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Autore: MewBecky    18/08/2005    4 recensioni
-Siamo rivali. Non abbiamo niente in comune. -Sconfiggerti non mi interessa più. Sono solo bugie? Oppure no? Kisshu e Strawberry, due nemici che hanno molte cose in comune: uniti come solo due eterni rivali potrebbero essere. Si amano, si odiano. Ma non ha importanza. L'importante, per entrambi, è vincere.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NEMICI PER SEMPRE

Capitolo 2

Strawberry arrancò giù dal letto, fissandosi stravolta nello specchio posto sulla parete frontale.
Non riusciva a reggere quel ritmo così serrato: di giorno, normale ragazzina e studentessa della scuola media, di notte la paladina della giustizia e della salvezza ambientale.
La ragazza sospirò pesantemente, mentre sistemava i propri codini con i suoi nastri preferiti, di stoffa rosso acceso.
Quel giorno sarebbe dovuta andare direttamente al Caffè Mew Mew, per poi incamminarsi faticosamente in direzione del punto presso il quale le sue amiche Mimi e Megan l'aspettavano abitualmente ogni mattina. Faceva bene a volte passare del tempo con persone estranee alla natura felina di Strawberry.
Uscendo velocemente ed imboccando correndo il vialetto d'ingresso, la ragazza sbuffò per il caldo e gettando un'agitata occhiata all'orologio, capì che nell'immediato istante in cui avrebbe attraversato la soglia del Caffè Mew Mew, Ryan l'avrebbe sgridata come faceva sempre.
Proprio così: era di nuovo in ritardo e stavolta, anche troppo per i gusti del biondino a capo del Caffè.
Ansimando per la fatica, Strawberry varcò veloce la porta del locale e zittendo Mina, già pronta a farle le solite critiche, indossò l'uniforme e crollò seduta, a pochi centimetri dalla piccola Paddy.
-Quanto ci hai messo ad arrivare, Strawberry? Sei sempre la solita!
Ryan l'ammonì con serietà, mentre Kyle armeggiava sorridendo per preparare alle ragazze una colazione speciale.
La ragazza abbassò lo sguardo, paonazza e non parlò.
-Ieri sera..- Iniziò quindi il biondino, mostrando alcuni punti più volte sottolineati sulla lucida superficie di una lavagna plastificata -I nostri tre nemici alieni hanno messo a segno tre attacchi nella periferia e precisamente, al museo.
Qualcuno vuole dirmi perchè è successa una cosa simile?
Solo una spiegazione mi si è presentata: Strawberry deve essersi rabbonita e quindi rifiutata di sconfiggere il suo alieno.
Perchè?
Sei sguardi desiderosi di sapere, si puntarono fissi sulla ragazza felina.
Strawberry arrossì, cercando di inventarsi una sciocchezza sufficientemente convincente da schiodarle di dosso quelle occhiate così impazienti.
Peccato che le mille idee di cui poteva solitamente vantare sembravano essere in fase di stallo.
-Non mi andava di combattere, tutto qui.
Strawberry abbassò nuovamente lo sguardo e guardò l'orologio
Inutile precisare che era spaventosamente tardi e che di certo Mimi e Megan al punto d'incontro, l'avrebbero sgridata esattamente come aveva fatto Ryan al Caffè.
-Scusate....- Fece, inforcando la porta nuovamente -Io....devo andare!!!!
Ancora il felino corse sul viale lastricato del cortile ed imboccò la strada principale: ma stavolta le sensazioni che provava non era intense e piacevoli.
Strawberry desiderava soltanto non finire di nuovo in punizione.

Quella stessa notte, la ragazza era in missione e camminava soddisfatta lungo la strada con le amiche.
Sarebbero dovute arrivare nel quartiere popolare ed individuare il nuovo chimero aizzato dagli alieni per sconfiggerle.
Le ansie della giornata passata erano per Strawberry scomodi intoppi.
Correndo e saltellando agile nella nebbia, la ragazza adocchiò il gigantesco animale acquattato dietro la fiancata scrostata di un grande edificio disabitato.
-Forza ragazze...!- Sorrise, mettendo in mostra la dentatura leggermente appuntita.
-Sconfiggiamolo!!!!

