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Autore: Mistral    01/05/2010    6 recensioni
YULLEN SAGA - PART 3
Una nuova piccola luce si è accesa, a rischiarare il cuore e illuminare il cammino. Riesce già a diradare le tenebre, ma è ancora debole... deve ancora crescere, e ci vorranno tempo e impegno perché riesca a diventare una luce più calda e sicura. Questa luce dovrà essere custodita, alimentata. E, soprattutto, bisognerà fare molta attenzione che non si spenga. Non sarà un compito facile: un gesto, una parola sbagliata, basterà poco perché il fragile castello di certezze costruito assieme si dissolva nel nulla in un attimo. Se ciò accadrà, però, cerca di fare in modo che la speranza non si spenga con lei.
Come dice il saggio: “La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta”. Riuscirai a rialzarti? Riuscirai a riconquistare quello che hai perso, facendo brillare di nuovo la vostra luce?

[Sequel di Moonlight Midnight Dream e Mirror Mirror, Black and White][Ambientata nella Night 170 e seguenti][Clamorosamente SPOILER sugli ultimi capitoli]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Yu Kanda | Coppie: Kanda/Allen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Yullen Saga'
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Nota delle autrici

Nota delle autrici:

Dato che l'Angolo di Allen di questa fanfic è strutturato come quello della precedente e ne è la continuazione, tenderà anche qui ad assumere proporzioni chilometriche (perché i pg sono tanti e le recensioni per fortuna pure! ♥)

Se per caso non vi interessasse, potete passare tranquillamente all'inizio del capitolo vero e proprio. Vi assicuriamo che questo non pregiudicherà la completa comprensione della storia.

Grazie e buona lettura!

Lety&Mistral

 


 

L'ANGOLO DI ALLEN

01 Maggio 2010

 

*Ordine Oscuro - infermeria*

 

Armeggiando con il pesante mazzo di chiavi la capo infermiera sta chiudendo le porte dell'ambulatorio. Non ci sono pazienti da seguire, e può permettersi di ritirarsi nelle sue stanze in anticipo per rilassarsi un po' leggendo un buon libro. Sta diventando una piacevole abitudine; e non passa giorno che la donna non ringrazi il Signore per quel relativo periodo di pace, iniziato il giorno in cui il signor Crowley è stato dimesso.

Sempre sorridendo soddisfatta mette via le chiavi nella borsina che porta alla cinta, poi si gira per incamminarsi verso l'ala riservata al team medico.

Lo spettacolo che si trova davanti è a dir poco sconcertante.

Nel corridoio si è assiepato un gruppo di circa quindici persone. Alcuni sembrano svenuti, altri semplicemente deboli - feriti, forse? - eppure non le risulta nessuna missione appena terminata, e di sicuro non ci sono stati incidenti all'interno dell'Ordine...

Passa lo sguardo da uno all'altro, cercando di valutarne le condizioni, e inizia a preoccuparsi per davvero quando vede l'espressione angosciata della giovane Linalee.

“Linalee-chan, tesoro, cos'è successo?”

Alla vista della capo infermiera, il volto della ragazza si illumina. “Capo infermiera! Oh che fortuna aver incontrato proprio lei!” esclama, avvicinandosi alla donna “Ho bisogno di chiederle un favore…” continua poi, sempre concitata ma mantenendo un tono di voce piuttosto basso e senza smettere di lanciare ripetute occhiate al gruppo che l’accompagna.

“Certo, ma... come mai il signor Walker e il signor Reever stanno sorreggendo il giovane bookman? E che è successo al supervisore Komui? Signor Link, signor Kanda, spero che abbiate tutti una spiegazione esauriente da darmi, una volta che li avrete messi sulle brandine! Oh, vedo che c'è anche il piccolo Timothy... gli è tornata una po' di febbre, generale Klaud? E la signorina Miranda? Signor Marie, non mi dica che è svenuta di nuovo! Oh cielo!”

La donna comincia ad esasperarsi e, dicendo mentalmente addio alla serata relax, decide di riaprire le porte per far accomodare tutto il gruppo in infermeria. “Su, su, entrate! Non restate in corridoio come delle belle statuine! E tu, ragazza mia, raccontami tutto dal principio.”

 

Una volta che il gruppo si è accampato alla bell’e meglio, dopo aver sistemato i due in stato catatonico e i due addormentati nei primi letti a disposizione, è la signorina Fay, in forza della propria posizione di responsabilità (con Komui fuori gioco è lei a fare le sue veci), a riassumere alla capo infermiera la situazione.

“…in conclusione, infermiera, le chiedo la cortesia di ospitarci almeno finché non saremo in grado di tornare ognuno alle proprie incombenze. Questa storia è durata fin troppo, è ora che Walker e Kanda si occupino da soli di queste recensioni, senza coinvolgere mezzo Ordine!”

Allen interviene subito, intercettando e traducendo (con adeguata censura) l'occhiata omicida di Kanda alle parole della signorina Fay. “Ehm... direi che delle recensioni potremo parlarne domattina, quando saremo tutti freschi e riposati, ok? Ora abbiamo cose più urgenti a cui pensare” dice, reprimendo uno sbadiglio e sedendosi pesantemente sulla prima sedia disponibile.

“È vero” commenta Reever “Komui non si sveglia, quella mestolata deve avergli fatto proprio male…”

La signorina Fay sta per replicare stizzita, ma Link le si avvicina con fare conciliante. “Bridget, credo che Walker e il signor Reever abbiano ragione. Siamo tutti stanchi, è stata una giornata parecchio stressante, quindi meglio riposare”

La donna dapprima sbuffa stizzita ma poi, fatta scivolare un’occhiata circolare sulle facce stravolte dei presenti (a parte Kanda, imperturbabile come sempre, e Bookman, ancora in piedi e perfettamente lucido nonostante l’età), si convince che forse Link non ha tutti i torti. “Va bene, Howard, per oggi finiamola qui. Ma domattina affronteremo subito la questione…” afferma decisa, prima di accomodarsi su un letto un po’ discostato e iniziare a togliersi gli orecchini.

Gli altri la imitano, accomodandosi alla bell'e meglio sui letti e sulle sedie rimanenti.

Bak si appollaia su una seggiola proprio tra il letto di Komui e quello di Lavi. La bella Linalee-chan continua a fare la spola tra l'uno e l'altro, cambiando borse del ghiaccio e panni umidi, e il supervisore della Sede Asia sta fumando di gelosia. Perché non si è beccato lui quella dannata mestolata? Anche se gli sembra strano che possa aver fatto un così gran danno alla testa dura di Komui...

 

Scuotendo la testa e facendo saettare lo sguardo avanti e indietro, Bak comincia a borbottare tra sé e sé. Naturalmente il suo comportamento attira l'attenzione della capoinfermiera, che gli si avvicina guardandolo di sbieco.

Volto arrossato, occhi lucidi... macchioline strane un po' ovunque... la donna inizia a elencare mentalmente tutte le malattie che conosce, mettendo a confronto la sintomatologia riportata sui libri con quella che ha davanti agli occhi in questo momento.

Nulla. Eppure non può rischiare che tutti finiscano in quelle condizioni, nel caso si tratti veramente di un qualcosa di contagioso. Decide quindi di isolare il giovane biondo dal resto del gruppo, prendendolo per un orecchio e trascinandolo nella stanzetta lì vicino.

“Ehi! Ferma! Cosa fa! Mi lasci!” esclama Bak, cercando di opporre resistenza, ma invano. Anche il debole intervento di Reever, che tenta disperatamente di fuggire dalle braccia di Morfeo per liberarlo dalla presa della donna, non riesce a salvarlo. Bak si ritrova chiuso a chiave in una singola, unico modo per restare in contatto con gli altri la finestrella che dà sulla camerata.

“Si calmi! Domattina cercheremo di capire cos'ha, intanto si riposi!” sillaba la capoinfermiera da dietro il vetro, prima di tornare al resto del gruppo.

Bookman Sr., il cui letto si trova proprio accanto alla porta dietro cui è stato messo in quarantena l’Asiatico, lo osserva con un sorriso e gli si avvicina; davanti all’occhiata minacciosa della capoinfermiera, tuttavia, non osa aprire la finestrella di comunicazione, ma si limita a parlargli attraverso il vetro. “Le pene d’amore sono davvero pericolose, eh supervisore?” considera divertito, lanciando un’occhiata di sottecchi anche al suo allievo che proprio in quel momento si sta svegliando, forse per il fracasso causato da Bak.

