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Autore: Pflaume    25/04/2010    6 recensioni
Quello che cercherò di fare in questa ff, è ricostruire il periodo che va dal settimo anno dei Malandrini fino alla morte di Lily e James. Ci sono già molte storie su questi anni, ma dopo aver riletto tutti e sette i libri di Harry Potter, la mia mente ha iniziato a fantasticare e mi sono venute moltissime idee che potrebbero approfondire avvenimenti che la Rowling accenna soltanto. Per esempio: in che circostanze Lily e James sono sfuggiti per tre volte a Voldemort? Come si sono messi insieme? In che modo Regulus Black ha capito di aver sbagliato tutto? Che rapporto aveva con il fratello? Perché Minus ha voltato le spalle ai suoi amici? Cercherò di raccontare tutto questo e altro ancora restando fedele ai libri e ritagliando un po'di spazio per tutti i personaggi più importanti. I commenti sono graditissimi! =)
Genere: Romantico, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans, Regulus Black, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lily fissò a lungo la lucida porta di legno scuro che si era richiusa alle spalle di Bellatrix e dell’Oscuro Signore

Metamorfosi

 

Lily fissò a lungo la lucida porta di legno scuro che si era richiusa alle spalle di Bellatrix e dell’Oscuro Signore. “Non ci metteranno molto a capire che non sono Alice Gamp: sicuramente tra poco avvertiranno suo padre e lui scoprirà che la figlia si trova al sicuro nel dormitorio di Grifondoro” disse con voce piatta.

 

James non replicò, ma continuò a guardare imbambolato il vuoto come faceva ormai da un po’.

 

Lily strinse le labbra irritata e poi sospirò, come per buttare fuori la tensione che stava accumulando di minuto in minuto. “Cosa potrebbe succedermi?” chiese preoccupata lanciando un’occhiata al profilo del ragazzo, che aveva improvvisamente alzato lo sguardo alla barriera magica semitrasparente che li circondava.

 

Finalmente rivolse la sua attenzione a Lily, limitandosi per qualche istante a guardarla. Poi, sorprendentemente, sul suo viso si aprì un sorriso per metà sollevato, per metà inequivocabilmente malandrino. “Non ti succederà proprio niente, stai tranquilla” disse infine.

 

Lily lo guardò con sospetto. “Come fai ad esserti convinto di una simile ingenuità? Non leggi mai i giornali?”

 

“No, di solito è Remus a farlo.” Tagliò corto il ragazzo. “Ma conosco di fama Lord Voldemort, non lo sto sottovalutando!” si affrettò ad aggiungere visto che Lily aveva aperto la bocca per commentare la sua affermazione.

 

“Cos’hai in mente?” chiese la ragazza perforandolo con uno sguardo penetrante che per un attimo fece dimenticare a James di essere prigioniero del mago più pericoloso dell’intero secolo.

 

“Fuggiremo.” rispose semplicemente levandosi in piedi all’improvviso. La sua testa sfiorò la sommità della barriera magica, che sfrigolò minacciosamente producendo qualche scarica elettrica e facendo drizzare i già scompigliati capelli di James.

 

Lily sbuffò. “Sembrera facile…”commentò ironica. “Quel pazzo assassino ha detto che nessun essere umano può valicare questa specie di bolla. E i tuoi capelli sembrano d’accordo con lui.

 

“Appunto: nessun essere umano…” disse James lentamente. Non aveva altra scelta. Lily lo guardò senza capire. “Ascolta, Evans… Ti prego di non farmi nessuna domanda… Non ne abbiamo il tempo ora. Ma ti prometto che prima o poi ti spiegherò tutto.” disse serio appoggiandole le mani sulle spalle.

 

“Di cosa stai parl…?” Lily si interruppe bruscamente e fece un balzo indietro, scottandosi una spalla sulla barriera magica. Nemmeno Il dolore le impedì però di portarsi le mani alla bocca nel vedere quello che stava succedendo a James: il ragazzo aveva stretto i pugni e aveva assunto un’espressione profondamente concentrata. Un istante dopo il suo viso aveva iniziato ad allungarsi e a riempirsi di peli, poi il bianco era scomparso dai suoi occhi, che erano diventati gradualmente due brillanti pozze nere ai lati del viso. Sulla testa iniziava invece a crescere un imponente paio di corna da cervo. Nel frattempo il corpo si stava modellando e cresceva assorbendo i vestiti, che venivano sostituiti da una lucida pelliccia marrone. In un tempo sorprendentemente breve, la metamorfosi si era completata: al posto di James Potter si trovava ora un maestoso cervo bruno, grande quasi quanto un cavallo.

