MASTERMAGE
Capitolo 4:
Il regno dei morti
Avevano rubato il
velo al ministero.
Avevano ciò che gli
serviva.
Ora veniva la parte
più difficile.
I mastermage non si
potevano materializzare subito alla base perché dal 2018 la materializzazione
era illegale ed era severamente vietata.
Perciò i 5
mastermage stavano volando nel loro solito modo.
Jack teneva negli
artigli la parte di legno che stava attorno al velo.
Era una giornata di
sole.
I mastermage erano
accaldati.
Viaggiavano ormai da
4 ore ed erano quasi sulla costa nord della Gran
Bretagna.
Ad un tratto in
lontananza scorsero un puntino nero.
Pensarono che si
trattasse solo di un volatile, ma a mano a mano che si avvicinava diventava
sempre più grande.
Poi lo videro: era
un drago enorme, di colore nero.
Un uomo lo
cavalcava.
Poi però guardando
meglio videro che non era un uomo: sembrava un Helistar, ma aveva la pelle
completamente nera.
Jack e Val si
lanciarono in picchiata verso terra.
Atterrarono e
ritornarono umani.
Anche l’enorme drago
alato cambiò direzione e puntò verso di loro.
-Voi attiratelo, io
penso a nascondere il velo dietro quelle colline- disse
Jack.
Si trasformò in
grifone e tenendo il velo negli artigli volò in direzione delle colline da lui
indicate.
Il drago atterrò con
un tonfo tremendo a
Erano a distanza di
sicurezza: un drago adulto della specie più potente non riesce a sputare fuoco
per più di
Ma ad una fiammata
del drago si ricredettero.
Le fiamme non li
colpirono, ma arrivarono a circa cinque metri da loro.
-Io mi prendo il
drago.
Voi combattete con
il demone.
Dobbiamo resistere
fino all’arrivo di Jack- disse Kai.
Quindi si
trasformò.
Al suo posto ora
c’era un enorme drago di colore rosso, che si librò in volo e si lanciò contro
il drago nemico sputando fuoco.
Nel frattempo
l’Helistar scese dal drago e si diresse contro di
loro.
Val, Anna e Raven
estrassero le bacchette.
-Stupeficium-
gridarono ed emisero un grido di vittoria.
Tutti e tre gli
schiantesimi avevano centrato il demone che d’altronde non si era dato la pena
di evitarle.
Ma le loro urla di
gioia si spensero quasi subito.
Il demone aveva
continuato a camminare lentamente verso di loro con due bacchette levate come se
niente fosse.
-Avada Kedavra-
gridò Raven.
L’incantesimo saettò
contro il demone che all’ultimo momento compì una rotazione di 180 gradi
evitandolo.
-Permettete di
presentarmi- disse.
-Sono un Drakoner
del grande signore Lordaemon- aggiunse.
- Ve lo chiederò per
favore.
Consegnate
immediatamente il velo o morirete- disse con voce
calma.
Allora era a
conoscenza della loro rapina al ministero, pensò Val.
Non dovevano
darglielo assolutamente: forse volevano distruggerlo o forse usarlo per i loro
scopi.
-Mai- disse Anna e
lanciò uno schiantesimo che il Drakoner evitò.
Kai nel frattempo
combatteva in aria contro il drago.
Non aveva mai
incontrato un avversario così forte.
Stava lentamente
perdendo le forze.
Il drago nero era
molto più resistente di lui.
Con un colpo di coda
lo fece precipitare venti metri più giù, ma Kai si riprese appena in tempo per
evitare la fiammata del suo avversario.
Sputò fuoco contro
il drago nero, ma quello lo evitò facilmente.
Gli andò contro
urtandolo con una tale forza che caddero entrambi.
Il drago nero era un
po’ più grande di Kai, ma era molto più veloce e
agile.
Con un tonfo che
fece voltare il Drakoner e i mastermage, i due draghi caddero a
terra.
