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Autore: lyrapotter    13/05/2010    11 recensioni
Cosa succederebbe se Ted e Andromeda, in procinto di partire per una vacanza romantica, decidessero di affidare Dora allo scapestrato cugino Sirius? E se quest'ultimo coinvolgesse anche i suoi migliori amici? E se Dora contribuisse in qualche modo nella conquista di una certa fanciulla dai capelli rossi e gli occhi verdi di nostra conoscenza?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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BABYSITTER PER CASO

CAPITOLO XXIII

Quella stessa sera, a mezzanotte passata, la Sala Comune di Grifondoro era silenziosa e quasi totalmente vuota: soltanto due ragazzi di nostra conoscenza infatti occupavano ancora due poltrone vicino al camino, dove il fuoco stava lentamente estinguendosi.

Per la precisione, James stava sfruttando il momento di calma piatta per copiare le risposte al questionario di Erbologia per lunedì, gentilmente (e inconsapevolmente) offerte da Remus, che in quel momento dormiva beato nel suo letto, ignaro che i suoi tanto sudati compiti stavano venendo profanati per l’ennesima volta.

Dall’altra parte del tavolo a cui James stava lavorando, Sirius fissava l’amico con occhio critico, sgranocchiando Gelatine Tutti I Gusti+1.

"Perché mi guardi con quella faccia, Padfoot?" domandò alla fine James, stanco di sentirsi lo sguardo dell’amico bruciargli addosso.

"Secondo te? Siamo nel bel mezzo del weekend e, invece di essere in giro a fare qualche scherzo come sarebbe naturale che fosse, tu te ne stai lì a fare i compiti e io mi ingozzo di caramelle!".

"Beh, sull’ultima parte non vedo cosa ci sia di tanto diverso dal solito…" osservò James, ridacchiando. "In ogni caso, io non sto facendo i compiti: sto copiandoi compiti, il che è una cosa totalmente differente!".

"Converrai con me che comunque la cosa non è molto naturale: di norma li avresti copiati domani, per non dire lunedì durante la lezione della McGranitt subito prima di andare alle serre!".

L’altro si strinse nelle spalle. "Non avevo voglia di stare a supplicare Remus come al solito: così è più facile…".

"E anche più meschino" aggiunse Sirius, scuotendo il capo con aria di rimprovero. "Andare in camera con fare furtivo, frugare tra le sue cose come un ladro… Pensa se ti capitavano per le mani i suoi giornaletti porno!".

James sbuffò, soffocando una risata. "Ne dubito seriamente: primo, non credo proprio che Remus si intrattenga nel tempo libero coi giornali porno; secondo, guarda che non ho mica frugato nel tuo baule, Padfoot!".

"Cosa staresti insinuando, Prongs?".

"Io non insinuo nulla: io so, punto!".

Sirius inarcò un sopracciglio, scettico. "Su questo ci sarebbe da discutere parecchio!".

James gli fece una linguaccia. "Spiritoso, Sirius, molto spiritoso… Tirami una Gelatina".

Sirius fece bene attenzione a sceglierne una di un sospetto verde marcio prima di eseguire, centrando la bocca aperta dell’amico in attesa, il quale lo ripagò con una smorfia disgustata.

Sirius scoppiò a ridere. "Buon Merlino, che faccia che hai fatto!".

"Penso di aver appena scoperto che sapore ha la melma di palude!".

"Beh, almeno ti ho risparmiato la fatica di andare a cercare una palude per toglierti questa curiosità!".

"Diventi ogni secondo più divertente, Padfoot!" lo rimbeccò acido James. "Tiramene un’altra: devo togliermi questo saporaccio dalla bocca! E possibilmente cerca di non pescarne un’altra schifosa…".

Con l’aria di chi sta facendo un immenso sacrificio, Sirius cercò accuratamente nella scatola e alla fine decise che quella bella gelatina rossa non poteva essere tanto tremenda: del resto, battere la melma di palude sarebbe stata davvero molto dura… "Al volo, Prongs!".

"Mmmm, fragola".

Soddisfatto, James tornò a studiare la pergamena di Remus per completare le sue risposte. "Ehi, Sirius, secondo te cosa c’è scritto qui?".

"Non lo so: sarò anche un essere magnifico e quasi divino, ma fino a lì non riesco a leggere!".

"Intendevo: puoi alzarti e venire a vedere se sai cosa c’è scritto qui?".

Sirius finse di riflettersi sopra un paio di secondi. "Sai, la parte dell’alzarmi proprio non mi convince… E in ogni caso, dopo sette anni che gli freghi appunti e compiti, non hai ancora imparato a decifrare la calligrafia di Remus? Sei proprio tardo!".

"Ma se tu ancora un po’ e non riesci a decifrare nemmeno la tua, di calligrafia!".

"Solo calunnie: non hai prove di queste mortificanti affermazioni rivolte alla mia persona!".

Per tutta risposta, James gli lanciò una palla di carta. "Per citare Remus: taci, regina del melodramma!".

Sirius lo guardò come per incenerirlo. "Una sola settimana di fidanzamento con la Evans e già cominci a remarmi contro?".

"Non capisco cosa c’entri questa cosa con il resto del discorso, in tutta sincerità: per quanto tu non sia famoso per i tuoi discorsi logici e coerenti, questo è quasi troppo pure per te!".

"In verità, mi stavo riallacciando al discorso di prima, del fatto che siamo qui a fare la muffa invece che là fuori a combinarne "una delle nostre", come direbbe Moony".

James rimase un attimo in silenzio, ma alla fine decise di soprassedere al fatto che era passato più di un quarto d’ora da quando aveva tirato in ballo quell’argomento e perciò il suo discorso restava ancora piuttosto illogico. Scrollò le spalle con aria indolente e disse: "Nemmeno tu ti stai dando un gran da fare, mi sembra… E sei fidanzato con Melanie da nemmeno ventiquattro ore!".

"Fidanzato" ripeté Sirius con una smorfia. "Che brutta parola: gli dà un sapore così… definitivo!".

"Non mi dire che ti sei già stufato: nemmeno tu puoi essere così incostante…".

