praticamente ordinato.
Sorrido “Vero, scusa, Ti andrebbe di uscire con me?”
“No.”
“ E ora per quale motivo? “
“ Non ne ho voglia, adesso.”
Sbuffo, odio quando fa così “E adesso?” lei mi ignora, ma riesco a vedere un sorriso.
Aspetto qualche secondo, gli occhi puntati su di lei “Lily, ti andrebbe di uscire con me, adesso?
Lei si guarda attorno, pensierosa e divertita “Verrei, ma devo andare da mia madre.
“ Andiamo da tua madre allora.”
Lei ride “Davvero?”
Ma si, andiamo dalla madre di Lily.


Time to Pretend.


Respiro a fondo l'aria fresca. La giornata è splendida, magnifica, lucente e frizzante.
Se anche la mia vita fosse così...
Ma devo far finta che lo sia, non devo dare a vedere quanto sto in realtà male.
“Tutto bene, Prongs?” annuisco al mio migliore amico “A meraviglia.”
Lui sorride “Bene, perché ho organizzato un'uscita a cui non potrai negarti.”
Lo guardo fintamente incuriosito, so per certo che sarà un appuntamento. Lui si vuole divertire e pensa di farmi un piacere, portando anche me. Solo che ultimamente i balli, le uscite, le bevute e le risate mi annoiano. Mi manca il tempo passato da solo. Anzi. Mi manca lei. Ma lei non c'è, non riesco a farla essere mia. Le ragazze arrivano, chiamate da Sirius. In quel momento arriva anche lei. Vicino al lago, con le amiche. Mi stampo un sorriso sulle labbra, ho smesso di umiliarmi per lei. Mi osserva gelida salutare le due ragazze attraenti e sciocche appena arrivate. In fondo per lei anche io sono così e va bene, è tempo di mentire.


Lords of Acid.


Mi stacco da lui, che mi guarda stupito. Fidati non potrai mai essere più stupito di me.
Lo vedo cercare le parole, invano “Perché?” mi chiede alla fine.
“Non lo so nemmeno io, è la musica.” riesco a dire. E' vero, questa musica pulsante, sparata dalle casse mi ha da subito ipnotizzata, come un Imperius.
“Pentita?” mi chiede lui imperturbabile.
Bevo a disagio qualcosa appoggiato al tavolo “No.” sussurro baciandolo ancora.








Our Lives.


Buffo. Il cielo è splendente, quasi in contrasto con quanto accade dentro casa.
Mi sembra tutto così assurdo. Dovrebbe essere tutto così facile adesso: questi sono i giorni degni di essere vissuti, i momenti splendidi che forgeranno le nostre vite. E invece la costante delle morte è sempre presente.
“Sicuri di volerlo fare? Non dovete per forza...” quello del padre di James sembra più una supplica che un consiglio. Lo vedo annuire al mio fianco.
“Dobbiamo. Per creare un mondo migliore, almeno per tentare. Non possiamo arrenderci così. Lo dobbiamo. A noi stessi e a lui.” aggiunge guardando con tenerezza la mia pancia appena accentuata. Sento i miei occhi inumidirsi “E' vero, riprendiamoci le nostre vite.”


Little James.


Piccolo Harry James, che adesso mi guardi con i tuoi occhi verdi. Ti voglio bene. Buffo, non eravamo ancora pronti ad essere grandi, eppure eccoci qui, in una casa piena di te. E ti ringrazio, per i tuoi sorrisi ed anche per i tuoi pianti, per vivere.
Ti prego, se dovesse succedere qualcosa di brutto, stai sempre vicino alla tua mamma, cerca di dimostrarle il bene che io sento per lei. Anche solo la metà andrebbe bene, sarebbe tanto.
Il mondo adesso è un posto brutto, ma il tuo papà cercherà di renderlo migliore, per te, mio piccolo ometto, che adesso agiti i pugni cercando di acchiappare il fumo che faccio uscire dalla bacchetta. Ed eccola tua mamma, che ti viene a prendere. Non ha voluto metterti il pigiama arancione che avevo proposto io, dice che quell'azzurro è perfetto per te, ed azzurro sia. Buona notte, Harry James, buon Halloween.


Boom, Boom, Boom. (Sono meravigliata quanto voi di averla nel mio Itunes...)


Sorrido nervosamente. Questo genere di cose mi imbarazzano sempre.
“Wow, Evans, chi pensava che potessi stare bene anche vestita così!2
Sorrido scuotendo la veste magica anni '50 – E io non pensavo di potermi divertire a una festa magica in maschera. - rispondo osservandolo. E' da qualche tempo che in effetti lo vedo migliorato, perciò lo prendo improvvisamente per una mano e lo conduco sulla pista da ballo – Ti va di ballare? - James si riprende subito e sorride – Ormai sono abituato allo strano effetto che ti fanno le feste.
No, lo strano effetto che mi fai tu.- gli dico io accennando un passo di danza che mi fa nascondere il volto. Lo sento prendermi per i fianchi, baciarmi e sussurrarmi – Passiamo la notte insieme, oggi e per sempre.


Maria.


