Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: CherryBomb_    08/05/2010    3 recensioni
Arianna e Ilaria, sedicenni, amiche da qualche anno. Fanno parte di quelle ragazze che sono convinte che il principe azzurro non esiste.
Arianna non ha mai avuto il ragazzo, Ilaria non lo ha da due anni e mezzo. Ormai sono abituate a questo loro stato di "zitellaggio", ma una serata diversa cambierà le loro vite. Ci saranno molti intrecci, ritorni di fiamma, non sarà tutto semplice, anche se all'inizio potrà sembrare così.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

 

Non tutto il male viene per nuocere

 

 

 

Ary POV

Era pomeriggio inoltrato, stavo studiando.

Il cellulare vibrò.

Un nuovo messaggio.

Lo apro e….no aspetta avevo letto male. Rileggo.

Edo “Ce l’abbiamo fatta. Almeno un pochino =) Ma qualcosa deve ancora farla. Ci stai pensando? Bacio.”

Risposi. “Si, dai un pochino si. Ma è dura quando deve capire qualcosa che riguarda lei. Forse un po’ l’ho convinta, ma non più di tanto. E sinceramente non ci sto pensando. Oggi è stata una giornata un po’ strana. Scusa. Bacio.”

Edo “Cosa le hai detto? Si, è stata una giornata strana. Scusa ma per caso porti il profumo?”

Oddio, che domanda era? Perché?

Tranquilla, Ary, respira. Rispondi.

“Il concetto di tutto il discorso che ho fatto è che se non ci tenesse a lei, non si preoccuperebbe della sua salute, ma il discorso era molto più complesso ed ero molto fiera di me. =D Comunque, non porto il profumo, perché?”

Aspettavo, la risposta in ansia. Era più che chiaro che io non avrei più studiato.

Vibrò il telefono e ancora prima che smettesse di vibrare stavo già leggendo il messaggio.

“Giustissimo. E l’ha capito? Se non porti il profumo vuol dire che hai la pelle buonissima, di natura. È buonissimo. Bacio.”

Avevo la bocca aperta. Mi aveva fatto un complimento o sbaglio?

Ok, concentrati. Non essere banale.

“Penso di sì, ma ci vorrà ancora un po’ prima che lo capisca. =D Grazie. Mi hai fatto preoccupare pensavo puzzassi di chissà cosa. XD”

Inviai. Che messaggio del cazzo avevo appena mandato? Pensavo puzzassi? Oddio. Che deficiente.

Oddio, non mi avrebbe più risposto. Avevo appena finito di pensare la frase che il telefono vibrò.

“Ahahahahahah e di cosa dovevi puzzare scusa? Certo che a volte sei un genio, a volte pensi a queste cazzate. Ahahaha. Tu e la Ila avete la stessa età vero?”

E cominciammo a parlare.

Andava all’Università insieme a Simo, ma non avevano l’obbligo di frequenza. Aveva 21 anni. Aveva una sorella, cioè la stronza e un fratello più grande. Viveva a Brescia, non ho capito esattamente dove, con la sua famiglia ed un dobermann. Gli piaceva la musica di tutti generi, ascoltava anche Guns ‘N Roses , Pink Floyd e compagnia bella.

Ci stavamo cominciando a conoscere. E tutto grazie alla Ila.

Dovevo parlarne con lei, ma non potevo. Dovevo tenere questo contatto con lui, anzi anche con Simo. Dovevo dare una mano alla Ila e per darle una mano, non doveva sapere che io ed Edo ci sentivamo.

Che brutto però non poterglielo dire. Dovevo inventarmi qualcosa di stra bello che potesse fare Simo per lei. Dovevo trovarlo alla veloce. Non avrei retto tanto a tenerle nascosta questa cosa.

Ultimo messaggio che scrissi ad Edo “Mi ha fatto piacere parlare con te, ma devo chiederti un favore. Se dovessimo vederci quando c’è la Ila, dovremmo far finta di non avere contatti. Se no si incazzerebbe e addio “piano per convincerla” ti farebbe niente? Ho pensato che devo svegliarmi però, non mi piace nascondere le cose, soprattutto a lei, perché tanto prima o poi lo capisce da sola. E poi sono guai. Ciao notte. Bacio.”

