La guardai andarsene con impotenza. Non volli fermarla di nuovo, pensavo che fosse meglio non renderla più difficile di quello che era. Sprofondai la testa nel cuscino per soffocare i cattivi pensieri e mi addormentai.
Mi venne a svegliare mia madre,circa tre ore dopo,chiedendomi di scendere a tavola senno il pasto si freddava. Forse avrei dovuto parlarne anche a loro delle mie intenzioni per evitare sorprese semmai un domani mi sorprenderanno a preparare le valigie. Si,era giusto dirglielo. Scesi le scale in fretta,non ero preoccupato o agitato,speravo solo di non rendere le cose più complicate a mia madre. Guardai quel tavolo pieno di meraviglie,c’era anche la torta al rabarbaro. Si era data da fare questa volta per farmi mangiare. Mi guardò arrivare e con una certa noncuranza disse
-Caro,Hermione poche ore fa se n’è andata piangendo,non mi ha neanche salutato..è successo qualcosa? Avete forse litigato?- il tono cambiò,adesso sembrava preoccupata.
-No mamma,non abbiamo litigato,papà torna per pranzo?-
-Oh sì certo-disse dispiaciuta per il cambio d’argomento,evidentemente sperava di saperne di più,- mi ha mandato un gufo qualche minuto fa,l’hanno trattenuto al Ministero però sarà qui a momenti,possiamo iniziare anche senza di lui se hai fame. –
-Tranquilla mamma,un po’ di fame ce l’ho ma sarebbe scortese non aspettarlo-
-come vuoi,basta che non ti passi l’appetito,oggi mi sono data da fare-
Si misero a sedere e aspettarono il padre tornare dal lavoro che non tardò più di tanto.
Il padre,durante il pranzo,parlò di alcuni avvenimenti e aggiornò la famiglia delle novità. Si stavano dando tutti un gran da fare per arrestare i Mangiamorte entrati in clandestinità e argomentò anche fatti più ordinari. Finito anche il dolce mi alzai in piedi e decisi,come per Hermione, di usare l’improvvisazione,e senza girarci intorno parlai
-papà tu devi tornare subito in ufficio?-
- Sì però non ho poi tutta questa fretta,hai bisogno di qualcosa Ron? – mi chiese
-Si in effetti vorrei parlare a tutti e due,ho preso una decisione e spero mi appoggerete perché per me è l’unica soluzione- feci una breve pausa –sto per partire. Ho fatto richiesta a qualche campo di Addestramento Per Maghi, è un allenamento che rafforza il fisico,qualcosa di simile. Sto aspettando una conferma dall’America e dall’Italia. Ho bisogno di andarmene da qui.-
La prima a parlare fu mia madre,che era allarmata e sbigottita,si vede che si aspettava tutto furché quello.
-Ronnie,ma Hermione? Pensavo che fra voi due ci fosse qualcosa? La lasci così? Sei sicuro? Insomma,lo dici come se nulla fosse..e poi quanto dovrebbe durare questo addestramento? Quando tornerai?-
-Mamma con Hermione ci ho già parlato io e non è una cosa di cui ti devi preoccupare tu. Penso di tornare fra un anno,o forse saranno due,non lo so. Il tempo che mi serve. Ve lo ripeto,ho bisogno di andarmene-
-Va bene figliolo,ti posso capire. Spero solo possa servirti e che troverai quello che stai cercando-
-Grazie papà,adesso se è tutto e non avete altre domande io tornerei su in camera.-
-Certo- disse mio padre.
Mia madre era sbiancata,la stessa reazione di Hermione. Andai su e chiusi la porta alle mie spalle. Era andata anche questa, mancava solo Ginny e Harry ma gli avrebbe avvisati più tardi,magari poche settimane prima di partire.
Passai il resto del pomeriggio a contemplare la parete di fronte a me senza pensare a nulla in particolare. Verso sera arrivò un gufo che non riconoscevo e che atterrò sul davanzale della finestra. Pigramente mi alzai,mi avvicinai a lui e sfilai la lettera dalla sua zampa. Non la lessi nemmeno tutta era il Campo d’Addestramento per maghi dell’Italia. Mi avevano preso e mi bastò leggere la prima riga per saperlo. Poi sfogliai il secondo foglio in cui vi era l’orario della partenza e il giorno. Una settimana e se ne sarebbe finalmente andato…