CAPITOLO 32
I
try
to understand
Scorpius
Malfoy si svegliò sentendo qualcosa solleticargli il naso.
Infastidito, aprì
gli occhi di scatto e cercò di individuare qualcosa nella
penombra della
stanza, ancora quasi del tutto buia dato che erano appena le cinque e
mezzo del
mattino. Fanculo, pensò irritato, qualsiasi cosa sia stata a
privarmi di un’ora
di sonno merita la morte…
Allungò
una mano accanto a sé e con sua grande sorpresa
incontrò quella che gli
sembrava una spalla. Una spalla?! si chiese ora del tutto sveglio.
Richiuse gli
occhi con il chiaro intento di ricordare per quale motivo potesse
esserci una
spalla nel suo letto e un improvviso flash gli invase la mente.
Ricordava di
essere andato nella stanza di tre americane, con altri Slytherin, e di
aver
bevuto una roba babbana chiamata birra che aveva decisamente un buon
sapore; se
non sbagliava una delle tre ragazze gli aveva anche passato una canna
fatta sempre
con roba non-magica che gli aveva piacevolmente annebbiato il cervello.
E a
quel punto…probabilmente aveva chiesto ad una di loro se
aveva voglia di
divertirsi e lei, ben disposta, doveva averlo seguito nella camera
singola che
Scorpius aveva finalmente ottenuto dopo sette anni di dormitorio
condiviso.
Sì,
deve
essere andata sicuramente così, si disse il biondo Malfoy
capendo che a
solleticargli il naso dovevano essere i capelli della tizia. Tizia che,
decise
Scorpius, andava svegliata e rimandata immediatamente nel suo letto,
cosicché
lui potesse dormire ancora un po’.
Così,
con
la tipica gentilezza che lo caratterizzava (?) Malfoy iniziò
a scuotere la
ragazza, che per tutta risposta gli russò in faccia.
Guardandola meglio per
cercare almeno di capire che faccia avesse, Scorpius perse un paio di
battiti
di cuore. Aveva capelli rossi e ricci che gli ricordavano quelli
di…Un secondo
dopo Scorpius si convinse che non poteva essere lei,
perché il profumo era completamente diverso, i capelli
così
stopposi e…no, i postumi della sbronza della sera prima
dovevano avergli
annebbiato anche i sensi. Di fronte alla realtà, Scorpius
provò uno strano
senso di vuoto e di delusione. Ma delusione per cosa, poi?! si
domandò il
biondo rabbioso, tornando alla difficile impresa di svegliare la tipa
senza
nome; come se io avessi mai anche solo immaginato di…si
disse poi, cominciando
ad incazzarsi sul serio perché il cadavere accanto a lui non
dava segni di
ripresa.
-Ehi!-
urlò alla fine Scorpius nell’orecchio della
ragazza, che finalmente si svegliò
sobbalzando.
-Alla
buon ora!- aggiunse seccato.
-Che ci
faccio qui?- chiese la ragazza confusa con alito che sapeva di erba.
-Che
cazzo ne so io, ma vedi di andartene- le rispose Scorpius di malo modo
e
quella, offesa dalle sue parole, gli disse:
-Stronzo!-
-Se io
sono uno stronzo, tu sei una puttana. Ora fammi il piacere di vestirti
e di
andartene, che magari riesco ancora a dormire- la rimbeccò
il biondo, e detto
questo, tornò a posare la testa sul cuscino. Gli parve di
sentire un singhiozzo,
mentre la ragazza si alzava e raccattava i suoi vestiti sparsi per la
stanza,
ma se ne fregò altamente, come aveva sempre fatto. Quella
scena l’aveva già
vissuta mille volte nel corso degli anni: si svegliava con una ragazza
sconosciuta nel letto, ricordava di essersi bevuto e fumato qualcosa,
di
essersi portato qualcuna in camera con cui aveva fatto del sano e
semplice
sesso e una frazione dopo capiva di dover mandare via la sgualdrina di
turno.
Qualche volta accettavano di buon grado di essere state semplicemente
usate
come passa tempo e se ne andavano zitte e tranquille, ma la maggior
parte delle
volte scoppiavano in lacrime quando capivano che Scorpius desiderava
solo una
botta e via. Ma d’altra parte che cosa si può
pretendere da una che te la da
dopo neanche un’ora che vi siete conosciuti? si chiese
Malfoy, che pur essendo
rimasto solo non riusciva comunque a riaddormentarsi. Nella sua giovane
vita
aveva incontrato solo ragazze così, pronte a concedersi
essendo ammaliate dagli
occhi argentati e dal viso da diavolo tentatore, e pur sforzandosi a
Scorpius
venivano in mente ben poche ragazze che non fossero semplici troie. Una
era
sicuramente Glorya, che lui non aveva mai preso neanche lontanamente in
considerazione come preda, per il senso di amicizia e protezione che lo
legava
a lei; non si sarebbe mai sognato di scoparsela come fosse una semplice
bambola. L’altra era Marìkaa Stewart che lui
considerava come la classica
verginella: se voleva farsela, come in effetti aveva intenzione di
fare, doveva
lavorarsela ben bene, lusingarla con complimenti e regalini, facendola
pian
piano innamorare di sé; solo allora avrebbe potuto
portarsela a letto. E poi
c’era…Lily. Lily che non poteva essere inserita in
nessuna categoria. Lily che
– quanto gli costava ammetterlo con sé stesso-
riusciva a provocarlo con una
sola occhiata. Lily che era così diafana e fragile che gli
faceva venire voglia
di metterla sotto una campana di vetro e proteggerla…anche
se l’unica persona
da cui avrebbe dovuto essere protetta era proprio Scorpius. Lily, il
cui solo
pensiero gli aveva provocato un’erezione.
