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Autore: Mary_Whitlock    25/04/2010    4 recensioni
Elanth Riddle è forse la ragazza più brillante che Hogwarts abbia mai visto, è forte e coraggiosa ma cresce anche all'ombra del padre con il quale vive dal primo secondo della sua vita. Voldemort la guida, le dice cosa fare, la istruisce; pensando di aver costruito così un'arma da guerra imbattibile.
Ma nessuno può essere creato, nessuno può scegliere il futuro di una persona. Appena Elnath mette piede fuori dalle mura domestiche si ritrova a lottare contro se stessa. Tutte le certezze che aveva prima sembrano svanire, tutti i suoi piani crollargli davanti. E in mezzo a quei ruderi compare solo un ragazzo dagli occhiali tondi.
BETA: MARLTERIO & KYARA
FINALE APERTO
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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CAPITOLO 1.

 

Una mattina a casa Riddle.  

Giorno a tutti gente!Ma quanti siete! Non mi aspettavo un così gran successo! 8 recensioni nel prologo un record per me!Quindi grazie,grazie mille.Grazie per avermi detto il vostro parere,per ever messo questa storia tra preferiti o seguiti e grazie anche a chi ha letto in silenzio.

Mi piacerebbe ricevere una recensione anche breve del tipo :-ok- (almeno cambiamo parola dall’altra volta!)

Mi servono realmente le vostre recensioni perché fino ad adesso ho sempre scritto per altri generi letterali e quindi questo è un nuovo mondo!UN ok per me è un "puoi crivere anche per Harry non sei un completo disastro."

Ok,tagliamo corto tanto nessuno starà leggendo con attenzione queste righe con attenzione,tutti avete voglia di arrivare alla fine di queste lunghe e noiose righe.

Ecco quindi il nuovo capitolo dove finalmente entreremo nel mezzo della storia.

Vi avviso che i prossimi più o meno 2 capitoli saranno delle specie di introduzioni. Servono più che altro per farvi capire come è Elnath ,quali sono i suoi valori e in che modo affronta la vita ma soprattutto per spiegare un po’ come si trova il mondo magico in quel periodo. Scoprirete una marea di personaggi che resuscitano e situazioni mai avvenute. Lascerò d’ora in avanti una segnalazione all’inizio del capitolo dove avviso se questo capitolo prende informazioni dal 7 libro o meno.

Prima di cominciare vorrei rispondere a coloro che hanno recensito a cui va tutto il mio affetto poichè mi danno la carica per proseguire. Quindi:

LUDOX= Grazie mille per la recensione e grazie per credere sempre in me.

Crazy Owl= grazie mille per la recensione sono felice che il prologo ti sia piaciuto. Buon qualsiasi cosa tu stia facendo anche a te.

MALTERIO= Grazie mille la tua recensione era fantastica.Grazie mille per tutti i consigli e non ti preoccupare non smetterò mai di scrivere!Grazie mille le tue parole mi hanno dato una gran voglia di pubblicare un nuovo capitolo.

REBECCA LUPIN = che dirti Becky per te questo capitolo sarà un po’ una palla poiché l’avrai già letto un milione e un milione di volte. Ma ci sono delle modifiche quindi fammi sapere comunque il tuo pare.

BATUFFOLO = grazie per la recensione spero apprezzi anche questo capitolo.

PHOENIX17= Grazie per la recensione spero che il tuo interesse continui a seguirti anche in questo capitolo un po’ noioso.

CHARISS = grazie mille sei stata la prima a recensire e quindi la prima a riempirmi di gioia. Non ti preoccupare i capitoli diventeranno sempre più lunghi!Grazie mille ancora e mi raccomando fammi sapere il tuo parere anche su questo capitolo.

Come ultima cosa vorrei scusarmi per aver aggiornato così tardi ma trovo che non sia mai perfetto,mai bello abbastanza; Mi sembra sempre che sia io a parlare e non Elnath. Quindi tutto qua.