Tiratosi seduto sul letto, Lavi si sta guardando intorno con aria confusa e imbarazzata. Appena risvegliato dallo stato catatonico si era trovato con Linalee a pochi centimetri di distanza dal viso. La ragazza, tutta concentrata a cambiargli la pezza umida, per fortuna non si era accorta del fatto che lui avesse ripreso conoscenza... per un attimo la sua maschera di osservatore aveva vacillato pericolosamente! Ora però il ragazzo ha ritrovato la calma e, ridacchiando ogni tanto per il leggero russare di Allen seduto vicino a lui, segue i movimenti dell'amica mentre questa cura amorevolmente il bernoccolo del fratello.

Lavi non si accorge, quindi, quando una figurina silenziosa si avvicina barcollando al suo letto.

Miranda è in piedi, le braccia distese davanti a sé e gli occhi chiusi, sonnambula.

La capoinfermiera la vede con la coda dell'occhio, ma non fa a tempo a impedire la collisione: camminando dritta dritta verso il letto del giovane Bookman l'esorcista tedesca gli inciampa addosso, mollandogli una gomitata nello sterno e facendolo cadere dal letto. Poi come nulla fosse la donna si rialza in piedi, e sempre dormendo ritorna al suo letto, non prima di avergli graziosamente camminato sulla schiena e di aver pestato un piede al generale Tiedoll.

Non che Lavi se ne sia accorto, eh. Dopo il volo ha sbattuto il capo contro il bracciolo della sedia di Allen, svegliandolo, e quindi è ritornato nel suo caro, sicuro stato catatonico - con una piccola differenza rispetto a prima: ora si è messo anche a russare.

Il bailamme scatenato dal rosso ha attratto l’attenzione dei pochi ancora desti, ma fortunatamente non ha disturbato i dormienti.

Kanda, seduto a gambe incrociate sul suo letto, perfettamente sveglio benché immobile come una statua, ha socchiuso gli occhi e si è concesso un ghigno divertito al vedere lo stupido coniglio calpestato dalla tedesca, guadagnandosi per questo un’occhiata di disapprovazione da Linalee.

La ragazza tuttavia non ha potuto fare di più nemmeno per impedire l’incidente, perché, appena si è allontanata di più di mezzo metro dal letto del fratello, questi ha cominciato a lamentarsi nel sonno, quindi la cinesina si è trovata costretta a rimanere dov’era.

Anche il generale Tiedoll non si è accorto di nulla: seduto in un angolo, unico punto dal quale riesce a vedere bene tutta la sua famiglia (Kanda, Marie e anche Timothy, ovviamente), si era subito addormentato, gli occhiali spessi che gli erano calati un po' sul naso.

È Marie che, seguendo il tragitto irregolare di Miranda, nota per primo il maestro accoccolato malamente sulla sedia, proprio sotto la finestra; l’alto esorcista sorride e scuote la testa. Non va per niente bene che il generale dorma lì, visto che ormai non è più giovanissimo.

Con un cenno del capo, Marie richiama l’attenzione di Kanda, facendogli notare la scena. “Dammi una mano a spostarlo e a coprirlo, altrimenti domattina ce lo ritroviamo tutto dolorante…”

“Tsè, gli starebbe bene…” replica questi, scocciato. Ma poi, sbuffando, si alza dal suo angolo e va ad aiutare il compagno. Insieme spostano Tiedoll su un letto e quindi Marie lo copre con un lenzuolo.

Stropicciandosi gli occhi, Allen fa per dire qualcosa - non capita tutti i giorni di vedere Kanda che fa qualcosa per qualcuno senza protestare - ma viene subito distratto da un borbottio sommesso proveniente dal letto dove il generale si sta rigirando alla ricerca di una posizione comoda. “Mhm... hai fatto i compiti, Timothy-kun?” farfuglia l'artista, sorridendo beato. Sorridendo a sua volta, Allen risistema lo svenuto Lavi sulla brandina e si risiede, quindi richiude gli occhi, tornando a dormire.

Anche Klaud, nel letto a fianco, viene distratta dal brontolio di Tiedoll. La sua mano indugia un attimo sulla testa di Lau Shimin che stava cullando perché si addormentasse, mentre la donna scuote il capo: nemmeno nel sonno Froi riesce a lasciar stare il suo allievo… ma vedendo come si comporta anche con Kanda e Noise (che bambini non sono più da un pezzo), forse non c’è da stupirsene più di tanto. Rassegnata, si accomoda quindi sul cuscino accanto alla scimmietta, e in breve si lascia andare al sonno.

Dal canto suo Link, pur apparentemente immerso nella lettura del libro «Le torte della buonanotte - I dolci ideali prima di dormire», non si è perso nulla di quanto successo. E deve ammettere che ultimamente il suo lavoro di osservatore si sta rivelando più divertente di quanto si fosse aspettato. Finché Lavi non continua a rifilargli soprannomi inqualificabili, deve ammettere che Bookman Sr. ha ragione quando dice che molto spesso quel gruppo di folli riesce a mettere in scena siparietti deliziosi…

Reprimendo uno sbadiglio, il biondo ispettore chiude il libro e spegne l’abat-jour sul comodino; lancia quindi un’ultima occhiata a due persone in particolare e, vedendole dormire tranquillamente, decide di fare altrettanto.

Nel giro di una ventina di minuti si sono addormentati tutti. L'unica ancora sveglia è la capoinfermiera, che ora si sta guardando attorno scuotendo la testa.

“Roba da matti, si sono praticamente accampati qui. I letti servono per i malati, non per i pigri, accidenti! Tutti assieme, poi, alla faccia delle camerate divise! Aah, per stavolta lascio correre, in fondo sono tutti dei bravi ragazzi, ma la prossima volta il primo che scambia l'infermeria per l'angolo del pisolino lo sbatto fuori a pedate!”

La donna percorre un'ultima volta con lo sguardo l’infermeria, indugiando sulle espressioni rilassate dei suoi «pazienti», e quindi finalmente torna a rilassarsi un po', accomodandosi anche lei su una delle sedie vicino all'ingresso.

 

Alle prime luci dell'alba la capoinfermiera si sveglia di soprassalto. Uno strano rumore, ripetuto più e più volte con insistenza, l'ha strappata al bel sogno che stava facendo.

“Cos'è?” si chiede, alzandosi dalla sedia e sgranchendosi le articolazioni intorpidite. Le basta tirare la tenda per capire: il piccolo golem dorato del signor Walker, Timcanpy, sta cercando disperatamente di entrare in infermeria.

“Oh! Cosa c'è, vuoi raggiungere il tuo padroncino?” gli chiede, aprendo i vetri e lasciandolo passare.  

Come un razzo Timcanpy attraversa l'intera stanza, iniziando a fischiare come impazzito e girando come una trottola.

Assordato dal rumore, Allen apre gli occhi stupito.

“Tim? Che succede? Sono arrivate le nuove recensioni?!”

 


 

§ *sbadiglia* ‘giorno Gen, come butta?

Mi sono appena svegliato, quindi mi sa che la recensione di oggi sarà un po’ meno ganza del solito… va bene lo stesso, no? L’idea della Nutella mi piace! Non è che gliene puoi passare un po’ al signor cuoco? *occhioni sbrilluccicosi*

Ah, dimenticavo: la matematica come la spieghi tu mi piace! Così sì che è una figata… dici che mi può servire anche per calcolare quanti soldi ho guadagnato quando facevo diventar matto quell’ispettore che cercava di catturarmi? *ridacchia*

Comunque hai ragione a dire che Due Nei è simpatico… e ho idea che voglia bene sì a fratellone pianista! A fratellone samurai non lo so però… si lanciano di quelle occhiatacce!

Vabbò, scusa ma me ne torno a dormire… non ti prendi male, no?

Ci becchiamo alla prossima!

Timothy Hearst, 9 anni - esorcista

 

Cara Genesis,

ti ringrazio per i complimenti, e sono contento che anche a te piaccia l'arte! Verrò volentieri nella tua zona a disegnare, prima o poi, e sarò felice di averti come guida.