"Io non ho detto che mi sono stufato!" ribatté il ragazzo con voce decisa. "Io non mi sono affatto stufato: solo, ci sto mettendo un po’ a focalizzare tutte le implicazioni insite in un rapporto serio: non vorrai insinuare che per te e Lily non è stato lo stesso…".

"In verità, io sono ancora abbastanza incredulo del fatto che Lily è la mia fidanzata: penso proprio che per il resto della mia vita una parte di me continuerà a credere che sia tutto quanto un sogno…".

"Quanto sei drammatico: mi pare che Lily sia più che felice… Certo, siete ancora in fase di rodaggio, ma se vuoi il mio modesto parere, vi do un paio d’anni prima di sposarvi e mettere su famiglia!".

"Dalla faccia che fa Mel quando ti guarda, oserei dire che pensa esattamente la stessa cosa per voi due, almeno in linea teorica… Perché fai quella faccia?" domandò poi, notando l’espressione incerta di Sirius.

"Non sono affatto certo di essere un’animale da matrimonio, Prongs…".

"Senza offesa, ma che differenza c’è tra l’essere sposati e l’essere una coppia fissa? Giusto la definizione e il valore legale".

Sirius non ribatté: nonostante tutto, gli era difficile sradicarsi dalla concezione che la sua famiglia aveva del matrimonio, dove era considerato nella maggior parte dei casi un affare di convenienza, in cui le emozioni non c’entravano assolutamente nulla. Pensava ai suoi genitori, che nella loro relazione non avevano mai manifestato nulla più un reciproco rispetto, o a Bellatrix, che, almeno nel privato, non faceva mistero dell’odio profondo che provava per il marito. Di fatto, escludendo Andromeda, che per amore era stata diseredata, probabilmente soltanto Narcissa viveva un matrimonio nel vero senso del termine, almeno a quanto ne sapeva lui.

Per questo, vedeva il matrimonio più come una costrizione che altro: da quando era fuggito di casa, aveva sempre creduto che non si sarebbe mai sposato. Del resto, fino a poche ore prima, non credeva che esistesse una ragazza davvero giusta per lui: chissà, magari Melanie gli avrebbe fatto cambiare idea…

"Sai, stavo pensando una cosa…".

"Non pensare, Padfoot" lo interruppe subito James. "Di solito quando pensi ne escono fuori immani casini!".

"Non vuoi nemmeno sentire a cosa pensavo?".

James scrollò le spalle, con aria indifferente, prima di posare la piuma. "Tanto ho finito e so che me lo dirai lo stesso, quindi…".

"Pensavo a Remus e Peter, al fatto che sono soli…".

"Cos’è, vuoi improvvisarti una mezzana, con tanto di appuntamenti al buio, appostamenti eccetera?". James lo guardò con occhi critico, aspettandosi una smentita… Smentita che ovviamente non arrivò. "Oh, Padfoot, non starai mica parlando sul serio: questa è la peggiore idea nella storia delle peggiori idee!".

"Perché? Se aspettiamo che quei due si arrangino da soli, saremo tutti morti di vecchiaia nel frattempo!".

"Allora, lascia che ti spieghi passo, passo perché non puoi farlo: primo, le rare volte in cui hai cercato di combinare un appuntamento a Peter, la cosa è finita in tragedia e non vedo perché stavolta dovrebbe essere diverso; secondo, è stato Wormtail stesso a chiederti di smetterla e che poteva benissimo cavarsela da solo; terzo, Remus non è minimamente interessato a questo genere di cose; quarto, ti ucciderebbe se solo scoprisse che hai pensato di tendergli un’imboscata del genere…".

"Remus è un cretino" dichiarò Sirius con un indolente gesto della mano. "Almeno Peter qualche fallimentare tentativo l’ha fatto: il suo è tutto un problema di nervi, in realtà, visto che va in panico totale davanti alla prima ragazza che gli fa un sorriso. Remus invece è soltanto cretino: ha passato talmente tanto tempo a ripetersi che da solo sta meglio che ha finito con il crederci pure lui, anche se non è assolutamente vero…".

"Questo non puoi saperlo" obiettò James. "Magari sta davvero meglio così…".

"James, diciamocela terra-terra: tu credi sul serio che un ragazzo medio di diciassette anni, sia pure uno sempre sulle sue come Remus, non desideri nemmeno un po’ la compagnia di qualche esponente dell’altro sesso per qualcosa che non sia una semplice amicizia? Parlo da un punto di vista puramente fisico: almeno per il momento, lasciamo stare quello emotivo, visto che Remus è talmente contorto che ci si potrebbe stare sopra un paio d’anni… Allora?".

"Da ragazzo medio di diciassette anni, posso dire che lo ritengo se non impossibile, almeno molto, molto improbabile".

"Perciò, secondo te, Remus sta davvero meglio così?".

"No, non lo credo: non lo credevo nemmeno prima che citassi gli ormoni impazziti degli adolescenti, ma dovevo pur cercare di farti desistere…".

"Perché vuoi farmi desistere?".

"Perché Remus ti farà a pezzettini microscopici se lo infili in una situazione del genere: dal punto di vista sentimentale, è perfino più contorto di te, il che è tutto dire, soprattutto dopo gli avvenimenti degli ultimo due o tre giorni; quanto al punto di vista fisico, ha sempre represso i suoi istinti, di qualunque tipo essi siano, a causa del suo piccolo problema peloso…".

"Perciò, tu vorresti lasciarlo a vegetare nella sua solitaria bolla vita natural durante? Si merita di meglio e lo sappiamo entrambi: da qualche parte c’è sicuramente una ragazza pronta ad accettarlo per quello che, piccolo problema peloso o meno, ma non la troverà mai se non si decide a uscire dal guscio… E non uscirà mai dal guscio, lo sai: non l’ha fatto nemmeno con noi, siamo stati noi a tirarlo fuori!".

"Non puoi nemmeno obbligarlo" ribatté James. "Più spingerai in quella direzione e più la cosa ti si ritorcerà contro, almeno questo devi capirlo: Remus ha bisogno dei suoi tempi, tutto qua".

