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Autore: Miss_Slytherin    13/05/2010    7 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                          CAPITOLO 32

                                                      I try to understand

 

Scorpius Malfoy si svegliò sentendo qualcosa solleticargli il naso. Infastidito, aprì gli occhi di scatto e cercò di individuare qualcosa nella penombra della stanza, ancora quasi del tutto buia dato che erano appena le cinque e mezzo del mattino. Fanculo, pensò irritato, qualsiasi cosa sia stata a privarmi di un’ora di sonno merita la morte…

Allungò una mano accanto a sé e con sua grande sorpresa incontrò quella che gli sembrava una spalla. Una spalla?! si chiese ora del tutto sveglio. Richiuse gli occhi con il chiaro intento di ricordare per quale motivo potesse esserci una spalla nel suo letto e un improvviso flash gli invase la mente. Ricordava di essere andato nella stanza di tre americane, con altri Slytherin, e di aver bevuto una roba babbana chiamata birra che aveva decisamente un buon sapore; se non sbagliava una delle tre ragazze gli aveva anche passato una canna fatta sempre con roba non-magica che gli aveva piacevolmente annebbiato il cervello. E a quel punto…probabilmente aveva chiesto ad una di loro se aveva voglia di divertirsi e lei, ben disposta, doveva averlo seguito nella camera singola che Scorpius aveva finalmente ottenuto dopo sette anni di dormitorio condiviso.

Sì, deve essere andata sicuramente così, si disse il biondo Malfoy capendo che a solleticargli il naso dovevano essere i capelli della tizia. Tizia che, decise Scorpius, andava svegliata e rimandata immediatamente nel suo letto, cosicché lui potesse dormire ancora un po’.

Così, con la tipica gentilezza che lo caratterizzava (?) Malfoy iniziò a scuotere la ragazza, che per tutta risposta gli russò in faccia. Guardandola meglio per cercare almeno di capire che faccia avesse, Scorpius perse un paio di battiti di cuore. Aveva capelli rossi e ricci che gli ricordavano quelli di…Un secondo dopo Scorpius si convinse che non poteva essere lei, perché il profumo era completamente diverso, i capelli così stopposi e…no, i postumi della sbronza della sera prima dovevano avergli annebbiato anche i sensi. Di fronte alla realtà, Scorpius provò uno strano senso di vuoto e di delusione. Ma delusione per cosa, poi?! si domandò il biondo rabbioso, tornando alla difficile impresa di svegliare la tipa senza nome; come se io avessi mai anche solo immaginato di…si disse poi, cominciando ad incazzarsi sul serio perché il cadavere accanto a lui non dava segni di ripresa.

-Ehi!- urlò alla fine Scorpius nell’orecchio della ragazza, che finalmente si svegliò sobbalzando.

-Alla buon ora!- aggiunse seccato.

-Che ci faccio qui?- chiese la ragazza confusa con alito che sapeva di erba.

-Che cazzo ne so io, ma vedi di andartene- le rispose Scorpius di malo modo e quella, offesa dalle sue parole, gli disse:

-Stronzo!-

-Se io sono uno stronzo, tu sei una puttana. Ora fammi il piacere di vestirti e di andartene, che magari riesco ancora a dormire- la rimbeccò il biondo, e detto questo, tornò a posare la testa sul cuscino. Gli parve di sentire un singhiozzo, mentre la ragazza si alzava e raccattava i suoi vestiti sparsi per la stanza, ma se ne fregò altamente, come aveva sempre fatto. Quella scena l’aveva già vissuta mille volte nel corso degli anni: si svegliava con una ragazza sconosciuta nel letto, ricordava di essersi bevuto e fumato qualcosa, di essersi portato qualcuna in camera con cui aveva fatto del sano e semplice sesso e una frazione dopo capiva di dover mandare via la sgualdrina di turno. Qualche volta accettavano di buon grado di essere state semplicemente usate come passa tempo e se ne andavano zitte e tranquille, ma la maggior parte delle volte scoppiavano in lacrime quando capivano che Scorpius desiderava solo una botta e via. Ma d’altra parte che cosa si può pretendere da una che te la da dopo neanche un’ora che vi siete conosciuti? si chiese Malfoy, che pur essendo rimasto solo non riusciva comunque a riaddormentarsi. Nella sua giovane vita aveva incontrato solo ragazze così, pronte a concedersi essendo ammaliate dagli occhi argentati e dal viso da diavolo tentatore, e pur sforzandosi a Scorpius venivano in mente ben poche ragazze che non fossero semplici troie. Una era sicuramente Glorya, che lui non aveva mai preso neanche lontanamente in considerazione come preda, per il senso di amicizia e protezione che lo legava a lei; non si sarebbe mai sognato di scoparsela come fosse una semplice bambola. L’altra era Marìkaa Stewart che lui considerava come la classica verginella: se voleva farsela, come in effetti aveva intenzione di fare, doveva lavorarsela ben bene, lusingarla con complimenti e regalini, facendola pian piano innamorare di sé; solo allora avrebbe potuto portarsela a letto. E poi c’era…Lily. Lily che non poteva essere inserita in nessuna categoria. Lily che – quanto gli costava ammetterlo con sé stesso- riusciva a provocarlo con una sola occhiata. Lily che era così diafana e fragile che gli faceva venire voglia di metterla sotto una campana di vetro e proteggerla…anche se l’unica persona da cui avrebbe dovuto essere protetta era proprio Scorpius. Lily, il cui solo pensiero gli aveva provocato un’erezione.

