Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Semplicemente G    03/05/2010    6 recensioni
La famiglia Potter e la famiglia Weasley, sei anni dopo la sconfitta di Voldemort, si troveranno a combattere una forza oscura a loro ignota... distruttiva. Dovranno proteggere tutti, la famiglia... il Mondo Magico. Ma i nostri eroi ci riusciranno? Per scoprirlo basta solo leggere.....
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 7

Dedico questo capitolo a  niettolina, senza la quale ora non sarei qui. Scusami tantissimo... Volevo portarmi un po' avanti con la storia. Ho scritto la prima pagina del capitolo 8. Ho preferito continuare Tutto Tra I Banchi Di Scuola. Grazie, tesoro per tutto!!!

 

Capitolo 7: Incanto Fidelius

04/03/2005

 

Harry, Ginny, Hermione e Ron tornarono a casa verso le due di notte. Quando entrarono in casa, il salotto era tutto buio, ma sotto la porta della cucina si intravedeva un po’ di luce.

- Kreacher deve essersi alzato... – mormorò Harry. Lasciò la mano di Ginny e si diresse verso la cucina. Aprì la porta con la bacchetta sfoderata, pronto nel caso la persona nella stanza non fosse il suo elfo domestico, e la puntò verso la piccolissima figura. Questa si girò sobbalzando. Non era nessun intruso. Era la piccola Kreacy, scesa in cucina a prendere un bicchiere d’acqua.

- Oh, Kreacy, sei tu. Pensavo fosse un Mangiamorte. –

- Buona sera, signori. A Kreacy dispiace di avere fatto prendere ai padroni spavento. Kreacy non voleva. Kreacy era solo venuta a prendere un bicchiere d’acqua perchè aveva sete. –

- Tranquilla, è che con tutti questi Mangiamorte cattivi, bisogna essere sempre pronti. – la rassicurò Hermione entrando nella stanza e prendendo in braccio la piccola elfa.

- Signora Hermione, perchè questi Mangiamorte cattivi vogliono combattere contro Padron Harry e Padron Ronald. Loro sono buoni, aiutano tutte le persone in difficoltà, perchè questi uomini cattivi vogliono fare dal male a tutti? – chiese Kreacy facendo roteare i grandi occhi a palla verso Hermione e gli altri.  

- Sai, Kreacy, questi Mangiamorte cattivi vogliono combattere Harry e Ron perchè vogliono essere i padroni di tutto il Mondo Magico. Vogliono governare su tutti, come quando c’era il Mago cattivo, ti ricordi delle storie del tuo papà? Che parlavano del Mago cattivo? Queste persone cattive vogliono fare come lui, spaventare tutte le persone buone come noi. – le spiegò dolce Hermione, cercando di far capire quei concetti importanti ad un’elfa di cinque anni.

- Mmm ma perchè? – domandò ancora Kreacy, curiosa, sporgendosi per guardare in faccia Harry, Hermione, Ron e Ginny.

- Non sappiamo perchè lo fanno, Kreacy. Dobbiamo ancora capire cosa vogliono effettivamente questi Mangiamorte. – disse gentile Hermione.

- Va bene. Mi spiegherete tutto alla fine? – chiese la piccola, guardando tutti un ad uno.

- Certo, te lo prometto Kreacy. Ora vai a dormire che è tardi... – sorrise Ginny.

- Vieni che ti accompagno a dormire. È tardi. Una bambina come te dovrebbe andare a letto. – Ginny prese la piccola Elfa dalle braccia di Hermione e la accompagnò nella sua cameretta.

- Signora Ginny, mi racconta un favola, per favore? – bisbigliò Kreacy, mentre Ginny apriva la porta della sua camera e la deponeva sul letto.

- Ora non posso, Kreacy. Prometto che domani sera te ne racconto due, va bene? Le tue preferite sono “La fonte della buon sorte” e “Baba Raba e il ceppo ghignante”, vero? – domandò Ginny per avere una conferma.

