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Autore: Lordaemon    21/08/2005    19 recensioni
Dopo la morte di Harry Potter, in suo onore fu creata un’associazione segreta formata dai più potenti maghi e dalle più potenti streghe del mondo con il compito di combattere stregoni oscuri del calibro di Lord Voldemort. 50 anni dopo il fatidico scontro tra Harry Potter e Lord Voldemort, una nuova minaccia si presentò sulla terra e il mondo dei maghi e quello dei babbani sono in pericolo
Genere: Avventura, Azione, Dark, Fantasy, Generale, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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MASTERMAGE

MASTERMAGE

 

Capitolo 4: Il regno dei morti

 

Avevano rubato il velo al ministero.

Avevano ciò che gli serviva.

Ora veniva la parte più difficile.

I mastermage non si potevano materializzare subito alla base perché dal 2018 la materializzazione era illegale ed era severamente vietata.

Perciò i 5 mastermage stavano volando nel loro solito modo.

Jack teneva negli artigli la parte di legno che stava attorno al velo.

Era una giornata di sole.

I mastermage erano accaldati.

Viaggiavano ormai da 4 ore ed erano quasi sulla costa nord della Gran Bretagna.

Ad un tratto in lontananza scorsero un puntino nero.

Pensarono che si trattasse solo di un volatile, ma a mano a mano che si avvicinava diventava sempre più grande.

Poi lo videro: era un drago enorme, di colore nero.

Un uomo lo cavalcava.

Poi però guardando meglio videro che non era un uomo: sembrava un Helistar, ma aveva la pelle completamente nera.

Jack e Val si lanciarono in picchiata verso terra.

Atterrarono e ritornarono umani.

Anche l’enorme drago alato cambiò direzione e puntò verso di loro.

-Voi attiratelo, io penso a nascondere il velo dietro quelle colline- disse Jack.

Si trasformò in grifone e tenendo il velo negli artigli volò in direzione delle colline da lui indicate.

Il drago atterrò con un tonfo tremendo a 50 metri da loro.

Erano a distanza di sicurezza: un drago adulto della specie più potente non riesce a sputare fuoco per più di 15 metri.

Ma ad una fiammata del drago si ricredettero.

Le fiamme non li colpirono, ma arrivarono a circa cinque metri da loro.

-Io mi prendo il drago.

Voi combattete con il demone.

Dobbiamo resistere fino all’arrivo di Jack- disse Kai.

Quindi si trasformò.

Al suo posto ora c’era un enorme drago di colore rosso, che si librò in volo e si lanciò contro il drago nemico sputando fuoco.

Nel frattempo l’Helistar scese dal drago e si diresse contro di loro.

Val, Anna e Raven estrassero le bacchette.

-Stupeficium- gridarono ed emisero un grido di vittoria.

Tutti e tre gli schiantesimi avevano centrato il demone che d’altronde non si era dato la pena di evitarle.

Ma le loro urla di gioia si spensero quasi subito.

Il demone aveva continuato a camminare lentamente verso di loro con due bacchette levate come se niente fosse.

-Avada Kedavra- gridò Raven.

L’incantesimo saettò contro il demone che all’ultimo momento compì una rotazione di 180 gradi evitandolo.

-Permettete di presentarmi- disse.

-Sono un Drakoner del grande signore Lordaemon- aggiunse.

- Ve lo chiederò per favore.

Consegnate immediatamente il velo o morirete- disse con voce calma.

Allora era a conoscenza della loro rapina al ministero, pensò Val.

Non dovevano darglielo assolutamente: forse volevano distruggerlo o forse usarlo per i loro scopi.

-Mai- disse Anna e lanciò uno schiantesimo che il Drakoner evitò.

Kai nel frattempo combatteva in aria contro il drago.

Non aveva mai incontrato un avversario così forte.

Stava lentamente perdendo le forze.

Il drago nero era molto più resistente di lui.

Con un colpo di coda lo fece precipitare venti metri più giù, ma Kai si riprese appena in tempo per evitare la fiammata del suo avversario.

Sputò fuoco contro il drago nero, ma quello lo evitò facilmente.

Gli andò contro urtandolo con una tale forza che caddero entrambi.

Il drago nero era un po’ più grande di Kai, ma era molto più veloce e agile.

Con un tonfo che fece voltare il Drakoner e i mastermage, i due draghi caddero a terra.

-Kai- gridò Anna preoccupata e si lanciò verso i draghi a terra.

Val tentò di fermarla, ma non ci riuscì.

Un attimo dopo Anna era già arrivata vicino ai draghi.

Il Drakoner sghignazzando alzò la bacchetta.

Val e Raven tentarono di fermarlo.

Val estrasse le due lame e tentò di colpire il Drakoner alla testa.

Quest’ultimo alzò la mano destra e bloccò le due lame con stupore di tutti.

