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Autore: CherryBomb_    13/05/2010    2 recensioni
Arianna e Ilaria, sedicenni, amiche da qualche anno. Fanno parte di quelle ragazze che sono convinte che il principe azzurro non esiste.
Arianna non ha mai avuto il ragazzo, Ilaria non lo ha da due anni e mezzo. Ormai sono abituate a questo loro stato di "zitellaggio", ma una serata diversa cambierà le loro vite. Ci saranno molti intrecci, ritorni di fiamma, non sarà tutto semplice, anche se all'inizio potrà sembrare così.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto si risolve, o quasi

Ary POV

Mi era dispiaciuto litigare con la Ila. Cioè litigare, dirle quelle parole. Non volevo, anche se comunque avevo ragione, era vero e lo sapeva pure lei.

Era da qualche minuto che Simo era andato a raggiungerla.

Io ero ancora abbracciata ad Edo.

Continuavo a piangere.

Non sapevo cosa mi era preso, per la prima volta avevo detto quello che pensavo, anche se alla Ila avevo sempre detto quello che pensavo, ma stavolta era diverso. Mi sentivo davvero male.

-Ary, tranquilla. Ssh. Non piangere. Si risolve. Vedrai che Simo la farà ragionare.

-Proprio la persona giusta, guarda.- dissi singhiozzando.

Mi sentivo bene tra le sue braccia. Non avrei mai voluto staccarmi.

-Magari, ci stupiscono. Non so perché, ma sono fiducioso.

-Lo spero, ma sono sicura che non si fiderà ancora per un po’ di tempo.

-Oh, ma come sei pessimista, per fortuna la pessimista è lei.

Cominciai a ridere.

-Non è colpa mia, la conosco.

-Hai ragione. Non so quanto si fiderà, magari un po’ di più, ma non al massimo –rispose la Fede che era lì ancora con noi.

-Be, ma almeno un po’ si fiderà. Cazzo, ma ragazze. Positività un po’.- disse Edo alzando un po’ la voce.

Mi ero staccata da lui, lo guardavo. Mi sentivo gli occhi gonfi.

-In che condizione pietose sono? – chiesi

-Pessime.- mi rispose la Fede ridendo.

-No, dai, non è vero. Hai gli occhi un po’ gonfi, ma sei bellissima lo stesso.- disse sorridendomi.

Io arrossii. Oddio mi aveva fatto un complimento. Sbagliavo?

Poi ad un certo punto, mi imbambolai.

-A cosa stai pensando? – Edo mi ridestò dai miei pensieri.

-Oggi è sabato vero?

-Si, perché?- mi chiese confuso.

-È solo una settimana che ci siamo conosciuti? Cioè in una settimana sono successe così tante cose?

-A quanto pare sì. È passata solo una settimana.

-Scusate se mi faccio i cazzi vostri, ma come vi siete conosciuti voi quattro? – chiese la Fede

Cominciai a ridere.

-Se te lo dico giuri di non ridere?

-Oddio, dove vi siete incontrati in uno strip club?

-Nooooooooooo.- cominciai a ridere – cosa odio più di tutto?

-La musica house.

-E….

-Noooooooooooooooo. Non dirmi che vi siete incontrati in discoteca. – era profondamente scioccata.

-Ehm. Sì.

-Oddio, strano che non piove. E come hai fatto a farti convincere?

-Colpa della Ila, ma soprattutto di mia mamma. Quando le ho chiesto se potevo andare mia mamma mi risponde “Si, così almeno ti distrai un po’” ma ti pare? Cioè in quel momento avevo seri dubbi che mia mamma fosse stata rapita o sostituita da un alieno. E non è finita, sai dove siamo andate?

-Non dirmi al DLQ.

-Si, proprio lì. Però alla fine sono andata perché la Ila aveva bisogno di distrarsi per la questione Mattia e allora ho detto “Andiamo”. Alla fine mi sono divertita. Ah, sì. Dimenticavo sono andata anche a fare shopping.

-E cosa hai comprato?

-Te lo dirò quando saremo da sole. – disse guardando Edo

-Ah, ma non fare caso a me, fa come se non ci fossi.

Lo guardai male.

-No, meglio che non tu non lo sappia.

-Io invece voglio saperlo. – disse la Fede

-Un push up. – le dissi mimando con la bocca e mettendomi una mano davanti alla bocca per non far leggere il labbiale ad Edo.