-Dannazione a lei!- esplose Scorpius, sapendo di essere solo, mentre si metteva a sedere di scatto. Si prese la testa fra le mani, e chiuse gli occhi.

Non poteva andare avanti così, in quello stato di perenne confusione. Un momento prima sentiva di voler baciare Lily senza fermarsi mai, mai e poi mai, mentre il momento dopo lei faceva o diceva qualcosa di irritante che trasformava il suo desiderio/qualcos’altro in puro odio.

Doveva decidersi. O la amava o la odiava. Non poteva continuare a provare entrambe le sensazioni, era una cosa che lo distruggeva. Mentre era lì a interrogarsi sulle sue questioni di cuore, notò che erano già le sette; decidendo che durante il giorno avrebbe osservato più attentamente Lily per capire cosa sentiva realmente, iniziò a vestirsi, l’espressione pensierosa.

 

 

Quando Scorpius Malfoy entrò in Refettorio, si sentì immediatamente osservato e, voltando appena il capo, vide un gruppo di ragazze Delfinoverde fissarlo con astio e, ne era certo, con desiderio. Mentre tirava dritto gli parve di scorgere in mezzo a loro la tizia di quella mattina, ma non ritenendolo un pensiero importante lo accantonò nel giro di due secondi, alias il tempo che gli ci volle per raggiungere Edward e Derek.

-Buon giorno, Mister Sorrido Sempre- l’apostrofò Edward, mentre Derek gli chiedeva:

-Beh? Com’è andata con la tizia di ieri sera?-

-Me la sono fatta, ovvio- rispose Scorpius con orgoglio, mentre si versava del caffè.

-E voi? Ad un certo punto vi ho persi di vista- chiese a sua volta, scegliendo un croissant alla crema.

-Mah, la tipa con i capelli biondi insisteva e così…sono andato in camera sua- rispose Derek, ma non sembrava fiero e la cosa stranì Scorpius: sebbene Derek non fosse puttaniere come lui, in passato aveva sempre accettato con piacere avventure da una notte.

-Non sembri soddisfatto…che c’è, la ragazza misteriosa è una bomba del sesso?- notò infatti Edward, alludendo alla ragazza segreta che sembrava occupare i pensieri di Derek da qualche mese. Derek per tutta risposta fece spallucce e spostò impercettibilmente lo sguardo a cercare l’oggetto dei suoi desideri; come sempre sedeva in compagnia del clan Potter ed in particolare sembrava intenta a chiacchierare con l’americana di Hogwarts.

-E tu Edward? Sei andato in bianco?- Scorpius si rivolse all’amico, che stava finendo il suo toast alla marmellata di fragole.

-In realtà…sì- ammise Edward, un filo imbarazzato; al pari di Scorpius, Edward era solito andare a letto con una ragazza diversa ogni sera, ma da quando il suo rapporto con Lily si era  fatto più fisico sembrava aver perso interesse per le altre.

-Oh, oh cosa sentono le mie orecchie!!! Edward-Mi-Sbatto-Tutte non si è fatto nessuna!!- lo prese in giro Scorpius perfido, per poi chiedergli:

-E come mai? Non eri in vena?-

Per tutta risposta, Edward spostò lo sguardo alle spalle di Scorpius, che per seguirne la traiettoria voltò la testa: insieme a sua sorella e a Glorya Zabini, Lily Potter stava facendo il suo ingresso. Era perfetta nella sua semplicità, bellissima nella sua mise scolastica: indossava un paio di jeans chiari e sbiaditi al punto giusto, un dolcevita di lana nero, dall’ampio collo a risvolto e ai piedi portava caldi stivali di pelle nera firmati Jimmy Choo; aveva lasciato i capelli boccolosi liberi, privi di cerchietti o elastici, così come il suo viso non recava traccia di trucco. Era disarmante nella sua semplicità.

-Stamattina Lily si è preparata di fretta- commentò Edward, mentre le tre ragazze li stavano cercando con lo sguardo; alludeva chiaramente al fatto che Lily sembrava aver dato meno peso al suo aspetto, di solito più ricercato.

Né Derek né Scorpius fecero in tempo a rispondere perché le tre Slytherin si erano appena sedute al loro tavolo; Malfoy non riusciva a staccare gli occhi dalla Potter.

