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Autore: Half Blood    27/04/2010    2 recensioni
Qui potete trovare l'intera storia di Artù di Camelot e dei suoi Compagni, le storie della Tavola Rotonda ma anche delle donne che hanno accompagnato questo mito. Per certi versi è un Alternative Universe in quanto Morgana non è la sorellastra di Artù e tantissimi altri dettaggli...
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Artù, Ginevra, Lancillotto, Morgana
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina Tintagel era immersa nell'estate affosa sebbene i primi giorni di quella stagione erano stati alquanto freschi e innaturali, con la nebbia che risaliva lungo la scogliera.
Igraine era seduta sullo scrano posto nel grande salone di pietra, riscaldato dal fuoco acceso nel camino di marmo nero. La donna aveva lunghi capelli di un rosso acceso e un volto d'angelo peccatore. Poiché lei era un angelo peccatore: provava un amore indissoluto per l'Alto Sovrano mentre disprezzava il marito Gorlois che ora era lontano per allontanare i Sassoni dalla costa.
Eppure in quel mese aveva fatto di tutto pur di non pensare all'Alto Sovrano o il consorte. Aveva passato molto tempo con la figlia adottiva, Morgana. Era nata dal primo letto di Gorlois, la moglie era morta partorendo e per dare alla figlia una madre egli aveva preso Igraine come sposa, ella era stata la dama di compagnia della precedente duchessa di Cornovaglia nonché portavoce di Avalon, l'isola sacra al quale i sovrani di Bretagna avevano giurato fedeltà ed alleanza.
Igraine era la figlia della Dama del Lago: Viviana e sorella minore della futura reggente: Niniane. Per motivi politici era stata inviata in Cornovaglia per guidare Gorlois come consigliera per poi divenirne la moglie. Non aveva però mai conosciuto il padre che era morto durante la guerra contro i Sassoni. Ma sapeva che era stato fedele al culto celtico della Dea e per questo aveva imparato ad amarne la memoria.
La donna quella mattina era però immersa nel cucine un nuovo mantello per il marito, usando un tessuto piacevole che non l'avrebbe soffocato durante l'estate. Pochi istanti dopo vide la porta aprirsi e la piccola Morgana entrare: aveva già quattro anni eppure si comportava come se fosse grande il doppio, aveva un comportamento molto maturo per la sua età e una bellezza incredibile. Pareva una bambola di porcellana col viso ovale dalla pelle diafiana e i lunghi capelli scuri che brillavano come ala di corvo. Gli occhi da cerbiatta erano di un profondo color nocciola dalle sfumature color smeraldo. La piccina indossava un semplice abito azzurro ed era scotata dalla balia, la donna poco più grande di Igraine teneva tra le braccia la figlia che la duchessa aveva dato a Gorlois quasi un anno prima: Morgause.
"Madre adottiva, è arrivato un messaggiero che annunciava il ritorno di mio padre."
Mormorò la piccola Morgana andando a sedersi ai piedi di Igraine e fissandola come se fosse giunta Pentecoste in anticipo, la piccola era infatti molto legata al padre che rispecchiava molto il suo carattere acuto e intelligente. La duchessa però osservò la balia che annui confermando la notizia riferita dalla primogenita del duca.
"E' cosi mia signora, il giovane Connor ha portato la notizia appena è giunta in città difondendola ai quattro venti e stà già ordinando che venga preparato il banchetto, dicono che anche Merlino sia con lui."
Igraine sorrise grata alla balia sorprendendosi però che anche Merlino sarebbe stato partecipe del banchetto. Il grande saggio era un mago legato alla magia di Avalon ed era il gran consigliere di Uther e Bors, i due Alti Sovrani. Era raro che il mago facesse visite ai regni minori anche se Igraine sospettò che forse portava qualche messaggio dalla Dama del Lago. Da quando era finita sposa a Gorlois, Viviana non aveva mai dato notizie sue o della figlia che l'avrebbe un giorno sostituita come regina dell'isola sacra.

