Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: lauradumb    22/08/2005    5 recensioni
La Guerra contro Voldemort è ricominciata. È ora di confermare la propria lealtà, di formare alleanze. Il cappello parlante ha richiamato ancora una volta le Case all’unità, così come dovranno fare tutti gli insegnanti di Hogwarts. Un assolato pomeriggio di settembre, Draco Malfoy ascolta casualmente una confessione molto intima di Harry Potter ai suoi migliori amici. Circa un’ora dopo, è testimone di una strana scena tra Harry e il professore Piton. Cosa ha intenzione di fare Draco? Perché pianificherà attentamente qualcosa, ovviamente...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
UN GRIFONDORO E UN SERPEVERDE


Tradotta da Lauradumb


Titolo Originale:
A Gryffindor and a Slytherin
Autore: furiosity
E-mail autore: furiosity@gmail.com
Pairing: D/H
Rating: R
Spoilers: SS/PS, CoS, PoA, GoF, OoTP
Disclaimer: Questa storia è bastata su personaggi e situazioni creati e di proprietà di JK Rowling.
Note della Traduttrice: Come al mio solito, traduco capitolo per capitolo, che mi piace moltissimo… Quindi non chiedete spoiler che tanto è inutile^_^. La fiction è a capitoli e l’originale, già conclusa, è composta da ben 17 capitoli. Potete trovarla facilmente all’indirizzo www.schnoogle.com/authorLinks/Furiosity. Cercherò di tradurre meglio e più velocemente possibile e se trovate errori vi chiedo scusa, sono disponibilissima a collaborare con un Beta. Infine, vi avviso che traduco molto a braccio, quindi puristi della lingua, abbiate pietà ^_^. Vero, se mai leggerai questo capitolo, sappi che lo dedico TUTTO a te!
Sommario: Draco legge il giornale, scrive una lettera, segue le lezioni e si diverte con i suoi fedeli amici Serpeverde… Tutto questo mentre se la ride sotto i baffi, ovviamente.

***


Capitolo 2: Classes, Riddles, and Raids


La Gazzetta del Profeta, 3 Settembre 1996

EVASIONE DI MASSA DA AZKABAN… DI NUOVO!!

Sembra proprio che ci risiamo. Nella serata di lunedì una situazione critica a livello di sicurezza si è presentata ad Azkaban e alcuni Mangiamorte si sono dati alla fuga. Il Ministero sospetta come artefice dell’evasione Bellatrix Lestrange, che era riuscita a sfuggire alle autorità quest’estate. È ancora da verificare come i Mangiamorte siano stati in grado di sfuggire alle guardie che circondavano Azkaban. Dalla dipartita dei Dissennatori, avvenuta quest’estate, la prigione di massima sicurezza è sorvegliata da gruppi di Aurors. Uno di loro, in servizio ieri sera, Kingsley Shacklebolt, è stato dato per disperso. L’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia si rifiuta di rilasciare commenti, seguendo gli ordini di Amelia Bones, divenuta recentemente nuovo Ministro della Magia.
Tra i prigionieri evasi, anche Lucius Malfoy, che era stato catturato nell’assalto al Ministero questo giugno. Riconosciuto come Mangiamorte, il signor Malfoy, originario del Wiltshire, in passato aveva gentilmente dato il suo supporto al Ministero e già si vocifera sulle conseguenze che la sua fuga potrebbe comportare, considerate le amicizie influenti di cui l’uomo può godere. Una fonte anonima ci ha assicurato che una squadra di Aurors è stata inviata a Malfoy Manor e Narcissa Malfoy, moglie del prigioniero in fuga, è stata interrogata.
Con questa, siamo alla seconda evasione da Azkaban quest’anno: la prima in Gennaio, quando un folto numero di Mangiamorte riuscì ad evadere, tra cui Bellatrix Lestrange. Al momento, la fuga non è stata attribuita al ritorno di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, come ha affermato l’ex Ministro della Magia Cornelius Caramell, che non crede alle accurate deposizioni riguardo il suo ritorno. I funzionari del Ministero confermano l’uscita di una dichiarazione ufficiale entro due giorni. È chiaro che gli evasi si ricongiungeranno col Signore Oscuro e la Gazzetta del Profeta consiglia caldamente a tutte le streghe e ai maghi del nostro mondo di tenere serrate porte e finestre e rimanere vigili. Per una lista completa delle misure di sicurezza da tenere in quest’occasione, andare a pagina tre.


