Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Zafry    22/04/2010    4 recensioni
Un secondo rapido illuminato sfrecciò nel senso opposto.
"Ritornano già?" domandò il piccolo principe.
"Non sono gli stessi", disse il controllore. "E' uno scambio".
"Non erano contenti là dove stavano?"
"Non si è mai contenti dove si sta", disse il controllore.
E gli rombò il tuono di un terzo rapido illuminato.
"Inseguono i primi viaggiatori?" domandò il piccolo principe.
"Non inseguono nulla", disse il controllore.
"Dormono là dentro, o sbadigliano tutt'al più. Solamente i bambini schiacciano il naso contro i vetri.", disse il controllore.
“Solo i bambini sanno quello che cercano”, asserì il piccolo principe.
E io purtroppo non ero più bambina da troppo tempo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
chap 1

Bon jour gente!! Eccomi qui con una nuova ficcy!

Come, non ti sei andata a nascondere dopo aver postato Coscienza vi chiederete voi?? EE io vi rispondo: no! Le recensioni mi hanno spinto a postare un’altra ficcy che era chiusa nel cassetto insieme alla mia prima one-shoot…. Erano compagne di cella!! XD Questa ficcy però è scritta su carta quindi piano piano la sto riscrivendo… conseguenzaà sono leeeenta! Ma don’t worry cercherò di velocizzarmi J

Per ora vi lascio al primo chappy sperando che vi piaccia J

Un bacione 

Silvia

Partenza…

Entusiasta, salii lentamente sulla scaletta dell’aereo di linea.

Volo: Milano - New York (coro di angeli che canta l’alleluja)

Destinazione finale: Forks (borbottio indistinto)

Ok, riproviamo… destinazione finale: stato del Washington, America (boato stile “abbiamo vinto i mondiali”)

In effetti non avevo vinto i mondiali ma per il mio ego aver vinto una delle poche di studio disponibile per l’America disponibili in tutta la mia regione era una bella soddisfazione!

Mentre mi accomodavo al mio posto fantasticavo sulla città, sulle persone e sulle cose che avrei trovato in America. Finalmente il mio sogno si sarebbe avverato, sarei andata negli U.S.A.!

La passione quasi morbosa che provavo per questo paese era nata anni addietro… ma non mi ricordo come! Probabilmente a forza di guardare programmi americani, ascoltare musica inglese (non trascuriamo gli inglesi doc. la mia passione si estende anche a loro!!) e studiare il loro modo di vivere mi ero convinta che fosse tipo un paese dei balocchi. Non sono stupida, come l’Italia anche Gli USA avranno sicuramente i loro lati da: ma anche NO! Ma preferivo crogiolarmi nella convinzione che lì avrei trovato il mio futuro!

Cercai il mio posto tra le file di sedili e arrivata mi sedetti dopo aver sistemato il piccolo zainetto che portavo come bagaglio a mano.

-Preghiamo i gentili passeggeri di allacciarsi le cinture, siamo in fase di decollo.-

Mi allacciai impaziente la cintura, lasciando perdere i miei pensieri che in questo momento erano capaci di esprimersi con una sola parola: America. Mi guardai intorno per vedere se vicino a me (per grazia divina) si fosse seduto qualcuno con cui instaurare un dialogo sufficientemente interessante, che andasse oltre il tipico “da dove vieni” “con chi sei” “perché sei qui” e bla bla bla, ma rimasi delusa. Accanto a me c’erano solo anziani che erano già partiti per la tangenziale e russavano come pochi. L’insieme era alquanto rumoroso perciò decisi di passare al piano B e mi infilai le cuffie dell’ipod per estraniarmi completamente da tutto e tutti e magari riuscire a fare un pisolino.  

Dopo quel che mi parvero pochi secondi un borbottare concitato mi svegliò facendomi sobbalzare.

-Bisogna allacciare le cinture Alfred. La cintura Alfred!!! ALFRED HO DETTO: LA CINTURA!-

La mia vicina stava urlando al marito, evidentemente mezzo sordo, che doveva allacciarsi la cintura facendomi  capire che stavamo per atterrare. Gesticolava con le braccia magre dall’aspetto fragile ma una gomitata in pieno stomaco mi fece cambiare opinione…. Mamma mia che dolore!

Atterrati scendemmo e trascinata dal gruppo mi diressi verso il bus-navetta che avrebbe condotto i passeggeri del mio volo all’aeroporto. Tutti tranne me, ovviamente. Infatti un’impiegata mi intimò senza cortesia di rimanere a terra perché la navetta era piena. Sempre ovviamente non c’era il posto per una piccoletta di un metro e sessantacinque scarso con uno zaino microscopico… ma per piacere! Non appena la strega acida altrimenti chiamata impiegata rompipalle si voltò mi lanciai letteralmente tra le porte del bus che si stavano chiudendo lasciandola a terra da sola. Muahahah la sua faccia fu impagabile!

In aeroporto mi diressi a ritirare i bagagli, due enormi valigie rosso fuoco. Beh dovevo stare via un anno perché non portarsi dietro tutto il guardaroba?!?? Le intravidi sul nastro trasportatore e rimasi spiazzata… avevo aspettato SOLO 10 minuti!!! A Milano ci avevo messo mezz’ora per trovarle (stavano per partire per le Maldive) e un’altra mezz’ora per convincere il poliziotto con il cane che mi stava snasando da capo a piedi che non volevo portare in America droga e che dovevo andarmene  a prendere un dannatissimo aereo per New York! Piacevolmente sorpresa  trascinai a fatica le valigie fuori dall’aeroporto trovandomi di colpo in mezzo ad una trafficatissima strada Newyorkese. 

I grattaceli mi fissavano nella loro immensità facendomi sentire immensamente piccola e mi fermai un attimo per osservare tutte quelle macchina che andavano e venivano, tutte con i loro problemi, i loro sogni da inseguire e di colpo mi venne in mente un capitolo del piccolo principe. Il libro me l’aveva regalato un amico, e da allora me lo portavo sempre dietro come portafortuna, amuleto… in effetti non lo sapevo neanche io perché!

"Buon giorno", disse il piccolo principe.

"Buon giorno", disse il controllore.

"Che cosa fai qui?" domandò il piccolo principe.

"Smisto i viaggiatori a mazzi di mille", disse il controllore. "Spedisco i treni che li trasportano , a volte a destra, a volte a sinistra".

E un rapido illuminato, rombando come il tuono, fece tremare la cabina del controllore.

"Hanno tutti fretta", disse il piccolo principe.

"Che cosa cercano"

"Lo stesso macchinista lo ignora", disse il controllore.

Un secondo rapido illuminato sfrecciò nel senso opposto.

"Ritornano già?" domandò il piccolo principe.

"Non sono gli stessi", disse il controllore. "E' uno scambio".

"Non erano contenti là dove stavano?"

"Non si è mai contenti dove si sta", disse il controllore.

E gli rombò il tuono di un terzo rapido illuminato.

"Inseguono i primi viaggiatori?" domandò il piccolo principe.

"Non inseguono nulla", disse il controllore.

"Dormono là dentro, o sbadigliano tutt'al più. Solamente i bambini schiacciano il naso contro i vetri.", disse il controllore.

“Solo i bambini sanno quello che cercano”, asserì  il piccolo principe.

E io purtroppo non ero più bambina da troppo tempo. È vero 17 anni non sono molti ma il mio passato induceva molte persone ad allontanarsi da me, ferendomi ancora di più.

 

[i dialoghi sono in italiano ma dovete tenere bene a mente che in realtà sarebbe inglese e che Bella è italiana]

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Zafry