-Buongiorno!- salutò Cassiopea briosa e soprattutto piena di vita, cosa strana per una Malfoy appena sveglia.

-Ti sei drogata?- le domandò infatti il fratello, perplesso.

-Oh no!- rispose Cassiopea allegra e i tre Slytherin non poterono fare a meno di guardare sorpresi Lily e Glorya.

-Non è normale- commentò Derek, osservando la Malfoy con occhio critico.

-Oh lo sappiamo…eppure non ha assunto sostanze stupefacenti- replicò Glorya e Lily aggiunse:

-Né si è data alle gioie dell’alcol-.

-E allora cosa le prende? Tutti sanno che Cassiopea al mattino è attiva quanto un ghiro in letargo-  domandò Edward a sua volta sinceramente stupito.

-Non lo sappiamo. È così da ieri pomeriggio- rispose Lily, come se Cassiopea non fosse neanche presente, e poi chiese a Scorpius:

-Mi passeresti il tè Scorpius?-

Questi la guardò con tanto d’occhi spalancati: Lily che lo chiamava per nome? Dopo anni ed anni passati ad apostrofarlo come “Malfoy”? E soprattutto Lily che non ordinava qualcosa ma lo chiedeva? Ma quella mattina Lily e Cassiopea si erano sniffate cocaina alle spalle di Glorya?

Senza parole, Scorpius prese la teiera ancora bollente e, nel passarla a Lily, le sfiorò le dita con le sue; lei parve accorgersene, ma non fece commenti.

-Allora, avete saputo del party di sabato?- domandò Glorya a sua volta abbastanza di buon umore; l’unica cosa che scalfiva la sua allegria era la prospettiva di passare un’altra mattinata con Isabelle Blackwell e…Liam. La sera prima si erano attardati in biblioteca a parlare insieme, ma lui non l’aveva sfiorata né presa per mano; era come se stesse facendo un passo avanti e tre indietro. Stavano bene insieme, ma Liam sembrava considerarla un’amica…

-Oh sì, me ne ha parlato direttamente Diana- rispose Edward, con fare disinvolto, attirandosi lo sguardo curioso di Lily.

-Diana? Siete già passati a chiamarvi per nome?- chiese la Potter con leggerezza, osservandolo con attenzione.

-Beh ieri si è seduta vicino a me e mi sembrava educato presentarmi- rispose Edward, sulla difensiva, mentre esultava interiormente; sbagliava o Lily era gelosa?

-Da vero gentleman- commentò Lily, tornando alla sua colazione, un filo irritata; ciò che era suo doveva restare suo.  

Scorpius intanto spostava lo sguardo dall’uno all’altra, cercando di decifrare il loro comportamento. A Edward interessava davvero questa Diana oppure –come faceva qualcun altro- voleva solo far ingelosire Lily? E Lily, era davvero gelosa di Edward oppure no?

Colto da un’ispirazione, Scorpius disse, con nonchalance:

-Fortuna che invece nel mio gruppo c’è Marìkaa, altrimenti mi toccherebbe starmene tutto solo ad annoiarmi…-

-Non c’è nessuno di tuo gradimento nel tuo gruppo, Malfoy?- domandò Lily, visto che tutti gli altri sembravano persi nei propri mondi.

-Direi proprio di no…se mi sedessi accanto a Burke rischierei di ammazzarlo- ribatté Scorpius con tranquillità.

-In effetti Marìkaa è una compagnia piuttosto interessante- commentò allora la Potter, con pesante sarcasmo.

-Già, molto interessante- confermò Scorpius e con suo grande compiacimento vide Lily serrare le labbra, prima di replicare:

-E cosa ne pensi di Ethan Sheldon? È un ragazzo molto piacevole e affascinante-.

Maledetta! esplose interiormente Scorpius, mentre esteriormente rispondeva con calma:

-Lo trovo piuttosto noioso…ora, se mi scusate, vado: Marìkaa mi ha chiesto di aiutarla con Pozioni e io ho gentilmente accettato- disse poi rivolto agli altri, alzandosi da tavola.

-Scorpius sembra davvero interessato a Marìkaa- commentò Derek, osservandolo mentre si allontanava.

-Già, non l’ho mai visto prodigarsi così tanto per una ragazza con cui non è ancora andato a letto- aggiunse Edward.

-Dite che non se l’è ancora fatta? E per quale motivo allora le sta ancora dietro?- intervenne Glorya, mentre Lily seguiva il loro scambio di battute in silenzio.

-Proprio perché non gliel’ha ancora data- ribatté sicuro Derek.