Draco ripose il giornale e imburrò il suo toast, ignorando completamente gli sguardi che lo fissavano. Cominciava a farsi un’idea di com’era essere Harry Potter, e non era del tutto piacevole. Così, suo padre era fuggito da Azkaban. Draco sapeva perfettamente che gli Aurors che presidiavano casa sua perdevano solo tempo: suo padre magari era stato poco accorto in passato, ma non era uno stupido. Si domandò cosa stesse facendo sua madre. Aurors al maniero, che razza di disgrazia. Anche quella mattina ricevette i suoi dolci, ma nessuna lettera li accompagnava. Draco non sapeva dire se quella era l’ennesima manifestazione della freddezza che la madre intendeva dimostrargli (non c’era stata nessuna lettera nemmeno il giorno precedente effettivamente, ma era solo il primo giorno) o se volesse semplicemente evitare che qualcuno leggesse la sua posta.
Draco addentò il suo toast, rivedendo sua madre, fragile e delicata, mentre impacchettava i dolci per lui, con un corpulento Auror alle sue spalle che scruta ogni suo movimento. Rabbrividì. Bè, l’Auror poteva anche andarsene a quel paese. Decise di correre velocemente alla Guferia e mandare un messaggio alla madre, dal momento che c’era ancora tempo prima che iniziasse la lezione di Incantesimi. Draco si congratulò con se stesso per essere sceso per colazione così presto. Mandò giù tutto d’un fiato il suo succo d’arancia e si passò il tovagliolo sulle labbra, raccogliendo la cartella dal pavimento. Uscì in fretta dalla tavolata, ignorando lo sguardo curioso di Pansy e quello indagatore di Blaise, e attraversò la grande porta della Sala Grande. Quando fu a pochi metri delle scale, sentì la voce della Granger e si nascose in fretta dietro un’armatura, ricordando della fortuna del giorno precedente e sperando di riuscire a cogliere qualcos’altro.
“…nulla che tu potessi fare, Harry!” diceva la ragazza, in un tono calmo e nauseante.
“Si, Harry” confermò la voce di Weasley “hai fatto del tuo meglio. Non è colpa tua se hanno mandato Shacklebolt!”.
Potter borbottò qualcosa di indistinto e Draco alzò un sopracciglio, appoggiandosi di schiena alla parete e ripensando nuovamente all’articolo della Gazzetta. Quel nome aveva fatto scattare un campanello: Kingsley Shacklebolt, dato per disperso durante l’evasione. Potter centrava qualcosa con la fuga della scorsa notte e con l’Auror scomparso? Questo era decisamente interessante. Avrebbe voluto continuare ad ascoltare, ma il gruppetto stava raggiungendo la Sala Grande e sarebbe stata difficilmente una buona idea decidere di seguirli. Draco si ricordò della madre e corse velocemente lungo la scalinata.
Quando raggiunse la Guferia, lasciò cadere la sua cartella sul pavimento e ci si sedette accanto, estraendone un pezzo di pergamena, la sua piuma e l’inchiostro. Lisciò la pergamena sul davanzale e si soffermò a pensare per un minuto, la piuma pronta, poi iniziò a scrivere.

Cara Madre,
Ho saputo quel che è successo dal giornale. Spero che tu stia bene, e che la situazione non sia troppo sconveniente per te. Nutro la speranza che i nostri ospiti non siano troppo seccanti. Sono certo che tutto si risolverà presto. Tuo figlio adorato
Draco