Dici che io debba usare il pugno di ferro per educare Timothy? È che, sai, non credo di essere molto tagliato come genitore severo e inflessibile... voglio troppo bene ai miei bambini, anche se a volte mi fanno preoccupare non poco per il loro comportamento, soprattutto Yu-kun. Mi sa proprio che seguirò il tuo consiglio, e lascerò Klaud libera di crescerlo... tanto rimarrò sempre il suo adorato papino, già lo so!

Per quanto riguarda il capitolo sono contento anch'io che l'ispettore Link stia così vicino al giovane Allen-kun. Aveva bisogno di una mano amica, avere a che fare con il mio figliolo a volte è davvero difficile senza qualcuno che ti ricordi che ne vale la pena!

Spero che il capitolo ti piaccia, e che tu trovi nuovamente il tempo per recensire tranquillamente...  è davvero un piacere parlare con te!

A presto,

Generale Froi Tiedoll

 

§ Cara retsu89,

le autrici ringraziano, e ti mandano un abbraccio!

Hai proprio ragione, l'"Angolo di Allen" sta diventando quasi infinito... è che la demenzialità va di pari passo con l'angst, per una specie di «compensazione naturale», quindi non si può fare altrimenti! Non che la cosa mi dispiaccia, eh, finora sono stati molto divertenti (a parte alcune eccezioni... questi ultimi angoli, per esempio!)

Anche a me fa piacere che Marie si sia aggiunto a noi, anche se a volte tende anche lui a essere un po' troppo acuto nelle sue osservazioni. O forse sono io che non riesco a nascondere quel che penso, non lo so ^_^'' Sicuramente non credo che mi rivolgerò a uno psicologo, mi basta e avanza l'occasionale aiuto di Link per fare chiarezza. Non posso parlare anche per conto dei miei colleghi, quindi se ne conosci uno bravo puoi sempre consigliarcelo, ma ovviamente credo che la signorina Fay apprezzerebbe di più la vacanza!

Aggiungo alle tue le mie dimostrazioni di stima per Jerry: oltre a essere un ottimo cuoco è davvero bravo anche come lanciatore! Ha una mira invidiabile, accidenti! Gli chiederò come fa... oltre a farmi passare qualche porzione di dango sottobanco XD

Per quanto riguarda Kanda che dorme sul tappeto e rischia di prendere freddo... non mi preoccuperei, fossi in te. Il baKanda è capacissimo di stare al freddo per ore senza dare segni di insofferenza. E' il freddo che dà segni di insofferenza per lui!

Link come fratello maggiore me lo vedo, e mi fa piacere. Sicuramente è più sopportabile di uno sconosciuto che ti controlla 24 ore su 24 senza interessarsi o interagire con te, devo ammettere che sono stato fortunato. E poi, su... gli piacciono i dolci! Sai quante scorpacciate potremo farci, una volta che risolverò questo pasticcio? Comunque il baka è Kanda, eh.

...

Ok, anch'io ci metto del mio, ogni tanto, lo ammetto! Ma vedremo di uscirne, in qualche modo, ci scommetto.

Ah, voto anch'io per Reever-san come Supervisore! Se non altro quel povero ufficio riuscirà a tornare pulito...

Ora ti saluto, ti aspetto al prossimo capitolo!

Un abbraccio stretto stretto,

Allen

 

§ Cara Mizukage,

sono contenta che tu sia riuscita a recensire anche questa volta, e mi riempie di gioia il fatto che tu mi voglia così bene! *si commuove*

Anche a me capita di farmi prendere troppo da quello che leggo, sai? Credo sia normale, comunque, non ti preoccupare...  almeno così mi ha detto Linalee-chan, e io mi fido di lei! 

È bello che Allen-kun abbia trovato qualcuno con cui parlare... è indispensabile, soprattutto quando ci si trova ad affrontare situazioni difficili come questa.

Continuiamo a fare il tifo per lui!

Un abbraccio stretto,

Miranda

 

Buonasera Mizukage,

sono lieto di sapere che non trova noiose le mie considerazioni. Sa, ho sempre questa preoccupazione, anche perché ho spesso a che fare con Kanda che non è molto propenso ai discorsi interminabili che piacciono a me, con il generale che si perde nei suoi disegni e non ascolta (so che è brutto dirlo, ma è così) e prima con Daisya… un altro che non amava particolarmente le discussioni… *sospira*

Mi permetta però di stupirmi per l’apprezzamento che dimostra per i modi alquanto rudi (certe volte) di Kanda… posso sapere cosa ci trovate voi donne in lui?

Aspetto la sua risposta.

Cordiali saluti,

Noise Marie

 

§ Gentilissima Flowermoon,

torno a scriverle dopo la piacevole parentesi di Bridget. Mi fa piacere che abbia apprezzato la mia conversazione con Walker… effettivamente sono andato oltre quello che dovrebbe essere il mio ruolo di osservatore imparziale, ma credo che in quel momento fosse necessario… *sospira* …cielo, che mestiere difficile!

Rispetto all’iniziativa di Walker *sorride* ho il sospetto che la cosa creerà un po’ di scompiglio… la invito a continuare a seguire la storia, poi mi saprà dire.

La saluto cordialmente.

Howard Link

 

Carissima Flowermoon,

non sa quanto mi fa piacere sapere che anche lei apprezza il piano di matrimonio che avevamo preparato per la signorina Linalee e per Kanda… peccato che a quanto pare ci sono dei bastiancontrari… *scuote la testa*

Quanto al suo suggerimento circa la signorina Miranda e il signor Marie… ne parlerò con il generale Klaud, ma penso che anche lei approverà! La terremo aggiornata.

Saluti.

Bridget Fay - Segretaria del Supervisore

 

§ Buongiorno carissima Bloodberry Jam,

come sta? Non si preoccupi se ha ritardato un po’ nel recensire, l’importante è che alla fine la sua recensione sia arrivata - le autrici l’aspettavano con una certa ansia, sa?

Quanto alla sua critica al comportamento della segretaria e del generale, posso concordare con lei, ma le chiedo anche di non essere troppo severa con le due signore: sa, erano molto emozionate per l’evento (qui nell’Ordine non capita tutti i giorni di vedere un matrimonio, per quanto finto) e scoprire che non se ne sarebbe fatto più nulla le ha schockate… *ride*

Poi vedo che anche lei ha notato che finalmente Kanda sembra aver accettato l’idea che Walker non gli sia così indifferente come vuol far credere… vedremo cosa ne verrà fuori, ma almeno un piccolissimo passo è stato fatto, no?

Quanto alla firma del piccolo Timothy… personalmente non conosco questo Onizuka, ma l’autrice Mistral mi conferma che effettivamente richiama la tipica presentazione del summenzionato signore… lei che lo conosce, dice che si somigliano anche in altri aspetti?

Mi faccia sapere perché la cosa mi incuriosisce.

Alla prossima.

Saluti,

Bookman Sr.

 

Yo, BBJ!

Massì, va che non ci sono mica cascato come un pesce lesso, neh! E non ridere! *suo malgrado arrossisce*

Wow, avete camminato parecchio! Ora capisci un po' di più noi esorcisti, che veniamo mandati in giro per il mondo? XD

Sono contento che il capitolo ti sia piaciuto e ti abbia messa di buon umore, e concordo col tuo pensiero sulla «nota Yullen» ;)

(Eggià, il ragazzo ha i suoi interessi da difendere u_u ndLety)

Oh, e anche io penso che Due Nei sia una brava persona, dopotutto... in caso contrario non credo gli avrei dato un soprannome! È un bravo osservatore, davvero. Ancora un po' e potrebbe diventare un bookman pure lui, non fosse già nei Corvi...

Spero che Allen-chan si riprenda del tutto, accidenti. Purtroppo non potrò assistere al briefing come previsto, perchè il vecchio Panda mi ha rifilato una ricerca da fare... vorrà dire che terrò le dita incrociate per lui, come immagino farete tutte!

See you next time!

Lavi

 

§ Cara Yvaine,

piace il megatrapano? Posso procurarti un'intera armer... ehm, officina, se mi dai una mano con il lavoro! In fondo non c'è bisogno che tu diventi ufficialmente il mio sostituto, non ti preoccupare.

*sorseggia anche lui un po' di caffè*

Komui Lee - Supervisore

 

Carissima Yvaine,

e Prussia chi sarebbe? Un Supervisore geniale come me? Sicuramente è meno intelligente del sottoscritto!

