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Autore: White Gundam    23/04/2010    4 recensioni
Cloud Strife dopo l'ennesimo fallimento per entrare a far parte di SOLDIER decide di abbandonare la Shinra. Senza il coraggio di tornare a Nibelheim e dichiarare il suo fallimento decide di restare a Midgar, dove si comincia a vociferare di un'orgnizzazione chiamata "Dream" in cui il giovane decide di entrare, senza sapere cosa essa sia in realtà...
Genere: Drammatico, Thriller, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Cloud Strife, Zack Fair
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Scusate il casino ma ci si mette anche l'html a rompere... ç.ç
gjj

Ciao a tutti quanti e scusate l'enorme ritardo, lo so che state aspettando il seguito e io non ho certo intenzione di lasciare incompiuta questa mia fatica, ma in questi tempi si sono sovrapposte un pò di cose (il computer in tilt, l'attività politica, la scuola, le uscite pomeridiane, lo studio...) spero di riuscire a garantirvi un aggiornamento più veloce d'ora in avanti e vi lascio al nuovo capitolo^^

Capitolo 11

Non andare!

Quella mattina Zack si alzò presto. La sveglia era ancora in dormiveglia e attendeva il momento in cui avrebbe dovuto suonare; ma quella volta, forse per la prima volta da quando era capitata tra le sue mani, il suo trillo sarebbe stato inutile, perchè lui era già in piedi.

Il ragazzo dai mori capelli infatti era già saltato giù dal letto un'ora prima; sentiva un'energia nuova scorrergli nelle vene, insieme al sangue, l'adrenalina poi aveva raggiunto livelli talmente alti che gli pareva che il suo cuore pompasse più quella dello stesso sangue.

Il giovane teneva tra le mani la spada che aveva tante volte usato, già aderente al corpo la divisa da 2° Classe SOLDIER in cui tanto si riconosceva e che sperava che un giorno avesse raggiunto il colore blu scuro della 1° Classe.

I suoi pensieri erano rivolti alla missione, che il foglio appeso sul muro continuava a ricordargli. Aveva problemi di concentrazione, dicevano... Ma che andassero tutti al diavolo! Era concentratissimo, o almeno così si sentiva.

Si posizionò al centro della stanza e cominciò ad eseguire qualche veloce piegamento per mandar via la tensione, ma aveva appena cominciato che un suono secco e ripetuto lo avvertì che qualcuno stava bussando alla sua porta.

"Avanti."

Disse Zack a voce alta.

"La porta è aperta."

Aggiunse dopo un attimo.

Capelli neri, lunghi fino alle spalle, occhi azzurri e un'espressione seria e preoccupata sul volto.

"Angeal."
Dalla bocca del ragazzino uscì solo il nome del suo maestro. Che ci faceva in camera sua? Il suo mentore non vi era mai entrato.

"Metti in ordine ogni tanto."

Le parole del più grande congelarono il giovane, non sapeva come rispondere a quella frase che nulla poteva avere a che vedere col vero motivo per cui Angeal si trovava lì; tuttavia si affrettò a spostare col piede qualche paio di boxer, che giacevano per terra, sotto al letto.

Alla frase seguì un lungo periodo di silenzio, Angeal non sapeva come cominciare il discorso e Zack avrebbe dato di tutto pur di non farlo iniziare.

Il più grande sospirò, passandosi una mano tra i capelli e tormentandosi una ciocca.

"Zack..."
Il discorso rimase sospeso, mentre l'allievo riprendeva a concentrarsi sui suoi piegamenti; tuttavia egli non poteva continuare a far finta di niente, quindi con la gola secca si accinse a far continuare il suo maestro.

"Si?"

Chiese e sentì la voce uscirgli roca dalla gola.Forse è l'ultima volta che potrà parlarmi, forse è l'ultima volta che potrò ascoltarlo... Forse dopo stasera non ci rivedremo più, forse non vedrò più nulla.