-A me questa Marìkaa non sembra per niente il tipo di mio fratello. È così anonima, scialba, noiosa…- disse Cassiopea, ora presente al mondo che la circondava. Ma d’altra parte come si poteva pretendere che stesse con i piedi per terra dopo aver conosciuto Sebastian Calender? Ricordava ancora quando il pomeriggio precedente lo aveva incontrato: non era stato un incontro così speciale ma Cassiopea era rimasta decisamente ammaliata…

 

 

Cassiopea stava camminando per i corridoi del Saint Patrick, di ritorno alla sua stanza dopo le lezioni pomeridiane. Non era molto sicura della direzione che aveva intrapreso ed inoltre la borsa era piuttosto pesante; così si sedette su un gradino per fare un incantesimo di alleggerimento ai libri, di modo da non lussarsi una spalla nel disperato tentativo di tornare all’ala delle stanze.

-Serve aiuto?- le aveva chiesto una voce maschile, e Cassiopea alzando gli occhi sul ragazzo lo riconobbe come Sebastian Calender, indicatole come il fratello di Diana quella mattina a pranzo da Ethan.

-Oh…no, grazie. Sto solo cercando di alleggerire la mia borsa, è davvero troppo pesante- rispose lei con gentilezza. Cassiopea Sofia Malfoy era raramente gentile, ma di fronte a quegli occhi color ghiaccio non riusciva ad essere scortese.

-Non sembra che tu ci stia riuscendo…- le fece notare Sebastian con garbo, indicandole dei libri che anziché rimpicciolirsi si erano ingigantiti.

-Hai ragione, non sono molto brava con questo tipo di incantesimo- ammise Cassiopea con un sorriso.

-Allora hai bisogno di una mano- ribadì il ragazzo sorridendole a sua volta; aveva candidi denti e un modo di sorridere che fecero venire voglia alla Malfoy di baciarlo. Scema! si disse da sola, non devi pensare a queste cose, ti viene la faccia da ebete!

-Okay, lo ammetto…ti sarei grata se tu mi aiutassi- confessò la Malfoy zittendo la sua vocina interiore e poi, da brava Purosangue educata, si alzò in piedi e tendendogli la mano disse:

-Io sono Cassiopea Sofia Malfoy, lieta di conoscerti-.

-Come siamo formali…io sono Sebastian Calender, al suo servizio mia dama- la prese in giro lui, adattandosi al suo tono rigido.

-Allora Sebastian…mi aiuteresti? Temo che altrimenti tornerei in stanza con una spalla slogata- gli chiese lei, sperando di non essere troppo sfacciata.

-Speravi di tornare ai dormitori da qui?! Ma sei lontana chilometri! Comunque, aggiustiamo prima questi libri, poi vedremo come ricondurre questa principessa al suo castello…- disse lui ironico ma non sarcastico. Con un tocco veloce di bacchetta Sebastian si occupò dei libri di Cassiopea, che la bionda ripose nella borsa, ora alleggerita.

-Meglio?- le domandò lui mentre la osservava mettersi la tracolla; quella ragazza era incantevole.

-Sì grazie…ora mi faresti da guida? Se devi essere un servitore, siilo fino in fondo!- scherzò lei, leggera e non sarcastica; sembrava che questo ragazzo avesse succhiato via il suo veleno per sostituirlo con la simpatia.

-Ha ragione, mia principessa. Le posso offrire il braccio affinché il cammino sia più agevole per lei?- le domandò Sebastian allegro, calandosi nella parte del cavaliere senza macchia e senza paura. E così, continuando a parlarsi in quel modo buffo, Sebastian riportò Cassiopea sulla retta via; una volta giunti di fronte alla porta della sua stanza, le fece un cavalleresco inchino.

-Grazie per avermi aiutato- disse Cassiopea, seria.

-Di niente, è stato un piacere- rispose Sebastian; entrambi tacquero, non sapendo come salutarsi.

-Beh…allora ci si vede in giro Cassiopea- disse infine Sebastian un filo imbarazzato; lei annuì e lo osservò allontanarsi finché non ebbe svoltato l’angolo.

 

-Come siete pettegoli! Penso che andrò in aula anch’io-  stava dicendo Lily livida in volto, mentre si toglieva il tovagliolo dalle gambe e si alzava, sotto lo sguardo piuttosto stupito degli amici.

Mentre passava fra i tavoli Lily notò Scorpius parlare con Marìkaa fermi vicino alla porta, mentre Albus li osservava da lontano…si era quasi dimenticata di lui e della sua richiesta! si accorse Lily fermandosi di colpo. Non l’aveva molto considerata in effetti: le sembrava un piano così assurdo che non pensava avrebbe avuto successo e così aveva accantonato la questione in un angolo della mente.

-Ehi bellezza, non riesci neanche ad uscire dalla sala?-

Ethan Sheldon l’aveva appena raggiunta, ma non aveva posto la domanda con il tipico sarcasmo che invece avrebbe usato Scorpius.

-Pare proprio che io non sappia orientarmi- rispose Lily, con un mezzo sorriso.

-Allora un esperto conoscitore del Saint Patrick come me non può che esserti utile- ribatté Ethan, sfilando dalla borsa di Lily l’orario delle sue lezioni.

