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Autore: valentina_black_cullen    21/04/2010    8 recensioni
Continuavo a guardarlo con insistenza da più di cinque minuti, anche lui mi guardava. Mi sembrava di conoscere quel ragazzo dai capelli ramati e dagli occhi... dorati. In quel momento ricordai tutto: Era lui, il mio angelo custode.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rispondo alle recensioni:

Stellina_cadente: Ciao, le tue recensioni sono veramente carine, grazie! *-* Vale...
Luna Renesmee Lilian Cullen: Luna, sto allungando anche i capitoli di questa storia, così la tua curiosità verrà colmata =)
Kahlan Amnell: Ok, ti credo xD comunque, tranquilla farò mettere le cose nel modo giusto. E adesso inspira, espira, inspira, espira. Hihihi.
Fare cilecca? Spero di no, ma tanto continuerei a scrivere lo stesso, adoro troppo farlo... Vale...
Austen95: Ciao, grazie mille per i complimenti, ho cercato di postare il più presto possibile. =) Baci, baci Vale...
denny: E sì, Edward è innamorato pazzo della sua Bella. Un bacio... Vale...
frate87: Questa storia ti sta piacendo? Ma grazieee *-* Vale...

 

                                                                         VORREI DIRTI CHE SONO IO...


POV EDWARD
 
Agitato come un ragazzino, alle sette e mezzo del mattino, ero già in macchina pronto per andare a scuola. Per vedere lei.
Alice, al mio fianco sorrideva felice, mentre immaginava me e Bella mano nella mano. Sapeva quanto ero innamorato di quella ragazza e sperava che un giorno io e lei ci mettessimo insieme.
--Alice, la vuoi smettere? Sai che non potrà mai accadere-- le dissi rassegnato.
--Sarà, ma secondo me i sogni si avverano--
--Non i miei--
Sbuffò. --Sei sempre il solito negativo, pensa positivo ogni tanto--
Non le risposi. --Ma Edward io vi ved...--
La bloccai. --No, non dirlo--
--No che non smetto, io vi vedo insieme e lei è felice al tuo fianco, radiosa--
Chiusi gli occhi triste. --Per favore, Alice basta. Fine del discorso, mi fa troppo male--
Mi accarezzò un braccio, per confortarmi. --Lo so, ma odio vederti così, voglio che tu sia felice--
--E lo sono Alice, perchè finalmente dopo tanto tempo, la rivedrò...-- e mi illuminai.
Sorrise comprensiva e dopo circa un minuto dalla fine della nostra conversazione, arrivarono gli altri e potemmo partire.
Nell'abitacolo, regnava un silenzio quasi religioso, ma ognuno di loro mi parlava attraverso il pensiero:
Emmett diceva, "fratello mio, buona fortuna". Rosalie, stranamente era felice di vedermi così sorridente e Jasper, bhè lui riusciva a sentire l'emozioni che mi facevano contorcere lo stomaco, che facevano battere il mio cuore, ormai morto.
Arrivati alla nuova scuola, ovviamente, tutti iniziarono a guardarci e a provare attrazione verso di noi. Ma io non ci badavo, no! Aspettavo solo lei.
D'un tratto il rombo di un motore mi fece distrarre. Era un Pick-up rosso un po' sbiadito e dentro di esso c'era... lei.
Mi emozionai talmente tanto, che se non fossi stato un vampiro sarei sicuramente morto di crepacuore. Ovviamente lei, era molto più bella di come le visioni di Alice la mostravano.
Era splendida... il mio desiderio più grande in quel momento era raggiungerla e baciarla, lì davanti a tutti.
Appena Bella scese dell'auto, una ragazza corse verso di lei, e dai pensieri si capiva benissimo che stava per raccontarle di noi.
Ascoltai interessato il loro discorso e per mia grande felicità quando l'altra ragazza le disse il mio nome, un sorriso la illuminò.
Poi, tutte e due si voltarono verso di noi e Bella iniziò a guardarci uno ad uno.
Quando il suo sguardo si posò su di me, la guardai intensamente come per dirle, "Guardami, sono io".
Poi, dopo che la sua amica la chiamò, lei si limitò ad annuire ed andare via.
