Personaggio: Regulus Black
Prompt: 47. Latte
Rating: giallo
Disclaimer: Regulus Black e quasi tutti i personaggi di questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Tabella: http://juliablack89.livejournal.com/2009/06/11/
Il segreto di Tom Riddle
Settembre 1979
Regulus
percorreva di
corsa il corridoio al piano terra di un'antica dimora magica, mentre
gli altri Mangiamorte perlustravano il resto della casa, rovesciando
tutto quello che trovavano e distruggendo ogni cosa si potesse
rompere.
Sentì
qualcuno che
gridava e capì di essere nella giusta direzione: non aveva
mai
seguito molto il proprio istinto, ma quella volta si era rivelato
esatto. Quando entrò, quasi in scivolata, in una stanzina in
fondo
al corridoio, vide una donna che teneva in braccio una neonata mentre
cercava disperatamente di aprire la porta sul retro. Quest'ultima
però era chiusa con la magia, e la donna era stata disarmata
quando
i Mangiamorte erano entrati in casa sua.
Da uno dei
piani
superiori si udirono le grida di dolore di uno degli Auror di scorta:
Lord Voldemort lo stava torturando. Regulus cercò di non
pensare a
quello che gli avrebbe fatto.
Alle urla
strazianti, la
neonata scoppiò a piangere e la donna si voltò,
strillando alla
vista di Regulus.
“Stia
zitta”
bofonchiò lui, nervoso. Ci mancava solo che qualcuno si
accorgesse
che aveva trovato Millicent Bagnold in persona, una tra i
più
probabili candidati alla carica di Ministro della Magia. Era molto
amica di Albus Silente, a quanto ne sapeva, e Voldemort non la voleva
a capo del Ministero almeno quanto non voleva Barty Crouch. La
temeva, perché lei rappresentava tutte le famiglie
Purosangue che si
opponevano al dominio del Signore Oscuro. Una Purosangue a capo della
comunità magica con idee diverse dalle sue poteva essere
ancora più
pericolosa di qualsiasi insulso Mezzosangue. Per questo Voldemort era
talmente deciso a ucciderla che aveva deciso di partecipare
direttamente alla missione.
La donna era
caduta a
terra, la schiena contro il muro, e stringeva la figlia per darle un
minimo di conforto, ma i suoi occhi erano puntati contro Regulus,
colmi di orrore e consapevolezza di essere sul punto di morire. Lui
ormai odiava essere fissato in quel modo. Non voleva più
provocare
terrore nelle persone: non lo faceva sentire potente, ma solo
disgustato.
In quel momento
un
ululato lo riscosse: era una notte di luna piena e Greyback era
lì
in quel preciso momento, sempre su ordine di Voldemort.
Orripilato,
Regulus
estrasse dalla tasca la bacchetta appartenente alla donna e gliela
porse. L'aveva raccolta da terra e, per fortuna, in tutto quel
trambusto i Mangiamorte non se ne erano accorti.
Millicent
Bagnold rimase
paralizzata e lo fissò con profondo stupore, cercando di
guardare
attraverso la maschera argentata che lui indossava.
“Vogliamo
restare qui
tutta la notte?” disse lui, seccato dalle sue esitazioni. La
donna
prese la bacchetta e si rialzò in piedi. “Suo
marito dov'è?”
“A
c-casa di sua
madre... perché lei stava male...”
balbettò quella, ancora
sconvolta.
“Bene,
allora vada
subito da lui” tagliò corto Regulus, tendendo bene
le orecchie per
assicurarsi che non arrivasse nessuno. Si avvicinò alla
porta
secondaria e fece scattare la serratura. La campagna immersa nella
notte era completamente deserta: i Mangiamorte, Greyback compreso,
dovevano essere tutti dentro. Regulus fece cenno alla donna di uscire
in fretta, ma poi il suo sguardo cadde su un tavolo vicino, che era
stato usato come deposito di tutto ciò che serviva alla
neonata.
“Ehm,
si porti anche
questo” disse, leggermente impacciato, porgendole un biberon
pieno
di latte. “Potrebbe avere fame” aggiunse, alludendo
alla figlia.
La donna prese
il biberon
ma trattenne Regulus afferrandogli il polso e costringendolo a
guardarla.
“Grazie”
sussurrò,
stupita e commossa. “Ti devo la vita. Se hai bisogno di
aiuto, io
posso farti proteggere...”
“Non
si preoccupi”
rispose lui.
“Sei
sicuro? Dimmi
almeno come ti chiami...”
“Vada,
stanno
arrivando” tagliò corto, inquieto.
“D'accordo.
Per
qualsiasi cosa, farò di tutto per sdebitarmi”.
