Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: night96    05/05/2010    1 recensioni
Sakura è la figlia di un ex mercante risposato con due sorellastre, caduto in disgrazia, Gaara è un principe maledetto con due fratelli. Una sera Sakura, suo padre e le sorellastre si persero nel bosco di notte e si fermarono nel castello di Gaara. La mattina dopo il principe chiese qualcosa in cambio dell'ospitalità e... se lo leggete lo saprete! Vi dico che l'ho scritta durante le vacanze di Natale per mio papà come regalo natalizio! Non è molto lunga quindi non aspettatevi un racconto molto lungo. Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sabaku no Gaara , Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2

Era passata una settimana da quando Sakura era al castello di Gaara. Tutti i giorni dava una spolverata al castello e aveva scoperto che il giardino del castello aveva proprio bisogno di una sistemata. Così, da due giorni a questa parte, aveva preso l’abitudine di prendersi cura dei fiori nel giardino. Gaara, da quando la ragazza curava il giardino, la osservava. Anche se era inverno e faceva freddo, continuava a prendersi cura dei fiori e il giardino era tornato alla vecchia bellezza. Un giorno Sakura si era fermata fuori a guardare in direzione della sua casa. Gaara, anche se la vedeva di spalle, sapeva che era triste e le mancava la sua famiglia. E si pentì di averla trattenuta per una settimana. “Domani ci dovrebbe essere la Festa d’Inverno. Chissà chi inviterà Sasuke” disse Sakura guardando verso il villaggio. Gaara era riuscito a sentire quello che aveva detto la ragazza. “Sakura” disse Gaara attirando l’attenzione della ragazza. “Padrone?” “Che cos’è la Festa d’Inverno?” “E’ una festa che si fa al villaggio per accogliere l’arrivo dell’inverno. Itachi e Sasuke aprivano le danze intorno a un falò. Itachi di solito cambiava la ragazza tutti gli anni, Sasuke invece mi invitava sempre. Dicevano che eravamo una coppia fissa e che ci saremmo sposati mettendo su famiglia. Ce lo dicevano quando avevamo ancora quattro anni. Io non ci ho mai creduto” “Perché no?” “Non è il mio tipo” sorrise Sakura girandosi verso la finestra chiusa. “Cosa si fa durante la Festa d’Inverno?” “Non vi avete mai partecipato? Bè, oltre a ballare intorno al falò si mangia a volontà e ci si diverte. Inoltre dicono che sia il momento propizio per dichiararsi alla persona che si ama” “Perchè?” “Non lo so. Sarebbe meglio in primavera, ma hanno detto che d‘inverno è più probabile che l‘amore sia corrisposto” “Ci vuoi andare?” “Vorrei, ma dovete darmi il permesso”. Gaara non rispose subito. Ci doveva pensare bene. Poteva essere che Sakura ricevesse una qualche proposta da qualcuno che le interessava. Che scappasse era una cosa remota: aveva avuto tantissime occasioni per fuggire e tornare a casa eppure era ancora lì con lui. “Puoi andare alla festa” disse il principe. Sakura saltò di gioia “Ma ti voglio di ritorno per mezzanotte” “Grazie, padrone!! Vi giuro che sarò di ritorno per mezzanotte!” Sakura corse dentro al castello e salì al piano superiore. Si buttò sul letto e immaginò come sarebbe stata la festa. “Chissà se papà, Ino, Tenten e la matrigna saranno là” pensò Sakura fissando il soffitto. “Sakura, posso entrare?” chiese Temari. Sakura si appoggiò alle braccia e disse di sì. “Ho sentito che vai alla Festa d’Inverno. Visto che tu sei stata molto disponibile nei confronti di tutti quelli del castello vorrei che tu prendessi uno dei miei vestiti per andare alla festa” “Sul serio?! Grazie, Temari!” Sakura corse nella stanza vicina e aprì l’armadio.