-Dannazione
a lei!- esplose Scorpius, sapendo di essere solo, mentre si metteva a
sedere di
scatto. Si prese la testa fra le mani, e chiuse gli occhi.
Non
poteva andare avanti così, in quello stato di perenne
confusione. Un momento
prima sentiva di voler baciare Lily senza fermarsi mai, mai e poi mai,
mentre
il momento dopo lei faceva o diceva qualcosa di irritante che
trasformava il
suo desiderio/qualcos’altro in puro odio.
Doveva
decidersi. O la amava o la odiava. Non poteva continuare a provare
entrambe le
sensazioni, era una cosa che lo distruggeva. Mentre era lì a
interrogarsi sulle
sue questioni di cuore, notò che erano già le
sette; decidendo che durante il
giorno avrebbe osservato più attentamente Lily per capire
cosa sentiva
realmente, iniziò a vestirsi, l’espressione
pensierosa.
Quando
Scorpius Malfoy entrò in Refettorio, si sentì
immediatamente osservato e,
voltando appena il capo, vide un gruppo di ragazze Delfinoverde
fissarlo con
astio e, ne era certo, con desiderio. Mentre tirava dritto gli parve di
scorgere in mezzo a loro la tizia di quella mattina, ma non ritenendolo
un
pensiero importante lo accantonò nel giro di due secondi,
alias il tempo che
gli ci volle per raggiungere Edward e Derek.
-Buon
giorno, Mister Sorrido Sempre- l’apostrofò Edward,
mentre Derek gli chiedeva:
-Beh?
Com’è andata con la tizia di ieri sera?-
-Me la
sono fatta, ovvio- rispose Scorpius con orgoglio, mentre si versava del
caffè.
-E voi?
Ad un certo punto vi ho persi di vista- chiese a sua volta, scegliendo
un
croissant alla crema.
-Mah, la
tipa con i capelli biondi insisteva e così…sono
andato in camera sua- rispose
Derek, ma non sembrava fiero e la cosa stranì Scorpius:
sebbene Derek non fosse
puttaniere come lui, in passato aveva sempre accettato con piacere
avventure da
una notte.
-Non
sembri soddisfatto…che c’è, la ragazza
misteriosa è una bomba del sesso?- notò
infatti Edward, alludendo alla ragazza segreta che sembrava occupare i
pensieri
di Derek da qualche mese. Derek per tutta risposta fece spallucce e
spostò
impercettibilmente lo sguardo a cercare l’oggetto dei suoi
desideri; come
sempre sedeva in compagnia del clan Potter ed in particolare sembrava
intenta a
chiacchierare con l’americana di Hogwarts.
-E tu
Edward? Sei andato in bianco?- Scorpius si rivolse all’amico,
che stava finendo
il suo toast alla marmellata di fragole.
-In
realtà…sì- ammise Edward, un filo
imbarazzato; al pari di Scorpius, Edward era
solito andare a letto con una ragazza diversa ogni sera, ma da quando
il suo
rapporto con Lily si era fatto
più fisico sembrava aver
perso interesse per
le altre.
-Oh, oh
cosa sentono le mie orecchie!!! Edward-Mi-Sbatto-Tutte non si
è fatto
nessuna!!- lo prese in giro Scorpius perfido, per poi chiedergli:
-E come
mai? Non eri in vena?-
Per tutta
risposta, Edward spostò lo sguardo alle spalle di Scorpius,
che per seguirne la
traiettoria voltò la testa: insieme a sua sorella e a Glorya
Zabini, Lily
Potter stava facendo il suo ingresso. Era perfetta nella sua
semplicità,
bellissima nella sua mise scolastica: indossava un paio di jeans chiari
e
sbiaditi al punto giusto, un dolcevita di lana nero,
dall’ampio collo a risvolto
e ai piedi portava caldi stivali di pelle nera firmati Jimmy Choo;
aveva
lasciato i capelli boccolosi liberi, privi di cerchietti o elastici,
così come
il suo viso non recava traccia di trucco. Era disarmante nella sua
semplicità.
-Stamattina
Lily si è preparata di fretta- commentò Edward,
mentre le tre ragazze li stavano
cercando con lo sguardo; alludeva chiaramente al fatto che Lily
sembrava aver
dato meno peso al suo aspetto, di solito più ricercato.