Millicent
Bagnold gli
rivolse un'ultima occhiata riconoscente, poi uscì dalla
porta e si
Smaterializzò, scomparendo nella notte.
La dimora dei
Bagnold era
divorata dalle fiamme. Nel parco illuminato soltanto dal fuoco che si
alzava sempre più in alto, Greyback era accasciato a terra,
svenuto,
e i restanti Mangiamorte erano schierati in fila davanti all'Oscuro
Signore, che aveva appena finito di sfogare la propria rabbia sul
Lupo Mannaro.
“L'ho
disarmata, ma è
riuscita lo stesso a scappare” sibilò Lord
Voldemort in tono
minaccioso. “Nessuno di voi l'ha vista fuggire, dopo che gli
Auror
di scorta hanno creato quella nebbia per confonderci. Chi era al
piano terra?”
“Io,
Signore” rispose
Regulus, tremando come una foglia. “Ma posso assicurarvi che
lì
non c'era”. Inorridì quando Voldemort
reclamò il suo sguardo.
Svuota
la mente,
svuota la mente, svuota la mente... si ripeteva. Non poteva
permettersi di essere scoperto, non ora che aveva deciso di tradirlo.
Il Signore
Oscuro parve
soddisfatto: forse era stata la forza della disperazione a fare in
modo che Regulus non gli lasciasse libero accesso alla propria mente.
Era sempre stato bravo a non mostrare quello che provava e per questo
in Occlumanzia era molto avvantaggiato rispetto agli altri, ma quando
Voldemort tentava di forzargli la mente temeva sempre di non riuscire
a contrastarlo. Del resto, non aveva osato chiedere a Severus o
Bellatrix di farlo esercitare, altrimenti avrebbe rischiato che
vedessero qualche ricordo compromettente.
Nonostante la
rabbia del
Signore Oscuro, non si era pentito di aver salvato la vita di quella
strega. Niente lo aveva mai fatto sentire così bene quanto
la sua
decisione consapevole di aiutarla a scappare. Era la prima volta che
riusciva a considerarsi in pace con se stesso. Una piccola parte di
sé pensò che, se lo avessero visto, sia Rachel
che Sirius sarebbero
stati fieri di lui, anche se nella realtà pensavano l'esatto
contrario.
L'ira di
Voldemort si era
finalmente sfogata e lui si era rivolto verso il gruppetto di
Mangiamorte di cui Regulus faceva parte.
“Lucius”
disse,
“dobbiamo evitare che questa notizia esca sul Profeta di
domani.
Molti Purosangue ancora indecisi potrebbero scegliere di appoggiare
Silente se sapessero che abbiamo cercato di uccidere una di loro.
Decidi tu se limitarti a fare una Imperius al direttore oppure se
fare piazza pulita di tutta la redazione, non m'interessa”.
“Sì,
mio
Signore”
rispose Malfoy, prontamente.
“Da
domani continueremo
a cercare quella traditrice del suo sangue” disse poi
Voldemort.
“Ora sparite tutti... Black, tu no, aspetta un
attimo”.
Regulus
sussultò, ma si
ricompose subito.
“Il
tuo elfo domestico
mi è stato di grande aiuto, purtroppo a causa di una tragica
fatalità, non è sopravvissuto alla missione. In
ogni caso, non
credo che sia un grosso problema per la tua famiglia. Di altri
servitori ne potete avere quanti volete. In fondo era soltanto un
elfo”.
“Certo”
rispose
Regulus digrignando i denti e fingendo di chinare la testa in segno
di rispetto: in realtà voleva nascondere la smorfia di
rabbia che
gli era comparsa sul viso.
Te la
farò pagare,
fosse l'ultima cosa che faccio, pensò, odiandolo
sempre di più.
Quando si
incamminò
lontano dalla casa dei Bagnold per Smaterializzarsi, fu affiancato da
Severus.
“Che
disdetta”
esordì
il ragazzo con un tono neutro. “Il Signore Oscuro ci
farà
setacciare tutta la Gran Bretagna per trovare la Bagnold...”
“Già...
ora scusa, ma
vado di fretta” rispose Regulus, guardandosi intorno in modo
febbrile: sapeca che fosse una cosa stupida e illogica, ma aveva
paura di ritrovarsi l'Ordine della Fenice tra capo e collo. All'altro
quelle occhiate non sfuggrono.
“Sai”
disse,
“ultimamente mi sembri un po'... strano”.
Regulus smise
di
camminare, e Piton fece lo stesso. Il primo deglutì ma si
rifiutò
di guardarlo negli occhi: sapeva che anche lui fosse un bravo
Occlumante.
“È
morto da poco mio padre, Piton. Non sono sono tenuto a dare
spiegazioni a te sulle mie reazioni” disse con freddezza.