Sasuke aveva preso un cavallo ed era andato nella foresta verso il castello. Sakura sarebbe andata con lui alla Festa D’Inverno, avrebbero passato tutta la serata insieme e lei sarebbe diventata sua quella notte. “Il padrone del castello potrebbe interferire. Ma, una volta che Sakura-chan sarà caduta tra le mie braccia, lui sarà un capitolo chiuso della vita della mia Sakura” pensò Sasuke fermando il cavallo poco lontano dal castello. Scese e entrò nel maniero. Era bellissimo da quando c’era Sakura. “Ehi, Sakura-chan, ci sei?” chiamò Sasuke guardandosi intorno. “Sasuke-kun!” disse Sakura correndo incontro all’amico. “Come stai? Come mai sei venuto qui?” chiese la ragazza. “Sto bene! Sono venuto per invitarti, come tutti gli anni, ad essere la mia dama alla Festa d’Inverno. Se il padrone del castello vuole, ovviamente” “Certo! Mi ha dato il permesso per venire alla festa anche se devo tornare entro mezzanotte” “Non ti preoccupare. Tornerai per tempo” “Chi inviterà quest’anno Itachi?” “Da quanto ne so, la sua fidanzata, Konan” “L’hai già vista?” “No. Per la verità l’ha vista solo papà” “Bè, se ha scelto quella ragazza per tuo fratello deve essere veramente bella! Sono felice per lui” “L’unica cosa che non mi va è che Itachi prenderà le redini della famiglia e io dovrò diventare un monaco oppure sposarmi con una ragazza ricca per poter poi ereditare la sua fortuna” “Saresti buffo come monaco, sai?” disse Sakura ridacchiando “Perché?” “Non mi sembri un uomo di chiesa che si rinchiuderà per il resto della sua vita a pregare” “Già, nemmeno io riesco ad immaginarmi come monaco. Spero solo di trovare la ragazza giusta” “Te lo auguro di tutto cuore. Tutti meritano la gioia di avere un marito o una moglie accanto” “Vabbè, io allora ritorno a casa. Ti vengo a prendere stasera alla sei” “Sarò pronta per quell’ora”. Sasuke se ne andò e sorrise. “Sakura, scoprirai la gioia di essere mia moglie”.


Gaara aveva visto e sentito tutta la conversazione tra Sasuke e Sakura. Tra i due c’era qualcosa lo che preoccupava. Non sapeva spiegare cosa, ma aveva il terrore che tutto tornasse nero. Niente più rosa né verde. “Non lo permetterò. Sakura, non sposerai proprio nessuno”. Gaara si sdraiò sul suo divanetto e tentò di scacciare l’irritante pensiero di dover vedere tornare Sakura al castello con un anello al dito. “Ma a me cosa interessa se Sakura riceve delle proposte?” si chiese il principe a un tratto “Non è la mia fidanzata, perché sono geloso di lei? Eppure quando è venuto qui Sasuke la prima volta non ho sentito nulla quando mia ha detto che Sakura era sua. Cosa può cambiare in una settimana? In questi casi mi possono aiutare solo quei due”. Gaara si alzò e andò verso il muro a volta. Sakura era ancora davanti al portone. “Sakura” chiamò Gaara “Sì padrone?” chiese lei voltandosi verso il muro a volta. “Cosa ci fai ancora lì?” “Niente. E’ che Sasuke non mi ha convinta” “Cosa vuoi dire?” “Era come se stesse architettando qualcosa. Sarà stata una mia impressione. Comunque, cosa volevate?” “Chiama Kankuro e Temari. Devo parlare con loro. Di loro di entrare nella mia stanza” Gaara se ne tornò nella stanza e si sdraiò di nuovo sul suo divanetto. “Cosa vuoi Gaara?” chiese Temari stanno vicina alla porta insieme a Kankuro. “Sakura domani andrà alla Festa d’Inverno” disse il più piccolo dei tre fratelli. “Sì e allora?” “Vi ha detto qualcosa?” “No. Abbiamo solo sentito la sua conversazione con quel Sasuke e basta” “Cosa ne sapete della Festa d’Inverno?” “E’ strano che faccia così tante domande” pensò Temari “Sappiamo solo che è il momento più opportuno per fare delle proposte di matrimonio o fidanzamento, da quanto dice la gente” “Io non voglio che lei riceva delle proposte, ma non so il perché. Non è la mia fidanzata eppure sono geloso. Settimana scorsa è venuto qui Sasuke e mi ha detto che Sakura era sua e a me non ha fatto nessun effetto. Ora invece sono geloso. Le ho dato fiducia più di una volta, anche il primo giorno che è stata qui. Sto male al pensiero che lei sia felice con un altro uomo. Da che cosa nasce il mio malessere?” “Non lo sappiamo, ma se continui a stare così male perché non la mandi a casa sua?” chiese Temari mentendo un po’. Sapeva benissimo cosa stava succedendo a Gaara, ma non voleva dirglielo: avrebbe negato e si sarebbe infuriato, facendo prendere maggiormente il sopravvento allo Shukaku. “Non ci riesco. Ho provato a dirglielo due giorni fa, ma mi si sono bloccate le parole in gola. Non ce la faccio ad allontanarla dalla mia vita. Non ne sono capace” “Glielo diciamo noi?” chiese Kankuro “Non voglio che lei torni a casa” “Vuoi parlarle? Infondo ti ha detto che è disposta ad ascoltarti” “Forse. Ma non adesso. Non voglio che si rovini la festa per colpa mia. E adesso andate via”. I due fratelli uscirono dalla stanza.