-Vediamo…alla prima ora hai Arte della Trasmutanza…sì, credo proprio di doverti accompagnare, è un’aula così sperduta…- disse ironico, dando un’occhiata al foglio.

-Oh, e cosa posso fare per ringraziarti del tuo aiuto? Non tutti i ragazzi sarebbero così gentili da farmi da Cicerone- chiese lei, conscia di star offrendo a Ethan un’arma a doppio taglio. Ma non poteva farne a meno: quel ragazzo le suscitava certe sensazioni che le facevano venir voglia di provocarlo.

-Direi che possiamo cominciare con questo…- rispose Ethan e, chinatosi su di lei, le sfiorò l’angolo delle labbra con le proprie.

-E poi…penso che presentarti con me alla festa di sabato sarebbe sufficiente- aggiunse il moro, non desiderando altro che approfondire la conoscenza con la bella inglese.

-Direi che mi sembra un compenso accettabile- replicò Lily incamminandosi con Ethan verso l’uscita, mentre non sapeva di avere addosso gli occhi di Malfoy. Quest’ultimo, decisamente irritato, domandò alla sua interlocutrice:

-Ti andrebbe di venire ad una festa con me, questo sabato? È solo per gente importante…-

Marìkaa sentì le sue guance imporporarsi di colpo e, cercando di calmarsi, rispose:

-Sì, mi farebbe molto piacere…anche se temo di aver lasciato tutti gli abiti adatti a Hogwarts-.

-Non sarà un problema, fidati. Ora conviene andare a lezione…- disse Scorpius, gli occhi ancora fissi su boccolosi capelli rossi che si allontanavano.

 

*****

Liam Mackenzie non stava capendo nulla di quello che l’insegnante di Storia della Magia –che fortunatamente era un ometto allegro e soprattutto vivo, a differenza del loro professor Ruf- stava spiegando alla classe. Era vagamente consapevole che stava parlando di complessi intrighi politici riguardanti gli accordi fra maghi e Babbani, ma a parte questo non avrebbe saputo ripetere niente di quanto era stato detto. Il motivo di tale disattenzione non poteva essere che Glorya Zabini.

Il pomeriggio precedente, spinto dalla voglia di vederla, era passato dalla sua camera a chiederle se le andava di accompagnarlo in biblioteca e lei aveva accettato con piacere; quella che doveva essere una breve visita si era poi trasformata in un lungo pomeriggio di parole, risate e confidenze. Come quando lui gli aveva confessato di avere una tremenda paura dei clown e lei non aveva potuto fare a meno di riderne…com’era bella Glorya quando rideva di gusto! Tuttavia, una volta tornato nella sua camera, Liam si era fatto pensieroso: con Glorya era troppo facile scordarsi di essere ciò che era, troppo semplice ritenersi un normale diciassettenne, troppo bello poter credere di meritare l’amore di qualcuno. Ma lui sapeva che non poteva permettersi di essere felice…come sapeva che sarebbe stato con lei; d’altro canto, sapeva che lei meritava di avere un fidanzato normale.

-Scusa, hai capito cos’ha appena detto il prof? Credo di essermi perso- chiese il ragazzo seduto accanto a Liam, credendo che lui stesse seguendo.

-Ehm…veramente no, ero sovrappensiero- rispose Liam, con gentilezza.

-Ma tu sei di Hogwarts…?- chiese ancora Shane Burke, dicendosi che era evidente che il suo compagno di banco non stesse seguendo. Potevo scegliermene uno più furbo quando mi sono seduto qui questa mattina…si disse il Grifondoro, che aveva stranamente deciso di mettersi a studiare in vista degli esami; tuttavia non riusciva a stare concentrato per più di cinque minuti a causa di Cassiopea e della sua maledetta testardaggine.

-Sì, sono di Hogwarts…- rispose Liam sottovoce, per nulla offeso dal fatto che il ragazzo non lo riconosceva: era consapevole di non essere così popolare.

-Strano, non ti ho mai visto. Comunque, piacere di conoscerti: sono Shane Burke- si presentò il Grifondoro, tendendo una mano a Liam.

-Piacere mio, Liam Mackenzie…sei di Grifondoro?- chiese Liam, notando il polsino rosso-oro al braccio destro del ragazzo.

-Sì e tu? Hai l’aria da Corvonero- domandò Shane a sua volta, facendo sorridere Liam che annuì dicendo:

-Hai indovinato-.

-Ehm…non vorrei fare il secchione di turno, ma credo proprio che dovremmo seguire…non studio mai io, però ho deciso di fare il bravo studente per una volta- annunciò Shane orgoglioso e Liam rise:

-Hai ragione…-

Dall’altra parte dell’aula, Malfoy sedeva da solo; o meglio, fingeva di sedere da solo, ma in realtà accanto a lui c’era Ethan Sheldon che, arrivato all’ultimo momento a lezione, si era visto costretto a sedersi accanto al biondo.

