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Autore: Starfantasy    28/04/2010    1 recensioni
La continuazione di "Fra le lame della Spirale"; - Non ci credo… - una voce alle sue spalle la fece sobbalzare, costringendola ad abbandonare i suoi pensieri. Il suo cuore saltò un battito e lei prese a sudare freddo. Conosceva fin troppo bene quella voce. - La fedele Anne Gray, una delle adepte preferite da Sir Iron, altri non è che l’affascinante Zhalia Moon… la traditrice. -
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fanfiction su Huntik'
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2^ Parte

 

 

 

Zhalia entrò nella sua stanza e si chiuse la porta alle spalle. Non la chiuse a chiave, mettendo in conto che sarebbe uscita subito, la accostò soltanto. Si avvicinò alla finestra e guardò fuori. Come al solito nevicava ed il cielo era grigio. Non c’era da stupirsi: in Alaska il freddo regnava sovrano. “Dopo la Spirale di Sangue” pensò con un sorrisetto. Si concesse un attimo di respiro dopo la lunghissima riunione in cui avevano discusso sui vari modi per intralciare i piani della Fondazione. Lei aveva nascosto uno dei suoi ultimi dispositivi nella stanza qualche secondo prima che Sir Iron la raggiungesse.

- Anne Gray, ho notato che hai la stoffa per farti strada in questo mondo. So anche che hai un passato legato alla Fondazione… pensi di potermi raccontare qualcosa di loro?

- A dir la verità non ho mai fatto molto caso a quello che succedeva in Fondazione. Ero troppo piccola, e poi sapevo bene che non faceva per me. - mentì. - Mi ricordo di essere stata nella biblioteca di Venezia e una volta anche negli archivi di New York. Ci sono un sacco di cianfrusaglie, laggiù, e la Fondazione le fa passare per grandi scoperte e conquiste. E’ solo una montatura… in realtà sono molto più deboli di quanto non vogliano far sembrare.

- Hai un buon intuito e soprattutto una grande capacità di osservazione, a quanto vedo. Rassimov sarebbe felice di fare la tua conoscenza, immagino. - alla ragazza si gelò il sangue nelle vene.

- Non ho tempo per questo, devo ancora chiudere due o tre questioni… - quel viscido uomo non aveva chiesto spiegazioni e le aveva permesso di andare. Se l’era cavata con poco, alla fine.

Continuava a guardare fuori e pensare alla prossima mossa da fare, ma non si accorse che qualcuno l’aveva seguita.

- Non ci credo… - una voce alle sue spalle la fece sobbalzare, costringendola ad abbandonare i suoi pensieri. Il suo cuore saltò un battito e lei prese a sudare freddo. Conosceva fin troppo bene quella voce. - La fedele Anne Gray, una delle adepte preferite da Sir Iron, altri non è che l’affascinante Zhalia Moon… la traditrice. - la ragazza non rispose, indecisa su cosa fare e rimanendo immobile mentre il possessore della voce le si avvicinava. - Non pensavo saresti arrivata a tanto, Zhalia.

- Non pensavo che ci saremmo rincontrati in queste circostanze, Kal. - decise che non aveva motivo di stare in silenzio, di sicuro lui l’aveva davvero riconosciuta. Certo che conosceva quella voce: un membro dell’Organizzazione ed una delle persone che la conosceva meglio al mondo. Erano stati ben più che colleghi, una volta. Ma molto tempo fa, molto prima che si infiltrasse nella Fondazione. L’uomo le si avvicinò ancora ma lei non si mosse. Rimase appoggiata al davanzale della finestra. Kal prese una ciocca di capelli biondi e la tirò, togliendole la parrucca e facendole cadere i capelli sulle spalle.

- Sapevo che non erano davvero tuoi. - sbuffò con un mezzo sorriso. Lei continuò a rimanere ferma, immobile, muovendo soltanto gli occhi per intravederlo. Presto lo vide senza troppo sforzo.

- Cosa c’è? Non hai niente da dirmi? E’ da un po’ che non ci vediamo… - parlò ancora lui avvicinandosi in modo pericoloso e scostandole una ciocca di capelli per vederla in viso. Era abbastanza simile a come se lo ricordava, solo che erano entrambi un po’ cresciuti. Capelli neri, viso squadrato, occhi grigi… un bell’uomo, ma nulla di più. Una volta si era illusa che potesse farla sentire una persona speciale, che la credesse una persona speciale e la apprezzasse per quello che era, cosa che nessuno aveva mai fatto. Si era accorta troppo tardi che non era così, quando era già sicura di stringere il suo sogno fra le mani. L’aveva soltanto usata per arrivare ai piani alti dell’Organizzazione.

- Cosa diavolo vuoi da me? - chiese lei a voce alta, allontanandosi bruscamente. - Cos’hai intenzione di fare? Consegnarmi alla Spirale? Se è così fallo e basta, così potrai finalmente passare da eroe come hai sempre voluto, anche se in realtà non sei nient’altro che un codardo! - sibilò, ricordandosi di aver lasciato la porta aperta.

- Non sei nella situazione di insultarmi, Zhalia. Ricorda che qui sono io quello avvantaggiato. - disse lui con aria seria. Fece una lunga pausa per aspettare la sua reazione, poi riprese. - Non ti ricordavo così… illusa. Pensavo sapessi che problemi ti può dare la vita. E invece… - aspettò ancora, ma la ragazza non fiatò. - Invece eccoti qui, che insegui l’illusione di un mondo migliore. Che spii la Spirale per… la Fondazione! - detto questo si mise a ridere forte. - Pensi davvero che la Fondazione possa darti qualcosa che tu non hai avuto prima?

- Lo ha già fatto.

- Ah, sì? E sentiamo… cos’hai ora che prima non avevi?

- Il rispetto e l’amicizia. La sicurezza che qualcuno mi apprezza e si preoccupa per me, oltre che per sé stesso.

- Non essere stupida! Tutto questo non conta nulla! Come fai ad essere sicura che non ti stiano ingannando? Come fai ad essere certa che non ti stiano solo usando come spia per poi dimenticarti? - Zhalia cercò velocemente una risposta, ma non la trovò. Almeno, non abbastanza in fretta. - Pensaci, Zhalia. Loro sono convinti di non doverti niente perché tu non chiedi niente se non “il rispetto e l’amicizia”. La Spirale ti può dare forza, potenza, gloria… il controllo sul mondo. - si avviò verso la porta della stanza. - Basta saper sfruttare le occasioni. Io non ho intenzione di ostacolarti se vuoi continuare a servire la Fondazione. Per me saresti soltanto un’altra rivale. Però io sono convinto che c’è una parte di te che sa che ho ragione… forse dovresti ascoltarla. Dice cose intelligenti, sai? - sorrise beffardamente uscendo dalla camera e chiudendosi dietro la porta.

Zhalia si sedette sul letto continuando a pensare alle parole di Kal. Non riusciva a dargli torto, anche se voleva con tutta sé stessa. Andò a chiudere la porta a chiave, si distese sul letto, spense la luce e pianse. Al diavolo tutto quello che doveva fare in quel momento.

   
 
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