CAPITOLO 29
During
the trip
-Un
momento…mi state dicendo che ci aspettano dieci ore di volo
a
bordo di quella cosa?!-
esclamò
Lilian Luna Potter, decisamente orripilata, tenendo gli
occhi fissi su una dozzina di carrozze ferme al centro del parco di
Hogwarts.
Era la mattina della partenza per San Francisco e le classi del quinto
e del
settimo anno erano state radunate, con tanto di bagagli, per ricevere
le ultime
istruzioni…fra cui la modalità con la quale
avrebbero viaggiato.
-A
quanto pare sì Lily!- sbottò Cassiopea ancora
piuttosto
incazzata nemmeno lei sapeva perché. Era di quest’umore intrattabile
sin dalla sera prima, per causa di
Shane. Il pigiama party con Lily e Glorya era riuscita a distrarla sul
momento,
ma ogni volta che ci pensava a mente lucida sentiva lo stomaco
attorcigliasi
per la rabbia.
-Non
voglio!- annunciò Lily, trattenendosi a malapena dal
picchiare a terra il piede destro avvolto in uno stivaletto di pelle
nero, che
sostituivano i classici mocassini della divisa. Insomma, aveva superato
la sua
paura di volare ma…dieci ore su una carrozza che avrebbe
volato sospesa nel
nulla?! Era decisamente troppo!
-Allora
resti qui? Merlino grazie per questo miracolo!- commentò
una voce sarcastica alle sue spalle; Scorpius Malfoy, che aveva
l’incredibile e
alquanto irritante capacità di trovarsi sempre al posto
sbagliato nel momento
sbagliato, aveva udito la conversazione fra le due amiche.
-No
Malfoy sono decisa a perseguitarti fino alla fine dei miei giorni!-
lo rimbeccò Lily, mentre il Preside Linton stava continuando
a blaterare
qualcosa riguardo il viaggio.
-Considerando
la tua nausea da volo, è già tanto se non decedi
sulla carrozza- ribatté Scorpius ironico.
-Non
scomodarti a venire al mio funerale, in tal caso- fu la
gelida risposta di Lily. Scorpius stava per replicare a sua volta,
quando un
Edward piuttosto scarmigliato si fece largo fra gli studenti sino a
raggiungerli.
-…‘fanculo
Scorps, potevi svegliarmi!- disse rivolto al suo
migliore amico, mentre cercava di riprendere fiato, con le mani sui
fianchi e
il respiro veloce.
Lily
gli si avvicinò e, senza dire una parola, chiuse i bottoni
della camicia candida che Edward aveva infilato di fretta,
aggiustò la cravatta
che era stata a malapena buttata intorno al collo e con un veloce
incantesimo
stirò i pantaloni che probabilmente avevano giaciuto
accartocciati sulla sedia
per giorni interi. Finito di prendersi cura dei vestiti, gli
passò una mano fra
i capelli con l’intento di aggiustarglieli, dato che non
versavano in uno stato
neanche lontanamente decente ed infine osservò la sua opera
soddisfatta.
-Ora
sei presentabile- gli disse altezzosa, conquistandosi un
sorriso da parte del bel Nott.
-Ti
è presa la sindrome della mogliettina?- si intromise
Scorpius,
che non aveva badato al commento dell’amico.
-Scorpius
piantala di darle fastidio!- lo sgridò Cassiopea, che
quel giorno non aspettava altro che sfogare le sue ire su qualcuno.
-E
tu cos’hai? Ti ha morso la tarantola?- replicò il
fratello
acido, puntando gli occhi argentati sulla sorella; per tutta risposta
Cassiopea
gli rifilò un’occhiataccia, prima di tornare a
concentrarsi sulla sua
incazzatura.
-Ehi,
con chi sta parlando Glorya?- domandò poi Scorpius, con tono
neutro, mentre Edward era scappato di nuovo in Dormitorio, dato che
aveva
dimenticato le valigie. Da quando Glorya e Derek avevano smesso di
comportarsi
come fratello e sorella, Scorpius aveva preso a comportarsi in modo
piuttosto
protettivo nei confronti della piccola Zabini, come avrebbe dovuto fare
Derek.