Né
Derek
né Scorpius fecero in tempo a rispondere perché
le tre Slytherin si erano
appena sedute al loro tavolo; Malfoy non riusciva a staccare gli occhi
dalla
Potter.
-Buongiorno!-
salutò Cassiopea briosa e soprattutto piena di vita, cosa
strana per una Malfoy
appena sveglia.
-Ti sei
drogata?- le domandò infatti il fratello, perplesso.
-Oh no!-
rispose
Cassiopea allegra e i tre Slytherin non poterono fare a meno di
guardare
sorpresi Lily e Glorya.
-Non
è
normale- commentò Derek, osservando
-Oh lo
sappiamo…eppure non ha assunto sostanze stupefacenti-
replicò Glorya e Lily
aggiunse:
-Né
si è data
alle gioie dell’alcol-.
-E allora
cosa le prende? Tutti sanno che Cassiopea al mattino è
attiva quanto un ghiro
in letargo- domandò
Edward a sua volta
sinceramente stupito.
-Non lo
sappiamo. È così da ieri pomeriggio- rispose
Lily, come se Cassiopea non fosse
neanche presente, e poi chiese a Scorpius:
-Mi
passeresti il tè Scorpius?-
Questi la
guardò con tanto d’occhi spalancati: Lily che lo
chiamava per nome? Dopo anni
ed anni passati ad apostrofarlo come “Malfoy”? E
soprattutto Lily che non
ordinava qualcosa ma lo chiedeva? Ma quella mattina Lily e Cassiopea si
erano
sniffate cocaina alle spalle di Glorya?
Senza
parole, Scorpius prese la teiera ancora bollente e, nel passarla a
Lily, le
sfiorò le dita con le sue; lei parve accorgersene, ma non
fece commenti.
-Allora,
avete saputo del party di sabato?- domandò Glorya a sua
volta abbastanza di
buon umore; l’unica cosa che scalfiva la sua allegria era la
prospettiva di
passare un’altra mattinata con Isabelle Blackwell
e…Liam. La sera prima si
erano attardati in biblioteca a parlare insieme, ma lui non
l’aveva sfiorata né
presa per mano; era come se stesse facendo un passo avanti e tre
indietro.
Stavano bene insieme, ma Liam sembrava considerarla
un’amica…
-Oh
sì,
me ne ha parlato direttamente Diana- rispose Edward, con fare
disinvolto,
attirandosi lo sguardo curioso di Lily.
-Diana?
Siete già passati a chiamarvi per nome?- chiese
-Beh ieri
si è seduta vicino a me e mi sembrava educato presentarmi-
rispose Edward,
sulla difensiva, mentre esultava interiormente; sbagliava o Lily era gelosa?
-Da vero
gentleman- commentò Lily, tornando alla sua colazione, un
filo irritata; ciò che era suo
doveva restare suo.
Scorpius
intanto spostava lo sguardo dall’uno all’altra,
cercando di decifrare il loro
comportamento. A Edward interessava davvero questa Diana oppure
–come faceva qualcun altro-
voleva solo far
ingelosire Lily? E Lily, era davvero gelosa di Edward oppure no?
Colto da
un’ispirazione, Scorpius disse, con nonchalance:
-Fortuna
che invece nel mio gruppo c’è Marìkaa,
altrimenti mi toccherebbe starmene tutto
solo ad annoiarmi…-
-Non
c’è
nessuno di tuo gradimento nel tuo gruppo, Malfoy?-
domandò Lily, visto che tutti gli altri sembravano persi nei
propri mondi.
-Direi
proprio di no…se mi sedessi accanto a Burke rischierei di
ammazzarlo- ribatté
Scorpius con tranquillità.
-In
effetti Marìkaa è una compagnia piuttosto
interessante- commentò allora
-Già,
molto
interessante- confermò Scorpius e con suo grande
compiacimento vide Lily
serrare le labbra, prima di replicare:
-E cosa
ne pensi di Ethan Sheldon? È un ragazzo molto piacevole e
affascinante-.
Maledetta!
esplose interiormente Scorpius, mentre esteriormente rispondeva con
calma:
-Lo trovo
piuttosto noioso…ora, se mi scusate, vado:
Marìkaa mi ha chiesto di aiutarla
con Pozioni e io ho gentilmente accettato- disse poi rivolto agli
altri,
alzandosi da tavola.
-Scorpius
sembra davvero interessato a Marìkaa- commentò
Derek, osservandolo mentre si
allontanava.
-Già,
non
l’ho mai visto prodigarsi così tanto per una
ragazza con cui non è ancora
andato a letto- aggiunse Edward.
-Dite che
non se l’è ancora fatta? E per quale motivo allora
le sta ancora dietro?-
intervenne Glorya, mentre Lily seguiva il loro scambio di battute in
silenzio.
-Proprio
perché non gliel’ha ancora data-
ribatté sicuro Derek.