"E per curiosità, quali sarebbero i suoi tempi? Un paio di ere geologiche? Dobbiamo aspettare la prossima glaciazione prima di vederlo uscire con qualcuno che non sia tu, io, Peter, Lily, Mel e Alice?".

"Beh, forse aspettare una glaciazione è eccessivo, ma non credo che siamo troppo lontani: magari la caduta di qualche asteroide o direttamente l'Apocalisse!".

"E tu davvero vuoi metterti comodo ad aspettare l'Apocalisse?".

James si strinse nelle spalle, senza avere idea di che dire: sapere che l'amico aveva perfettamente ragione e cercare nel contempo di fargli cambiare idea lo rendeva a corto di argomenti ragionevoli. "Senti, Padfoot, sono d'accordo con te. Ma" aggiunse in fretta, vedendo la faccia soddisfatta di Sirius, "non puoi obbligarlo a fare una cosa che non vuole fare...".

"Come se fosse la prima volta...".

"Ok, riformulo: non puoi obbligarlo a fare questa cosa. Anche ammesso che trovi una ragazza interessata a lui e che gli interessi, come conti di farli stare insieme da soli e impedire a Remus di tornare a nascondersi nella sua tana al primo segnale di pericolo? Non è che puoi stare lì con la bacchetta puntata alla sua schiena: sarebbe giusto un pelo sospetto e guasterebbe l'atmosfera...".

Sirius non trovò di che ribattere e tacque, riflettendo sul problema. In effetti, non era tanto organizzare un appuntamento a Remus, la parte davvero difficile era convincerlo ad andarci e non svignarsela appena capiva cosa stava succedendo. Come aveva giustamente puntualizzato James, non potevano stare a controllarlo e costringerlo a restare: al più, potevano spiarlo da lontano o cose simili. Certo, a meno che...

Il seme di una malsana idea gli germogliò in testa, facendogli spuntare un sorriso cospiratorio sul viso che fece allarmare James, già convinto che la faccenda fosse chiusa.

"E adesso perché fai quella faccia? Non mi piace quella faccia: quando la fai, il più delle volte ci ritroviamo a pulire gabinetti con uno spazzolino da denti e Gazza che ci sorveglia come un falco!".

"Prongs, uomo di malafede, stavo solo pensando una cosa: tutto il tuo discorso di poco fa si basa sul fatto che Remus sia consapevole di essere a un appuntamento galante, giusto? E se non lo sapesse?".

James corrugò la fronte, decisamente perplesso: il suo amico stava delirando, non c'erano dubbi, tutti i recenti e importanti cambiamenti dovevano avergli fuso anche l'ultimo neurone che gli restava. Ma siccome i folli bisogna sempre assecondarli, decise di dargli ancora un po' di corda, giusto per vedere dove voleva andare a parare coi suoi vaneggiamenti. "Padfoot, insieme abbiamo compiuto imprese ai limiti dell'impossibile, ma, in tutta sincerità, come pensi di poter mascherare un appuntamento al punto che Remus non si accorga di essere ad un appuntamento?".

"Ma è semplice, mon ami: noi combiniamo la cosa con la ragazza in questione, stabilendo ora e luogo, poi alla data ora e luogo ci spediamo Remus, che finirà casualmente per scontrarsi con la fanciulla, la quale troverà una scusa per attaccar bottone e... Bim, bum, bam, detto fatto, appuntamento in incognito servito!".

Pur nella sua totale stupidità, James rimase ammirato dal fatto che Sirius fosse riuscito a mettere insieme un piano così contorto in pochi minuti. "Sirius, non vorrei fartelo notare, ma ti rendi conto che questa tua idea fenomenale ha più falle di una nave che affonda?".

"Fammi qualche esempio?".

"Prima di tutto, Remus non è così scemo da cascarci: capirà che stai macchinando qualcosa prima ancora che tu apra bocca. E, anche ammesso che abboccasse, ci vuole molto di più di una scusa per fargli attaccar bottone con una semisconosciuta, che verrà liquidata con una risposta gentile e un saluto".

"Remus è troppo educato: se la ragazza insisterà, lui le andrà dietro, ci scommettei qualunque cosa. Altre domande, Mister Disfattista?".

"In effetti, sì, ne avrei giusto una..." ribatté James, certo che con questo avrebbe definitivamente messo al tappetto l'amico.

"Sentiamo, spara!" lo incitò Sirius, forte della convinzione di aver ideato un piano a prova di bomba.

"Dove diamine pensi di trovarla una ragazza disposta a prestarsi a questa pagliacciata?".

Sirius sorrise con aria malefica e James seppe (e a ragione) che i loro guai erano appena cominciati. "Oh, penso di potermi inventare qualcosa...".

******

Melanie si svegliò con un largo sorriso sulle labbra la mattina successiva, sentendosi felice come di rado le era capitato: era la fidanzata di Sirius Black! Dopo tanti anni a sperare nell'ombra, a sognare ad occhi aperti, finalmente Sirius era suo. Le sembrava di essere a un passo dal levitare da terra tanta era la gioia che provava in quel momento: possibile che non fosse stato tutto un sogno?

Presa da una sorta di panico irrazionale, schizzò a sedere: era tutto tro ppo bello per essere vero, non è che aveva sul serio sognato tutto quanto? Conoscendosi, sarebbe stato pure possibile... Ma no, era ridicolo: si stava facendo un sacco di paranoie per nulla!

Allungò la mano verso il comodino, in cerca degli occhiali, ma la sua mano si chiuse solo sulla sua sveglia e sul vuoto: dov'erano finiti adesso quei dannati così? Oh, ma certo, lei e Sirius li avevano calpestati a morte il giorno prima, che stupida: come aveva fatto a dimenticarsi di aver passato tutta la serata precedente cieca quasi quanto un pipistrello?!

Sarà il caso che riesumi le lenti a contatto dai fondi del mio baule, sperando che siano ancora lì... Altrimenti, le sarebbe toccato andare a elemosinarne di nuove da Madama Chips e l'idea di doverle spiegare in quali particolari circostanze aveva distrutto i suoi fidati occhiali non la faceva per nulla impazzire.

