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Autore: sissichi    20/08/2005    18 recensioni
draco e ginny ora stanno insieme, ma riusciranno a godersi la loro storia? SEQUEL DI "IN GARA PER LA VITTORIA"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccovi qua l'ultimo capitolo di Voglio Vedere il Mondo a Colori, mi mette tanta tristezza pensare che anche questa fanfiction è terminata, ho già iniziato a scrivere la terza e ultima fiction, "Vincere ad ogni costo" spero di riuscire a farvela leggere al più presto, intanto mi appresto a ingraziare tutti quelli che hanno letto e/o commentato la mia fatica. Spero di avervi trasmesso le stesse emozioni che ho provato io nel scrivere questa storia. Buona lettura a tutti

Capitolo 10 - Voglio Vedere il Mondo a Colori

"Ginny, dove sei stata? Ti ho cercato tutto il pomeriggio!" chiese Ron appena vide entrare sua sorella nella Sala Comune.

"Ero in biblioteca." rispose Ginny.

"Con tutto il tempo che passi là dentro dovrai ottenere almeno O in tutti i G.U.F.O. di quest'anno." sbuffò Ron per nulla convinto.

"Perché mi cercavi?" gli chiese la sorella cercando di sviare l'attenzione del fratello.

"Per avvisarti che mamma e papà verranno a prenderci al banchetto che si terrà la settimana prossima. Sembra che la nostra prozia stia male, così dobbiamo andare a salutarla. Abbiamo ottenuto un permesso speciale per assentarci dalle lezioni." spiegò il rosso alla ragazza.

"Oh, povera zia." mormorò Ginny. Ormai non poteva più rimandare, purtroppo doveva affrontare l'argomento con Draco. Era venuto il momento di uscire allo scoperto.

"Harry, ti cercava Luna." sentì dire il fratello all'amico.

"Grazie." rispose arrossendo il ragazzo.

"Quando ti deciderai a dichiararle il tuo amore?" lo incitò la rossa.

"Quando ti deciderai anche tu." rispose a tono il moro facendo arrossire quindi l'ultima dei Weasley.

"Cosa ti devi decidere a fare?" si informò cupo il fratello. Tutta questa storia non gli piaceva. Sapeva che la sorella aveva qualcuno, ma sperava che lei gliene parlasse per prima senza dover chiedere, ma nonostante tutti gli spunti, la sorella proprio non si decideva.

"Ron, tu dovresti deciderti a studiare!" intervenne Hermione. "L'anno prossimo abbiamo..."

"...i M.A.G.O., lo so, non fai che ripetermelo." l'anticipò il rosso, poi, alzandosi aggiunse "E' ora di cena, sarà meglio avviarsi verso la Sala Grande."

"Devi dirglielo, non puoi continuare a mentire per sempre." le sussurrò l'amica mentre le passava accanto per raggiungere il fidanzato.

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Draco bussò alla porta dell'ufficio di Silente sospirando. In meno di una settimana era già la seconda volta che lo incontrava e purtroppo non era per fare quattro chiacchiere, per un attimo rimpianse le volte che era arrivato lì per problemi disciplinari. Com'era stato ingenuo allora.

"Avanti." invitò la voce dell'anziano mago distogliendolo dai suoi pensieri.

"Buon giorno." lo salutò cortesemente il ragazzo.

"Entra pure Malfoy, il professor Piton ci raggiungerà tra qualche minuto. Accomodati." gli propose il preside indicandogli la poltrona di fronte a lui.

"Mi ha accennato ad una lettera particolare." lo esortò a parlare quindi il mago..

"Sì, molto particolare." annuì il Serpeverde tirando fuori dalla tasca del mantello la busta e porgendola a Silente. "Non so come abbia fatto, ma mio padre mi ha scritto. Penso possa immaginare il contenuto. In poche parole, mi invita a 'servire la giusta causa', almeno così sostiene." disse il biondo facendo una smorfia.

"Sua madre cosa ne pensa?" si informò Silente. "Non si preoccupi, tutto quello che mi dirà non uscirà da questa stanza a meno che non sia lei a volerlo. Devo dolo sapere come agire." lo rassicurò subito.