Severus non
parve affatto
imbarazzato. Intorno a loro, tutti gli altri Mangiamorte si erano
già
Smaterializzati e anche Voldemort era sparito. La notte era
silenziosa, a parte il crepitio del fuoco che divorava casa Bagnold.
“Veramente
mi riferivo
ad un'altra cosa. Ho notato che in certe occasioni tu perda ogni
voglia di combattere”.
“Ma
davvero? Chi è che
ti ha salvato la pelle da quegli Auror che ti avevano accerchiato,
stanotte?” rispose Regulus, sarcastico.
“In
effetti, stavolta
hai combattuto. Ma non posso fare a meno di chiedermi come mai tu non
ti impegni così tanto quando... ehm” aggiunse, con
una falsa
esitazione che suonò estremamente beffarda, “...
quando l'Ordine
della Fenice è nei paraggi”.
Regulus si
sentì
arrossire all'improvviso e ringraziò il fatto che fosse buio.
“Non
so di cosa tu stia
parlando” sbottò, secco.
“Io
credo di sì,
invece. Durante le nostre... scorribande, hai sempre una gran fretta
e non fai altro che dirci di non perdere tempo e di andarcene prima
che arrivi l'Ordine. Mi chiedo perché tu preferisca avere a
che fare
con gli Auror piuttosto che con loro... Ma forse, questo tuo
atteggiamento è iniziato... ah, certo... da quando hai
scoperto che
tuo fratello fa parte dell'Ordine, o sbaglio?”
“Infatti
ti sbagli”.
Regulus era furioso, ma cercò di trattenersi. “Mi
sembra di aver
già dimostrato abbastanza che non mi importa niente di
lui”.
“E
allora come mai ogni
volta che c'è una battaglia cerchi in tutti i modi di
evitare che si
faccia male? Per non parlare di quella volta in cui è stato
lui a
salvare la tua vita. L'ho visto. Tutto ciò è
molto commovente,
Black, ma non credo sia l'atteggiamento giusto”.
Piton aveva
un'aria così
beffarda che Regulus avrebbe voluto fargliela pagare. Quello si
divertiva a prenderlo in giro ma lui non sapeva come rispondere.
“E
anche se fosse?”
lo sfidò alla fine, incapace di negare l'evidenza.
“A te cosa
importa?”
“A me
assolutamente
nulla, ma ti ricordo che, anche se Silente sarebbe commosso da questa
manifestazione di affetto fraterno, dubito che al Signore Oscuro
possa fare altrettanto piacere. Credo che potrebbe considerarlo quasi
un tradimento”.
Regulus
arrossì ancora
di più. Detestava sentirsi smascherato in quel modo da uno
che
odiava a morte Sirius, tra l'altro. Aveva trascorso gli ultimi
quattro anni della sua vita a ostentare una totale indifferenza nei
confronti di suo fratello ed essere scoperto in quel modo non gli
piaceva affatto. In quel momento desiderò ferire Piton con
un'insinuazione altrettanto maligna e le parole gli uscirono
spontanee, senza che se ne rendesse davvero conto.
“Hai
una gran faccia
tosta, sai? Io piuttosto sarei curioso di sapere cosa ne penserebbe
il Signore Oscuro se vedesse tutti gli sforzi che fai per evitare che
la Evans venga ferita. Almeno mio fratello è nato
Purosangue, a
differenza di lei”.
Regulus aveva
voluto
soltanto sbeffeggiarlo, perché sapeva che Piton e la Evans
fossero
stati molto amici in passato, ma non si aspettava di vederlo
così
furibondo. Doveva avergli fatto più male di quanto ne avesse
intenzione. Anche Severus era arrossito e lo stava guardando
così
male che Regulus temette di essere attaccato. Un attimo più
tardi
però l'altro riuscì a ricomporsi e gli si rivolse
con il suo solito
tono glaciale.
“Sei
bravo a coprire i
tuoi difetti sottolineando quelli altrui. È una
caratteristica che
hai in comune con il tuo degno fratello”.
Regulus
odiò la sua
capacità di avere sempre la risposta pronta; lui invece non
era
altrettanto bravo.
Poiché
non replicava,
Piton gli rivolse una smorfia vittoriosa e si allontanò.
Regulus lo
guardò Smaterializzarsi, irritato nel profondo, ma si disse
di aver
fatto bene a non rispondere alla provocazione. Aveva cose molto
più
importanti della insinuazioni di Piton a cui pensare, e doveva
risolverle prima che quello iniziasse a sospettare che i suoi
tentennamenti fossero dovuti ad un tradimento vero e proprio.
***
Era la prima
volta che
andava a Hogsmeade da quando aveva finito di frequentare la scuola.