Malfoy trovava la vicinanza di quell’essere piuttosto seccante: non solo aveva tracce del leggero profumo di Lily sui vestiti, ma al polso portava un elastico nero, che Scorpius aveva visto centinaia di volte fra i capelli della Potter.

-Che espressione truce- l’apostrofò l’americano.

-Che faccia da culo- lo rimbeccò Scorpius, non preoccupandosi minimamente di offenderlo; teneva lo sguardo fisso sui capelli di Marìkaa, seduta di fronte a lui, per non degnare di attenzione l’americano.

-Hai qualche problema con me?- gli domandò Ethan per infastidirlo ancora di più, minimamente toccato dalla risposta dell’inglese.

-La tua esistenza è un problema, ma se taci e non mi rompi le palle sono disposto a passarci sopra- lo rimbeccò Scorpius con la tipica freddezza Malfoy.

-È carina la tua amica- disse Ethan, come se Malfoy fosse disposto ad una tranquilla chiacchierata.

-Che amica?-

-La rossa…Lily-

-Non è mia amica- precisò Scorpius.

-Strano, siete sempre seduti allo stesso tavolo- commentò Ethan.

-È amica di mia sorella, perciò mi tocca sopportarla. E torno a precisare di farti i cazzi tuoi-.

-Allora se non è tua amica non te ne frega se me la faccio- annunciò l’americano con tono di sfida.

-Toccala e ti spac…e il mio amico Edward ti spacca gambe e braccia rendendoti perennemente invalido- lo minacciò direttamente Scorpius, modificando all’ultimo il soggetto della frase; per tutta risposta Ethan gli rivolse un sorrisino enigmatico, ed infine decise di lasciarlo stare.

 

 

*****

 

-Oddio, credevo che questa giornata non finisse più! Cioè, questi prof continuavano a parlare e per di più mi facevano delle domande!- sbuffò Vanessa Blindsworth, raccogliendo il suo materiale di Scienze Magiche, l’ultima lezione alla quale lei e quelli del suo gruppo avevano partecipato.

-Ti sembrerà strano Blindsworth, ma i professori di tutto il mondo fanno domande- disse acidamente Cassiopea Sofia Malfoy, incenerendo con la bacchetta una piuma d’oca rotta.

-Chi ti ha chiesto niente, Malfoy!- la ribeccò Vanessa, infiammandosi all’istante; ricordava ancora quando Shane, avendo visto Cassiopea nella loro Sala Comune, l’aveva piantata in asso per correrle dietro. Inoltre, dopo quel bacio, fra lei e il bel Grifondoro non c’era stato più nulla, e Vanessa ne attribuiva la colpa alla biondina. Era naturale che le due si odiassero.

-Sai com’è, quando sento tante cazzate in libertà mi viene naturale intromettermi- fece Cassiopea ancora più velenosa, chiudendo la sua borsa.

-Io non dico cazzate!- precisò Vanessa rabbiosa, avviandosi verso l’uscita sempre tenendo d’occhio la Malfoy; da una serpe ci si doveva aspettare anche incantesimi alle spalle.

-Non solo le dici, ma le fai anche…come baciare Shane Burke- disse Cassiopea tranquilla e godette nel vedere il volto della Grifondoro avvampare.

-E perché, Miss-Stronza-So-Tutto–Io-Malfoy baciare Shane sarebbe una cazzata?- le domandò Vanessa con aria di sfida, mentre tutti gli altri studenti, anche quelli che passavano in corridoio e le avevano sentite urlare- seguivano il loro scambio di battute con sincero interesse.

-Perché tanto lui è innamorato di me, illusa di una sporca Mezzosangue! Lo sanno tutti: mi venera!- infierì Cassiopea con cattiveria. Aspettava quel momento da settimane ed ora finalmente poteva sfogare tutta la sua ira.

-E intanto ha baciato me, brutta Vipera!- replicò Vanessa trionfante.

-Solo perché io sono troppo in alto per lui! E stai certa che se lo volessi me lo potrei prendere!- affermò la bionda con convinzione.

Nella frazione di secondo in cui Vanessa cercava disperatamente qualcosa da ribattere, Shane si trovò a passare di lì con i suoi amici e, vedendo le sue due “spasimanti” urlarsi contro si fermò e chiese:

-Cosa succede qui?-

-Niente che ti riguardi- rispose Cassiopea sprezzante e girò sui tacchi per andarsene: non aveva fatto più di mezzo metro che la Malfoy si sentì tirare forte per i capelli; era stata Vanessa, che ora sembrava volerle farle lo scalpo.

Urlando ma senza lacrime agli occhi, Cassiopea le ficcò un calcio sullo stinco per scrollarsela di dosso; Vanessa si piegò in due ma con uno scatto veloce si riattaccò ai capelli della Malfoy, strattonandoli furiosamente. Quest’ultima sfoderò la bacchetta e aveva già formulato un incantesimo d’attacco quando venne di colpo liberata dalla presa di Vanessa.

