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Autore: LunaMirtilla    28/08/2005    4 recensioni
Siete stufi delle solite storie?
Vi siete stancati di sentire racconti insensati su personaggi matti, o assurde love-story tra persone che tra loro non hanno alcun collegamento logico?
Peggio per voi!
Perché...
La casa editrice Salami presenta....
HARRY BLUNT e IL PRINCIPIO MEZZO PAZZO, di Mirtilla Malcontenta e Luna Lovegood!!!
Questo è il nuovo, attesissimo (Come no!) racconto a puntate, che narra la più stupida ed avvincente storia (ok, forse più stupida e meno avvincente...) dove...(ok, ok, forse molto stupida e per niente avvincente) dove potrete vedere Billie Joe, come nuovo insegnante di Erbologia, alle prese con ritmati duetti assieme alle marjuandragole, mentre Darth Vader si cimenterà in noiosi monologhi durante le lezioni si Difesa contro il Lato Oscuro.
Potrete sentire la vera storia della famiglia di Voldemorto (Ops!..volevo dire colui-di-cui-non-mi-ricordo-il-nome!), che comprende praticamente metà dei personaggi del racconto.
Il tutto coronato dalle assurde visioni apocalittiche e dagli ululati di Harry Blunt, che con l'aiuto del clone Weasley e del robot multifunzione Hermione, dovrà certcare di snodare questa matassa di assurdità, e salvare il mondo dei pazzi (ehm, scusate, volevo dire, il mondo dei maghi!).
Leggete e recensite...it's beautifuuuuuuuul!!!
Genere: Parodia, Demenziale, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Per la serie: HARRY BLUNT ed IL PRINCIPIO MEZZO PAZZO
Atto Quarto: BALLANDO CON PITON

Voldemorto stava tranquillamente camminando per la stanza buia, quando, improvvisamente, inciampò sulle sue scarpe appuntite con un sonoro Pu-tu-tu-tum-ptium-piuf!
La sua voce stridula risuonò nell'oscurità della camera. -Codalisciaaaaa! Visciolooooo! (tratto dal libro 'La Bambina della Sesta Luna', che non vi consigliamo assolutamente di leggere...) Aiutamiiii!-
Il povero e perfido Tom cominciò a dibattersi come un'innocente tartaruga rovesciata.
Codaliscia giunse correndo dal suo padrone, ma anch'egli, scivolò sulle sue lunghe unghie topesche che bucavano le scarpe come le borchie infette del professor Joe. Una si rupe, e fece colare grosse gocce rosse dal dito tozzo, che sparsero un odore acre per tutta la stanza (per la seconda volta vi lasciamo immaginare la disgustosa scena).
Il servitore, con un sonoro splat, atterrò sul volto serpentino del padrone, dopo aver eseguito un tuffo carpiato all'indietro con doppio avvitamento a destra.
Voldemorto si lasciò sfuggire un ululato in Serpentese. -Ashagashaaaaaaaaa!... coscì me spesci il nascio, idioda de 'na pantegana de rio (=grosso topo ripugnante che sguazza disgustosamente per i canali di Venezia)!-
Il servitore replicò educatamente -Ma, signore, il suo naso è stato spiaccicato molti anni fa, quando il professor Renato Piton scaraventò la nuca del professor Raptor, nel quale lei si trovava, contro una parete di pietra!-
Ma Voldemorto non ebbe pietà, e lanciò un ululato sui fragili timpani di Codaliscia, che sussultò.
Poi, il mago oscuro, aggiunse furioso: -Togiti dalla me fascia!-
Cominciò a divincolarsi, colpendo con le scarpe a punta il tozzo e puzzolente servitore, che cercò di alzarsi, ed aiutare il padrone più in fretta possibile.
Una volta che entrambi furono ben saldi sui loro piedi, Codaliscia parlò. -Ah, a proposito...di cosa aveva bisogno, padrone? Perché mi ha chiamato?-
Tom Orvoloson Riddle strinse i pugni, furente. -Non ti strangolo, solo perché mi ritengo una persona comprensiva, di animo gentile, e posso capire quanto tu sia stolto a causa della tua grave malformazione mentale.- replicò, gelido.
Codaliscia si inchinò e gli baciò l'orlo della veste, ovviamente scivolandoci sopra. -Oh grazie! Mille grazi! Voi siete infinitamente buono, signor Tom!-
Per Voldemorto, fu come ricevere un grosso pugno nel bel mezzo dello stomaco. Si voltò lentamente, molto lentamente, e lentamente pronunciò le parole che giunsero lentamente alle orecchie di Visciolo. -Carissimo Codaliscia, ti dispiace essere così cortese da riferirmi con chi si stava rivolgendo appena un attimo fa?-
Codaliscia si guardò attorno perplesso, e non prese troppo tempo, per rispondere. -Con lei, vostra altississima signoria.-
Il volto di Voldemorto era furente, ma le sue parole risuonarono calme e gelide. -E puoi farmi il piacere di dirmi perché hai usato il nome Tom?-
Codaliscia esitò. Sembrava una domanda così facile, che sicuramente doveva celare un tranello. -P-perché Voi siete Tom Riddle, signore.-
Sta volta l'oscuro signore sembrò sforzarsi molto di più, per mantenere un tono saldo e tranquillo. -Caro Codaliscia, mi dici, per favore, quante volte ti ho ripetuto di non chiamarmi così?-
Codaliscia impallidì, se possibile. -Molte, Tom...-
A quel punto Voldemorto perse la pazienza.
Gli saltò addosso fulmineo, cercando di strangolarlo. Ma si arrestò a metà del gesto. -Ohi, ohi, ohi, la mia povera schiena!...e la tua solita, sfacciata fortuna che ti giunge ogni volta che cerco di saltarti al collo e sgozzarti con le mie stesse mani! Codesta volta mi è venuto il colpo della strega!-
Sul volto sporco del servitore apparve un sorriso sdentato. -Signore, mal di schiena? Raffreddore? Torcicollo? Io ho la soluzione! Momendol, sollievo pronto, sollievo a lungo!-
Il volto del nostro amico Tom si fece scuro e tenebroso ma, questa volta, la sua voce suonò flebile e dolce. -Cosa?-
Visciolo rispose tranquillamente. -È un rimedio bubbone, ma...-
Prima che il servitore potesse concludere la frase l'ululato di Tom fece sobbalzare il povero topo. - S P A R I S C I I I I I I I I I I !!!!!!!!!!!!!!!!-
Ma Codaliscia si fece coraggio. -Ehm...signore?-
-Che c'è?-
-Lo vuole o no, il Momendol?-
Voldemorto rifletté -Se funziona...-
-Ehm, ehm...signore?-
-E adesso cosa vuoi?- Replicò Voldemorto senza spostarsi di un millimetro.
-Dimenticavo di dirle che Stridente l'aspetta in sala d'attesa.-
-Bene, digli che ora mi muovo e lo raggiungo.-
Visciolo fu sul punto di andarsene, ma il suo padrone lo trattenne. -Come puoi pensare che io possa raggiungere Stridente in queste condizioni?-
Codaliscia tentò inutilmente di riflettere. -Ma, signore, non vorrei contraddirla, ma stavo soltanto eseguendo i suoi ordini.-
-PEZZO D'IDIOTA! Porta subito qui Stridente!- e immediatamente aggiunse -E anche un calice di Momen...Momen...Momen che?-