"Mia madre non si pronuncia, ma non si schiererebbe mai contro mio padre, neanche per salvarmi. A suo modo lo ama." rispose Draco..

"Va bene, allora dobbiamo agire di conseguenza. Da questo momento lei è in punizione, per un mese. Non potrà tornare a casa per le vacanze; ci penserà il professor Piton a parlarne con la sua famiglia. Non potranno fare mosse azzardate. Lei compirà la maggiore età a giugno giusto?" si informò quindi il preside seguendo un filo di pensieri. Malfoy annuì. "Bene, questo vuol dire che da quel momento in poi potrà scegliere lei dove stare. Potrà praticare la magia anche fuori da queste mura. Quindi starà a lei scegliere dove stare per l'estate, dato che tornerà qua il prossimo anno per terminare gli studi." ragionò il mago. Draco annuì, era iniziato il gioco che sconvolgeva la sua vita.

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"Draco, credo che sia arrivato il momento che la nostra relazione diventi di pubblico dominio." disse Ginny mentre era abbracciata al ragazzo nel prato che li aveva visti scambiare il loro primo bacio.

"Vuoi dirlo a tutti?" domandò sorpreso il ragazzo.

"Che senso ha ormai tenerlo nascosto? Nott, Zabini, Luna, Harry, ed ora anche Hermione, lo sanno già, senza tener conto dei professori, perchè non possiamo goderci la nostra storia in santa pace?" chiese la Grifondoro.

"Pensavo fossimo d'accordo nel voler tenere segreta la cosa." osservò dispiaciuto.

"Lo eravamo, ma io odio mentire ai miei amici. Non voglio dover sempre inventare una scusa con mio fratello o i miei amici ogni volta che ti vedo; prima o poi comunque verranno a saperlo quindi inutile rimandare in eterno la questione." spiegò la ragazza.

"Lo so, ma renderlo pubblico non semplificherà le cose Ginny, non stai con una persona qualsiasi, ma con un Serpeverde.. La maggior parte dei tuoi amici disapproverà." obbiettò il biondo.

"Draco, fin'ora ho visto solo il bianco e il nero, sono cresciuta in un bianco candido. La mia famiglia mi ha sempre protetto da tutto, i miei amici mi vedono candida e pura perchè sono imparentata con Ron e sono amica di Hermione e Harry; io conosco il famoso Trio e quindi sono la purezza fatta persona. Al mio primo anno qua, però, ho conosciuto il nero, un nero scuro, profondo e così buio da rendere la notte chiara al confronto. L'esperienza nella Camera dei Segreti è stata traumatica e sono passata dal bianco brillante al nero spento. Questi anni sono stati tutti una tonalità di grigio, grigio scuro il secondo e il terzo, un grigio chiaro l'anno scorso. Ho iniziato ad avere più fiducia in me stessa e ho cominciato a sentirmi importante e utile è stato fondamentale per me, ma poi sei arrivato tu. Credevo di incamminarmi di nuovo incontro al nero, invece, a metà strada, ho visto qualcosa di nuovo, ho provato qualcosa di diverso. Ho percepito gli altri colori. Il giallo solare, il verde speranza, il rosso della passione e mille altre tonalità e sfumature.

"Ogni volta che torno nel mio dormitorio però, ritrovo quel grigio che mi ha caratterizzato per anni." cercò di spiegargli Ginny. Draco la osservava rapito mentre la ragazza gli spiegava i suoi sentimenti e le sue sensazioni. L'amava, eccome se l'amava, con ogni fibra del suo essere e ogni volta che la guardava, che vedeva i suoi occhi brillare, dentro di lui si accendeva qualcosa, la passione lo divorava e gli sembrava di volare.

"Voglio vedere il mondo a colori, Draco." concluse Ginny guardandolo dritto negli occhi e fu allora che Draco capì che non c'era altro da fare, perciò sorrise ed annuì... "Va bene, Gin, rendiamo pubblica la nostra storia.." acconsentì quindi chiudendo gli occhi.

I due ragazzi si alzarono e insieme tornarono al castello. Mano nella mano si avviarono verso l'entrata, ignorando le occhiate sospettose e meravigliate dei vari studenti che incontrarono per strada, si diressero verso l'entrata della Sala Grande.