Per quanto riguarda il conquistare la dolcissima Linalee-chan...

*spuntano le macchie*

…appena la capoinfermiera mi lascia respirare un po' ti andrebbe di darmi qualche consiglio?

Bak Chan - Supervisore della Sede Asia

 

Tesoro,

dagli pure dei consigli, ma innanzitutto ricordagli di farsi vedere da uno specialista. Quelle macchie mi sembrano sintomi sospetti, sarebbe meglio consultare un dermatologo!

Grazie mille!

Un caro saluto

*firma illeggibile, come ogni buon medico che si rispetti* - Capoinfermiera dell'Ordine Oscuro

 

Cara Yvaine,

 sì, il tuo titolo sicuramente ci avrebbe azzeccato parecchio!

Per il matrimonio ti consiglio Jerry, credo proprio che Link sia… ehm... mezzo impegnato *lancia un'occhiata alla signorina Fay*. Beh, molte ti invidierebbero, fidati!

È vero, Link ha capito tutto! Vero è che, al solito, gli unici due che non hanno capito niente sono proprio Allen-kun e Kanda-kun... Boh, chi li capisce è bravo!

Grazie ancora per la tua utilissima scheda!

Un abbraccio,

Reever

 

§ Sì, Marian, sei ancora in tempo…

Non lo perdi mai il vizio di far perdere le tue tracce e arrivare all’ultimo momento, eh?

Comunque non dare suggerimenti all’ispettore Link, che quel ragazzo sa fare più che bene il suo lavoro!

E non fare certe illazioni sul tuo allievo! Che vorrei proprio capire cosa gli hai insegnato in tutti gli anni che te lo sei portato in giro per il mondo… oh cielo, sei inqualificabile! *scuote la testa*

Beh, per ora ti saluto, porta pazienza ancora un momento che adesso le autrici pubblicano il prossimo capitolo.

Saluti,

gen. Klaud Nine

 

Buonasera generale Cross,

è un vero piacere risentirla e avere l’onore di rispondere alla sua missiva *arrossisce*

Comprendo pienamente la sua inquietudine riguardo all’andamento della storia… le confesso che sono molto preoccupata anch’io, Allen-kun e Kanda-kun mi sembrano più distanti che mai ultimamente! Ma sono fiduciosa che in qualche modo si risistemerà tutto.

Cordiali saluti,

Linalee Lee

 


 

Mentre il gruppo recensisce, la capoinfermiera controlla le condizioni dei «malati»: sia Komui che Lavi si sono ripresi, per fortuna.

Bak viene liberato dalla sua prigione, anche perché la distanza forzata dalla dolce Linalee ha permesso alle macchie pruriginose di sparire nel nulla.

“Bene, ora che siete tutti svegli e avete fatto quello che dovevate fare, che ne dite di lasciare liberi quei letti?” commenta la capoinfermiera appena Allen termina di raccogliere gli scritti. “Per fortuna non servono, grazie al cielo, ma vi rammento che questo non è né un albergo né un centro ricreativo! Su, su, filate!”continua, aprendo le porte di ingresso e invitando il gruppo ad uscire con sguardo truce e pugni stretti sui fianchi.

Mentre Tiedoll, con gran stizza di alcuni in particolare (leggasi Kanda e Klaud), rimette tutti in fila per due per ricondurli in caffetteria a fare colazione, Linalee si sente in dovere di presentare i necessari ringraziamenti all’infermiera per la sua disponibilità. Affinché il tutto abbia più valore, però, crede sia meglio che a parlare a nome del gruppo siano coloro che al suo interno hanno più importanza gerarchica (l’infermiera è sempre stata molto sensibile su questo punto: quante volte l’ha sentita dire che i capi non muovono mai un dito quando si tratta di parlare con chi non ha titoli pari al loro?). La sua attenzione si punta quindi su Komui-nii-san, al momento impegnato a battibeccare con Bak-san, e poi sulla signorina Fay. La segretaria è però assorta in una conversazione con l’ispettore Link… e quei due sono troppo carini per interromperli! ♥ Linalee perciò decide che sarà il supervisore della Sede Asia ad affiancare suo fratello nella «missione ringraziamenti».

Con un largo sorriso, la cinesina si avvicina quindi ai due.

E, com'è vero che il sole sorge a est e tramonta a ovest, sulla faccia del povero Bak Chan le macchie, implacabili e traditrici, tornano più rosse che mai...

“Fermo!” è l'urlo della capoinfermiera mentre si avvicina con la rapidità di un falco al supervisore della Sede Asia. Bak resta pietrificato quando si vede per la seconda volta quasi sollevato di peso e osservato per bene alla luce del sole che illumina il corridoio. “Dove crede di andare, con un eritema del genere? Le proibisco assolutamente di allontanarsi da me, devo tenere d'occhio il progredire di questo strano fenomeno! Anzi, ha bisogno di me più lei che queste quattro mura: vengo con voi!”

Vedendo l’infermiera braccare Bak, Kanda ghigna neanche troppo sotto i baffi - un altro recensore aggregato al gruppo.

Marie, che tiene in braccio il piccolo Timothy, riaddormentatosi dopo aver scritto la sua recensione, lo nota e scuote la testa, divertito: “Ma non ti bastano proprio mai i recensori, eh Kanda?”

“Per quanti siano, c’è gente che continua comunque a cercare di farmi scrivere… sai che è una cosa che odio!”

“Se tu non la odiassi non sarebbe così divertente cercare di convincerti, baKanda!” si intromette Allen, sorridendo candido.

Lavi ridacchia, sfregandosi inconsciamente il bernoccolo che si è procurato cadendo dal letto. Gli fa un male cane, accidenti, ma non può certo lamentarsi con il colpevole! Anche perché Miranda gli si è appena avvicinata, con aria preoccupata. “Lavi-kun, ti fa tanto male? Se vuoi posso... sai, la mia Innocence...”

“Nah, non ti preoccupare Miranda-san! Passerà, e intanto lo userò come scusa con il vecchio Panda per lavorare un po' meno!”

“Visto che sei ancora in grado di dire sciocchezze, credo che tu possa anche lavorare, stupido allievo…” replica immediatamente Bookman Sr., tirando a Lavi il solito scappellotto per la mancanza di rispetto “…prendi esempio dai ragazzi della Sezione Scientifica!” aggiunge poi, notando Reever che, camice stropicciato e mani nei capelli, bello arzillo dopo la prima nottata di sonno da mesi, sta già facendo il conto del tempo perso, delle riunioni saltate e delle scartoffie arretrate che sicuramente si stanno accumulando nell'ufficio di Komui. Ah, dopo aver dormito otto ore filate sarebbe contento anche di tornare alla tanto amata routine!

Il gruppo si mette quindi in moto, l'idea di poter godere dell'ottima cucina di Jerry che dà brio anche al più pigro di loro.

Inutile dire chi stia camminando più veloce degli altri...

“Potreste aumentare il passo, per cortesia? Sto morendo di fame!”

 

 

Anata ga Koko ni Iru Riyuu

(La ragione per cui sei qui)

 


 

Capitolo 10

Sotto la neve fughe, riflessioni e incontri

 

“Buongiorno a tutti!”

 

Il saluto entusiasta di Komui irrompe dannatamente stonato nel silenzio dell’ufficio (accidenti a lui! Se fosse tanto puntuale quanto è pimpante avremmo molti meno problemi), mentre il Supervisore si avvicina pigramente alla scrivania.

Noto l’ombra taciturna di Bookman Sr. entrare alle sue spalle. Come sempre quando si presenta in veste ufficiale, il vecchio non saluta nessuno, ma si limita a fermarsi sulla soglia, in attesa di registrare ogni sillaba di quanto verrà detto in questa stanza. Gli riservo solo un’occhiata distratta e poi mi accosto rapidamente al tavolo, braccia conserte ed espressione spazientita.

 

“Vediamo di sbrigarci con queste stupide formalità…”

“Oh, Kanda-kun, come siamo loquaci quest’oggi!”

 

Non capisco... è lo stress da lavoro (quale lavoro?) o il troppo caffè? Komui-san sta consapevolmente giocando con il fuoco! Accidenti, dovrebbe aver capito che Kanda non è stupido, anzi! Se lo prendi in giro se ne accorge subito (se ne è accorto subito [è l'unico che se ne è accorto...]) e le conseguenze non sono mai piacevoli!