Il villaggio era sempre lo stesso ma lui ora si sentiva un perfetto
estraneo. Gli mancavano i suoi anni da studente: le gite a Hogsmeade,
i pomeriggi primaverili trascorsi nel parco, i banchetti in Sala
Grande, addirittura le lezioni e le ore passate a studiare e
chiacchierare in sala comune, ma soprattutto il Quidditch e, sopra
ogni altra cosa, lei. Rachel occupava ogni suo ricordo, era entrata a
far parte della sua vita durante il primissimo viaggio sul treno per
non uscirne più.
Cercando di non
farsi
assalire di nuovo dai rimpianti, camminava distratto tra gli studenti
immersi in conversazioni spensierate e le coppiette che si tenevano
per mano, dirette da Madama Piediburro. Quando passò davanti
ad un
vicolo molto familiare, si fermò a fissarlo, il cuore che
batteva
all'impazzata. Era lì che, due anni prima, aveva baciato
Rachel per
la prima volta. Non se lo sarebbe mai dimenticato.
Tutto sembrava
volergli
ricordare quanto aveva perso per colpa della propria follia. Si era
rovinato da solo, pensava.
Dopo alcuni
lunghi minuti
finalmente riuscì a distogliere lo sguardo da quel vicolo
deserto e
ricominciò a camminare, sempre più depresso. Per
l'ennesima volta
ripeté mentalmente il proprio obiettivo, per non perderlo di
vista.
L'insegna dei
Tre Manici
di Scopa dondolava, per via del vento, davanti a lui e Regulus
accelerò il passo.
Se
vuoi sapere
qualcosa riguardo il Signore Oscuro, chiedi a lui, gli aveva
detto Barty un anno prima, e per fortuna.
Quando
entrò nel locale
affollato e vide un'ampia schiena familiare, si sentì
immediatamente
sollevato.
“Il
solito Idromele,
professore?” chiese Madama Rosmerta all'uomo seduto al
bancone.
“Grazie,
Rosmerta”
rispose il professor Lumacorno.
Afferrò
il boccale pieno
di Idromele, sorseggiandolo con aria soddisfatta. Regulus lo
raggiunse e si appoggiò al bancone accanto a lui.
“Professore?”
lo
chiamò.
Lumacorno
posò il
bicchiere e si voltò. Quando lo riconobbe,
sobbalzò e sorrise per
lo stupore. “Signor Black! Che piacere vederti! Ma cosa ci
fai da
queste parti?”
Regulus
simulò un
sorriso forzato.
“Avevo
voglia di fare
una passeggiata”.
“Nostalgia
di Hogwarts,
vero? Ti capisco, viene a tutti quanti... Be', sono veramente
contento di averti incontrato, fa sempre piacere ritrovare gli
ex-studenti del Lumaclub! Prendi qualcosa?”
“Oh,
sì, una
Burrobirra” disse Regulus. Madama Rosmerta gli
servì una
bottiglia, ma lui ne bevve solo qualche goccia. “Come va a
Hogwarts, professore?”
“Abbastanza
bene, le
solite cose. Al banchetto di inizio anno Gazza ha dato di matto
perché Pix ha rovesciato dei gavettoni sui poveri studenti
del primo
anno che dovevano ancora essere Smistati. Quel Poltergeist è
incredibilmente dispettoso, non trovi? E tu, invece? Hai già
cominciato a lavorare?”
“Ancora
no, ma ho fatto domanda al Ministero della Magia” rispose
Regulus.
“Certo,
scommetto che lavorerai al Primo Livello! Anche se continuo a pensare
che per il Quidditch saresti stato perfetto”.
Regulus
evitò di commentare bevendo una quantità
esagerata di Burrobirra.
“Professore,
avrei qualcosa da chiederle...” disse all'improvviso, quando
si fu
assicurato che l'Idromele di Lumacorno fosse finito.
“Dimmi
pure”.
“No,
qui è troppo affollato... che ne dice di andare alla Testa
di Porco?
Si tratta di una questione un po'... delicata”. La Testa di
Porco
era il luogo ideale per parlare di certe cose senza correre il
rischio di essere sentiti da orecchie indiscrete.
“Oh,
non c'è problema. Avevo già intenzione di
andarci. Rosmerta, eccoti
le tue cinque falci” aggiunse, lasciando le monete alla
proprietaria. Regulus fece lo stesso e poi lo seguì fuori
dai Tre
Manici di Scopa.
Si
incamminarono lungo
High Street e Lumacorno ricominciò subito a parlare
allegramente.