Draco rilesse il messaggio cercando di mettersi nei panni della madre. Non vi trovò nulla che potesse venire contestato, così sigillò la busta con un incantesimo veloce e chiamò Pandora, il suo gufo. Lei planò sulla sua spalla, sfiorandogli la guancia con il becco. “Ho bisogno che tu porti questa a mia madre” le disse. Lei sporse la sua zampina, ma voltò la testa da un’altra parte, chiaramente dispiaciuta. Pandora poteva risultare decisamente pigra! Legò il messaggio alla sua zampa e lei svolazzò oltre la finestrella brutalmente. Draco ridacchiò e scese dirigendosi ad Incantesimi.
Mentre raggiungeva la classe di Incantesimi, Draco realizzò una cosa. Come facevano Potter, Weasley e la Granger a saperlo? Stavano per andare a far colazione quando lui aveva origliato la loro conversazione: non potevano aver avuto le notizie. Draco entrò in classe corrucciato. Ad ogni modo, perché stava pensando alla corrispondenza di Potter? Si sedette, tirando fuori le sue cose dalla cartella, e urtò la schiena di Vincent con la punta della piuma d’oca. Vincent girò su sé stesso, spaventato. Riconoscendo Draco, gli sorrise.
“Dov’eri a colazione?” gli chiese Gregory, notandolo e girandosi per metà col corpo per non dargli le spalle. “Mi sono svegliato presto e ho dovuto inviare una lettera” gli rispose, sfogliando il suo manuale. “Credi che avremo tanti compiti?” chiese, rivolgendosi a Blaise seduto al suo fianco con un’espressione sognante sul volto.
“Huh?” Blaise fissò Draco come se lo vedesse per la prima volta. “Ah, allora sei qui, dove te n’eri andato?”
“Non hai sentito? Ho appena ditto a Gregory che dovevo mandare una lettera. Sinceramente, Blaise” sbottò Draco, irritato non tanto dal fatto di dover ripetere quello che aveva appena detto, ma dal comportamento di Blaise che non aveva chiaramente ascoltato una sola parola. “A che cosa diavolo stavi pensando?” gli chiese accusatore.
“Oh niente, niente” rispose l’altro con uno strano sorriso “Stavi dicendo qualcosa riguardo ai compiti?”
“Si” gli rispose Draco, sempre più irritato “Pensi che ce ne daranno molti?”
Vitious entrò nella stanza, con la camminata rimbalzante che aveva di solito e Draco spostò il suo sguardo da Blaise al professore. Vitious si arrampicò sulla pila di libri sulla sua sedia e sorrise caldamente alla classe. “Vedo che molti di voi sono tornati. Mi rallegra che ci siate tutti, anche se quest’anno abbiamo meno Serpeverde che Corvonero nella classe di Incantesimi Avanzati” squittì. Draco trovò difficile trattenere uno sbuffo. Quell’uomo era così passivo-aggressivo, come se fosse l’unico a non aver sentito la storia dell’unità tra le Case. La cosa peggiore che si potesse dire ai Serpeverde era di stati superati da un’altra Casa. Era praticamente un invito alla competizione, non alla collaborazione. Draco si chiese se Potter avesse passato l’esame di Incantesimi ai GUFO. Draco aveva lasciato cadere il suo calice di vino ed era riuscito a passare per il rotto della cuffia. Era tutta colpa di Potter, si infuriò Draco.
“Come tutti sapete, Incantesimi Avanzati è un passo più avanti rispetto all’uso abituale che abbiamo fatto degli incantesimi” continuò Vitious, sorprendendo Draco che lasciò cadere la sua piuma sul banco. “Dal primo giorno, voi vi preparerete ai MAGO. E inoltre una parte fondamentale del corso sarà costituita dalle lezioni di Smaterializzazione. Effettivamente, la Smaterializzazione è un incantesimo, e fino al vostro esame previsto per Luglio, lavoreremo parecchio su questa questione”.
Draco alzò la testa interessato. Aveva sempre desiderato imparare a smaterializzarsi, ma pensava fosse una materia legata a Trasfigurazione. Si sedette meglio e smise di scarabocchiare, cosa che aveva fatto inconsciamente fino ad allora. La pergamena sotto la penna mostrava una grezza immagine di un bicchiere di vino. Draco accartocciò il tutto e lo buttò da un lato del suo banco.
“Ora, classe, andate a pagina quattordici del vostro libro di testo e cominciate a leggere il capitolo introduttivo. Mi aspetto che entro un’ora abbiate sottolineato e preso appunti. Dopo, risponderò alle vostre domande sul capitolo fino alla fine della lezione. Si, signorina Greengrass?” si voltò verso Daphne che aveva alzato la mano.
“Professor Vitious, faremo solo teoria sulla Smaterializzazione o sono previsti anche dei momenti di pratica?”
“Ovviamente, sarà tutta teoria, signorina Greengrass. Solo i maghi che hanno passato il test di Smaterializzazione possono utilizzare questo incantesimo” rispose Vitious “Vi sarà dato un’importante informazione che è assolutamente necessaria per imparare l’incantesimo il giorno del test. Assieme ad un buono studio della teoria di fondo, non c’è ragione per la quale abbiate difficoltà a passare l’esame”. Vitious diede uno sguardo in giro e sorrise “Ora posso già vedere la metà di voi che si agita per sapere quale sarà questa informazione” disse con un sorriso intelligente “Ad ogni modo, di certo non sarete felici di sapere che ce n’è una per ognuno di voi e non vi sarà dato saperla prima del giorno dell’esame”.
Ci furono chiari sospiri provenienti da molti degli studenti, inclusi Draco e Blaise. Si guardarono un con l’altro e ridacchiarono. Tutti presero a leggere il proprio testo, prendendo appunti e disegnando tabelle quando necessario. Il capitolo era abbastanza semplice da seguire, a Draco non aveva nessuna domanda prima della fine dalla lezione. Molti altri studenti ne avevano, in particolare legate alla curiosità di sapere ciò che accedeva se l’incantesimo di Smaterializzazione veniva male eseguito. Draco prese qualche appunto, fermandosi occasionalmente per sbirciare quelli di Blaise, sicuro che li aveva presi meglio di chiunque altro. Quando suonò la campanella, Draco stava giusto per rimettere le sue cose nella cartella. Ora avevano Cura delle Creature Magiche con i Grifondoro, e non c’era molto tempo per raggiungere la capanna del mezzo gigante.
