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Autore: Ino chan    14/05/2010    3 recensioni
-Tu chi sei?- soffiò l'animagus.- James Potter.-
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Ninfadora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'I lost my Home'
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James Remus sospirò socchiudendo gli occhi mentre in uno sfarfallio di ciglia metteva a fuoco la figura di Andrea seduta accan

 

 

 

 

 

James Remus sospirò socchiudendo gli occhi mentre in uno sfarfallio di ciglia metteva a fuoco la figura di Andrea seduta accanto al suo letto. Socchiuse le labbra nella speranza di incamerare più aria possibile nei polmoni che sentiva bruciare e sollevò il capo dal guanciale, mentre cercava di allungare la mano verso quella della donna. Riposava con la testa reclinata sul petto, i ricci ancora biondi lungo il viso a sfiorarle i pugni stretti sulle ginocchia. James coprì il destro con la sua mano sinistra e la vide sussultare prima di voltare il capo verso di lui. - Tesoro.- Bellissima nonostante l’età non più verde e l’aria stravolta, il ragazzo si ritrovò a sorriderle mentre quella si chinava su di lui, appoggiando i gomiti sul bordo del materasso e con dolcezza prendeva a lisciargli la fronte -…Come ti senti?- ll ragazzo non le rispose, mentre continuava ad osservarla come se la vedesse per la prima volta. Il naso leggermente all’insù, gli occhi grigi dal taglio particolarissimo, le labbra piene, in passato doveva essere stata un vero spettacolo. Tentò di portare una mano alla fronte, ma Andrea glie lo impedì prendendogliela fra le sue e riconducendogliela sul petto - Hai una brutta ferita tesoro, non devi toccarti così alla cieca.- il ragazzo tornò a guardarla dopo aver converso le iridi verso l’alto - Potresti far danno..- stava per risponderle quando uno scricchiolio di cardini attirò la sua attenzione e un uomo sulla cinquantina, ma ancora piuttosto belloccio entrò in scena facendo capolinea sul suo letto.

-Quando si è svegliato?-

-Qualche attimo fa.-

Sirius si chinò sul figlio poggiandogli qualche pacchetta sulla guancia sinistra - Allora come andiamo campione?- gli chiese socchiudendo leggermente gli occhi di un grigio più chiaro rispetto a quello di Andrea - Abbiamo scoperto che hai davvero la testa più dura del marmo.- ridacchiò tirandosi su dal capezzale del primo genito che rivolse una vera occhiata stranita - Ma…- cominciò con le sopracciglia vicine a creare una minuscola ruga di espressione - Ma voi due chi siete?- 

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Neanche il tempo di entrare in casa Lovegood che Lorien vide il mondo ribaltarsi e si ritrovò schiena a terra a contare le stelline che gli ballavano attorno alla testa in stile cartone animato. Lo aveva sempre pensato che a Xeno Lovegood mancasse qualche rotella, ma fino ad adesso non lo aveva mai creduto capace di commettere qualche omicidio… Tirò su la testa e le spalle dal pavimento, giusto in tempo per vedersi vedere correre incontro Luna - Che diavolo?- le chiese intontito mentre Xeno li raggiungeva tenendo sollevato il lembo inferiore del caffettano - Che diavolo era quella cosa?- Ovvero quella specie di tronco d’albero legato al soffitto che una volta aperta la porta, gli era piombato addosso costringendolo a buttarsi per terra per non morire a causa di fratture e svariati traumi interni.

-Il nostro sistema di sicurezza.-

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Un silenzio agghiacciato cadde nella stanza mentre Andrea sgranava gli occhi e Sirius arretrava di un passo - Come chi siamo?- gli fece eco proprio il Malandrino mentre il ragazzo lo fissava curioso. Crescendo per la miseria era diventato la versione maschile di Andrea – e quindi molto simile a quella foto che ritraeva un giovanissimo e sorridentissimo  Alastor Moody abbracciato a quella che sarebbe diventata la sua dolce metà-  a tratti gli faceva quasi impressione guardarlo. Ma chissà forse ad Andrea faceva specie avere a che fare con Joel che era praticamente la sua versione giovane. Scosse la testa per cacciare quel pensiero ridicolo in quel momento e deglutendo l’aria che non aveva bisbigliò - Come chi siamo?- uno sguardo ad Andrea che ancora teneva le mani premute sulla bocca - Siamo i tuoi genitori!-

L’espressione genuinamente perplessa di James fu una coltellata. Lo conoscevano, sapevano quando li stava prendendo in giro oppure no, e in quel momento, non stava scherzando per nulla. Era tremendamente serio, non aveva la minima idea di chi stava guardando…