 

Lily sembrava incapace di proferire parola e lo fissava con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata.

 

L’animale la guardò con un’espressione stranamente umana e avvicinò il muso allo strappo sulla manica della divisa della ragazza, provocato dal contatto con la barriera. Lily si irrigidì sentendo il naso umido della bestia sulla sua pelle bruciacchiata, ma non si mosse, troppo spaventata per mantenere un controllo accettabile sui suoi muscoli.

 

“Tu… Tu sei un Animagus!” balbettò quando il cervo si ritrasse per voltarsi verso la barriera.

 

L’animale annuì, poi prese la rincorsa ed uscì con un balzo dalla potente bolla magica evocata da Voldemort. Un attimo dopo tornò in forma umana e si voltò verso la ragazza con un’espressione incerta dipinta sul volto. “Non mi denuncerai se ti faccio uscire di lì, vero?”

 

Lily sbatté le palpebre e si rese conto che James aveva infranto gravemente la legge magica. Con un po’di sorpresa si accorse che non gliene importava granché: provava al contrario una certa ammirazione per quel ragazzo così brillante. Scosse la testa imbambolata.

 

“Bene… E ora all’opera! Speriamo che Voldemort abbia lasciato le nostre bacchette nei paraggi: tanto come potrebbe immaginare che sono un Animagus?” disse James in tono pratico incrociando le braccia e guardandosi in giro.

 

Dopo qualche secondo, il ragazzo le individuò senza troppi sforzi: come sospettava, i Mangiamorte non si erano presi la briga di nasconderle o di proteggerle in qualche modo, convinti che due diciassettenni disarmati e imprigionati da un incantesimo dell’Oscuro Signore in persona, non avrebbero mai trovato un modo di uscire dai pochi metri quadrati in cui erano stati confinati.

Le due bacchette erano state semplicemente riposte in un calice d’oro appoggiato su una mensola alla destra del grande tavolo per le riunioni e James le recuperò facilmente, trascinando una sedia fino a sotto il ripiano e salendoci sopra per arrivare all’altezza giusta. “Ecco fatto!” esultò mostrando vittorioso a Lily le due sottili aste di legno.

 

La ragazza sorrise e si alzò in piedi speranzosa. “Bravissimo! Sei capace di far sparire questa specie di barriera ora?” chiese mentre James scendeva con un balzo dalla sedia e la raggiungeva velocemente.

 

“Ora ci provo” rispose tirandosi su le maniche e assumendo un’espressione concentrata. “Finite Incantem!” esclamò agitando energicamente la sua bacchetta. Non accadde nulla: la bolla vibrò leggermente dove era stata colpita dall’incantesimo ma rimase esattamente dov’era senza venire minimamente scalfita.

 

“Accidenti… Dev’essere un sortilegio molto potente…” disse delusa Lily, guardando preoccupata la barriera che la circondava.

 

“Niente paura, forse non va bene questo incantesimo. Ora riprovo: Evanesco!” ritentò James eseguendo il caratteristico movimento a frusta necessario per far evanscere qualcosa. Questa volta la barriera emise una forte scarica elettrica verso l’esterno che colpì il ragazzo e lo catapultò a terra all’istante. Il Grifondoro si massaggiò la testa stordito. “Accidenti, temo che tu abbia ragione…” borbottò arrabbiato.

 

Lily si lasciò ricadere a terra e si prese la testa tra le mani. “Ci faranno fuori…” gemette mordendosi le labbra senza pietà. “James… È meglio se mi lasci qui! Scappa via… Vai a cercare aiuto… Tra poco scopriranno che io non sono Alice Gamp e torneranno qui per smascherarmi! Ti conviene andartene subito!” disse con una nota di disperazione nella voce. Che senso aveva rischiare la vita in due quando almeno uno di loro poteva salvarsi senza problemi?