Arriva. Riesco a percepirlo da miglia di distanza. Bella, fresca come l'aria, e perfettamente
ignara dell'effetto che fa “Prongs, sveglia!” sento Sirius chiamarmi da una distanza improbabile. Scoppia a ridere “Ancora lei?”
Lo guardo “Sempre.”
Lui mi guarda furbo “Hey, Evans!” lo vedo chiamarla. Mi prende un colpo “Pad, che fai?”
“Un favore.”
Arriva, facendomi perdere il controllo di me stesso. Mi arruffo agitato I capelli “Che c'è? “ chiede sospettosa, spostando la chioma rossa “Ti va di uscire con il mio amico?”
“Perchè non me lo chiede lui?”
“Per l'effetto che mi fai.” riesco a dirlo. E succede, per la prima volta non mi guarda con disgusto “Forse.” dice sorridendo, io impazzisco “Hogsmeade, il prossimo weekend?” mi dice allontanandosi. Oh Maria!


Leave me Alone.


Mi guardo attorno inutilmente un'ultima volta. Lo sapevo. Sapevo che non sarebbe venuto. Non riesco nemmeno a capire come ho fatto ad accettare di uscirci. La voce della mia coscienza che mi suggerisce che è perchè mi piace da impazzire viene azzittita violentemente.
“Lils, che ci fai qui?” mi chiede Audrey stupita di vedermi da sola.
“Nulla.
“Dimmi la verità.
“Lasciami da sola!” urlo andando via. Cavolo, maledizione a lui che mi lascia, a me che lo amo, a tutti che aspettano la prossima mossa.
“ Lily.” la sua voce, mi giro incavolata “Potter per quale motivo adesso vieni?”
“Mi dispiace!” lo sento dire “Scusa, non l'ho fatto apposta ho avuto un problema, e sono in ritardo...”
“Di un'ora?!”
“Scusami.” mi dice avvicinandosi con quel suo sorriso maledetto, prendermi con delicatezza per i fianchi e accarezzarmi la schiena.
“Vattene, vattene non mi far venire voglia di baciarti... “ borbotto sentendo di perdere la vittoria con il mio autocontrollo.
“Altrimenti?”
Lo bacio di scatto.



Mesh up : It's my life – My Confession.




“Pronto?” mi chiede Samuel al mio fianco.
“Io sono sempre pronto.” gli rispondo con un sorriso, buttandomi nella mischia.
La partita si fa subito concitata. Ma questo è il bello. Sentirsi il vento tra i capelli, vedere tutte quelle strisce di colore non meglio identificate che prima erano i tuoi amici. E la sensazione di adrenalina e gioia che prende la bocca dello stomaco quando riesci finalmente a prendere il boccino. Come adesso. Le mie mani si stringono veloci attorno alla pallina d'oro e la folla ruggisce. Ma non mi interessa. Mi porto in volo fino a incontrare lo sguardo dell'unica ragazza per cui cerco sempre di vincere. Lily Evans. Che mi guarda annoiata, cercando a stento di nascondere l'eccitazione per la partita e ciò che sente per me. Adesso lo so. Adesso ne sono convinto. E non mi serve nient'altro “Ti amo, Lily Evans.” le urlo mentre arrossisce. Sono contento. Questa è la mia vita.






Gives You Hell.


Non lo sopporto. Oh se non lo sopporto.
Se ne va in giro con quel suo sorriso tronfio. Come fanno tutte le ragazze ad andargli dietro? E poi lo vedo, sempre a cercare di mettersi in mostra con me, a prendermi in giro per poi farmi sentire una completa idiota.
Come vorrei che quando incrocia il mio sguardo questo lo faccia stare male, come sto io ogni santa volta che mi accorgo che gioca solamente.
E la sua faccia stupita quando lo rifiuto “Ma cosa ho fatto di male?” mi chiede con quel suo sguardo triste che gli riesce così bene. Oh, la lista sarebbe infinita se solo la iniziassi...
E tutte quelle ragazze! Ma non si rendono conto di chi sia? Beh sono stupide come lui...
E le mie amiche, che continuano a dire che io sono cotta di lui, che sono gelosa e che vorrei stare al posto di tutte quelle galline! Così insopportabile e così vero.
Dio come vorrei farlo stare male!




Let it be.


Il Sole scivola caldo sulla mia pelle, lasciandosi dietro una piacevole sensazione di calore.
“A cosa stai pensando?” mi chiede James al mio fianco.
Lo guardo sorridendo “A nulla in particolare.” rispondo girando lo sguardo sul piccolo giardino che ci circonda “Non è buffo?” gli domando poco dopo.
“Cosa?”
“Noi due. Che siamo sdraiati su un prato. Il nostro prato.”
“Perchè lo trovi buffo?” mi domanda, I profondi occhi nocciola fissi su di me.
“Perchè io mai, nemmeno nei miei pensieri più nascosti mi sarei aspettata di essere sposata a diciannove anni con James Potter e di vivere con lui in una villetta in un paese magico.” scherzo, rivelando ciò che mi rode da un sacco di tempo. Chiudo gli occhi mentre lo sento dire “Io lo ho sempre saputo.”

  
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