LE “LORO” DECISIONI
Non seppe quanto tempo fosse passato. Sapeva solo che ora si trovava bagnato fradicio, avvolto nel suo futon
Sasori le aveva provate tutte. Aveva aspettato una settimana, sperando che il compagno si riprendesse da solo, ma quando notò che aspettando che reagisse da solo non avrebbe ottenuto nulla se non perdere quella poca calma che gli rimaneva, decise di dare una svolta alla situazione
Cosi le provò tutte. Dall’urlargli contro, sbatterlo con forza come se fosse un pupazzo, schiaffeggiarlo…lavarlo
Deidara si guardò intorno con aria smarrita. Non ricordava come fosse arrivato in camera, ne tanto meno di essere andato a letto, e meno che meno si ricordava una motivazione plausibile per cui Sasori c’è l’avesse con lui al punto da lavarlo con una secchiata d’acqua
-Deidara: Ma si può sapere che ti prende? Cos’ho fatto per meritarmi questo (indicandosi i vestiti bagnati))
-Sasori: Davvero non ricordi niente di quello che è successo questa settimana?
-Deidara: Settimana? Ok , hai sempre avuto un pessimo senso dell’umorismo, ma questo non fa ridere. Sul serio
-Sasori: Davvero non ti ricordi il motivo per cui sei stato in uno stato catatonico per una settimana intera?
-Deidara: Ahahahahah, si divertente. Molto divertente. Vado da Reed. In questo momento anche le sue battute da quattro soldi sono più divertenti del tuo scherzo
Deidara uscì e si recò alla nuova stanza della sua compagna di squadra.
Bussò più volte senza ricevere risposta, così, notando che la porta era aperta, decise di entrare.
La stanza era vuota.
Non un vestito, non una provetta, nemmeno lo spartano arredamento delle camere era rimasto.
Vuoto.
Vuoto come il suo cuore
Vuoto come i ricordi che si era sforzato di cancellare, e che, di fronte a tale desolazione, affioravano come pezzi di gomma in un lago
Cadde in ginocchio realizzando quello che Sasori aveva cercato di dirgli dall’inizio.
Reed se n’era andata.
Ricordava le sue parole: “ho solo giocato con voi”, “non vi porterà da nessuna parte”, “io non provo niente per nessuno dei due”
Ma in cuor suo sapeva che non era vero. Se fosse stato vero, non gli sarebbe importato di averli feriti, non al punto di fuggire via
-Sasori: Ora ti ricordi quel che è successo?
-Deidara:Dobbiamo riportarla indietro. Non mi importa se quello che ci ha detto è vero o no.
Non posso rinunciare a lei così, non…
-Sasori: E scappata per non dover affrontare la realtà. Lei ti ama, come ama me. I sentimenti che prova per noi l’hanno portata anche portata via da noi.
Se la vogliamo far tornare, dobbiamo decidere noi per lei.
-Deidara:Pensi sul serio che possiamo decidere noi per lei? Tu saresti disposto a rinunciare a lei? Perché io non ne ho alcuna intenzione
-Sasori: Neanche io…ma forse avrei un idea, sempre che a te vada bene


.:L’angolino di Pink:.
Gommenasai.
Volevo terminare la storia al 13 capitolo, ma alla fine l’ispirazione è arrivata.
Più che l’ispirazione è arrivata l’illuminazione su come concludere la storia in modo soddisfacente, almeno per me.
In ogni caso, care lettrici, siamo in dirittura d’arrivo
Un bacione a tutti quelli che mi hanno seguito fin qui, a quelli che mi hanno sostenuto grazie alle loro splendidi recensioni, e anche a chi ha solo letto.