***


Quella sera Igraine si presentò al salone del banchetto indossando un candito abito regale ricamato di rosso e argento. Al suo fianco la piccola Morgana, con indosso un abito color smeraldo, sorrise gioiosa nel vedere il padre e il vecchio mago seduti alla grande tavolta. Eppure via via che si avvicinarono la piccina cambiò rapidamente espressione da felice a spaventata. Cosa le succedeva? Amava molto Gorlois, era la sua prediletta sebbene tale primato forse le sarebbe stato tolto quando sarebbe giunto un figlio maschio, ma era comunque molto affezionata al padre.
Gorlois aveva una ferita alla guancia già medicata, i capelli ricci e scuri ricamavano il volto severo. I suoi occhi di un verde pallido fissarono Morgana solamente per un secondo per poi poggiarsi su Igraine con un'espressione insolita per la duchessa. Di fatti il duca raramente la guardava con desiderio forzato poiché ormai giaceva con lei solamente quando la consorte era ritenuta pronta per dargli un erede. Ma quello sguardo era diverso, era colmo di un'amore e una passione talmente violenta che Igraine ne fu colpita duramente, le parve di riconoscere lo sguardo che le lanciò Uther quando si erano incontrati alla sua incoronazione quale successore di Ambrosio.
"Igraine, vieni a sedere vicino a me."
Disse il duca richiamando a se la moglie, eppure Igraine sentì nella sua voce qualcosa di diverso. Una nota di frebile eccitazione.

Merlino studiò Uther mentre seduto sullo scrano invitava la sposa di Gorlois a sedersi vicino a lui, aveva usato la magia quella mattina affinché il re assumesse l'aspetto del duca in modo da introdursi nella sua dimora più forte e giacere con la moglie per generare il futuro Alto Sovrano che avrebbe riportato la pace secondo la lettura delle rune.
Eppure mentre Igraine sedette vicino al presunto consorte per mangiare dal suo piatto, il mago osservò la reazione della bambina: Morgana, la figlia adottiva di Igraine generata dal primo letto del duca di Cornovaglia. La bambina si era ritirata come spaventata e il mago seppe subito la ragione. La bambina possedeva abilità magiche, come era possibile? Era figlia di due persone non appartenenti alla gente di Avalon, eppure però non era una cosa del tutto impossibile.
Anche se raramente, esistevano maghe e maghi nati dalla gente comune e che magari avevano qualche antenato che aveva abbandonato Avalon per mescolare il proprio sangue con quello dei comuni mortali, sicuramente quando sarebbe tornato alla sacra isola avrebbe indagato a fondo.
"Morgana, piccola duchessina, che ne dici di lasciare i tuo genitori da soli? Mi mostreresti il piccolo mantellino che hai cucito da sola?"
Chiese l'anziano mago alla piccola, aveva letto nella sua mente e sapeva che era calato il tramonto sebbene le poche finestre fossero coperte da una tenda di tessuto scarlatto. La bambina rimase sorpresa ma poi annui alla richiesta aiugando docilmente il mago ad alzarsi e tenendolo per mano lo guidò fuori dalla sala.
Appena le porte furono chiuse, Merlino trasse un sospiro di sollievo. L'indomani avrebbe parlato con Igraine del suo destino, non voleva spaventare la dama poiché comprendeva che già era sufficentemente spaventata dall'ardore dell'uomo che credeva fosse suo marito. Aveva guidato Uther nella corte di Tintagel affinché potesse entrare protetto dalla sua magia sino a quando non fosse calato il tramonto, allora lui si sarebbe concesso alla moglie col pretesto di generare un potenziale erede al ducato.
Eppure ebbe un motto di dispiacere verso la piccola Morgana e la sorellina più giovane: Morgause.
Secondo la lettura delle rune e gli incantesimi che erano stati messi in atto, quella notte Uther avrebbe generato il suo erede con la donna che amava mentre Gorlois sarebbe morto durante un'invasione dei Sassoni al suo accampamento.
Povera piccola Morgana, probabilmente mi odierà quando saprà l'indomani la verità. E' incredibilmente sveglia per una bambina della sue età e probabilmente saprà collegare più cose di quante lo sappia fare una sciocca balia che ha molti decenni di esperienza alle spalle.
Pensò il mago fissando la bambina, era tenera e innocente. Ma sarebbe mutata e per un attimo il mago ebbe l'impressione di vedere una donna bellissima al posto della bambina. Era avvolta nelle braccia di un principe uscito dalle leggende che aveva i capelli di Uther e gli occhi di Igraine.
Ma la visione durò qualche istante e il mago non vi avrebbe fatto caso sino a un giorno molto speciale che avrebbe designato le sorti dell'Alto Sovrano che doveva nascere.