Draco superò Pansy lungo la strada e le sorrise velocemente. Erano stati in cattivi rapporti per un giorno, questo bastava. Lei gli sorrise di rimando, sapendo che era da considerare la cosa più vicino a un “Mi dispiace” che Draco avesse mai fatto, e lui si era attardato vicino all’entrata, aspettando che la ragazza raccogliesse le sue cose. Pansy lo prese per mano e raggiunsero Vincent, Gregory e Blaise. Pansy aveva preso a bisbigliare all’orecchio di Draco raccontandogli tutti i pettegolezzi che già avevano iniziato a circolare riguardo alla fuga da Azkaban e ovviamente su suo padre.
“È incredibile! Lunatica Lovegood va in giro a dire che hai orchestrato tutto tu! Mentre tu eri nella sala comune di Serpeverde per tutto il tempo, e un sacco di persone ti hanno visto! Non riesco a capire come un idiota come lei possa essere entrata a Corvonero!” mormorò la ragazza. Draco sorrise compiaciuto. Pansy aveva la tendenza a chiacchierare troppo, ma era una preziosissima fonte di informazioni.
“Pansy, tesoro?” strattonandole appena il braccio mentre uscivano. Lei smise di parlare e alzò lo sguardo su di lui. “Non è che per caso, in qualche modo, tu sai come si può ottenere l’orario delle lezioni di uno studente di un’altra Casa?”.
Il sorriso di Pansy era così luminoso che Draco per un attimo temette che la ragazza volesse accecarlo. “Solo se mi dici chi è lui, Draco…” disse. Draco sbuffò e piantò gli occhi al cielo. “Potter, chi altro sennò?”
Pansy strabuzzò gli occhi, rischiando di inciampare su una radice che sporgeva dal terreno mentre si avviavano alla capanna del mezzo gigante. “Tu e Potter??”
Draco rivolse ancora lo sguardo al cielo. “Cosa vuoi dire con Potter ed io? Voglio sapere dove si trova così posso spiarlo senza problemi. Ho un piano per quest’anno” le disse con fare cospiratorio, abbassando la voce, sbirciando di sottecchi gli altri tre Serpeverde. I ragazzi erano immersi in una conversazione sul Quidditch e non stavano prestando loro attenzione. Bene.
Pansy si illuminò. “Ooh, un piano! Me lo spiegherai?” “Questo non faceva parte del nostro accordo, Parkinson” rispose l’altro, con fare severo.
“Va bene, va bene. Ma te lo farò dire, contaci!”.
Draco sospirò. “Forse. Bè, adesso spiegami come fare” disse spintonandola leggermente ancora una volta.
“Bè, vedi, la signorina Pince ha l’orario di ogni studente, in modo da poter controllare i vari pass per la Sezione Proibita, nel caso in cui uno di loro chieda un libro per una materia che in realtà non segue” disse Pansy tranquilla “Stanno nell’ultimo cassetto della sua scrivania, organizzati in ordine alfabetico e per Case”. Pansy sbuffò. “Può sembrare insensato, ma ‘sensato’ e la signorina Pince non si possono usare nella stessa frase”. “così tutto quello che dobbiamo fare è creare un diversivo e distrarla abbastanza a lungo da poter frugare nella sua scrivania” cominciò a pensare ad alta voce Draco “Hey, che razza di fortuna!”.
I tre ragazzi si fermarono e si girarono a guardarlo, aspettando che li raggiungesse, Pansy ancora per mano. “Usciamo per… distrarci dopo le lezioni stanotte?” chiese il biondo, andando dritto al punto.
Vincent e Gregory acconsentirono immediatamente, ma Blaise si accigliò. “Di già, Draco? È il secondo giorno di scuola, santo cielo!”. Draco avvolse il braccio libero attorno ai fianchi dell’amico e lo fissò con espressione supplichevole. Pansy ridacchiò silenziosamente: adorava quando Draco faceva “il gay”! Blaise alzò gli occhi al cielo e acconsentì. Il biondo espose il suo piano brevemente mentre raggiungevano lo spiazzo vicino alla capanna di Hagrid. Draco alzò gli occhi e notò Potter, la Granger e Weasley seduti vicini sul terreno, che complottavano qualcosa. La Granger dava di tanto in tanto uno sguardo in giro, con quell’espressione esasperante e sospettosa. Quando durante una delle sue occhiate lo sguardo le cadde su Draco, il biondo ghignò, fissandola. La Granger fissò prima lui, poi Pansy che stava ancora attaccata a Draco, storse il naso e spostò lo sguardo da un’altra parte. Draco divenne nero dalla rabbia. Quella sporca mezzosangue gli urtava pericolosamente i nervi.
Non ebbe il tempo di pensare a quello che si sarebbe meritata per un comportamento del genere, perché Hagrid era arrivato e la lezione era cominciata. Anche lui fece sapere a tutti che Cura Avanzata delle Creature Magiche sarebbe stata fondamentale per la buona riuscita nei MAGO, e Draco si domandò se effettivamente qualcuno avesse messo un po’ di buon senso nel cervello di quel grande tonto: non sembrava più intelligente, ma almeno quei pezzi che Draco aveva ascoltato sembravano sensati. Draco aveva sperato di non dover continuare quel corso, ma era stato costretto. Alcune vecchie leggi obbligavano tutti gli ufficiali del Ministero ad avere un MAGO in Cura Delle Creature Magiche. Hagrid non aveva nessuna nuova belva per loro, approfittando del tempo che aveva per spiegare il programma dell’anno. Avrebbero studiato l’Acromantula (“Solo teoria, voi mi intendete”), le Fenici (“Ce n’abbiamo una proprio qui a Hogwarts, Fanny”), così come vari tipi di serpenti (“Il nostro Harry qui ci sa parlare, mica sbaglio, eh Harry?”).
Quando la campana del pranzo arrivò, Draco si inginocchiò per raccogliere la sua cartella dal prato, e sentì la voce di Weasley.
“…hai sentito Harry, Acromantula! Ragni giganti!” “Hagrid non ci porterà a vedere Aragog; hai sentito cosa ha detto, solo in teoria” sostenne Potter, e Draco sentì…qualcosa di strano. La voce di Potter era alla fine riuscita ad emergere durante l’estate, e il Grifondoro aveva ora una profonda voce baritonale che non era altro se non… sexy? Draco raccattò in fretta la sua cartella dal suolo, allontanando risolutamente il pensiero. Si alzò in fretta e incrociò lo sguardo di Potter che lo fissava.
Pansy scivolò al fianco di Draco, attaccandosi nuovamente alla sua mano e Potter rivolse gli occhi da un’altra parte.