Stava appunto frugando nel baule, quando Lily comparve dal bagno, già vestita.

"Ah, mi sembrava di aver sentito dei rumori: buon giorno! Che stai facendo?".

"Cerco di ricordare dove ho cacciato le lenti a contatto che tu e Alice mi avete convinta a comprare l'anno scorso: sono certa che siano qua dentro da qualche parte...".

"Beh, come indicazione è piuttosto generica" osservò Lily, avvicinandosi per aiutarla nella ricerca. "A proposito, dormito bene?".

"Perché mi fai questa domanda?" ribatté Melanie, ricordandosi giusto in quel momento che Sirius aveva popolato parecchio i suoi sogni quella notte.

"Oh, così: avevi un'aria talmente beata quando mi sono alzata che dovevi di certo sognare qualcosa di bello... Non è che per caso c'entra un certo ragazzo di mia conoscenza?".

"Cominciamo con questi discorsi già di prima mattina?".

"Il che equivale a un sì, giusto, Mel?".

Melanie scrollò le spalle, divertita. "E anche se fosse? A questo punto, sono autorizzata a sognare Sirius quanto mi pare, direi!".

"Certamente" assentì Lily. "Credo di non averti mai visto più raggiante di ora: sono molto felice per te".

La ragazza sorrise, sentendosi pronta a prendere il volo. "Chi l'avrebbe mai detto, eh? Io e Sirius, tu e James: siamo la dimostrazione vivente che nel proverbio ‘chi la dura, la vince’ c'è un fondo di verità!".

"Approvo e sottoscrivo... Ah, ecco qua le lenti disperse!" annunciò Lily trionfante, mettendole in mano la scatoletta.

"Oh, grazie a Morgana, sono proprio stufa di brancolare nella nebbia: sono talmente stufa che sono perfino contenta di infilarmi negli occhi questi strumenti di tortura!".

"Che esagerata: devi solo farci l'abitudine, cosa che non accadrà mai se non ti decidi a metterle".

"Beh, ormai non ho alternative, giusto? A parte forse un cane guida per ciechi!".

Lily scoppiò a ridere, prima di spingere l'amica verso il bagno. "Coraggio: mostra al resto del mondo quei tuoi splendenti occhi blu! Non vorrai far aspettare il tuo principe azzurro?".

"Giammai!".

Melanie uscì dal bagno dieci minuti dopo, sbattendo le palpebre con aria un po' infastidita.

"Allora, quante dita vedi?" la prese in giro Lily, sventolandole in faccia la mano.

"Tre e non sei divertente!" sbuffò la ragazza, lottando contro l'istinto di grattarsi gli occhi: Lily aveva ragione, se voleva abituarsi, doveva armarsi di pazienza e provare, era solo questione di un po' di tempo. Perlomeno, adesso ci vedo: è già un progresso!

"Ma dov'è Alice?" domandò, notando solo in quel momento l'assenza dell'amica.

"Prova ad indovinare...".

Melanie annuì, intuendo senza difficoltà il sottinteso: ovviamente, tempo della corrispondenza mattutina con Frank. "Se l'anno scolastico non finisce in fretta, credo proprio che quella ragazza impazzirà!".

"Già, lo penso anch'io... Dai, andiamo a fare colazione".

Arrivate in Sala Comune, comunque, trovarono James e Sirius ad aspettarle.

"Non sapete stare nemmeno tre secondi senza di noi?" domandò Lily, ironica, salutando il fidanzato con un bacio.

"No, siamo noi che anticipiamo i vostri desideri, cosicché non dobbiate mai sentire la nostra mancanza" fu l’altrettanto ironica risposta.

"Che fidanzati premurosi" fu il commento di Melanie. "Non siamo fortunate?".

"Indubbiamente… Ma se questi prodi giovani volessero davvero anticipare i nostri desideri, ci porterebbero la colazione in camera!".

"Ehi, ora pretendi troppo, Lily!" protestò Sirius. "Noi non possiamo salire nel vostro dormitorio!".

"Vuoi forse farmi credere che i grandi Malandrini, dall’alto della loro onniscienza e onnipresenza, non hanno mai trovato il sistema per intrufolarsi nei dormitori femminili?".

"Chi lo sa: lo scoprirete solo vivendo…" fu la criptica risposta di James.

Lily e Melanie si scambiarono un’occhiata scettica. "Sarebbe un sì?".

"Io propongo di lasciar perdere e andare a far colazione" dichiarò Sirius. "Ho fame!".

"Tu hai sempre fame, Padfoot" gli ricordò James.

"Dai, andiamo" disse Lily, prendendo il fidanzato per mano e pilotandolo verso l’uscita. "Una volta tanto, Sirius ha detto una cosa intelligente: dei vostri affari malandrineschi preferisco saperne il meno possibile!".

"Donna saggia" commentò Sirius. "Mel, ti posso chiedere una cosa?".

Quest’ultima sgranò gli occhi, sorpresa dal tono vagamente cospiratorio del ragazzo. "Sicuro… Ma devo preoccuparmi? Non mi piace granché il tuo tono…".

Anche James si era voltato, con qualcosa di simile a rassegnazione mischiata a una debole speranza negli occhi. "Sirius, te lo dico per l’ultima volta: lascia stare, questa storia porterà solo casini!".

"Ok, la cosa è grave se perfino tu disapprovi" si intromise Lily, entrando subito in modalità "Caposcuola Sospettosa". "Che vai tramando adesso, Black?".

"Rossa, te l’ha mai detto nessuno che è vagamente da schizofrenica il modo in cui passi dall’affettuosa fidanzatina tutto miele al noioso prefetto rompiballe in meno di tre secondi?".

"Primo, piantala di chiamarmi Rossa; secondo, io faccio il noioso prefetto rompiballe se lo ritengo necessario e il fatto che nemmeno James voglia prendere parte a qualunque cosa tu stia architettando mi fa capire che sia assolutamente necessario; terzo, ma è mai possibile che non siate capaci di restare buoni senza far danni più di dodici ore filate?!".

"Prongs, porta via la tua fidanzata o finisce che la do in pasto alla piovra gigante!".

