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Autore: Eliatheas    02/05/2010    12 recensioni
I miei genitori adoravano la perfezione.
Fin da quando ero bambina, me ne ero resa conto. La mia stanza era perfettamente quadrata, non un centimetro di più. Le mura erano state dipinte di azzurro vivo con cura maniacale, i mobili tutti sistemati ad almeno dieci centimetri di distanza tra loro. Era un gioco perfetto ed io vi vivevo nel mezzo. A me, quella perfezione, faceva paura. Tentavo di deturparla in qualsiasi modo, seminando disordine ovunque, ma ciò che ottenevo erano solo sgridate e punizioni, non mi sentivo mai veramente libera.
Venivo rinchiusa nella mia camera, dalle pareti azzurre senza una minima traccia di sbavatura, dormivo nel mio letto ben distanziato dall’armadio, vivevo nella mia stanza quadrata. E mi sentivo soffocare ogni volta.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perfection

Perfection

 

I miei genitori adoravano la perfezione.

Fin da quando ero bambina, me ne ero resa conto. La mia stanza era perfettamente quadrata, non un centimetro di più. Le mura erano state dipinte di azzurro vivo con cura maniacale, i mobili tutti sistemati ad almeno dieci centimetri di distanza tra loro. Era un gioco perfetto ed io vi vivevo nel mezzo.
A me, quella perfezione, faceva paura. Tentavo di deturparla in qualsiasi modo, seminando disordine ovunque, ma ciò che ottenevo erano solo sgridate e punizioni, non mi sentivo mai veramente libera.
Venivo rinchiusa nella mia camera, dalle pareti azzurre senza una minima traccia di sbavatura, dormivo nel mio letto ben distanziato dall’armadio, vivevo nella mia stanza quadrata. E mi sentivo soffocare ogni volta.

 

I miei genitori adoravano la perfezione.

Quando ero adolescente, loro pretendevano tutto da me. Tutto ciò che io non potevo dar loro, perché io non ero perfetta come volevano loro, io ero io. Si aspettavano troppo, io non potevo farcela. Voti alti, vita brillante, condotta eccellente, amici importanti … volevano questo da me.
Io non ci riuscivo. La perfezione ora non mi faceva paura, ma era un luogo lontano a cui arrivare. Ed io correvo, correvo il più veloce possibile, ma non arrivavo mai a destinazione. Sembrava che quel luogo si allontanasse ogni volta che io facevo un passo in quella direzione.
Ed io vivevo con i miei voti normali, con una vita normale, una condotta normale e degli amici normali. E mi sentivo soffocare ogni volta.

 

I miei genitori adoravano la perfezione.
Quando avevo diciassette anni, loro si lamentavano perché non ero mai stata abbastanza e mi presentavano la vera perfezione che si stagliava tutti i giorni davanti ai miei occhi: mia sorella Molly. La usavano come esempio per farmi sentire inferiore. Molly era bella, si era diplomata col massimo dei voti, aveva amici brillanti ed una vita perfetta. Molly era la perfezione che loro adoravano e che io non riuscivo a raggiungere.
Passai l’estate prima del mio ultimo anno ad Hogwarts chiusa nella mia camera soffocante, dalle pareti azzurro vivo a piangere silenziosamente, chiedendomi perché la perfezione sembrava negarsi davanti a me. E mi sentivo soffocare ogni volta.

Ero tornata al punto di partenza.

 

I miei genitori erano malati di perfezione.
Tuttora non so cosa li abbia spinti a cercare sempre con ansia quella perfezione che a me mancava, non so cosa facesse in modo che loro ambissero ad essere impeccabili sotto ogni punto di vista.  Non lo so e forse non lo saprò mai.
Non lo saprà mai neanche Molly, intrappolata nella sua vita perfetta, che non ha mai il tempo per parlare con me, rinchiusa nelle sua quattro mura azzurre di vita.
Ma io l’azzurro l’ho esorcizzato, io l’ho portato fuori da quel mondo. Ho portato via la mia camera soffocante dalla mia vita. Io l’azzurro l’ho addosso, i miei capelli neri sono tinti a ciocche azzurre. Ed io mi sento bene per questo. Non perfetta. Ma bene. Felice con me stessa. Non è meglio questo?

 

I miei genitori erano malati di perfezione ed erano intrappolati nella loro vita quadrata.
Ed io, invece, sono viva.

 

 

 

Angolo Autrice

 

Lo so, non scrivo da una vita. Lo so, credetemi.

Questa storia è su Lucy Weasley, la mia Lucy. So che questa visione è un po’ troppo esagerata e non vedo neanche Percy e Audrey come dei genitori che esigono la perfezione dai loro figli, ma mi è uscita così. Anche perché è vista dal punto di vista di Lucy, e la mia Lucy è un tipetto melodrammatico.

Comunque, come già detto, per ora le mie long sono momentaneamente sospese. Per Confessions … be’, non so se la continuerò così. Sto tentando di riscriverla da capo, ma poi vi farò sapere meglio, promesso ù.ù

 

grazie per aver letto <3

El.

 

   
 
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