- Si. – sussurrò la piccola prima di accoccolarsi sul cuscino e cadere nel mondo dei sogni. Di soppiatto, Ginny tornò al piano inferiore: Harry, Ron ed Hermione erano seduti sui divani di casa, guardinghi. Nessuno si permetteva di chiudere gli occhi, erano seduti molto compostamente, come se la scomoda posizione li favorisse nella missione “non-addormentarsi”. Ginny sospirò leggermente e si sedette vicino al marito.

- Almeno potete spiegarci tutto? – mormorò Hermione con un sussurro appena udibile.

- Vedi, Herm, la situazione è molto complicata e noi Auror abbiamo pochissime piste da seguire. Cercheremo di spiegarvelo nel modo più semplice. Vi terremo sempre aggiornate, non dovere preoccuparvi. – cominciò a parlare Harry. Tre paia d’occhi si spostarono verso di lui.

- Vedete, c’è questo gruppo di Mangiamorte senza scrupoli che. Avrete letto sicuramente “La Gazzetta del Profeta” dei due settimane fa. Se non vi ricordate, c’è stato quell’attacco in un centro babbano, pieno di Babbani. Abbiamo dovuto fare straordinari per tre giorni, prima di rimettere tutto a posto. E l’omicidio di due Babbani che avevano commentato i loro abiti. Come Roberson ha sottolineato in riunione, loro non hanno scrupoli nell’uccidere qualcuno. Dobbiamo stare molto attenti. – terminò Harry cupo, abbassando lo sguardo.

- Esatto. Anche l’attentato di oggi, era tutto programmato, sapevano esattamente dove, come e quando noi eravamo. È tutto molto strano. Magari c’è in intruso... – propose Ron, ma non era convinto neanche lui di quello che diceva.

- Anche Roberson le pensa come te. Mentre ti portavano al San Mungo ho parlato con lui: ha detto che pensa ci sia un infiltrato. Di noi si fida ha detto: “So che non siete tu e Weasley, perchè di voi mi posso fidare e poi avete combattuto quasi tutta la vostra vita contro i Mangiamorte e vi schierate con loro?” parole testuali. – confermò Harry. – In più mi ha chiesto se avessimo un po’ di Veritaserum, tecnicamente non so cosa gli serva, ma posso bene immaginarlo... in ogni caso, gli ho chiesto se potevi venire tu, Hermione, nei laboratori del Ministero a prepararla. Mi spiace, non volevo essere invadente, ma... – Hermione bloccò il flusso di parole di Harry con un semplice cenno della mano.

- Tranquillo. Hai fatto benissimo ad accettare al posto mio l’offerta. Sono disponibile ventiquattro ore su ventiquattro. – confermò lei.

- Oh, oh, ventiquattro su ventiquattro... no. – affermò deciso Ron.

- Perchè no, Ronald? – chiese lei, voltandosi verso il marito, con un’ espressione omicida. A quell’occhiata Ron si rimangiò ciò che aveva appena detto.

- Va bene, come vuoi tu, Hermione. – acconsentì. Lei gli rivolse un sorriso enorme.

- Voglio dare una mano anche io agli Auror. Rendermi utile per il Mondo Magico. Chissà quando deve essere soddisfacente... – cominciò a vaneggiare Hermione.

- Hermione, torna tra noi. Quando vuoi cominciare? – le chiese Harry strappandola dalle sue fantasticherie.

- Anche domani, ma tu, Ginny? – Hermione si voltò verso di lei, sul viso un’espressione mortificata.

- Cosa credi, che mentre tu ti diverti al Ministero, io stia in casa buona e tranquilla? Ti sbagli di grosso. Io verrò con te. Su questo non si discute. – s’impuntò Ginny.

- E tu cosa credi? Che ti avrei lasciata qui da sola? Chiamavo tua madre, no? – scherzò Hermione.

- Noooo. Ti prego. Mamma diventerebbe paranoica! – esclamò Ginny. Si tappò immediatamente la bocca. Si era dimenticata che c’erano altre tre persone che, al contrario di loro, dormivano.

- Sentite, perchè non andiamo a dormire? – propose Ron, sbadigliando rumorosamente.

- Sono d’accordo con Ron. Sto morendo di sonno e domani mattina dobbiamo anche alzarci presto. Oh, giusto!!! – esclamò Harry ad alta voce.

- Shhhhh! – gli fecero Hermione, Ginny e Ron.