-Ah. Dovevi mettere un top ?

-Si .

-Allora fatto bene.- disse cominciando a ridere.

-Cosa fai sfotti?

-Nono, per niente. Solo  che se metti in mostra, bisogna mettere in mostra qualcosa.- disse facendomi un sorrisone.

-Ma senti te questa.

-E vai avanti a raccontare.

-Non so cosa dirti. Ci siamo conosciuti perché Simo ci ha pagato da bere, poi una cosa tira l’altra. La sfollata della Ila che ha infamato Mattia e ti giuro che mi sono sentita fiera di lei quando l’ha fatto. Tipo l’ha stra infamato. La mia donna.

-Questo è successo prima che usciste vero? – mi chiese Edo

-Si, perché?

-Sai quando siete arrivate, che Simo ha fermato la Ila? Mi fa “è successo qualcosa”

-E come faceva a saperlo?- ero scioccata.

-Non so, davvero. L’ha vista che si avvicinata e ha detto così.

-Che tenero.

Cominciammo tutti a ridere.

-Spiegami cosa ha detto a Mattia.

-In poche parole gli ha detto che gli piaceva e poi..mmm..non ricordo. Dopo lui l’ha fermata e voleva parlare. A lei sono girati i coglioni e gli ha risposto male e poi è andata a fumarsi una sigaretta. Poi è uscito Simo ed è successo quel che è successo.

-Cosa è successo? – mi chiesero in coro Edo e la Fede.

-Non lo sai?- chiedo ad Edo – Non te l’ha detto?

-No, da quella sera ha cominciato a non parlare più, non voleva uscire, non voleva andare da nessuna parte. Voleva solo stare a casa. Poi dopo ha cominciato a continuare a parlare di lei. Gli ho chiesto cosa fosse successo, ma non me l’ha spiegato.

-Be, se non te l’ha spiegato non te lo dico.

-Dai, dimmelo- mi guardò con i suoi occhioni verdi, sembrava un orsetto. Ary, devi dirgli di no. Non lasciarti abbindolare così.

-No, dai. È meglio se te lo spiega lui.

-Dai. – Oddio, se continuava ancora un po’, sarei svenuta. Ary, non dirgli niente.

-Be, è cominciato tutto dal fatto che lui non voleva che fumasse e poi una cosa tira l’altra Simo ha provato a baciarla. Lei si è incazzata, gli ha detto che non era come tutte le altre, che è uno stronzo che approfitta delle persone. Poi altre cose, ma sinceramente non ricordo.

-L’ha ferito nell’orgoglio.

-Ti prego non dirmi che è orgoglioso.

-Si, perché? – mi guardò in modo strano.

-Merda.

-Ti prego, non farmi preoccupare.

-Odia le persone orgogliose pensa che siano le persone più senza palle su questo pianeta.

Mi guardò male.

-Siamo a posto. Certe volte lui è una testa di cazzo perché mette l’orgoglio davanti a tutto. Se lo tira fuori anche con lei è in merda.

-Eh si.

-Ary, ma non sei orgogliosa anche tu? – mi chiede la Fede.

-Ehm. Sì.

-Ma a te non ti odia. – fece notare Edo

-Sì, lo so. Ma odia quando sono orgogliosa. Lo odia soprattutto in un ragazzo, dice che lo porta a mentire e a non essere spontaneo. Ok, sarà meglio se saliamo.

-Giusto.

-Vi accompagno, così vado a prendere quello là.

Salimmo le scale. Tutte le ragazze che passavano fissavano senza alcun ritegno Edo e mi dava molto fastidio questa cosa.

Cominciai ad irrigidirmi.

-Stai bene?- mi chiese Edo

-Si, perché?

-Mi sembri strana.

-Nono. Tutto a posto tranquillo. – gli feci un sorriso. – metto giù la roba e torno.

Entrai , posai lo zaino.

Notai che entrò Edo perché tutte le ragazze si erano girate.

-è lontana la classe della Ila?

-No, è infondo al corridoio. Vengo anch’io voglio chiarire. Non voglio rimanere così fino alla ricreazione.

-Ok.

Uscimmo dalla classe. Avevo paura ad andare da lei, non sapevo come l’avrei trovata.

-Dici che Simo è morto? No, perché non è venuto più giù magari, l’ha ucciso.

Cominciammo a ridere.