Cerco di non sudare freddo mentre vedo il Supervisore bere ancora un paio di sorsi di caffè, continuando a sorridere a Kanda da dietro l'orlo della tazza. Scambio un paio di occhiate nervose con Miranda-san, che dall'espressione sembra condividere appieno i miei timori. 

Anche Bookman, nonostante all'apparenza sia completamente imperturbabile, si è accorto che la tensione nella stanza sta crescendo.

 

Davanti all’ironia assolutamente fuori luogo di Komui, stringo i denti per non insultarlo come si meriterebbe (è pur sempre un superiore e mi sono già fottuto abbastanza da solo con la storia della scacchiera).

Sbuffo scocciato e faccio un passo indietro, aspettando che sia lui, come consuetudine, a dettare i tempi della conversazione, chiedendo ad ognuno di noi di fare il suo rapporto su quanto accaduto.

 

“Molto bene, dò ufficialmente inizio al briefing relativo all'ultima missione di recupero... che ha avuto esito positivo, a quanto ho visto! Raccontatemi tutto, per filo e per segno”

 

Lo dice con aria gioviale, facendo scorrere lo sguardo da me a Miranda (che ancora un po’ e cade dal divano, talmente è tesa) e infine al moyashi, in piedi accanto a lei, ma senza soffermarsi su nessuno. Dannato uomo, vuoi dirci esplicitamente chi deve parlare?! Alla fine punta gli occhi su Walker e, con un sorriso, gli dà la parola.

 

“Vuoi cominciare tu, Allen-kun?”

 

Rispondo al sorriso (e all'occhiata di intesa che Komui-san mi lancia di sottecchi) e faccio un passo in avanti verso la scrivania, portandomi a fianco di Kanda, ma senza ostacolare la visuale a Miranda-san.

 

“Sissignore! Io, Kanda, Miranda-san, l’ispettore Link e una squadra di finder ci siamo recati a Londra, presso il cimitero di Bunhill, per recuperare l'Innocence contenuta in un anello antico. L'anello era custodito dal fantasma del fratello della signora Martin, un'anziana signora del luogo. Il fantasma del signor Martin infestava da tempo il cimitero, in attesa di sfidare a scacchi qualcuno che lo battesse e si aggiudicasse l'anello”

 

E infatti pensavamo fosse un gioco da ragazzi... illusi!

 

“La signora Martin ci ha accompagnati, consentendoci di utilizzare la sua scacchiera. Giunti al cimitero abbiamo parlato con il fantasma, del quale vedevamo solo le mani, grazie all'indispensabile aiuto di Miranda-san che ha tradotto per noi i gesti utilizzati dal fu signor Martin”

 “Ah? Oh, Allen-kun! Aber… Aber Ich habe nichts gemacht! Ich...”

 

Mi giro verso di lei, sorridendole, e vedo che è arrossita. Non è abituata ai complimenti, ma questa volta se li merita: senza Miranda-san dubito saremmo riusciti a cavare un ragno dal buco... 

Torno a guardare Komui-san negli occhi, prima di ricominciare il mio resoconto.

 

“Subito abbiamo iniziato la partita: per primo ha giocato Kanda, ma purtroppo il signor Martin si è rivelato più bravo di quanto prevedessimo”

 

Il che non ha dato per niente fastidio a Kanda... è stata quella dannata filastrocca a rovinare tutto (e la sua già quasi inesistente pazienza si è dissolta nell'aria…)

 

“Dopo di lui ho iniziato a giocare io, ma nel frattempo siamo stati attaccati da un gruppo di Akuma di livello 2. Mentre Miranda-san proteggeva con la sua Innocence la signora Martin e il campo di gioco, Link mi ha sostituito alla scacchiera e io ho raggiunto Kanda in battaglia”

 

Ricevendo in cambio solo parolacce e indifferenza (ma non l'ho voluto aiutare solo per ottenere un ringraziamento da parte sua)

 

“Sventato il pericolo e vinta la partita a scacchi abbiamo recuperato l'Innocence e abbiamo fatto ritorno all'Ordine. Tutto qui”

 

Quello che posso raccontare ufficialmente, almeno. (Vero è che ai piani alti il resto non interesserebbe nemmeno. A loro interessano i pezzi di Innocence, non le disavventure degli strumenti utilizzati per recuperarli... [Ma perché dare loro un'arma in più per conoscerci, e quindi sfruttarci meglio?]).

Finalmente riprendo fiato, facendo un passo indietro e rilassandomi impercettibilmente. Ho sempre odiato i briefing post-missione, anche se è Komui-san a dirigerli.

 

Ascolto il moyashi raccontare della missione con aria rilassata, come se si fosse trattato di un'allegra scampagnata tra amici. Certo che se l'è preparato proprio bene il discorsetto...

Ma ciò che più di tutto mi urta i nervi nel suo resoconto non è il tono leggero che ha usato e non è nemmeno lo stupido imbarazzo della tedesca quando gli viene riconosciuta la sua parte di merito (anche se avrei fatto volentieri a meno di sentirmi ripetere quella maledetta filastrocca! [Mi sale ancora un nervoso incredibile a pensarci!]).

No, quel che mi fa incazzare è la nonchalance con cui quell'idiota di Walker ha deliberatamente omesso di riferire che ho spaccato in due quella dannata scacchiera... perché diamine non si fa gli affari suoi, invece di coprirmi?! Da Miranda potevo aspettarmelo che non ne parlasse, ma non da lui! Il paladino dell'onestà e della sincerità (quello che mette gli altri [me] e il loro [mio] bene prima di tutto...) che mente in un rapporto ufficiale pur sapendo che la cosa gli creerà casini (perché non ci credo che quel Link starà zitto [ma gli importa davvero più di me che delle conseguenze?])... è veramente un idiota!

Visto quanto è cretino il moyashi, me la sbrigherò da solo...

Quando Walker tace, osservo con aria truce il sorriso soddisfatto di Komui e mi aspetto che faccia proseguire con i resoconti (non è mai successo che facesse parlare solo uno degli esorcisti coinvolti [proprio per evitare queste situazioni]).

 

“Bene, bene... sei stato molto esauriente Allen-kun!”

“Non del tutto”

 

La mia frase secca (e assolutamente inaspettata [quando mai Yu Kanda ha parlato spontaneamente durante un briefing?]) mi attrae gli sguardi di tutti e tre. Ignorando apertamente il moyashi e la tedesca (e quel vago allarme che leggo sui loro visi [allora si sono messi d'accordo per tacere!]), punto gli occhi su Komui. Non aspetto che sia lui a darmi la parola, ma continuo il mio discorso.

 

“Nel racconto è stato omesso un particolare rispetto...”

 

Mi giro verso Kanda, fissandolo sbigottito... ma santo cielo, è impazzito per caso?! Certo, da una parte apprezzo la sua sincerità (anche se non immaginavo fosse così ligio al regolamento dell'Ordine [Ordine che peraltro odia, o quasi]), però... capirei se avessi mentito spudoratamente! Alla fine mi sono solo limitato a tralasciare un piccolo particolare che, diciamola tutta, non è nemmeno pertinente alla missione stessa! Si può sapere dove sta il problema?!

Sento Miranda-san trattenere il respiro, attendendo che Kanda sganci la bomba e rovini tutto il nostro piccolo piano, quando Komui-san lo interrompe nel bel mezzo della frase, appoggiando sulla scrivania la tazza di caffè dalla quale stava bevendo e alzandosi in piedi con aria perplessa.

Mentre il supervisore raggiunge la cartina appesa sulla parete opposta della stanza tutti tacciono, in attesa che chieda ulteriori spiegazioni sulla faccenda; ma quando lo vedo armeggiare con i thermos disposti sulla mensola tiro un sospiro di sollievo.

Lo seguiamo con lo sguardo mentre apre, uno dopo l'altro, i tre contenitori teoricamente pieni del suo adorato caffè. La sua espressione perplessa si fa sempre più agitata e frenetica un thermos dopo l'altro. Cerco di non ridere immaginando l'assurda scenetta che sta mettendo in piedi per chiudere qui questo dannato briefing, e mi avvicino ancora di più a Miranda-san. Lei si gira verso di me, nervosa, ma vedendo la mia smorfia divertita si tranquillizza. Le lancio un'occhiata di intesa, prima di portarmi le mani alle orecchie: nei prossimi dieci secondi si scatenerà il delirio, ci posso scommettere.