Ed ora vi lascio alla vostra storia sperando che sia apprezzata da tutti.

Ditemi, se avete voglia, cosa ne pensate di Elnath sono curiosa!

Baci e grazie mille per leggere mi rendete davvero felice.

Mary 

Ero distesa a pancia in su sul letto e guardavo il soffitto bianco della mia camera da letto. Continuavo a fissarlo senza distaccare lo sguardo nemmeno un momento, quasi non sbattevo le palpebre.

Ero totalmente concentrata su una parte della stanza che non mi aveva mai interessato veramente.

Ma oggi tutto era diverso, oggi sarebbe cambiato tutto;da oggi la mia vita si sarebbe capovolta radicalmente. Ma questo io ancora non lo sapevo,o meglio non mi aspettavo che sarebbe cambiata così tanto e così velocemente,non mi aspettavo che si capovolgesse del tutto, non pensavo che mi sarei trasformata da un bravo diavoletto ad un cattivo angioletto.

Ma forse sto correndo un po’ troppo, dopotutto non si può iniziare una storia narrando la fine.

Per questo  è meglio che la racconti senza fermarmi a prevedere il futuro ma illustrandovela semplice: partendo dall’inizio, vivendo uno svolgimento e arrivando alla fine. Mi tirai su a sedere guardandomi intorno. Riuscivo a distinguere tutto in quella vecchia e piccola stanza . Potevo vedere la mia scrivania con sopra poggiati i numerosi libri che fino ad allora mi avevano fatto da compagni di giochi; potevo vedere la finestra con quella sua vista mozzafiato ora offuscata dall’oscurità delle prima ore del giorno. Potevo vedere l’armadio e il sciupato tappeto che ricopriva quasi tutto il pavimento. Ricordo quando da bambina ci versai involontariamente sopra una goccia di una strana pozione. Da allora profuma di fragola e un angolo è di un fucsia vivace. La mia vista, ormai abituata alla continua oscurità che mi aveva seguita dalle 4 del mattino, mi permetteva di scovare in mezzo al nero tutti questi particolari che fine ad allora avevo trovato in un certo modo “confortevoli” ma che adesso consideravo mucchi di legno da rivedere 3 mesi d’estate. Presi le mie pantofole nere e mi alzai. Avevo perso la concezione del tempo ma calcolando il colore rossastro del cielo che mi aveva nel frattempo raggiunta, dovevano essere più o meno le 6.

Percorsi il lungo corridoio facendo attenzione a non provocare troppo rumore quando passai accanto alla camera dell’Oscuro signore ,più semplicemente chiamato da me padre.

Lo conoscevo molto bene e sapevo che era già di sotto pronto ad accogliermi con il con il suo solito sguardo inespressivo e insensibile. Il camminare lentamente credo quindi fosse più in segno di rispetto che per altro.

Entrai nel sontuoso bagno e accesi, con lo schioccar delle dita, il candelabro ,forma notevole di magia per una strega di soli 10 anni.

Mi fissai. Fissai la mia pallida faccia da bambina riflessa nello specchio, i miei capelli castano scuro che superavano a mala pena le spalle, sempre con quelle loro onde come se non sapessero se essere ricci o lisci; fissai i miei occhi marrone scuro e le mie labbra fini.

Mi sentivo tanto diversa ,tanto più grande in quel giorno tanto atteso eppure ,ero sempre la stessa.

Fissai il mio solito viso da Riddle impresso in quella superficie riflettente.

Mi sciacquai la faccia cercando,con buoni risultati,di nascondere l’euforia sul mio viso. Odiavo, o meglio, non sapevo mostrare i miei sentimenti .Tanto meno volevo che mio padre venisse a conoscenza dell’emozione che in quel momento stava facendo andare a mille all’ora il mio cuore.