Una dolce melodia invadeva la stanza.
Tutto si muoveva a ritmo di musica, compresi i tacchetti che sbattevano sul pavimento, e le nacchere di Nadja (Come? Non sapete chi è Nadja Appolfield...meglio per voi. Visitate il sito di Rai2 e guardate nella sezione cartoni animati di Go-cart mattina. Ma scusateci, questa è pubblicità occulta, o qualcosa del genere!).
Il giovane Blunt non riusciva a smettere di ballare il Flamenco. Il suo corpo fluttuava e saltellava allegramente, a ritmo di musica.
Per non parlare di quello di Renato Piton...
La melodia si era impadronita dei loro corpi. E loro danzavano, danzavano, danzavano...
E ancora una volta, l'ululato di Harry squarciò il silenzio della notte.
-Hiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiight!!!-
Blunt si svegliò aggrovigliato tra le coperte, talmente aggrovigliato, da non riuscire a vedere altro che la spessa cortina bianca.
Stava malissimo...
Tentò di divincolarsi, di vomitare, di lanciare un altro ululato, ma le coperte gli impedivano qualsiasi movimento.
Riuscì comunque a rotolare di qualche centimetro.
Sfortunatamente, il giovane Blunt non sapeva di essere sonnambulo, e di trovarsi, in quel preciso istante, in cima alla ripida scalinata della Torre Sud.
Quando si accorse che stava cadendo, era troppo tardi...
Il giovane rotolò giù dalle scale, ed un secondo ululato squarciò la quiete notturna del castello.
-I'm beautifuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuul!!!!!-
SPLAT!!!
-...it's true.-

Siete ansiosi di sapere il seguito della storia? Non perdetevi la prossima, appassionante puntata di Harry Blunt e il Principio Mezzo Pazzo: POLLICE DI CAPRA
  
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