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Autore: lauradumb    20/08/2005    13 recensioni
La Guerra contro Voldemort è ricominciata. È ora di confermare la propria lealtà, di formare alleanze. Il cappello parlante ha richiamato ancora una volta le Case all’unità, così come dovranno fare tutti gli insegnanti di Hogwarts. Un assolato pomeriggio di settembre, Draco Malfoy ascolta casualmente una confessione molto intima di Harry Potter ai suoi migliori amici. Circa un’ora dopo, è testimone di una strana scena tra Harry e il professore Piton. Cosa ha intenzione di fare Draco? Perché pianificherà attentamente qualcosa, ovviamente...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN GRIFONDORO E UN SERPEVERDE


Tradotta da Lauradumb


Titolo Originale:
A Gryffindor and a Slytherin
Autore: furiosity
E-mail autore: furiosity@gmail.com
Pairing: D/H
Rating: R
Spoilers: SS/PS, CoS, PoA, GoF, OoTP
Disclaimer: Questa storia è bastata su personaggi e situazioni creati e di proprietà di JK Rowling.
Sommario: La Guerra contro Voldemort è ricominciata. È ora di confermare la propria lealtà, di formare alleanze. Il cappello parlante ha richiamato ancora una volta le Case all’unità, così come dovranno fare tutti gli insegnanti di Hogwarts. Un assolato pomeriggio di settembre, Draco Malfoy ascolta casualmente una confessione molto intima di Harry Potter ai suoi migliori amici. Circa un’ora dopo, è testimone di una strana scena tra Harry e il professore Piton. Cosa ha intenzione di fare Draco? Perché pianificherà attentamente qualcosa, ovviamente... Sesto anno. Draco POV.
Note della Traduttrice: Come al mio solito, traduco capitolo per capitolo, che mi piace moltissimo… Quindi non chiedete spoiler che tanto è inutile^_^. La fiction è a capitoli e l’originale è già conclusa ed è composta da ben 17 capitoli. Potete trovarla facilmente all’indirizzo www.schnoogle.com/authorLinks/Furiosity. Cercherò di tradurre meglio e più velocemente possibile e se trovate errori vi chiedo scusa, e sono disponibilissima a collaborare con un Beta. Infine, vi avviso che traduco molto a braccio, quindi puristi della lingua, abbiate pietà ^_^Infine, Lily, ben tornata dalle vacanze. Questa, è per te.

***


Capitolo 1: The Best-Laid Plans



Draco Malfoy era stanco e l’anno scolastico era a malapena cominciato. Aveva passato la sua prima estate infelice a Malfoy Manor. Sua madre, Narcissa, che normalmente lo adorava, sembrava aver preso come un personale fallimento di Draco il fatto che Potter fosse sopravvissuto abbastanza a lungo da far in modo che Lucius fosse preso e mandato ad Azkaban. Ovviamente, non aveva mai detto nulla di simile direttamente riguardo il caro figliolo, era pur sempre una donna dalle maniere raffinate, ma l’intento era evidente in ogni frase che pronunciava; il sorriso attentamente misurato.
Fu la prima volta che odiò rimanere da solo a Malfoy Manor. Non gli era mai piaciuto passare il tempo con Tiger e Goyle durante l’estate: erano perfetti come gorilla, ma non aveva nulla in comune con loro, oltre al fatto d’essere Serpeverde. La madre di Pansy Parkinson l’aveva portata in un qualche posto esotico e Blaise Zabini passava l’estate con lo zio a Palermo, imparando gli alti e bassi della politica locale. Si erano scambiati parecchi gufi, e di certo quelli di Blaise erano i più interessanti. Tutto quello che Draco poteva scrivere era più o meno

Ciao Blaise, Grazie per la tua lettera. Ho guardato crescere l’erba oggi. Non sembra essere germogliata molto. Forse dovrei cominciare ad usare quegli strani aggeggi babbani per misurare e vedere quanto cresce in un mese un ciuffo d’erba. Come puoi vedere, sono un po’ sconfortato. Per favore, raccontami qualcosa in più della tua famiglia, che sembra davvero interessante da qui (molto spesso, dalla mia camera). Il mio migliore compagno di chiacchiere è stato per giorni quel cervello marcio d’elfo, Kreacher, ma ti ho già detto tutto riguardo a lui. Per favore, scrivi presto. Saluti, Draco.