-Kai- gridò Anna
preoccupata e si lanciò verso i draghi a terra.
Val tentò di
fermarla, ma non ci riuscì.
Un attimo dopo Anna
era già arrivata vicino ai draghi.
Il Drakoner
sghignazzando alzò la bacchetta.
Val e Raven
tentarono di fermarlo.
Val estrasse le due
lame e tentò di colpire il Drakoner alla testa.
Quest’ultimo alzò la
mano destra e bloccò le due lame con stupore di tutti.
Poi ne gettò una
lontano e fece roteare l’altra in aria, afferrandola con il
manico.
Senza guardarlo,
scagliò il pugnale contro Val con una tale forza che questo trapasso il ventre
del mastermage uscendo dalla schiena e continuando la sua corsa per altri venti
metri.
Val cadde a terra
privo sensi, probabilmente morto.
Raven gridò, con
rabbia estrasse le sue due sciabole e con furore si lanciò contro il
Drakoner.
Fu più fortunato di
Val, non perché riuscì a colpire il Drakoner, ma perché quest’ultimo vedendolo
arrivare, con un rapido movimento lo colpì con un calcio in faccia rompendogli
il naso.
Accecato dalla
rabbia e dal dolore Raven si rialzò da terra tremante, ma un altro calcio del
Drakoner allo stomaco lo fece svenire.
Alzò la bacchetta in
direzione di Anna: -Avada Kedavra- gridò.
Una saetta verde
partì dalla sua bacchetta e colpì Anna che correva verso i
draghi.
Cadde a terra
morta.
Kai aveva visto
tutto.
Diventò umano e si
rialzò da terra.
Prese l’ascia e
uccise il drago nero colpendolo ripetutamente al
cuore.
Non aveva mai
sofferto tanto in vita sua.
Non voleva voltarsi
e vedere il corpo senza vita della sua amata Anna.
Il sangue del drago
gli macchiò i vestiti e il viso.
Colpì così tante
volte che divenne una massa rossa, talmente era il sangue che schizzava dal
petto del drago.
Si girò verso il
Drakoner, indemoniato e arrabbiato come non mai.
Gliela avrebbe fatta
pagare.
Gettò a terra
l’ascia che ormai per via del sangue gli scivolava dalle
mani.
Estrasse due
bacchette.
-Duo Kedavra-
gridò.
Due maledizioni
mortali saettarono contro il demone.
Quest’ultimo posò le
bacchette ed estrasse la sua arma.
Era una spada
leggera da come la maneggiava il demone, ma molto
lunga.
Assomigliava molto a
quella di Jack.
La prima maledizione
stava per colpirlo, ma lui usò la spada come una mazza da baseball e colpì la
maledizione rispedendola a velocità doppia verso Kai che la evitò all’ultimo
istante.
L’altra maledizione
però colpì il Drakoner, che cadde a terra.
Kai deciso a
martoriare il suo corpo prese l’ascia e si diresse verso il
demone.
Arrivato a dieci
metri vide con orrore che il demone si stava
rialzando.
Notò dietro di lui
Jack di ritorno.
Nella confusione
aveva portato Raven e Val in salvo.
Con un segno della
mano Kai capì ciò che voleva fare.
Insieme gridarono
–Duo Kedavra-.
Quattro maledizioni
saettarono verso il demone appena alzato.
Tutte e quattro
giunsero a destinazione.
Il demone ricadde a
terra.
Kai
svenne.
Era stanco,
arrabbiato e disperato.
Anna era morta
davanti ai suoi occhi per colpa di quell’orrenda
creatura.
Jack se lo carico in
spalla e si trasformò in grifone.
Quando ormai era
lontano, una maledizione lo sfiorò.
Si
girò.
Il Drakoner non era
morto.
Passo sopra le
colline e atterrò vicino ad una grotta.
Trasportò Kai
dentro.