E così mi fu davanti. Mi guardava, forse, cercando delle risposte. E di nuovo le dissi mentalmente: " Sì Bella, le tue supposizioni sono esatte".
Dopo circa due minuti, in cui rimase a guardarmi, si accorse di essere stata ferma a fissarmi e così scappò via, rossa in viso, dicendo a bassa voce: --Sono un'idiota--. Risi di gusto. Quanto l'amavo.
--Che carina-- disse Alice saltellando.
Le sorrisi e felice come non mai, entrai dentro la scuola, prendendo il mio orario dalla segreteria.
Quel giorno a prima ora avevo Biologia. Sbuffai irritato, chissà che noia.
Ma quando entrai in aula, mi dovetti ricredere, perchè lì seduta in un banco c'era lei, la mia Bella.
Il professore mi sorrise cordiale e poi mi presentò al resto della classe:
--Lui è Edward Cullen-- guardai Bella, aveva abbassato la testa verso il banco.
Quando lo rialzò ci guardammo e lei arrossì e non riuscendo a trattenere lo sguardo, lo sviò.
--Bene, visti i tuoi voti precedenti, che sono eccellenti, vorrei farti sedere al fianco di Isabella Swan, che come te è un ottima studentessa--
Guardai il professore stralunato, ma anche contento. Non mi diede il tempo di controbattere.
--Per te è un fastidio spostarti dietro?-- chiese alla ragazza seduta al banco con Bella.
--No-- rispose semplicemente, e cambiò posto.
Ed eccomi seduto accanto a lei.
--Ciao, scusa forse preferivi stare al fianco della tua amica-- chiesi spezzando il ghiaccio.
--No, tranquillo--
--Comunque il mio nome, come avrai sentito dal professore, è Edward Cullen-- e feci ben attenzione a non darle la mano troppo fredda.
--E anche tu, come avrai sentito dal professore, saprai che io mi chiamo Isabella Swan--
Risi. L'adoravo. Si unì anche lei alla risata e quel momento fu perfetto.
D'un tratto vidi che iniziava a pensare. E sì, forse, si ricordava ancora di me.
--A cosa pensi?-- domandai, visto che non potevo leggerle nel pensiero.
--Ricordi--
Sorrisi felice, sperando che in quei ricordi ci fossi io.
Quando la lezione iniziò, feci finta di ascoltare il professore, ma sentivo lo sguardo di Bella trafiggermi l'anima, che non avevo.
Mi voltai e le sorrisi --Perchè mi guardi?-- le chiesi a bassa voce.
--Ehm... no, non ti stavo guardando-- e si voltò.
Trattenni una risata, non era molto brava a fingere. Verso la fine della lezione, la trovai di nuovo a fissarmi.
--Beccata-- dissi sorridendo. --Ora mi dici perchè mi stavi guardando?--
La campanella suonò. --Ehm... e che assomigli ad una persona che conosco e che si chiama proprio come te--
Poi si portò una mano all'altezza della bocca, forse non voleva dirmelo.
--Ora scusa, ma devo andare--
Non farla andare via. --Visto che sono nuovo di qui e non conosco ancora l'edificio, mi potresti accompagnare nell'aula d'Inglese?--
Ero un egoista, lo sapevo bene. Ma volevo che lei mi dicesse un po' di più su "quel" ragazzo.
--Certo, seguimi--
--Allora, questo ragazzo simile a me è un tuo amico?-- chiesi con finta aria da innocente.
--Non proprio--
--Il tuo ragazzo allora?--
--No, no, no-- era diventata rossissima. --Io non sono fidanzata--
--Allora chi è?-- chiesi troppo invadente. --No aspetta, scusami non voglio farmi gli affari tuoi--
--Tranquillo-- disse sorridendomi. --Diciamo che è una persona a cui tengo molto, ma che non vedo da anni--
--Eccoci arrivati-- disse quando arrivammo di fronte ad un'aula.
--Grazie-- le accarezzai una guancia in automatico, fregandomene del freddo della mia mano. --E poi, quella persona se ti vuole veramente bene, un giorno verrà da te--
--Lo spero-- sussurrò.
"Bella, ti prometto che un giorno ti dirò che sono io il tuo angelo dagli occhi dorati". Pensai.
E con questa promessa, entrai in aula.

                          

  
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