Mi rispose “Tranquilla, ci avevo già pensato. E si hai ragione devi svegliarti, non è bello avere segreti con le persone a cui si vuole bene. Buona notte. Sogni d’oro. Bacio.”

Andai a dormire con un sorriso da ebete che faceva paura.

 

 

 

 

 

 

 

 

E come c’era da immaginarsi, mi ero svegliata con un sorriso da ebete.

Sul pullman niente di nuovo, io e la Ila sparavamo sempre le nostre solite cagate.

Eravamo a scuola, ci stavamo incamminando, quando mi fece una domanda che mi paralizzò

-Sai sembri molto felice stamattina, successo qualcosa?- mi chiese con il sorriso. Non poteva neanche immaginare quanto quella domanda mi mandasse nel pallone.

-Nono, sono solo felice. Ho dormito bene.

-Sognato Edo immagino.

-Si.

-E cosa succedeva?

-In poche parole parlavamo un po’ tramite messaggio e scoprivo un po’ di cose di lui e una volta c’era scappato anche un complimento. Poi  ad un certo punto siamo a guardare il tramonto non so dove: era stra romantico, eravamo abbracciati, ma mi sono svegliata prima che ci baciassimo.- rise

-Che sfiga. Però stra carino il sogno. – eh sì peccato che una parte del sogno era successa davvero. Però dai io glielo avevo detto, non in modo completo e specifico, ma glielo avevo detto. Non era una consolazione vera e propria. Mi sentivo ancora un po’ in colpa, ma lo nascondevo per il suo bene.

Parlavamo tranquille, non avevamo visto quei due semi-dei che erano  come ieri davanti alla porta secondaria.

Io li avevo notati da prima, la Ila no era intenta a dire una sua cagata.

-No, perché l’altra mattina, sai quando abbiamo incontrato i fazzoletti per la strada?- mi raccontava lei

-E li hai salutati?- cominciai a ridere.

-No.- disse togliendo il sorriso che aveva sulle labbra.- Erano bagnati e non mi sembrava il caso. – cominciammo a ridere. Lei si mise di spalle ai due semi-dei e continuò a sparare stronzate. Non se n’era accorta.

-Sai, che li abbiamo incontrati no?

-Ila, sai vero che i fazzoletti non si incontrano?

-Certo che lo so, infatti io non ho detto incontrare ho detto trovare.

-No, hai detto incontrare.

-Ah davvero?

-Si.

-Ops. È va be, mi sono sbagliata. Non c’è poi così tanta differenza tra incontrare e trovare.

-Si, certo come no. Il problema più grosso è che ti ho chiesto se li hai salutati e tu mi hai risposto che non li hai salutati perché erano bagnati e non ti sembrava il caso.

Cominciò a ridere come una deficiente.

-mi stai prendendo per il culo?

-no. L’hai detto davvero.

-Erano bagnati. Non mi sembrava il caso.- ripetè

I due semi-dei ci stavano guardando. Simo aveva occhi sognanti e guardava la Ila ridere come una pazza, da quando la conosceva, non l’aveva mai vista ridere.

Lei continuava a ridere.

-che cazzo ti sei fumata stamattina? – chiesi continuando a ridere contagiata dalla sua risata.

-Le solite due sigarette, anzi una e mezza. Non è ancora finita.

-Smettila di fumare che non ti fa bene alla tua salute mentale, oltre che a quella fisica.- dissi io

-Concordo.- disse Simo, sbucando dalle spalle della Ila.

-Oddio, che poraaaaaaaaaa.- lei fece un salto e cominciò a ridere. Rideva di gusto.

-Ti prego, Ila, piantala di farti le canne la mattina.- però ridevo anch’io non riuscivo a smettere. Cercò di ricomporsi.