"Andiamo, Lily" ubbidì diligente James, invertendo i ruoli e trainandola verso il ritratto della Signora Grassa.

"Ma…".

"Fidati, tu non vuoi essere coinvolta… E nemmeno io: voglia che sia messo agli atti, per evitare le certe e future dolorose ripercussioni!" urlò in modo da farsi sentire anche da Sirius.

"Come ti pare" gridò questo in risposta, prima di tornare a rivolgersi a Melanie. "Allora, dov’eravamo?".

"Stavi per domandarmi qualcosa…" gli ricordò la ragazza.

"Ah, giusto! Senti, tu sai per caso di qualche ragazza a cui piace Remus?".

Annichilita, Melanie lo guardò come se le avesse chiesto se aveva visto un maiale volante che girava in circolo intorno alla torre di astronomia: ma che razza di domanda era? Quello era decisamente l’ultimo argomento che si aspettava di vedere tirato in ballo! E poi perché diavolo voleva saperlo?

"Sirius, perché pensi che io sappia risponderti?".

"Boh, non so… Sei una donna: le donne non parlano di queste cose?".

Tipico ragionamento maschile… "Sicuro" rispose, con una vena di malcelato sarcasmo. "Ma io non mi interesso più di tanto a questo genere di pettegolezzi: dovresti chiedere a Alice, lei sa vita, morte e miracoli di tutta la scuola!".

"Sei sicura?" insistette Sirius, senza nascondere la sua delusione. "Ma proprio sicura, sicura, sicura?".

Melanie sbuffò, sentendosi la testa vagamente per aria: dannazione a lui e ai suoi occhioni da cucciolo bastonato! Alla faccia da tutto, gli bastava ancora uno sguardo per farla partire per il mondo dello zucchero filato: aveva come la vaga impressione che avrebbe conservato quel potere vita natural durante… E anche oltre, probabilmente!

"Aspetta, fammi pensare!" gli disse, cercando di ricomporsi appena un minimo: per Morgana, erano fidanzati adesso, se continuava a farle quell’effetto ne sarebbe andata della sua sanità mentale. Stupidi ormoni!

Concentrati Mel, invece di pensare a quanto gli donino quei pantaloni … Ma santa Circe, gli stanno proprio bene… Alt, niente pensieri peccaminosi, non è il momento! Concentrati, stavamo parlando di Remus… Mmmm, una ragazza interessata a lui? Ci sarà pure qualcuno, di certo in una delle sue miriadi sessioni di aggiornamento gossip, Alice avrà menzionato… Aspetta, aspetta, com’è che si chiamava quella che ha citato ieri quando io e Remus abbiamo fatto finta di uscire? Il nome, il nome: forza, Mel, spremi quelle meningi buone a nulla…

"Megan Spencer!" esclamò con aria trionfante. "Sì, Alice me l’accennato giusto ieri…".

"Megan Spencer? Grande!" esclamò Sirius entusiasta. Il suo sorriso si spense subito quando chiese: "Chi è Megan Spencer?".

Melanie roteò gli occhi al cielo. "Corvonero, bionda, occhi chiari, un po’ timida…". Sirius continuò a guardarla con sguardo vacuo, nemmeno gli stesse parlando in ostrogoto. "È pure del nostro anno, abbiamo sempre seguito le lezioni di Incantesimi insieme, si siede sempre un paio di file dietro a me, Lily e Alice… Una volta, le avete pure lanciato per sbaglio una delle vostre dannate palle di carta rimbalzanti, devi ricordartene!".

Il viso di Sirius si illuminò di improvvisa comprensione. "Ah, quella che non parla mai…".

"Non la metterei proprio in questi termini: piuttosto, che tu e James siete troppo irruenti per i suoi gusti e la mettete a disagio".

"Cosa sai dirmi di lei?".

"Per quelle rare volte che ci ho parlato, mi è sembrata simpatica, anche se tende a stare un po’ sulle sue… Ma a vederla con le sue amiche intime, penso che abbia una bella chiacchiera, se si trova a suo agio con le persone giuste".

Sirius annuì con aria seria, analizzando le nuove informazioni ottenute. "E sei certa che le piace Remus?".

"Alice dice che ha una cotta per lui da oltre un anno, se sia vero poi non lo so…".

"Perfetto, perfetto". Sirius sorrise con aria soddisfatta. "Questa Megan sembra proprio la ragazza giusta… Grazie Mel, sei stata di grande aiuto!" e la gratificò con un bacio che fu accolto più che volentieri.

"Prego… Ma si può sapere che vuoi fare con queste informazioni?" domandò poi, ancora perplessa sugli scopi che Sirius si stava prefiggendo.

"Beh, la mia idea di combinare una specie di appuntamento al buio tra Remus e questa Megan…".

"E Remus è d’accordo con questa cosa?".

"Lo sarà, tranquilla… Però, stavo pensando, se Megan sta sulle sue con le persone con cui non è in confidenza, dubito che mi darebbe retta… Ci parleresti tu per me?".

"Io? Sirius, non mi garba tanto l’idea di essere coinvolta nei vostri piani bislacchi…".

"Andiamo, Mel, devi solo andare da lei e dirle di farsi trovare in un dato posto a una data ora…".

"Mi sembra una cosa stupida… E non sono così sicura che Remus ne sarà felice…".

"Non ti preoccupare, a Remus penso io… Su, Mel, me lo fai questo piccolo favore?".

Oh, no, ecco che mi fa di nuovo quegli occhi malefici! Brutto bastardo approfittatore, lo so che lo fai apposta! Ma sei tanto carino…

"Non c’è nulla di strano sotto, vero?" insistette, sentendosi fiera di sé stessa: perlomeno, aveva conservato un minimo di lucidità. "Solo un banale appuntamento al buio?".

"Solo un banale appuntamento al buio" le assicurò Sirius. "Allora, mi aiuterai?".

"Uff, e va bene! Non sono certa al cento per cento che sia una buona idea, ma va bene!". Il fatto che riesca a manipolarmi con tanta facilità, invece, non va bene per niente: dovrò indurirmi un pochino, altrimenti non ne uscirò viva!