Per combattere la noia, Draco aveva iniziato a tenere un diario per registrarvi ogni giorno i suoi pensieri e ci si era quasi affezionato, veramente: gli piaceva buttar giù le sue idee sulla carta. Gli dava l’opportunità di tornare indietro e rivivere (e correggere) i suoi pensieri: Draco trovava che le sue abilità di pianificatore fossero aumentate da quando aveva iniziato a scrivere le sue idee e a buttare giù qualche schizzo rispetto a quando se ne veniva fuori con un piano e ci macinava sopra nel suo tempo libero.
Quando l’estate fu finita, Draco aveva già programmato tutto: di impugnare la sua posizione di leader tra i Serpeverde del sesto anno, di prendersi una rivincita su Potter e compagnia, di far apparire Silente uno scocciatore, di liberare suo padre da Azkaban… Bè, forse l’ultima no. Ma ad ogni modo, Draco aveva parecchi progetti, ed era pronto per un altro anno di scuola.
Il sesto anno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts iniziò come inziava tutti gli anni: l’Espresso per Hogwarts il primo settembre, l’incontro tra i prefetti sul treno, le carrozze trainate da esseri invisibili, lo Smistamento, i discorsi, il banchetto, e poi un profondo, meritato riposo.
Il due di settembre, Draco stava pranzando sotto le gradinate vicino al campo di Quidditch. Tiger e Goyle avevano un incontro con Piton, Pansy era arrabbiata con lui per averla chiamata puttana da due soldi, e Blaise era ancora di cattivo umore per il rifiuto di Draco alle sue avances. Draco ghignò addentando il suo panino.
Sinceramente, Blaise era insopportabile. Draco gli aveva assicurato che non avrebbe mai potuto esserci nulla tra loro due perchè Blaise era piuttosto promiscuo e Draco non voleva un amante che non fosse fedele. Blaise aveva puntualizzato che il biondo non poteva esattamente permettersi di fare il difficile, dal momento che erano gli unici due gay di tutta Serpeverde e Draco era troppo perfetto per le altre case. Al che, l'altro gli aveva sorriso affermando che se Corvonero andava bene per Blaise, allora di certo valeva lo stesso per lui. Blaise si era parecchio offeso.
“Tornerà indietro, lo fa sempre” pensò Draco, masticando. Ad ogni modo, al momento, il suo posto tra gli altri del sesto anno al tavolo Serpeverde non sembrava essere così invitante. Pansy avrebbe potuto mettere chissà cosa sul suo piatto allo scopo di imbarazzarlo e lui non avrebbe potuto sopportarlo. Finì il suo panino e fu sul punto di afferrarne un altro, quando si accorse d’alcune voci che gli arrivavano dall’altro lato degli spalti. Si voltò, nella speranza di vedere a chi appartenessero, ma non poteva vedere nulla: un’asse separava la parte più bassa degli spalti esattamente al centro. Draco tese l’orecchio per sentire.
“…e semplicemente non posso dirglielo” diceva una voce maschile che Draco pensò di riconoscere.
“Bè, perché non ci provi di nuovo dopo l’allenamento di Quidditch domani? Non può essere così difficile, no?” chiese una voce femminile. Draco era sicuro di averla sentita prima, ma era difficile riconoscerla senza vedere chi stava parlando e soprattutto stando ad una così grande distanza.
“Non hai idea di quanto difficile sia, Hermione” disse la voce maschile, tremando appena. Draco si illuminò. Certo, Potter e Granger. Andavano spesso a mangiare in quel posto. Draco si chiese se anche Weasley fosse lì. Avrebbe potuto sentire qualcosa da sfruttare. Lasciò cadere il suo panino, e abbandonando ogni freno, strisciò fino al sottile divisore che separava gli spalti, appoggiandovi l’orecchio.
“Bè, dovrà cominciare a parlarti prima o poi. Siete amici, Harry!” disse la Granger, con un tono consolatorio nella sua voce.
“Amici o no, questa cosa non gli piacerà, anche se dovessimo fare pace. Probabilmente, si aspettava di meglio da me” sospirò Potter. Draco trattenne un risolino. I Grifondoro erano così insipidi. Ad ogni modo, la sua curiosità era stata stuzzicata e continuo ad ascoltare. “Nessuno si aspetta nulla da te, Harry!” ribatté la Granger con lo stesso tono. Draco dovette fare del suo meglio per non ridere. Come era possibile che qualcuno la sopportasse?
“Nessuno si aspetta nulla… Hermione, dove sei stata negli ultimi cinque anni? TUTTI si aspettano che faccia qualcosa!”. La voce di Potter si era alzata, era arrabbiato. “Silente si aspetta che sconfigga Voldemort come un bravo ragazzo dovrebbe fare, tutti gli altri adulti si aspettano che io sia coraggioso e audace come un buon Grifondoro dovrebbe essere, Piton e Malfoy si aspettano che mi pieghi e che muoia come un buon Potter dovrebbe fare!” sputò fuori amaramente, e Draco annuì per conto suo, pensando che Potter non era così stupido come sembrava. “Quello che nessuno si aspetta da me, è che io sia un cazzutissimo finocchio. Ed eccomi qui, a screditare tutte le loro aspettative!”.
Gli occhi di Draco si spalancarono. Questa avrebbe fatto storia. Aveva appena ascoltato Potter ammettere una personalissima debolezza, così personale che Draco stesso poteva identificarcisi e sapere esattamente cosa provava l’altro. Draco aveva appena ricevuto un’arma da usare contro Potter come non aveva mai nemmeno sognato di poter fare. Un’arma che poteva usare efficacemente, perché sapeva perfettamente quali erano le conseguenze di una tale scoperta sulle persone.
Era stato il miglior pranzo che avesse avuto da tanto tempo. Potter e la Granger continuavano a parlare, ma Draco non era realmente interessato alla storia strappalacrime di Potter, né tanto meno agli esperti suggerimenti della Granger. Raggiunse con calma le sue cose e si avviò verso il castello di ottimo umore, fischiettando Perché Weasley È Il Nostro Re e progettando un nuovo piano.