-Ok, faccio la seria. – tolse il sorriso dalle labbra.

-3…..2…….u….- ricominciò a ridere. Non avevo nemmeno finito di dire uno.

-Ila, piantala. Dai ti prego smettila, mi fa male la pancia.-continuavo a ridere, non la smettevo. Edo e Simo ci guardavano con un sorriso a 32 denti, che teneri. Sembravano felici di vederci ridere.

-Ok, giuro. Adesso la pianto.

-Ila, sei rossa feeeeees.

-Immagino.

-Buongiorno ragazze, siete tornate tra noi?- chiese Edo.

-Forse. – rispondemmo guardandoci

-Cosa ci fate di nuovo qui?- chiese la Ila, le tornò quell’aria acida. Non si fidava proprio di Simo, era ovvio. Dio, quanto si sbagliava.

-Ci mancavate.- rispose Simo

-Che lecca culo. – rispose lei acida.

-Hai la luna storta, tesoro?

-Prima cosa, non chiamarmi tesoro. Seconda cosa, non ho la luna storta, è la tua vicinanza che mi fa diventare così. Colpa tua. Prenditela con te stesso.  

-Non mi sembrava che ieri ti facessi quest’effetto, però.

Colpita e affondata. Lei lo guardava, aveva aperto la bocca un paio di volte per parlare, ma non aveva detto niente. Mi venne una risatina soffocata, anche Edo mi seguì.

-E a me sembrava che non ti facesse schifo.- disse la prima cagata, che le venne in mente. Infatti a lui non aveva fatto schifo, anzi.

-Non ho mai detto il contrario.- disse sorridendo.

Lei arrossì leggermente.

-Vado in classe, devo studiare.- disse lei cercando di prendere una scusa per andarsene e togliersi dall’imbarazzo.

-Tu? Che studi? Ma se oggi non hai verifiche? E poi se studi, viene a piovere. – cominciai a ridere. Edo e Simo, mi seguirono a ruota.

-Ma vaffanculo.

-Ila, dove pensi di andare vieni qua.- arrivò la Fede. La nostra salvezza.

-No, devo andare a studiare.- le fece un sorriso come per dire assecondami.

L’unica risposta che ottenne fu una risata.

-Che cosa ridi? Ma state facendo un complotto contro di me? No, adesso voglio saperlo.

-L’hai capito anche tu?- chiese Edo alla Fede.

-Si. È più che capibile.- rispose lei.

-Infatti.- dicemmo io, Edo e Simo insieme.

-Scusate, cosa ha capito? – chiese Ila che cominciava ad infastidirsi.

-Ha capito qualcosa che dovresti cominciare a capire anche tu.- rispose Edo.

-E perché io non lo capisco?- chiese facendo un’aria da bambina, che la faceva sembrare innocente.

-Ah bo. Sinceramente non lo so. Hai due salami sugli occhi o, forse, ti fa più comodo non vedere, perché hai paura.- le risposi io. Ero stata diretta. Strano.

-E di cosa avrei paura?- mi chiese lei leggermente accigliata.

-Di tutto. Di rischiare. Di essere felice.- lei mi guardava scioccata. Ero scioccata anch’io di me stessa. – Scusa, Ila. Non volevo è solo che..- non mi lasciò finire.

-No, lascia stare. Vado su. Ciao. – entrò dalla porta e la vidi salire le scale.

Simo salì qualche minuto dopo di lei.

-Io giuro non volevo.- cominciai a piangere. Edo venne vicino a me e mi abbracciò.

-Sshh. Tranquilla. Si sistemerà. – e tra quelle braccia mi sentivo benissimo. Protetta, continuai a piangere perché sentivo che lui non mi avrebbe mai giudicato, anzi, mi capiva. Ma io ero stata davvero una merda. anzi forse di più.

 

 

 

 

Ila POV

-E di cosa avrei paura?- chiesi ad Ary. Stavo cominciando ad incazzarmi e non poco.

-Di tutto. Di rischiare. Di essere felice.  