Dopo essermi lavata ripercorsi il lungo corridoio e rientrai nella mia piccola camera. Lì accesi una piccola candela ,ormai quasi del tutto consumata ,per farmi luce in torno. Il sole ormai era salito e quindi la luce sfuocata che la candela produceva bastava per illuminare tutta la stanza.

 

- Nagini,Nagini -sussurrai pregando per una volta che mi ascoltasse.

- Nagini -continuai alzando un po’ la voce e spettando un risposta da quella larva di -permettetemi il termine - sorella che giaceva come morta ai piedi del mio letto.

- Per favore ho bisogno di un aiuto e subito!-

Il pitone aprì gli occhi e mi fissò aspettando che proseguissi il discorso che aveva brutalmente interrotto il suo passatempo preferito.

-Vieni ho bisogno di un consiglio-

 

Nagini discese il letto molto lentamente e altrettanto lentamente mi raggiunse

Gli tesi il braccio ,come solito fare ,e lei lo percorse sfruttandolo come scaletta per raggiungere le mie spalle e poter quindi vedere dalla mia altezza. Guardò avanti a se, sgranando il più possibile i suoi piccoli occhi rossi alla ricerca del perché si trovasse davanti al mio armadio.

Vidi la sua perplessità e cercando di aiutarla lo aprii mostrando alla luce del primo Settembre 2015 i miei abiti neri rigorosamente a maniche lunghe. Mi voltai verso mia sorella per vedere se il suo piccolo cervello di rettile fosse riuscito a giungere a una conclusione. Purtroppo era stata una mossa inutile poiché lei continuava a guardare quella macchia nera senza capire.

 

- Non so cosa mettermi- spiegai facendo un piccolo ma profondo sospiro.

- Tu mi hai svegliata per una cavolata del genere?-domandò lei scocciata.

 

Ecco, come al solito deve usare quel suo tono da capetta.Quel tono che mi fa sempre irritare. Il punto è che lei si crede la numero uno in tutto ma come può esserlo se nemmeno può tenere in mano una bacchetta?

 

-Non è una cavolata-spiego guardandola leggermente adirata ma facendo restare il livello della mia voce piatto.

-va bene, va bene stai calma!prendi … il primo partendo da destra è il mio preferito .Ma non è che tu vuoi trovarti il ragazzo ?-

- ma la smetti!voglio solo essere carina e presentabile . Oggi vado per la prima volta ad Hogwarts e voglio che abbiano almeno in principio un buon giudizio su di me –

- capito. In principio dici ,vuoi per caso tenere alto il nome di Voldemort ?-

-mi pare ovvio ,ma per ora non ho in mente assolutamente niente. Se succederà qualcosa accadrà ma non oggi. Oggi voglio una giornata tranquilla diciamo per placare un po’ le acque che già si creeranno su di me appena salirò la piccola scalinata per essere smistata.-

-in Serpeverde – aggiunse lei come a sottolineare un punto che io non stavo quel giorno minimamente considerando:la casa in cui sarei stata smistata. Ma tanto, una come me, dove poteva finire se non in Serpeverde ?

-e dove se no? In Grifondoro culla dei coraggiosi di cuore ? ma andiamo il coraggio di quelli sbruffoni potrebbe essere paragonato al cervello di Potter.-

-guarda che ti si potrebbe ritorcere contro –

-ossia ?in che modo?-

-se ti sposi con un Grifondoro poi glielo dico … -

-non ho mica intenzione di sposarmi. L’amore è una cosa da deboli non certo da me. Ecco un motivo perché non potrei mai diventare un Grifondoro. Insomma credono davvero che la migliore arma sia l’amore?-

-certo ma questa non li difenderà mai da un’ anatema che uccide!-

-no credo che no! – dissi soffocando un’arrogante risata - Comunque tornando al discorso principale non ti devi  preoccupare se il fato vorrà che io agisca in modo “cattivo” non gli andrò contro.-

- beh se è così non ho nulla da dirti oltre ad un ultimo piccolo comando … lasciami dormire -e con questa affermazione scivolò nuovamente giù dal mio braccio per raggiungere la postazione di riposo.