"Che colori siano allora!" sostenne il ragazzo e, a testa alta, entrarono mano nella mano. La sala era praticamente affollata, mancavano solo dieci minuti all'inizio della cena e tutti e quattro i tavoli erano già quasi pieni. Il vociare si interruppe per un attimo, tutti restarono stupiti a guardare i due ragazzi che erano fermi immobili sulla porta.

Ginny sorrise e si voltò verso Draco che aveva uno sguardo che sembrava dire 'non azzardatevi a commentare o vi schianto uno per uno'.

"Ti amo.." gli sussurrò in un orecchio e poi stupendolo lo baciò davanti a tutti, si staccò sorrise e si diresse verso il suo tavolo dove Hermione e Harry avevano il loro da fare nel calmare Ron che sembrava impazzito. Un forte brusio si levò sulla Sala, Draco ignorò tutto e tutti e con l'alterigia che per anni lo aveva contraddistinto si diresse verso il suo tavolo verso un Blaise Zabini sorridente.

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"Che cos'era quello?" urlò Ron appena Ginny si sedette al tavolo dei Grifondoro.

"Un bacio, Ron, dovresti sapere cos'è." rispose la ragazza ironicamente.

"Gin, hai baciato Malfoy!" osservo il fratello irritandosi ancora di più.

"Ron, piantala di dire cose scontate, sono mesi che stò con lui, sarebbe strano se non lo baciassi ti pare?" sbottò la rossa.

"Tu stai con quello? Mesi? Come sarebbe a dire mesi?" chiese sconvolto Ron.

"Stiamo insieme da Natale, ma ci frequentiamo da ottobre." spiegò Ginny. Era inutile tergiversare, meglio mettere le carte in tavola subito, soprattutto in pubblico dove il suo caro fratellino non poteva lanciarle qualche maledizione.

"Ottobre?"

"Sì, Ron, ottobre." annuì Gin servendosi la zuppa ignorando volutamente gli sguardi che la stavano sommergendo.

"Non capisco." mormorò il ragazzo scuotendo la testa.

"Cosa c'è che non capisci? Sto frequentando un ragazzo, non è la prima volta che succede." sbuffò l'ultima dei Weasley.

"Gin, tu stai frequentando Malfoy! Non un tizio qualunque. Un Serpeverde, IL Serpeverde; ti ricordi, vero, che fu suo padre a metterti nei guai al tuo secondo anno, che è stata sua zia l'anno scorso ad uccidere Sirius, che suo padre era lì in quell'ufficio pronto ad ucciderci pur di avere quella maledetta profezia. Ti ricordi di tutti questi ultimi anni in cui non ci ha mai dato tregua? Tu stessa gli hai lanciato contro una fattura. Come puoi adesso stare con lui?" chiese il fratello.

"Dimmi che ti ricatta, o che ti ha fatto il lavaggio del cervello o quant' altro ti viene in mente, ma dammi, ti prego, una valida motivazione del perchè lo stai frequentando." la pregò il ragazzo.

"Perché lo amo Ron, mi sembra ovvio. Io lo amo e lui ama me." rispose la ragazza e Ron iniziò a ridere.

"Ti ama.." disse scosso dalle risate. "Certo come no." continuò ridendo. "Dimmi come può amare ciò che per anni ha disprezzato, siamo sempre gli stessi straccioni babbanofili che ha conosciuto anni fa." attaccò duramente il rosso.

"E' qui che ti sbagli, lui non ci conosceva e noi non conoscevamo lui, anzi tu non lo conosci ancora." lo riprese la sorella.

"Non ci tengo neanche, non so che farmene della conoscenza di un futuro Mangiamorte!" sibilò feroce il ragazzo.

Ginny alzò di scatto la testa a quelle parole e osservò furibonda il fratello. Con calma si alzò e disse: "Quando avrai ritrovato il cervello riprenderemo questo colloquio, fino ad allora ti pregherei di starmi alla larga." si voltò e se ne andò via.

"Hai esagerato Ron." lo riprese Hermione.

