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Autore: Recess95    12/05/2010    2 recensioni
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Recess 2


Eccomi qui con il secondo capitolo...spero che vi piaccia!!


THE CONCERT


-Aaaah! Adoro il sabato!- esclamò Natalie abbandonandosi sul divano arancione della Sala Comune vicino a T.J.

Gretchen alzò gli occhi dal suo libro:-Come fai a dirlo? E' il primo che passi qui...-

-Mi è sempre piaciuto, non vedo perché proprio oggi non dovrebbe piacermi...-

-Ragazzi, io sono esausto!- sbuffò Gus:-Una settimana e già non ne posso più di studiare, specialmente chimica.-

-A chi lo dici...- commentò T.J.

-Io, invece, non riesco a dormire.- disse Mikey:-Se non ho il mio lettuccio, non riesco a prendere sonno...e poi Gus russa!!-

-Non è vero!- si difese il biondino, sapendo benissimo che passare la notte con lui equivaleva ad assistere a un concerto rock.

I ragazzi avevano fatto in modo di abbinarsi a coppie per poter condividere la stanza. Mikey dormiva con Gus, Vince con T.J. e le due ragazze erano insieme. Come diceva il regolamento, il sabato e la domenica erano i giorni in cui venivano sospese le lezioni per permettere agli studenti di fare visita ai parenti per il weekend o semplicemente di rilassarsi.

-Ehi, qualcuno ha visto Vince? Quando mi sono svegliato, il suo letto era vuoto.- chiese T.J.

-Oh, io so dov'è.- rispose Gretchen:-Se guardate fuori, noterete una macchia rossa che effettua moviventi concentrici a velocità elevata attorno al parco e passa periodicamente davanti alla fontana ogni sette minuti e quarantanove secondi.-

-Siamo sicuri che solo Ufo Robot si mangiava insalate di matematica?- le chiese Natalie, confusa.

-Voglio dire, Spinelli, che Vince sta facendo jogging in giardino.-

-Oh, grazie.-

-Oggi potremmo fare qualcosa di interessante, che ne dite?- propose Gus.

-Personalmente  trovo molto interessante anche la lettura di questo libro.- disse Gretchen.

-Che libro è?- le chiese Mikey.

-Hansel & Gretel.- gli rispose la rossa. Tutti la guardarono allibiti. Era sempre stata un pò strana, in effetti...

Un gruppetto di studentesse si avvicinò ai ragazzi ridacchiando. Erano quattro ragazze molto carine, ma una di loro, bionda e con un fisico molto sensuale, sembrava essere il leader. Proprio lei prese la parola:-Guarda guarda chi abbiamo qui...la cocca coi suoi pulcini...-

-Perché non chiudi quella fogna, Ashley? Ci stavamo anche divertendo, prima che arrivassi tu...- l'aggredì Natalie.

-Spinelli, come sei arretrata! O forse dovrei dire "signorina'' Spinelli...-

-Non hai niente di meglio da fare, Ashley?- s'intromise T.J.

-Già, perché tu e le tue amichette non andate a giocare a mosca cieca sui tetti?- aggiunse Natalie.

La biondina storse il naso e fece un cenno alle altre tre ragazze:-Andiamocene, qui  rischiamo di rovinarci la reputazione!- E così dicendo, si allontanarono.

-Credo che tu abbia fatto male a insultarla il primo giorno...- disse Mikey, rivolto alla sua amica.

-Era il minimo che si meritava!- asserì lei



Quel pomeriggio i sei amici passeggiavano nel parco godendosi quello splendido sabato di sole.

-Mi siete mancati, ragazzi.- esordì T.J. di colpo.

Gli altri annuirono.

-Io mi annoiavo senza di voi...- disse Vince.

Un ragazzo corpulento corse verso il gruppetto:-Ehi, ragazzi, venite! C'è un concerto nella piazzetta!!-

Gli amici lo seguirono e si trovarono davanti a un palco allestito su cui cantantava una band piuttosto brava.

-Sono bravi!- commentò Gus, cercando di sovrastare il rumore.

