Capitolo 3.
POV Jude
Lo spettacolo, come
ogni volta, era stato un grande successo, un tutto esaurito con
applausi di
minuti e minuti.
Peccato che, fra tutte
quelle persone, non ci fosse l’unica che avrei voluto
vedere:il mio
ragazzo,Hugh.
Ancora una volta non
si era presentato, né aveva fatto nulla per dimostrare che
gli interessasse
almeno un po’.
Probabilmente sen’era
anche scordato… Mi sembravano
cosi lontani i giorni in cui trovavo sempre un mazzo di fiori nel mio
camerino,e potevo scorgere il suo volto sorridente tra le prime file
della
platea…
Posai la borsa nel mio
armadietto, dopodiché mi diressi verso la sala 7, dove erano
situati gli
attrezzi da fitness.
Volevo scaricare tutta
la frustrazione accumulata facendo boxe… Fortunatamente la
sala era quasi
deserta, fatta eccezione per un ragazzo che correva sul tapis roulant,
quindi
non ebbi problemi nell’estraniarmi dal mondo circostante
Un’ora e un bel
po’ di
destri dopo, dovetti ammettere di sentirmi decisamente più
scaricato e disteso…
***
POV Robert
“Basta! Fatelo
smettere,non ne posso più! Quel ragazzo non è
umano, non è possibile che abbia
così tante energie! È più di
un’ora che prende a pugni quel cavolo di sacco! Devo
fermarmi,le gambe non mi reggono più…”
continuai a borbottare fra me e me.
Come se avessi
abbastanza fiato per farlo…
Mi guardai intorno per
scegliere un nuovo esercizio, magari più rilassante,sul
quale concentrarmi.
I pesi…dai 70 Kg in
su. Passai oltre.
La panca da
addominali. Ancora oltre.
Quell’aggeggio
infernale per tonificare i dorsali…Come si chiama?!
Insomma,passai oltre anche
a quello.
Rimanevano solo il
sacco da boxe,già occupato, e…Altri tapis roulant.
Decisi quindi di
rimanere dov'ero.
"ok, Robert,
prendi fiato! non andare verso la luce! Respira!", mi dissi.
dopodiché, dopo aver
rallentato il ritmo fino ad una camminata blando, respirando a pieni
polmoni e
lanciando qualche occhiata di sottecchi a Jude, ricominciai a correre.
Tutto questo mi fece
ricordare perché avevo smesso di andare in palestra...
ERA FATICOSO!
E poi obbligava a
tenere degli orari fissi, una routine, che ne il mio lavoro ne tanto
meno il
mio carattere mi concedevano di avere; era decisamente meglio andare a
fare
jogging nel parco quando ne avevo voglia...
Cioè quasi mai...
No, ok, la domenica
mattina ci vado a correre! certo, non tutte le domeniche, ma un po' di
moto lo
faccio anche io, che pensate!
Ero perso nei miei
pensieri, lo sguardo (che
avrebbe fatto
invidia ad un pesce lesso) fisso in un punto indefinito davanti a me,
quando...
"oh cazz...!"
-BOOM-
***
POV Jude
Mi voltai di scatto a
quel tonfo, notando che l'altro ragazzo si era appena sfracellato sul
pavimento, probabilmente scivolando sul tapis roulant su cui stava
correndo, e,
ancora a terra, aveva cominciato a lamentarsi sonoramente.
Quindi mi affrettai ad
aiutarlo, correndo da lui.
“Dio,
che dolore!” lo sentii
mugugnare, tenendosi la testa, mettendosi seduto sul parquet.
“Ehi,tutto
bene?” mi
affrettai a raggiungerlo.
“Credo
di si…” e fece per
alzarsi, aggrappandosi alla panca accanto a sé.
Si
voltò verso di me, e
sgranai gli occhi: “Ehi ma…Perdi sangue! Hai un
taglio sul sopracciglio!”.