"Io?! Io ho esagerato?! Lei viene qui tranquilla dicendo che frequenta un futuro Mangiamorte e io ho esagerato?" l'aggredì il rosso.

"Chi ti ha detto che Malfoy diventerà un Mangiamorte?" chiese Harry calmo, intervenendo per la prima volta nella discussione.

Ron lo guardò come se lui l'avesse appena tradito. "Come sarebbe a dire chi me l'ha detto? Tutta la sua vita lo dice, il suo comportamento, la sua famiglia, andiamo il fatto stesso che sia a Serpeverde non vi dice qualcosa?" chiese Ron.

"Ron, non fare di un'erba un fascio, anche Sirius proveniva da una famiglia che era per gran parte composta da Mangiamorte, eppure lui non lo è diventato." lo contraddisse Harry.

"Come fai a difenderlo? Lui ci ha attaccati per anni." chiese meravigliato il rosso.

"Ron, devi accettarlo: lui la ama. Non puoi farci niente. Se non vuoi perdere tua sorella ti consiglio di cercare di accettarlo." disse sbrigativo il-ragazzo-sopravvissuto.

"Da quanto lo sai?" chiese quindi il rosso.

"Da metà novembre circa." rispose il moro.

"E tu?" chiese rivolto ad Hermione.

"Da pochi giorni." confessò la ragazza.

"Bene, sono proprio felice. Io, che sono la sua famiglia, l'ho saputo per ultimo. Bene! Posso immaginare perchè.. Voglio proprio vedere come potrà dirlo a mamma e papà. Verranno la settimana prossima. Voglio proprio vedere come glielo dirà." concluse irato il ragazzo.

"Ron, quand'è stata l'ultima volta che Malfoy ci ha infastidito?" gli chiese pazientemente Hermione.

"Chi ti ha detto che Ginny stava male, spedendoti in infermeria senza rispondere alle tue provocazioni?" insistette Harry.

"Prova ad osservare il modo in cui la guarda, come le parla, come la tratta. Osservalo bene e poi vediamo se hai ancora il coraggio di non credere ai suoi sentimenti." concluse Hermione.

"Non capisco perchè lo difendete." disse sconsolato il ragazzo.

"Noi non lo difendiamo, ma teniamo a Ginny, l'hai vista in questi ultimi mesi? Sorride spesso ed è allegra. Credi che lei tutte le domande che ti sei fatto tu..."

"E mille altre..." aggiunse Harry.

"Non se le sia già fatte? Credi che non abbia anche lei avuto i suoi dubbi? Pensi davvero che tua sorella si sia fidata di Malfoy dall'oggi al domani?" concluse la sua arringa Hermione dando di che riflettere al rosso.

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"Vi siete decisi eh?" lo accolse Blaise sorridendo.

"Già, sembra la giornata delle decisioni oggi. Silente che mi mette in punizione per farmi restare qua e non tornare a casa per evitare che mio padre mi faccia marchiare, Ginny che decide di tirare fuori tutto, speriamo solo che suo fratello non la spelli viva." sospirò il biondo sedendosi accanto all'amico.

Per lui la situazione era diversa, anche se tutti i Serpeverde lo guardavano accigliati, nessuno si sarebbe mai azzardato a dirgli niente.

"Pensi che ti accetteranno? Che ti crederanno quando gli dirai di amarla?" chiese il moro.

"Spero che almeno il fatto che sto scappando dal marchio nero li possa convincere delle mie buone intenzioni. Poi, se ho Potter dalla mia parte è già un bel passo avanti." osservò il ragazzo.

"Come fai a sapere che è dalla tua parte?" si informò l'amico.

"Se non lo fosse stato non avrebbe mantenuto il silenzio per così tanto tempo sulla nostra storia." osservò scrollando le spalle.

"Hai ragione. Speriamo che vada tutto bene. Se resti tu per le vacanze rimango pure io." cambiò argomento Zabini.

"Così iniziamo a studiare cosa combinare quest'estate. E' chiaro che quando mio padre capirà che non voglio farmi marchiare non potrò tornare a casa, quindi mi devo trovare un posto dove trascorrere i mesi estivi." propose Draco.

"Ottimo..." annuì contento Blaise.