Perciò, vedendola chiacchierare con un ragazzo che non gli
sembrava di
conoscere, assunse immediatamente la modalità pseudo
fratello geloso.
-Liam
Mackenzie- rispose Lily, dato che Cassiopea, l’informatrice
ufficiale del gruppo, si era chiusa in un ostinato silenzio.
-E
chi sarebbe, di grazia? Ha una buona reputazione oppure è un
puttaniere?- chiese Scorpius, come se lui non appartenesse a
quest’ultima
categoria, -devo andare a spaccargli la faccia? Non mi piace per niente
come la
guarda…- continuò imperterrito Malfoy, osservando
Liam che portava una lunga
ciocca di capelli dietro l’orecchio di Glorya, con fare
delicato.
-Piantala
Malfoy!- lo interruppe Lily, esasperata da tutte quelle
domande, -è un bravo ragazzo, a differenza tua, e non sta
facendo niente di
male!-
-Mmh…-grugnì
Scorpius poco convinto, mentre finalmente gli
studenti delle prime file iniziavano a salire sulle varie carrozze. A
quella
vista Lily sbiancò letteralmente, mentre tragiche immagini
di carrozze che
precipitavano nel vuoto le invadevano la mente. Chiuse gli occhi,
concedendosi
un breve momento di debolezza, e non li riaprì neanche
quando sentì una mano
stringere la sua, immaginando che si trattasse di Cassiopea o di Edward.
-Okay,
ce la posso fare…ce la posso fare…-
mormorò più rivolta a
sé stessa che ad altri, e sentì che la sua mano
veniva lasciata; questo le
causò uno strano senso di vuoto, che Lily cercò
di scacciare con una scrollata
di spalle. Si avviò poi con passo funereo verso la carrozza
che le spettava,
seguita da Cassiopea ancora imbronciata e da Glorya, che in vista della
partenza aveva salutato Liam per raggiungere le sue amiche. Vedendo che
anche
Scorpius, come Derek e Edward si stava apprestando a salire sulla sua
stessa
carrozza, Lily commentò:
-Che
cosa staresti facendo Malfoy, di grazia? Non vai a tenere
compagnia a Marìkaa?-
-Perché
dovrei, c’è già il tuo adorato
fratellino con lei!-
ribatté Scorpius, sistemandosi comodamente accanto a lei,
alias occupò mezzo
sedile spaparanzandosi a suo piacimento.
Scorpius
aveva detto la verità: Albus stava galantemente aiutando
l’imbranata Marìkaa a salire su un’altra
carrozza, insieme a Rose, Molly ed
altri loro amici. Alla vista dell’americana, di nuovo le
viscere le si
attorcigliarono dolorosamente…possibile che il solo guardare
quella chioma
scompigliata di ricci e le Converse malandate le procurasse un bruciore
allo
stomaco?
Autoconvincendosi
di odiare la yankee esclusivamente
per il rapporto d’amicizia che la legava a suo
fratello, Lily diede un elegante spintone a Scorpius
affinché le facesse posto.
Il
viaggio iniziò in uno strano silenzio.
Lily,
troppo occupata a fingere di star bene quando in realtà
sentiva la colazione ballare la salsa nello stomaco, teneva la bocca
chiusa per
evitare di mostrare a tutti cosa aveva mangiato quella mattina,
Cassiopea se ne
stava con le braccia serrate rigidamente intorno al corpo e le labbra
strette
in una smorfia buffa e Glorya invece fissava il cielo limpido con occhi
sereni.
Suo fratello Derek di tanto intanto la osservava, ma il suo era uno
sguardo
nostalgico e triste più che arrabbiato, mentre Edward seduto
accanto a lui
stava rovistando nella sua borsa di pelle alla ricerca di qualcosa che
sicuramente aveva scordato in Dormitorio nella fretta di raggiungere
gli altri
nel parco. Infine Scorpius, dopo aver lanciato un’occhiata
perplessa al resto
della comitiva, domandò con il suo solito fare scocciato:
-Beh?
Avete lasciato l’uso della parola a terra?-
-Ah,
ah simpatico Scorps…no, per colpa tua ho lasciato a terra il
mio fantastico orologio da polso!- lo rimbeccò Edward, che
infine aveva
rinunciato alla ricerca.