Cosa aveva appena detto? Mi sentii ferita da una persona per me importante. Alla fine non era tutto questo granché, ma a me aveva ferito. Anche lei, però, era scioccata dalle sue parole.

-Scusa, Ila. Non volevo, è solo che…- non volevo sentirla parlare oltre. Non ora, non adesso. Non avevo voglia.

-No, lascia stare. Vado su. Ciao.

Mi girai di scatto e me ne andai.

Feci le scale di corsa, non troppo a quanto pare, perché poco dopo avevo in parte Simo.

-Dai, Ila non fare così. – non lo ascoltai.

Ero arrivata al mio piano. Lui era in parte a me.

-Di qualcosa. – mi chiese guardandomi

-Vattene. – gli dissi acida senza guardarlo.

-Che gentile.  

-Non ti ho chiesto di venire su. Non ti ho chiesto di venire a consolarmi. Non te l’ho chiesto. Quindi puoi pure andartene.

-E se non lo facessi?

-È un paese libero, puoi fare quello che vuoi.

-Benissimo. Rimango.

-Bene.

Entrai in classe, andai al mio posto.

Tutte erano girate a guardare quel semi-dio che era arrivato con me.

-Comunque, ha ragione.

-Cosa?- mi girai di scatto. – Potevi rimanere anche giù, invece di venire su e farmi la predica come al tuo solito.

Tutte guardavano lui e poi me.

Uscii, gli passai davanti. Andai al calorifero.

Lui mi seguì e venne anche lui.

Si appoggiò al calorifero, io mi staccai.

Non dovevo stare vicino a lui, dovevo stare lucida, non dovevo fare cagate.

-Bene, adesso inizia a farmi la predica.

Ero davanti a lui con la braccia incrociate.

-Si, tu hai paura. Hai paura di rischiare, di essere felice e forse anche di innamorarti. Non so perché tu abbia paura di questo.

-E tu che ne sai di cosa si prova ad essere innamorati?- gli risposi acida.

-So che può sembrare strano, ma sono stato anch’io innamorato. Avevo 14 anni, era la mia prima ragazza, aveva la mia stessa età. Io ero cotto e stra cotto di lei, da una vita praticamente e quando cominciammo ad uscire, ero il ragazzo più felice al mondo. Lei era bellissima castana, ricciola, con gli occhi neri. Siamo usciti per qualche mese e più ci stavo insieme e più capivo di essere innamorato di lei. Fino a quando non scoprii che lei usciva con 4 o 5 ragazzi contemporaneamente. A me aveva detto di essere innamorata di me e penso che lo avesse detto anche agli altri. Ci stetti male per mesi, io ero davvero innamorato di lei e non avevo giocato con i suoi sentimenti, lei invece sì. Da quel giorno ho cominciato a trattare le donne, come lei aveva trattato me: una ragazza diversa ogni sera, quello che riuscivo a farci ci facevo e poi il giorno dopo era come se fossi mai esistito. Avevi ragione in discoteca, sono esattamente così, uno stronzo, bastardo.

-E ringraziamo quella stronza che ti ha fatto diventare così. -  ero scioccata da questa rivelazione, ma non volevo darlo a vedere.

-         

-E tu hai paura di questo: hai paura di essere trattata di merda, di essere usata. Ma non succederà.

-Non ci credo. – lo guardavo negli occhi.

-Perché?

-Perché mi sono sentita dire quella cosa due volte e adesso basta. Alla fine quella che ci rimaneva di merda e ci soffriva, ero io. Quindi non ci credo più.

-Non c’è due senza tre.

Lo guardai male.

-Si, ok. Questa potevo risparmiarmela.

-Infatti.

-È impossibile che ti abbiano detto le stesse cose due volte.