Mina alzò pigramente un sopracciglio, contrariata.

-E’ gigantesco..- Osservò, indicando l’enorme chimero, che s’agitava mostrando le zanne aguzze.

-Come credi che riusciremo ad attaccarlo senza essere colpite da quei tremendi artigli?

La gatta strizzò un occhio ad indirizzo dell’amica, balzando a poca distanza dalle zampe animalesche pronte ad afferrarle.

-Non temere…- Disse, sorridendo di nuovo –Vinceremo.

Contemporaneamente, sul tetto dell'edificio, Pai, Kisshu e Tart non perdevano d'occhio le cinque combattenti, curiosi di assistere alla battaglia per poi forse parteciparvi.
-Quando saranno deboli abbastanza le distruggeremo!
Pai sorrideva assorto, la sua serietà intuibile dalla contratta smorfia che aveva assunto.
Le cinque stavano serratamente combattendo ma la forza del chimero si manifestava ampiamente attraverso i suoi inquietanti ruggiti e gli attacchi di potenza illimitata.
Sarebbe stato difficile sconfiggerlo per le paladine dell'ambiente.
Kisshu fissava incerto Strawberry, preoccupato che potesse essere ferita dal chimero.
-Pai, non potremmo intervenire noi, ora?- Domandò, stringendo i pugni per la rabbia e l’apprensione –Mi sembra che la cosa si stia facendo troppo seria…!

L’alieno rivolse all’amico uno sguardo sorpreso.

-Cosa diavolo ti prende, Kisshu?- Fece, sgranando ulteriormente gli occhi d’alabastro –Non dirmelo. Ancora LEI!

L’affusolato indice dell’alieno si puntò sull’esile, scattante figura di Strawberry, impegnata a zig-zagare proprio come un vero gatto, china sulle ginocchia, per evitare di essere graffiata dal potente chimero.

Kisshu abbassò il capo, sentendosi improvvisamente fragile, incapace di rispondere alle accuse del fratello

- Non voglio che si faccia male, tutto qua – Disse, cercando di evitare quello sguardo inquisitore che sembrava mettere a nudo tutte le sue più profonde emozioni –E’ solo una ragazzina, in fondo! Che cosa direbbero, i suoi genitori se tornasse a casa tutta ammaccata?

Tart trattenne il fiato, mentre Mina crollava a terra.

-Fuori una!- Gridò, il piccolo, tozzo pollice alzato nell’atto di manifestare allegria, trionfo.

-Mina!- Aveva gridato nel frattempo Strawberry, sollevando fra le braccia il corpo dell’amica –Come ti senti?

La ragazza uccello, graziosa seppur ferita, sporca e con il bel costume lacerato, era ancora incredibilmente bella mentre si sforzava di tenere i grandi occhi blu aperti.

-B-bene credo!- Fece, mentre Pam l’aiutava a rialzarsi –Non devi preoccuparti per me, Strawberry! Piuttosto: pensa a metterti in salvo! Quel dannato animale è troppo forte per noi!
La modella si ritrovò d’accordo con quanto affermato da Mina, ed annuì elegantemente.

Quindi sorrise.

Per Strawberry sarà impossibile accettare di essere sconfitta!- Dichiarò quasi dolcemente, appoggiando una mano sulla spalla della gatta, fremente dal desiderio di combattere.

Lory e Paddy trotterellarono affannate accanto alle altre ragazze, ansimando di fatica.

Siamo troppi deboli..!- Si arresero –E’ tutto nelle tue mani, Strawberry!

Al sentore di quelle parole, nella gatta crebbe uno smisurato desiderio di vendetta.

Le sue amiche avevano riposto in lei fiducia, facendosi da parte per lasciarla agire indisturbata; ciò significava che l’avevano identificata come unica persona in grado di sconfiggere il chimero.