-Colpa
mia?! Sei tu che non ti sveglieresti neanche se venisse giù
tutta Hogwarts di colpo!- ribatté Scorpius, che
effettivamente quella mattina
aveva tentato con tutte le sue forze di tirare giù
l’amico dal letto, senza
riuscirvi.
-Io
non ti ho sentito!-
-E
allora se sei sordo non è colpa mia!-
Probabilmente
sarebbero andati avanti a beccarsi ancora per un bel
po’ se Cassiopea non fosse intervenuta urlando istericamente:
-Bastaaa!
Piantatela! Siete peggio di due bambini!-
Edward
e Scorpius tacquero di colpo, probabilmente scioccati dal
fatto che Cassiopea, solitamente così composta, come si
conviene ad una
signorina del suo status sociale, avesse urlato come una volgare
Babbana.
-Sentì
un po’- l’apostrofò Scorpius con gli
occhi argentati
ridotte a fessure, mentre Derek e Glorya sembravano persi nel loro
mondo (che
fossero innamorati?) e Lily stava diventando sempre più
esangue per la nausea,
-che cosa ti prende? È da stamattina che sei intrattabile!-
-Ha
parlato Mister Gentilezza!- fu l’acida risposta di Cassiopea.
-Adesso
o la pianti immediatamente e mi dici che cazzo ti prende
oppure io riduco in cenere con un incantesimo irreversibile il tuo
baule pieno
di abiti. Sai che lo farò- la minacciò Scorpius,
serissimo.
Di
fronte alla prospettiva di perdere per sempre i suoi preziosi
abiti, Cassiopea si decise a raccontare che cos’avesse,
seppur controvoglia.
Lily,
per nulla intenzionata a perdersi la confessione dell’amica
–la sera prima Cassiopea non aveva voluto raccontare nulla
riguardo
l’incursione nel Dormitorio rosso-oro e lei e Glorya non
l’avevano forzata-
cercò di distogliere la sua attenzione dai propri mali per
ascoltare la
biondina.
-Sei
un rompipalle Scorpius! Una spina nel fianco, come tutti i
ragazzi! Prendiamo Shane Burke: una continua rottura di scatole per
cinque
anni! E tu mi piaci, e tu sei bellissima, e io non posso vivere senza
di te, e
sei il mio sole- cominciò a sproloquiare Cassiopea, imitando
il tono di Shane
con un crescendo d’ira, - e io che lo tratto male, lo
rifiuto, lo disprezzo e
poi? Che fa l’imbecille quando finalmente mi decido a
mostrargli un minimo di
cortesia? Che fa? Si fa trovare avvinghiato a quella sgualdrina di
Vanessa
Blindsworth, appolipato come se non toccasse carne femminile da un
secolo!-
concluse, con le chiare gote arrossate per la rabbia.
-Io
lo ammazzo!-
-Io
lo affatturo!-
Lily
e Scorpius si guardarono in faccia e ci mancò poco che si
sorridessero per le due esclamazioni quasi simili; ma loro erano Lily Potter e Scorpius Malfoy,
perciò non si
sorrisero.
-Cioè,
mi stai dicendo che tu non ti sei filata questo tizio per
cinque anni e poi ti arrabbi se lui si fa un’altra?- chiese
Edward, logico. Non
avesse mai detto una frase del genere: Cassiopea gli pestò
con violenza un
piede, prima di replicare:
-È
un Nato Babbano, Edward! Per di più Grifondoro! Quale
Slytherin
Purosangue sana di mente penserebbe mai di avvicinare un essere del
genere?-
A
quelle parole Edward le diede ragione, seppur con i lacrimoni
agli occhi per il violento pestone, mentre Scorpius, che come fratello
era uno
schifo a consolare, le domandò:
-E
tu invece per quale diavolo di motivo avevi pensato di essere
gentile con lui?-
Lily
annuì, ma consapevole che in questo modo stava dando ragione
a Scorpius, si bloccò a metà del gesto; Glorya,
interessata anche lei ora al
mondo che la circondava, notò Lily e le fece un mezzo
sorriso.
-Perché
io, a differenza tua, ho un cuore-
lo gelò Cassiopea e Scorpius si irrigidì
impercettibilmente
a quelle parole; Cassiopea era una delle pochissime persone in grado di
ferirlo.