Si stupì a pensare il ragazzino e di colpo gli vennero in mente, come in velocissimi flash, momenti e persone: sua madre e le fiabe che gli raccontava quando lui era ancora bambino, Cloud e la loro amicizia così sincera e particolare, Arìl e il primo bacio che lui avesse mai dato... E Angeal al loro primo incontro, Zack se lo ricordava come fosse accaduto solo il giorno prima, eppure il tutto era accaduto sei anni fa, quando lui aveva solo dieci anni. Era stato il giorno in cui lui era entrato alla Shinra, accompagnato dal desiderio che animava quasi tutti i ragazzi: diventare un SOLDIER, magari un 1° Classe SOLDIER. Era arrivato facendosi notare subito, durante le selezioni non solo per le indiscutibili capacità, ma anche per il carattere iperattivo che lo contraddistingueva. Avevano deciso di affibbiargli un maestro, uno di quei famosi 1° Classe SOLDIER che lui voleva tanto imitare, e aveva sperato che fosse Sephiroth, il grande eroe della Shinra; invece era lui, un ragazzo dalla corporatura muscolosa e robusta, con le spalle larghe e capelli neri lunghi fino alle spalle, occhi azzurri da mako e le folte sopraciglia che incorniciavano uno sguardo burbero e severo, con in mano una spada più grossa di lui che faceva tranquillamente roteare sopra la propria testa.

"Zack Fair?"

Gli aveva chiesto, e lui aveva annuito.

"Angeal Hewley."

Aveva risposto il più grande dandogli freddamente la mano e poi l'aveva mandato ad allenarsi.

L'aveva odiato. Freddo e burbero, all'epoca non avrebbe potuto descriverlo in alcun altro modo. Eppure una settimana dopo si era beccato una punizione per aver fatto a pugni con un altro fante che aveva osato parlare male di Angeal. Sì, perchè era servito davvero poco tempo perchè il giovane si accorgesse che il suo mentore era tutto il contrario di quel che appariva, e nonostante Sephitorh continuasse ad essere il suo eroe, lui non poteva che ringraziare Lazard per avergli messo a fianco la persona migliore di tutta la Shinra: Angeal, il suo maestro.Al pensiero di quei ricordi e della paura che tutto per lui potesse finire solo quella stessa sera, Zack non riuscì a bloccare una lacrima che gli scese dagli occhi rigandogli il giovane volto.

"Che ti prende?"
La voce del suo mentore riportò il ragazzino al tempo e al luogo.

"Nulla."
Si affrettò a rispondere, asciugandosi velocemente la lacrima con la manica sudata dell'uniforme.

"Sentimi bene, adesso."
Cominciò Angeal, sbuffando, e a Zack non rimase che abbassare la testa a guardare verso il pavimento sporco della sua camera e ascoltare.

"Perchè mi hai chiesto un allenamento speciale l'ultima volta? E come mai oggi sei già sveglio? Cosa devi fare?"
Colpito, colpito e affondato; non gli rimaneva che ammettere. Zack prese fiato:
"Devo andare alla Dream, devo salvare Cloud... Ciao Angeal!"
Rispose tutto d'un fiato, imboccando la porta della sua camera e poi giù, sino all'uscita della Shinra, e poi ancora di corsa fino all'albergo dove alloggiava il suo migliore amico.

Quando raggiunse la pensioncina, Zack era madido di sudore.Beh, quantomeno ho battuto il mio record di velocità.

Pensò il giovane con un sorrisetto, e quel pensiero gli parve immediatamente migliore di quello avuto poco prima nella sua stanza.

"Buongiorno."

Lo salutò con timbro apatico la receptionist, a cui Zack rispose con un sorriso e qualche parola:
"Ciao, cerco Cloud Strife."

La donna diede un'occhiata svogliata al registro bianco che aveva sulla scrivania:

"Camera 21, secondo piano."

Rispose, evidentemente scocciata; il giovane SOLDIER ringraziò e si avviò verso le scale. Mentre le saliva e poi attraversava il cortissimo corridoio non potè fare a meno di chiedersi come mai i numeri delle stanze fossero così tante, quando non vi erano più di sei camere in tutta la pensione, esagerando anche con il conteggio. Raggiunse la stanza numero 21 e bussò con le nocche alla porta.