Val e Raven stavano
abbastanza bene per merito delle lacrime di fenice.
Appena entrò gli
chiesero dove fosse Anna.
Una lacrima scese
dall’occhio di Jack.
Val e Raven
capirono.
Piansero anche
loro.
Kai riprese i
sensi.
Sembrava
scioccato.
-Ascoltatemi: Anna è
morta uccisa da quel demone, che tuttavia non è morto.
Lo abbiamo colpito
con quattro Avada Kedavra in contemporanea ma è solo
svenuto.
Tuttavia abbiamo il
velo.
Quando saremo tutti
in forma attraverseremo il velo e faremo resuscitare Anna- disse
Jack.
Restarono tutti in
silenzio.
Il primo a parlare
fu Raven:- Al posto di chi?- chiese.
Jack lo guardò a
lungo.
Si era asciugato le
lacrime e nessuno si era accorto che stava piangendo.
Lui era il capo e
non doveva piangere, doveva dare il buon esempio agli
altri.
Doveva essere forte
nei momenti come questi.
-Draco Malfoy- disse
infine.
-Come torniamo alla
base?
Conciato come sono
non riesco a trasformarmi.
Non possiamo nemmeno
usare la materializzazione, il ministero lo saprebbe e scoprirebbe il
nascondiglio della nostra base- disse Val.
-Vi porterò io-
disse all’improvviso Kai.
-Kai con quello che
è successo non credo sia in caso- osservò Jack.
Kai non lo
ascoltò.
Uscì dalla grotta e
si trasformò in un drago.
-Dobbiamo volare
alti.
Un drago non passa
certo inosservato!- commentò Jack.
Val e Raven
montarono in groppa al drago e Jack si trasformò nel solito
grifone.
Non racconterò il
viaggio di ritorno perché non successe niente e i mastermage erano troppo
addolorati per parlare.
Alcune volte Jack
tentò di iniziare un discorso, ma ad un’occhiata di Val e Raven capiva che non
era il caso.
Arrivarono alla base
ed entrarono.
Jack li richiamò in
sala riunioni.
Tutti si sedettero
tranne Kai che rimase in piedi.
Aveva un’espressione
di odio puro che terrorizzava persino Jack.
Tutti avevano notato
che inspiegabilmente gli occhi erano diventati rossi, rossi come il sangue che
era stato versato ore prima.
Non parlò durante la
riunione e non fece nemmeno cenni di assenso o di
diniego.
Così Jack parlò:-
Val, tu hai bisogno di curarti.
Alla fine della
riunione vai in infermeria e gli elfi domestici ti daranno un bicchiere di
ossofast.
Serve a far
ricrescere le ossa, ma sarà molto doloroso.
Raven, tu hai ferite
meno gravi.
Gli elfi ti
rimetteranno in sesto in dieci minuti.
Quando tutti saremo
al pieno delle forze, inizieremo la nostra missione
pericolosa.
Voglio che tutti voi
riposiate in questi giorni.
I giorni passarono
lenti.
Jack, Val e Raven
fecero leggeri allenamenti giornalieri.
Quello che stupì più
di tutti invece fu Kai.
Si allenava quindici
ore al giorno senza sosta, smettendo solo per mangiare velocemente o per dormire
un paio d’ore.
Non parlava con i
suoi compagni che erano seriamente preoccupati per il suo
comportamento.
Passo una
settimana.
La sera prima della
partenza Kai chiese a Jack di fare un combattimento con
lui.
Era la prima volta
che parlava da una settimana.
Andarono nella sala
duelli.
Anche Val e Raven
vollero assistere allo spettacolo.
Kai aveva
abbandonato inspiegabilmente la sua fida ascia per una spada simile a quella di
Jack in tutto e per tutto, con la differenza che quella di Kai era di colore
rosso.
L’aveva presa Jack
al Drakoner quando era svenuto.
Estrassero le
armi.