-A me
questa Marìkaa non sembra per niente il tipo di mio
fratello. È così anonima,
scialba, noiosa…- disse Cassiopea, ora presente al mondo che
la circondava. Ma
d’altra parte come si poteva pretendere che stesse con i
piedi per terra dopo
aver conosciuto Sebastian Calender? Ricordava ancora quando il
pomeriggio precedente
lo aveva incontrato: non era stato un incontro così speciale
ma Cassiopea era
rimasta decisamente ammaliata…
Cassiopea
stava camminando per i
corridoi del Saint Patrick, di ritorno alla sua stanza dopo le lezioni
pomeridiane. Non era molto sicura della direzione che aveva intrapreso
ed
inoltre la borsa era piuttosto pesante; così si sedette su
un gradino per fare
un incantesimo di alleggerimento ai libri, di modo da non lussarsi una
spalla
nel disperato tentativo di tornare all’ala delle stanze.
-Serve
aiuto?- le aveva chiesto
una voce maschile, e Cassiopea alzando gli occhi sul ragazzo lo
riconobbe come
Sebastian Calender, indicatole come il fratello di Diana quella mattina
a
pranzo da Ethan.
-Oh…no,
grazie. Sto solo cercando
di alleggerire la mia borsa, è davvero troppo pesante-
rispose lei con
gentilezza. Cassiopea Sofia Malfoy era raramente gentile, ma di fronte
a quegli
occhi color ghiaccio non riusciva ad essere scortese.
-Non sembra
che tu ci stia
riuscendo…- le fece notare Sebastian con garbo, indicandole
dei libri che
anziché rimpicciolirsi si erano ingigantiti.
-Hai ragione,
non sono molto brava
con questo tipo di incantesimo- ammise Cassiopea con un sorriso.
-Allora hai
bisogno di una mano-
ribadì il ragazzo sorridendole a sua volta; aveva candidi
denti e un modo di
sorridere che fecero venire voglia alla Malfoy di baciarlo. Scema! si
disse da
sola, non devi pensare a queste cose, ti viene la faccia da ebete!
-Okay, lo
ammetto…ti sarei grata
se tu mi aiutassi- confessò
-Io sono
Cassiopea Sofia Malfoy,
lieta di conoscerti-.
-Come siamo
formali…io sono
Sebastian Calender, al suo servizio mia dama- la prese in giro lui,
adattandosi
al suo tono rigido.
-Allora
Sebastian…mi aiuteresti?
Temo che altrimenti tornerei in stanza con una spalla slogata- gli
chiese lei,
sperando di non essere troppo sfacciata.
-Speravi di
tornare ai dormitori
da qui?! Ma sei lontana chilometri! Comunque, aggiustiamo prima questi
libri,
poi vedremo come ricondurre questa principessa al suo
castello…- disse lui
ironico ma non sarcastico. Con un tocco veloce di bacchetta Sebastian
si occupò
dei libri di Cassiopea, che la bionda ripose nella borsa, ora
alleggerita.
-Meglio?- le
domandò lui mentre la
osservava mettersi la tracolla; quella ragazza era incantevole.
-Sì
grazie…ora mi faresti da
guida? Se devi essere un servitore, siilo fino in fondo!-
scherzò lei, leggera
e non sarcastica; sembrava che questo ragazzo avesse succhiato via il
suo
veleno per sostituirlo con la simpatia.
-Ha ragione,
mia principessa. Le
posso offrire il braccio affinché il cammino sia
più agevole per lei?- le
domandò Sebastian allegro, calandosi nella parte del
cavaliere senza macchia e
senza paura. E così, continuando a parlarsi in quel modo
buffo, Sebastian
riportò Cassiopea sulla retta via; una volta giunti di
fronte alla porta della
sua stanza, le fece un cavalleresco inchino.
-Grazie per
avermi aiutato- disse
Cassiopea, seria.
-Di niente,
è stato un piacere-
rispose Sebastian; entrambi tacquero, non sapendo come salutarsi.
-Beh…allora
ci si vede in giro
Cassiopea- disse infine Sebastian un filo imbarazzato; lei
annuì e lo osservò
allontanarsi finché non ebbe svoltato l’angolo.
-Come
siete pettegoli! Penso che andrò in aula anch’io- stava dicendo Lily livida in
volto, mentre si
toglieva il tovagliolo dalle gambe e si alzava, sotto lo sguardo
piuttosto
stupito degli amici.
Mentre
passava fra i tavoli Lily notò Scorpius parlare con
Marìkaa fermi vicino alla
porta, mentre Albus li osservava da lontano…si era quasi
dimenticata di lui e
della sua richiesta! si accorse Lily fermandosi di colpo. Non
l’aveva molto
considerata in effetti: le sembrava un piano così assurdo
che non pensava
avrebbe avuto successo e così aveva accantonato la questione
in un angolo della
mente.
-Ehi
bellezza, non riesci neanche ad uscire dalla sala?-
Ethan
Sheldon l’aveva appena raggiunta, ma non aveva posto la
domanda con il tipico
sarcasmo che invece avrebbe usato Scorpius.