“Sono
proprio contento
di rivederti! Mi stavo proprio dicendo che i miei vecchi studenti mi
sarebbero mancati. Il Lumaclub non è più numeroso
come qualche anno
fa, però ci sono alcuni che promettono bene... Ah,
Regulus, perdonami, mi è tornato in mente solo adesso:
condoglianze
per tuo padre, mi dispiace davvero”.
“Oh...
grazie” rispose lui, incupito. Avrebbe preferito che
Lumacorno non
se ne fosse ricordato, ma il professore si era già lasciato
trasportare dai ricordi.
“Conoscevo
Orion, è stato anche lui un mio studente. Non pensavo che se
ne
sarebbe andato così presto...”
Con
grande sollievo di Regulus, il discorso dovette interrompersi quando
entrarono nel pub. Era lurido come se lo ricordava, se non di
più.
Non c'era molta gente, a parte un paio di uomini che conversavano
fitto in un angolo riparato, e la solita capra che vagava
indisturbata tra i tavoli.
“Buongiorno,
Aberforth” esordì Lumacorno. “Un Whisky
Incendiario per me e...”
“Niente,
grazie” si affrettò a dire Regulus, considerata la
scarsa igiene
del posto.
Aberforth
annuì senza parlare, ma gli lanciò un'occhiata
penetrante, e
Regulus si affrettò a distogliere lo sguardo.
“Come
va il campionato di Quidditch, professore?” chiese, in attesa
di
allontanarsi dal bancone.
“Oh,
ancora non è iniziato, ovviamente, ma promette di essere
emozionante
e combattuto. Secondo me hai fatto una buona scelta suggerendo
Dunstan come Capitano. Tuttavia ho paura che quest'anno non
sarà
così facile vincere la Coppa. Sia Serpeverde che Grifondoro
possiedono dei giocatori molto forti ma – che rimanga tra noi
– i
veri talenti se ne sono andati tutti”.
Regulus
abbozzò un sorriso compiaciuto, anche se ora nulla gli
sembrava più
importante del medaglione, nemmeno un riconoscimento del genere.
“Invece
il nuovo Capitano di Corvonero sta mettendo su una grande squadra,
sai? Temo che sia la favorita di quest'anno. Io sono convinto che
saranno loro a vincere”.
“Non
è ancora detto. Ma se Serpeverde dovesse perdere, preferisco
che sia
Corvonero ad ottenere la Coppa” affermò Regulus,
mentre Aberforth
serviva il Whisky all'insegnante.
Lumacorno
ridacchiò, divertito.
“Tipico
di noi Serpeverde: possiamo anche perdere, ma dobbiamo trascinare con
noi i Grifondoro, vero?”
Poi
si diresse verso uno dei tavoli più vicini, ma Regulus
insisté per
prenderne uno in un angolo più al riparo da orecchie
indiscrete, con
la scusa che fosse meno sporco.
Quando
furono entrambi seduti, meditò sul modo migliore per farlo
parlare,
mentre l'insegnante gli iniziava a raccontare dei nuovi talenti che
aveva scoperto ultimamente.
Escluse
a priori la Legilimanzia: non la sapeva padroneggiare molto bene e
temeva che Lumacorno fosse abile a contrastarla. Forse avrebbe potuto
Confonderlo, ma rischiava di impedirgli di ricordare con chiarezza le
informazioni che gli servivano. Prima di uscire di casa aveva pensato
al Veritaserum, ma non era sempre affidabile. C'era solo un modo
sicuro per indurlo a raccontargli ogni cosa. Si era ripromesso di non
usare più le Maledizioni Senza Perdono, a meno che non fosse
strettamente necessario, ma quella volta avrebbe dovuto fare
un'eccezione.
Così,
mentre il professore chiacchierava ignaro, Regulus estrasse la
bacchetta e, tenendola nascosta sotto il tavolo, dopo aver
controllato che nessuno stesse guardando, la puntò contro di
lui. In
fondo era la meno pericolosa, e poi la stava usando per un buon fine,
non per fare del male...
“...
e alla fine si è alzato e mi ha detto che aveva
già finito la
pozione dopo neanche un'ora. Io non ci potevo...”
“Imperio!”
Lumacorno
tacque improvvisamente, assumendo un'espressione imbambolata. Regulus
si guardò intorno per assicurarsi che nessuno si fosse
accorto di
quell'inatteso silenzio, ma per fortuna sia Aberforth che gli altri
due clienti erano troppo lontani per sentirli.
“Professore”
sussurrò, un po' dispiaciuto, “mi dica tutto
quello che sa su Tom
Riddle”.
L'insegnante
non ebbe alcuna reazione e iniziò a parlare subito.
“Tom
Riddle... fin dal primo giorno di scuola si era dimostrato un ragazzo
fuori dal comune. Era eccezionalmente bravo con la magia, nonostante
avesse trascorso l'infanzia in un orfanotrofio babbano. Forse
è
stata quella sua brutta esperienza a fargli odiare tanto i Babbani.