***


Uther aveva ordinato alle ancelle di Igraine di abbandonare le stanze della duchessa, non voleva giacere con lei nel letto di Gorlois e per quanto desiderasse quella donna, sentiva di tradire un amico e un prezioso alleato.
Erano stati compagni di addestramento da giovani e per anni si erano protetti le spalle in guerra ed a corte quando Ambrosio regnava giustamente. Eppure quando vide Igraine spogliarsi della veste e mostrandosi in tutta la sua bellezza nuda nel suo letto, Uther scacciò quei pensieri.
Igraine era bellissima e vi poteva comprendere che era veramente figlia del popolo di Avalon, tutti i discendenti di quel popolo erano famosi per la loro bellezza. La duchessa giaceva sul letto e lo guardava con desiderio.
Sebbene lo vedesse come Gorlois di Cornovaglia, Uther le aveva rivelato chi era in realtà quando erano rimasti soli, non voleva giocare coi sentimenti di quella donna cosi bella e buona. Lentamente si avvicinò al letto, delicatamente prese il viso della dama tra le mani e lo baciò con ardore cercando le sue labbra.
Sentì le mani di lei, tremanti come quelle di una vergine, spogliarlo delle vesti di Gorlois che aveva indossato al posto dell'armatura. Igraine non era una stolta, per anni aveva giaciuto con Gorlois, prima come amante alla morte della precedente moglie e poi come sua vera consorte, eppure era la prima volta che giaceva con un uomo che amava davvero con tutta l'anima.
E ciò Uther lo comprese in quanto si lasciò accarezzare dalle sue mani e dal corpo della dama mentre lentamente presero a fare l'amore. Unendo quei corpi per dare al mondo il futuro Alto Sovrano che avrebbe regnato per la pace della Bretagna.

