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Autore: verox    03/05/2010    9 recensioni
questa fic è una rivisitazione di una mia vecchia storia, aggiornata, corretta, modificata, spero in meglio. Sesto anno e i soliti Rose e Scorpius che si odiano...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Together'
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THE SAME OLD STORY…

Nathan Flynn, capelli blu scuro spettinati e cravatta allentata, entrò quasi di corsa in Sala Grande, con una mano teneva il maglione della divisa che si era appena tolto, con l’altra tentava di infilare un pacco di appunti nella borsa di pelle che teneva a tracolla.
“Siamo solo a metà giornata e io sono già stanco morto!” sbuffò lasciandosi cadere pesantemente sulla panca del tavolo di Serpeverde davanti al suo migliore amico “Scorp, passami il pasticcio”
“Non dirmelo, hai fatto tardi perché hai avuto una mattinata fitta fitta di lezioni?” chiese Scorpius Malfoy passandogli una teglia calda “O forse per qualche motivo sentimentale?”
“Le lezioni ci sono state, ma quella piovra della Philips mi è stata addosso tutto il tempo” ribatté esasperato Nathan bevendo un sorso dal suo bicchiere “Ma quando usciamo? Quando ci vediamo? Ci sentiamo?” fece il verso con una vocetta stridula, poi tornò serio “Non ne posso più, non la sopporto più…”
“Povero Nat” lo prese in giro Scorpius ridendo “Comunque preparati a sopportare ben di peggio dato che questo pomeriggio abbiamo due fantastiche ore di Pozioni con i Grifondoro”
“Cosa?! Con i Grifondoro?!” esclamò indignato Nathan lasciando cadere la forchetta nel piatto “Due ore di Cox con sotuttoio-Weasley e Potter Junior? Morirò!”
“Non parlarmene… sai benissimo quanto non sopporto quella saputella della Weasley e quel santo di suo cugino che guarda tutti come dire ‘sono il figlio del Salvatore del mondo, adoratemi!’” sbottò Scorpius storcendo il naso “Piuttosto, hai visto Ephias?”
“Era a Difesa con me le prime due ore, poi non lo so” rispose Nathan alzando le spalle “Ieri sera è tornato tardissimo dalla cena con sua morosa… starà dormendo da qualche parte”
“Questa è l’ennesima dimostrazione della mia teoria” ghignò Scorpius “Le ragazze creano solo problemi”
“Ed ecco che arriva la tua” ridacchiò Nathan indicando qualcuno non visibile al suo amico “Quando si parla del diavolo…”
Scorpius fece per girarsi per guardarsi alle spalle quando un paio di mani fredde e ben curate gli coprirono gli occhi.
“Indovina chi sono?” chiese divertita una voce femminile “Nathan, stai zitto”
“Cordelia, so che sei tu” sbuffò annoiato Scorpius liberandosi dalla presa della sua ragazza e sistemandosi i capelli biondi “Mi fai questo giochetto da sempre”
“Che palle che sei” sorrise la ragazza affettuosa sedendosi vicino a lui “Non sei contento di vedermi?”
“Certo, Cordie” annuì il ragazzo “Vuoi un po’ di arrosto?”
“No, grazie” disse freddamente lei prendendo dell’insalata “Avete visto mio fratello?”
“Ne stavamo giusto parlando” disse Scorpius rivolgendosi all’amico che si stava strafogando di sformato “Vero, Nat?”
“Umpf” biascicò l’altro deglutendo “Già, ma non sappiamo dove sia”
“Poco importa” mormorò Cordelia alzando le spalle “Comunque” disse a Nathan “Si può sapere cos’hai fatto a Bee?”
“La Philips si chiama Bee di nome?” rise Scorpius fissando l’amico
“Cosa c’entra la Philips?” chiese la ragazza corrucciata “Non sarai andato a letto anche con lei!”
Il silenzio di Nathan fu più che esplicito.
“Mi disgusti, Nat!” esclamò Cordelia guardandolo con sdegno “Ormai sei andato a letto con tre quarti delle ragazze di Hogwarts!”
“Solo tre quarti?” disse fintamente indignato Scorpius “Tutte, tranne le boffe, s’intende”
“Vi ignorerò” arricciò il naso lei cercando di non badare alle risate sguaiate dei due ragazzi “E faresti meglio a trovare una buona scusa in fretta visto che sia Bee che la Philips stanno arrivando”
“Oh, Merlino!” imprecò Nathan smettendo di ridere e raccattando in fretta tutte le sue cose “Ne approfitterò per cercare Ephias, ciao!”
“Buona fuga!” lo salutò Scorpius alzando il bicchiere come per brindare all’amico “E anche buona fortuna”
Videro Nathan sparire tra la folla che cercava di uscire dalla Sala Grande.
“E’ così superficiale” commentò Cordelia altezzosa “Come fai ad essere suo amico?”
“Non dimenticare che sto insieme a te, dolcezza” le sorrise Scorpius lasciandola interdetta “Vado in biblioteca, ho una ricerca da fare”
“Stiamo un po’ insieme sta sera?” chiese lei maliziosa “Soli soletti?”
“Certo” disse lui salutandola con un bacio sulla guancia “A dopo”
“Ciao, ciao” miagolò lei guardandolo mentre se ne andava.