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Draco e Ginny si trovarono nel corridoio della Stanza delle Necessità. Entrambi si concentrarono e poco dopo apparve la porta.

Ginny aprì la porta e Draco, entrando, sorrise sornione.

"Non sapevo avessi di queste fantasie." la stanza era una camera da letto arredata secondo lo stille mille e una notte; candele che profumavano di incenso riempivano la stanza illuminandola soffusamente dandole un'aria sensuale.

Ginny arrossì e aggiunse balbettando "Io... non... colpa mia."

"Hai gusti piuttosto raffinati," osservò il ragazzo e si avvicinò al letto. "Seta pregiatissima." asserì toccando le lenzuola di un rosso fuoco "Anche il colore è significativo." aggiunse voltandosi a guardarla malizioso.

"Io non ho immaginato niente di simile!" protestò vivamente la ragazza.

"No? Non hai mai fatto fantasie simili? Che peccato! Non sai cosa ti perdi!" osservò il ragazzo.

"Draco!" urlò indignata la rossa.

"Ginny!" rispose quindi il Serpeverde prima di scoppiare a ridere. Si sedette sul letto e le fece cenno di raggiungerlo.

"Non ho alcuna intenzione di sedermi su quell'affare con te!" protestò vivamente la Grifondoro.

"Non sarebbe la prima volta che stiamo insieme su un letto." osservò Draco scrollando le spalle.

"Non era un'alcova almeno!" si risentì la rossa.

"No, infatti era quello in camera tua!" ribatté il biondo inarcando un sopracciglio.

"Uffa." sbuffò la ragazza poi, all'improvviso sorrise, chiuse gli occhi e si concentrò. Pochi secondi dopo sentì un sonoro SPLASH seguito da un'imprecazione del ragazzo. L'ultima dei Weasley aprì gli occhi sorridendo.

"Raffreddati i bollenti spiriti?" chiese la rossa ridendo alla vista di Draco ammollo in una vasca idromassaggio.

"Se è la guerra che vuoi, che guerra sia!" sibilò il biondo, chiuse gli occhi e si procurò un costume, poi le rivolse un ghigno poco rassicurante e chiuse ancora gli occhi. Questa volta fu lei a trovarsi vestita, o forse svestita, da un ridottissimo bikini.

"Ahhhhhh screanzato!" urlò indignata la ragazza cercando di coprirsi mentre l'altro rideva divertito.

"Ormai la frittata è fatta vieni a farti un bagno dai" le propose il ragazzo. Ginny scosse la testa in segno di diniego allora il Serpeverde scrollò le spalle, e sospirando prese di nuovo in mano la sua bacchetta.

"Come sei testarda a volte!" borbottò e senza darle tempo di replicare, le puntò la bacchetta contro "Ginevra locomotor!" disse e la spostò esattamente sopra la vasca infischiandosi delle proteste della rossa, improvvisamente abbassò la bacchetta e la fece precipitare in acqua.

"Ti odio!" gli urlò in faccia la ragazza appena riemerse annaspando dall'acqua.

"Non è vero." rispose Draco abbracciandola e stringendola a sè.

"Mhf." mugugnò la rossa facendo sorridere Draco. Ginny si accoccolò felice godendosi le attenzioni del biondo.

"Draco," iniziò dopo qualche minuto la Grifondoro. "la settimana prossima verranno i miei genitori. Ho convinto Ron a non dirgli nulla, voglio essere io a parlargli di noi." lo mise al corrente Ginny.

"Vuoi che venga anche io?" chiese il ragazzo.

"Credo che sarebbe meglio, se ti va, naturalmente." rispose la rossa.

"Speriamo che ci credano." sospirò Draco.

"Certo che ci crederanno." asserì convinta la ragazza.

"Non so, ho paura che non credano ai miei sentimenti. E se non volessero il figlio di un Mangiamorte per la loro unica figlia?" chiese il Serpeverde, abbandonando per la prima volta la sua sicurezza, mostrando un lato debole che mai prima di allora si era visto.

"Non potranno non crederci, se Harry ed Hermione l'hanno accettato, dovranno farlo anche loro." cercò di rassicuralo la ragazza.