-Pare
proprio che io non sappia orientarmi- rispose Lily, con un mezzo
sorriso.
-Allora
un esperto conoscitore del Saint Patrick come me non può che
esserti utile-
ribatté Ethan, sfilando dalla borsa di Lily
l’orario delle sue lezioni.
-Vediamo…alla
prima ora hai Arte della Trasmutanza…sì, credo
proprio di doverti accompagnare,
è un’aula così sperduta…-
disse ironico, dando un’occhiata al foglio.
-Oh, e
cosa posso fare per ringraziarti del tuo aiuto? Non tutti i ragazzi
sarebbero
così gentili da farmi da Cicerone- chiese lei, conscia di
star offrendo a Ethan
un’arma a doppio taglio. Ma non poteva farne a meno: quel
ragazzo le suscitava
certe sensazioni che le facevano venir voglia di provocarlo.
-Direi
che possiamo cominciare con questo…- rispose Ethan e,
chinatosi su di lei, le
sfiorò l’angolo delle labbra con le proprie.
-E
poi…penso che presentarti con me alla festa di sabato
sarebbe sufficiente-
aggiunse il moro, non desiderando altro che approfondire la conoscenza
con la
bella inglese.
-Direi
che mi sembra un compenso accettabile- replicò Lily
incamminandosi con Ethan
verso l’uscita, mentre non sapeva di avere addosso gli occhi
di Malfoy.
Quest’ultimo, decisamente irritato, domandò alla
sua interlocutrice:
-Ti
andrebbe di venire ad una festa con me, questo sabato? È
solo per gente
importante…-
Marìkaa
sentì le sue guance imporporarsi di colpo e, cercando di
calmarsi, rispose:
-Sì,
mi
farebbe molto piacere…anche se temo di aver lasciato tutti
gli abiti adatti a
Hogwarts-.
-Non
sarà
un problema, fidati. Ora conviene andare a lezione…- disse
Scorpius, gli occhi
ancora fissi su boccolosi capelli rossi che si allontanavano.
*****
Liam
Mackenzie non stava capendo nulla di quello che l’insegnante
di Storia della
Magia –che fortunatamente era un ometto allegro e soprattutto
vivo, a
differenza del loro professor Ruf- stava spiegando alla classe. Era
vagamente
consapevole che stava parlando di complessi intrighi politici
riguardanti gli
accordi fra maghi e Babbani, ma a parte questo non avrebbe saputo
ripetere
niente di quanto era stato detto. Il motivo di tale disattenzione non
poteva
essere che Glorya Zabini.
Il
pomeriggio precedente, spinto dalla voglia di vederla, era passato
dalla sua
camera a chiederle se le andava di accompagnarlo in biblioteca e lei
aveva
accettato con piacere; quella che doveva essere una breve visita si era
poi
trasformata in un lungo pomeriggio di parole, risate e confidenze. Come
quando
lui gli aveva confessato di avere una tremenda paura dei clown e lei
non aveva
potuto fare a meno di riderne…com’era bella Glorya
quando rideva di gusto!
Tuttavia, una volta tornato nella sua camera, Liam si era fatto
pensieroso: con
Glorya era troppo facile scordarsi di essere ciò che era,
troppo semplice
ritenersi un normale diciassettenne, troppo bello poter credere di
meritare
l’amore di qualcuno. Ma lui sapeva che non poteva permettersi
di essere
felice…come sapeva che sarebbe stato con lei;
d’altro canto, sapeva che lei
meritava di avere un fidanzato normale.
-Scusa,
hai capito cos’ha appena detto il prof? Credo di essermi
perso- chiese il
ragazzo seduto accanto a Liam, credendo che lui stesse seguendo.
-Ehm…veramente
no, ero sovrappensiero- rispose Liam, con gentilezza.
-Ma tu
sei di Hogwarts…?- chiese ancora Shane Burke, dicendosi che
era evidente che il
suo compagno di banco non stesse seguendo. Potevo scegliermene uno
più furbo
quando mi sono seduto qui questa mattina…si disse il
Grifondoro, che aveva
stranamente deciso di mettersi a studiare in vista degli esami;
tuttavia non
riusciva a stare concentrato per più di cinque minuti a
causa di Cassiopea e
della sua maledetta testardaggine.
-Sì,
sono
di Hogwarts…- rispose Liam sottovoce, per nulla offeso dal
fatto che il ragazzo
non lo riconosceva: era consapevole di non essere così
popolare.
-Strano,
non ti ho mai visto. Comunque, piacere di conoscerti: sono Shane Burke-
si
presentò il Grifondoro, tendendo una mano a Liam.
-Piacere
mio, Liam Mackenzie…sei di Grifondoro?- chiese Liam, notando
il polsino
rosso-oro al braccio destro del ragazzo.
-Sì
e tu?
Hai l’aria da Corvonero- domandò Shane a sua
volta, facendo sorridere Liam che
annuì dicendo:
-Hai
indovinato-.