L’inverno era arrivato presto, pensò Rose Weasley guardando fuori dalla finestra della biblioteca, e si era pure portato dietro tanta di quella neve da fare invidia all’Alaska.
Babbo Natale era già indaffarato a trovare i regali per tutti i bambini del mondo, poveraccio, nonna Molly era già al suo ottavo maglione di lana, sua madre, quasi sicuramente, aveva già cominciato ad addobbare la casa e Rosie passava il suo tempo rinchiusa in biblioteca, intenta a mandare a memoria il dizionario di rune, mentre tutti i suoi amici restavano fuori a godersi la neve.
In effetti, pensò Rosie, era proprio un grande spreco passare la gioventù ad ingobbirsi su tomi di materie assolutamente inutili come Antiche Rune.
Il definire ‘inutile’ Antiche Rune dimostrava che era anche figlia di suo padre e che da lui, oltre al cognome e alcuni tratti somatici derivanti da esso, aveva preso qualcosa, anche se, grazie a Dio, erano più prominenti in lei i geni di sua madre. Ma, nonostante questi rari momenti alla Weasley, Rosie se ne stava in biblioteca per tutto il tempo libero, senza cadere nella tentazione di mandare tutto a quel paese.
Stava, appunto, rileggendo un antico e pallosissimo trattato in rune, tentando di mandare a memoria i particolari accenti quando un urlo e una strana risata interruppero il solido silenzio della biblioteca. Rosie si alzò dalla sedia solo quando poté udire distintamente il brusio degli studenti fermi in corridoio e con passo sicuro uscì dalla biblioteca.
“Cosa succede qui?” chiese facendosi largo tra il piccolo capannello di persone bisbiglianti, raggruppate attorno a qualcosa o qualcuno in mezzo al corridoio del terzo piano “Lasciatemi passare”
“Ecco, bene ragazzi, avete attirato l’attenzione di sua maestà Rose Weasley” disse una voce carica di pungente sarcasmo “Siamo apposto”
“Malfoy” sbotto Rose fulminando il Serpeverde con lo sguardo “Cos’è successo?”
“Nulla” rispose freddo Scorpius “Questi due imbecilli” indicò i due ragazzini che, con le bacchette sguainate, stavano ai suoi lati “Hanno avuto la splendida idea di mantenere vive le tradizioni, Weasley, come facciamo io e te praticamente ogni giorno”
“Un duello nei corridoi?” chiese lei quasi in un sussurro e il suo sguardo cadde sulle cravatta rossa e oro del ragazzino a sinistra e su quella verde e argento del suo avversario “Grifondoro contro Serpeverde”
“Un applauso per Miss Weasley, prego” esclamò Scorpius rivolto alla folla “Il premio alla loquacità”
“Chi ha iniziato?” Rose ignorò il biondo e guardò accusatoria il ragazzino di Serpeverde “Come ti chiami?”
“Perché dovrebbe essere stato lui, Weasley?” chiese Scorpius amareggiato “Solo per il colore della sua cravatta? Dov’è finita la democrazia?”
“E’ stato il primo che ho notato” rispose gelida la ragazza “Ma, se preferisci, Malfoy, comincerò dall’altro”
“Fai come vuoi, Weasley” bofonchiò il biondo alzando le spalle “Tanto si sa che sei tu la più intelligente”
Rose si girò di scatto verso Malfoy mulinando i ribelli capelli rosso scuro e sorrise “Certo che sono io la più intelligente, messa a confronto con il più idiota platinato della scuola”
“Almeno io non vado in giro ad elemosinare un po’ di popolarità vantandomi dei miei genitori” rispose asciutto Scorpius “Come fate tu e quei morti di fame dei tuoi cugini”
“Se parlassi dei tuoi genitori, bisognerebbe darti il Premio Coraggio, Malfoy” fece lei con aria di sfida fissandolo negli occhi “Con un padre come il tuo, io non mi farei nemmeno vedere in giro”
Con un rapido scatto Scorpius sfoderò la bacchetta e Rose lo imitò di riflesso.
“Ma con che coraggio ti permetti di insultare la mia famiglia?” le chiese Scorpius in un soffio “Sei solo una piccola ingenua, Weasley, mi fai tristezza. Ogni volta che c’è un guaio ti metti in mezzo, sicura di trovare il tuo attimo di gloria; dopotutto, in una famiglia come la tua deve essere raro…”
“Se mio padre e mio zio non avessero salvato il culo a tuo padre, tu non saresti qui!” Rose era viola di rabbia “Questo il signor Malfoy Senior non te l’ha detto?”
Scorpius era livido, lo si vedeva bene.
“Avanti, Malfoy, vuoi dirmi che te l’ha tenuto nascosto?” chiese lei corrugando la fronte “Il piccolo Scorpius non è a conoscenza di tutta la storia?”
Scorpius reagì e le scagliò contro una maledizione che Rose riuscì a respingere facilmente.
“Signorina Weasley, Signor Malfoy!” urlò una voce severa dal fondo del corridoio costringendoli a voltarsi: la professoressa Cox, intransigente insegnante di pozioni, veniva loro incontro, trascinando il lungo mantello viola della sua veste e con un’espressione tutt’altro che rassicurante sul volto pallido.
“Cazzo” imprecò Scorpius a mezza voce “Adesso siamo nei casini”



Vi prego, recensite... ho un blocco creativo e ho bisogno di critiche!
grazie
  
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