Jack lo attaccò con
un potente colpo dall’alto, ma Kai parò con estrema
facilità.
Attacco Jack con dei
rapidi affondi che stupirono tutti.
Jack riusciva appena
a pararli e con estrema difficoltà.
Tentò di
contrattaccare, ma Kai parò tutti i suoi colpi.
Poi balzò in avanti
con la spada levata che Jack parò all’ultimo, ma il colpo fu così forte che Jack
cadde a terra.
Kai gli puntò la
bacchetta alla gola in segno di vittoria.
Tutti erano
stupefatti, più di tutti Jack.
Il dolore aveva
rafforzato Kai invece di indebolirlo.
Posarono le armi e
per le prima volta da una settimana Kai andò a dormire alle 10 di
sera.
Era contento del
risultato ottenuto, ma non era abbastanza.
Doveva uccidere quel
Drakoner, per vendicarsi, per vendicare Anna.
Non avrebbe avuto
pace fino a che non avrebbe ucciso e fatto a pezzi il corpo dell’orrendo
demone.
Dal canto loro, Val
e Raven erano esterrefatti.
Nessuno di loro
aveva mai sconfitto Jack.
Kai c’era riuscito
allenandosi solo una settimana.
Jack era convinto
che non era solo merito dell’allenamento.
Kai aveva avuto uno
strano cambiamento: i suoi occhi erano rossi,la sua pelle era diventata più
bianca.
Non osò parlarne con
gli altri.
La mattina dopo si
svegliarono alle sette.
Dopo una colazione
veloce, indossarono i vestiti di pelle di demone.
Quello di Val che
era strappato all’altezza della vita, si riparò da solo durante la
notte.
Presero le armi e le
bacchette.
Jack dette ad ognuno
di loro una boccetta con lacrime di fenice per casi di
emergenza.
Non sapevano cosa li
aspettasse una volta attraversato il velo, ma tre mastermage che in passato lo
avevano attraversato, non erano più tornati.
L’unico che era
uscito era stato Sirius Black.
Ne era uscito tre
volte più forte di prima e con un dono unico: quello di riuscire a contrastare
la maledizione Avada Kedavra.
Avevano trenta
giorni di tempo per far resuscitare cinque persone a scelta, o sarebbe rimasti
per sempre rinchiusi nel regno dei morti.
Quel velo infatti
era l’unico passaggio conosciuto che portava nel regno
dell’aldilà.
Inizialmente si
trovava all’ufficio misteri nel ministero.
Poi data la
pericolosità del manufatto era stato rinchiuso in una teca di vetro e tenuto
sotto sorveglianza dal ministro della magia e dai suoi
auror.
I mastermage però
erano riusciti a rubarlo.
Alle otto di mattina
erano tutti e quattro pronti.
Jack era calmo come
al solito.
Val era teso e
andava avanti e indietro per la stanza delle riunione: era lì che avevano
portato il velo.
Raven era seduto e
stava bevendo una birra.
Kai era, come da una
settimana a questa parte, silenzioso, teso e
concentrato.
Controllarono di non
dimenticare niente.
Portavano anche
altre dieci bacchette magiche, due per persona nel caso l’impresa fosse riuscita
e cinque vestiti di pelle di drago.
Il cibo lo avrebbero
procurato magicamente.
-Al mio tre- disse
Jack tesissimo indicando il velo.
- uno- Raven finì la
sua birra e si alzò.
- due- erano tutti
davanti al velo.
- tre- si tuffarono
nel vuoto.
La sensazione quando
passarono fu simile a quella che si provava attraversando il binario per andare
alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Si ritrovarono
subito dall’altra parte.
Era una zona poco
illuminata.
Dietro di loro c’era
il velo e davanti a loro una stradina di pietra nera che si diramava fino a
perdita d’occhio.
La strada passava
come un enorme ponte sopra un lago di lava che spruzzava e ribolliva lava
dappertutto.
