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Autore: Nothing_And_Nobody_S_Son    29/04/2010    2 recensioni
Salve!!! Cosa succederebbe se i nostri ninja preferiti andassero al liceo? E se scoppiassero degli amori un po' difficili? E se... No basta, non vi anticipo più nulla! Leggete e recensite!! E la mia prima storia, abbiate pietà!!!
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Neji Hyuuga, Sabaku no Gaara
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dalla campanella.

 

“Noooo! Uffa, oggi ti tocca il prof. Jiraiya, quello di italiano! Buona fortuna!” disse Naruto, scherzoso. Gaara ricambiò il suo sorriso, per poi prendere il libro di grammatica dalla cartella.

 

“Salve, ragazzi!” disse un uomo dai capelli bianchi, entrando in classe. “Sentite un attimo: devo parlare con la signorina Tsunade, quindi cercate di essere bravi!”. Detto questo il professore uscì dalla classe. Tutti i ragazzi uscirono dall’aula per vedere che cosa avrebbe fatto il professore. Fecero appena in tempo ad uscire tutti che il prof. entrò nella classe a fianco. Naruto si sporse appena dalla porta, giusto in tempo per vedere il prof. Jiraiya… Baciare la prof. Tsunade!!

 

“Prof. Jiraiya… Io scapperei!” disse Naruto.

 

La prof. Tsunade era a dir poco infuriata. Il prof. non fece in tempo a spostarsi che la prof. lo colpì con un doppio montante assassino, facendolo volare per trecento metri fuori dalla finestra, per poi ritornare tranquilla.

 

“Bene, ragazzi del 1°, forse è meglio se tornate in classe!” disse poi a Naruto e agli altri.

 

“Ehi, Gaara, pare che oggi grazie a te va tutto di bene in meglio! Prima saltiamo il compito di matematica, poi c’è un’ora di buco… EVVAI!” disse Naruto, contento.

 

“S-sono c-contento..” rispose Gaara.

 

Era felice: tutto stava andando bene… Troppo bene…

 

“Perché non gli dici tutto?”

 

Gaara trasalì: era Shukaku. “Vattene!” pensò.

 

“E perché? Che c’è? Hai paura che ti abbandoni?”

 

“Smettila!”

 

“Tanto finirà come sempre! Ti abbandonerà anche lui! TI ABBANDONERANNO TUTTI!”

 

“NOOOO!”

 

“Gaara, che succede?!” gridò Naruto, allarmato.

“Aaah… Ugh… Argh!”

 

“Gaara, cos’hai?!”

 

“Argh… Lasciami in pace… Maledetto Shukaku… Vattene! AAAARGH!”

 

“GAARA!”

 

Gaara non rispondeva: teneva la testa con le mani, si stringeva i capelli, fissava un punto indefinito davanti a lui. Se avessero capito… Se avessero saputo… Lo avrebbero lasciato di nuovo solo… No… No… NO!

 

“Nooooo!”

 

Lentamente dolorosi ricordi cominciavano a farsi spazio nella sua mente ormai preda del demone…

 

 

 

Un bambino è seduto sull’altalena e stringe a se il suo orsacchiotto di pezza. I suoi occhi sono pieni di tristezza, e calde lacrime scendono sul suo viso. Davanti a lui, altri bimbi giocano a palla, ridendo. Per un calcio troppo forte, però, la palla finisce su una collina a strapiombo, e i bambini non la riescono a riprendere. Il piccolo sull’altalena, allora, decide di usare la sabbia, che lui riesce a controllare, per riportarla giù. Prende la palla dalle mani e la porge ai bambini. Loro, però, sanno chi è, e hanno paura: sanno che dentro di lui è sigillato un demone, e tentano di scappare. Temono la reliquia della sabbia nel corpo del piccolo, e fuggono. Lui però cerca di fermarli e la sabbia, prendendolo come un ordine, si avventa su di loro, ferendoli. Ma lui non vuole far loro del male: vuole solo smettere di essere solo. La sabbia, ormai fuori controllo, sta per aggredire una ragazzina, quando un’altra bimba si mette tra lei e la pericolosa arma. “Gaara, fratellino, smettila!” grida. Il piccolo Gaara si accorge di quello che è successo e ferma la sabbia, che cade a terra senza vita. La sorella, Temari, corre verso di lui e lo abbraccia forte. Lo rassicura, lo coccola, gli offre un petto caldo dove riversare la sua tristezza, le sue lacrime il suo dolore. Un altro bambino si avvicina: è il suo fratellone, Kankuro. Anche Kankuro lo abbraccia, pensando a quei vecchiacci rattrappiti. Pensando a quegli stupidi Shinobi che hanno ucciso delle persone per sigillare dentro il suo amato fratellino un mostro assetato di sangue. Un mostro che gli impedisce di dormire anche solo per un minuto, un mostro che gli impedisce di avere una vita come quella di tutti i bambini. Un mostro che gli ha portato via l’infanzia. Il piccolo vede la sua mamma ed il suo papà. Si butta tra le loro braccia: lei gli rivolge uno stupendo sorriso, l’altro un forte abbraccio. Gaara, però, sente di essere destinato a rimanere sempre solo. E Shukaku ride. Shukaku si diverte a vederlo soffrire. Si sente fiero di quello che fa. Shukaku è fiero DI FARLO SOFFRIRE…”