Lo notai subito. Era determinato e aveva molta influenza sugli altri
studenti. Così lo ammisi nel Lumaclub. Era estremamente
bravo nel
capire la gente ma, al contrario, nessuno sospettava che nascondesse
un animo così... crudele. Aveva sempre avuto ottimi voti,
era stato
nominato Prefetto e, inoltre, aveva anche ricevuto un Encomio
Speciale...”
Regulus
si ricordò della targa intitolata a Riddle nella Sala dei
Trofei ma
non interruppe il professore, lasciandolo parlare.
“Dopo
aver finito la scuola con il massimo dei voti, tutti si aspettavano
che avrebbe fatto carriera in fretta, e invece è andato a
lavorare
da Magie Sinister”.
Regulus
sgranò gli occhi. Il Signore Oscuro a lavorare in un negozio
di
Notturn Alley? Era molto strano.
“E
poi sparì per un certo periodo. Forse era andato all'estero,
non lo
so. Quando tornò, iniziò a cercare dei seguaci,
fino ai giorni
nostri...”
Regulus
era molto deluso. Non conosceva tutti quei dettagli sulla vita del
Signore Oscuro e magari in un'altra situazione avrebbe potuto
ritenerli interessanti, ma quello che gli importava al momento era
ben altro. Purtroppo, non sapeva neanche che tipo di domanda avrebbe
dovuto rivolgere al professore. E non voleva chiedergli direttamente
del medaglione, per paura che qualcuno in seguito riuscisse a
leggergli nella mente.
“Che
cosa mi dice del suo rapporto con le Arti Oscure?” chiese,
sperando
di essersi avvicinato all'argomento.
Nonostante
l'espressione intontita dovuta alla Maledizione Imperius, Lumacorno
parve un po' spaventato.
“Le
adorava. Sul momento non me ne ero reso conto. Pensavo che il suo
interesse per le Arti Oscure fosse lo stesso di quello che dimostrava
nei confronti di tutte le altre materie. E invece...”
“Invece
cosa?” lo incitò Regulus e, per l'ansia di sapere,
abbassò
inavvertitamente la bacchetta.
Lumacorno
strabuzzò gli occhi, confuso, e gli rivolse uno sguardo fin
troppo
lucido. Il ragazzo si affrettò a riformulare la Imperius,
prima che
l'insegnante si potesse rendere conto di quanto stesse accadendo. Il
professore tornò imbambolato, e l'altro tirò un
respiro di
sollievo.
“Le
Arti Oscure...” gli ricordò.
“Oh,
sì. Be', trascorreva molto tempo nel Reparto Proibito della
biblioteca di Hogwarts. Io credevo che facesse solo delle ricerche in
più, ma in realtà stava coltivando e accrescendo
il suo interesse
nei confronti della Magia Oscura. Aveva iniziato a desiderare un
potere maggiore di chiunque altro, voleva dominare il mondo magico
ma, soprattutto, era ossessionato dall'idea
dell'immortalità...”
In
qualche angolo della memoria di Regulus riecheggiò una frase
sussurrata da una voce sibilante: “...e
magari un giorno
riuscirete addirittura ad ingannare la morte, proprio come ho fatto
io”.
Era
un pensiero assurdo. Fino a quel momento aveva creduto che lo avesse
detto solo per indurlo a servirlo, che fosse soltanto un'altra delle
sue tante menzogne e che, se fosse stata la verità, non
sarebbe
certo andato a sbandierarla così ai quattro venti... Ma
anche con
Kreacher si era comportato allo stesso modo: lo aveva sottovalutato,
sicuro che l'elfo fosse morto. Possibile che si fosse lasciato
sfuggire una cosa così importante in sua presenza?
Un'eccitazione
febbrile lo assalì. Che fosse davvero diventato immortale?
“Mi
parli di questa ossessione per l'immortalità”
proseguì, tremando
al solo pensiero.
“Voleva
essere il mago più potente di tutti e avrebbe voluto
ottenere il
dominio per sempre, immagino... Io non lo capii. Nessuno avrebbe mai
sospettato le sue reali intenzioni. Solo il professor Silente non lo
venerava come noialtri. Non lo convinceva. Ma neanche Silente sa
quello che... temo... sia arrivato a fare... soltanto io lo
so...”
Lumacorno
aveva assunto un'espressione sofferente e imbarazzata, per quanto gli
fosse possibile dal momento che era ancora stregato.
“Che
cosa?”
“Una
sera mi ha chiesto... una cosa... e be', credo di avergli detto
troppo...”