-non pen….-

Eravamo a una decina di metri dalla classe della Ila e al calorifero c’erano lei e Simo: lei era abbracciata a lui e lui che la abbracciava e le accarezzava i capelli.

-Oddio, che teneri.

Avevo gli occhi lucidi.

Simo ci girò di colpo e ci vide. Quanto erano teneri?

Vidi la Ila alzarsi. Cominciai a correre ed andai ad abbracciarla

-Scusa. Davvero. Non volevo dire quelle cose. - Le dissi.

-No, non devi scusarti. Avevi e hai ragione. Ma non posso, comunque, fidarmi delle persone così a caso.

La campanella suonò. Ci staccammo, ci salutammo.

Tanto ci saremmo visti a ricreazione, avevamo un po’ di cose da raccontarci.

Vidi Simo andare là da lei, parlavano tranquilli, lei non era ne acida né scontrosa. Forse ce la stava facendo o forse era tutto merito di lui.

Le diede un bacio sulla fronte.

Oddio, mi stavo per mettere a piangere che teneri.

-Non piangere mi raccomando. – mi disse Edo all’orecchio.

Avevo il suo respiro sul collo, un brivido mi salì per la schiena.

-Quasi. Ma è solo l’inizio. Ne sono sicura.

-Anch’io.

-Sia chiaro che non mi fido ancora. - disse la Ila ad alta voce.

Simo si girò e la guardò.

-Non ci credo, ma se lo dici tu.

-Allora? Com’è andata?- chiese Edo molto agitato, volendo sapere l’esito.

-Bene. – disse lui facendo un sorrisone a 32 denti.

-Si vede.

-E voi due?- chiese lui.

-Noi due? Cosa? – dicemmo in coro io ed Edo, solo che la differenza fu che io diventai leggermente rossa.

-Dai, non fate i finti tonti. Pensate che io sia scemo? C’è qualcosa tra voi due e non negatelo.

Il mio imbarazzo era indescrivibile.

-Che cazzo dici, Simo?- Edo era sconcertato

-La verità.

-Senti, non perché adesso ci hai parlato 15 minuti, lei si è aperta completamente a te e ti appartiene. Che cazzo, non tirartela.

-Almeno, sono più avanti di te.

Edo lo guardò scioccato.

-Cosa vorresti insinuare? Io almeno il suo numero di cellulare ce l’ho e tu no.

Mi sembrava di assistere ad una litigata tra bambini di 4 anni.

-E allora?

-Io posso sentirla quando mi pare, tu no.

Simo mise il broncio.

- Ragazzi, ma lo sapete che avete 21, vero?? Sembrate due bambini di quattro

Mi misi in mezzo io.

A quanto pare si erano completamente dimenticati della mia presenza. Infatti Edo diventò rosso. Dio, era bello anche in imbarazzo, anzi forse anche di più.

- Mi sa che è meglio che ce ne andiamo.- disse. Venne a baciarmi sulla guancia, lasciando la scia di vibrazioni che lasciava tutte le volte che mi baciava.

Entrai in classe e, gli occhi erano puntati tutti su di me.

-Chi sono quei due fighi che c’erano con te.

-Ragazze, calmatevi.

-Sono bellissimi. Tutti e due. Ce li presenti?

Cosa presentarveli? Ma siete matte? Manco se mi pagate. Sono miei e della Ila chiaro? Ovviamente Simo era della Ila ed Edo mio. Loro che cazzo volevano?

-Sono occupati.

Dissi sorridendo. Si, con noi. Zitte. Tacete.

-Ma prima o poi si molleranno.

Non portate sfiga per favore, grazie.

-Non so.

Entrò la profe. Salvata in corner. Avrei ucciso qualcuno, se facevano ancora qualche domanda strana.

Che giornata strana. Davvero strana.

Da quando avevamo conosciuto quei due semi-dei, le nostre vite erano cambiate. Tanto. Si erano movimentate, ogni giorno ce n’era una nuova, ma qualcosa di positivo, che ti faceva capire che non tutto era perduto. Stavo ripensando alla mezz’ora appena passata. Con Edo, abbracciata a lui, a ridere e poi a vederlo arrossire.

A proposito di quella conversazione: che cosa significavano tutti quei commenti? Sembravano due bambini che litigavano per chi avrebbe avuto prima la ragazza ed io sembravo la ragazza prescelta per diventare la futura ragazza di Edo.