- Scusate. Mi sono dimenticato di dirvi che è meglio che stringiamo l’Incanto Fidelius. Dovremmo passare anche da Molly e Arthur e da tutti gli altri, per dirglielo. Roberson mi ha assicurato che più protezioni alla famiglia mettiamo, meglio è. Ora però a letto. – spiegò Harry alzandosi. Prese per mano la moglie e andarono nella loro stanza. Anche Ron ed Hermione li seguirono, impazienti di addormentarsi.

 

Il mattino seguente si alzarono tutti molto presto, nonostante fossero andati a dormire alle tre di notte. Alle sette e mezza Harry, Ron, Hermione, Ginny, Kreacy, Kreacher e Winky erano radunati in cucina, attorno al tavolo e stavano facendo colazione.

- Quando dovete andare al lavoro? – domandò Hermione prima di bere un sorso del suo caffé.

- Roberson ha detto che per le nove dobbiamo essere nel suo ufficio, quindi... –

- Ok. Allora veniamo anche noi. – propose Ginny.

- Perfetto. Prima io e Harry dobbiamo passare da mamma, da Bill e Fleur, Percy, George... per l’Incanto Fidelius. Appena alzato ho mandato loro un gufo. Appuntamento alle otto e un quarto alla Tana. – annunciò Ron. – Tutti quanti. Anche voi. – Ron fece cenno ai tre elfi domestici. Loro annuirono, continuando a mangiare il loro Bacon. – Se Roberson ha detto che dobbiamo essere tutti sicuri, tutti significa anche voi. –

- Grazie, signore. Winky è molto contenta delle belle parole che il Signore ha detto a noi. Grazie. – sorrise Winky.

- Grazie, signori. – confermò Kreacher, dondolando avanti e indietro sul posto.

- Si, grazie. Ma cos’è l’Incanto Fidelius? – domandò curiosa Kreacy, sporgendosi sul tavolo per guardare meglio Harry e Ron.

- È difficile da spiegare... l’incantesimo racchiude un'informazione dentro una sola persona, che viene chiamata Custode Segreto. Solo chi ha stretto l’Incanto Fidelius e il Custode Segreto conoscono questa informazione e se il Custode Segreto la rivela, la persona a cui lui l’ha detta diventa a sua volta Custode Segreto. –

- Quindi può esserci più di un custode segreto? – domandò Kreacy, molto interessata all’argomento.

- Esatto. Facciamo un esempio pratico. Se io e Ginny abbiamo stretto l’Incanto Fidelius e io lo rivelo a Ron ed Hermione anche loro diventano Custodi Segreti. Hai capito? – Harry cercò di semplificare l’argomento per permettere ad una bambina di cinque anni di comprenderlo.

- Oh, ho capito. Però è complicato... – commentò Kreacy scuotendo la testa. Kreacher e Winky si erano irrigiditi sulla sedia. Harry lo notò e senza farsi vedere dagli altri fece un cenno all’elfo. Lui mosse gli occhi, accennando alla porta.

- Scusate un attimo. – borbottò Harry. Si alzò in piedi e Kreacher dopo di lui. Entrambi uscirono dalla cucina, sotto le occhiate perplesse degli altri. 

- Cosa c’è Kreacher? – domandò Harry rivoltò all’elfo domestico. Kreacher alzò gli occhi verso di lui e lo fulminò con lo sguardo.

- Il padrone può mettere l’Incantesimo Imperturbabile? Kreacher non vuole che gli altri sentano cosa Kreacher vuole dire al padrone. – mormorò lui. Harry, leggermente disorientato, fece ciò che l’elfo gli aveva chiesto.

- Ora puoi dirmi di cosa volevi parlarmi? –

- Kreacher non vuole che i Signori dicano cosa succede con tutti questi dettagli a Kreacy. – sputò fuori. La voce tagliente di Kreacher lasciò Harry molto sorpreso: Kreacher non si era mai rivolto a lui in modo così brusco, non da quando era ancora convinto che Harry fosse un sudicio Mezzosangue.