Il giorno dopo Sakura sembrava camminasse un metro da terra. Era felice di poter rivedere il suo villaggio e sapeva benissimo che Ino e Tenten sarebbero andate là. Verso le cinque Sakura si era messa il vestito che aveva scelto e si era legata i capelli con due forcine. Era scesa al piano terra attaccandosi al corrimano delle scale. “Pa-padrone” aveva chiamato Sakura avvicinandosi al muro a volta. “Cosa vuoi?” “Vorrei avere il vostro parere per come sto, è importante per me sapere la vostra opinione” disse Sakura allontanandosi dal muro in modo da essere completamente visibile. Gaara era rimasto a bocca aperta: era stupenda! “Sto male, vero?” “No, sei bellissima” disse Gaara, ma poi si corresse “Cioè, non stai male. Stai bene con il rosa” “Grazie, padrone!” disse Sakura. “Whoa, Sakura!” dissero Temari e Kankuro in coro “Stai benissimo! Sembra fatto per te questo yukata!”. Dopo un’ora che Temari e Kankuro aveva ripetuto che Sakura stava bene con il vestito arrivò Sasuke sul suo cavallo bianco. “Divertiti alla festa!” le augurano i due fratelli mentre Sakura usciva e saliva sul cavallo di Sasuke. “Sei stupenda. Il rosa ti dona proprio” disse l’Uchiha facendo andare il cavallo al trotto. Arrivarono al villaggio durante l’apertura della Festa d’Inverno. Sasuke e Sakura si misero vicino al falò, dalla parte opposta di Itachi e Konan. Sasuke aveva messo una mano destra sulla schiena di Sakura mentre la ragazza aveva messo la sua mano sinistra sulla spalla di lui. Poi, mano nella mano, avevano iniziato a ballare. Mentre la banda suonava la gente guardava un po’ stupita Sakura. Tutti credevano che fosse diventata la schiava dei demoni che infestavano il castello abbandonato e invece era lì e con un vestito stupendo. “Sono un po’ a disagio. Non mi piace avere gli occhi della gente addosso” disse Sakura guardandosi intorno e avvicinandosi a Sasuke. “Tranquilla non ci badare” le disse l’Uchiha. Sakura vide una ragazza dai capelli blu che ballava  con Itachi. “Lei è Konan?” chiese Sakura a Sasuke continuando a fissare la ragazza di Itachi “Sì, è lei”. Anche Konan fissava Sakura, sembrava che ce l’avesse con lei. La guardava con severità e superiorità. “E’ quella Sakura?” aveva chiesto ad Itachi “Sì, e quest’anno è più bella del solito” aveva risposto l’Uchiha più grande. “Parli sempre di lei, quanti anni ha?” “Sedici” “E’ una ragazzina! Io ne ho venti e sono molto più matura di lei perchè non riesco ad attirare la tua attenzione come fa lei?” “Perché lei è sempre stata libera da tutto ciò che tu trovi vincolante”. La musica finì e le due coppie si lasciarono tra gli applausi della gente. Sakura era andata a prendere qualcosa da bere. “Sei brava come al solito a ballare” aveva detto Itachi avvicinandosi alla ragazza. “Grazie. Ma non dovresti stare con la tua fidanzata?” “Dovrei, ma non voglio. Piuttosto, tu cosa ci fai qui? Non dovresti essere al castello abbandonato?” “Lasciala stare, Itachi! Lei è qui con me. Vai dalla tua dama” intervenne Sasuke mettendosi tra Sakura e Itachi. “Otouto*, non sai che è maleducazione intervenire nelle discussioni altrui?” disse Itachi di rimando al fratello minore. “La stavi importunando, sei tu il maleducato. E’ fuori per una giornata sola, lasciala respirare”. Sakura stava per intervenire quando due voci femminili, molto note alla ragazza, chiamarono Sakura. “SAKURA!”