Si, ok. Stavo fantasticando un po’ troppo.

Non era possibile che gli piacessi.

A ricreazione avrei dovuto parlare con la Ila.

Non sapevo se dirle che avevo il numero di Edo.

No, aspetta. Ideona.

Presi il telefono di tasca e scrissi un messaggio ad Edo

“Avete da fare domani pomeriggio?? Ho un’idea. Bacio.”

Pochi minuti dopo il telefono vibrò.

“Illuminami o sapiente genio. Non abbiamo niente da fare. Bacio.”

Risposi.

“Domani io e la Ila andiamo a vedere Avatar. Venite? Cioè aspetta, ci incontriamo là facciamo finta di niente. Dobbiamo organizzarla bene come cosa. Che ne dici? Bacio.”

Continuavo a guardare il telefono, non rispondeva più.

Dopo un po’. Nuovo messaggio.

“Be, mi sembra ovvio che va bene. Volevamo andare anche noi e almeno prendiamo due piccioni con una fava. Dove? A che ora? Tipo noi ci facciamo trovare là. Arriviamo nello stesso momento in cui arrivate voi. Non ti preoccupare ci pensiamo noi a rendere le cose molto casuali. Bacio.”

Oddio, sarebbero venuti. Quanto sono un genio da 1 a 10??

“Al king. Il film è a un quarto alle tre. Tipo arriveremo per le due e un quarto. Comunque dovrà sembrare tutto molto casuale. Bacio.”

Arrivò subito la risposta.

“Non ti preoccupare. Non capirà mai che ci siamo messi d’accordo. Bacio.”

A ricreazione parlammo. Di quello che era successo la mattina.

Della confidenza che si erano fatti.

Dio, che teneri.

Sul pullman quel giorno non ci saremmo viste. Io uscivo un’ora prima, lei usciva alla solita ora tutti i giorni, cioè alle 13.20.

Va be, ci saremmo sentite la sera.

Per l’ennesimo sabato, mi vennero a prendere i miei genitori.

 

 

 

Ila POV

Stavo uscendo da scuola, non vedevo l’ora di tornare a casa e rilassarmi, ne avevo davvero bisogno.

Stavo fumando la sigaretta e stavo ridendo e scherzando con la Fede.

Mi trovai davanti Edo e Simo.

-Cosa ci fate voi qui?- ero davvero scioccata. Pensavo di non vederli. Cioè per la verità non mi era nemmeno passata per l’anticamera del cervello che venissero a scuola.

-Passavamo di qua.- mi rispose Simo sorridendo

-Si, come no. E io ti credo.

-La Ary non c’è?

-Il sabato esce un’ora prima. A me tocca stare qua fino a quest’ora.

Mi sentivo stanca, stanchissima. Giornata troppo lunga e ricca di imprevisti.

-Sembri stanca- mi chiese Simo con una voce abbastanza preoccupata.

-Sembro? Sono. Giornata troppo lunga.

-E se ti dessimo un passaggio?

-Fino a casa? – ero scioccata – tu sei pazzo. No, lascia stare.

-Dai, te lo do volentieri.

Cominciai a ridere.

-Cosa ridi?

-Niente. – la Fede mi guardò e capì

-Di la verità che ti piacerebbe. – dandomi dei colpetti con il gomito.

-Si, tutti i giorni.

E risi.

- Be, questo si sapeva. Diciamo che almeno hai ampliato gli orizzonti,

anzi li hai migliorati.

-è be, direi.

Ridemmo.

-Rendeteci partecipi di questo delirio. – Disse Edo ridendo.

-Meglio di no.

Sorrisi io.

Vidi Simo fermarsi davanti ad una  BMW X5

-è tua? – dissi mezza sbavante.

-Ehm si. Dai che vi do un passaggio.

-Anche a me? – chiese la Fede

-Basta che non devo allontanarmi tanto.

-No, tranquillo è sulla strada per andare a casa della Ila.

-Ah, ok. Va bene.

-Vai, pure davanti. – mi disse Edo

-No, vai tu. A me va bene anche stare dietro. Basta salire.

Edo mi fece segno di salire davanti.

-Non pensavo di farti questo effetto.

-Quale? - chiesi. Oddio, che stavo facendo?

-Sembri sbavante. Poi dici “Basta salire.”