Poi ne gettò una lontano e fece roteare l’altra in aria, afferrandola con il manico.

Senza guardarlo, scagliò il pugnale contro Val con una tale forza che questo trapasso il ventre del mastermage uscendo dalla schiena e continuando la sua corsa per altri venti metri.

Val cadde a terra privo sensi, probabilmente morto.

Raven gridò, con rabbia estrasse le sue due sciabole e con furore si lanciò contro il Drakoner.

Fu più fortunato di Val, non perché riuscì a colpire il Drakoner, ma perché quest’ultimo vedendolo arrivare, con un rapido movimento lo colpì con un calcio in faccia rompendogli il naso.

Accecato dalla rabbia e dal dolore Raven si rialzò da terra tremante, ma un altro calcio del Drakoner allo stomaco lo fece svenire.

Alzò la bacchetta in direzione di Anna: -Avada Kedavra- gridò.

Una saetta verde partì dalla sua bacchetta e colpì Anna che correva verso i draghi.

Cadde a terra morta.

Kai aveva visto tutto.

Diventò umano e si rialzò da terra.

Prese l’ascia e uccise il drago nero colpendolo ripetutamente al cuore.

Non aveva mai sofferto tanto in vita sua.

Non voleva voltarsi e vedere il corpo senza vita della sua amata Anna.

Il sangue del drago gli macchiò i vestiti e il viso.

Colpì così tante volte che divenne una massa rossa, talmente era il sangue che schizzava dal petto del drago.

Si girò verso il Drakoner, indemoniato e arrabbiato come non mai.

Gliela avrebbe fatta pagare.

Gettò a terra l’ascia che ormai per via del sangue gli scivolava dalle mani.

Estrasse due bacchette.

-Duo Kedavra- gridò.

Due maledizioni mortali saettarono contro il demone.

Quest’ultimo posò le bacchette ed estrasse la sua arma.

Era una spada leggera da come la maneggiava il demone, ma molto lunga.

Assomigliava molto a quella di Jack.

La prima maledizione stava per colpirlo, ma lui usò la spada come una mazza da baseball e colpì la maledizione rispedendola a velocità doppia verso Kai che la evitò all’ultimo istante.

L’altra maledizione però colpì il Drakoner, che cadde a terra.

Kai deciso a martoriare il suo corpo prese l’ascia e si diresse verso il demone.

Arrivato a dieci metri vide con orrore che il demone si stava rialzando.

Notò dietro di lui Jack di ritorno.

Nella confusione aveva portato Raven e Val in salvo.

Con un segno della mano Kai capì ciò che voleva fare.

Insieme gridarono –Duo Kedavra-.

Quattro maledizioni saettarono verso il demone appena alzato.

Tutte e quattro giunsero a destinazione.

Il demone ricadde a terra.

Kai svenne.

Era stanco, arrabbiato e disperato.

Anna era morta davanti ai suoi occhi per colpa di quell’orrenda creatura.

Jack se lo carico in spalla e si trasformò in grifone.

Quando ormai era lontano, una maledizione lo sfiorò.

Si girò.

Il Drakoner non era morto.

Passo sopra le colline e atterrò vicino ad una grotta.

Trasportò Kai dentro.

Val e Raven stavano abbastanza bene per merito delle lacrime di fenice.

Appena entrò gli chiesero dove fosse Anna.

Una lacrima scese dall’occhio di Jack.

Val e Raven capirono.

Piansero anche loro.

Kai riprese i sensi.

Sembrava scioccato.

-Ascoltatemi: Anna è morta uccisa da quel demone, che tuttavia non è morto.

Lo abbiamo colpito con quattro Avada Kedavra in contemporanea ma è solo svenuto.

Tuttavia abbiamo il velo.

Quando saremo tutti in forma attraverseremo il velo e faremo resuscitare Anna- disse Jack.

Restarono tutti in silenzio.

Il primo a parlare fu Raven:- Al posto di chi?- chiese.

Jack lo guardò a lungo.

Si era asciugato le lacrime e nessuno si era accorto che stava piangendo.

Lui era il capo e non doveva piangere, doveva dare il buon esempio agli altri.

Doveva essere forte nei momenti come questi.

-Draco Malfoy- disse infine.

-Come torniamo alla base?

Conciato come sono non riesco a trasformarmi.

Non possiamo nemmeno usare la materializzazione, il ministero lo saprebbe e scoprirebbe il nascondiglio della nostra base- disse Val.

-Vi porterò io- disse all’improvviso Kai.

-Kai con quello che è successo non credo sia in caso- osservò Jack.

Kai non lo ascoltò.

Uscì dalla grotta e si trasformò in un drago.

-Dobbiamo volare alti.

Un drago non passa certo inosservato!- commentò Jack.