 

“Ma stai scherzando?! Tu rischi molto più di me tra questi pazzi. Non ti lascerò mai qui, a costo di lasciarci la pelle!!” rispose James di scatto guardandola con fervore.

 

Lily sentì i suoi occhi inumidirsi e si affrettò ad abbassare lo sguardo, sentendo il cuore battere all’impazzata nel suo petto, un po’per la tensione e un po’per l’imbarazzo. Tra i due cadde il silenzio. Davvero James Potter era disposto a rischiare la vita per salvare lei?

 

“Forse il mio potenziale magico non è sufficiente per rompere un incantesimo così potente…” disse il ragazzo dopo un po’.

 

Lily alzò lo sguardo e lo fissò senza parlare, poi si levò nuovamente in piedi. “Forse mi è venuta un’idea.”

 

*

 

Severus correva come un forsennato per i corridoi di Hogwarts, incurante del rumore che provocavano i suoi pesanti passi nel silenzio della notte. Pregava di non incontrare nessun insegnante per poter verificare al più presto il dubbio che lo stava struggendo. Finalmente arrivò alla scala che portava ai sotterranei, che scese saltando due gradini alla volta. Svoltò a sinistra mentre i suoi occhi si abituavano al buio quasi totale, rotto solo da rare fiaccole poste sulle pareti di pietra. Non si fermò nemmeno quando attraversò da parte a parte il Barone Sanguinario, rabbrividendo come sotto ad una doccia gelata.

 

A-Anguis” ansimò il prefetto e subito l’arco cieco di fronte a lui si aprì per permettergli di accedere alla Sala Comune di Serpeverde. Fortunatamente tutti gli studenti erano andati a dormire: in fondo erano quasi le due del mattino e ormai anche quei ragazzi del terzo anno che si erano esercitati fino a tardi per il test di Trasfigurazione, che avrebbero dovuto svolgere il giorno successivo, erano tornati nel loro dormitorio.

 

Severus ringraziò Merlino tra sé e sé e si fermò soltanto quando arrivò davanti al focolare che mal riscaldava l’umida e buia Sala Comune della sua Casa. Del fuoco che aveva scoppiettato fino a qualche ora prima restavano ormai solo le braci. Severus estrasse la bacchetta da sotto il mantello e si affrettò a far ricomparire le fiamme tra le mattonelle annerite. Prese un portacenere dal tavolino più vicino e raccolse in un pugno una discreta quantità di Polvere Volante.

 

Era arrivato il momento della verità: il ragazzo respirò profondamente per calmarsi e si inginocchiò di fronte al caminetto. Si guardò in giro per accertarsi ancora una volta di essere solo e, raccolto un po’di coraggio, si fece forza e lanciò la Polvere Volante nel fuoco scoppiettante. “Maniero dei Leastrange, stanza di Bellatrix!” esclamò prima di immergere il viso tra le fiamme. Improvvisamente la sua testa venne sbalzata in avanti ad una velocità impressionante e Severus fu costretto a chiudere gli occhi per evitare di riempirseli di cenere. L’ansia e la scomodità della posizione in cui era costretto a restare, gli diedero l’impressione che quel viaggio durasse un’eternità, ma alla fine sentì l’aria fredda sul viso e la sgradevole sensazione vorticante tipica di quei viaggi finì.

 

Il ragazzo aprì piano gli occhi e si trovò davanti una spoglia parete murata che chiudeva il camino, sulla quale si trovava come decorazione solo la statua di pietra di un pipistrello estremamente realistica. Non appena la testa di Piton apparve in quell’ambiente soffocante, la statua si animò e i suoi occhi si illuminarono di rosso. “Parola d’ordine?” chiese con una voce così acuta che sembrò perforare i timpani di Severus.

 

Toujours Pur” si affrettò a rispondere tossicchiando: in quel posto mancava proprio l’aria. Severus sapeva che chiunque avesse provato a raggiungere il maniero dei Lestrange con la Metropolvere senza conoscere la parola d’ordine, sarebbe rimasto bloccato per sempre all’interno del camino. La parete si fece invece lentamente da parte e finalmente davanti agli occhi del ragazzo comparve la stanza personale di Bellatrix Black, la quale gli stava in quel momento voltando le spalle, china su dei documenti posati in disordine su una scrivania in lucido legno finemente intagliato.