Igraine dormiva beatamente tra le braccia di Uther quando dei rumori la svegliarono. La confusione veniva dall'esterno del palazzo e la dama comprese cosa stava accadendo.
Gorlois è tornato. Pensò la donna guardando prima la porta ancora chiusa e poi Uther che teneva lo sguardo pallido chino come se fosse immerso in qualche preghiera personale.
Lo poteva comprendere, entrambi avevano amato Gorlois. Lei come una moglie devota e lui come un fedele amico d'infanzia, ed adesso giacevano nella sua corte mentre il duca era disteso morto su un carro funebre appena entrato nella fortezza. Quando però Uther alzò lo sguardo, Igraine comprese il l'incantesimo si era spezzato.
La duchessa si era ritrovata tra le braccia di un uomo robusto, più robusto del suo sposo. I capelli biondi e lisci ricadevano lungo le spalle e due occhi neri e ardenti brillavano colmi di tristezza.
"Andrò io Igraine...non dobbiamo vivere nello scandalo. Merlino mi ha detto cosa devo fare."
La rassicurò l'uomo baciandola sulle labbra per poi alzarsi e vestirsi con le vesti di Gorlois con quale aveva banchettato la sera prima. Poi, dopo un rapido sguardo verso la dama, uscì dalla stanza chiudendo la porta.
Quando Igraine scese nel salone vide il corpo dello sposo deposto sul lungo tavolo e ricoperto da un manto di fiori. Merlino era in piedi vicino al capo del deceduto e impartiva i sacri riti funebri di Avalon.
Ma non era lui che voleva vedere, si guardò intorno ed alla fine la vide. Morgana era seduta vicino al camino, il suo viso di porcellana era rosso e bagnato dalle lacrime, aveva pianto e aveva pianto il padre che amava più di quanto lo amasse Igraine o Uther. Si avvicinò alla piccina, ma Morgana si scostò e la fissò con odio. Aveva forse compreso tutto? Infondo aveva dimostrato di essere molto intelligente ed acuta e senza dubbio possedeva qualche eredità di Avalon sebbene i suoi genitori fossero comune gente estranee alle stirpi della sacra isola.
"Igraine."
Era Uther.
L'uomo l'abbracciò ignorando la piccola Morgana o il rito funebre. La donna si lasciò abbandonare alle culle dell'amante e pianse sinceramente la morte del consorte e la consapevolezza di aver perso forse l'affetto della figlia adottiva.
"Merlino vuole che ci sposiamo domani, ho riferito che avrei prima parlato con te. Tu sei la vedova e devi essere tu la prima a dirmi che lo vuoi, amor mio."
Sussurrò l'Alto Sovrano fissando Igraine. La donna ricambiò il suo sguardo e pensò.
Gorlois sarebbe stato seppellito come si addiceva a un duca degno del rispetto dei re e per qualche strana ragione sentiva che doveva acconsentire. Era come se qualcosa di mistico le avesse riferito che il matrimonio affrettato doveva avvenire subito poiché altrimenti il regno sarebbe piombato nel caos.
La donna notò che tutti ormai fissavano lei: Morgana, Connor il castellano, i servitori di corte, la balia con in braccio la piccola Morgause e anche Merlino. Tutti aspettavano la sua decisione.
"Che sia fatta la volontà di Merlino, domani io diverrò tua sposa."
Mormorò la dama stringendo dolcemente la mano che Uther le porgeva. In quel momento la porta si aprì ed entrarono alcuni uomini. Ma Igraine riconobbe solamente l'uomo alto e bruno che era in testa del corteo: Bors, cugino di Uther e Alto Sovrano della Bretagna Minore.
"Mio sovrano."
Mormorò la duchessa inchinandosi dinanzi a Bors che però sorrise dolcemente.
"Alzati pure Igraine, fra non molto saremo parenti. O cosi spero che avvenga."
Sussurrò il bruno sovrano sorridendo al cugino. Poi i tre si incamminarono, Uther aveva proposto una passeggiata sulle mura per discutere delle cerimonie nuziali, ma quando raggiunsero la soglia. La voce di Merlino richiamò la futura sovrana.
"Mia signora Igraine, potete concedere a un povero vecchio il permesso di una undienza?"
Igraine si girò verso Merlino ed annui dolcemente. Quando i due sovrani e i vari servi furono usciti dalla sala, Merlino si mise a sedere sullo scrano che aveva occupato la sera precedente e fece cenno a Igraine di sedersi a fianco lui. La futura regina non se lo fece ripetere e docilmente si accomodò accanto al grande mago, costui la fissò dolcemente.
"Porto notizie da Avalon mia signora. Dalla Dama del Lago vostra madre."
Mormorò il mago sorridendole dolcemente.
"Parlate pure mago, cosa dice mia madre?"
Chiese Igraine guardandolo con dolcezza, quel vecchio mago era stato il suo insegnante cosi come era stato maestro di molte persone di Avalon e della Bretagna. Il vecchio sospirò per poi iniziare a parlare.
"Ella vi chiede perdono per avervi lasciata da sola il giorno in cui Gorlois vi prese in moglie, ma anche perdono per quello che è avvenuto questa notta...No Ingraine! Ti prego fammi parlare..non sò se avrò il coraggio di dirvi tutto dopo che avrete parlato...Dunque come dicevo, Viviana vi chiede scusa per gli avvenimenti di questa notte, ma aveva letto le stelle e le rune del tempio e leggendo i presagi ha scorto che solamente voi tra tutte le donne di questo mondo e di questa vita, avreste dato un erede all'Alto Sovrano che porta il vessillo del drago rosso. Ma solamente quando i pianeti si sarebbero allineati e stanotte era la scadenza dell'avvenimento. Per questo abbiamo fatto si che Uther prendesse l'aspetto del duca e giacesse con te..per concepire un erede degno del Pendragon. Ora Uther sapeva solamente che voi sareste stata la sua unica regina capace di procreare ma del resto ne è completamente all'oscuro. Potrebbe ripudiarvi con la scusa di stregoneria e rimangiarsi il giuramento fatto alla terra di Avalon, domani vi sposerete e solamente fra tre giorni voi avrete il permesso di rivelare la vostra gravidanza, ma dovrete far si che Uther e tutto il regno vi creda non gravida sino a quanto lo rivelerete."
Igraine rimase sorpresa dalle rivelazioni del mago, senza dubbio non si sarebbe mai aspettata qualcosa del genere. Socchiuse gli occhi cercando di riflettere. Viviana, sua madre e Dama del Lago non aveva infondo fatto un gran male. In una sola notte era riuscita a farla dormire tra le braccia dell'uomo amato ed aveva fatto si che Gorlois venisse messo ucciso dai Sassoni in modo che lei potesse sposare Uther per evitare scandali riguardo una gravidanza poco chiara. Ed ora portava l'erede dell'Alto Sovrano. Chinò il capo e pianse, infondo aveva amato a modo suo Gorlois e la cosa era stata reciproca sino alla nascita di Morgause e la sua partenza per l'accampamento del reggimento reale.
Quando alzò il viso, Merlino ebbe impressione che Igraine avesse assunto l'atteggiamento di una regina, sebbene piangesse pareva una maschera di pura regalità. Rimase sorpreso dal fascino che la donna gli trasmise e quando palrò, il mago era sicuro di sentire la voce di una regina e non di una vedova pronta ad un matrimonio affrettato in fase di gravidanza.
"I segreti di Avalon resteranno tali Merlino."




Ecco qui il primo capitolo della mia ff, in pratica o tolto alcuni fatti precedenti alla notte in cui venne concepito Artù anche se qua e là si possono scorgere alcuni frammenti storici precedenti a tale notte e che spiega anche le origini di alcuni personaggi.
  
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