"Ti adoro, Mel!" chiocciò Sirius, felice come un bambino, baciandola di nuovo. "Dai, andiamo a fare colazione, mentre discutiamo i dettagli!".

"Ah, ah…" riuscì solo a dire Melanie, mentre lo seguiva quasi galleggiando. Oh, sì, doveva decisamente indurirsi e imparare a tenere un po’ più a freno i suoi ormoni o Sirius Black se la sarebbe mangiato per colazione!

******

Quel pomeriggio, nella Sala Comune di Grifondoro regnava un’insolita quiete, specie se si considerava che era domenica e che tutti e quattro i Malandrini più la piccola Dora erano presenti, nel loro solito angolo, impegnati in varie attività: Dora disegnava e a giudicare dalla grande concentrazione con cui fissava il foglio stava dipingendo il suo capolavoro; Remus aiutava Peter con il ben noto questionario di Erbologia; James semplicemente bighellonava giocherellando con la sua bacchetta (Remus aveva già commentato che gli dava un quarto d’ora al massimo prima di affatturare per sbaglio qualcuno); e Sirius aspettava il momento opportuno per mettere in atto il suo malvagio piano.

Doveva solo aspettare che Remus fosse sufficientemente assorbito da Peter e la sua testa dura da non far caso a quello che gli accadeva intorno e poi… SBAM! Avrebbe fatto scattare la sua trappola!

James di tanto in tanto gli lanciava occhiate in tralice, cercando di capire se avesse o meno abbandonati i suoi oscuri propositi e, in caso contrario, se poteva ancora trovare la maniera di fermarlo: ma una parte di lui sapeva bene che cercare di convincere Sirius a desistere quando era partito come in quel momento sarebbe stato come cercare di fermare un drago con una piuma!

"Ma no, le Rape Gialle del Congo non servono a fare un tipo particolarmente saporito di zuppa!" sbuffò in quel momento Remus, con aria frustata. "Buon Merlino, sono pure velenose!".

"Ah, già, è vero… Allora a che servono le Rape Gialle del Congo?".

"Questo dovresti dirmelo tu, Wormtail…".

Sirius abbozzò un sorriso soddisfatto: Remus aveva il tipico sguardo un po’ allucinato di chi ripete per l’ennesima l’alfabeto ad un bambino un po’ lento e considera di vitale importanza riuscire a inculcarglielo prima di sera, a quel punto ci sarebbe voluto del bello e del buono per distoglierlo dal suo frustante compito. Era tempo della fase due…

"Ehi, Dora, che disegni di bello?" domandò, sporgendosi per guardare.

In risposta, la bambina quasi si sdraiò sul foglio per impedirglielo, travolgendo vari oggetti nel percorso, inclusa una boccetta di inchiostro che mancò di un pelo il compito di Erbologia, cosa che a sua volta provocò l'urlo isterico di Peter, che si era già visto mandare in fumo il lavoro tanto faticosamente svolto fino a quel momento.

"Voi due, per favore, state buoni" li pregò Remus, massaggiandosi le tempie. "Allora, queste Rape Gialle..." aggiunse subito dopo, senza nemmeno prestare scelto alle scuse mezzo smozzicate di Sirius.

"Ehi, calma, piccola, non te lo mangio mica!".

"Non puoi vedere!" protestò Dora con fervore, sempre proteggendo il foglio con il suo corpo. "È una sorpresa".

"Lasciala fare, Padfoot" gli consigliò in tono annoiata James. "Non lo sai che gli artisti non fanno mai vedere il loro lavoro finché non è finito?".

"Prongs, vorrei quasi dirti di andare a quel paese, ma mi sono stufato di continuare a ripetertelo!".

"Tanto, dicendomi che non vuoi dirmelo, me lo hai appena detto!".

"Oh, al diavolo, James! Lasciami lavorare in pace...".

"Il tuo concetto di 'lavoro' è piuttosto opinabile, se mi permetti di fartelo notare..." osservò ancora quest'ultimo con uno sbadiglio.

Sirius resistette alla tentazione di ribattere, sapendo che con l'intenzione di avere entrambi l'ultima parola sarebbero potuti andare avanti all'infinito, e tornò a dedicare la sua attenzione a Dora, che nel frattempo aveva ripreso la sua opera.

"Senti, Dora, posso chiederti una cosa?".

"Non lo puoi vedere il disegno finché non è finito, Sirius!" ribatté la bambina, senza nemmeno guardarlo.

"No, volevo chiederti un'altra cosa: quando hai finito, mi fai un disegno del Gatto con gli Stivali?".

"Il che?" fece Dora ad occhi sgranati.

"Ah, non lo conosci? Vabbè, come non detto, allora...".

"Che cos'è il Gatto con gli Stivali? Lo voglio sapere, dimmelo!" insistette la bambina.

"Oh, è soltanto una favola..." la liquidò con noncuranza Sirius, interiormente soddisfatto di aver conquistato la sua totale attenzione.

"Una favola?".

"Ah, ah, una favola con un gatto... Ma come, Remus non te l'ha raccontata?" chiese con finto stupore Sirius. Ora doveva solo sperare che...

"Remus!" strillò Dora, andando ad aggrapparsi al braccio del ragazzo. "Perché non mi hai raccontato la favola del Gatto con gli Stivali?".

Remus la fissò stralunato per qualche secondo, con la testa ormai satura delle dannate Rape Gialle del Congo per poter capire anche una domanda così elementare. "Eh, cosa? Come dici?".

"Il Gatto con gli Stivali, Remus: perché Sirius la conosce e io no? Anch'io voglio sentire la favola! Andiamo a prenderla in biblioteca!".

Dora cercò di trascinarlo verso l'uscita, ma il ragazzo si oppose. "Devo finire di aiutare Peter coi compiti, Dora: dopo andiamo, promesso!".

"Ma dopo è tardi!" protestò Dora.

"Su, fa la brava…".

Dora lo guardò immusonita, ma fece per tornare al suo posto, quando Sirius si intromise: "Senti, Moony, vai pure con Dora in biblioteca… Aiuto io Peter con Erbologia".