 

Sentendo un rumore provenire dal caminetto, la maggiore delle sorelle Black si voltò di scatto, lasciando perdere all’istante le scartoffie che stava esaminando. Decisamente non era una donna che si poteva prendere di sorpresa. Alla vista del giovane Mangiamorte,  i suoi occhi si dilatarono per un istante per lo stupore. “Piton? Come ti permetti di presentati a quest’ora senza preavviso?” chiese sdegnosa non appena si fu ripresa.

 

Severus capì all’istante di essere stato decisamente troppo avventato: non poteva certo chiedere direttamente quello che gli interessava. “Volevo sapere se Potter è arrivato a destinazione senza dare problemi: è la mia prima missione, ci tengo che vada a buon fine. Improvvisò sforzandosi di chiudere la mente per evitare che Bellatrix leggesse quali erano le sue vere intenzioni. Non doveva assolutamente smascherare Lily, o avrebbe fatto una bruttissima fine proprio a causa sua. Al solo pensiero il ragazzo iniziò a sudare freddo nonostante avesse il viso avvolto dal tepore delle fiamme magiche.

 

La donna lo fissò qualche istante col suo sguardo vagamente folle e i muscoli irrigiditi, poi scoppiò in una risata fredda e sguaiata, che non si addiceva affatto ai suoi lineamenti aristocratici. “Piccolo Piton, quanto sei ingenuo! Secondo te un moccioso schiantato avrebbe potuto dare dei problemi a due Mangiamorte esperti e di antichissima famiglia come Malfoy e Avery?!” lo schernì avvicinandosi a lui e guardandolo quasi con compassione.

 

Severus non rispose e mascherò la sua irritazione per quel trattamento. “E la persona insieme a Potter…?” chiese pregando con tutto stesso di non avere la risposta che tanto temeva.

 

“Vuoi dire quella ragazzina sfacciata dai capelli rossi? Potevi anche fare a meno di portarcela: i Gamp sono troppo vicini a Silente, non penso che suo padre accetterà di collaborare con noi per liberare la sua mocciosa. Credo che dovremo ucciderla o sottoporla a Imperius.” Rispose Bellatrix agitando la mano con noncuranza.

 

Severus ebbe l’impressione che il suo cuore si fosse fermato. “Sei tranquillo adesso, Piton? Sparisci ora, ho un sac…”

 

“Bella!” la porta si aprì all’improvviso e sulla soglia apparve Lucius Malfoy.

 

“Ma si può sapere cosa volete tutti da me stanotte?!” sbottò la Mangiamorte guardando il compagno con irritazione.

 

“Si tratta della mocciosa: abbiamo appena contattato Gamp e ci ha assicurato che la figlia non è fidanzata con James Potter. Inoltre la descrizione gli abbiamo fornito non corrisponde. Avery e Mulciber sono ancora a casa Gamp: che dobbiamo fare?” chiese ignorando lo sguardo fiammeggiante della donna.

 

Bellatrix sbuffò seccata. “Andiamo.” Disse semplicemente lasciando la stanza senza aggiungere altro. Dopo un secondo di esitazione Malfoy la seguì, lasciando un Piton atterrito tra le fiamme del caminetto. Il ragazzo ci mise un secondo a decidere cosa fare: si diede una spinta con gambe e braccia rimaste nella Sala Comune di Serpeverde e dopo un attimo saltò fuori tutto intero dal focolare, per inseguire Bellatrix e Malfoy giù per le scale.

 

 

 

Ehm… Che dire a mia discolpa? Non aggiorno da più di due mesi e forse molti di voi si saranno dimenticati della mia storia. Le cause di questo spaventoso ritardo sono diverse: un po’gli impegni, un po’la svogliatezza, ma soprattutto il fatto di aver cambiato radicalmente idea sullo svolgimento futuro della storia. Un giorno mi sono svegliata e ho modificato completamente la bozza della trama di questa storia che avevo buttato giù inizialmente. Mi sono accorta di alcune incongruenze e per un periodo ho addirittura pensato di riscrivere da capo la fanfic, cosa che mi sembrava tremendamente noiosa… XD Alla fine sono riuscita a sistemare tutto e ora sono riuscita a riprendere in mano la situazione senza modificare nulla in questi primi 11 capitoli: ora penso di riuscire a tornare ad aggiornare in tempi tollerabili. =) Spero che mi perdonerete, perché io odio quando le storie che seguo vengono sospese per un sacco di tempo…