"Arrivo."
La voce di Cloud era stanca e quasi spaventata, a fatica controllata. Il ragazzo dai capelli scuri lo sentì tentennare, ticchettando nervosamente sulla maniglia della porta, come a volersi cheidere se gli coveniva sul serio aprire a colui che aveva bussato.

"Sono io, Zack."
Lo tranquillizzò il SOLDIER con voce allegra, Cloud tirò un sospiro di sollievo, girò la chiave nella serratura per quattro volte ed aprì, aveva gli occhi rossi con pesanti occhiaie, non doveva aver dormito molto durante le ultime notti.

"Tutto ok?"

Gli chiese il più grande, avvicinandosi. Cloud serrò i denti sul labbro inferiore, fino a far sbiancare lo stesso quindi sbottò con quanto fiato aveva in gola:
"Ma vai al diavolo! Me lo chiedi pure?!"

Il viso del ragazzino era rosso di rabbia e numerose lacrime di stizza avevano cominciato a rigargli il volto, teneva i pugni stretti che tremavano vistosamente, con le braccia irrigidite lungo i finachi. Zack rimase immobile, come pietrificato, con l'espressione che da preoccupata era diventata stupita. Cloud non gli aveva mai risposto così, mai si era arrabbiato con lui, mai. Ma certo non poteva immaginare che anche il più piccolo stava facendo gli stessi pensieri, infatti presto i muscoli del viso passarono dal pianto e il rossore di stizza a quelli di vergogna, il volto si abbassò velocemente e il mento arrivò a toccare il collo del giovane.

"Scusa..."

Mormorò con voce quasi impercettibile. Zack rimase immobile ancora per qualche secondo, quindi si avvicinò al ragazzino e lo strinse in un abbraccio.

"Non ti preoccupare, è tutto a posto."

Gli rispose, con calma, sciogliendosi dall'abbraccio e scompigliandogli i capelli biondi, rendendoglieli, se possibile, ancora più disordinati del solito. Cloud dal canto suo restò in silenzio, continuando a non osare guardare l'amico negli occhi.

"Vai tranquillo Cloud."

Disse Zack, con la voce allegra e sicura e il giovane abbozzò un mezzo sorriso sul volto pallido.

"Da domani non dovrai più avere paura, dopo questa notte vedrai, la Dream non esisterà più!"

Il tono raggiante del giovane SOLDIER si spense immediatamente a notare lo sguardo del più piccolo, i suoi occhi erano ora spalancati, la bocca leggermente aperta e il volto, dal pallido, era diventato bianco cadaverico. Il ragazzino boccheggiò, cercando di mandare giù qualche goccia di saliva per bagnarsi la gola secca.

"Non andare!"

Cercò di urlare, ma la voce gli uscì strozzata dalla gola, ed egli stesso non riuscì a sentirla, sopraffatta dal rumore del battito cardiaco esageratamente accelerato.

"Cosa?"

Zack lo scosse leggermente afferrandolo per le spalle.

"Non andare!"

Ripetè il ragazzo, e stavolta la voce gli uscì con forza, ad un volume tale che egli non avrebbe mai immaginato, il cuore prese a battere con forza ancora maggiore e il respiro gli si fece affannato.

"Calmati Cloud, calmati."
La voce di Zack era ferma nonostante la preoccupazione.

"Mi calmo se tu non vai alla Dream!"

Gridò ancora il ragazzino, come in preda ad una crisi di nervi, le lacrime che scendevano copiose dagli occhi. Zack si morse le labbra, afferrò velocemente la chiave della stanza e vi uscì chiudendola con numerosi giri di chiave.

"Tornerò presto!"
Gridò verso la porta, e da dentro sentì che il suo migliore amico gli stava nuovamente gridando di non andare, sbattendo i pugni contro la porta con tutte le forze che aveva in corpo; il SOLDIER strinse con forza le labbra costringendosi a non pensarci.
Tornerò.

Pensò:Devo tornare e lo farò, non piangere, ti prego.

Scese le scale ed arrivò col volto ancora sconvolto al piano inferiore, dove si arrestò un attimo, indeciso se tornare di sopra a consolare l'amico o cominciare ad avviarsi verso il luogo dell'appuntamento, in cui dopo poco tempo sarebbe giunta Antares.