 

“Basta! Vattene!” urlò Gaara, in preda alle lacrime.

 

“Gaara! Gaara, ti prego svegliati!” gridò Naruto.

 

Tutta la classe si era radunata intorno a Gaara, chi preoccupato, chi solo curioso. Naruto, invece, era preoccupatissimo per Gaara. Poteva accadere a chiunque, ma non a lui…

 

“No, basta, basta!” gridò Gaara. I ricordi continuarono ad affiorare, sempre più dolorosi.

 

 

 

Un ragazzo sui tredici anni si avvicina lentamente ad un altro, più grande. Quest’ultimo mette la mano tra i capelli rossi dell’altro, sussurrando il suo nome. L’interpellato è nervoso: si avvicina al moro, il suo fidanzato. Vuole rivelargli il suo segreto. Si vuole fidare ciecamente di lui.

 

“Yomura… Voglio confidarti una cosa… Io… Io…”. Balbetta, Gaara. Nonostante la paura, decide di fidarsi. Grosso errore.

 

“Yomura, io… Io sono il Jinchuriki della Sabbia.”

 

Il suo ragazzo lo guarda, si legge il terrore nei suoi occhi.

 

“Yomura ti prego…”

 

“Vattene! Mostro!”

 

“Yomura, ti prego, non mi lasciare!”

 

“Mostro! Mostro! MOSTRO!”

 

Yomura scappa. A Gaara si spezza il cuore: ha fatto male a fidarsi. Piange, Gaara. Urla, Gaara. E’ di nuovo solo, Gaara. Una ferita si è riaperte nel suo cuore, più grande di prima. E sanguina copiosamente. Il buio lo opprime, e Shukaku ride. RIDE DEL SUO DOLORE. Lo chiama, Shukaku. Chiama il suo nome. “Gaara! Gaara!”

 

“GAARA!” urlò Naruto.

Gaara aprì gli occhi. Piangeva ancora: gli faceva male la testa, e aveva gli occhi arrossati, che bruciavano. Aveva il capo poggiato su qualcosa, anzi… Qualcuno. Era Naruto che, vedendolo piangere e gridare, aveva fatto la cosa più semplice che gli era venuta in mente: lo aveva abbracciato, continuando a chiamarlo. Finalmente, Gaara sentì il dolore affievolirsi, e lentamente, abbracciò Naruto. Il calore delle sue braccia forti e muscolose e la sua voce rassicurante lo cullarono, facendolo scivolare in un sonno profondo…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

OEEEEEEEEEEEEEEEE! Scusate se questo capitolo è stato molto triste, ma dovevo far capire a tutti il perché del comportamento di Gaara! Non ho più nulla da aggiungere! Passiamo alle recensioniiiiiiiiiiii!!!!!

 

 

 

valentinamiky: Oddio!!! Grazie! La tua recensione mi ha tirato su il morale! Bello, Neji che si dichiara ad ottant’anni!!!! No, arriverà qualcuno ad aiutarlo!! Poi piano piano metterò tutte le coppie, ma un po’ per volta!!! Baciotti!!!

 

 

susyko: Una SasuKiba? Si potrebbe fare!!! Grazie, anche a muz piace tanto Gaara!!!! Ecco a te il nuovo capitolo!! Prometto che il prossimo sarà tutto divertente e basato sui doppisensi!!! Baciotti!!

 

 

Pervinca22: Gaara che balbetta, ebbene sì!! Problemi? U.U Comunque, una ItaSaku si potrebbe sempre mettere! Dal prossimo capitolo sommerò tutti i voti e tutte le coppie, e si saprà quali coppie compariranno!! Baciotti!!

 

Sasuke x Naruto is love: La SasuNaru non posso proprio… Ma ti prometto che scrivo solo per te una ff tutta per Sasuke e Naruto, giuro *fa croce sul cuore*! Baciotti!!

 

 

Con questo passo e chiudo! Ci vediamo nel prossimo capitolo! Baciotti dal vostro Nothing_And_Nobody_S_Son!!!!!!

 

  
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