Sempre in ritardassimo, rispondo alle vostre bellissime recensioni:

Julia Weasley: Avevi proprio ragione… Severus ora si mangerebbe le mani per quello che ha fatto! E questo è solo un assaggio di quello che dovrà passare nei prossimi anni, quando Lily morirà davvero a causa sua. Regulus naturalmente si comporta così solo quando non c’è nessuno: non me lo vedrei proprio a perdere il controllo di fronte a tutti! Gli unici due Black un po’sopra le righe sono Bellatrix e Sirius secondo me: e sono uno l' opposto dell’altra per di più. Che famiglia di matti! Però li adoro…XD Sono contenta che il discorso di Voldemort ti sia sembrato convincente… Ho cercato un po’di mettermi nei panni dei Purosangue per inventarlo! Per quanto riguarda Travis Potter, lui non lavora alla Gringott, ma in un’istituzione magica di mia invenzione: l’ambasciata dei maghi presso la Confederazione dei Goblin. Più avanti spiegherò meglio come vedo io l’organizzazione di questo popolo, che sarà molto importante in questa storia! =)

Love_vampire: Sì, naturalmente riusciranno a scappare… Posso dirlo tranquillamente visto che questa è una prequel e a grandi linee sappiamo tutti qual è la storia di Lily e James! Comunque qualche colpo di scena ci sarà di sicuro…=) Io penso che nell’ideologia portata avanti da Voldemort ci sia stato un fondo di verità, o comunque uno scontento generale della comunità magica: in fondo se io fossi una strega non sarei tanto contenta di dover vivere praticamente da esiliata! Il discorso di Voldemort è saltato fuori da queste mie riflessioni e sono contenta di sapere che le condividi. =) Grazie per la recensione e scusa se ti ho fatto aspettare tanto!

Scorpiusthebest: Hai proprio indovinato! Ora si tratta solo di scoprire come riusciranno a fuggire. =) Spero che continuerai a seguire questa storia nonostante questo grandissimo ritardo! =)

Half Blood: Capisco la tua perplessità riguardo alla reazione di Sirius all’Imperius, ma comunque bisogna considerare che è stato preso completamente di sorpresa! Pensa alla fatica che ha fatto Harry (che di sicuro ha una forza di volontà fuori dal comune) ad imparare ad opporsi alla Maledizione anche concentrandosi al massimo! Riguardo a Lucius, pare anche a me che venga descritto come un prefetto in quella parte del settimo libro…Il padre di James comunque sarà utile a Voldemort anche se questi non sa ancora dell’esistenza dei Doni della Morte. Certo che se lo sapesse già ora si risparmierebbe un bel po’di fatica che dovrà fare ai tempi di Harry! :D

Nefertari83: Grazie mille del complimento! ^__^ Cerco di fare del mio meglio per rispettare la storia originale della Rowling visto che ho un devozione quasi maniacale per i suoi libri…XD

Alohomora: Sono contenta che ti convinca la caratterizzazione dei personaggi! Mi piace troppo descrivere la follia Bellatrix e mi dispiacerebbe molto snaturarla… La descrizione che ne fa la Rowling è troppo perfetta per modificarla! =) Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo anche se forse non lo leggerai mai visto il ritardo spaventoso! XD

Takami_Kinomiya: Ti ringrazio molto per la recensione! Sai, dopo averla letta mi sono sentita in colpa e ho deciso di darmi una mossa ad aggiornare… Quindi devo ringraziarti, perché se non fosse stato per te forse avrei aspettato ancora qualche mese! XD Voldemort sta iniziando a conoscere di che pasta sono fatti i Potter: nel quarto libro dice a Harry che James ha voluto morire in piedi e mi sono ispirata a questa sua affermazione per descrivere il comportamento del nostro Grifondoro di fronte a Voldemort. =)

 

Ringrazio tutti per la pazienza e mi scuso nuovamente per il ritardo. Cercherò di aggiornare entro al massimo una decina di giorni stavolta!

 

Pflaume

 

 

  
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