-Ehm…non
vorrei fare il secchione di turno, ma credo proprio che dovremmo
seguire…non
studio mai io, però ho deciso di fare il bravo studente per
una volta- annunciò
Shane orgoglioso e Liam rise:
-Hai
ragione…-
Dall’altra
parte dell’aula, Malfoy sedeva da solo; o meglio, fingeva di
sedere da solo, ma
in realtà accanto a lui c’era Ethan Sheldon che,
arrivato all’ultimo momento a
lezione, si era visto costretto a sedersi accanto al biondo.
Malfoy
trovava la vicinanza di quell’essere piuttosto seccante: non
solo aveva tracce
del leggero profumo di Lily sui vestiti, ma al polso portava un
elastico nero,
che Scorpius aveva visto centinaia di volte fra i capelli della Potter.
-Che
espressione truce- l’apostrofò
l’americano.
-Che
faccia da culo- lo rimbeccò Scorpius, non preoccupandosi
minimamente di
offenderlo; teneva lo sguardo fisso sui capelli di Marìkaa,
seduta di fronte a
lui, per non degnare di attenzione l’americano.
-Hai
qualche problema con me?- gli domandò Ethan per infastidirlo
ancora di più,
minimamente toccato dalla risposta dell’inglese.
-La tua
esistenza è un problema, ma se taci e non mi rompi le palle
sono disposto a
passarci sopra- lo rimbeccò Scorpius con la tipica freddezza
Malfoy.
-È
carina
la tua amica- disse Ethan, come se Malfoy fosse disposto ad una
tranquilla
chiacchierata.
-Che
amica?-
-La
rossa…Lily-
-Non
è
mia amica- precisò Scorpius.
-Strano,
siete sempre seduti allo stesso tavolo- commentò Ethan.
-È
amica
di mia sorella, perciò mi tocca sopportarla. E torno a
precisare di farti i
cazzi tuoi-.
-Allora
se non è tua amica non
te ne frega se
me la faccio- annunciò l’americano con tono di
sfida.
-Toccala
e ti spac…e il mio amico Edward ti spacca gambe e braccia
rendendoti
perennemente invalido- lo minacciò direttamente Scorpius,
modificando
all’ultimo il soggetto della frase; per tutta risposta Ethan
gli rivolse un
sorrisino enigmatico, ed infine decise di lasciarlo stare.
*****
-Oddio,
credevo che questa giornata non finisse più!
Cioè, questi prof continuavano a
parlare e per di più mi facevano delle domande!-
sbuffò Vanessa Blindsworth,
raccogliendo il suo materiale di Scienze Magiche, l’ultima
lezione alla quale
lei e quelli del suo gruppo avevano partecipato.
-Ti
sembrerà strano Blindsworth, ma i professori di tutto il
mondo fanno domande-
disse acidamente Cassiopea Sofia Malfoy, incenerendo con la bacchetta
una piuma
d’oca rotta.
-Chi ti
ha chiesto niente, Malfoy!- la ribeccò Vanessa,
infiammandosi all’istante;
ricordava ancora quando Shane, avendo visto Cassiopea nella loro Sala
Comune,
l’aveva piantata in asso per correrle dietro. Inoltre, dopo
quel bacio, fra lei
e il bel Grifondoro non c’era stato più nulla, e
Vanessa ne attribuiva la colpa
alla biondina. Era naturale che le due si odiassero.
-Sai
com’è, quando sento tante cazzate in
libertà mi viene naturale intromettermi-
fece Cassiopea ancora più velenosa, chiudendo la sua borsa.
-Io non
dico cazzate!- precisò Vanessa rabbiosa, avviandosi verso
l’uscita sempre
tenendo d’occhio
-Non solo
le dici, ma le fai anche…come baciare Shane Burke- disse
Cassiopea tranquilla e
godette nel vedere il volto della Grifondoro avvampare.
-E
perché, Miss-Stronza-So-Tutto–Io-Malfoy baciare
Shane sarebbe una cazzata?- le
domandò Vanessa con aria di sfida, mentre tutti gli altri
studenti, anche
quelli che passavano in corridoio e le avevano sentite urlare-
seguivano il
loro scambio di battute con sincero interesse.
-Perché
tanto lui è innamorato di me, illusa di una sporca
Mezzosangue! Lo sanno tutti:
mi venera!- infierì Cassiopea con cattiveria. Aspettava quel
momento da
settimane ed ora finalmente poteva sfogare tutta la sua ira.
-E
intanto ha baciato me, brutta Vipera!- replicò Vanessa
trionfante.
-Solo
perché io sono troppo in alto per lui! E stai certa che se
lo volessi me lo
potrei prendere!- affermò la bionda con convinzione.