Grazie ragazze!- Sorrise, stringendo le amiche in un abbraccio affettuoso –E vedrete; non vi deluderò! Stanotte la gente di Tokyo dormirà sonni tranquilli!

E così detto, si lanciò digrignando i canini appuntiti sull’enorme animale.

Kisshu, qualsiasi tipo di sentimento tu si arrivato a provare nei confronti di Strawberry, mi vedo costretto a chiederti reprimerlo!- Pai parlò di nuovo, serio in volto –Per il tuo bene.

-Sono affari miei- Ribatté secco Kisshu, voltandosi stizzito in direzione della ragazza felina, che ancora saltava e sferrava colpi a destra e a manca per abbattere il chimero –del resto, non te ne è mai importato troppo di me e non vedo perché tu debba iniziare a preoccupartene ora.

Pai afferrò il fratello per le spalle, colpendolo in volto.

Non capisci?- Gridò, a voce spaventosamente alta –Non rammenti cosa dica“Il Libro” in proposito?

Kisshu, preso alla sprovvista sobbalzò spaventato.

-“Il Libro” non è altro che un mucchio di frottole che gli sciamani hanno steso per assicurarsi l’obbedienza della nostra gente- Dichiarò freddo, scandendo parola per parola –non credo ad una sola delle grandissime menzogne che enuncia.

-Fai come vuoi!- Pai scattò in piedi alterato, mentre Tart avanzava incuriosito in loro direzione –ma io sì, invece! Ed è proprio per questo motivo che ti proibirò a qualunque costo di sfiorare anche solo con un dito quella dannata ragazzina!

Kisshu distolse nuovamente lo sguardo, infastidito.

Fra i due si era teso un profondo silenzio.

-Non vorrei interrompere il vostro diverbio, ma…- Si introdusse timidamente Tart, ammiccando con il capo in direzione del chimero – pare che la nostra vittoria sia vicina.

Presto, le combattenti Mew Mew saranno sconfitte definitivamente, e con loro Strawberry Momomiya!

Presto, infatti l'animale fu pronto ad avventarsi sulla gatta , i lucenti artigli che nn aspettavano altri che scattare e il consistente peso che impediva Strawberry nei movimenti e nn le permetteva la fuga.
Pai rise soddisfatto ma nn si rese conto di quanto stava succedendo.
-Non mi importa del “Libro”!- Gridò l’altro alieno, i grandi occhi ambrati rilucenti di rabbia –Desidero solo poterle stare accanto, e non sarai tu ad impedirmelo!

Pai si voltò di scatto, indignato.

-KISSHU!- Gridò, paonazzo, incandescente di frustrazione e disappunto –KISSHU, TORNA SUBITO INDIETRO!

Ma il giovane alieno non ne volle sapere.

Kisshu, svolazzò infatti veloce all'altezza del chimero e sollevò Strawberry con uno scatto quasi felino.
-Uh?- Sospirò lei, i grandi occhi castani lividi di pianto e l’esile figura coperta di lividi ed ammaccature.
-Sono io, Kisshu.

La ragazza arrossì, stretta fra le braccia agili e forti dell'alieno.
Kisshu l’aveva salvata.

-Perché l’hai fatto?- Domandò, ancora abbracciata al suo nemico, incapace di rifiutare quella presa così dolce, calda.

Kisshu non rispose, e si limitò a sorridere.

-Forse perché in fondo, a te ci tengo.

Le combattenti Mew mew erano sbalordite, ma Strawberry era addirittura sconvolta.

Anche lui, allora, provava qualcosa? Nutriva un sentimento troppo forte per essere identificato ed indubbiamente, eccessivamente affettuoso per essere chiamato odio, nei suoi confronti?

I due ragazzi rimasero avvinghiati insieme, stretti, guardandosi a metà fra l’allibito ed il divertito.

Ma Pai? No, lui non sorrideva.

Covava odio.

-Non permetterò che “Il Libro” si adempi per colpa sua!- Disse, a denti stretti –Non lo permetterò

  
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