-Ehi, ma quello alla batteria non è Lawson?- chiese Vince.

-Sì, hai ragione...- fece Gretchen

Finito il brano, il ragazzo prese il microfono:-Studenti e studentesse del primo e secondo anno, questo è il concerto di apertura dell'anno scolastico, offerto da Lawson e i Suoi!- uno scroscio di applausi partì dalla folla:- Ora vorrei dare il benvenuto a uno studente del primo anno che mi conosce molto bene...Vince LaSalle!!!-

Il moretto si guardò attorno, sorpreso. Lawson ce l'aveva davvero con lui?

-Dai, sali, Vince!- lo invitò nuovamente.

-Non ci andare, ti umilierà davanti a tutti...- gli suggerì Gretchen, ma l'amico non le diede ascolto e salì sul palco.

-Ecco a voi...Vince, studenti!- un altro applauso si levò dalla folla, mentre i suoi amici si guardavano stupiti. Che ne avevano fatto del vecchio, bastardo, Lawson?

Il batterista proseguì:-Vince, Lawson e i Suoi ti offrono il posto di quarterback nella squadra di football dell'accademia, ci stai?- il suo sguardo furbo incrociò quello sbalordito di Vince, che mise insieme un incerto "ok".

La folla di studenti applaudì di nuovo. Tutti invidiavano quel Vince perché entrare nelle grazie di Eric Lawson era tanto ambito, quanto impossibile. Solo lui decideva chi poteva far parte della sua cerchia e questo lo rendeva uno dei ragazzi più popolari del campus. Tutte le ragazze gli sbavavano dietro e correva voce che stesse pensando di mettersi con Ashley Armbuster, ovvero la più insopportabile tra le nuove reclute della scuola.
Vince era davvero disorientato. Lui e Lawson era peggiori nemici fin dai tempi dell'asilo, avevano litigato milioni di volte e altrettante si erano sfidati in ogni tipo di sport per decretare il migliore, che a detta di Gretchen, era sempre stato Vince, mentre, per tutti gli altri, Lawson. Come poteva essere che ora, dopo sette anni, proprio lui lo trattasse con cotanta stima e rispetto? Doveva parlarne con Gretchen, lei sicuramente avrebbe saputo rispondere alla sua domanda. Intanto, aveva accettato di far parte della sua squadra di football, il che lo rendeva orgoglioso in quanto amasse ogni tipo di sport.

Lawson gli disse di scendere dal palco e introdusse il prossimo brano. Non appena si fu allontanato, T.J. gli corse incontro:-Vince, dobbiamo parlare.-

I due amici si appartarono, mente le note di  "We Were Rock You" si disperdevano per la piazza:-Vince, come mai quel verme di Lawson è diventato tuo amico?-

-E io che ne so!-

-Bè, non dovevi accettare.-

-E perché mai?- chiese quell'altro:-Mi è sembrato sincero.-

-Sveglia! Le parole Lawson e sincero non possono nemmeno stare nella stessa frase! Ti sei rimbecillito?-

-No, T.J. Ma si può sapere qual è il problema?-

-Lawson è il problema! Gretchen pensa che...-

-Chi se ne importa di cosa pensa Gretchen!- scoppiò Vince, ma subito si rese conto di aver esagerato. Perché aveva reagito così? -Mi dispiace, T.J...è che mi è sembrata una proposta fantastica e non volevo rifiutare...-gli disse.

T.J. gli mise una mano sulla spalla:-Ti capisco, Vince, ma...sta' attento. Immischiarsi negli sporchi affari di quel tipo non è semplice, ma nemmeno sicuro.-

-Contaci T.J...- Vince sorrise:-Cosa diceva Gretchen?



-Io penso che quello sia solo un ipocrita!- disse Gretchen rivolta all'amica Natalie, che stava bevendo del punch lontano dalla confusione.

-Ah-ah...-annuì lei.