E infatti...

 

“A~h! Ho finito il mio caffè~! Lenalee~, dove sei~?!”

 

L'urlo riecheggia improvviso nei corridoi e in pochi decimi di secondo Komui-san è già corso disperatamente fuori dall'ufficio alla ricerca della sorella.

 

L’assurda uscita di scena di quell’idiota di Komui mi fa infuriare al punto di rendermi impossibile una qualsiasi reazione. Lo vedo correre fuori come un forsennato e sento la sua voce altissima e stridula che rimbomba nei corridoi, perdendosi alla distanza.

 

“…’fanculo!”

 

L’imprecazione mi esce spontanea dalle labbra, accompagnata da un pugno violento sulla scrivania, che fa ribaltare quella maledetta tazza, spargendo sui fogli il poco caffè che ancora conteneva.

La tedesca sussulta spaventata, stringendosi nelle spalle e portando le mani al petto, mentre Walker continua a darmi la schiena facendo finta di seguire la fuga disperata di quel cretino del supervisore (anche se ormai Komui sarà già sparito da un pezzo dalla sua visuale).

Lo fulmino con lo sguardo e lui si volta lentamente, in viso un’espressione che non mi sforzo nemmeno di interpretare (perché so già che la cosa mi farebbe solo incazzare di più)

 

“Moyashi, giuro che se scopro che dietro questa pagliacciata c’è il tuo zampino, stavolta sei morto”

 

Lo dico a bassa voce, con il tono forse più gelidamente furioso che io abbia mai usato. E non è una boutade detta sull’onda del momento. Se ha mentito per proteggermi ed è arrivato al punto di accordarsi con Komui per insabbiare tutta la faccenda (perché continua a sacrificarsi per me?), è la volta buona che lo uccido davvero: non ammetto intromissioni del genere nelle mie questioni personali (dovrei provare solo fastidio e invece… [non riesco a definire cosa sento])

Non sono così cretino da credere (come evidentemente invece fanno lui e Komui) che Link abbia taciuto la cosa al suo superiore, quindi è inutile cercare di nascondersi dietro un dito. E soprattutto non tollero che tutto questo si faccia a mia insaputa. Maledizione, è ovvio che anch’io vorrei trovare il modo di uscirne pulito, ma è impossibile riuscirci dovendo contare sulla connivenza di gente a cui stai apertamente sulle palle…

Lo sguardo mi scivola su Bookman, ancora fermo a fianco alla porta. Devo calmarmi.

Contraggo la mascella per ricacciare indietro tutta la rabbia (e quelle sensazioni a cui non so dare un nome) poi, senza aggiungere altro, scivolo fuori dalla stanza.

 

Dopo aver seguito la piccola fuga di Komui-san, prendo un profondo respiro e mi giro verso Kanda. L'ultima cosa che devo fare ora è scoppiare a ridere, accidenti (anche se ne avrei una voglia incredibile [a volte mi chiedo dove il Supervisore trovi idee così assurde!]).

Metto su la mia migliore faccia da poker e incasso senza colpo ferire la sua nemmeno troppo velata minaccia. Non rispondo nulla, limitandomi a guardarlo in viso, non ammettendo né negando. So già che è convinto di quel che dice (Kanda non parla mai per niente, e riesce sempre a dirti quel che pensa con il minor numero possibile di parole [peccato che non sia quasi mai qualcosa di piacevole...]).

Ma, andiamo... credeva veramente che non mi aspettassi che l'avrebbe capito? Lo sapevo benissimo, ne sono stato consapevole fin dal primo attimo in cui ho architettato questo piccolo piano (questa pagliacciata, come la chiama lui… [degna del pagliaccio che sono, direi]), subito dopo aver parlato con Link. E non mi importa se pensa che sia sbagliato (non lo è), o che sia un errore (non lo è!).

Io sono convinto di avere fatto la cosa giusta (per lui [e anche per me]).

Lo seguo uscire dalla stanza, gli occhi catturati dal lieve dondolio dei suoi capelli, ora acconciati in una treccia. Inclino il capo, perplesso. È strano vedere Kanda senza la solita coda alta

 

(Ho avuto il privilegio

di vederlo con i capelli sciolti

[con la maschera abbassata].

Quel privilegio l'ho perso

[per ora]

eppure a qualcuno

è ancora permesso

[io potrò riaverlo?]

Chissà chi è questa persona…

[cos'è, gelosia?])

 

ed è la prima volta che lo vedo con la treccia... a parte le rare volte che Lavi riesce ad avvicinarsi abbastanza, ovvio (e di solito la treccia storta viene sciolta subito [il coniglio va tenuto a distanza]). Mi rabbuio un attimo, cestinando la possibilità che abbia fatto tutto da solo (il che è impossibile [anche Link di solito ha bisogno di una mano!]), poi sospiro e scuoto la testa riavvicinandomi al divanetto. Inutile preoccuparsi... ho una mezza idea riguardo a chi gli ha acconciato i capelli (solo una persona può essersi avvicinata così tanto [qualcuno che lo conosce molto bene]), e che questa persona gli stia così vicina nonostante tutto, non mi fa altro che piacere.

Sorridendo saluto Miranda-san, poi rivolgo un cortese cenno del capo anche a Bookman Sr.: vista la fuga di Komui-san il briefing è da considerarsi concluso, ed è ora che ognuno di noi torni alla sua solita routine.

Esco quindi dall'ufficio, Timcanpy che mi svolazza attorno, soddisfatto per l'esito della nostra piccola missione. Sorrido ancora di più fra me e me, pensando che per fortuna non sono l'unico a non farsi scoraggiare dal carattere bisbetico dell'esorcista giapponese.

 

“Chissà, forse prima o poi riusciremo a fargli capire che può fidarsi del mondo, neh Timcanpy?”

 

Per tutta risposta il golem dorato annuisce, poi mi gira di nuovo attorno un paio di volte, finendo con il posarmi la manina minuscola sulla guancia. Quando fa così mi lascia quasi senza parole... credo proprio che un golem espressivo come Tim sia unico al mondo!

L'impressione che stia ghignando anche lui per lo scherzetto a Kanda aumenta il mio buonumore, allora decido di fare nuovamente un salto in caffetteria per un panino. Mi incammino, invitandolo a seguirmi, ma mi accorgo subito che qualcosa non va.

Timcanpy è rimasto indietro, fermo a mezz'aria, e si sta lentamente guardando attorno. Sembra quasi confuso, e mi prende alla sprovvista quando parte a tutta velocità nel corridoio alla mia destra. Dove accidenti sta andando? Certo, è dalla scomparsa di Cross che ogni tanto si comporta in maniera strana, ma speravo che quelle strane fughe fossero una cosa temporanea... Accidenti, non mi resta altro che seguirlo!

 

Lasciato l'ufficio di Komui, percorro i corridoi con ampie falcate, ignorando chiunque incroci sulla mia strada; rallento solo quando entro nell'ala del quartier generale in cui si trovano le camere e che a quest'ora di solito è praticamente deserta (la maggioranza è a fare colazione oppure ha ormai iniziato a lavorare). Salgo fino alla mia stanza e mi chiudo la porta alle spalle.

Non so come sia la routine di Link, ma immagino che anche lui sia già andato a fare rapporto ai suoi superiori (visto che non era con il moyashi), quindi non passerà molto prima che salti fuori il casino che quell'idiota della mammoletta ha combinato. Probabilmente prima di sera verremo convocati di nuovo tutti quanti per chiarire questa maledetta faccenda.

Sbuffo scocciato, stringendo la presa su Mugen ma senza sollevarla dal suo supporto. Mi sto innervosendo un’altra volta e questo non va affatto bene:

 

(odio non avere il controllo

della situazione

[delle mie emozioni]

perché in questo modo

non posso reagire con prontezza

[mi sento vulnerabile e commetto errori stupidi])

 

la cosa migliore da fare adesso è andare ad allenarsi. Non mi interessa se sento il fisico a pezzi (48 ore senza dormire e quasi altrettante senza mangiare con di mezzo una missione, sono pesanti anche per me), perché in realtà so che la mia è soprattutto stanchezza mentale (dall'altra notte in poi è stato un logoramento continuo) e per rimediare a quella non conosco altro modo se non allenarsi, allenarsi fino allo sfinimento, finché la mente non è talmente intontita dalla fatica del corpo da non riuscire più a pensare ad altro.