Un
pesante silenzio calò nella carrozza dopo le parole della
bionda Malfoy.
-Beh,
ma infondo un cuore a che serve?- disse Lily pragmatica, per
spezzare l’atmosfera tesa. Ottenne l’effetto
sperato: Cassiopea finalmente
sorrise, Glorya e Edward scoppiarono a ridere, Derek tese le labbra nel
suo
tipico sorriso distaccato e Scorpius sollevò appena
un angolo delle labbra perfette.
-Sempre
la solita acida! Chissà che Edward non riesca ad
addolcirti prima o poi…- commentò poi Glorya, con
un sorrisino furbo.
Cassiopea, che conosceva bene suo fratello, lo vide pietrificare
-Come
sta facendo un certo Liam Mackenzie con te?-
Glorya
arrossì e replicò con poca convinzione:
-Liam
è solo un amico!-
-Sì
come no…- commentò Lily con aria di chi la sa
lunga; poi
avvertendo un conato di vomito in arrivo si premette le mani sulla
bocca e
chiuse gli occhi.
-Lily!
Tutto bene?- domandò Edward preoccupato mentre Derek con un
incantesimo inumidiva un fazzoletto da metterle sulla fronte.
Lily
annuì senza aprire gli occhi né togliere le mani
dalla bocca;
nel frattempo Cassiopea le stava detergendo la fronte sperando che
questo la
facesse star meglio.
-Forse
dovremmo fermare la carrozza. Non vorrei mai che sporcasse
tutto rigettando la colazione- propose Scorpius, del tutto indifferente
al
fatto che Lily stesse male.
-Se
Lily resiste ancora un po’ non dovrebbe esserci bisogno di
fermare la carrozza: il Preside Linton ha detto che ci sarà
una sosta in Scozia
prima della traversata più lunga verso l’America ed ormai sono quasi le
dieci- ribatté Glorya,
controllando l’orologio da polso grigio perla. Aveva ragione:
tempo un quarto
d’ora e la carrozza iniziò una lenta discesa verso
il territorio scozzese, dove
avrebbe sostato per una mezz’oretta. Lentamente tutti gli
studenti scesero
dalle carrozze, per prendere un po’ d’aria e
sgranchirsi le gambe, come anche
Cassiopea che corse dal Preside per avvertirlo che una studentessa
stava poco
bene.
Linton
immediatamente si diresse verso Lily e dopo averla
esaminata con calma disse:
-Sarebbe
meglio che la signorina Potter restasse
sdraiata…provvederò anche ad oscurare i
finestrini della carrozza, di modo che
non veda il vuoto sotto di sé. Nel frattempo consiglio di
assumere queste
pastiglie ogni due ore- aggiunse posando accanto a Lily, che stava
sdraiata su
un telo posto sull’erba con gli occhi chiusi e le orecchie
tappate (sintomo di
svenimento) un sacchetto di pillole scure.
-Credo
anche che avere troppe persone attorno le tolga
l’aria…disponetevi nelle altre carrozze di modo da
lasciare con la signorina
Potter una sola persona- ordinò poi, prima di allontanarsi
per sequestrare un
paio di Caccabombe che aveva intravisto nelle mani di un Tassorosso del
quinto
anno.
Rimasti
soli, Cassiopea, Glorya, Edward, Derek e Scorpius si
guardarono l’un l’altro chiedendosi con lo sguardo
a chi sarebbe toccato il
gravoso compito di vegliare un’apparente moribonda Lily.
-Ecco,
se vedessi Lily vomitare credo che vomiterei anch’io subito
dopo…- iniziò a dire Edward, che avrebbe davvero
voluto rimanere con Lily, ma
proprio non avrebbe resistito alla visione del contenuto del suo
stomaco.
-Eh,
anch’io sono piuttosto sensibile al rigetto- ammise
Cassiopea, che effettivamente sin da bambina al solo sentire odore di
succhi
gastrici si sentiva male.
-Non
credo che Lily gradirebbe avere me accanto- commentò Derek,
riferendosi all’amicizia poco profonda che lo legava alla
Potter.
