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Autore: Tikkia    09/05/2010    14 recensioni
Breve fic (non troppo originale, devo ammettere) crossover Hellsing-Twilight. Chi credete che al spuntera?! [WARNING: splatter, NON per amanti di twilight.]
Genere: Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alucard, Seras Victoria
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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2. You're still thinking you can survive? Edward viene scaraventato parecchi metri più indietro con un buco in pancia che lo trapassa a metà, proprio come è successo ad Esme. Dal buco si possono vedere gli intestini.
-Merda…- sputa lui.
Si gira verso l’assalitore e lancia un urlo.
-BELLA! NO!-
Ma è troppo tardi: la consorte, rinvenuta, si è lanciata sull’assassino di loro figlia con l’intento di aiutare il marito e di vendicare la piccola.
L’immensa creatura, però, evita facilmente la ragazza e si porta alle sue spalle prendendole la testa tra le mani.
-Aaaah, e voi vi definite vampiri?- chiede con un ghigno guardando la ragazza tremante. –Voi non siete vampiri. È un’offesa nei confronti della razza definirvi così. Voi siete così inutili, così…-
La creatura fa pressione con entrambe le mani e la testa di Bella si rompe con un rumore secco. Il cervello e il sangue della ragazza imbrattano i candidi guanti della creatura, che sta guardando verso Edward divertito.
-Fragili.- conclude lanciando lontano il corpo decapitato della giovane. Gli occhi rossi di Bella cadono a terra con un suono fangoso, spappolandosi sul pavimento.
Edward è immobile, come una statua: non respira, non sbatte le palpebre, non si contorce nemmeno più per il dolore. Gli occhi sono fissi sul corpo senza testa della moglie che giace a terra in un lago di sangue.
-…- apre la bocca, ma non riesce a dire nulla.
-Non preoccuparti, la raggiungerai presto!- esclama una voce profonda ed allegra.
Edward alzo lo sguardo e lo vede: lui, l’assassino della sua famiglia, in piedi, con le mani sporche del sangue e del cervello della sua adorata moglie. Lo vede portarsi un dito alla bocca e leccare via un po’ del sangue che lo ricopre.
-Mmh, dolce.- mormora assaporandolo.
-T-tu! Maledetto bastardo! Mostro!- grida il ragazzo lanciandosi contro la creatura, ignorando il buco che ha in pancia.
Edward si lancia fulmineo sull’assassino con la bocca aperta: vuole morderlo, morderlo fino a non lasciare più neanche un pezzo intero, vuole dilaniarlo con tutta la sua forza.
Ma il suo impeto viene fermato da un guanto bianco sporco di sangue: la creatura è riuscita ad arrestarlo bloccandogli la testa con una sola mano.
-Bastardo?  Mi hai chiamato bastardo?- chiede la creatura, seria.
-Sei un mostro!- grida Edward azzannando l’aria! –Mostro!-
-Mostro? Si, mi descrivono spesso così. Ma se vuoi riferirti a me, fallo con il mio vero nome: Alucard.- sussurra la creatura con un sorriso folle.
Edward sgrana gli occhi e lancia un solo, lungo e straziante grido, mentre Alucard strappa il suo corpo a metà, lasciando cadere a terra, in una pioggia di sangue, le interiora del giovane Cullen. Poi lancia le due metà di corpo lontano, con noncuranza e si incammina verso l’uscita per finire l’opera: manca ancora Carlisle.
Sta per raggiungere la porta quando si ferma con un piede a mezz’aria. Volta leggermente la testa e, improvvisamente, prorompe in una risata follemente allegra.
-Sei stata veloce, poliziotta! Finiscilo tu quel tizio là fuori, te lo meriti.- dice con tono di voce normale, come se stesse parlando a qualcuno all’interno della casa.
Carlisle, da fuori, lo sente comunque ed inizia a guardarsi attorno frenetico, in attesa del pericolo. Poi sente una voce.
-Yes, my master!-
Spari. Un grido. Dapprima forte e chiaro che si interrompe a metà degenerando in un disgustoso suono gorgogliante. Uno strappo e più nulla.
Alucard esce dalla casetta bevendo distrattamente da una sacca medica di sangue. Davanti a lui c’è una giovane ragazza con due codini biondi, che indossa una divisa gialla. La ragazza alza lo sguardo dal cadavere mutilato del dottore e lo punta sugli occhi di Alucard: arancione su arancione. Dopo un attimo, la bocca della giovane si apre in un sorriso allegro.
-Missione compiuta, master!- esclama Seras avanzando verso Alucard reggendo qualcosa in mano.
Lui non diminuisce il sorriso, ma accenna con il capo ad essa.
-Souvenir?- chiede sarcastico.
Ridendo, Seras mette in mostra la mano alla tenue luce dell'alba. Poi si mette a scuotere giocosamente la testa del dottor Cullen, il viso deformato in una smorfia di dolore.
-Guarda, guarda! Luccica!- esclama eccitata.
Alucard la guarda poi inarca un sopracciglio e, infine, scoppia a ridere fragorosamente.
-Già. E questi dovrebbero essere vampiri? Tzk. Coraggio, poliziotta, facciamo un bel falò.- dice il vampiro accennando prima alla casetta e poi alle taniche di benzina nascoste poco distante. –Vai a prendere quei quattro che sono alla villa. O, almeno, quello che ne rimane. E muoviti, il sole sta sorgendo.- ghigna.
Seras ridacchia e, saltellando verso villa Cullen, lancia un’esclamazione gioiosa.
-Yes, my master!-

Note dell'autrice:
Ecco finita la mia prima fic su Hellsing! Spero vi sia piaciuta!

@Tensi: dio, per un primo momento ho pensato mi minacciassi veramente!XD grazie della recensione, spero che la fine sia stata all'altezza delle tue aspettative! Ciau!
  
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