Nella
frazione di secondo in cui Vanessa cercava disperatamente qualcosa da
ribattere, Shane si trovò a passare di lì con i
suoi amici e, vedendo le sue
due “spasimanti” urlarsi contro si fermò
e chiese:
-Cosa
succede qui?-
-Niente
che ti riguardi- rispose Cassiopea sprezzante e girò sui
tacchi per andarsene:
non aveva fatto più di mezzo metro che
Urlando
ma senza lacrime agli occhi, Cassiopea le ficcò un calcio
sullo stinco per
scrollarsela di dosso; Vanessa si piegò in due ma con uno
scatto veloce si
riattaccò ai capelli della Malfoy, strattonandoli
furiosamente. Quest’ultima
sfoderò la bacchetta e aveva già formulato un
incantesimo d’attacco quando
venne di colpo liberata dalla presa di Vanessa.
-Non
osare mai più toccarla. È chiaro?- sibilò
Shane Burke minaccioso all’indirizzo della Blindsworth; poi,
senza guardare in
faccia nessuno e soprattutto senza badare alle proteste della diretta
interessata, prese Cassiopea fra le braccia e la portò
lontano dalla folla
ammutolita.
-Mettimi giù,
brutto idiota!- gli intimò
Cassiopea e con sua grande sorpresa venne accontentata; peccato che la
superficie sulla quale Shane l’aveva poggiata fosse un letto
e, per la
precisione, il suo letto.
-Ti fa
male?- le domandò Shane preoccupato, indicando la testa
riccioluta.
-No-
rispose
-Non
mentire- le suggerì Shane gentile; era la prima volta da
settimane che si
trovava così vicino a lei e l’intensità
del suo profumo lo colpì allo stomaco.
-Non sto
mentendo! E ora me ne vado, sono stata fin troppo a contatto con te-
ribadì
-Aspetta…devo
parlarti- le disse, senza lasciarla.
-Non ho
nessuna intenzione di starti a sentire- lo rimbeccò
Cassiopea, voltando la
testa per non guardarlo negli occhi.
-E invece
lo farai. Aspetto da troppo tempo questo momento- ribatté
Shane, mettendole una
mano sotto il mento per farla voltare verso di sé.
-Se ti
ascolto poi mi lasci andare?- domandò Cassiopea dura.
-Sì-
-E allora
parla, avanti!- lo esortò lei, seccata.
Shane
prese un bel respiro prima di parlare, come per farsi coraggio, e poi,
guardandola dritta negli occhi iniziò:
-Lo so
che mi detesti perché ho baciato Vanessa…anzi, mi
detestavi anche prima, a
pensarci bene. So che non vuoi più avere più
niente a che fare con me, che se
potessi mi elimineresti dalla faccia della terra…so tutto
questo. Lo so e ci
sto male, ci sto davvero male. Quello che non so è cosa
avrebbe potuto esserci
fra noi se io non avessi fatto quella cazzata…e mi
piacerebbe saperlo. Mi
piacerebbe sapere anche cosa eri venuta a fare quella maledetta sera,
cosa
avresti voluto dirmi…perciò Cassiopea, anche se
poi tornerai a ignorarmi,
potresti darmi queste risposte?-
Cassiopea
ascoltò in silenzio le sue parole, riflettendo su quello che
avrebbe dovuto
fare. Shane non le stava chiedendo nulla di eccessivo e
d’altra parte anche lei
avrebbe voluto avere delle risposte dal
Grifondoro…perciò non c’era nessun male
ad esaudire la sua richiesta.
-Non lo
so neanch’io cos’avrebbe potuto esserci fra
noi…anche se me lo sono chiesto
spesso.
So solo
che quella sera, per la prima volta nella mia vita, ero venuta a farti
delle
scuse, per il modo in cui ti avevo trattato quando mi avevi invitata ad
uscire
ad Hogsmade. Sapevo di essere stata scortese senza motivo e
stranamente…mi
sentivo in colpa, sentivo di doverti delle scuse. Perciò,
ignorando Lily e
ancor di più mio fratello, sono venuta da te e…ti
ho trovato avvinghiato a lei,
a baciarla in un modo che…Perché Shane?- chiese
la biondina, senza più
distogliere gli occhi da quelli del Grifondoro,- perché se
davvero ami me, come
hai cercato di farmi capire in tutti questi anni, hai baciato lei?
Perché se
non vedi altre all’infuori di me eri attaccato a lei?-
Shane
chiuse gli occhi, sotto il peso di tutte quelle domande; stette
così per
qualche istante, ma poi, li riaprì per affrontare ancora
Cassiopea.
-Tu mi
hai sempre fatto sentire rifiutato in tutti questi anni, Cassiopea. Mi
hai
respinto, insultato, denigrato, sminuito…ed io ho sopportato
tutto questo
perché sono innamorato di te. Le cose sono inaspettatamente
migliorate, abbiamo
persino passato intere ore nella Stanza delle Necessità a
parlare, parlare…ma
poi, quando finalmente sembrava ti fossi decisa a conoscermi meglio, a
provare
a vedere se potevo piacerti, sei di nuovo tornata sui tuoi passi, a
respingermi
ancora. Per l’ennesima volta mi hai ferito ed io avevo
solamente bisogno di
qualcuno che per una notte non mi facesse sentire come
l’essere più ributtante
sulla terra, di qualcuno che per una notte mi amasse come non hai mai
fatto tu.
