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Autore: Thumbelina    20/04/2010    6 recensioni
Lo so che può sembrare strano, ma io il finale di "Harry Potter" me lo ero sempre aspettato così. Ne ero convinta, ero sicura, sicurissima che sarebbe finito così. Lo davo quasi per scontato. Ed invece no, la Rowling evidentemente non era d'accordo con me, e così nulla, un sogno andato in frantumi. Però volevo raccontarvelo, questo mio piccolo sogno, e vi auguro quindi buonalettura.
Genere: Romantico, Triste, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Mangiamorte, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'Avadakedavra alla Venere storpia

Aveva corso e svoltato così tanti angoli in quella battaglia, che la giovane Hermione Granger non sapeva neppure dove si trovasse ormai, e continuava a schivare incantesimi, la studentessa più brillante di hogwarts, e a rispondere ad altrettanti. I suoi movimenti, la grazia e la grinta che sprigionava anche solo nel muovere la bacchetta, la manica della camicetta che risaliva lungo il braccio quando lo alzava, ricadendo sul gomito, si mostravano in un qualcosa di affascinante ed allo stesso tempo artistico, come lei fosse una Venere storpia.
E continuava a muoversi, la bambina, la donna, continuava a muoversi mentre i pantaloni neri aderivano al suo corpo evidenziando ogni suo movimento, continuava a muoversi mentre i capelli dorati le ricadevano sudati sulla schiena, e schivava tutti i colpi dei suoi avversari, seppur alle volte era solo fortuna.
E la Fortuna qualche volta è distratta, e rapita forse dalla sorte di qualche altro combattente la dea bendata sembrò distrarsi dalla causa di Hermione Granger, e non la protesse la un Expelliarmus, e la ragazza si trovò disarmata.
Ricordo che indietreggiò un pochino, la Venere storpia, e chiuse gli occhi in un’ultima lacrima rassegnandosi al suo destino, e che alzò la testa in posa fiera nascondendo la paura, perché era quello l’ultimo ricordo che dovevano avere di Hermione Granger, e trattenne le lacrime agli occhi consapevole di ciò che sarebbe accaduto.
Il suono dell’Avadakedavra le arrivò forte e chiaro alle orecchie, e non poté trattenere una lacrima sfigurando il bel viso in una smorfia di terrore. E aspettava l’inevitabile, ed invece sentì solo un tonfo.
Dinnanzi a lei, scudo al suo corpo, Draco Malfoy cadeva a terra morto.
Si era lanciato dinnanzi a lei per salvarla, il purosangue, l’aveva protetta con il proprio corpo, il purosangue, il ragazzo era morto per lei.
E le sue gambe cedettero, a quella scena, e così la testa del giovane non toccò il pavimento ma le gambe di lei.
Ricordo che ad Hermione Granger venne da piangere, seppure tutto questo non aveva un senso, e che mormorò un “perché?” ad un cadavere che ormai non le avrebbe più risposto.
E poi delle voci dal corridoio la chiamarono alla battaglia, e lei raccattò la bacchetta e corse verso di loro, corse verso chi aveva bisogno di lei, come aveva sempre fatto, mentre Draco Malfoy giaceva ancora cadavere sul pavimento.
Un “ti amo” mai pronunciato sulle labbra.
   
 
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