A sentire quelle parole cominciai a ridere.

- No, cioè….tu pensi che…..

Non riuscivo a smettere di ridere.

-Perché ridi?

-Non sei tu che gli fai quest’effetto, ma la macchina.- disse la Fede, cominciando a ridere.

Vidi che a Simo gli caddero le braccia.

Edo cominciò a ridere.

Io continuavo.

-Basta, non parlo più. Tutto sto casino per una macchina.

Sembrava offeso.

-Te la sei presa?

Continuavo a ridere.

Mise in moto e quasi ebbi un sussulto. Oddio, ero su una BMW X5.

Si, ok dovevo trattenermi.

-No.

Era imbronciato come una bambino. Era davvero…sexy. Gli sarei saltata addosso in quel preciso istante.

-Ma dai. Non è colpa m…….- accellerò e il motore fece le fusa. – mia.

Finii la frase, eravamo fermi ad aspettare di fare la rotonda.

Lui mi guardava ancora con quella faccia.

Io ero in fibrillazione ed eccitata.

-Cioè è possibile che una macchina faccia questo effetto?

-Dovresti sentire che versi faccio quando passa una moto o una Porsche o una Lamborghini o vedo una R8. Be, potrei andare avanti.

-Bah. E che versi faresti, come stamattina?

Arrossii. Oddio, che vergogna cominciai a guardare fuori dal finestrino.

-Si, più o meno. Ma…come posso dire..più…orgasmatici. – gli rispose la Fede.

Lui inchiodò.

-Cosa?

-Hai capito benissimo. – le disse lei.

Continuai a guardare fuori dal finestrino.

Ero sicura di essere la sorella del pomodoro in quel momento.

-Be, non so se ti converrebbe sentirla. Cioè almeno non in quell’occasione, magari in un’altra. – continuò  lei tranquillamente.

-Fedeeeeeeeeee. – mi girai fulminandola. Ormai ero bordeaux.

-Cosa ho detto? Prima o poi dovrà succedere. Ah e poi ti consiglio di non sentirla cantare Did it again di Shakira.

-Fede. Piantala, subito. – la fulminai.

Edo rideva. Simo guardava la strada…non sapevo dare una descrizione al suo sguardo: eccitazione, sconcerto, scioccamento.

-Sai, quando fa i versi? Be, ecco. Quando la canta li fa e soprattutto, le mosse che fa.

-Fede. Giuro che ti butto giù dalla macchina.

Adesso Edo rise ad alta voce.

-Ah e poi dovresti sentire che sogni fa la notte.

Simo si girò e mi guardò malissimo.

-Ok, Fede adesso basta. Scendi immediatamente dalla macchina.

-Ma cosa sto dicendo? Tanto prima o poi verrà a saperlo.

-E se non lo avesse mai scoperto?

-Be, devo spiegarti tutto dall’inizio? Quando due persone stanno insieme, fanno certe cose e penso anche che ne parlino e magari ci fantasticano pure su.

-Quando due stanno insieme? Ma ti sembra che io e lui stiamo insieme? Chi ti dice che succederà?

-Ma io pensavo che…

-Che cosa? Che fosse tutto così semplice? Non lo è va bene?

Mi impiantai nel sedile e non mi mossi.

Non ero più in imbarazzo, ero solo incazzata.

-Scusa, Ila. Davvero, io stavo scherzando. Cioè non pensavo che dicendo queste cose, succedesse il fini mondo.

-Prima cosa, questi due li conosco da una settimana e non mi sembra il caso di fargli sapere che versi faccio quando vedo una macchina o una moto, o che ogni tanto sogno di portarmi a letto qualcuno o che ogni tanto durante le lezioni non so che cazzo fare e faccio pensieri porchi. Non serve che lo sappiano.

-Quello dei pensieri porchi in classe, non l’ho detto.

-Be, tanto ormai. Mancava solo quello, gliel’ ho detto io.

-Hai dimenticato che per un giorno hai fantasticato con la Ary sui piercing alla lingua. Ti immaginavi chiunque con il piercing alla lingua e poi ti immaginavi chissà che cosa. E dicevate “Prima o poi faremo un giro sulla giostra.”

Mi fermai a fantasticare. Ad immaginare Simo con il piercing alla lingua. Mi uscii uno strano verso.

-Ila? – mi riportò alla realtà la Fede - Non te lo stavi immaginando vero?