"Tu?" dissero in coro gli altri tre Malandrini, con volti uno più sbalordito dell'altro.

"Sì, io".

"Ma Sirius, tu sei così…" cercò di protestare Peter, incerto su quale fosse il termine meno offensivo con cui descrivere le scarse capacità d'insegnante di Sirius.

"Per dirla gentilmente, perfino Mocciosus sarebbe un insegnate migliore di te, Padfoot!" gli venne in aiuto James. "E considera che Mocciosus probabilmente metterebbe sotto aceto le teste degli studenti che lo fanno incavolare!".

"Beh, se Remus non si prende cinque minuti di pausa, la sua testa imploderà e ci toccherà pulire un bel macello!".

"Grazie dell'immagine poetica" commentò sarcastico Remus. "Non sono convinto che sia una buona idea…".

"Andiamo, Moony, perfino uno Snaso con problemi di concentrazione riuscirebbe a rispondere a quattro domande… E la piccola non sembra disposta a sentire ragioni!".

Dora infatti aveva continuato imperterrita per tutto il tempo a tirarlo per un braccio, implorandolo con gli occhi di venire.

"Wormtail, ti va bene? Non ci metterò tanto…".

Peter non sembrava particolarmente convinto, ma un'occhiata omicida lanciatagli fugacemente da Sirius lo convinse ad annuire con vigore.

Remus sospirò. "Vedete di non bruciare i libri, distruggere la scuola o qualche altra cosa simile mentre non ci sono...".

"Moony, Moony, Moony, ti abbiamo mai dato motivo di dubitare di noi?" gli chiese Sirius, spingendolo verso l'uscita mentre Dora lo trainava.

"Qualche centinaio solo nelle ultime ventiquattr'ore… E il fatto che tu sia tanto ansioso di liberarti di me non mi fa certo ben pensare".

"Andiamo, Remus!" lo spronò Dora.

"Ok, ok, arrivo…Ma prima: Accio!" declamò, appellando il suo questionario già completo. "Dubito che vogliate davvero fare i compiti, ma non si sa mai!".

"Ciao, ciao Remus" lo salutò Sirius, mentre il ritratto si richiudeva dietro di loro. Il tutto in perfetto orario, oserei aggiungere…

Una scarica magica lo raggiunse alla chiappa, facendolo sobbalzare. "JAMES!" strillò, girandosi furibondo.

"Non l'ho fatto apposta" si difese lui, anche se la faccia suggeriva tutto il contrario. "Mi è scappata…".

"Sì, come no…".

"Qualcuno potrebbe spiegarmi cosa sta succedendo?" s'intromise Peter. "Perché hai voluto sbarazzarti di Remus?".

"Remus ha un appuntamento" spiegò Sirius, guardando l'orologio. "E se non si sbriga, farà pure tardi!".

La risposta lasciò ancora più perplesso Peter, che corrugò la fronte senza capire, mentre fece scuotere il capo a James. "Come ti è venuto in mente di coinvolgere pure la nanerottola in questo piano folle? Da dove l'hai tirato fuori il Gatto con le scarpe o come cavolo si chiamava?".

"Ehi, è stato Remus stesso a darmi l'idea: quei due hanno cospirato alle mie spalle per giorni! Rendo solo il favore... Mi sono fatto suggerire da Mel una favola coi gatti e ho controllato che sui libri che hanno preso in biblioteca che non ci fosse: Sirius Black non lascia certo i lavori a metà!".

"E per curiosità, non credi che la presenza di una bambina di quattro anni potrebbe guastare l'atmosfera del tuo appuntamento non-appuntamento?".

"Oppure, maschererà ancora di più il sotterfugio…".

James scosse il capo, suo malgrado ammirato. "Sai, se usassi per studiare anche solo un quarto dell'impegno che ci metti a orchestrare stupidi piani cervellotici, saresti lo studente migliore di tutti i tempi!".

"Merci, mon frère" lo ringraziò Sirius con un gesto del capo.

"In tutto questo bel teatrino" intervenne Peter, "posso sapere come farò a finire il questionario di Erbologia, visto che dubito seriamente che tu abbia davvero intenzione di aiutarmi?".

"Facile, puoi copiare quello che James ha copiato da Remus questa notte. Giusto, Prongs?".

"Sicuro… acconsentì quest'ultimo, tirando fuori la pergamena e passandola all'amico. "Tanto per sapere, Mister Io-Non-Sbaglio-Mai dei mie stivali, hai già pronto un piano di fuga per quando Remus scoprirà tutto e verrà a cercarti per appenderti alla Torre di Grifondoro per le mutande?".

"Sei troppo pessimista: io dico che andrà tutto bene!".

La cosa peggiore, realizzò James guardando il volto convinto dell'amico, era che lui ne era davvero convinto.

Lyrapotter’s corner

Lo so, sono un mostro… Qualcuno mi crede se dico che avevo perso al cognizione del tempo al punto che non mi ero neppure accorta che è da febbraio che non pubblico? Probabilmente no, ma giuro che è la verità: fra università, contest vari, impegni di varia natura e, lo ammetto, pure poca voglia, ho sepolto questa fanfiction in fondo alla lista delle priorità: sono la prima a vergognarmene, ve l’assicuro.

Anche per questo ho deciso di postare, anche se il capitolo per come l’avevo pensato non l’ho ancora finito (e chissà quando lo finirò, con gli esami che incombono…): primo, come ho appena detto, non ho idea di quanto avrei potuto finirlo, visto che ora come ora vado al ritmo di una/pagine a sera, se va tutto bene; secondo, già così stava venendo fuori una sottospecie di interminabile mostro, se l’avessi pubblicato intero sareste tutti morti di vecchiaia prima di finire!; terzo, arrivare ai tre mesi di ritardo sarebbe stato davvero eccessivo.

Morale della favola, questa storia non vuole saperne di finire, a quanto pare: credo che ormai viva di vita propria! Guardate il lato positivo (almeno mi auguro che per voi sia positivo!), ci sarà un capitolo in più da leggere per voi, alla faccia delle mie previsioni!