. Vicino alla ragazza arrivarono Ino e Tenten con i loro vestiti più belli. “Cosa ci fai qui? Sei libera? Perché non sei tornata suito a casa? Ci sei mancata tantissimo!” avevano detto le due in coro. “Ehi, calma! Non sono libera. Il padrone del castello mi ha dato un po’ di tempo per poter partecipare alla Festa d’Inverno. Gli ho spiegato che era una specie di tradizione che io e Sasuke fossimo una coppia di ballo fissa e mi ha lasciato tempo fino a mezzanotte” “Certo Sakura. Non è che gatta ci cova?” chiese Ino maliziosa. “No, non è come credi! Lui è un ricco principe e io una ragazza figlia di un mercante caduto in disgrazia, figurati se c’è una possibilità per noi! Comunque, dov’è nostro padre?” le due sorellastre sembrarono perdere entusiasmo e spiegarono. “Si è dato tanta pena per te” disse Ino “Nostro padre si sta chiedendo se non è un po’ troppo il tempo che ti trattiene il padrone del castello” “Vorrei che diste a papà una cosa da parte mia” “Cosa?” chiese Ino “Vorrei che gli comunicaste che sono trattata benissimo e che tutte le sere gli rivolgo un pensiero. Inoltre” Sakura fece un respiro profondo “Il padrone del castello è una bravissima persona, non è un demone che vuole il sangue delle persone. Resterò finchè il padrone non verrà vedermi libera” “Okay, stasera glielo diremo” disse Tenten. Le due sorellastre si allontanarono e Ino chiese:“Non abbiamo fatto male a non dirle che Sasuke vuole portarla a casa con la forza?” “Ricordati che poi dovrà sposarlo. E’ meglio non dirle nulla. Qunado scoprirà tutto sarà furiosa, ma lo farà lo stesso” rispose Tenten guardando Sakura mentre rideva e sorrideva parlando con Sasuke. “Così la fidanzata di tuo fratello rimarrà qui un mese” disse Sakura sedendosi su una sedia di legno. “Già. Itachi non ne è molto entusiasta. E Konan è ancora meno entusiasta della delusione di mio fratello. Questo causa disagi a mio padre e al padre di Konan. E questo porta solo problemi!” disse Sasuke esasperato “Io t’invidio!” ammise alla fine. “Perché?” “Tu sei libera!” “No. Io sono vincolata come gli altri. In questa settimana sono stata vincolata al mio padrone e lo sarò per ancora un bel po’ di tempo”. Calò il silenzio tra i due ragazzi. Verso le otto iniziò a soffiare un vento freddo e pungente. Sakura rabbrividì un paio di volte e Sasuke le diede la sua giacca. “Grazie, ma non hai freddo?” “No. Ho un vestito invernale” “Invernale o no, se restiamo fermi ci congeliamo, andiamo a ballare!” disse la ragazza trascinando Sasuke vicino al falò.