Il
ragazzo per tutta risposta
si toccò la parte lesa, trattenendo un gemito di dolore.
“Aspetta,vado
a prendere la
cassetta del pronto soccorso…Non ti muovere!” gli
dissi, prima di correre verso
il bancone dell’ingresso.
“Mi
scusi…” mi rivolsi quindi
a Mary, la signora all’ingresso
“c’è un ragazzo che si è
fatto male, avrei
bisogno di cotone e disinfettante!”.
Quindi
la signora, senza
battere ciglio, mi porse la piccola valigetta, dopodiché
rivolse di nuovo lo
sguardo al monitor, per continuare il suo test su facebook.
Me
ne tornai di corsa nella
sala, dove trovai il ragazzo seduto su una panca, quindi mi chinai
verso di lui,
appoggiando la cassetta a terra, aprendola.
“Come
ti senti? Ti fa male
qualcos’altro?” chiesi, mentre spruzzavo un
po’ di disinfettante sul cotone.
“Mi
fa male questo braccio”
rispose, indicando il sinistro “credo di esserci atterrato
sopra…”.
“D’accordo…Intanto
pensiamo a
questo brutto taglio.”, gli dissi, mentre imbevevo un
batuffolo di cotone con
del disinfettante, “Brucerà un
po’.”
“Auch!”
mugugnò, assumendo
un’espressione contrita, quando cominciai a tamponare la
ferita.
Per
tutta risposta, mi
avvicinai al suo viso e cominciai a soffiare sulla parte lesa, cercando
di far
passare il bruciore.
Quando
riaprii gli occhi
notai la sua espressione sorpresa, quindi, mentre gli applicavo un
piccolo
cerotto sul taglio, gli domandai con voce tranquilla “Che
c’è?”.
Lui
distolse subito lo
sguardo,imbarazzato.
“No,
beh,ecco…Insomma… Grazie…”.
Gli
sorrisi dolcemente.
Quel
ragazzo mi faceva
tenerezza, quasi fosse un bambino intrappolato nel corpo di un adulto.
Solo
in quel momento mi
accorsi che non sapevo ancora come si chiamava…
“Ehi,non
mi hai ancora detto
il tuo nome!” gli dissi,mentre gli fasciavo parte del braccio.
“Mi
chiamo Robert.”
“Piacere
di conoscerti,
Robert, io sono Jude! Ce la fai ad alzarti?” gli chiesi,
porgendogli la mano.
Lui,per
tutta risposta, la
afferrò con la sua –quella sana- e si
tirò su, sorridendomi.
In
quel momento mi resi conto
di cominciare a provare un’ istintiva simpatia per
lui…
Poi
improvvisamente il viso
di Hugh mi balenò nella testa, e mi affrettai a distogliere
lo sguardo.
Mi
voltai,per raccogliere le
mie cose ed andarmene,quando…
“Senti,che
ne dici di un
caffè?Voglio sdebitarmi!”.
“Ahm…No
grazie, non bevo
caffè…” gli risposi,certo che se avessi
accettato la mia testa avrebbe
ricominciato a formulare pensieri non proprio…appropriati.
“Allora,vediamo…una
granita?”
insistette lui.
“Ehm…Va
bene…” mi arresi io,
conscio che non avrebbe desistito tanto facilmente.
***
POV Robert
Dopo
poco stavamo camminando
fianco a fianco per raggiungere il parco che si trovava a qualche
isolato dalla
palestra.
Volevo
carpire più
informazioni possibili su di lui, volevo osservare il suo modo di
porsi, di
stare in compagnia, cercare di scoprire qualcosa sulle sue
abitudini…
E
poi il mio sopracciglio gli
era debitore.
Inoltre
sapevo per esperienza
che la granita del Royale –il bar situato nel parco- era una
delle più buone di
tutta New York.
Mentre
passeggiavamo notai
gli sguardi degli altri passanti su di noi, ma non mi stupii poi
così tanto:in
fondo, non è cosa da tutti i giorni vedere due bei ragazzi
come noi
insieme…(si,sono vanitoso,ok?!)