Draco ghignò impercettibilmente e si allontanò, Pansy al suo fianco e i tre Serpeverde che li seguivano a ruota, ancora una volta presi da un’intensa discussione sul Quidditch. Draco non aveva voglia di pensare al Quidditch.
Pranzò mezzo rincuorato, con la mente che volava ai dettagli da definire per la loro visita notturna alla biblioteca. Blaise finì il pranzo in fretta scusandosi con una frase che Draco non riuscì distintamente a cogliere e poi scomparve. Draco e Pansy andarono assieme a Trasfigurazione. Vincent e Gregory non avevano passato i loro GUFO di Trasfigurazione ed erano forzati a studiare Babbanologia coi Tassorosso. Draco non provava pietà per loro.
Trasfigurazione non presentò grosse novità, tranne il fatto che Blaise si presentò in ritardo, accasciandosi stravolto dalla corsa al fianco di Draco e mimandogli un “Lo so lo so”. La Mc Granitt tolse un punto a Serpeverde perché Blaise non si era scusato per il suo ritardo, poi aveva sviolinato che Trasfigurazione Avanzata sarebbe stata fondamentale fin dal primo giorno per i MAGO. Draco si ritrovò a pensare di cacciarla via. Non riusciva a sopportare che avessero tutti la stessa cosa da dire; non era più semplice radunare tutti gli studenti del sesto anno e dire tutto una volta sola? Piton era stato l’unico che non l’aveva fatto: di certo, considerava la sua materia la più importante e non aveva bisogno di spiegare questo particolare ai suoi studenti di Pozioni Avanzate.
La mente di Draco tornò indietro al momento in cui, durate la lezione di Pozioni, aveva scordato di cancellare l’incantesimo di Visione Ravvicinata da Potter. Gli occhi dell’altro erano parsi così innocenti, pensò Draco.
Innocenti, chiari e bellissimi. Si sentì strattonare la manica e alzò gli occhi irritato. Blaise lo stava guardando perplesso, prima di indicare con un cenno del capo la cattedra. Draco riportò la sua attenzione alla lezione.
“Oggi iniziamo a studiare gli Animagus. Il capitolo tre del vostro libro contiene i requisiti legali per tutti gli Animagus, e mi aspetto che prendiate confidenza con queste regole per la prossima lezione. La lezione di oggi sarà teorica, incentrata sui concetti di metamorfosi e Metamorfomagus, perché capire questi concetti è essenziale per comprendere questa branca della Trasfigurazione. Si, signorina Greengrass?”.
“Professoressa Mc Granitt, impareremo come diventare Animagus?” disse la ragazza con la sua vocetta stridula. Draco alzò un sopracciglio, come colpito da un déjà vu.
“Assolutamente no, signorina Greengrass. Come potrà imparare dal capitolo tre del suo libro di testo, ci sono leggi assolutamente restrittive che governano chi può e chi non può diventare Animagus, e ad ogni modo, è necessario un permesso dal Ministero prima di iniziare nello studio pratico di questa particolare Trasfigurazione. Gli Animagus non regolarmente registrati sono puniti molto severamente” rispose la Mc Granitt seria “Come stavo dicendo, la capacità di metamorfosi è un concetto davvero importantissimo da comprendere. Andate al capitolo uno e iniziate a leggere. Vi farò delle domande nel corso della seconda ora, per assicurarmi che abbiate preso appunti. Potrete usare il vostro quaderno degli appunti mentre rispondete alle mie domande, ma non il libro, capito? Bene, cominciate”.
Draco sospirò, e andò controvoglia alla corretta pagina del suo libro di testo. Prese appunti, controllandoli con quelli di Blaise come al solito. Fu uno dei primi a finire il suo lavoro sul capitolo e passò il tempo rimanente ad ammirare la sua calligrafia, piuttosto modesta ma non per questo meno elegante. La sua mano si muoveva perfettamente, pensò Draco con soddisfazione. Dopo una pausa di dieci minuti, la Mc Granitt li mise ai ferri corti con le domande, alcune delle quali era abbastanza complicate. Draco fu in grado di rispondere ad alcune di esse senza usare gli appunti, e si diede mentalmente una pacca sulla spalla per questo.
Le leggi sugli Animagus era indubbiamente rigide, ma Draco non poteva vietarsi di pensare a cosa gli sarebbe piaciuto essere. Ricordò che Rita Skeeter, quella giornalista rumorosa che era arrivata ad Hogwarts al loro quarto anno, era uno scarabeo; di certo, era perfetto per la sua personalità, pensò. Immaginò a quale forma avrebbe voluto prendere se fosse divenuto un Animagus, e non ebbe grandi dubbi: un furetto, ovviamente. Nessuno si sarebbe mai immaginato di sospettare di Draco se fosse andato in giro come furetto. Draco sorrise. Certo, i furetti erano volgari, ma nessuno si sarebbe mai aspettato che Draco Malfoy avesse scelto proprio quello come animale, e questo rendeva l’idea brillante. La campanella suonò e raccolse le sue cose riconoscente: era stata una giornata pesante.
I tre – Draco, Blaise e Pansy – raggiunsero i sotterranei chiacchierando sulla possibilità di diventare Animagus. Draco disse loro che avrebbe voluto essere un serpente Coronella e i suoi amici annuirono convinti. Blaise voleva essere una Vipera della Morte e Pansy un gufo fulvo.
Quando i ragazzi la fissarono increduli per aver rotto la schiera di coloro che avevano scelto dei serpenti, Pansy alzò gli occhi al cielo e disse “I gufi vanno ovunque! È l’inganno migliore!”.
Draco pensò che questa fosse una giusta considerazione, ma se lo tenne per se, cercando di non far gonfiare l’ego di Pansy più del normale. Si separarono quando arrivarono alla Sala Comune e raggiunsero i loro dormitori.
Draco lasciò cadere la sua cartella sul pavimento e si stese sul letto, chiudendo gli occhi. Dopo qualche momento, si mise seduto.
“Hai presente quanti compiti abbiamo già?” chiese a Blaise, che oziava sul suo letto.
“Si, è vergognoso! Sembra di essere già nell’anno dei MAGO!” confermò Blaise.
“Bè, cosa sono tutte queste sparizioni improvvise Blaise?” chiese Draco cambiando discorso.
“Non posso dirtelo” gli rispose con un occhiolino.
“Mi stai tenendo nascosto qualcosa, Zabini?” strascicò serio l’altro.
“Forse” rispose Blaise, ghignando.
“Hmpf” Draco ricadde sul letto e chiuse gli occhi. “Comunque pronto per stanotte?”