-Non osare mai più toccarla. È chiaro?-  sibilò Shane Burke minaccioso all’indirizzo della Blindsworth; poi, senza guardare in faccia nessuno e soprattutto senza badare alle proteste della diretta interessata, prese Cassiopea fra le braccia e la portò lontano dalla folla ammutolita.

 -Mettimi giù, brutto idiota!- gli intimò Cassiopea e con sua grande sorpresa venne accontentata; peccato che la superficie sulla quale Shane l’aveva poggiata fosse un letto e, per la precisione, il suo letto.

-Ti fa male?- le domandò Shane preoccupato, indicando la testa riccioluta.

-No- rispose la Malfoy con aria di sfida, anche se in realtà le sembrava che i capelli stessero per cadere da un momento all’altro.

-Non mentire- le suggerì Shane gentile; era la prima volta da settimane che si trovava così vicino a lei e l’intensità del suo profumo lo colpì allo stomaco.

-Non sto mentendo! E ora me ne vado, sono stata fin troppo a contatto con te- ribadì la Malfoy e fece per andarsene, ma Shane la trattenne per un braccio, facendola di nuovo sedere sul letto.

-Aspetta…devo parlarti- le disse, senza lasciarla.

-Non ho nessuna intenzione di starti a sentire- lo rimbeccò Cassiopea, voltando la testa per non guardarlo negli occhi.

-E invece lo farai. Aspetto da troppo tempo questo momento- ribatté Shane, mettendole una mano sotto il mento per farla voltare verso di sé.

-Se ti ascolto poi mi lasci andare?- domandò Cassiopea dura.

-Sì-

-E allora parla, avanti!- lo esortò lei, seccata.

Shane prese un bel respiro prima di parlare, come per farsi coraggio, e poi, guardandola dritta negli occhi iniziò:

-Lo so che mi detesti perché ho baciato Vanessa…anzi, mi detestavi anche prima, a pensarci bene. So che non vuoi più avere più niente a che fare con me, che se potessi mi elimineresti dalla faccia della terra…so tutto questo. Lo so e ci sto male, ci sto davvero male. Quello che non so è cosa avrebbe potuto esserci fra noi se io non avessi fatto quella cazzata…e mi piacerebbe saperlo. Mi piacerebbe sapere anche cosa eri venuta a fare quella maledetta sera, cosa avresti voluto dirmi…perciò Cassiopea, anche se poi tornerai a ignorarmi, potresti darmi queste risposte?-

Cassiopea ascoltò in silenzio le sue parole, riflettendo su quello che avrebbe dovuto fare. Shane non le stava chiedendo nulla di eccessivo e d’altra parte anche lei avrebbe voluto avere delle risposte dal Grifondoro…perciò non c’era nessun male ad esaudire la sua richiesta.

-Non lo so neanch’io cos’avrebbe potuto esserci fra noi…anche se me lo sono chiesto spesso.

So solo che quella sera, per la prima volta nella mia vita, ero venuta a farti delle scuse, per il modo in cui ti avevo trattato quando mi avevi invitata ad uscire ad Hogsmade. Sapevo di essere stata scortese senza motivo e stranamente…mi sentivo in colpa, sentivo di doverti delle scuse. Perciò, ignorando Lily e ancor di più mio fratello, sono venuta da te e…ti ho trovato avvinghiato a lei, a baciarla in un modo che…Perché Shane?- chiese la biondina, senza più distogliere gli occhi da quelli del Grifondoro,- perché se davvero ami me, come hai cercato di farmi capire in tutti questi anni, hai baciato lei? Perché se non vedi altre all’infuori di me eri attaccato a lei?-

Shane chiuse gli occhi, sotto il peso di tutte quelle domande; stette così per qualche istante, ma poi, li riaprì per affrontare ancora Cassiopea.

-Tu mi hai sempre fatto sentire rifiutato in tutti questi anni, Cassiopea. Mi hai respinto, insultato, denigrato, sminuito…ed io ho sopportato tutto questo perché sono innamorato di te. Le cose sono inaspettatamente migliorate, abbiamo persino passato intere ore nella Stanza delle Necessità a parlare, parlare…ma poi, quando finalmente sembrava ti fossi decisa a conoscermi meglio, a provare a vedere se potevo piacerti, sei di nuovo tornata sui tuoi passi, a respingermi ancora. Per l’ennesima volta mi hai ferito ed io avevo solamente bisogno di qualcuno che per una notte non mi facesse sentire come l’essere più ributtante sulla terra, di qualcuno che per una notte mi amasse come non hai mai fatto tu. Ecco perché ho baciato Vanessa…ma se avessi saputo che baciare lei avrebbe comportato perdere te non l’avrei mai e poi mai fatto- le spiegò il Grifondoro, con il cuore che batteva a mille per la vicinanza di lei e per lo spessore delle parole che le stava dicendo.

