Capitolo 1
Un ragazzo di nome Luca
“Luca!”.
“Luca,
alzati! La sveglia è già suonata! E’ il tuo primo giorno di scuola e sei già in
ritardo!!!”.
“Luca!!!!!”.
Luca
cadde dal letto per lo spavento, non accorgendosi nemmeno che la sveglia aveva
già suonato l’allarme da dieci minuti. Si vestì più fretta che poteva,
mettendosi addirittura una scarpa diversa dall’ altra, e scese, non proprio per
mangiare, ma per assaggiare le prelibatezze che c’erano in tavola: mancavano
soltanto cinque minuti all’ inizio delle lezioni e non aveva tempo di gustarsi
i biscotti con
Luca
Ferranti è un ragazzo di quindici anni, frequenta la classe IIB del liceo, e
non è certamente quello che si definirebbe un “secchione”. Anzi, odia lo studio
e ,talvolta, si addormenta in classe, soprattutto nelle ore di matematica con
il professore Ernesto Baresi, che egli non trova particolarmente simpatico,
come il suddetto professore trova particolarmente antipatico il “piccolo
detective”. Una volta gli aveva dato una nota sul registro soltanto perché
aveva svolto alla lavagna, la formula dell’area del rettangolo invece che
quella del triangolo, sospendendolo da scuola per una settimana. Le uniche ore
di lezione in cui il ragazzo presta molta attenzione senza mai distrarsi un
solo istante, sono quelle con l’insegnante di biologia, la professoressa Angela
Minetti, la quale per le sua dolcezza, ma soprattutto per le sue fattezze
fisiche, suscita una certa euforia negli ormoni degli studenti maschi, i quali
seguono ogni singola parola della professoressa, senza mai toglierle gli occhi
di dosso.
Luca
è un ragazzo alto ma non troppo – altrimenti le ragazze non riuscirebbero a
baciarlo, se fosse troppo alto – ha i capelli neri come l’ebano e gli occhi di
un azzurro così inteso che a volte si confondono con il colore del cielo.
Luca,
come tutti i suoi coetanei, ha nella sua camera un poster con la sua squadra
del cuore: il Milan e, nascosti all’interno del suo guardaroba, ha dei poster
di ragazze in perizoma. Egli, come tutti gli altri, ha un hobby, ma il suo è un
passatempo un po’ insolito, diverso dall’ascoltare i Finley o i Sonhora ,
suonare la batteria o la chitarra elettrica, guardare “Amici” di Maria De
Filippi o “Il Grande Fratello”. La sua passione è fare il detective in
compagnia del suo fedele amico Pietro Torelli, un suo compagno di classe.
Pietro è un ragazzo un po’ più alto dell’amico con i capelli dello stesso
colore degli occhi, cioè marrone scuro. I due amici sono in perfetta sintonia
tra di loro nelle loro missioni: un po’ come Sherlock Holmes e il Dottor
Watson, se
vogliamo
fare un esempio. Il loro compito fondamentale era incastrare la più temeraria
ed imprevedibile delle bandite: Elyson Goretti.