Bah, bando alle ciance, tempo di ringraziare:

Dance, spero che sia stato un piacere anche stavolta, nonostante il taaanto tempo che è passato! Non preoccuparti, per i doppi sensi non si scandalizza nessuno, anzi sono io la prima a farli, eh, eh!!!!!!

Nena_Black91, grazie mille, leggere recensioni così entusiastiche fa sempre un grande, grandissimo piacere! Tranquilla, vedrai che con il tempo l’ispirazione giusta arriverà…

Brando, Dora sa essere assai martellante quando vuole, questo è assolutamente innegabile: credo che i Malandrini erigeranno a Lily una statua per averli salvati dalla spinosa situazione… Sta pur certa Alice e Mel torneranno alla carica (non so dove e quando, ma accadrà XD).

Kokylinda2, il troppo stroppia, è innegabile, e comunque continuare fino alla morte di Lily e James avrebbe snaturato troppo la storia, in fondo non c’entrava nulla! Moony ha risentito troppo della vicinanza di James e Sirius: parla senza pensare XD Cercherò di accontentarti sulla parte Lily/James prima della fine, promesso!

_Mary, ed ecco qua una delle mie fedeli… Sai, non vorrei mai che tua mamma uno di questi giorni decida di chiamare i simpatici ometti del manicomio (uao, adesso mi auto-cito pure, quanto me la tiro…), nel sentirti sempre a ridere da sola davanti al computer, non sarebbe una bella cosa… Comunque, doveva essere colpa di Remus, altrimenti era troppo scontato, non credi? Credo che Sirius le avrebbe bloccato la crescita, a quella povera bambina… A quanto pare, la fortuna ti arride: tra il dire e il fare, c’è di mezzo un oceano, almeno nel mio caso, comincio seriamente a credere che questa storia non vedrà mai la fine!!!

evelyn_cla, no, no, riprenditi, forza, chi un defibrillatore?! Ok, scleri a parte, grazie!!!!!! Cosa mai avrà detto Lily a Dora? Io non lo so… O forse lo so e magari ne avrete un micro-assaggio nel prossimo capitolo, chissà (l’autrice prende le distanze da qualunque dichiarazione compromettente…).

hermy101, grazie!

malandrina4ever, credo tu faccia bene a spaventarti sull’epilogo: senza anticipare troppo, sarà ben poco intonato ai toni del resto della fanfiction, ma ormai c’è l’ho talmente scolpito in mente che non posso non scriverlo… Ma è ancora prematuro parlarne, direi… Mi dispiace, ma colui noi sappiamo apparrà nel prossimo capitolo causa deviazione di percorso, spero che tu e Julia abbiate ancora un po’ di pazienza…

Iva27, immagino che anche tu sarai felice di sapere che si è aggiunto un altro capitolo, allora… Non ho ancora ben chiari quali saranno i miei futuri progetti: ho almeno un paio di long che vorrei sviluppare, ma prima penso mi dedicherò a un po’ di "one-shoteraggio" su argomenti vari per riprendere fiato: le idee sono tante, te l’assicuro, che siano anche belle, non lo so…

Rebecca Lupin, non è corretto, non puoi ritorcermi contro i trucchi della mia stessa creatura XD La guest star è slittata, purtroppo, ma tranquilla che arriva!

_Polla_, Melanie ringrazia sentitamente ed è assai felice di essere l’idolo di qualcuno: insomma, deve pur tenere testa al suo bambinone (sì, Sirius, sto parlando di te!). Grazie per i complimenti!

LadyMorgan, mia amata omonima di quella città non poi così lontana, con quella palla pelosa di Sirius cos’altro potevamo aspettarci? Lo so, qualche passaggio si è perso per strada, ma pazienza: si amano, l’importante è questo no? Lily è di certo un geniaccio per essere riuscita a placare la curiosità di Dora, non c’è dubbio (annuisce con aria convinta): James, un consiglio, tienitela molto stretta, quella santa ragazza! Questa storia non arriverà mai al punto in cui muoiono tutti, garantisco: non c’azzeccherebbe nulla in fondo, no? Anche se l’epilogo… Taci, dannata coscienza, non vogliamo spoilerare la nostra amata lettrice, no? Come sempre, Silvia Alfa // facciamo una petizione per ottenere i voti di esami/interrogazioni sulla fiducia?

Julia Weasley, scusa, scusa, scusa, ho fomentato le tue speranze e te le ritrovi distrutte sul più bello! Come già detto sopra, Colui che noi sappiamo apparirà nel prossimo capitolo (e stavolta sul serio, perché quella parte è già scritta!), scusa ancora, ma se non agivo così rischiavamo di vedere questo capitolo a ferragosto!!!!! Spero che Sirius e Mel ti facciano un effetto strano in senso buono, dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per farli mettere insieme… Come hai visto, però, Melanie non si smentisce mai alla fine XD Studia, studia che è meglio (e magari dovrei farlo pure io…)! Ah, scusa se non ho più recensito la tua storia, ma in questi giorni sono impegolata all’ennesima potenza e il tempo mi manca proprio: rimedierò quanto prima!

NemoTheNameless, beh, in verità non gliel’ho fatta dire esplicitamente la parola sesso a Remus, mea culpa: era inteso per essere compreso tra le maledizioni che lancia ai due neo fidanzatini impegnati in edificanti attività… Se quei sette fossero stati amici da subito (sommiamoci pure Frank che con lo spirito è sempre presente) il castello sarebbe crollato sul serio, credo XD

Alohomora, altra favola della buonanotte, spero gradita! Su, su che prima della fine ci saranno ancora tre capitoli (salvo altri incidenti di percorso che a questo punto non mi sento di escludere sinceramente!)… Oddio, non mi ero nemmeno accorta del secondo poco felice senso di quel "morirò con il sorriso sulle labbra"… Sirius, perché? Rowling ti odio! Scusa, una parte del mio cervello è rimasta bloccata da quando ho letto la fine dell’Ordine della Fenice…

E grazie a anche a Laura, ovviamente!

Ok, mi accomiato senza promesse, quando mi rivedrete, mi rivedrete! See you soon!

   
 
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