-Non è solo quello che mi hanno detto e anche tutto il resto. Ho avuto 3 storie fino ad adesso. La prima avevo 11 anni, dovevo compiere i 12, sono uscita con uno di 3 anni più grande di me. Eravamo insieme, ci siamo baciati, dopo 3 giorni mi ha mollato. Lì per lì chissene. Dopo una settimana mi parla “Sono stato uno stupido, scusa” perdonato. Torniamo insieme. Dopo meno di una settimana, mi dice che se non gli faccio “qualcosa” va con un’altra. L’ho lasciato andare con un’altra di conseguenza, ci sono stata male per un mese. Dopo un mese scopro che mi era venuto insieme solo per scommessa. Dopo pochi mesi esco con un altro che aveva assistito a tutta la storia con il primo, ci mettiamo insieme, dopo tutta l’estate che eravamo nella stessa compagnia. Mi fa “Non ti preoccupare io non sono così stronzo.” Mi lascia dopo un mese, perché c’è un’altra. Dopo una settimana torna, “sono stato un cretino, scusa”. L’ho mandato a fanculo. Un anno dopo, esco con un altro. Usciamo tutta estate e ci mettiamo insieme. Sono stata insieme a lui per 7 mesi. – venni interrotta da Simo.

-Non ci hai fatto niente insieme?- mi guardò male.

-E che cazzo centra adesso?

-Rispondi.

-Se intendi quello no. Ma ci siamo arrivati vicini un paio di volte. Comunque stiamo insieme  7 mesi. Sapeva la storia sia del primo che del secondo, “no tranquilla, non ti prendo per il culo”. Mentre era insieme a me ha baciato una mia amica, usciva con un’altra e ci provava con altre. Lasciata dopo 7 mesi senza spiegazioni, così tutto  ad un tratto se né andato. Tanti cari saluti e baci. Ci sono stata male per 7 o 8 mesi. Fin quando ho deciso di mandarlo a fanculo e che non dovevo soffrire per un cretino. Quindi, credi ancora che io riesca a fidarmi?

-No. Scusa ma allora tu. No, aspetta….tu sei single da….- stava facendo il calcolo.

-Due anni e mezzo.- ero ancora davanti a lui.

-Cazzo.

Lo guardai male.

-Scusa.

-E di cosa? Non mi preoccupo io e ti preoccupi tu?

-Cioè…oddio…2 anni e mezzo.

-Si, Simo.

-Due anni e mezzo.

-Piantala. – urlai.

-Scusa.

Andai al calorifero e mi misi seduta con la schiena contro di esso.

-Che stai facendo?- mi chiese

-Mi siedo. Mi fanno male le gambe.

Rise. Che risata che aveva. Era bellissima.

-Comunque, non devi prendertela per quello che ha detto Ary.

-Ah no? A me la cosa che ha dato più fastidio non sono state le parole che ha detto, ma mi ha dato fastidio che lei lo dicesse. Mi sono sentita ferita.

Cominciai a piangere. Nervoso, arrabbiature dei vari giorni e uno dopo scoppia. La cosa che mi scocciava era che ero scoppiata proprio quando c’era lui.

Mi abbracciò. Misi il viso nel suo petto. Piansi.

Il suo profumo mi invase le narici. Oddio, non saprei nemmeno descriverlo, era così uomo, era così suo.

-Hai un buon profumo.

Lo sentii iniziare a ridere, sentivo le scosse dal suo petto.

-Grazie.

-Oddio, l’ho detto ad alta voce?

-Si

Rideva. Mi sentivo un pomodoro.

-Anche tu, hai un buon profumo i tuoi capelli sentono di …..

No, ti prego non toccarmi i capelli se no impazzisco.

-Di cocco.- dissi togliendo il viso dal suo petto.

-Fammi sentire, dai.

-No, Simo, davvero.

-Dai.

-No, Simo è meglio di no.

-Perché?

-Non ti conviene toccarmi i capelli.

Non so per quale motivo, ma cominciai di nuovo a piangere.

Mi abbracciò di nuovo e cominciò a toccarmi i capelli.

-Mmmm

Un verso di piacere mi uscii dalle labbra.

Aumentò la stretta.

-Simo? La smetti?

-No. Voglio sentirlo di nuovo.