Val e Raven montarono in groppa al drago e Jack si trasformò nel solito grifone.

Non racconterò il viaggio di ritorno perché non successe niente e i mastermage erano troppo addolorati per parlare.

Alcune volte Jack tentò di iniziare un discorso, ma ad un’occhiata di Val e Raven capiva che non era il caso.

Arrivarono alla base ed entrarono.

Jack li richiamò in sala riunioni.

Tutti si sedettero tranne Kai che rimase in piedi.

Aveva un’espressione di odio puro che terrorizzava persino Jack.

Tutti avevano notato che inspiegabilmente gli occhi erano diventati rossi, rossi come il sangue che era stato versato ore prima.

Non parlò durante la riunione e non fece nemmeno cenni di assenso o di diniego.

Così Jack parlò:- Val, tu hai bisogno di curarti.

Alla fine della riunione vai in infermeria e gli elfi domestici ti daranno un bicchiere di ossofast.

Serve a far ricrescere le ossa, ma sarà molto doloroso.

Raven, tu hai ferite meno gravi.

Gli elfi ti rimetteranno in sesto in dieci minuti.

Quando tutti saremo al pieno delle forze, inizieremo la nostra missione pericolosa.

Voglio che tutti voi riposiate in questi giorni.

I giorni passarono lenti.

Jack, Val e Raven fecero leggeri allenamenti giornalieri.

Quello che stupì più di tutti invece fu Kai.

Si allenava quindici ore al giorno senza sosta, smettendo solo per mangiare velocemente o per dormire un paio d’ore.

Non parlava con i suoi compagni che erano seriamente preoccupati per il suo comportamento.

Passo una settimana.

La sera prima della partenza Kai chiese a Jack di fare un combattimento con lui.

Era la prima volta che parlava da una settimana.

Andarono nella sala duelli.

Anche Val e Raven vollero assistere allo spettacolo.

Kai aveva abbandonato inspiegabilmente la sua fida ascia per una spada simile a quella di Jack in tutto e per tutto, con la differenza che quella di Kai era di colore rosso.

L’aveva presa Jack al Drakoner quando era svenuto.

Estrassero le armi.

Jack lo attaccò con un potente colpo dall’alto, ma Kai parò con estrema facilità.

Attacco Jack con dei rapidi affondi che stupirono tutti.

Jack riusciva appena a pararli e con estrema difficoltà.

Tentò di contrattaccare, ma Kai parò tutti i suoi colpi.

Poi balzò in avanti con la spada levata che Jack parò all’ultimo, ma il colpo fu così forte che Jack cadde a terra.

Kai gli puntò la bacchetta alla gola in segno di vittoria.

Tutti erano stupefatti, più di tutti Jack.

Il dolore aveva rafforzato Kai invece di indebolirlo.

Posarono le armi e per le prima volta da una settimana Kai andò a dormire alle 10 di sera.

Era contento del risultato ottenuto, ma non era abbastanza.

Doveva uccidere quel Drakoner, per vendicarsi, per vendicare Anna.

Non avrebbe avuto pace fino a che non avrebbe ucciso e fatto a pezzi il corpo dell’orrendo demone.

Dal canto loro, Val e Raven erano esterrefatti.

Nessuno di loro aveva mai sconfitto Jack.

Kai c’era riuscito allenandosi solo una settimana.

Jack era convinto che non era solo merito dell’allenamento.

Kai aveva avuto uno strano cambiamento: i suoi occhi erano rossi,la sua pelle era diventata più bianca.

Non osò parlarne con gli altri.

La mattina dopo si svegliarono alle sette.

Dopo una colazione veloce, indossarono i vestiti di pelle di demone.

Quello di Val che era strappato all’altezza della vita, si riparò da solo durante la notte.

Presero le armi e le bacchette.

Jack dette ad ognuno di loro una boccetta con lacrime di fenice per casi di emergenza.

Non sapevano cosa li aspettasse una volta attraversato il velo, ma tre mastermage che in passato lo avevano attraversato, non erano più tornati.

L’unico che era uscito era stato Sirius Black.

Ne era uscito tre volte più forte di prima e con un dono unico: quello di riuscire a contrastare la maledizione Avada Kedavra.

Avevano trenta giorni di tempo per far resuscitare cinque persone a scelta, o sarebbe rimasti per sempre rinchiusi nel regno dei morti.

Quel velo infatti era l’unico passaggio conosciuto che portava nel regno dell’aldilà.

Inizialmente si trovava all’ufficio misteri nel ministero.

Poi data la pericolosità del manufatto era stato rinchiuso in una teca di vetro e tenuto sotto sorveglianza dal ministro della magia e dai suoi auror.

I mastermage però erano riusciti a rubarlo.

Alle otto di mattina erano tutti e quattro pronti.

