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Autore: LunaMirtilla    24/08/2005    3 recensioni
Siete stufi delle solite storie?
Vi siete stancati di sentire racconti insensati su personaggi matti, o assurde love-story tra persone che tra loro non hanno alcun collegamento logico?
Peggio per voi!
Perché...
La casa editrice Salami presenta....
HARRY BLUNT e IL PRINCIPIO MEZZO PAZZO, di Mirtilla Malcontenta e Luna Lovegood!!!
Questo è il nuovo, attesissimo (Come no!) racconto a puntate, che narra la più stupida ed avvincente storia (ok, forse più stupida e meno avvincente...) dove...(ok, ok, forse molto stupida e per niente avvincente) dove potrete vedere Billie Joe, come nuovo insegnante di Erbologia, alle prese con ritmati duetti assieme alle marjuandragole, mentre Darth Vader si cimenterà in noiosi monologhi durante le lezioni si Difesa contro il Lato Oscuro.
Potrete sentire la vera storia della famiglia di Voldemorto (Ops!..volevo dire colui-di-cui-non-mi-ricordo-il-nome!), che comprende praticamente metà dei personaggi del racconto.
Il tutto coronato dalle assurde visioni apocalittiche e dagli ululati di Harry Blunt, che con l'aiuto del clone Weasley e del robot multifunzione Hermione, dovrà certcare di snodare questa matassa di assurdità, e salvare il mondo dei pazzi (ehm, scusate, volevo dire, il mondo dei maghi!).
Leggete e recensite...it's beautifuuuuuuuul!!!
Genere: Parodia, Demenziale, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Per la serie HARRY BLUNT ed IL PRINCIPIO MEZZO PAZZO
Atto Primo: “L'APOCALISSE!”
-Hai lavorato bene, Darth Sirius.- ammise Lord Voldemorto, con la sua solita voce gelida. Le sue parole echeggiarono per la stanza buia, nella quale erano riuniti i mangiamorti, avvolti nelle loro vesti drappeggianti.
I suo occhi rossi scrutarono il buio. Quanto tempo aveva passato tra quelle mura, quando era ancora un ragazzo. Quanto tempo aveva passato lì, da solo, a scrutare l'oscurità, in silenzio. E quanti anni erano passati dall'ultima volta che ci aveva messo piede. Eppure quella stanza era ancora così, come il ricordo vivido stampato nella sua mente. Come cinquant'anni prima.
Le labbra di Darth Sirius s'incresparono in un sorriso. -Grazie, padrone.- Sussurrò a mezza voce.
Lord Voldemorto cominciò a misurare con passi lunghi la stanza immersa nell'oscurità. Neanche a dirlo, incespicò sul suo mantello e cadde con la faccia a terra. Sbuffò e si rialzò in piedi.
Dopo tredici anni di vita incorporea non era facile riprendere con dimestichezza il perfetto controllo degli arti.
Riprese a parlare: -Grazie alla tua abilità di spia ora abbiamo tutte le informazioni che ci servono sull'Ordine dell'Infelice e su chi progetta di uccidermi. La tua ottima interpretazione e la tua morte fasulla hanno indebolito ancora di più la fragile mente del giovane Blunt, che ora ti crede defunto. Hai lavorato bene, ed il signore Voldemorto ti ricompenserà... ma non ora.-
Sirius non disse nulla. Non era interessato ad alcuna ricompensa, ora.
Aveva passato dodici anni ad Altolà, e due a scappare da quei maledetti Disegnatori per colpa di stupide voci che lo accusavano di aver venduto i suoi migliori amici a Voldemorto, ed aver fatto saltare in aria una strada piena di bubboni. Poi si era rifugiato nell'Ordine dell'Infelice, e finto amico di quel povero pazzo. Ma, sapete una cosa? Le voci erano vere. Lui era davvero il più grande alleato di lord Voldemorto, e la sua copertura da spia durava ormai da tre anni.
E perché faceva tutto questo? Perché aveva sprecato una vita da doppiogiochista?
Ma per Bruttatrix, ovvio.
Ora non gli interessava alcuna ricompensa. Avrebbe lasciato che quello stupido vecchio giocasse a conquistare il mondo con tutti i suoi mezzi e, una volta che agli avrebbe ottenuto tutto quello che voleva, una volta che la sua mente maligna sarebbe stata consumata dal potere, l'avrebbe tolto di mezzo per sempre. Ed allora, Bruttatrix Lastrenge si sarebbe decisa ad amare solo lui, ed ad affiancarlo nel dominio del mondo.
Voldemorto si rivolse alla cerchia di mangiamorti attorno a lui. -Ascoltatemi. Usciamo da un fallimento. Abbiamo perduto la profezia, e quel cretino di Amedeo Malfoy è finito ad Altolà. Ma tutto questo non ha più importanza. Ora vedrete che l'ago della bilancia penderà dalla nostra parte, perché ho pronta un'arma. Un'arma che la famiglia Riddle (che devo ammettere, è più ricca di maghi di quanto immaginassi) custodisce da anni, e che serba solo ed esclusivamente al suo ultimo erede. Non troverete il nome di quest'arma nei libri di scuola, quest'arma non ha nome. Ma è la più potente che sia mai esistita su questa Terra. Quest'arma, è in grado di risvegliare i morti dal loro sonno eterno.-
Voldemorto tacque, per assaporare il gusto di quelle sue parole.
I mangiamorti si lanciarono sguardi esasperati, ed uno di loro bisbigliò udibilmente: -Ci risiamo.-
Voldemorto aspettò che i mormorii si spensero e riprese a parlare. -Sapete, vero, che significa questo? Significa terrore, panico! I signori oscuri della storia torneranno ad allearsi a noi! Risveglieremo Darth Sidious, Sargon, la Maga Magò e la strega cattiva di Hansel e Gretel!-
Sul suo volto serpentino si allargò un sorriso. -Ma prima, dobbiamo far sì che io diventi davvero l'ultimo erede dei Riddle. E per fare ciò mi serve il vostro aiuto. Dobbiamo eliminare tutti i miei parenti ancora in vita, di ogni genere e grado. E dove possiamo trovarli, se non ad Hogwarts?-
Voldemorto rise, rise ancora, e la sua risata si trasformò in colpi di tosse ed echeggiò per tutta la stanza.
Adesso basta, pensò.Questo è troppo, devo trovare una farmacia.