-Insomma...perché proporre al tuo rivale di allearsi a te se non per scopi personali?- continuò la rossa:-Lawson ha in mente qualcosa, e non sarebbe la prima volta! Dobbiamo scoprire di che si tratta, Nat, oppure rovinerà il nostro Vince. Dev'esserci anche lo zampino delle Ashley, me lo sento...-

Appena Natalie sentì pronunciare quel nome sputò il suo punch sull'erba. -Senti Gretch, non possono esserci anche quelle streghe in mezzo, io non le sopporto!-

-Non sei l'unica qui al campus, ma la tua è solamente una reazione psicologica alle loro stupide provocazioni.-

-Eh?-

-Voglio dire, Spinelli, che non riesci a sopportarle perché ti senti a disagio a causa del loro comportamento nei tuoi confronti.-

-Stai scherzando? Mi rimbalzano addosso i loro infantili, irritanti, idioti commenti!-

-Ma certo...- fece Gretchen:-Scommetto che se provassi a ignorarle, non ci riusciresti.-

-Quanto ci scommetti?- chiese Nat, convinta di poter ignorarle meglio di come faceva con i suoi compiti di algebra.

La rossa rise versandosi del punch:-In ogni  caso, dobbiamo dire a Vince di non frequentare il gruppo di Lawson...almeno finchè non scopriremo le sue vere intenzioni.-

-Perché parli al plurale?-

-D'accordo, me la caverò da sola, ho capito.-

-Ehi, ricordati che, a differenza di te, io devo studiare per mantenere la media...e poi ti correggo, Gretch, sono "Lawson e i Suoi".-

-Già, è vero. Che nome idiota!-



Gus stava ritornando al suo dormitorio. Era sera ormai e mentre i suoi amici erano ritornati nelle loro stanze, lui aveva preferito sedersi su una panchina e rilassarsi al tramonto. Era una cosa che faceva spesso, quando era stanco o nervoso, lo aiutava a recuperare energie. C'erano ancora alcuni ragazzi attorno al palco che bevevano e discutevano, ma tutto il resto della piazza e del parco era vuoto. Gli piaceva il silenzio della sera, l'aria pungente di settembre e le foglie che schricchiolavano deboli sotto i suoi passi.

-Gus?-

Il ragazzo si girò verso la flebile vocina che l'aveva chiamato:-Sì?-

Nella penombra riusciva a scorgere il corpicino esile di una ragazza apparentemente molto timida:-Sì?- ripetè.

-Sei tu Gus Griswald?-

-Sì, sono io, ma tu chi sei?-

La risposta non arrivò, ma il ragazzo venne travolto da un abbraccio inaspettato. Si ritrovò a circordare con le sue braccia i sottili fianchi della fragile ragazza che lo aveva riconosciuto. Anche lui, però, la riconobbe. Quell'inconfondibile profumo dolciastro e i morbidi capelli castani non potevano ingannarlo.

-Patatina?- domandò staccandosi per guardarla bene in viso.

-Mi hai riconosciuta, Gus!- s'illuminò lei.

Il ragazzo la riabbracciò nuovamente, stringendola più forte. Lei era stata la sua migliore amica, lo aveva sempre consolato e gli era stata vicino ogni volta che lui ne aveva avuto bisogno. Tra di loro c'era un legame speciale, quasi fraterno. Si ricordò di aver pianto tanto quando lei si era dovuta trasferire a Los Angeles e per i primi periodi era sempre rimasto chiuso in casa nonostante T.J. e gli altri trovassero mille pretesti per farlo uscire. Si erano anche spediti molte lettere durante le scuole medie, ma poi avevano perso i contatti e non si erano più visti, né sentiti.

-Come stai?- si ritrovarono a domandare all'unisono.

-Io sto benissimo.- rispose Gus:-E tu?-

-Anch'io.- sorrise Patatina, ovvero Lucy Woodstock.

-E'...davvero bello rivederti.- disse Gus, sincero. A dire il vero, era come rimbambito da quando aveva visto com'era diventata carina, con i suoi ricciolini raccolti in un fermaglio e i grandi occhioni castani da cerbiatta.

-Sì, anche per me. Sei cambiato moltissimo, Gus. Ti fermerai qui, non è vero?-

Il ragazzo sorrise:-Solo se mi prometti che non scapperai di nuovo.-


 

  
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