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La Stanza delle Necessità, che per quell'occasione aveva assunto l'aspetto di un comodo salotto, ospitava Molly e Arthur Weasley seduti comodamente su un divano davanti ad un camino. Di fianco a loro, su un altro divano stavano seduti Ron, Ginny e Draco Malfoy. I due ragazzi avevano appena rivelato la loro relazione e ora aspettavano la reazione dei signori Weasley.

"Oh, tesoro." sussurrò Molly scuotendo la testa.

"Ragazzi, voi non vi rendete conto di quello che avete fatto!" li rimproverò Arthur.

Draco si sentì gelare, come aveva previsto, il suo nome aveva avuto la meglio su di lui un'altra volta. Non avevano neanche provato ad ascoltarli. Avevano già condannato la loro storia prima ancora di sapere come era successo.

"Mamma, papà, almeno ascoltateci." chiese la rossa.

"Tesoro, tutto quello che potrai dire non cambierà la vostra situazione." disse rassegnato il signor Weasley scuotendo la testa amareggiato.

"Signori, io tengo davvero a vostra figlia. So di non essere stato proprio uno stinco di santo in questi anni e so di aver dato delle noie anche alla vostra famiglia, ma vi prego di credermi se vi dico che sono cambiato e che voglio davvero bene a vostra figlia." argomentò Draco cercando di mostrarsi cordiale.

"Ma noi ti crediamo, caro." lo rassicurò mamma Weasley con fare materno.

"Quello che ci preoccupa" iniziò ad aggiungere il signor Weasley "è..." tentennò, in realtà Arthur non voleva ferire il giovane.

"Se questo vi può rendere più tranquilli, io non seguirò le orme di mio padre. Ne ho già parlato con il preside. Silente mi ha assicurato tutto il suo appoggio." chiarì subito Draco togliendosi un peso di dosso. Ron spalancò gli occhi a questa rivelazione, ma non disse nulla, Molly annuì felice e Arthur invece sempre serio disse "E' proprio questo che mi preoccupa. Avevo capito che non saresti diventato un Mangiamorte appena ti ho visto entrare da quella porta. Ho percepito subito quale sentimento ti lega a mia figlia, ve l'ho letto in faccia. Non ho dubbi sulla sua autenticità. Purtroppo, però, non ho neanche dubbi sul fatto che questa storia vi porterà tanti problemi.".

"Li affronteremo insieme" dichiarò convinta Ginny.

Draco invece percepì a fondo ciò che intendeva dire l'uomo e purtroppo dentro di sè non poté che dargli ragione.

"Ragazzo non puoi negare che la tua famiglia non accetterà molto bene questa vostra relazione." asserì sicuro il mago.

"E' vero, non posso." confermò Draco mentre dentro di lui un senso di malessere continuava a crescere.

"Così come non puoi negare neanche che la tua famiglia non appoggia le tue recenti scelte per quanto riguarda il tuo futuro." continuò imperterrito Arthur.

"E' vero anche questo." convenne il biondo pensando che, probabilmente, un pugno nella stomaco avrebbe fatto meno male.

"E a chi credi che daranno la colpa di tutto questo? Quando vorranno colpirti loro useranno mia figlia, se vorranno farti del male, e sappiamo molto bene che lo vorranno, cercheranno di colpirti e quindi cercheranno lei. E' già successo. Il tuo compagno di Casa non l'ha forse già fatto?" gli chiese duro il signor Weasley.

"Sì, è vero." rispose sconfitto Draco, lo sentiva che sarebbe successo, Ginny lo abbracciò per confortarlo.

"Questo non è del tutto vero! La sua famiglia ce l'ha con la nostra da sempre, tu e suo padre vi scontrate sempre, anche tu allora, secondo il tuo ragionamento, rappresenti un pericolo per me. Dove diavolo sarebbe la sicurezza per me? Accanto a Ron? Un membro del magico trio? Essere amica di Harry? O essermi schierata con Silente? Papà, è la guerra! Questa è solo una scusa." protestò vivamente la ragazza.