-Nooooooo. -Sorrisi.

Edo e Simo si schiarirono la voce.

Simo mi fece vedere la lingua.

Quando lo vidi, stavo per svenire.

Aveva il piercing alla lingua. Sbiancai.

-Oddio, che figura di merda.

-No, perché? Almeno so che ti piace.

-Che vi piace. – fece eco Edo facendomi vedere la lingua.

-Volete farmi morire per caso? No perché ditelo subito.

Arrivammo a casa della Fede.

Edo disse che l’avrebbe accompagnata, immaginavo l’avesse fatto per lasciare me e Simo da soli.

Appena scesero decisi che sarei andata anch’io con loro.

Stavo scendendo dalla macchina, ma Simo mi prese per un braccio.

-Dove pensi di andare?

-Con loro.- dissi guardandolo negli occhi.

-Perché?

Perché? Perché se sarei rimasta lì con lui, non avrei risposto di me stessa.

-Perché mi sento in imbarazzo.

-Per quello che ha detto la Fede?

Annuii. Rise

-Che cazzo ti ridi? Non è divertente  che una spiattelli le tue fantasie, soprattutto se poi mi fa fare figure di merda.

-Non potevi saperlo che avevamo i piercing alla lingua. Cos’è sta cosa di “fare un giro sulla giostra”??

-Ehm – deglutii a vuoto –niente.- Arrossii.

-Non ci credo.

Si avvicinò a me. Mi guardava fisso negli occhi, mi sta completamente perdendo in quei pozzi di petrolio.

Si avvicinò e cominciò a baciarmi sul collo.

Dove passava lasciava una scia calda. Un gemito mi uscii.

Stavo cominciando a non capire più niente.

Sentivo i suoi baci sul mio collo, il suo profumo, i suoi capelli sotto le mie mani, un calore che mi cominciava a percorrere.

Più continuava a baciarmi, più io gemevo.

-Simo…- avevo il fiato corto, il battito cardiaco accelerato – smettila.

Continuò. Cominciò ad accarezzarmi i capelli.

No, i capelli no ti prego.

-Simo.

-Uhm .- aveva cominciato a togliermi il giubbino, le sue mani erano passate dai capelli a sotto la maglietta. Mi percorse la schiena lentamente con le mani calde.

-Simo. Smettila.

Dovevo riacquistare il controllo.

Continuò.

-Simo. Smettila. - dissi staccandomi da lui.

Mi guardava.

-Scusa, mi sono leggermente lasciato prendere la mano.

-Leggermente dici?

Io ansimavo. Lui pure. Mi cadde l’occhio su un rigonfiamento nei pantaloni. Però, potremmo anche continuare.

Scossi la testa, cercando di far svanire quel pensiero.

No, Ila. A che cazzo pensi?

-A cosa stai pensando?

Il suo respiro era tornato regolare.

Era sereno, non aveva più lo sguardo da “stai ferma che ti salto addosso.”

Io invece ero ancora un po’ scombussolata.

-A calmarmi. -Rise.

-Che cazzo ridi? Guarda che così non aiuti, mi fai solo girare i coglioni e così mi agito ancora di più.

Si avvicinò. Era a pochi centimetri dal mio viso, sentivo il suo respiro sulle mie labbra.

-E se facessi così?

Si piegò per baciarmi. Io mi girai e mi baciò sulla guancia.

Dalla guancia cominciò a spargere baci sulla mia faccia, voleva arrivare alle labbra. Ok, non mi stava aiutando.

-Simo, non mi aiuti se fai così.

-Lo so. – disse all’angolo della mia bocca.

-E non mi aiuti nemmeno a fidarmi di te.-Si bloccò.

-Giusto. Scusa.

-Pensi davvero che sia come le altre? Che bastano parole dolci e carine, che mi consoli una volta per baciarmi e portarmi al letto? Ti sbagli. Te l’ho già detto io non sono le altre, se non l’hai ancora capito cerca di farlo. Il fatto che tu abbia saputo certe mie “fantasie” non ti da il diritto ed il permesso di fare quel cazzo che ti pare.

Si staccò e tornò al posto di guida.

In quel momento entrò dentro in macchina Edo.

Ci guardò in faccia

-Cos’è successo?

-Niente.- rispondemmo in coro.

Per tutto il viaggio non parlammo.

Ero ancora frastornata da quello che era appena successo.

