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Autore: Zafry    26/04/2010    1 recensioni
Un secondo rapido illuminato sfrecciò nel senso opposto.
"Ritornano già?" domandò il piccolo principe.
"Non sono gli stessi", disse il controllore. "E' uno scambio".
"Non erano contenti là dove stavano?"
"Non si è mai contenti dove si sta", disse il controllore.
E gli rombò il tuono di un terzo rapido illuminato.
"Inseguono i primi viaggiatori?" domandò il piccolo principe.
"Non inseguono nulla", disse il controllore.
"Dormono là dentro, o sbadigliano tutt'al più. Solamente i bambini schiacciano il naso contro i vetri.", disse il controllore.
“Solo i bambini sanno quello che cercano”, asserì il piccolo principe.
E io purtroppo non ero più bambina da troppo tempo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun libro/film
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chap 2

...sorpresina...

Una spallata mi fece cadere. Mi rialzai imprecando anche in turco quando qualcuno mi afferrò per il braccio aiutandomi.

“Scusami ma eri ferma come una statua e non t’ho vista”

Alzai lo sguardo e mi scontrai con due paia di occhi dorati che mi fissavano passivi, come annoiati.

“ehm scusa non ho capito”

Il mio accento molto poco americano lo fece sorridere e ripeté la frase come stesse parlando con una deficiente. A quel tono accondiscendente mi infiammai punta nell’orgoglio e gli risposi di non preoccuparsi, che stavo bene cercando di imitare il suo di accento. Risultato? Quasi mi scoppiò a ridere in faccia.

Offesa mi voltai e arrancai sotto il peso delle mie valige verso un taxi che si era appostato al margine della strada, spiegandogli dove volevo andare: destinazione un altro dei tanti aeroporti di New York.

L’autista era un omone di colore alto come minimo due metri che mi sovrastava con un sorriso gentile. Il corpo era muscoloso e dimostrava massimo quaranta/cinquant’anni. Se fosse rimasto zitto per tutto il tempo sarebbe diventato il mio newyorkese preferito! Perché sì, dopo ore di aereo (anche se avevo dormito tutto il tempo) avevo bisogno di silenzio per riprendermi… quando dormo è così: mi sveglio più rincoglionita di prima!

-Sei nuova di qui?-

Ecco ha perso il titolo di newyorkese preferito … ma farsi i cazzi suoi?? Quel damerino con gli occhi meravigliosi mi avevo innervosito e il troppo sonno non aiutava, mi sembrava di vedere il mondo dalla boccia di vetro del mio vecchio pesce rosso.

-Si ma non mi fermo, devo andare a Forks-

-Forks?? Conosco conosco… ci abita mio nipote! Non a Forks però, ma alla riserva vicina. Chissà magari diventerete “amichetti”, è molto carino!- e mi fece l’occhiolino. Ok ora me ne vado… ma dico io, prima uno sconosciuto che mi travolge poi un altro  che cerca di accasarmi… ma il mondo è impazzito o sono io quella che ha sbagliato era???

Sorrisi fintamente e intavolai una conversazione che si allontanasse il più possibile da parole come famiglia,nipote e Forks ripromettendomi di non mettere mai piede nella riserva… manco morta!!!

Arrivammo dopo un’oretta all’aeroporto dove sarebbe partito il mio secondo volo, che sarebbe atterrato a Seattle. Infatti New York dispone di ben 3 grossi aeroporti e io ero arrivata all’Aeroporto internazionale John F. Kennedy e sarei ripartita dal Newark Liberty International Airport situato in un’altra zona della città. Il traffico qui era terribile, se non ci fosse stato il taxista che sembrava avesse ingoiato una radio per pranzo, probabilmente mi sarei annoiata a morte.

All’arrivo l’autista mi fece scendere aprendomi la portiera, convinto che in Italia fosse usanza compiere questo gesto e non volendo essere inferiore ai suoi colleghi italiani… povero illusoi!! In Italia come minimo ti dicevano disparire con la tua roba e ti facevano pagare il triplo. Che strana visione che hanno gli americani di noi italiani… O siamo mafiosi o siamo romantici… e dico, ce n’é di differenza!

Lo pagai e lo ringraziai per la chiacchierata (non avevo spiccicato parola ma se era felice lui…) accettando di essere salutata con un abbraccio. Dopo aver finito di stritolarmi l’omone  mi congedò (alleluia) e mi voltai addentrandomi per l’edificio. Entata cercai il tabellone con l’orario delle partenze per vedere se c’era qualche ritardo…

 ...

NOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!

Il mio volo era stato cancellato! Non era possibile!!

Avevo tre opzioni:

1.      trovare dove dormire e tornare il giorno dopo per prendere un nuovo volo;

2.      prendere un altro volo che mi avrebbe portato a Phoenix dove avrei dovuto prendere un altro volo per Seattle;

3.      prendere un taxi che mi avrebbe portato in un altro aeroporto dovrei avrei dovuto corrompere qualcuno per avere un biglietto per il primo volo disponibile per Seattle.

Mi accascia su una seggiolina in plastica che cigolò minacciosamente. Di una sola cosa ero sicura in quel momento, ok forse due: dovevo assolutamente mangiare e dovevo avvisare la famiglia che mi stava aspettando a Forks dell’imprevisto. Decisi che a stomaco pieno avrei sicuramente ragionato meglio quindi mi diressi verso un bar dove si vedevano esposte delle cose che spacciavano per pizze… bleach rivoltanti! Optai per un panino con l’hamburger e tornai a sedermi sulla vecchia seggiola, mia momentanea compagna di sventure. Mi accanii contro il panino divorandolo e poi sprofondai nei meandri del mio zaino alla ricerca del foglietto con i numeri d’emergenza.