"Tesoro, stare con noi, o con Harry ti mette sotto i riflettori, è vero, ma non sarai mai l'obbiettivo principale di qualche Mangiamorte o di Tu-Sai-Chi. Ma come sua ragazza invece attirerai su di te come una calamita i peggiori. Bellatrix non apprezzerà mai che il suo nipotino sia stato 'convertito' da una stracciona babbanofila, Malfoy, seppur in prigione, troverà il modo di 'punire' suo figlio per quello che per lui sarà un torto. Cosa ti fa credere che lui non pensi che eliminando l'ostacolo, ovvero tu, suo figlio tornerà sulla 'retta' via? Mi spiace tesoro, ma non posso farti compiere questa sciocchezza." concluse duro il mago.

"Il nostro amore non è una sciocchezza." protestò vivamente Ginny.

"Tesoro tuo padre voleva dire che adesso non è il momento per avere questa storia." cercò di spiegarle la madre.

"E quando di grazia dovrebbe essere?" chiese caustica la rossa.

"Finita la guerra." rispose il padre.

"Cosa? Ma se non è neanche iniziata praticamente! Potrebbe andare avanti per anni!" protestò la ragazza.

"Mi spiace tesoro, ma noi la pensiamo così." rispose risoluto il padre.

"Bene, mi spiace per voi, ma io non ho alcuna intenzione di porre fine a quanto di più bello mi è capitato in tutti questi anni." rispose Ginny alterata.

"Ginny, mi spiace, ma purtroppo tu non puoi scegliere, non sei ancora maggiorenne, dipendi da noi e quindi devi ubbidirci." ribatté il padre.

"Non mi interessa, piuttosto non torno a casa! Non potete scegliere per me!" protestò vivamente.

"Tesoro, non mi piace, ma se mi costringi ricorrerò alla magia." disse duro il mago. Ron sussultò sconvolto, non si aspettava che i suoi arrivassero a tanto. Ginny spalancò gli occhi inorridita.

"Non potete!" urlò piangendo. Draco la attirò a sè e la abbracciò cercando di calmarla. Dentro di sè aveva sempre saputo che non sarebbe andata bene, che non sarebbero usciti da quella stanza come coppia, ma questo era veramente assurdo. Ma cosa poteva dire lui? Tutte le accuse che gli avevano rivolto erano vere, non poteva farci niente. Il suo essere Malfoy gli stava togliendo la cosa a cui teneva di più.

"Potete lasciaci un attimo soli per favore?" chiese Draco, una luce decisa negli occhi.

I signori Weasley si guardarono un attimo e poi accettarono.

"Qualunque cosa deciderete non cambierà la nostra decisione." gli fece presente Arthur.

"Ron, tu resta per favore." gli chiese il Serpeverde; il ragazzo annuì e si risedette sconvolto sul divano.

Appena i genitori furono usciti Ginny si riscosse.

"Non mi interessa quello che dicono, io non ti lascio! Troveremo una soluzione." asserì convinta la ragazza.

Draco andò verso un tavolino, chiuse gli occhi e apparvero delle ampolle, poi con disinvoltura preparò una pozione che mescolò a del the che porse a Ginny. "Tieni, è un calmante, ci sarà utile." le disse porgendogli la tazza, la ragazza bevve e si accomodò sul divano dove crollò istantaneamente in un sonno artificioso.

"Cosa le hai dato?" chiese quindi il fratello.

Draco le si sedette accanto, fece scorrere il suo sguardo sul corpo della ragazza, cercando di imprimersi ogni piccolo particolare nella testa, poi si lasciò cadere con le spalle appoggiandosi al divano, chiuse gli occhi e sospirò. Era difficile, tutto maledettamente difficile.

Perché fare la cosa giusta deve sempre essere così difficile? Quando per me ci sarà un po' di tregua? Quando potrò godermi la mia vita senza ogni volta dover rinunciare a qualcosa? pensò, poi sospirò aprì gli occhi e iniziò a parlare

"Una pozione che provoca il sonno. Ascoltami bene, non abbiamo molto tempo. I tuoi genitori sono convinti, ma so che Ginny non accetterebbe mai questa decisione, lei ne soffrirà e questo la porterà a litigare con i tuoi e questo non deve accadere. Lei ha bisogno della sua famiglia, non sa stare senza di voi, magari litiga e si infuria, ma per lei siete importanti, non può perdervi." spiegò Draco velocemente.