Mi feci lasciare all’inizio della via.

Edo voleva vedere dove abitassi e conoscere i miei genitori. Non sapevano ancora che avevo i genitori separati.

-Forse un’altra volta. – gli risposi. – Ciao

Scesi dalla macchina e sentii poco dopo la macchina partire.

Troppe emozioni in un giorno.

Avevo bisogno di non pensare a lui.

Una persona appena conosciuta non poteva arrivare e sconvolgere così la mia vita. Non poteva.

 

 

 

Ciao ragazze. Come state? Scusate per il ritardo, dovevo postare ancora ieri sera, ma internet ha fatto i capricci. =(

Che ve ne pare di questo capitolo? Questo capitolo è la calma che preannuncia la tempesta, il prossimo capitolo vi svelerà tutto =)

Voglio davvero ringraziare le persone che leggono, che recensiscono, che hanno inserito la storia tra le seguite, preferite e ricordate. Vi ringrazio davvero tantissimo. Le mie seguaci sono aumentate che bello *.*

Sono un pò di fretta, quindi rispondo alle vostre recensioni:

TheDreamerMagic: Ciao carissima. =) Sono davvero felice che il capitolo ti sia piaciuto. =) Davvero ti è piaciuta la parte in cui si raccontano i loro amori?? A me sembrava noioso, ma sono contenta che ti sia piaciuto. Nessuno dei due ha avuto delle belle storie. Si, Poverino Simo T.T Povero cucciolo. Be, si. Ci sta cominciando a credere, ma mi dispiace anticiparti che non sarà rose e fiori ancora per molto, nel prossimo capitolo succederà qualcosa di strano. Ihih. Esatto carissima qualcosa di brutto accadrà. In tutti i sensi. =D Siiiiii. Io adoro Edo e la Ary, sono tenerissimi. Edo è un grande, per adesso XD ti sto anticipando troppo, dovrei stare zitta. Spero di aver postato presto. Il prossimo capitolo, ti avviso subito, che lo posto sabato. =D Allora, che te ne pare questo capitolo? Spero che ti sia piaciuto. =) Scusa, ma posso sapere come ti chiami? così posso chiamarti per nome, mia carissima seguace, mi farebbe davvero tanto piacere. =D Al prossimo capitolo. Un bacione ^^

TamaraChan: Ciao. Sono davvero molto felice che ti sia piaciuto. =) Si, forse hai ragione, sapendo come ci si sente non dovrebbe farlo, ma sai ognuno reagisce al "dolore" in modo diverso. Lui ha preso la scelta di fare lo stronzo di sua volta e di non impegnarsi, ma forse le cose stanno cambiando. XD Sono davvero molto felice che la storia ti intrighi? Mi diresti il tuo nome? O fai parte di qualche società segreta? XD Mi piacerebbe davvero tanto chiamarti per nome. XD Il prossimo capitolo lo posterò sabato, almeno ti prepari al peggio. XD Che ne pensi di questo capitolo? Spero davvero che ti sia piaciuto =) Al prossimo capitolo. Un bacione^^

Balenotta: Ciao. Sono felice di leggere le tue recensioni, mi sembra che è la prima volta che recensisci, o sbaglio?  Comunque sono davvero felice ^^ Si, in effetti Ila è un pò esagerata, però sai com'è quando lo prendi in quel posto e difficile fidarsi facilmente dopo, almeno per me è così, non so tu. Sono davvero felice che questo capitolo ti sia piaciuto =D Grazie davvero per i complimenti e per la recensione. Spero di avere una tua opinione anche per questo capitolo. Che ne pensi? Al prossimo capitolo. Un bacione^^

Vi lascio ad un piccolo spoiler:

Eravamo sedute sul mio letto.

Cominciai a piangere.

-Te l’avevo detto che era come gli altri. E per fortuna che non mi sono fidata.

-Ila, lo sai pure tu che se non ti fossi fidata almeno un po’, non avresti reagito così.

-L’ha detto anche lui.

-Si, sistemerà.

-Si, sistemerà un cazzo. Si è dimostrato come gli altri. Basta per me ha chiuso. Non vorrei nemmeno più vederlo.

Spoiler tratto dal POV di Ila. Cosa avrà combinato Simo? Si sistemeranno le cose? Be, ragazze continuate a leggere..

Alla prossima puntata. Ihih. ^^

   
 
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