-Non
è che io non ci tenga a stare accanto a Lily,
ma…mi sembra
che anche qualcun altro abbia bisogno di me- disse Glorya, notando Liam
appoggiato ad un albero, in disparte e solitario.
-Ho
capito! Ci rimango io con lei! Begli amici però!-
sbottò
Scorpius, notando che per un motivo o per un altro tutti si erano
tirati
indietro. Non sapeva che, almeno per
quanto riguardava sua sorella e Glorya, il defilarsi faceva parte di un
machiavellico piano…
Così,
sotto lo sguardo deluso di una Marìkaa che lo osservava da
lontano, Scorpius aiutò una Lily semi incosciente ad alzarsi
e la riportò sulla
carrozza.
*****
Quando
Lily riaprì gli occhi, non capì immediatamente
dove si
trovava. Sentiva di essere sdraiata e avvolta in qualcosa di caldo, ma
il buio
non le permetteva di riconoscere l’ambiente intorno a lei. Ci
volle qualche
secondo prima che si ricordasse che erano in viaggio per
l’America a bordo di
orribili carrozze volanti e che lei si era sentita male dopo neanche
un’ora
dalla partenza.
-Qualcuno
accenderebbe la luce?- domandò, sentendosi stupida; non
sapeva se ci fosse qualcuno in ascolto. Sentì un sussurro e
la carrozza
s’illuminò di colpo, rivelando Scorpius Malfoy
seduto sul sedile di fronte al
suo. Si era allentato la cravatta della divisa e aveva sbottonato i
primi due
bottoni della camicia; i capelli chiari, appena più lunghi
sul davanti, erano
leggermente scompigliati, come se vi avesse passato una mano in
mezzo…era da
togliere il fiato, ma in quel momento non sembrava essere consapevole
della sua
bellezza.
Lily
si sentì improvvisamente
brutta, cosa che non aveva mai pensato di sé in
tutta la sua vita.
Non
osava immaginare lo stato del suo viso, o peggio ancora dei
suoi capelli; sapeva per esperienza che la nausea da vertigini
sconvolgeva il
suo aspetto.
-Ben
svegliata, bell’addormentata- disse Malfoy ironico,
interrompendo il filo dei suoi pensieri. Lily lo guardò
confusa: per quale
diavolo di motivo si trovava da sola con lui, al buio, senza
maglioncino della
divisa, la camicetta semiaperta e a piedi scalzi?
Evidentemente
Scorpius notò il suo cipiglio perplesso, perché
disse:
-Se
ti stai chiedendo come mai sei in questo stato pietoso e
perché qui ci sono solo io, ti rispondo che a) sei stata
colta dalla tua
patetica nausea da volo, perciò sei stata male e sei
svenuta, b) Linton ha
voluto che solo uno di noi rimanesse con te e la sfortuna ha voluto che
toccasse a me questo gravoso compito e c)ti ho tolto il maglioncino e
aperto la
camicia per farti respirare meglio-
-Scorpius
Malfoy: un futuro da medimago- annunciò Lily sarcastica,
e prima che lui avesse modo di replicare, aggiunse:
-Quanto
manca all’arrivo?-
-Mi
hai preso per l’ufficio informazioni?- ribatté
Scorpius
scocciato ma poi, dopo aver controllato l’ora, rispose:
-ancora cinque ore al
massimo-.
-Cosa?!?!
No, io voglio scendere!!! Voglio scendere!!!- si lamentò
Lily, in tono capriccioso. Apparentemente la nausea si era calmata ma
aveva
bisogno di aria, di un bagno e di cambiarsi d’abito.
-Certo,
aspetta, vado a chiedere a Linton di fermarci, perché Lily
Potter è una piaga di prima categoria!- la zittì
Scorpius, che già non la
sopportava più. Perché Lily quando dormiva era
così tenera, così bella che gli
faceva venire voglia di stringerla a sé e cullarla, e invece
quando si
svegliava diventava la persona più odiosa al mondo?
-Davvero
lo faresti? Che carino che sei Malfoy!- fu la risposta di
Lily, che insieme alla salute aveva recuperato anche tutto il suo
veleno.
-Come
no, tutto per
Lily
aprì bocca per replicare ma, sentendo una nuova ondata di
malessere in arrivo, la richiuse, sbiancando d’un colpo.