- Perchè non vuoi, Kreacher? Lei ha il diritto di sapere! Dopo dobbiamo stringere l’Incanto Fidelius, tutti quanti insieme. Anche Kreacy! E poi non le abbia spiegato niente di inopportuno per una bambina di cinque anni. Abbiamo cercato di semplificarlo e renderlo il meno spaventoso possibile! – ormai Harry quasi urlava. Era molto indignato, secondo lui la piccola elfa aveva il diritto di sapere, anche se in minima parte, ciò che stava accadendo nel suo Mondo.

- Il Padrone crede che questo sia meglio, ma Kreacher e Winky sono i genitori di Kreacy. Loro sanno cosa è bene per Kreacy! – il piccolo elfo era arrabbiato quasi quanto Harry.

- Ti chiedo di non tenere sotto una campana di vetro la piccola. Di certo non può essere a conoscenza di tutti i dettagli più sanguinolenti, ma penso che debba sapere cosa sta accadendo, perchè quando si scontrerà con la realtà saranno dolori, se non ha imparato a difendersi dal male! – Harry cercò di spiegare il suo punto di vista nel modo più chiaro possibile, per far comprendere a Kreacher che, forse, anche lui stava sbagliando. Dopo questo discorso, l’elfo si ammutolì. Restò in silenzio per alcuni minuti, mentre l’aria in salotto si faceva sempre più tesa, tesa come una corda del violino.

- Il Padrone ha ragione. Kreacher è stato stupido. Ha ragionato con i sentimenti, non con la testa. Ha guardato il problema sotto un altro punto di vista e ha capito che il padrone ha ragione. Kreacher chiede scusa, Padrone, per essere stato così scorbutico con il Padrone. Kreacher chiede umilmente scusa. Kreacher si picchia con l’attizzatoio! – l’elfo corse al caminetto e cercò di tirarsi in testa l’arnese. Appena in tempo Harry lo fermò, lo afferrò per un braccio e lo riportò davanti alla porta della cucina.

- Non c’è nessun problema, Kreacher. Anche in famiglia ci possono essere delle discussioni. Non preoccuparti la prossima volta che vuoi esprimere un tuo parere. Siamo tutti della stessa famiglia. Ora possiamo finire di fare colazione? Dopo abbiamo un sacco di lavoro. – Harry accennò un sorriso a Kreacher, ricambiato dall’elfo.

- Certo, Padrone. Quando vuole Padrone. – Kreacher si inchinò, sfiorando per pochi centimetri il pavimento. Harry tolse l’incantesimo e insieme tornarono in cucina.

- Cosa succede? – domandò Ginny, curiosa. Era seduta sulla punta della sedia e moriva dalla voglia i sapere ciò che Harry e Kreacher si erano detti. 

- Niente. Niente, Ginny. È meglio che ci sbrighiamo. Abbiamo tante cose da fare questa mattina. – Harry cambiò agilmente discorso cercando di distogliere l’attenzione della moglie.

- Oh, è vero! Abbiamo pochissimo tempo. – Hermione balzò in piedi dalla sua sedia e corse in bagno a prepararsi.

- La signora Hermione ha ragione, Kreacy. Anche Kreacher, Winky, e Kreacy devono andare con i signori. Devono fare l’Incantesimo. Kreacy, vieni! – Winky trascinò giù dalla sedia la figlia e insieme si diressero verso le loro camere.

Harry e Ron aspettarono le moglie e gli elfi in salotto, impazienti.

- Hermione! Forza, dai! Siamo in ritardo! Mamma ci aspetta! – urlò Ron verso il secondo piano.

- Sto arrivando! Ancora un secondo! -  la voce attutita di Hermione giunse ai due, che stavano aspettando le moglie in salotto.

“Certo che le donne per prepararsi ci mettono almeno venti minuti” pensò Ron, scuotendo la testa.

“Oh, finalmente!” esclamò Ron nella sua testa: finalmente sua sorella e sua moglie scesero le poche scale e si avvicinarono a loro.

- Eccoci qui. Scusate il ritardo, ma non riuscivo a trovare l’altro orecchino. – si giustificò Hermione, mentre, con risultati piuttosto scarsi, tentava di centrare il buco per l’orecchino.

- Capisco che dovevi prepararti, ma non serve che ti vesti elegante per venire al Ministero! – esclamò Ron, molto scocciato per l’attesa.