Cassiopea si passò una mano fra i capelli, per massaggiare il cuoio capelluto indolenzito, e abbassò lo sguardo sulle pieghe della sua gonna di tweed color terra. Infine, prese un bel respiro e, alzando gli occhi su di lui, disse:

-Credo di dover andare ora-.

Shane annuì ma prima che lei se ne andasse le domandò:
-Tu credi a quello che ti ho detto?-

-Io…non lo so. Devo pensare…devo capire…- rispose la bionda e, senza che ci fosse più nulla a trattenerla, si alzò, aprì la porta e se la chiuse alle spalle. Rimasto solo, Shane continuò a fissare il punto in cui fino ad un attimo prima era stata seduta Cassiopea, non sapendo più cosa fare per conquistarla.

 

 

 

Spazio Autrice:

Mio Dio, non avevo mai scritto un capitolo così lungo e in soli quattro giorni!!!
Non so come sia venuto, ma personalmente per una volta non lo reputo una totale schifezza…
Forse è meglio andare con ordine e mettere le solite note esplicative (che poi magari nessuno legge)…

Allora, ho deciso di scrivere un capitolo così lungo e di metterci dentro molte storie diverse, come Scorpius-Lily-Edward, Glorya-Liam e Sebastian-Cassiopea-Shane, per non spezzettarlo. Nel senso: siccome il prossimo capitolo tratterà del famoso party, mi sembrava più giusto accorpare tutti questi avvenimenti in un solo capitolo anziché suddividerli anche nel prossimo…ammetto che detta così la cosa non ha molto senso, ma spero abbiate capito : ) a parte questo lascio a voi i commenti sulle varie situazioni che ho creato, senza “influenzarvi” su nulla e passo a ringraziare e a rispondere a chi ha recensito lo scorso capitolo, ovvero fire91, Blondie, MarauderPad, Lady Lillithcullen, gelidovendto, Aislin, Kalahary e maltrerio:

fire91: allooora come vedi ho dato un po’ più di spazio a Cassiopea e Shane, spero ti sia piaciuta la parte su di loro : ) onestamente neanche a me piace Marìkaa (e dire che me la sono inventata io…) ma poveretta, dovrò pure accasarla con qualcuno no? : p scherzi a parte, ti ringrazio per la recensione e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto…alla prossima!! 

Blondie: ohnnòòò non posso sopportare di averti sulla coscienza, e così ho postato il prima possibile : P scherzi a parte ti ho fatta aspettare troppo? E cosa ne pensi di questo capitolo?
Intanto grazie mille per la recensione, alla prossima spero!!

MarauderPad: Miss_Slytherin ha ritrovato il suo “muso” ispiratore, per questo riesce a produrre qualcosa di decente : P facendo la seria, ti ringrazio per la recensione e sono mooolto curiosa di sapere cosa te ne pare di questo ultimo capitolo : ) grazie ancora, alla prossima!!

Lady Lillithcullen: uuuh una nuova recensitrice (che poi questa parola non esiste neanche) come sono contenta!!!  Sono contenta che la mia storia ti piaccia e mi è piaciuto soprattutto “attimi squisiti con la tua bellissima prosa”…wow! Grazie mille!!! Spero mi dirai cosa ne pensi di questo capitolo, intanto ti ringrazio ancora!! alla prossima 

Gelidovednto: Diana per ora se ne sta buona buona, ma naturalmente non durerà molto questo suo comportamento : P Scorpius qui è ancora più geloso, spero ti sia piaciuta la sua parte come tutto il resto del capitolo, naturalmente : ) grazie per la recensione, alla prossima!

Aislin: premettendo che Alice nel Paese delle Meraviglie è il mio cartone animato preferito, ti ringrazio per la recensione : ) sono molto curiosa di sapere cosa ne pensi di questo capitolo, soprattutto perché ho cercato di portare avanti più storie contemporaneamente senza sminuire nessuno dei sentimenti e delle emozioni dei miei personaggi…non so se ci sono riuscita, anche perché non ho mai trattato più di due vicende per storia…è probabile che ne sia venuto fuori un miscuglio senza senso di avvenimenti, ora che ci penso : / comunque, indipendentemente da questo, aspetto con ansia la tua recensione, uno degli stimoli più importanti nella creazione di questa storia : ) un bacio, alla prossima!

Kalahary: grazie mille per la recensione, spero che il capitolo ti sia piaciuto anche se non parlava del party e di Diana… : ) un bacio, alla prossima!!

Maltrerio: mi sento profondamente in colpa per le ustioni di quinto grado che il tè bollente ti avrà procurato : ( per assolvere i miei sensi di colpa ti ho postato questo capitolo in soli quattro giorni…sono stata troppo lenta? : ) scherzi e modestia a parte, spero ti sia piaciuto il capitolo, mi sono molto divertita a scriverlo : ) grazie mille per la recensione, spero che la prossima non ti costi qualche altro danno fisico : ) alla prossima, un bacio!!

  
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