All’inizio di quella
stradina c’era una creatura.
Era alta come ad un
elfo domestico: aveva orecchie a punta e occhi
piccoli.
Aveva la pelle
completamente rossa.
Li vide e si
avvicinò a loro.
Aveva l’aria
decisamente arcigna, ma non sembrava molto minaccioso.
I mastermage per
precauzione estrassero le bacchette.
L’elfo rosso alla
vista di queste fece scattare improvvisamente la mano con quattro dita e
lunghissime unghie verdi in avanti.
Le bacchette
volarono dalle mani dei mastermage.
L’elfo rosso, come
se niente fosse, continuò a camminare con passo lento e
impacciato.
Era una creatura
davvero bizzarra.
-Non voglio farvi
del male- disse con una voce divertita ed acuta.
-Attenti potrebbe
essere una trappola- sussurrò Jack agli altri.
L’essere si fermò a
dieci passi da loro.
-Chi sei?- gli gridò
Jack.
Tutti e quattro
erano disarmati delle bacchette ma erano pronti ad estrarre le
armi.
-Sono il guardiano
del regno dei morti.
Voi siete dei
mortali.
Non siete i primi
che vedo: 50 anni fa un uomo era finito qua dentro per
caso.
Anni dopo altri tre
uomini erano entrati qui proprio dove siete voi ora.
Cosa cercate voi
qui?- disse.
I mastermage
sentirono uno scoppio alle loro spalle e si girarono di
scatto.
Erano in trappola:
un enorme muro di fuoco impediva loro di tornare al
velo.
- C’è un unico modo
per tornare indietro.
Dovete prendere una
fiala di acqua dal lago dei morti e gettarla nel
fuoco.
Badate però di
tornare entro un mese, se non volete restare qui per
sempre.
Ecco tenete questa
boccetta- disse il guardiano facendo spuntare magicamente dalla sua mano una
piccola boccetta.
La lanciò a Jack che
la prese al volo sempre con gli occhi puntati su
quell’essere.
-Non mi avete ancora
detto cosa fate qui!- disse.
-Dobbiamo far
tornare in vita delle persone- disse d’impulso Val.
Jack lo rimproverò
con gli occhi.
-Bene- disse il
guardiano.
-Dovete recarvi al
lago dei morti- aggiunse.
-Come ha fatto
quell’uomo cinquanta anni fa a tornare nel nostro regno?- chiese
Jack.
- L’ho fatto passare
io.
Mi faceva pena,
parlava sempre di un ragazzo chiamato Harry Potter e diceva di doverlo
proteggere.
Gli ho dato dei
poteri prima di farlo tornare- disse il guardiano.
Si guardarono a
lungo, i mastermage da un lato, il guardiano
dall’altra.
Rassicurati presero
le bacchette sempre osservando con la coda dell’occhio il guardiano che non fece
obiezioni.
In fine Jack parlò:
-Possiamo andare?-.
-Questa è la
strada.
State attenti ai
numerosi pericoli che incontrerete.
Ci saranno dieci
prove da affrontare, al termine delle quali troverete quello che cercate-
rispose il guardiano, sparendo improvvisamente.
Jack pensò che
dovevano affrontare ogni prova in tempo massimo due giorni per avere anche il
tempo di tornare.
Non sapevano che
cosa li aspettava, ma dovevano combattere per vendicare Anna e per avere una
minima possibilità di sconfiggere Lordaemon.
FINE
CAPITOLO
Ringraziamo chi ha
recensito:
Sylvia_008
MASTERWORLD
Irina
Piton
Alis_Riddle
Tommaso
Bombadil
Saruman il
Nero
Tina_05
Peppigno
Lo
Scrittore
Drako
Potter
Roberto
Pertini
Hobbit
88
Baggins
90
Anita
66
The
Weasley
Ijiko Gen
Per contattarmi: siriusblack1990@hotmail.it
By
Lordaemon