 

Oggi sarei andata ad Hogwarts.Ecco il pensiero che stava facendo affiorare dubbi nella mia mente ,stava creando scompiglio ,stava dando origine a discussioni inutili in tutta casa.

Oggi avrei raggiunto per la prima volta la miglior scuola di magia e stregoneria del mondo.

Solo dio ,se mai fosse esistito ,avrebbe potuto immaginare come mi sentivo quella mattina. Me ne sarei andata da lì. Non so cosa mi attendeva ne se il mio avvenire avrebbe portato positività o negatività all’interno della mia vita ma, per ora questo non mi interessava. Avevo fatto dei piccoli progetti per il futuro è vero ma tutti erano annebbiati e poco importanti in quel momento. Me ne volevo andare, correre lontano, oltrepassare il cancello e correre ,correre fino alla stazione .Lontano da tutto e da tutti. Là dove potevo davvero seguire solo il fato senza nessuno che mi desse ordini ,senza che ci fosse nessuno pronto a disturbarmi nei momenti in cui volevo semplicemente rilassarmi. Libertà. Ecco quello che volevo .Semplice e dovuta libertà.

 

-nostro padre ha detto di scendere presto, poi se la prende con me!-dissi togliendo il pensiero della corsa dalla mia mente e ritornando nell’oscura residenza.

 

Lei continuò a dormire come se in brevissimo tempo fosse caduta in un sonno così profondo da non sentire la mia voce che durante le nostre parlate non era altro che un bisbiglio ,un sibilo.

Poiché sì, non era Nagini la speciale nel mondo dei rettili ma ero io la speciale nel mondo dei maghi. Non era lei capace di parlare la mia lingua, ero io capace di parlare la sua. Sembra una cosa tanto normale da parte mia. Insomma la figlia dell’Oscuro Signore rettilofona ,era una cosa così scontata tanto sconosciuta. Non tanto per il fatto che non avevo mai parlato serpentese in pubblico ma per il fatto che quasi nessuno sapeva della mia esistenza. Per l’Ordine della Fenice ero solo un giovane mangiamorte per il mondo ero un fantasma invisibile. In quel giorno avrei rivelato al mondo la mia esistenza. Già mi immaginavo le prima pagine dell’indomani :”ecco colei che prenderà il posto di tu-sai-chi”o ancora “una nuova serpeverde pronta a distruggere la stirpe magica?”.Ormai i titoli di giornale erano tanto scontati. Da quando il mondo magico era caduto quasi interamente sotto il controllo di mio padre i titoli erano sempre formati da tre concetti chiave che ricorrevano ogni giorni con giochi di parole diverse per far sembrare al lettore di avere una nuova notizia. In realtà si parlava sempre di MORTE ,VOLDEMORT ,SCOMPIGLIO. Ecco le tre parole che riempiono le righe di quei fogli riciclati e le bocche di tutti i passanti. Certo potevano trasformarsi in uccisione ,tu sai chi ,disordine o ancora strage ,oscuro signore ,caos ma sempre quelle restavano.

Il punto è che la gente non parlava d’altro poiché era totalmente terrorizzata da Voldemort. Non avevano nemmeno il coraggio di nominare il suo soprannome. Proprio questo prima stavo cercando di far capire a Nagini. Se io mi fossi presentata lì facendo disastri con il nome che ho ,avrei fatto realmente fatica a conquistare la fiducia di qualcuno in modo tale da poterlo portare dalla nostra parte che, alla fine, è il compito che mi era stato assegnato. La battaglia tra “bene” e “male” infatti negli ultimi anni si era trasformata in una vera e propria guerra fredda. Si lottava a chi avesse più seguaci, più persone schierate per la sopravvivenza di uno dei 2 partiti. Si parlava di intere città schierate da l’una o dall’altra parte. Spesso si cercava di mirare a colpire l’altro nel cuore più in senso metaforico. Ci si dava fastidio a vicenda. Questo non nega il fatto che non ci siano stati morti, anzi negli ultimi anni il numero di deceduti era addirittura aumentato ;ma loro non servivano a disarmare o a far cedere il nemico, piuttosto a scoprire informazioni su di essi. Diciamo che tutto ruotava intorno al fatto che Potter non aveva ancora deciso di consegnarsi o di suicidarsi. Perché se Potter non ci fosse stato, la vita sarebbe stata per tutti più rilassante e tranquilla. Compresa la mia.