…Poi
dopo un po’ capii… Ci
credevano una coppia gay!
“Non
sono gay dannazione!”
imprecai nella mia testa, “si,ok,forse lo
sono…Voglio dire,parzialmente! Non
sono DEL TUTTO gay,ok?!”.
Jude
dovette accorgersi della
mia faccia, perché se ne uscì con un
“Ti da noia che ci guardino in quel modo?”
“No,
è che…
Insomma,potrebbero farsi i fatti loro!” sbottai,incenerendo
con lo sguardo una
vecchietta che, avvicinandosi, ci fissava in modo particolarmente
intenso.
“Su,non
ci fare caso…
Lasciali credere pure quello che vogliono!” e, cosi dicendo,
mi prese la mano e
sorrise alla signora, che ci guardò con aria scandalizzata
accelerando il passo
e sorpassandoci.
Quando
ebbe girato l’angolo,
il mio sguardo incrociò quello di Jude e…
“Ahahahahahaha!!!
Hai visto
come ci ha guardato?!” gli dissi, appoggiandomi al muro per
le troppe risate.
“Si…
Era a dir poco
scandalizzata!!” rispose lui con le lacrime agli occhi.
Decisamente,stare
con lui mi
risultava assai più piacevole di quanto avessi pensato
all’inizio…
E
solo dopo aver smesso di
ridere ci accorgemmo che le nostre dita erano ancora intrecciate,
quindi ci
allontanammo di scatto, distogliendo lo sguardo.
Arrivati
al Royale Jude prese
una granita alla menta, io un cappuccino al cacao;quindi ci mettemmo a
sedere
su una panchina, e cominciammo a parlare del più e del meno.
Con
molta nonchalance gli
feci delle domande sulla sua vita privata, e scoprii che ballava da
quando
aveva cinque anni, che era inglese, e che si era diplomato a pieni voti
alla
London School of Arts.
Era
a New York a ballare da
tre anni, da quando aveva cominciato a lavorare nella compagnia di
Alvyn Aley,
e che era fidanzato da poco più di due anni con
Hugh-con-due-acca.
“Tu
invece? Sei fidanzato?”
mi chiese.
“No,sono
single…”.
“Perché?”.
Questo
ragazzo era totalmente
privo di tatto! ”Diciamo
che non ho mai
trovato la persona giusta…”. “Vedrai
che arriverà quando
meno te l’aspetti! Per me è stato
così!” mi disse, sorridente, per poi
chiedermi “e sentiamo,che lavoro fai?”. Oh cazzo!! To Be Continued… Salve
a tutti. *fa lieve
inchino* Signore
e Signori lettori, vi
annuncio ufficialmente che questo capitolo è stato un parto!
-.- con tanto di
travaglio, oserei dire! xD No,
seriamente… è stato
parecchio difficile da scrivere, non tanto per la scrittura in se, ma
perché io
e la mia gentile collega, causa impegni personali di entrambe, non
riuscivamo
mai a vederci per un tempo sufficiente a scrivere più di 2-3
righe. -.- ma oggi
ce l’abbiamo fattaaaa!!!!!!
*balla allegramente* xDD Inoltre,
vorremmo dedicare
questo capitolo a tutte le persone che ci seguono, che ci supportano
(sOpportano! xDD), e che hanno commentato lo scorso capitolo. Ci avete
reso due
scrittrici felici. *_* *me si prostra ai vostri piedi*. Un
ringraziamento particolare
a: ApolloFan, julwings,
sere9, Meme91,
cieli_neri.
Grazieeeeeeee!!!!!! Adesso
però è il momento di
salutarci. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. ^^ Al
prossimo aggiornamento,
che sarà tremendamente RDJude!!! (si, FORSE è una
minaccia… o forse no… xD). Un
bacione a tutti! E ancora
grazie. ^^ ladyElric92
e Flagiu_Mustang