L'adolescente sedicenne Harry Blunt (figlio del celebre cantante-auror James Blunt e di Lily Joe, entrambi deceduti) si ingarbugliava nelle coperte e gemeva nel buoi del dormitorio di Grifondoro, la cicatrice in fiamme ed il volto coperto di sudore freddo.
Si svegliò di soprassalto con i piedi annodati alle orecchie, ed inciampò nelle coperte nell'inutile tentativo di raggiungere il bagno. Troppo tardi.
Il vomito gli esplose dalla bocca, scorse torrenziale sul suo pigiama e sporcò il pavimento di pietra. Stava malissimo: la cicatrice gli bruciava ed il mal di testa gli dava l'impressione di trovarsi su di un'altalena rotta. Oltretutto le orecchie e le gambe cominciavano ad indolenzirsi.
L'aveva sognato! Di nuovo quel terribile incubo!
Rotolando, raggiunse il letto di Ron (il penultimo dei sette cloni Wesley), ma, sfortunatamente, inciampò sul ragazzo che, attirato dal rumore, aveva tentato di raggiungere Harry. Blunt rotolò via. Ron finì con il naso a pochi centimetri dalla grossa, puzzolente macchia verde.
-Capperi!- esclamò.
Anche il giovane Blunt prese a fissare la pozza maleodorante. -No...cavoli.- Lo corresse.
-Hai ragione Harry. Cavoli. Saranno cavoli amari quando la McDonald lo scoprirà.-
-No, Ron.-insistette l'amico -Erano cavoli lessi che ho mangiato ieri. Oggi li ho vomitati, ma devo dire che non erano per niente amari.-
-Oh...- fece Ron comprensivo, snodando i piedi dalle orecchie dell'amico.
Non appena Harry Blunt riprese il completo controllo dei suoi arti e della sua faccia, si pulì la bocca sul pigiama e cominciò a urlare senza ritegno. -L'APOCALISSE! HO SOGNATO L'APOCALISSE, RON...LA FINE DEL MONDO!-
Qualcuno, nel buio del dormitorio, grugnì pigramente e nascose la testa sotto il guanciale. Qualcun altro gridò: -Dacci un taglio! Qui vogliamo dormire!-
Harry abbassò la voce. -Ho sognato la fine del mondo.-
L'amico annuì preoccupato. -Calmati, Harry. Siediti e raccontami il tuo incubo.-
-COME FACCIO A CALMARMI?- gli urlò di rimando Blunt -Ho sognato di sposarmi con la signora Figg, e l'ho anche baciata! Poi, all'improvviso, la sua dentiera si è staccata ed ha cominciato ad inseguirmi!-
Ron cominciò a rotolarsi per terra dalle risate. -Whow, che incubo!- Sussurrò tra le risa.
Harry s'infuriò ancora di più. -NON CAPISCI!- gli urlò, adirato -Vuol dire qualcosa, è una premonizione, un presagio di sventura!-
Ron continuò a ridere come un imbecille.
Ma perché? Perché nessuno lo prendeva mai seriamente? Dopotutto era il ragazzo della profezia, il solo che avrebbe potuto salvare il mondo dalle grinfie di Voldemorto!
Perché i suoi amici continuavano a ridere di fronte alle sue apocalittiche premonizioni?
Harry smise di sprecare inutilmente fiato.
Ron non poteva capire. Hermione non poteva capire. E crogiolarsi nell'autocommiserazione non sarebbe servito a niente.
C'era solo una persona in grado di rispondere alle sue domande, e ora si trovava sulla Torre Nord. Sibilla Conan.

Volete sentire il seguito della storia? Non perdetevi la prossima, appassionante puntata di Harry Blunt ed il principio mezzo pazzo: IL NUOVO INSEGNANTE DI ERBOLOGIA!!!
  
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