- Oh, scusami, sai, le volevo cercare di farti fare bella figura con i tuoi colleghi! – la voce di Hermione si alzò di alcune ottave. Prese Ginny sotto braccio e uscì con lei a testa alta. Ginny si girò verso i due uomini e alzò le spalle, come per indicare che lei non ci poteva fare niente.

- Donne! – bisbigliò Harry all’orecchio dell’amico.

- Puoi ben dirlo. –

Finalmente uscirono tutti, Harry, Ron, Hermione, Ginny, Kreacher, Winky e Kreacy.

Erano obbligati a raggiungere la Tana per mezzo delle due automobili che possedevano, perchè alle donne incinta non era permesso di smaterializzarsi e di usare la Metropolvere.

Alla guida si misero Harry, in una macchina, e Ron nell’altra.

Dieci minuti dopo stavano scendendo dalle automobili. Bussarono alla porta della Tana e Molly Weasley venne ad aprire.

- Oh, cari! Venite dentro! Sono così contenta che voi siate qui! Anche se il motivo non è dei più piacevoli... – la signora Weasley si incupì all’improvviso, ma si spostò di lato, facendo entrare tutta la famiglia. – Ci siete anche voi, cari! – esclamò rivolta agli elfi.

- Buon giorno, signora. – salutò Kreacy sorridendo apertamente a Molly.

- Ma che adorabile! È tanto tempo che non ti vedo, Kreacy! Come sei cresciuta! Sei diventate una signorina. – la lodò Molly, facendole una carezza sulla testa. Come risposta a tutti quei complimenti Kreacy le rivolse un’altro sorriso.

- Sono felice di essere venuta a trovarla, signora. –

- Che cara! – Molly adorava Kreacy, ogni volta che andava a trovare i suoi figli si fermava un po’ a giocare con la piccola elfa. Anche Kreacy nutriva una particolare simpatia per Molly.

- Winky! Come va? E Kreacher! Tutto bene. –

- Tutto benissimo. – affermarono i due elfi, rivolgendo un sorriso sforzato alla signora Weasley. Si congedarono da lei e affiancarono la figlia, mentre i loro padroni salutavano ogni membro della famiglia.

Nella piccola cucina della signora Weasley era piena di persone: Fleur, Bill con i loro figli Victoire di cinque anni, Dominique di tre e il piccolo Louis di appena un anno; Percy, con sua moglie Audrey e la sua primogenita Lucy; Fred e Angelina, con Roxanne. Angelina era incinta, quasi allo stesso mese di Ginny.

- Bene, eccovi qui! – Arthur Weasley era sempre uguale: non cambiava mai.

- Credo che possiamo cominciare. Penso che ognuno di voi debba andare al lavoro... – mormorò Arthur.

- Esattamente. Io devo aprire il mio negozio e non voglio far aspettare i clienti. Mi esigono, mi desiderano, mi amano, mi venerano... – George si mise al centro della stanza, cercando di riprodurre una scena drammatica.

- George. – lo riprese Angelina. Mentre gli altri ridacchiavano lui tornò al fianco della moglie.

- Cominciamo. – disse Harry.

Si strinsero tutti in un cerchio. Chi, come Fleur e Audrey, che aveva dei bambini piccoli, diede una mano a chi era accanto a loro, invece la persona dalla parte opposta toccava loro il braccio.

Victoire si unì con Kreacy al cerchio, saltellando. Era molto eccitata di stringere questo patto con tutta la sua famiglia. I suoi genitori le avevano già spiegato ciò che significava stringere questo patto e lei aveva promesso a se stessa che non lo avrebbe mai rivelato a nessuno. Neanche se l’avessero torturata.

Si presero per mano e dopo il segnale stabilito da Arthur pronunciarono tutti insieme una parola, la parola che serviva a custodire il segreto: Fidelio.

Sentirono come una scossa di energia elettrica, attraversargli tutti il corpo, poi nulla.

Era scomparsa alla stessa velocità di quando era arrivata.

Rimasero immobili per alcuni interminabili secondi. Poi Arthur sciolse la persa sulla mano di Molly.