***


Tiger e Goyle lo aspettavano fuori dall’aula di Pozioni. Avevano dovuto passare la pausa pranzo con Piton, che era furioso con loro per non aver ricevuto un Eccellente nei GUFO nella sua materia, e che li stava facendo collaborare al Libretto delle Pozioni di Serpeverde, previsto come regalo di natale per i primini della Casata. Draco ghignò mentre gli raccontavano il fatto con un tono sorprendentemente malinconico.
“Così, come sta andando il progetto?” strascicò, sorridendo. Tiger strisciò i piedi, Goyle fissava il muro. “Bè, suppongo che dovrei ringraziarvi per il vostro spettacolare fallimento, perché ho appena passato un’interressante pausa pranzo. Ci vediamo più tardi”.
Draco li superò andando ad occupare il suo solito posto al fondo della classe. Era in coppia con Blaise, cosa che gli era inizialmente dispiaciuta, ma che ora, col nuovo piano da mettere in pratica, sembrava perfetta. Aveva bisogno dell’esperta assistenza di Blaise.
Blaise entrò a grandi falcate in classe in quel momento e prese posto al fianco di Draco, senza guardarlo. Il biondo lo fissava, ma l’altro ragazzo cercava seriamente di ignorarlo. Draco sospirò e appoggiò una mano sulla coscia dell’amico. Blaise alzò di colpo la testa, i suoi riccioli neri ricaddero sul viso graziosamente, gli occhi scuri si illuminarono. “Andiamo Blaise, perché devi fare il difficile?” gli chiese Draco supplichevole.
L’espressione del moro si addolcì, e appoggiò la sua mano su quella del compagno, intrecciando le piccole dita con quelle di Draco. “Hai cambiato idea?”.
Draco ritirò la sua mano delicatamente e gli fece l’occhiolino. “Potrei averlo fatto, potrei non averlo fatto. Ma mi piace tanto la tua compagnia. Non puoi essere un po’ più paziente?”.
Blaise alzò lo sguardo al cielo, ma sorrise. Draco lo vide calmarsi, anche se leggermente.
Il suo sguardo raggiunse l’entrata della classe esattamente mentre la Granger e Potter facevano il loro ingresso raggiungendo i loro posti. Draco ancora non riusciva a capacitarsi di come Potter avesse potuto ottenere un Eccellente in Pozioni nei GUFO. Sospettò che non ci fosse riuscito ma che la Mc Granitt avesse supplicato Piton di accettare Potter.
“Qualsiasi cosa Potter voglia fare in futuro deve avere a che fare con un MAGO in Pozioni” meditò Draco “e scoprirò cosa”. Si fece un appunto mentale di procurarsi una copia dell’orario di Potter.
Potter sembrava pensieroso, e la Granger lo osservava di sfuggita alquanto preoccupata. Draco studiò la nuca del moro: quanto odiava quella zazzera scomposta. Non sapeva che esistevano delle pozioni apposta?
Piton entrò in classe in quel momento e Draco alzò lo sguardo.
“Spero abbiate fatto tutti un pranzo abbondante” disse Piton con voce annoiata “uno degli ingredienti con cui lavorerete oggi – le sementi di barnacolo – emette fumi che accelerano la vostra digestione, e se non avete mangiato, potreste star male prima della fine della lezione”.
Due studenti di Corvonero si scambiarono uno sguardo preoccupato, e Draco ridacchiò. Non gli piaceva affatto avere membri di altre Case durante le loro lezioni di Pozioni. I Grifondoro erano stati pessimi compagni per gli ultimi cinque anni ma Pozioni Avanzate era un corso in cui pochi partecipanti per ogni Casa venivano ammessi e si stava tutti nella stessa classe.
Piton puntò la sua bacchetta alla lavagna, poi allo scaffale e la lezione ebbe inizio.