Gaara osservava tutto dalla sua camera. La sfera di sabbia gli permetteva di vedere tutto quello che Sakura faceva. E vedeva che era felice tra i suoi amici. Si sentiva in colpa di averla allontanata per una settimana dalla sua vita. “Forse è meglio se la lascio andare via. Domani glielo dirò. Voglio rivederla dormire per l’ultima volta”. Gaara continuò a osservare Sakura. Era evidente che stava meglio tra le persone che riusciva a vedere e non doveva chiamare padrone. Si sdraiò sul divanetto e iniziò a pensare a come sarebbe stato il suo rapporto con Sakura se fosse ancora del tutto umano. “Probabilmente non ci conosceremmo nemmeno. Infondo essere stato maledetto non è così male. Ho avuto, anche se per una sola settimana, le attenzioni di una ragazza dolce. Vorrei che lei restasse, ma devo lasciarla andare. Lo devo fare per lei”. Gli venne da piangere, finalmente aveva trovato una persona a cui affezionarsi, ma doveva lasciarla.


Sakura ebbe una sensazione di vuoto per pochi istanti. Smise di ballare e d’istinto guardò verso il castello. Si allontanò dal falò seguita da Sasuke e Itachi. “Gaara-sama” bisbigliò. “Cosa c’è Sakura-chan?” le chiese Sasuke “Niente, una sensazione” “Riguarda il castello?” “No, non il castello” “Il padrone? Ti sei affezionata a lui?” “Sì, è una brava persona. E’ buono e gentile. Se non fosse che sta sempre dietro un muro a volta” “Sei riuscita a vederlo una volta?” chiese Itachi “No. Ho intravisto appena i capelli e un occhio” “Perché non si fa vedere secondo te?” chiese Sasuke “Non lo so. Forse è timido” “Io ho visto i tre fratelli Sabaku” disse Itachi attirando l’attenzione di Sakura “Sai come si chiama il padrone?” “Gaara” “E’ il più piccolo dei tre Sabaku. E’ lui che aveva il controllo del castello. Quando l’ho visto era un bambino, ma era scontroso e taciturno. Una persona veramente poco piacevole” “Ti sbagli. E’ cambiato da quando era bambino”. Le persone fissavano Sakura con fare circospetto. I mostri le dovevano aver fatto il lavaggio del cervello. “Vuoi andare da lui?” “No. Lui è stato gentile a lasciarmi venire alla Festa d’Inverno e io ho intenzione di sfruttare l’occasione” disse Sakura sorridendo. “Itachi, andiamo a ballare. Sono solo le nove” disse Konan attaccandosi a un braccio dell’Uchiha maggiore. “No, Konan. Voglio parlare con Sakura”. La ragazza dai capelli blu si avvicinò a Sakura che si avvicinò a Sasuke. “Chi ti credi di essere per rubarmi Itachi? Lui è il mio fidanzato!” sbraitò Konan. “Non te lo sto rubando. Stiamo solo parlando” tentò di dire Sakura, ma Konan le continuava a sbraitare contro. “Adesso basta Konan!” ordinò Itachi attirando l’attenzione di tutti i compaesani “Stavamo parlando e basta. Vai a fare la prepotente con qualcun’altra“ Konan stette zitta e si allontanò. “Cosa avete da fissare?” chiese Itachi. Tutti ripresero a fare quello che stavano facendo bisbigliando un po’ troppo rumorosamente. “Che impiccioni” “Grazie, Itachi. Senza offesa, ma la tua fidanzata è un po’ scontrosa” “Non mi offendo. Lo so benissimo che è scontrosa, ma sono obbligato a tenermela”. Sasuke, sentendosi escluso e vedendo che Itachi ci stava provando con Sakura nonostante fosse già fidanzato, chiese a Sakura se poteva seguirlo in un posto un po’ più riservato. “Cosa vuoi Sasuke-kun?” chiese Sakura “E’ un po’ che volevo chiedertelo, ma” Sasuke si inginocchiò “Vuoi essere la mia fidanzata?”