Jack era calmo come al solito.

Val era teso e andava avanti e indietro per la stanza delle riunione: era lì che avevano portato il velo.

Raven era seduto e stava bevendo una birra.

Kai era, come da una settimana a questa parte, silenzioso, teso e concentrato.

Controllarono di non dimenticare niente.

Portavano anche altre dieci bacchette magiche, due per persona nel caso l’impresa fosse riuscita e cinque vestiti di pelle di drago.

Il cibo lo avrebbero procurato magicamente.

-Al mio tre- disse Jack tesissimo indicando il velo.

- uno- Raven finì la sua birra e si alzò.

- due- erano tutti davanti al velo.

- tre- si tuffarono nel vuoto.

La sensazione quando passarono fu simile a quella che si provava attraversando il binario per andare alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Si ritrovarono subito dall’altra parte.

Era una zona poco illuminata.

Dietro di loro c’era il velo e davanti a loro una stradina di pietra nera che si diramava fino a perdita d’occhio.

La strada passava come un enorme ponte sopra un lago di lava che spruzzava e ribolliva lava dappertutto.

All’inizio di quella stradina c’era una creatura.

Era alta come ad un elfo domestico: aveva orecchie a punta e occhi piccoli.

Aveva la pelle completamente rossa.

Li vide e si avvicinò a loro.

Aveva l’aria decisamente arcigna, ma non sembrava molto minaccioso.

I mastermage per precauzione estrassero le bacchette.

L’elfo rosso alla vista di queste fece scattare improvvisamente la mano con quattro dita e lunghissime unghie verdi in avanti.

Le bacchette volarono dalle mani dei mastermage.

L’elfo rosso, come se niente fosse, continuò a camminare con passo lento e impacciato.

Era una creatura davvero bizzarra.

-Non voglio farvi del male- disse con una voce divertita ed acuta.

-Attenti potrebbe essere una trappola- sussurrò Jack agli altri.

L’essere si fermò a dieci passi da loro.

-Chi sei?- gli gridò Jack.

Tutti e quattro erano disarmati delle bacchette ma erano pronti ad estrarre le armi.

-Sono il guardiano del regno dei morti.

Voi siete dei mortali.

Non siete i primi che vedo: 50 anni fa un uomo era finito qua dentro per caso.

Anni dopo altri tre uomini erano entrati qui proprio dove siete voi ora.

Cosa cercate voi qui?- disse.

I mastermage sentirono uno scoppio alle loro spalle e si girarono di scatto.

Erano in trappola: un enorme muro di fuoco impediva loro di tornare al velo.

- C’è un unico modo per tornare indietro.

Dovete prendere una fiala di acqua dal lago dei morti e gettarla nel fuoco.

Badate però di tornare entro un mese, se non volete restare qui per sempre.

Ecco tenete questa boccetta- disse il guardiano facendo spuntare magicamente dalla sua mano una piccola boccetta.

La lanciò a Jack che la prese al volo sempre con gli occhi puntati su quell’essere.

-Non mi avete ancora detto cosa fate qui!- disse.

-Dobbiamo far tornare in vita delle persone- disse d’impulso Val.

Jack lo rimproverò con gli occhi.

-Bene- disse il guardiano.

-Dovete recarvi al lago dei morti- aggiunse.

-Come ha fatto quell’uomo cinquanta anni fa a tornare nel nostro regno?- chiese Jack.

- L’ho fatto passare io.

Mi faceva pena, parlava sempre di un ragazzo chiamato Harry Potter e diceva di doverlo proteggere.

Gli ho dato dei poteri prima di farlo tornare- disse il guardiano.

Si guardarono a lungo, i mastermage da un lato, il guardiano dall’altra.

Rassicurati presero le bacchette sempre osservando con la coda dell’occhio il guardiano che non fece obiezioni.

In fine Jack parlò: -Possiamo andare?-.

-Questa è la strada.

State attenti ai numerosi pericoli che incontrerete.

Ci saranno dieci prove da affrontare, al termine delle quali troverete quello che cercate- rispose il guardiano, sparendo improvvisamente.

Jack pensò che dovevano affrontare ogni prova in tempo massimo due giorni per avere anche il tempo di tornare.

Non sapevano che cosa li aspettava, ma dovevano combattere per vendicare Anna e per avere una minima possibilità di sconfiggere Lordaemon.

 

FINE CAPITOLO

Ringraziamo chi ha recensito:

 

Sylvia_008

MASTERWORLD

Irina Piton

Alis_Riddle

Tommaso Bombadil

Saruman il Nero

Tina_05

Peppigno

Lo Scrittore

Drako Potter

Roberto Pertini

Hobbit 88

Baggins 90

Anita 66

The Weasley

Ijiko Gen

 

 

Per contattarmi: siriusblack1990@hotmail.it

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