Draco era troppo impegnato nella preparazione della sua Pozione Rigenerante per prestare attenzione a Potter. Lui e la Granger erano due dei pochi Grifondoro in classe, e questo sembrò attenuare gli attacchi da parte di Piton. A Draco, questa cosa non piaceva poi tanto: amava vedere Potter torturato per mano del professore.
Sentì Piton bisbigliare e alzò gli occhi per vedere con chi stava avendo quella conversazione. Potter. Il ragazzo stava mormorando rapidamente qualcosa al professore e Piton non lo derideva, cosa che Draco trovò piuttosto strana. Potter stava avendo un’intensa e ansiosa conversazione col professore e la Granger al suo fianco fingeva chiaramente di non ascoltare, ma il biondo notò che la ragazza aveva il capo rivolto in maniera da poter cogliere al meglio il discorso.
Quando Potter ebbe finito di parlare, Piton aveva una strana espressione. Fece per dire qualcosa a Potter, ma lanciò un’occhiata fugace verso Draco. Il biondo spostò in fretta lo sguardo, ma era troppo tardi. Percepì un velato bisbiglio e poi il risuonare di passi. Quando si azzardò a rialzare lo sguardo, Piton stava davanti a tutta la classe, intento a scribacchiare qualcosa su un lungo pezzo di pergamena. Potter era tornato chino sul suo calderone e stava parlottando con la Granger a bassa voce. Comunque, stavano chiaramente discutendo della Pozione Rigenerante.
Draco sospirò e iniziò a mescolare la sua pozione. Cosa stava succedendo? Si sentiva parecchio scombussolato dopo aver assistito alla scena precedente: Potter stava parlando a Piton come un suo pari, e l’altro stava davvero ascoltando! Questo era ovvio, dalle loro espressioni e dai loro movimenti non poteva essere altrimenti. Cosa mai avrebbe potuto dire Potter al Professore di Pozioni di così importante da non meritare un ghigno malevolo? Draco si sentiva stranamente tradito: aveva sempre pensato che Piton odiasse Potter. Pochi minuti dopo, il professore disse: “La vostra Pozione Rigenerante dovrebbe essere di un azzurro chiaro in questo momento. Se così non fosse, non riceverete nessun voto per l’esercitazione di oggi. Devo venire a controllare e visionare il vostro lavoro mentre aggiungete il sangue di drago”.
La pozione di Draco e Blaise era come al solito perfetta, ma era chiaro che la classe di Pozioni Avanzate non avrebbe di certo visto la stessa frequenza di calderoni esplosi come in quella prima dei GUFO, soprattutto dal momento che Neville se n’era andato. Il professor Piton raggiunse Draco e appoggiò una mano sulla sua spalla. “Dovrei vederti aggiungere il sangue di drago, Blaise; so che Draco se la cava bene”. Blaise obbedì, prendendo il lungo contagocce di terracotta, riempiendolo attentamente dalla boccetta che aveva davanti, prima di bloccarne il foro con il pollice. Portò il contagocce sull’orlo del calderone, allentando la presa sul foro e lasciando che le gocce cadessero lentamente sempre con la massima cura.
La sostanza rossoblu cominciò a scendere adagio e non appena tre gocce raggiunsero la pozione, Blaise ritappò il tutto nuovamente con il pollice e depositò il contenitore sul tavolo. La pozione gorgogliò pericolosamente per un momento, poi iniziò a bollire. Piton annuì approvando, e raggiunse la cattedra davanti a loro. Non v’era altro da fare che aspettare che la pozione seguisse il suo corso, così Draco osservò Potter. “Visum Proximus”, mormorò con calma, puntando la sua bacchetta discretamente verso il moro, così da poter avere una visione molto più accurata del capo del ragazzo.