 

Quando il sole era ormai alto nel cielo ero pronta. Indossavo il vestito che Nagini aveva scelto per me ,nero corto fino alle ginocchia e avevo legato i capelli in una mezza coda utilizzando un piccolo fiocco verde scuro.

Cercai di svegliare Nagini che, come in precedenza, mi ignorò e mi recai di sotto per far colazione.

Entrai in sala da pranzo dove mio padre ,con i suoi soliti occhi rossi,sedeva a capotavola.

Il fuoco del camino era acceso e illuminava il suo corpo pallido ed eretto, che incombeva terrore a qualsiasi mago.

Mi chinai in maniera frettolosa, troppo frettoloso per essere apprezzata da mio padre che per una volta fece finta di niente e si limitò e scuotere una mano in segno di consenso.

Mi raddrizzai sistemando il vestito e mi diressi lentamente al mio posto.

Quest’ultimo era ovviamente molto meno sfarzoso di quello di mio padre. Niente camino dietro che mi illuminava, niente grande poltrona. La mia colazione era misera e preparata da Codaliscia, una persona insulsa che nemmeno morendo avrebbe potuto riportare alto la sua dignità e il suo onore, ma comunque utile. Faceva il bucato, spazzava per terra, mi preparava la colazione, il pranzo e la cena. Insomma mi sottraeva una marea di compiti che di norma dovevano essere miei. Bisogna aggiungere però che mio padre, al contrario di quello che pensava tutto l’Ordine ,non si fidava affatto di quell’uomo, o meglio di quel topo. Per questo motivo io avevo il compito di occuparmi delle sue cose più “intime”,se così si possono definire .Gli preparavo  tutti i pasti ,apparecchio e sparecchio la tavola ,pensavo ad organizzare varie assemblee e mi occupavo del suo bucato. Ma ora con tutto rispetto preferirei interrompere il discorso sulle mia vita personale. Sono una ragazza riservata, nemmeno il mio diario sa certe cose sulla mia vita :perché quindi io dovrei raccontare tutto questo a voi? Naturalmente la vostra risposta sarà “perché tu ci stai narrando la tua storia”.Giusta, non si può negare questo fatto ma, avendo dato questa risposta avete dimostrato come questa frase venga solitamente fraintesa. Vedete tutti gli uomini pensano sempre ad una sola cosa in primo piano: a se stessi. Il mondo è egoista e per tanto non si accorge che l’affermazione prima da voi affermata sottolinea un punto da tutti ignorato:” Tu ci stai narrando”. Tu ,non io ,tu. Per tanto quel tu sottintende un altro fattore fondamentale :io la sto scrivendo .Il che significa che posso benissimo bloccare anche qua la storia. Basterà aggiungere un bel “The end” alla fine e voi non potrete dire più niente. Sbalorditivo vero quanti significati si celano dietro una frase che tutti reputano scontata. Per tal motivo preferirei continuare senza soffermarmi su quei fastidiosi particolari.

 

-  Come mai Nagini non è scesa con te ?– mi chiese lui prima ancora che riuscissi a infilare la forchetta nel bacon.

-  Non ha voluto – risposi io guardandolo dritto in faccia – le ho detto che voi mi avevate ordinato la sera prima di scendere insieme ma si è rifiutata comunque –

Quando mi resi conto delle parole che erano scappate fuori dalla mia bocca era troppo tardi.

   
 
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