Gaara era scattato in piedi appena aveva visto Sasuke si era inginocchiato ed era riuscito a leggergli il labiale. “Le ha chiesto di fidanzarsi con lui”. Era la cosa che temeva di più. Sperava che Sakura rifiutasse, ma in cuor suo sapeva che avrebbe accettato. Sakura era evidentemente arrossita, ma non aveva accettato. Sasuke si era alzato e le aveva lasciato l’anello. “In caso tu cambiassi idea” aveva detto. Sakura aveva scosso la testa e aveva restituito l’anello. “Mi sento meglio, Sakura” disse Gaara continuando a guardare la ragazza. “Fammi vedere” disse qualcuno fuori dalla porta “Spostati tu! Non riesco a vedere”. “Temari, Kankuro, so che siete lì” disse Gaara gelido. Grazie alla sabbia dello Shukaku aprì la porta della camera e i suoi fratelli caddero per terra uno sopra l’altra. Si rialzarono a fatica e cercarono mille scuse, ma Gaara aveva capito subito che volevano solo vedere Sakura alla Festa d’Inverno. “Potevate dirlo subito no?” disse il minore dei tre Sabaku. “Credevamo che ci dicessi di no” tentò di giustificarsi Temari. Il ventaglio e la marionetta si avvicinarono al fratello minore e videro che Sakura parlava con Sasuke. “Cosa sta succedendo?” “Sakura ha rifiutato la proposta di fidanzamento di Sasuke” “E questo è un bene per te, no?” chiese Temari. “Sì” disse Gaara senza pensare, ma poi si corresse “Cioè no! Bè mi fa piacere che abbia rifiutato, ma non è un bene! Insomma perché mi hai fatto questa domanda?! Mi hai solo confuso le idee!” sbraitò Gaara arrossendo per la prima volta in diciassette anni. Sembrava infuriato, ma in realtà era solo confuso dalla domanda di Temari. “E’ carino Gaara innamorato, vero?” bisbigliò Temari a Kankuro “Già, mi devo abituare alla mia futura cognata” mormorò la marionetta. “Cosa avete voi due da bisbigliare?” chiese Gaara freddo “Niente!” dissero i due fratelli maggiori in coro. “Noi andiamo a farci un giro per il castello!” i due corsero fuori e Gaara li fissò stranito. “Delle volte mi chiedo se la maledizione non abbia colpito anche la loro testa”.


Temari e Kankuro si fermarono davanti al portone del castello con un po’ di fiatone. “L’abbiamo scampata” disse Temari. “Hai ragione! Secondo me Gaara ha sentito benissimo quello che abbiamo detto, ma ha fatto finta di niente!” “Già. Non lo ammetterà mai, ma lui è proprio innamorato di Sakura. Mi immagino quando Sakura avrà aperto il cuore di Gaara e per il castello, tornato al vecchio splendore, scorrazzeranno i figli di Gaara e Sakura” fantasticò Temari. “Non esagerare. Non sappiamo cosa provi Sakura per Gaara. Magari è una di quelle cotte momentanee oppure lo considera solo un amico” “Ma che dici?! Si vede che quei due sono nati per stare insieme”. “La maledizione ha dato loro alla testa” pensò Gaara dietro il muro a volta mentre origliava i discorsi dei suoi fratelli.


