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Autore: ArtRevenge_M    19/04/2010    12 recensioni
Nuova avventura per la ciurma di cappello di paglia: che approda in un isola misteriosa e stranamente disabitata.
Cosa accadrà quando un normalissimo frutto sconvolgerà gli animi di due giovani, 
portando l’intero equipaggio alla più totale confusione?
Tratto dal primo capitolo.
-Rufy che ti prende?-
-Adesso…-
- mm..? –
-Ti voglio ..adesso!-
Genere: Romantico, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12

Paura: desideri e sentimenti.

 

Dolore, dolore cocente e soffocante.

Talmente forte che sembrava volesse portarla alla morte, ma senza mai arrivarci veramente.

Senza concederle il riposo eterno.

Eppure voleva lasciarsi andare, ormai nulla la tratteneva, ma non ci riusciva.

Continuava a farsi divorare da quelle fiamme, soffocando nel mare dei suoi stessi pensieri.

Non lasciava mai però, che esse la portassero completamente via.

Come se qualcosa o qualcuno glielo impedisse.

Una forza più grande e senza coerenza.

Un'altra fitta, e poi il gelo che la rendeva bollente svanì e il tiepido calore l’avvolse calmando i suoi inconsci tremori.

Lentamente quasi temesse ciò che avrebbe scorso, aprì gli occhi, troppo appannati per poter distinguere dove si trovava.

Ascoltò i lievi rumori che si sentivano, mentre lentamente tornava in possesso della vista.

La prima cosa che mise a fuoco, furono dei cappelli neri, che adornavano il viso addormentato del suo capitano, che in quel momento assomigliava a un bimbo nell’ora del riposino.

Sorrise senza poter controllare il suo viso e restò incantata a guardarlo.

Aveva la testa poggiata nel letto su cui lei era sdraiata.

Sembrava dormire profondamente il viso rilassato in un espressione di pura felicità.

Improvvisamente capì che qualcosa non le tornava.

Si alzò bruscamente, gemendo poi colta da una fitta al braccio che aveva concepito la spinta.

Guardò la fasciatura, accorgendosi solo in quel momento di trovarsi nella cabina del piccolo Chopper.

Sono sulla Sunny..si ritrovò a pensare, per poi cercare di alzarsi, ma una mano le bloccò il polso e Nami si voltò verso il suo capitano, che sbadigliando mormorò:

-Ti sei svegliata..-la navigatrice annuì, mentre Rufy la spinse nuovamente a sdraiarsi.

-Ehi..- cercò di protestare Nami, ma Rufy non le diede retta sistemando meglio le coperte.

-Chopper mi ha ordinato di non farti scendere per nessun motivo, devi riposare..-chiarì, per poi risedersi nello sgabello accanto al letto.

-Cosa è successo? Kamatari…-

-Tranquilla..non devi più preoccuparti di lui..-bisbigliò quasi e sembrò che la sua spensieratezza fosse svanita.

-Quindi lo hai battuto..?- domandò lei e lui alzò il viso e sorridendole annuì.

Nami si perse in quel sorriso, che durante la sua “prigionia” le aveva permesso di andare avanti e contraccambiò leggermente, quasi con timidezza.

-Quanto ho dormito?-domandò poi, voltando lo sguardo verso il soffitto.

-Due giorni, hai avuto la febbre molto alta..-aggiunse e Nami si voltò sorpresa.

-Ho davvero dormito per due giorni di fila?-domandò e Rufy annuì, lasciando che il silenzio cadesse tra loro.

Entrambi evitarono lo sguardo dell’altro, persi in pensieri contrastanti e privi di ogni logica.

Fu lui il primo a rompere quel silenzio che Nami trovava imbarazzante, e il sussurro, la lasciò meravigliata e sorpresa.

-Scusami..-

I suoi occhi saettarono verso di lui, per poi perdersi in quelli neri che la stavano già fissando.

-Mi dispiace di non averti saputo proteggere..-continuò e Nami scosse il capo, con frenesia disperata.

Incurante del dolore si mise seduta, cercando di alzarsi, ma Rufy la bloccò trattenendola nel letto.

-Sei debole Nami, non puoi alzarti…-borbottò, ma lei tolse le mani che la bloccavano e si alzò in piedi.

Sentiva la debolezza, ma non poteva permettersi di mostrarla al suo capitano.

Non poteva, non voleva, non doveva..

-Tu mi hai salvato Rufy..se non fossi arrivato lui..-lasciò la frase in sospeso, lasciando che il suo sguardo si abbassasse, ma cappello di paglia portò una mano verso la sua guancia e le fece risollevare il viso.

-Cosa? Lui cosa Nami!?!- Gli occhi di lei brillarono e senza minimamente pensare lasciò che il suo corpo aderisse a quello del suo capitano.

Appoggiò la testa nel petto sorreggendosi nella canottiera di lui.

-Nami..-sussurrò Rufy, restando impalato e incapace di compiere qualsiasi movimento.

-Non importa..perché sei arrivato..-mormorò e Rufy chiuse gli occhi sentendo l’odore di mandarini che lei emanava.

Controllato dai suoi istinti, lasciò che le sue braccia circondassero la vita di lei e avvicinò il suo viso nel collo della bella navigatrice, lasciando che l’odore di mandarini inondasse la sua mente, il suo spirito, il suo corpo.

Nami trattenne il respiro, mentre le labbra di Monkey di Rufy morsero la sua pelle lattea, quasi stessero assaggiando un mandarino.

-Rufy..?-la voce uscì tremolante e confusa, mentre brividi leggeri le percorrevano la schiena.

Lui non rispose, spostò solamente il viso, e lasciò che ancora una volta i loro occhi si incontrassero.

-Perché mi sento così Nami..?-le chiese e lei non riuscì a rispondere, sentendo il suo cuore galoppare veloce.

-Io…ti voglio..-sussurrò e in quel momento il cuore di lei spiccò il volo.

La guardava fisso, tremando all’idea di ciò che lei gli provocava.

Sentiva di essere sbagliato per lei, troppo sciocco, troppo bambino e imbranato per la mente di Nami.

Eppure non poteva impedire che il suo cuore martellasse forte, ne che le sue mani volessero toccare la sua pelle e conoscerla fino in fondo.

Non poteva neanche lontanamente immaginare che Nami stava facendo fatica a respirare

dopo quello che le aveva detto.

-Rufy io..io..-cercò di dire, ma cappello di paglia, confuso e impacciato la lasciò andare, quasi spaventato dai suoi stessi pensieri.

-Devi riposare..-le disse, quasi in trance per poi avvicinarsi alla porta della cabina.

Nami non capì, lo guardò spaesata e prima che potesse richiamarlo, lui sparì dietro la porta.

Lasciando che il freddo pungente del mattino la penetrasse.

Era salva, ma stava morendo dentro.

Forse è piccolo come chappy, maquesta è solo una delle scene pucciose che ho in mente e nel prossimo chappy vi assicuro che ci sarà da ridere..xD Ovviamente vi ringrazio x le splendide recensioni..*-* siete voi l'unico motivo x cui cerco di essere sempre puntuale ogni lunedì..xD spero recensirete anche questo e intanto vi mando un bacio...a lunedì..by

  
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