-No.

-Falle i grattini sulla gamba e lo fa lo stesso. – disse la Fede arrivando.

-Fedeeeeeeeeeee.

-O anche sulla schiena. E sul collo.

-Fedeeeeeeeeeeeee. – mi sarei alzata volentieri a picchiarla.

-Tranquilla, Ila. Stai lì dove sei che sei comoda.

-Simo, non azzardarti a farmi i grattini sul collo, sulla schiena o sulla gamba.

Cominciò a farmi i grattini sulla schiena.

Un altro verso di piacere, mi uscii.

-Ti odio.

-Io no.

Da lontano vidi arrivare, la Ary con Edo.

-Simo

-Dimmi, tesoro.

-Sta arrivando.

Si girò e vide arrivare il suo migliore amico con la mia migliore amica.

Di mala voglia mi alzai.

La Ary mi venne incontro correndo e mi abbracciò.

-Scusa. Davvero. Non volevo dire quelle cose.

-No, non devi scusarti. Avevi e hai ragione. Ma non posso, comunque, fidarmi delle persone così a caso.

La campanella suonò. Ci staccammo, ci salutammo.

Salutai Edo e Simo, venne da me.

-Vedi? Si è sistemato tutto.

-Si.

Gli sorrisi. Se lo meritava. Mi aveva aiutato, mi aveva sopportato e mi aveva raccontato una piccola parte della sua vita.

-Dovresti sorridere sempre lo sai?

Arrossii .

-E anche arrossire.

Rise. Io arrossii ancora di più.

Mi diede un bacio sulla fronte. Mi beai della ventata del suo profumo che mi invase.

-Sia chiaro che non mi fido ancora.

Gli urlai.

-Non ci credo, ma se lo dici tu.

Era troppo sicuro di se quel ragazzo. Troppo.

 

 

 

 

 

Ciao a tutte. Come state? E la nostra storia sta andando sempre più avanti, ma il bello deve ancora arrivare. Eccomi, qua a postare. Penso che posterò una o du volte a settimana in questo periodo per colpa della mia punizione -.-

Comunque, ringrazio tutte le persone che leggono, che hanno inserito la storia tra le seguite, ricordate e preferite la storia. Sono davvero felice che la storia vi piaccia.

Non mi dilungo più di tanto in chiacchiere e passo a rispondere alle vostre recensioni:

lunadArgento: Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto. Che ne pensi di questo? Fammi sapere. Per la storia che mi hai consigliato, non ho ancora avuto tempo di darci un'occhiata, magari più tardi ci faccio un giro. A presto. Un bacione ^^

TamaraChan: Ahahahahahah anche io voglio Ila e Simo, ma non sarà tutto semplice cara mia. Vedrai continuando a leggere. Fammi sapere che ne pensi di questo capitol. A presto. Un bacione ^^

TheDreamerMagic: =( Mi è dispiaciuto leggere la tua piccola recensione. =( Anche se sono felice che hai lasciato comunque una recensione. è sempre un piacere leggere le tue recensioni =) E non ti preoccupare per il ritardo, anche io posto in ritardo per colpa della punizione. Fammi sapere che ne pensi. A presto. Un bacione^^

Vi lascio ad un piccolo spoiler:

Stavo uscendo da scuola, non vedevo l’ora di tornare a casa e rilassarmi, ne avevo davvero bisogno.

Stavo fumando la sigaretta e stavo ridendo e scherzando con la Fede.

Mi trovai davanti Edo e Simo.

-Cosa ci fate voi qui?- ero davvero scioccata. Pensavo di non vederli. Cioè per la verità non mi era nemmeno passata per l’anticamera del cervello che venissero a scuola.

-Passavamo di qua.- mi rispose Simo sorridendo

-Si, come no. E io ti credo.

Eh ragazze mie. Ricche curiosità nel prossimo capitolo, anche se è quello dopo che vi lascierà con il fiato sospeso.

Spero di risentirvi presto. Al prossimo capitolo. ^^

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: CherryBomb_