Lancio un'occhiata fuori dalla finestra, notando i primi radi fiocchi di neve che hanno iniziato a cadere dal cielo plumbeo. Andrò ad allenarmi all'aperto, nella radura che si apre ad un centinaio di metri dall'edificio, riparata dietro alcuni alberi: con un tempo così a nessuno verrà in mente di uscire, né tantomeno di cercarmi in giardino. È l'ideale per restare finalmente da solo (ne ho dannatamente bisogno).

Scivolo fuori dalla mia camera, scendendo rapido per le scale secondarie meno frequentate e quindi mi addentro nel parco, imponendomi di mettere da parte qualsiasi altri pensiero almeno fino a quando non mi sarò allontanato a sufficienza da essere certo che nessuno mi abbia visto o (peggio) seguito - anche se non credo che qualcuno oserebbe farlo (tranne forse... lui... [e, maledizione, non capisco se la cosa mi darebbe fastidio o che altro…]).

Quando la sagoma imponente del quartier generale non occupa più tutto il cielo alle mie spalle e la distanza rende difficile distinguere con precisione i dettagli, allora rallento, iniziando a godermi il silenzio del parco e il crepitio dei fili d'erba gelati sotto le suole delle mie scarpe.

Oltrepassato un gruppetto di pini che nasconde lo spiazzo alla vista dalle finestre dell'edificio, infine mi fermo, prendendo un profondo respiro con la testa per un attimo riversa all'indietro e gli occhi chiusi.

Mi tolgo la casacca (ampia e lunga com'è mi impiccerebbe solo nei movimenti) e subito l'aria gelida e secca mi morde la pelle nuda del petto. Sguaino la spada, puntandola dritta davanti a me e resto immobile per qualche istante, mentre piccoli fiocchi di neve punteggiano la lama di Mugen e tutti i pensieri che fino ad ora ho chiuso in un angolo remoto del cervello, dilagano e lo invadono completamente.

 

Mentre corro su e giù per le scale e i corridoi del quartier generale cercando inutilmente di raggiungere Timcanpy (che è più veloce di me [e soprattutto sa dove sta andando, non come il sottoscritto che al momento non sa nemmeno in che ala del palazzo si trovi]) il pensiero torna per un attimo al mio maestro. L'assurdo comportamento del golem dorato è sicuramente legato alla sua scomparsa, e non so cosa fare a riguardo. Negli ultimi tempi Tim si è allontanato da solo molto spesso, e solo una volta sono riuscito a trovarlo prima che decidesse volontariamente di tornare da me... ed era nella stanza dove lo shisho è stato visto ancora vivo l'ultima volta.

Un brivido mi corre per la schiena a ripensare a quella sera, e un senso di disagio mi prende lo stomaco quando mi rendo conto che anche stavolta Timcanpy si sta dirigendo verso quel luogo maledetto.

Dannazione, giuro che se il maestro è nascosto da qualche parte a ridere di noi, appena lo vedo lo prendo a pugni...

Mi fermo un attimo a riprendere fiato, seguendo con lo sguardo Tim che gira l'angolo scomparendo alla mia vista. Ormai è certo, sta tornando là, quindi è inutile correre. Cerco di sistemarmi alla bell'e meglio la divisa spiegazzata, e nel frattempo guardo fuori dalla finestra per capire quanto tempo è passato dalla fine della riunione. Storco un po' il naso; il cielo di Londra non è adatto per fare previsioni (è sempre così grigio e monotono [potrebbero essere le dieci, o potrebbe essere già passato mezzogiorno]). L'unica nota positiva è che ha cominciato a nevicare... Mi è sempre piaciuta la neve, anche se è collegata ad avvenimenti decisamente poco felici...

Sto per ricominciare a camminare (per raggiungere Tim [così facciamo un altro saltino in caffetteria, magari?]) quando noto una macchia nera in movimento che spicca sulla strada già imbiancata. La treccia che dondola leggermente, senza cappotto né divisa pesante, Kanda si sta allontanando con passo deciso dal palazzo. Starà andando ad allenarsi, ci scommetto... sorrido un po' triste (mi piacerebbe seguirlo [però non voglio morire]) e mi allontano dalla finestra, riprendendo la ricerca.

Giro l'angolo e finisco quasi con lo sbattere contro Link, che è appena sbucato fuori da una delle porte di servizio.

Non mi fermo nemmeno ma continuo sulla mia strada, tanto so benissimo che sarà lui a seguirmi.

 

“Walker, cosa ci fa in quest'ala del palazzo?”

 

Mi chiede, curioso, mentre mi cammina a fianco. Noto che non ha più con sé il rapporto per Leverrier, quindi ha già compiuto la sua missione...

 

“Link! Com'è andata con il rapporto?”

 

Sono certo che sarà filato tutto secondo i piani, ma sentirsi rassicurare è sempre piacevole...

 

“Tutto a posto. Per quanto la faccenda della scacchiera sia importante di per sé, ai fini della missione era un particolare trascurabile. Piuttosto, si può sapere che sta succedendo qui?”

 

Mi domanda, seguendomi lungo il corridoio.

 

“Sto cercando Timcanpy... è sparito un'altra volta”

“Ancora?”

“Forse è di nuovo qui dentro... Tim?”

 

Apro la porta di quella stanza maledetta, ma non è Timcanpy che vedo.

Davanti ai miei occhi, nella stanza dove Marian Cross probabilmente è stato ucciso, il sovrintendente Leverrier sta facendo colazione seduto comodamente al tavolino.

.

“È la mia nuova creazione, vuoi favorire?”

 

Mi chiede, alzando con fare mellifluo un piattino con la fetta di torta che ha sicuramente preparato personalmente (rischierebbe troppo a mangiare qualcosa preparato da estranei [visto e considerato quanto lo ama il mondo intero, poi...])

 

“Che state facendo... qui dentro?”

 

Gli sibilo contro, cercando di non farmi prendere dalla rabbia per quella palese mancanza di rispetto. Non è il caso di alzare troppo la voce, soprattutto adesso che è in attesa solo di una buona scusa per mettermi sotto chiave...

 

“Anche tu... in questa stanza è vietato l'ingresso, mi pare”

“Tim... da quel giorno... sente la mancanza del maestro... e, ogni volta che lo perdo di vista, continua a venire qui...”

 

Non so perché tento di giustificarmi agli occhi di quell'uomo. Forse spero di ispirargli un'emozione che sia diversa dal disprezzo e dall'odio per gli altri? Non lo so. L'unica cosa che so è che a lui non importa un bel niente dello shisho, non importa niente di noi. Tutto ciò che vuole è vincere questa guerra, e non gli interessa giocare correttamente o meno.

 

“Andiamo, Tim!”

 

Esclamo, facendo avvicinare il piccolo golem che fino a quel momento è rimasto sul davanzale dove si sono ormai seccate le macchie cremisi del sangue di Cross.

 

“Non vuoi favorire?”

 

Mi chiede di nuovo Leverrier, allungandomi direttamente il piatto con la torta.

 

“No”

 

Rispondo deciso, fiero di non aver ragionato con lo stomaco, una volta tanto. Adoro mangiare, ma vendere me stesso e i miei amici per una fetta di torta... questo non lo farò mai.

Sto per uscire, Tim accoccolato sulla spalla, quando il sovrintendente lancia il suo ultimo attacco.

 

“Sei stato tu ad uccidere Marian Cross, Allen Walker? O dovrei dire piuttosto... signor Quattordicesimo?”

 

Rimango un attimo basito dalla domanda, tanto assurda quanto carica di compiacimento e perversa soddisfazione.

Cerca di schiacciarmi, il bastardo, ma non intendo permettergli di farlo. Lanciandogli un'occhiataccia da dietro la spalla, gli ribalto la domanda

 

“O forse, siete stato voi... Sovrintendente?”

 

Mordendomi la lingua per evitare di aggiungere altro, esco da quella stanza maledetta sbattendo la porta con tutta la forza che ho nella mano sinistra.