- Fatto. Abbiamo stretto il patto. Ora, bambini, parlo soprattutto a voi, non dovete dire a nessuno di questo patto. Dovete mantenere il segreto, va bene? – Arthur avvicinò ai bambini e cercò di spiegarglielo.

- Certo, nonno. – rispose Victoire. Gli altri bambini si limitarono ad annuire.

- Perfetto. Ora, devo proprio andare. Il lavoro mi aspetta. Ciao a tutti. Ci vediamo domenica. – li congedò Percy.

- Anche noi. Dobbiamo andare la Ministero. Ciao mamma. – Ginny baciò la madre sulla guancia.

- Ciao, Ginny e mi raccomando, riguardati! – le gridò Molly.

I Potter e i Weasley risalirono nelle due macchine e si allontanarono dalla casa storta, mentre i rimanenti componenti della famiglia li salutavano.     

 

SCUSATE!!!

Ok, sono imperdonabile. Avevo promesso l'aggiornamento una settimana fa, ma ho avuto un sacco di impegni, scolastici e proprio l'ispirazione era alle Bahamas e alle isole Canarie in vacanza. Ho ripreso a leggere la sera. Ho letto "Orgoglio e Pregiudizio", "L'eleganza del Riccio" e sto finendo "Ragione e Sentimento". Ho deciso di portare Jane Austen all'esame... speriamo bene...

Comunque ora sono qui e spero che questo capitolo vi piaccia. praticamente si svolge contemporaneamente a ciò che succede nel capitolo precedente la mattina, con l'arrivo di Sackville a casa di Bancroft. Praticamente non succede niente. C'era solo l'Incanto Fidelius. Ecco un'altro punto che mi ha rallentato: come descrivere l'Incanto Fidelius? Ho cercato nei libri per vedere se ne parlavano, ma niente. In sostanza... me lo sono inventato. Spero che vi vada bene.

Grazie mille a chi ha inserito la mia storia tra le seguite, le preferite o chi mi ha aggiunto tra i suoi autori preferiti.

Ora, risposte alle recensioni:

niettolina: Ciaoooo!!! Hai visto che ho aggiornato? Sei contenta? L'ho fatto esclusivamente per te, perchè mi dispiaceva tantissimo di averti fatto aspettare tanto.... GRAZIE!!! Comunque come avrai letto, in sostanza, in questo capitolo non succede un bel niente. Il prossimo sarà già più interessante. Ora prometto che mi metto a scriverlo. Comunque prima di una settimana non ce la faccio. Scusa, ma la scuola impegna... Grazie mille anche per I Banchi. Li chiamo così perchè il nome è troppo lungo. Eh, eh... Ciauuu!!! Luna R. L. Cullen

Altair94: Ciaooooo!! Lo so, oltre al solito mago psicopatico ho aggiunto Agnes e il mangiamorte. Ma è tutta apparenza... vedrai cosa mi combina Sackville... Cosa fa a... eh, eh, ti piacerebbe che te lo dicessi... Non posso. Sennò che gusto c'è nel scoprire come continua? Sono cattiva, vero? Comunque è tutta apparenza... io ho detto troppo. Devo stare zitta.... So che questo capitolo era troppo calmo per i tuoi gusti, ma mi rifarò con gli altri. A presto!!!

ginny74: Ciao carissima!! Sono contentissima che la storia ti piaccia. Anche io controllo tutte le sere se i miei autori preferiti hanno aggiornato. Mi spiace averti fatto aspettare così tanto, ma proprio non ero dell'umore giusto. Scrivere mi piace. Mi aiuta ad uscire dal mondo, ma quando non riesci... non riesci... A presto!!!

Come sempre controllate la mia pagina dell'autore. Cercherò di inserire anche spoiler o anticipazioni, oppure a che punto sono con il prossimo capitolo. Cercherò di usare meglio quello spazio.

Ora... pubblicità!!

Tutto Tra I Banchi Di Scuola (Originale)

Take Five (Originale)

Ragione e Istinto (Twilight - S. Meyer)

Grazie a tutti e al prossimo capitolo!

 

Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit: Dona l’8 ‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni. Farai felice milioni di scrittori.

 

 

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Semplicemente G