Piton era in piedi davanti a Potter, insegnandogli come aggiungere l’elemento finale alla pozione. Il calderone della Granger e di Potter stava in mezzo tra loro, così il moro dovette girarsi per muoversi più liberamente con il sangue di drago. Draco non guardò la mano che teneva il contagocce, guardò il suo volto.
Potter aveva una pelle sorprendentemente luminosa, ed era leggermente abbronzato: dorato, non abbronzato. Draco contrasse lentamente le labbra. Anche in questa piccola, semplice cosa, Harry Potter lo batteva. Draco non si abbronzava bene per nulla. Suo padre, Lucius, otteneva una scura e ricca abbronzatura. Draco al massimo arrivava ad un rosa scuro, prima che si spellasse per giorni e lo lasciasse ancora più pallido di prima. Aveva ereditato quella cosa dalla madre, Narcissa, che aveva anche lei problemi con l’abbronzatura. Almeno, loro non avevano le lentiggini, pensò Draco.
Ricacciò tra le memorie una favolosa estate a Majorca e continuò a guardare Potter, che stava versando il contenuto del contagocce nel calderone in quel momento. Il suo viso era contratto dalla concentrazione, le labbra si schiusero appena e Draco scorse la punta di una lingua rosata apparire tra i denti del moro. Lo sguardo di Draco si soffermò sulla bocca di Potter, poi tornò sui suoi occhi. Una goccia di sudore scivolava sulla guancia del ragazzo e Draco avrebbe voluto leccarla via. Cosa? No, questo era ridicolo. Draco scosse la testa lievemente, divertito. Quello era Harry Potter, non un potenziale interesse d’amore. Draco doveva controllarsi.
Potter aveva aggiunto con successo il sangue di drago alla pozione e tornò a guardare verso la cattedra, mentre Piton raggiungeva la coppia di Tassorosso accanto al tavolo dei Grifondoro. La pozione di Blaise e Draco era pronta, e Draco riempì due fiaschetti, mentre Blaise si affannava con i rimanenti ingredienti sulla tavola, caricandoli su di un vassoio per riporli sugli scaffali. Draco scrisse il suo nome e quello del compagno su un pezzo di pergamena, classificò attentamente i due fiaschetti e ripulì il calderone. Quell'anno, Piton aveva distribuito i calderoni in modo da assicurarsi un “appropriato lavoro di squadra”, come aveva detto lui.
Draco sbuffò mentre raccoglieva le sue cose. Aveva di sicuro qualcosa a che fare col discorso che la Granger aveva fatto all’inizio dell’anno, qualche cavolata riguardo all’unione tra le Case e contro Voldemort. Ovviamente, gli altri Serpeverde della classe erano stati appaiati con Corvonero, Tassorosso e Grifondoro, ma Draco era stato inflessibile sull’essere messo in coppia con uno della propria Casata. Diede un’occhiata a Blaise che se ne stava seduto oziando al proprio posto, passandosi una mano tra i folti riccioli. Blaise era davvero attraente, Draco dovette ammetterlo, ma era davvero uno che andava con tutti. Fino ad allora, continuando a provarci con Draco, stava frequentando Zacharias Smith, un Tassorosso, oltretutto. Daphne Greengrass (il cui soprannome era “Benefattrice” per la sua attitudine già dal primo anno) era immersa in una conversazione con Macmillan, il prefetto Tassorosso. “Unità tra Case…” pensò Draco divertito “Più che altro è una fornicazione tra Case!”