 

Continuo ad eseguire figure con la spada, cercando di mettere in ogni affondo e in ogni stoccata la massima precisione e la massima velocità. La lama di Mugen fende l'aria con sibili cupi, disintegrando i fiocchi di neve che casualmente incontra sulla sua traiettoria.

Dopo una sequenza particolarmente rapida, sono costretto a fermarmi, la vista che mi si offusca per un attimo (la stanchezza sta cominciando a farsi sentire [ma non per questo ho intenzione di smettere]).

Rimango immobile per qualche secondo ad occhi chiusi, prendendo profondi respiri, mentre avverto il battito del cuore rallentare leggermente.

Nel silenzio assoluto che mi circonda, è più difficile ignorare tutti i pensieri che mi si affollano confusi in testa, la maggior parte dei quali non li vorrei nemmeno pensare

 

(Dannato moyashi,

perché hai voluto a tutti i costi pararmi il culo

con questa storia della scacchiera?

[nonostante il modo in cui ti ho trattato]

Non ha senso cercare di aiutare la gente

mettendo a rischio se stessi:

è inutile, tanto in cambio avrai il contrario di quel che hai dato.

Non l'hai ancora capito?

[io l'ho imparato con...])

 

e l'unico modo che ho per liberare la mente è ricominciare ad allenarmi.

Alzo lo sguardo verso il cielo scuro, osservando i fiocchi sempre più grossi che scendono dondolando dalle nuvole color piombo. Si è alzato un vento lieve ma gelido che ne deforma le traiettorie, rendendole imprevedibili: mi ricordo di quando, tanti anni fa, passavo le giornate di neve all'aperto, cercando di colpire i fiocchi con la spada per migliorare velocità e precisione dei fendenti (e mi ricordo anche quel cretino di un coniglio che appena arrivato già cominciava a rompere, passando ore ad osservarmi senza smettere di blaterare).

È un pezzo che non faccio quest'esercizio... (e adesso non c'è neanche nessun fastidioso spettatore inopportuno)

Distendo le braccia davanti a me, mentre stringo Mugen con entrambe le mani, la lama rivolta alle nubi; un secondo di concentrazione, poi inizio a far roteare la spada, cambiando continuamente impugnatura, ma subito mi accorgo che le dita non mi rispondono bene come dovrebbero: il freddo le ha intorpidite al punto tale da aver quasi annullato le mie percezioni.

Mi fermo infastidito e rinfodero l’arma con un gesto secco. Se non sono in grado di esercitarmi come si deve tanto vale farne a meno (altrimenti mi sembrerebbe quasi di insultare Mugen). Poggio la katana a terra, accanto alla casacca abbandonata sul prato, informe mucchietto bianco nel bianco della neve che gli si è posata sopra.

Ributto indietro la treccia un po' sfatta che mi è scivolata sulla spalla e quasi nemmeno la sento battere lievemente sulla schiena - ormai anche lì ho perso sensibilità a causa del freddo.

Un mezzo sorriso mi incurva per un attimo le labbra poi ricomincio ad allenarmi, il tronco di una grossa quercia come bersaglio dei miei calci. E ad ogni colpo una dozzina di foglie ingiallite cade a terra.

Continuo in quel modo per non so nemmeno quanto tempo, mentre la neve attorno a me prende sempre più i colori cangianti del tappeto di foglie cadute e si ingrigisce sotto i miei piedi.

D’improvviso vedo di nuovo tutto buio e per un attimo sento la testa come galleggiare nel nulla, perdendo il contatto con la realtà. Vacillando mi fermo e sono costretto ad accosciarmi per non cadere, poggiando a terra i pugni per mantenere l’equilibrio. Ho il respiro affannato e il sudore che mi scivola lungo il collo, lasciandosi dietro una scia umida che il vento fa sembrare gelata.

Resterei in questa posizione ancora un po’, giusto il tempo di riprendermi completamente, ma non ne ho il tempo: dei passi che si avvicinano crepitando sul prato mi spingono a rialzarmi in fretta. Lottando contro il capogiro che mi ha colto, mi volto di scatto verso la fonte del rumore, lieve ma amplificato dal silenzio della neve, e devo trattenermi dallo spalancare gli occhi quando mi ritrovo davanti l’ultima persona che mi sarei mai aspettato di vedere (che cazzo ci fa lui qui?)

 


 

PREVIEW

Capitolo 11: Nel bianco rosso sangue e rabbia

Ribatte irritato, protestando il suo diritto a comportarsi come un idiota: liberissimo, non sarò certo io a impedirtelo, mammoletta. Ma questo non ti autorizza a intrometterti nella mia vita (a metterla sottosopra [non posso permettertelo, non deve finire come con lui…]). Tu devi uscirne dalla mia vita, e al più presto (anche se…), e se l’unico modo che ho per ottenere il mio scopo è farti del male, mi spiace per te ma lo farò (anche se… [non voglio])

[…]

Il mio sussurro diventa presto un grido mentre riprendo a spingerlo verso l'albero, ogni spintone a sottolineare con forza ogni singolo punto del mio monologo disperato.

Voglio impedirgli di scappare, da me e da se stesso. Voglio costringerlo a guardarmi in faccia, ad ascoltarmi. E soprattutto voglio una risposta, dannazione!

 


 

IL POST-IT DELLE AUTRICI

Piccola premessa: dato che questa fic è piena zeppa di citazioni e ispirazioni della più disparata origine (la maggior parte delle quali logiche solo per le nostre menti malate XD), d’ora in poi useremo questo spazio per dare i giusti credit a persone e cose che se li meritano e per ogni altra spiegazione relativa al capitolo che avete appena letto.

Dunque iniziamo…

 

-     La frase di Miranda, Allen-kun! Aber… Aber Ich habe nichts gemacht! Ich...” -> "Allen-kun! Ma... Ma io non ho fatto niente! Io..."

 

-     “Andiamo, Tim!”

“Non vuoi favorire?”

Cap. 171, pag. 15

 

-     “Sei stato tu ad uccidere Marian Cross, Allen Walker? O dovrei dire piuttosto... signor Quattordicesimo?”

“O forse, siete stato voi... Sovrintendente?”

Cap. 171 pag. 16

 

Le battute riportate sono nostre traduzioni dalle scan inglesi su Onemanga, da cui abbiamo tratto anche i riferimenti di pagina.

 

Precisiamo che da qui in poi la fic diventerà pesantemente spoiler per quel che riguarda il passato di Kanda per come sta emergendo nelle ultime Night (dalla 188 in avanti, in pratica); se non avete presente quegli avvenimenti, potrebbe risultarvi difficoltoso comprendere gran parte dei riferimenti che sorreggono e giustificano i passaggi del ragionamento (spesso il)logico dello spadaccino.

Ci teniamo però a sottolineare che questo capitolo è stato composto all’incirca a ottobre/novembre 2009 (tenete conto che la fanfic nel suo complesso [15 capitoli per un totale di 132 pagine di Word, Angoli di Allen e post-it vari esclusi] è stata conclusa il 6 gennaio di quest’anno). È stato quindi scritto sulla base unicamente di quel che era emerso all’epoca, integrato poi da ragionamenti e costruzioni mentali nostri, e da allora, per onestà intellettuale, non è stato più modificato se non in minima parte e non nei concetti fondamentali.

Per adesso il tutto è ancora congruente con quanto ci sta raccontando la sensei Hoshino, ma se in futuro non riusciste più ad incastrare la fic nel manga sappiate che è per questo. Speriamo però che apprezziate lo stesso ^^

 

Prima di salutarvi, vogliamo proporvi un piccolo quesito riguardante l’Angolo di Allen.

Come avrete ormai capito, ci stiamo divertendo a far entrare in scena ad ogni capitolo un pg nuovo e a trovare sempre un modo nuovo per pestare Lavi (ma lui se le cerca!). Secondo voi, chi sarà il/la prossimo/a? E da chi e in che modo verrà menato il baka usagi al prossimo giro? Si accettano scommesse! XD

 

Per questo capitolo è tutto! Se avete un qualsiasi dubbio, chiedete pure!

E ricordate… in missing moments we trust!

 

Alla prossima!

Lety&Mistral

 

 

 

NEXT SHOT ON MAY 16th, 2010

Don’t miss it!

 

 

   
 
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