Il
formicolio al braccio di Regulus si stava affievolendo: l'insegnante
aveva cominciato a contrastare la Maledizione. Era evidente che non
volesse continuare il suo racconto. Lui si sforzò di
mantenere il
controllo sulla sua mente.
“Che
cosa gli ha chiesto?” chiese con un tono autoritario.
“Mi
ha... fatto delle domande... su un tipo di magia molto...
oscura...”
Un
gruppo di studenti entrò ridacchiando nel locale e, dopo
aver
ordinato delle Burrobirre, si diressero ad un tavolo vicino al loro.
“Di
che tipo di Magia oscura si trattava?” chiese Regulus con
urgenza,
temendo di non farcela. Lumacorno si stava dimostrando un osso duro
da convincere. Lottava con tutto se stesso per sottrarsi alla
Maledizione ma Regulus era altrettanto determinato a non cedere.
“Me
lo dica!”
“Ha
chiesto degli Horcrux”sussurrò quello, stentando a
scandire le
parole.
“E
che roba è?” domandò Regulus. Ma era
troppo tardi. Gli studenti
avevano raggiunto il tavolo accanto al loro e Lumacorno, sotto shock
per la propria rivelazione, aveva vinto l'influenza della Imperius.
Regulus
agì velocemente e usò un altro incantesimo su di
lui,
modificandogli la memoria per fargli credere di aver conversato fino
a quel momento dei nuovi talenti del Lumaclub. Alla fine
dell'operazione, l'uomo sembrava molto confuso.
“Professore,
si è fatto tardi. Dovrei tornare”.
“Oh,
certo, fai pure... accidenti, è già passato
così tanto tempo?”
esclamò quello, controllando il proprio orologio.
Dopo
averlo salutato come se nulla fosse accaduto, Regulus uscì
dal
locale, pensieroso.
Non
aveva la più pallida idea di cosa fossero quegli Horcrux e
non
sapeva se c'entrassero davvero qualcosa con il medaglione, ma dentro
di sé aveva la sensazione che in qualche modo fossero
collegati.
Forse il medaglione possedeva dei poteri particolari, capaci di
allungargli la vita... non ne aveva idea. Ma almeno adesso aveva
qualcosa da andare a cercare. L'unico problema che gli restava era
quello di capire dove
cercare.
01.
Addio.
02.
Ricordi.
03.
Speranza.
04.
Bellezza.
05.
Fotografia.
06.
Gatto.
07.
Cane.
08.
Musica.
09.
Fuochi d'artificio.
10.
Cioccolato.
11.
Carta.
12.
Paura.
13.
Sole.
14.
Sangue.
15.
Bambola.
16.
Ali.
17.
Cuscino.
18.
Candela.
19.
Dolce.
20.
Amaro.
21.
Pelle.
22.
Ghiaccio.
23.
Sogno.
24.
Incubo.
25.
Risveglio.
26.
Incontro.
27.
Vertigine.
28.
Lacrime.
29.
Attesa.
30.
Noia.
31.
Felicità.
32.
Dolore.
33.
Solitudine.
34.
Silenzio.
35.
Campanello.
36.
Nascosto.
37.
Gelosia.
38.
Nodo.
39.
Caldo.
40.
Freddo.
41.
Tempo.
42.
Bacio.
43.
Sorriso.
44.
Desiderio.
45.
Illusione.
46.
Specchio.
47.
Latte.
48.
Caffè.
49.
Potere.
50.
Strada.
L'idea di chiedere a Lumacorno non è certo la più originale, ma non avevo molte alternative. Tutto quello che Lumacorno dice su Tom Riddle penso che lo sapessero tutti i professori che gli avevano insegnato, non solo Silente, anche se molto vagamente.
Certo che se Harry a suo tempo avesse utilizzato la Maledizione Imperius sul prof per recuperare il ricordo originale si sarebbe risparmiato un sacco di stress e una mezza ramanzina di Silente! XD
Il mezzo bisticcio tra Regulus e Severus l'ho messo perché era da un po' che volevo riprendere il povero Piton, che ho snobbato troppo, ultimamente. Quando si tratta di lui, ho sempre il terrore di andare OOC, quindi vi prego ditemi se vi convince, perché è uno dei personaggi che mi mettono più soggezione!!
Millicent Bagnold (fonte: il mio amato HP Lexicon) sarà Ministro della Magia dal 1980 al 1990, quindi precederà Caramell. Ho pensato che in un lontano futuro a Regulus potrà fare comodo un Ministro che gli deve la vita, soprattutto con Barty Crouch che strepita per mandare mezza comunità magica ad Azkaban ^_^
Il capitolo scorso l'ho pubblicato a mezzanotte in punto e poi sono andata subito a dormire, perciò quando la mattina dopo ho letto che questa storia era passata alla seconda fase del concorso credevo di essere ancora nel mondo dei sogni... Cioè, non so se posso spiegare il mio stupore ed esprimere quanto sia sconvolta: non mi aspettavo affatto un risultato del genere! Non vorrei sembrare una falsa modesta ma vi giuro che mai mi sarei immaginata di passare! Mi limitavo ad essere contenta per i voti ricevuti e basta!