“Hai riconsiderato la mia offerta?” Draco poteva praticamente sentire la speranza nella voce di Blaise. Si intristì appena.
“No, stupido. La Biblioteca!” gli rispose.
“Oh” con il disappunto nella voce “Si, certo, ti ho detto che darò una mano”.
“Bene” disse Draco, senza guardarlo. Non era certo che Draco avrebbe accettato di far parte della prossima parte del piano, e questo lo preoccupava un po’. Avrebbe dovuto rifletterci bene. Sospirando,si alzò e trascinò la cartella più vicino, tirando fuori i vari libri e le sue cose. Sarebbe stato meglio cercare di fare qualche compito. Blaise fece lo stesso e Draco lo aspetto per andare nella sala comune con lui.
Vincent e Gregory erano già là, a giocare a Spara Schiocco come facevano tutti i giorni a quell’ora. Draco si sentì improvvisamente come a casa. Era tutto così familiare, confortevole. Di sicuro, molto più confortevole di casa sua quell’estate. Draco si accigliò, ripensando ai suoi genitori. Suo padre era là fuori da qualche parte, braccato come una preda? Sua madre era soggetta a un trattamento poco dignitoso durante l’interrogatorio? Draco si rabbuiò maggiormente. Suo padre non avrebbe avuto problemi ad affrontare un qualsiasi Auror, ma sua madre era fragile. Sperò di ricevere sue notizie il giorno successivo. Suo padre era fuggito, dopotutto, e lei non avrebbe avuto più motivo di incolpare Draco. Almeno, era quello che sperava.
Aprì il suo libro di Incantesimi e rilesse gli appunti che aveva preso. Leggere con cura i primi due capitoli e rispondere alle domande. Scrivere mezzo metro di pergamena sulle questioni legali legate alla Smateriallizzazione senza consenso. Avrebbe potuto trovare tutto sui suoi appunti, pensò Draco, e cominciò a scrivere. Quando fu ora di cena, aveva finito il saggio. Lo mise da parte e alzò lo sguardo.
Notando alcuni studenti del primo anno riuniti in un gruppetto, si alzò e li raggiunse.
“Cosa state facendo?” chiese, e il gruppetto si separò, con espressione estremamente colpevole. Draco si chiese se era stato anche lui così rozzo al primo anno.
“Ehm… Scusa, stavamo solo…” un ragazzo aveva iniziato a dire.
Draco lo interruppe, notando un ragazzino che stava cercando di nascondere un sacchetto di carta dietro la schiena. “Cosa hai lì? Fammi vedere!”
Il ragazzo tese il sacchetto timidamente, la paura negli occhi. Draco osservò la borsetta.
Tiri Vispi Weasley mormorò, maledicendo mentalmente ogni Weasley che aveva vissuto sulla Terra fino ad allora. “Merendine Marinare. Avrei dovuto immaginarlo”.
Si girò a fissare i primini “Lo sapete che queste sono nella lista di oggetti proibiti della scuola? O devo portarvi da Gazza per ricordarvelo?la lista è esattamente appesa là” e indicò per due volte col dito la bacheca. I ragazzini si fecero piccoli piccoli e uno di loro iniziò a piagnucolare. “I Serpeverde non piangono” sibilò Draco in un tono freddo e tagliente, rivolgendosi al ragazzino. “Se ci sentiamo offesi, aspettiamo il momento migliore per vendicarci. E. Noi. Non. Mostriamo. Mai. Le. Nostre. Debolezze.”
Diede un’altra occhiata al gruppetto e decise che sembravano abbastanza terrorizzati. “ora, non vi punirò per questo. Ma se vedo ancora queste schifezze in Sala Comune, resterete in punizione per il resto dell’anno, non c’è il minimo dubbio! Sono stato chiaro?”
I ragazzi cominciarono ad annuire freneticamente, e Draco si calmò. “Se volete marinare le lezioni, inventatevi qualcosa di più creativo. Queste merendine erano di moda l’anno scorso” disse con un sorrisino furbo e se ne andò, cestinando il sacchetto di carta.
Blaise lo stava fissando con evidente soggezione. “Sei una cosa pazzesca, Draco” gli disse con voce secca. Draco gli sorrise appena. Sapeva di avere una presenza che poteva incutere rispetto e paura; dopotutto, l’aveva sperimentata per anni, guardando suo padre. A sedici anni, poteva ottenere il rispetto dei suoi pari e subalterni semplicemente usando un particolare tono di voce, almeno lì a Serpeverde. Non era tuttavia sicuro che la cosa funzionasse anche con il resto del mondo.
I pensieri di Draco furono interrotti quando Pansy arrivò in Sala Comune con un gruppetto di ragazzi e Blaise spostò lo sguardo, alzandosi e sistemandosi i vestiti senza che ce ne fosse bisogno. A Draco piaceva un sacco quando Blaise si agitava, ma allo stesso tempo rendeva tutto più complicato. Blaise era davvero un tipo passionale e poteva diventare pericoloso quando si arrabbiava. E Draco sapeva che stava giocando col fuoco. Non aveva esattamente fatto in modo che Blaise potesse essere geloso, ma non stava facendo effettivamente nemmeno il contrario. La verità era che non sapeva esattamente cosa voleva. Non che Blaise gli piacesse veramente, ma ne era leggermente intimorito e per questo era piuttosto riluttante a scaricare categoricamente il giovane italiano.
Draco ci pensò su mentre raggiungevano la Sala Grande. A cena, Draco mangiucchiava il suo pudding con la mente assente, lanciando di tanto in tanto qualche incerta occhiata al tavolo dei Grifondoro. Potter non c’era, così come mancava Weasley, mentre la Granger era là che parlava con Paciock, apparentemente non disturbata dall’assenza dei suoi migliori amici. Draco pensava di sapere dove era Potter. Stava di certo tramando qualcosa, Draco ne era certo, e voleva disperatamente sapere che cosa mai fosse. Ovviamente, Potter era da Silente, non c’era nessun dubbio a riguardo. Draco ripensò alla conversazione che aveva origliato quella mattina: Potter sapeva dell’Auror prima di averlo letto sulla Gazzetta, di questo il biondo ne era certo.
Si mise in bocca senza farci troppo caso un po’ di lattuga e diede un’occhiata a Blaise. Il ragazzo fissava il tavolo dei Corvonero e sembrava piuttosto strano. Draco gli mollò una gomitata sulle costole facendogli cadere la forchetta. “Cosa c’è?” chiese l’altro.
“Niente” rispose Draco “Semplicemente ho bisogno della tua attenzione”.
“Oh. Che succede?”