Carlisle Cullen  3495635387

Accanto a me si sedette…. No! Ma tutte a me?? Era il ragazzo con cui mi ero scontrata, anzi era il ragazzo che mi aveva investita! C’è molta differenza… Mi guardò sorpreso e un sorrisetto bastardo gli nacque sul volto. Per evitare di spaccarli quella meravigliosa faccia che si trovava composi il numero e aspettai.

-Tu tu tutu…. Hi!-

-Buongiorno, sono Isabella Swan-

-Isabella!!! Dimmi tutto c’è qualche problema?-

No guardi ho chiamato perché c’è uno strano (ma piuttosto bello… ok bellissimo) ragazzo che prima mi investe e poi mi sorride… Ok mettiamo via il sarcasmo…

-Il mio secondo volo è stato cancellato e non so cosa fare…- ammisi a malincuore, odiavo essere presa alla sprovvista!

-Beh lo sapevo, per una fortunata coincidenza mio figlio Edward è in quell’aeroporto ed è bloccato anche lui lì, poco fa mi ha chiamato e gli stavo giusto dicendo che se vuole può usare il nostro jet privato (la mia mascella quasi si slogò tanto la mia bocca era aperta dallo stupore ). Ora dovrebbe essere in giro per l’edificio , lo chiamo e gli dico di darti un passaggio ok??-

-Io… oddio, si certo!-

Evviva mi sarei risparmiata ore di attesa e avrei viaggiato su un jet privato…. Oddio se è un sogno e qualcuno mi sveglia lo strozzo!

-Bene ti do il suo numero così vi potete sentire ed accordarvi su dove e quando incontrarvi-

-O..ok certo. -

-Ecco il nr è 3497285487. By by Isabella. Ah già Edward ha la tua età credo che andrete d’accordo, buon viaggio-

-Grazie! By-

Riscrissi velocemente il numero che mi aveva dettato prima di poterlo dimenticare ed essere costretta a richiamare e fare una figuraccia. In effetti ero molto nervosa, volevo assolutamente fare una buona impressione sulla mia “nuova” famiglia, in fin dei conti avremmo dovuto vivere insieme per ben un anno ma avevo paura di non riuscire a vivere al meglio questa opportunità e di chiudermi in me stessa come nella mia città.

Sospirando rimasi un altro po’ a guardare il numero già composto sul telefono quando mi venne in mente che se questo Edward si stava preparando per partire con il jet era meglio avvisarlo della mia presenza prima che mi potesse lasciare a terra. Premetti così il tasto verde e portai l’apparecchio all’orecchio.

Una suoneria squillante si azionò, proveniente da qualche parte alla mia destra e, dato che c’era sono il damerino roscio (uh avevo appena notato il colore dei suoi capelli… che tipa sbadata!) accanto a me, gli scoccai un’occhiata infastidita come a suggerirgli di rispondere in fretta. Quel fracasso mi impediva di sentire bene dal mio telefono, che squillava ancora a vuoto.

-Hi chi parla?-

Finalmente il roscio aveva risposto!

-Pronto?? È uno scherzo?-

Guardai atterrita il mio cellulare. Le parole che uscivano dalla bocca del roscio uscivano anche dal mio telefono! Ok calma e sangue freddo.

-Cerco Edward Cullen-

-Tutututuuuuu-

Mi girai verso il damerino che mi sorrideva porgendomi una mano.

-Sono io Edward Cullen, piacere. Tu sei..?-

-I…Isabella, cioè Bella, Bella Swan-balbettai incredula.

Muahahah e vi lascio così a bocca asciutta! Scusate se ci ho messo tanto per postare questo capitolo ma durante il finesettimana sono stata via quindi ho dovuto lasciare il pc con il capitolo quasi pronto a casa!

Allora finalmente avete chiaro il nome della protagonista e del protagonista (cosa che era già limpida di per sé ma non bisogna mai dare troppe cose per scontato) perché sì, inserirò qualche pov Edward per chiarire un attimo come si è creata tutta la situazione. I nomi degli aeroporti sono autentici, esistono davvero non li ho inventati! Ù.ù mi sono fatta la mia ricerchino e per fortuna che New York ne ha più di uno perché sennò il secondo me lo sarei dovuto inventare XD Mi raccomando tenete a mente il taxista di questo chappy… ne sentiremo ancora parlare, ma gli devo ancora scegliere un nome… che mi consigliate?? Che sia simpatico però!!

Un bacio Silvia!

Risposta alle recensioni

Ross_ana: sono contenta che lo scorso chappy ti sia piaciuto! Lo sia che tengo molto in considerazione il tuo parere… anche se sono convinta che sia tu quella più brava a scrivere tra noi due! Anche io adoro il piccolo principe, pensa che l’ho letto in tre lingue diverse! Ahaah… Mi servirà molto per descrivere il passato di bella che non sarà come quello del libro, come del resto non sarà lo stesso neanche il suo carattere… ora sembra timida ma… aspetta e vedrai!grazie ancora un bacio!

Cocca_charlie: sono contenta che ti sia piaciuto! Scusa per il ritardo ma ero via L mi farò perdonare tranquilla!!! Un abcio tesoro!

PS un grazie speciale a chi ha inserito la storia tra i preferiti e chi tra le seguite e chi mi ha messo tra gli autori preferiti!!!

   
 
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