Ringrazio tantissimo chi mi ha votato e ringrazio anche tutti gli altri che continuano a seguire questa storia. Grazie davvero!! *_*
Prossimo aggiornamento: 15 maggio (ci sarà un gran ritorno!)
malandrina4ever: sì, Regulus finalmente ce l'ha fatta, e adesso si è già messo sulla buona strada per scoprire cosa sono gli Horcrux. Vedrai, probabilmente il modo in cui svelerà il segreto sarà insolito. Non voglio anticipare nulla, tanto lo scoprirai nel prossimo capitolo! Invece per sapere come Regulus si salverà dovrai aspettare un po' di più...
vulneraria: grazie di tutto! Effettivamente il capitolo scorso è stato molto triste... del resto non poteva essere altrimenti. Grazie anche per aver apprezzato la caratterizzazione di Kreacher: mi preoccupava un po' in effetti. Però, tranquilla, Rachel lo perdonerà quando lui le dirà di essersi pentito!
Circe: buon compleanno, allora, anche se in ritardo! Sai che hai ragione? E, guarda caso, l'Innominato è il mio personaggio preferito! Era proprio destino... A me è piaciuto molto scrivere la prima parte: l'ho pensata ogni sera prima di addormentarmi, immaginandomi nei panni di Regulus e cercando di intuire cosa potesse pensare. Sono felicissima che ti sia piaciuta! Sul rapporto tra Regulus e Bellatrix devo ancora pensarci seriamente, e spero di descriverlo bene.
Mirwen: sì, meno male che Rachel non sa nulla di Barty, altrimenti avrebbe fatto una strage in piena regola! XD Ce ne vorrà di tempo per mettere tutto a posto, ma alla fine ce la faranno!
dirkfelpy89: ciao! Sono felice che ti siano piaciuti gli ultimi capitoli! E' vero, sono stati molto intensi, e lo si vede anche dalla lunghezza: i primissimi capitoli erano meno della metà! Sono tristissima anche io per l'allontanamento tra Rachel e Regulus, ma stai sicuro che non finirà qui!
Alohomora: sì, purtroppo la data ufficiale della fine della fanfiction è il 29 maggio... anche a me mancherà aggiornare ogni sabato, ma tornerò, su questo non c'è dubbio! Comunque, ma ti pare che posso concludere la storia senza che Rachel sappia del pentimento di Regulus? Certo che lo saprà, e stavolta non ci sarà la lettera, lui glielo dirà di persona, anche se non le riferirà proprio tutto quello che deve fare. Però si chiariranno nell'ultimo capitolo, non c'è dubbio!
_Mary: la risposta ai tuoi dubbi era più semplice del previsto! Su Lumacorno avevo già sparso qualche indizio, perciò ho pensato bene di sfruttarlo. Stavolta Regulus non andrà da Narcissa anche se lei, a proposito, ricomparirà tra due capitoli: comunque, non ti anticipo nulla! XD Sì, Regulus lo schiaffo se l'è meritato eccome. Comunque, è finalmente rinsavito.... E poi dicono che le maniere forti non servono!. Dispiace anche a me trovarmi un'altra volta quasi alla fine... cercherò di tornare il prima possibile, comunque!
Gobra1095: be', la storia non si concluderà proprio felicemente (quello sarà l'argomento del seguito) ma sicuramente saranno tutti e due ancora vivi, e questa è quel che conta al momento! Sono d'accordo con te: anche se Orion non si è mai comportato da padre con Sirius, in fondo lo era lo stesso e il ragazzo non poteva essere felice della sua morte. Anche a me mancherà tantissimo aggiornare! :-(
DubheBlack: in "Slytherin love" Regulus aveva intuito che il medaglione fosse un mezzo che permetteva a Voldemort di essere quasi immortale, qui parte solo da un nome, ma Lumacorno gli ha dato una mano a collegare le due cose! Vedrai che nel prossimo capitolo Regulus scoprirà cosa sono questi famigerati Horcrux... Grazie, ci tenevo molto a descrivere per bene i sentimenti di Regulus durante la nottata insonne, quindi sono felice che tu li abbia apprezzai! Comunque sì, lui e Rachel riusciranno a chiarirsi, anche se proprio alla fine della storia, ma faranno pace, su questo non c'è dubbio! Buon primo maggio anche a te!