Sasuke non se l’era presa per il rifiuto di Sakura, ma ci era rimasto un po’ male. Non voleva che lui dovesse competere in amore con Gaara. Però, anche se era stato rifiutato, amava ancora Sakura. Sasuke trovò Ino e Tenten a parlare con due uomini che sembravano interessati alle ragazze, ma non di certo per la loro intelligenza. “Ino, Tenten vi devo parlare” disse Sasuke avvicinandosi alle due e mandando via i due uomini. “Cosa volete?” chiese Ino. “Vorrei che diceste a vostro padre che Sakura è felice con il padrone del castello. Ditegli anche che non deve darsi pena per lei e che tornerà a casa non appena lo riterrà opportuno il padrone del castello” “Glielo diremo. Andiamo Tenten, c’è scuro e la strada è lunga” disse Ino dirigendosi verso casa. Tenten seguì la sorella e poco dopo sparirono dalla vista di Sasuke. L’Uchiha tornò alla festa e Sakura stava scherzando con suo fratello. Anche lui aveva un debole per Sakura e, purtroppo, riusciva sempre a far colpo sulle ragazze che gli interessavano. Verso le undici e mezza Sakura chiese a Sasuke di riportarla al castello. “Sono stanca, è dall’alba che sono sveglia” aveva detto per giustificarsi. Sasuke andò a prendere il suo cavallo e Sakura vi salì in groppa. Si aggrappò alla vita di Sasuke e appoggiò la testa sulla schiena di lui. “Sei molto stanca, vero?” Sakura annuì. “Dimmi una cosa, tu sei innamorata di mio fratello?” Sakura disse no, senza nemmeno aver capito bene la domanda di Sasuke. Arrivarono davanti al castello di Gaara e Sakura scese, mezza intontita dal sonno, dal cavallo traballando un po’. “Buona notte Sasuke-kun” disse Sakura entrando nel castello. “Buona notte Sakura-chan” augurò Sasuke tornando verso il villaggio. Sakura aprì pigramente il portone d’ingresso e disse:“Sono tornata padrone” “Ben tornata, ti sei divertita alla Festa d’Inverno?” “Sì. Adesso vado a dormire. Dove sono Kankuro e Temari?” “Sono andati a dormire nelle loro stanze” “Ah, già. E’ molto tardi. Allora vi auguro buona notte padrone”. Sakura salì al piano superiore e si mise il suo yukata normale. Mise il vestito di Temari sulla scrivania ben disteso, in modo che non si stropicciasse. Poi si mise sotto le coperte e si addormentò immediatamente.
Gaara aveva aspettato cinque minuti e poi era salito al piano superiore. Voleva vedere Sakura, per l’ultima volta, dormire beata. Sakura era nella stessa posizione in cui l’aveva vista la settimana prima. Gaara si avvicinò al letto della ragazza e iniziò ad accarezzarle i capelli. Sakura si era girata verso di lui. “Ti voglio vicina a me. Solo stasera” mormorò Gaara sdraiandosi in parte a Sakura. Lei gli mise le braccia sul petto e si accoccolò meglio vicino al principe. Gaara era felice che Sakura gli fosse così vicino e si era messo a scodinzolare. Ma aveva smesso subito. Sakura non sarebbe stata più la sua serva dalla mattina dopo. No, in realtà non era mai stata la sua serva. Solo dopo tre giorni che era lì l’aveva iniziata a considerare come un’amica, e forse anche qualcosa di più. Ma aveva subito abbandonato l’idea che lei potesse amarlo. Il suo braccio destro e la parte destra della sua faccia avevano preso le sembianze dello Shukaku e in più gli era spuntata la coda del demone. “No. Decisamente non può amarmi”. Sakura sembrava quasi aver capito i suoi pensieri e si era avvicinata ancor di più. “Mi leggi dentro, Sakura?”. La ragazza sorrise nel sonno e Gaara a sua volta sorrise. “Ti vorrei sempre vicina Sakura. Come se tu fossi mia” pensò Gaara chiudendo gli occhi. E per tutta la nottata stette vicino a Sakura finchè non iniziarono a farsi vedere i primi raggi di sole. “Sii felice” le disse Gaara tornando al piano inferiore per tornare dietro al muro a volta.


Alle otto e mezza Sakura si svegliò riposata. Aveva passato la notte in uno strano tepore che però era sparito di colpo. Si alzò dal letto e mise subito nell’armadio il vestito di Temari. Scese al piano inferiore. Vide Temari e Kankuro parlottare tra di loro. “Buongiorno, avete passato una buona nottata?” chiese Sakura felice. “Sakura” dissero i due con le lacrime agli occhi. “Ehi, cos’è successo?” chiese Sakura. “Non te ne andare!” urlarono i due attaccandosi alle gambe di Sakura piangendo. “No, non me ne andrò finchè il padrone non me lo dirà”. “Lasciatela stare” disse Gaara freddo e calmo “Sakura devo parlarti” “Dica pure padrone” “Sei libera. Vattene da questo castello. Tu, tuo padre e le tue sorellastre vi siete sdebitati. Puoi tornare a casa tua”



Otouto:  modo affettuoso usato dai fratelli maggiori di chiamare i fratelli minori.



Salve! Scusatemi, ma sono una frana con i programmi del computer: c'è qualcuno che sa come mettere le immagini in un capitolo di una ff? Grazie in anticipo
Night96


  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: night96