"Cosa pensi di fare quindi?" chiese Ron ancora scosso per tutta quella situazione.

"Anche se la lasciassi io, non cambierebbe le cose, lei darebbe ancora la colpa ai suoi e io non voglio questo, voglio che lei sia in pace con la sua famiglia. Non mi perdonerei mai se dovesse accadergli qualcosa per colpa di questa guerra e lei conservasse una lite come ultimo ricordo. Non sarebbe un ricordo alla Weasley." spiegò il biondo.

"Le farò un incantesimo di memoria, le cancellerò tutto, ogni singolo istante che abbiamo trascorso insieme sarà cancellato dalla sua testa, lei non avrà più nessun ricordo di noi due, per lei tornerò ad essere un viscida serpe." spiegò Draco con un groppo in gola, niente più sorrisi, niente pomeriggi trascorsi a studiare insieme in biblioteca, non avrebbe più avuto lo stesso significato volare libero nel cielo, non sarebbe più stato Draco per lei, solo Malfoy. Quelle dolci labbra non l'avrebbero più baciato, nessun sorriso l'avrebbe più riscaldato, ancora pochi attimi e poi di lui non sarebbe più rimasto niente in Ginny Weasley e niente poteva fare più male. Lei era il suo fuoco e ora sentiva solo tanto freddo dentro di sè, sotto a quel mantello dell'invisibilità mesi fa si era sentito bruciare per la prima volta per una ragazza, ora sentiva solo il gelo.

"Diremo a tutti che il bacio in Sala Grande era solo una scommessa persa, modificheremo questo ricordo così che lei ci creda. Nessuno quindi saprà di noi, e lei quindi sarà fuori pericolo." spiegò Draco, impugnò la bacchetta e si avvicinò alla ragazza, le sfiorò le labbra in un ultimo bacio sussurrandogli a fior di labbra "Ti amo, Gin", poi chiuse gli occhi e facendo un profondo sospiro li riaprì e Ron poté scorgere una maschera di freddezza in quello sguardo.

Draco avvicinò la bacchetta la tempia della ragazza e pronunciò l'incantesimo.

"Omnia Draco oblivio." una scintilla bianca partì dalla bacchetta e colpì la ragazza. Improvvisamente un fascio di luce bianca uscì dalla testa della giovane ed entrò nella bacchetta di Draco che scaricò in un ampolla che subito dopo sigillò, poi tornò da Ginny e creò il ricordo modificato del bacio in Sala Grande.

"Fatto. Dovrebbe svegliarsi tra cinque minuti. Stalle accanto, Lenticchia." disse Draco, lanciò un ultimo sguardo verso la ragazza e poi prendendo l'ampolla uscì in corridoio dove trovò i Signori Weasley.

"Le ho cancellato la memoria, non ricorda nulla di noi, ho modificato anche il ricordo legato al nostro bacio in Sala Grande in modo che tutti pensino che sia stata solo una scommessa persa. Qui ci sono i ricordi che le ho tolto." spiegò loro il Serpeverde porgendogli l'ampolla.

"Fatene quello che ritenete più giusto." concluse amaramente e senza aggiungere altro si voltò e fece per andarsene.

"Perché le hai cancellato la memoria? Potevi semplicemente lasciarla." chiese il signor Weasley.

"Perché così vi avrebbe ritenuto responsabili, stiamo entrando in guerra e non voglio che lei l'affronti con un conflitto in atto verso la sua famiglia, lei che almeno ce l'ha ancora." spiegò Draco.

"Quando tutto sarà finito le ridaremo i ricordi e potrete riprendere da dove avete interrotto. Noi crediamo in te, Draco." lo riassicurò il mago.

"Si arrabbierà quando capirà quello che le ho fatto." rispose sorridendo il mago, un sorriso che però non raggiunse quasi la bocca.

"Buona fortuna, Draco Malfoy." lo salutò Arthur Weasley. Draco si voltò e si allontanò lungo il corridoio consapevole di essersi lasciato dietro l'unica cosa bella che avesse avuto in tutta la sua vita.

 

The End

  
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