“Bè, la Biblioteca. Vuoi che andiamo subito dopo cena o hai qualcos’altro da fare?” chiese Draco. Non l’aveva chiesto a Pansy, a Gregory o a Vincent. Sapeva perfettamente che sarebbero stati pronti in ogni momento per lui.
“Subito dopo cena va benissimo. Devo fare qualcosa più tardi” gli rispose il moro.
Draco alzò un sopracciglio “Hmm?”
Blaise gli rivolse un sorrisino furbo. “Non posso parlare” Draco strinse gli occhi, ma non rispose. Non gli andava più di mangiare il suo pudding, così mentre aspettava che gli altri finissero di cenare, bevevo il suo te’ e chiacchierava dei compiti. Finalmente, si alzarono e Draco li seguì, facendo segno a Vincent e a Gregory di andare con loro, che accettarono senza far domande pur essendo ancora lontani dal finire la loro cena. Draco lanciò un’ultima occhiata al tavolo rosso dorato. Ancora nessun segno di Potter. Strano.
I cinque Serpeverde salirono le scale fino alla Biblioteca mentre Draco rispiegava ancora uan volta il piano.
Entrarono e si sedettero ad un tavolo, fingendo di bisbigliare riguardo i compiti per casa. Dal momento che era ancora ora di cena, la Biblioteca era vuota. Perfino la Granger era ancora in Sala Grande quando loro se n’erano andati. Draco annuì a Pansy, poi a Vincent e a Gregory. I due ragazzi si alzarono dirigendosi poco dopo verso la Sezione Proibita, mentre Pansy raggiungeva la scrivania della signorina Pince.
Draco e Blaise se ne stavano seduti, aspettando.
“Signorina Pince, potrei dare un’occhiata alla mai scheda della Biblioteca? Ho dimenticato la data di riconsegna di uno dei miei libri, e se è oggi, andrò a prenderlo e glielo porterò subito!” le sorrise Pansy. Draco applaudì mentalmente, la ragazza era stata perfetta. Ci fu un sonoro suono di un ‘click’ quando la signorina Pince aprì il lucchetto del cassetto, che venne immediatamente seguito da un violento Crash! dal fondo della Biblioteca, mentre una lugubre voce iniziava a lamentarsi: “Studenti nella Sezione Proibita!”.
Quando la signorina Pince si alzò dalla sua sedia e si mise a correre il più velocemente possibile, Blaise e Draco entrarono in azione. Blaise si precipitò alla scrivania della bibliotecaria mentre Draco si posizionò vicino al corridoio dove la donna era appena passata. Draco non osò voltarsi per controllare cosa stava facendo Blaise, poi sentì chiaramente la signorina Pince gridare a pieni polmoni. Pochi minuti dopo, comparì, rossa in viso, borbottando mentre Vincent e Gregory strisciavano alle sue spalle, con l’espressione confusa. Draco finse immediatamente di cercare un libro sullo scaffale li vicino e sentì un respiro caldo sulla sua guancia. “Ce l’ho” bisbigliò Blaise, mentre le sue labbra quasi sfioravano il lobo dell’orecchio di Draco. Il ragazzo arrossì involontariamente e annuì, sperando che Blaise non avesse notato il rossore sulle guance.
La signorina Pince, Vincent e Gregory stavano passando in quel momento e Draco richiamò la loro attenzione. “Mi scusi, sono un Prefetto di Serpeverde. Cosa è successo?” La bibliotecaria si voltò di colpo verso il ragazzo e stava per ricominciare ad urlare, ma Draco le rivolse uno sguardo gelido. Spalancò gli occhi e richiuse fermamente la bocca, trattenendo il respiro. “Questi due stavo cercando di entrare nella Sezione Proibita, signor Malfoy” disse arrabbiata “Sono venuti qui con lei, no?” Draco si rivolse a Gregory e a Vincent, tranquillo. “È vero?”
Vincent parlò per primo. “No, no non stavamo provando a fare nulla, Draco. Siamo solo stati un po’ goffi. Gregory mi ha spinto per sbaglio e sono inciampato. Non mi aveva visto!”
“Ci dispiace” aggiunse Gregory rivolgendosi alla donna “Non volevamo farlo!”.
Draco si trattenne dal ridere. Stavano facendo sorprendentemente tutto bene. Si rivolse alla signorina Pince. “Spiegherò ai miei compagni qual è la giusta condotta da tenere in Biblioteca, signorina Pince” disse senza inflessioni “Le prometto che non sarà loro permesso di mettere piede in Biblioteca fino a quando non impareranno a comportarsi decorosamente”. Questo parve calmare la donna, nonostante continuasse a fissare i due malcapitati.
Draco rivolse lo sguardo sui due. “Per quel che vi riguarda, siete confinati nella Sala Comune fino alla fine della settimana”. Entrambi sembravano shockati e gemettero all’unisono: Draco non li aveva avvisati che li avrebbe puniti davvero. Aveva tenuto quel piccolo particolare per se, per ottenere l’effetto sperato. “Ora, seguitemi, a meno che non preferiate scontare la punizione con Gazza. Signorina Pince, col suo permesso?” disse alzando un sopracciglio interrogativamente.
“Certamente. È bello sapere che i Prefetti di Serpeverde fanno il loro lavoro, ad ogni modo” disse la donna.
Draco annuì gentilmente e si diresse verso l’uscita. “Seguitemi. Blaise, vieni?”
“Si” rispose l’altro, seguendoli. Dalla porta aperta, la Granger entrò in Biblioteca, con in mano un libro di proporzioni enormi. Lanciò un’occhiata sospettosa a tutti i presenti.
Draco raggiunse Pansy, che se ne stava ancora vicino alla cattedra della donna, con le braccia incrociate. Fissava seria seria Vincent e Goyle. “Ci vediamo fra poco, tesoro” le disse, baciandola di sfuggita sulle labbra. Per la scuola intera, Pansy Parkinson era la sua ragazza.
I quattro ragazzi uscirono dalla biblioteca, facendo fatica a trattenere le risatine. Quando lasciarono il primo piano, scoppiarono in una risata sguaiata, persino Vincent e Gregory. Draco diede loro una pacca sulla spalla con fare gioioso.
“Sentite ragazzi, ad ogni modo, voi due non dovete lasciare la Sala Comune. Blaise ed io vi porteremo il cibo dalle cucine come premio di consolazione, che ne dite?” Entrambi si illuminarono visibilmente: di solito andavano a fare uno spuntino tutte le notti nelle cucine ed ora avevano una fatica in meno da fare.
Questo, rifletté Draco, era il motivo per il quale valeva la pena essere un Serpeverde. Non soltanto infrangevano le regole come e quando faceva loro comodo, ma non venivano mai nemmeno beccati.