"Zack."
Un lieve bacio sulle labbra seguì il suo nome.

"A- Arìl..."
Rispose il ragazzo, spaesato. La giovane sospirò passandogli le braccia intorno al collo ed abbracciandolo con tenerezza:

"L'ho sentito piangere e gridare... E' per questo che stai così?"
Gli chiese in un sussurro, prendendogli la mano e accompagnandolo fino al cortile. Zack passò una mano tra i capelli neri della giovane cameriera.

"Non voglio lasciarlo così...."
Mormorò, non curandosi delle lacrime che gli scendevano lungo il viso:
"Può essere l'ultima volta in cui lo vedrò."

Aggiunse quindi, cn un groppo in gola. Negli occhi di Arìl comparve un baluginio di preoccupazione e le sue braccia lo strinsero più forte.

"Non dire assurdità."

Mormorò. Zack sospirò:

"Scusami non volevo far preoccupare anche te... Ma è inutile mentire, ciò che sto per fare è molto pericoloso, non è detto che ne esca vivo... Ma devo farlo perchè se non vivo almeno ne uscirò certamente vincitore, e Cloud non può continuare così."

Rispose con voce sincera.

"Non fare l'eroe!"

Sbottò la ragazza.

"Shhht..."

Soffiò il giovane e appoggiò le sue labbra a quelle di Arìl spingendo la lingua contro la sua. Quando si staccarono dal bacio Zack si alzò in piedi:
"E quando torno ti prometto che ne riceverai altri mille."

Disse con un sorriso; Arìl non permise alle lacrime di rigarle il volto:
"Ci conto."

Rispose abbozzando anche lei un lieve sorriso. Il giovane SOLDIER le prese la manoe vi appoggiò dentro un oggetto metallico, quindi diede un'occhiata veloce all'orologio sul display del suo cellulare e corse via, posando un ultimo bacio sulla guancia della ragazza.

Quando egli si fu allontanato, Arìl aprì la mano, notando una chiave metallica con un bollino che recava sopra il numero 21:
"Stupido, non fare pazzie."
Mormorò al nulla permettendo alle lacrime di lasciare i suoi occhi per scendere in rivoli bagnati sul suo volto.

 

 

E finalmente sono riuscita a completare anche il penultimo capitolo della prima parte della long-fic... Ho fatto davero fatica a scriverlo ma mi ritengo piuttosto soddisfatta del mio lavoro ^_^ Spero di essere riuscita a farvi aspettare con un pò di suspance il prossimo chappy -_^

Vi ringrazio ancora per tutte le recensioni e vi chiedo perdono per il ritardo allucinante, un bacione dalla vostra White Gundam ^O^

@Kairih: ti chiedo scusa se ancora non ho trovato il tempo per recensire la tua stupenda fanfiction, ma ultimamente stò sperimentando molto la sadicità del tempo: a scuola non passa mai e neanche quando studio, invece per il resto vola! XDXD

Comunque ti ringrazio come sempre per la recensione e... Per il resto devo tenermi la bocca cucita!!! Spero sia stato di tuo gradimento anche questo capitolo e spero continuerai a seguirmi^^

@HolyAerith: Beh i chappy non sono proprio alternati, ma vedo di parlare un pò dell'uno e un pò dell'altro... Comunque questa volta c'erano tutti e due assieme :) e per il prossimo capitolo la scena tornerà invece al moretto XP

@miyuk: looooooooooool ma la famiglia stà diventando davvero fantastica!!! Appena avrai un pò di tempo io aspetto ancora la chiamata^^ E per il resto: beh chi non lo vorebbe un bel bacio da Zack?! XD

@Lilian Edwards: Sorry, sorry, sorry :( Perdonamiiiii!!!! Si clemente la masamune sulla gola no, no, noooooo! *muore* XD Scherzi a parte, perdonami se continuo ad essere una tremenda ritardataria ç.ç Per quanto riguarda il sicario continuo ad avere la bocca cucita.

@Lirith: spero che questo capitolo ti sia sembrato meno stringato e... Per la tua gioia il prossimo è nuovamente incentrato su Zack^^

ps: ti consegno la coppa per il maggior numero di ps in una recensione XD

   
 
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