. La campana suonò, e Draco si alzò in piedi mettendosi la cartella sulla spalla e chiedendo a Blaise di portare lui le fiaschette con la pozione. “Okay, ci vediamo a cena, Draco” gli sussurrò all’orecchio. Draco sorrise, abbassando gli occhi, e si girò attraversando la corsia tra i due banchi. Alzando lo sguardo per vedere dove stava andando, si ritrovò occhi negli occhi con Potter. Erano così vicini che avrebbe quasi potuto sfiorare i suoi occhiali. I suoi occhi erano di una violenta luce verde, estremamente luminosa. Le pupille erano grandi, e c’era una specie di stella a più punte di un verde più scuro attorno ad esse. C’erano lamine dorate nei suoi occhi, che ora si erano improvvisamente ristretti.
“Cosa stai fissando, Malfoy?” chiese accusatorio Potter, la sua voce proveniente da troppo, troppo lontano. Draco si rese conto di non aver cancellato l’effetto dell’incantesimo per la Visione Ravvicinata che aveva lanciato su Potter e abbassò lo sguardo in fretta.
“Niente di particolare, Potter. Solo il tuo bel faccino” strascicò, alzando gli occhi quel tanto che bastava per vedere la reazione che le sue parole avevano avuto sull’altro. E l’effetto fu davvero piacevole, dovette ammetterlo. Potter sgranò gli occhi e la sua bocca rimase aperta per metà, mentre le labbra tremavano impercettibilmente e la pelle delle guance prendeva leggermente colore. Draco sentì una fitta in pieno stomaco. Potter aveva un bel viso, quasi angelico in apparenza, specialmente con quello sguardo perso. La fitta allo stomaco sembrò diventare una specie di solletico che si diffondeva verso l’alto e che gli si bloccava in gola. “Non è degno di te, Harry” sbottò la Granger prendendolo per mano e praticamente trascinandolo fuori dalla classe. Draco ne approfittò per eliminare l’incantesimo di avvicinamento non appena Potter fu di schiena. “Interessante…” pensò Draco, sorridendo a se stesso. Lasciò la classe di Pozioni con il morale parecchio sollevato, determinato a dimenticare l’infinitesima frazione di tempo durante la quale avrebbe voluto continuare a guardare gli occhi di Potter fino a cadervi dentro. Era stato solo un momento di debolezza, e sicuramente, non avrebbe di certo interferito con il suo piano il fatto che Potter fosse attraente. Non avrebbe influito per nulla.
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Diario di Draco Malfoy, 2 Settembre
Harry Potter è gay. Dov’era questo cruciale pezzo di informazione mentre preparavo i miei piani? Dove? Non importa, ho un nuovo piano. Non è uno dei migliori, me è improvvisato. Mi aspetto di riuscire a migliorarlo in fretta. Devo avere una copia dell’orario di Potter. E devo punire severamente la Granger per aver detto a Potter che io “non lo merito”. Lo merito eccome. Potter deve essere mio! Bè, questa sarebbe la mia idea. Suppongo che dovrei portarla avanti. Ad ogni modo, se sto avendo certi pensieri, è meglio che me ne vada a dormire. Mi sento stranamente… impuro.


Fine parte 1.



Note dell’autore:
1. Barnacolo – (Non so se la traduzione italiana sia giusta, comunque è Barnacle). Albero mitologico che secondo tradizione sottrae energia vitale aumentando la digestione improvvisamente se si sta troppo vicini alla pianta.
4. Visum Proximus – Un incantesimo che permette di aumentare la vista fino ad un cm dall’obiettivo. Si interrompe solo pronunciando il controincantesimo Finite Incantatem.

***


Ho fatto fatica… è lunga… a voi non costa molto, ma per una traduttrice e per l’autore un commento significa davvero tanto.
Laura
  
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