Scorpius
immediatamente estrasse una pillola scura dal sacchetto datogli da
Linton e,
avvicinatosi in un lampo a Lily, la aiutò a ingerirla con un
po’ d’acqua dopo
averla fatta sedere.
-Meglio?-
le chiese, mentre teneva ancora un braccio intorno alla
sua sottile vita e l’altra mano fra i capelli a sorreggerle
la testa. Lily per
lunghi momenti rimase immobile, ma sentendo che la pastiglia stava
facendo
effetto, annuì lentamente.
A
quel punto Scorpius avrebbe dovuto aiutarla a stendersi,
coprirla con una coperta termica che la raffreddasse un po’ e
tornare a sedersi
di fronte a lei, ma non lo fece. I
suoi
capelli erano così morbidi, così
profumati…e la sua vita così sottile,
così
fragile…
Lily
avrebbe dovuto delicatamente staccarsi da Scorpius, tornare a
sdraiarsi e magari dormire, ma non lo
fece. Le sue braccia intorno a lei erano così
solide, così calde…la sua
mano fra i capelli così piacevole…e il suo
respiro sul collo così fresco…
-Scorpius…-
disse piano Lily e non era la solita Lily acida,
sarcastica, arrogante e piena di sé, ma una ragazza che
stava male e aveva
bisogno di conforto.
-Sì?-
rispose lui, non rigido, non ironico, non distaccato, ma
tranquillo.
-Posso
appoggiarmi a te?- chiese Lily, ma senza aspettare un suo
consenso, posò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi.
Sapeva che
Scorpius non l’avrebbe respinta: c’erano quei rari,
rarissimi e preziosi
momenti in cui smettevano di essere Potter e Malfoy, di detestarsi e di
litigare, per essere semplicemente Lily e Scorpius.
Scorpius
per tutta risposta tolse la mano dai suoi capelli, per
passargliela intorno alle spalle; così sistemati, entrambi
si addormentarono,
sentendosi in un certo modo completi.
Spazio autrice:
Come
annunciato qualche
giorno fa, ecco a voi il ventinovesimo capitolo.
Mi rendo conto che questa cosa non possa neanche essere definita
capitolo e non
mi stupirò se le vostre recensioni –sempre che ce
ne siano- saranno piene di
“che schifo” e “ritirati!”
Ci tengo a precisare un paio di cose: Cassiopea e Glorya hanno lasciato
sola
Lily con Scorpius non perché non gliene importasse nulla
della salute della
loro amica…ma per un piano che hanno ideato e che nei
prossimi capitoli
spiegherò. Derek è effettivamente innamorato di
una ragazza, ma anche questa storia
verrà delineata meglio nei prossimi capitoli,
così come quella di Glorya e
Liam, che per ora sembra avviata bene ma in futuro
incontrerà non pochi
ostacoli e che in questo capitolo ho lasciato un po’ da parte.
Se Scorpius e Lily vi sembrano sulla buona strada, vi
sbagliate…e non
dimenticatevi di Edward e Marìkaa, che faranno di tutto per
tenersi stretti i
loro amati.
Bene, mi sembra di aver detto tutto quello che c’era da dire
su questa
schifezza e ora passo a cose più serie.
Ringrazio davvero di cuore tutti coloro che mi hanno mostrato il loro
sostegno,
con le loro “recensioni”: può sembrare
stupido, lo so, ma in momenti come
questi è confortante sapere che voi ci siete, anche se non
ci conosciamo.
Grazie davvero, grazie.
Mi devo inoltre scusare con tutte le persone che hanno recensito
l’ultimo
capitolo da me postato: dalla prossima volta in poi spero di riuscire a
rispondere alle vostre recensioni e vi chiedo perdono se questa volta
non
riesco a farlo. Scusatemi, davvero.
Nonostante io faccia pena come autrice, spero ci sia ancora qualcuno
che mi
recensisce…mi farebbe davvero piacere vedere se la storia
piace ancora o meno.
Bene, dopo avervi annoiati a sufficienza (immagino siate svenuti di
fronte a
questo lungo e noioso commento) chiudo qui il mio sproloquio,
ringraziandovi e
scusandomi ancora.