Ecco perché ho baciato Vanessa…ma se avessi
saputo che baciare lei avrebbe comportato
perdere te non l’avrei mai e poi mai fatto- le
spiegò il Grifondoro, con il
cuore che batteva a mille per la vicinanza di lei e per lo spessore
delle
parole che le stava dicendo.
Cassiopea
si passò una mano fra i capelli, per massaggiare il cuoio
capelluto
indolenzito, e abbassò lo sguardo sulle pieghe della sua
gonna di tweed color
terra. Infine, prese un bel respiro e, alzando gli occhi su di lui,
disse:
-Credo di
dover andare ora-.
Shane
annuì ma prima che lei se ne andasse le domandò:
-Tu credi a quello che ti ho detto?-
-Io…non
lo so. Devo pensare…devo capire…- rispose la
bionda e, senza che ci fosse più
nulla a trattenerla, si alzò, aprì la porta e se
la chiuse alle spalle. Rimasto
solo, Shane continuò a fissare il punto in cui fino ad un
attimo prima era
stata seduta Cassiopea, non sapendo più cosa fare per
conquistarla.
Spazio
Autrice:
Non so come sia venuto, ma personalmente per una volta non lo reputo
una totale
schifezza…
Forse è meglio andare con ordine e mettere le solite note
esplicative (che poi
magari nessuno legge)…
Allora, ho
deciso di scrivere un
capitolo così lungo e di metterci dentro molte storie
diverse, come
Scorpius-Lily-Edward, Glorya-Liam e Sebastian-Cassiopea-Shane, per non
spezzettarlo. Nel senso: siccome il prossimo capitolo
tratterà del famoso
party, mi sembrava più giusto accorpare tutti questi
avvenimenti in un solo
capitolo anziché suddividerli anche nel
prossimo…ammetto che detta così la cosa
non ha molto senso, ma spero abbiate capito : ) a parte questo lascio a
voi i
commenti sulle varie situazioni che ho creato, senza
“influenzarvi” su nulla e
passo a ringraziare e a rispondere a chi ha recensito lo scorso
capitolo,
ovvero fire91, Blondie, MarauderPad, Lady Lillithcullen, gelidovendto,
Aislin,
Kalahary e maltrerio:
fire91: allooora
come vedi ho dato un
po’ più di spazio a Cassiopea e Shane, spero ti
sia piaciuta la parte su di
loro : ) onestamente neanche a me piace Marìkaa (e dire che
me la sono
inventata io…) ma poveretta, dovrò pure accasarla
con qualcuno no? : p scherzi
a parte, ti ringrazio per la recensione e spero che anche questo
capitolo ti
sia piaciuto…alla prossima!!
Blondie:
ohnnòòò non posso sopportare di
averti sulla coscienza, e così ho postato il prima possibile
: P scherzi a
parte ti ho fatta aspettare troppo? E cosa ne pensi di questo capitolo?
Intanto grazie mille per la recensione, alla prossima spero!!
MarauderPad:
Miss_Slytherin ha ritrovato il
suo “muso” ispiratore, per questo riesce a produrre
qualcosa di decente : P
facendo la seria, ti ringrazio per la recensione e sono mooolto curiosa
di
sapere cosa te ne pare di questo ultimo capitolo : ) grazie ancora,
alla
prossima!!
Lady
Lillithcullen: uuuh una
nuova recensitrice (che
poi questa parola non esiste neanche) come sono contenta!!!
Sono contenta
che la mia storia ti piaccia e mi è piaciuto soprattutto
“attimi squisiti con
la tua bellissima prosa”…wow! Grazie mille!!!
Spero mi dirai cosa ne pensi di
questo capitolo, intanto ti ringrazio ancora!! alla prossima
Gelidovednto: Diana per
ora se ne sta buona
buona, ma naturalmente non durerà molto questo suo
comportamento : P Scorpius
qui è ancora più geloso, spero ti sia piaciuta la
sua parte come tutto il resto
del capitolo, naturalmente : ) grazie per la recensione, alla prossima!
Aislin: premettendo
che Alice nel Paese
delle Meraviglie è il mio cartone animato preferito, ti
ringrazio per la
recensione : ) sono molto curiosa di sapere cosa ne pensi di questo
capitolo,
soprattutto perché ho cercato di portare avanti
più storie contemporaneamente
senza sminuire nessuno dei sentimenti e delle emozioni dei miei
personaggi…non
so se ci sono riuscita, anche perché non ho mai trattato
più di due vicende per
storia…è probabile che ne sia venuto fuori un
miscuglio senza senso di
avvenimenti, ora che ci penso : / comunque, indipendentemente da
questo,
aspetto con ansia la tua recensione, uno degli stimoli più
importanti nella
creazione di questa storia : ) un bacio, alla prossima!
Kalahary: grazie
mille per la recensione,
spero che il capitolo ti sia piaciuto anche se non parlava del party e
di
Diana… : ) un bacio, alla prossima!!