-… James.- tentò Andrea - Sono la mamma, non mi riconosci?-

Il ragazzo la osservò a lungo, prima di scrollare la testa - No, mi spiace.-

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Eppure c’era qualcosa che non andava, come un senso di malessere che Lorien non riusciva a spiegarsi. Appoggiato al battente della porta, osservava Luna intentata a rassettare la cucina, sporse fuori il labbro inferiore e si guardò attorno - Sicura che vada tutto bene?- le chiese per la terza volta e la ragazza ridacchiò un - Ma certo.- Fortuna che doveva essere lei quella nervosa per via della gravidanza. Si portò una mano a quell’abbozzo di pancia e sorrise accarezzandola mentre con l’altra mano asciugava il lavello. Si vedeva ancora poco, ma lei sapeva che là dentro c’era il seme della sua serenità - Se è maschio come vorresti chiamarlo?-

Lorien sollevò lo sguardo al soffitto e sorrise. Cercava di non pensare di stare per diventare padre, soprattutto quel cosetto che doveva essere suo figlio era nella lista d’ingredienti dei Mangiamorti e per evitarsi deragliamenti di testa indesiderati - Zack.- rispose dopo qualche secondo tornando a guardare la compagna - Mi piace Zack.-

Luna annuì - Piace anche a me.-

- E se femmina, come la chiamiamo?-

-Lily.- senza esitazioni. Lorien sospirò, non c’era bisogno di chiedere per quale ragione volesse chiamarla a quel modo, si leccò il labbro superiore e si irrigidì visibilmente, sotto lo sguardo di Luna che gli rivolse un’occhiata perplessa di risposta - Cosa?- il ragazzo provò a risponderle, ma il perché di quella sua faccia si palesò subito dopo. Era Vincent Tiger!

-CHE DIAVOLO!- scattò la ragazza appiccicandosi al mobile dietro di lei, gli occhi enormi fissi sul Mangiamorte.

 

-Mi spiace tanto tesoro.- Luna volse lo sguardo verso il padre - Ti rifarai una vita lo so… Sei così giovane.-

 

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Quella lunga processione al letto del malato non aveva senso. Il Medimago era chiaro, si trattava di amnesia da trauma. Ma tutti, chi più, chi meno, avevano cercato di tentare la fortuna, presentandosi al capezzale di James con il miglior sorriso a disposizione, per poi sentirsi dire il solito. -No, non so chi sei.- Persino Joel e Teddy si erano sentiti rispondere picche dal ragazzo che ora però, osservava Emmie con un certo interesse. La ragazzina piegò la testa verso la spalla sinistra e i presenti sentirono James ridacchiare un intenerito - Che bellina.- prima di ricambiare il sorriso della cucciola. Che il ragazzo avesse sempre avuto una sorta di debole per Emmie era una cosa più che nota. Fin da quando era nata l’aveva considerata come una specie di mascotte, non per niente era stato lui a tirare fuori il soprannome “Biscottino. Che ora si facesse prendere da quel musetto di zucchero era quasi  un sollievo.

-Almeno di lei si ricorda.- commentò Jolie da vicino al padre, prima di allontanarsi dalla stanza con le pive nel sacco. John le andò dietro, con le mani in tasca a sollevare il mantello che lo copriva malamente - Perché non ti fai vedere, magari succede come nella favola di Biancaneve e la principessa si risveglia.-

Jolie si batté una mano in faccia -John non scassare..-

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Cosa diavolo doveva scusargli, cosa stava succedendo? Luna fece saettare lo sguardo dal padre a Lorien che sembrava ben inteso la situazione a differenza sua e dopo qualche secondo lo vide tendersi in un sorriso - Ci ha venduti.- le rispose sospirando e voltando la testa verso Lovegood che si torceva le mani disperato. Li aveva dati ai Mangiamorte in cambio della vita sua e di Luna. Li? Sì, lui e il bambino che la ragazza portava in grembo. La vide lentamente sbiancare mentre serrava le braccia attorno alla pancia. Povera piccola.

 

-NO! NO! NO!-

-Tesoro cerca di ragionare.-

-Sei tu che non ragioni!- urlò la ragazza.

-Lo faccio per te!- Luna che lo fissò stordita. Poteva comprendere le sue ragioni, l’amore folle per lei, unico membro della sua famiglia, ma come poteva chiederle di sacrificare suo figlio e l’uomo che amava? Guardò Lorien, i pugni stretti e lo sguardo fisso a chi l’aveva tradito… Si stava trattenendo dal farli fuori. Solo perché uno di quei due era suo padre.

-Fai quello che devi.-

Lorien sollevò un sopracciglio e senza cambiare posizione portò gli occhi verso di lei -Luna.-lo aveva visto in azione, lo sapeva cosa diavolo poteva fare se dava fondo alle sue energie, poteva anche ucciderlo quello spostato di Xeno. La guardò deglutire a vuotò mentre serrava le dita sulla stoffa della maglia.

 

-Come vuoi.-

 

 

   
 
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