------------------------------------------------------------


Diario di Draco Malfoy, 3 Settembre

Orario Scolastico di Potter (*)

Lunedì: Due ore di Incantesimi, Pranzo, Due ore di Pozioni
Martedì: Due ore di Trasfigurazione, Cura delle Creature Magiche, Pranzo, Due ore di Difesa Contro le Arti Oscure
Mercoledì: Due ore di Erbologia, Pranzo, Due ore di Difesa Contro le Arti Oscure
Giovedì: Due ore di Pozioni, Pranzo, Due ore di Trasfigurazione
Venerdì: Due ore di Incantesimi, Pranzo, Cura delle Creature Magiche, Astronomia

(*) Le lezioni che abbiamo in comune sono sottolineate.

Incantesimi, Trasfigurazione, Pozioni e Difesa Contro le Arti Oscure praticamente dominano la lista. Devo cercare qualcuno a cui chiedere per quali professioni sono necessari i MAGO in queste materie. Piccola digressione… Io ancora non capisco come è possibile che Piton abbia ammesso Potter al corso di Pozioni Avanzate.
Sono contento, io e Pansy siamo tornati a parlarci. Blaise invece si comporta in maniera parecchio sospetta. Oggi non mi dava l’attenzione che invece mi riserva di solito. Non so dire se sia una cosa positiva o negativa in effetti, considerando i miei sentimenti nei suoi confronti, o meglio il fatto che non esistano. Ad ogni modo, non mi piace questa cosa. Qual è l’anello che collega Potter con l’Auror scomparso? Credo che la lezione di Cura delle Creature Magiche abbia confermato il fatto che Weasley ha paura dei ragni. Chi o cosa è Aragog? Devo scoprirlo. Hmm… La Benefattrice sembra piuttosto interessata a studiare la pratica di tutti quegli incantesimi vietati senza l’autorizzazione del Ministero. Perché? Piccola nota che non centra nulla e del tutto insignificante: che cos’era quell’espressione di disappunto in Potter? Mi stava studiando prima che Pansy arrivasse? Questi pensieri mi rendono particolarmente scrupoloso… È tempo di andare a letto.



Fine parte 2.



Note dell’autore:
1. I serpenti Coronella sono native dell’Inghilterra. Sono constrictor , il che significa che si stringono attorno al corpo della preda fino a strangolarla. Non sono velenosi o pericolosi per gli uomini.
2. Le Vipere della Morte sono native dell’Inghilterra. Sono velenose e il veleno è pericoloso anche per l’uomo, nonostante non siano animali che attaccano se non provocati.


***


Ringrazio tutti quelli che hanno commentato, e vi ringrazia anche l’autrice ^_^ . Vi prego di lasciare le vostre impressioni e soprattutto, siccome come vedete i capitoli sono chilometrici, spero che abbiate pazienza perché non sempre potrò passare i miei pomeriggi a tradurre! Mi impegnerò al massimo, ma è possibile che ci voglia tempo a volte! Mai, giuro, più di 5-6 giorni!
Laura
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: lauradumb