Match

La vita è una continua sfida. Eppure sembrava che con semplici ed infantili gesti L riuscisse a stabilire un ordine universale. Facendo sorridere, a volte facendo addirittura dubitare della sua vera identità.
Prese una zolletta di zucchero tra due dita. La avvicinò lentamente alla lingua. Aveva visto anche lui quell’orrendo mostro. Non aveva mai creduto che una simile cosa potesse accadere, eppure ecco le prove lì, davanti ai suoi occhi. Un grande essere bianco, mostruoso, disumano ed incredibile. Silenzioso fissava la scena.
Gli tornò in mente, come un chiodo fisso che lentamente gli perforava il cervello, l’immagine più vivida tra tutti i suoi ricordi. Forse puramente insignificante, eppure così particolare che gli era impossibile non pensarci.
Supponendo che Light Yagami fosse Kira e che avesse deciso di cedere il suo potere perdendo tutti i ricordi, quale sarebbe stato il suo piano? In quel momento avevano il diario tra le mani, poteva fare qualunque cosa.
Ma l’immagine tornava ancora nella sua mente. Aveva visto chiaramente gli occhi assottigliarsi, tornare com’erano un tempo, quando all’inizio stava in prigione. Aveva gridato per un attimo e poi s’era ricomposto come se non fosse successo niente. La vera domanda era: in quei secondi cos’era successo nella testa del suo unico amico? Chiamarlo così, definirlo “amico”, proprio mentre lo si accusa di omicidio, può essere considerato strano. Per L sembrava quasi indispensabile. Light Yagami, quel Light era il suo migliore amico. E anche se quello gli toglieva il respiro era l’unica realtà.
Era lui, il ragazzo indissolubilmente unito a lui, il vero assassino? Si guardarono un muto sguardo dicendosi ogni cosa.
Da parte di Ryuzaki c’era l’ennesima richiesta di chiarimento. Lo avrebbe scoperto o sarebbe morto prima? Nello sguardo di Light invece c’era un tentativo di mascherato odio e soddisfazione indecifrabile.
Poi c’era la faccenda del secondo Kira. Se quello avesse guardato L probabilmente lo avrebbe ucciso nel giro di qualche secondo. Quaranta per la precisione. Come poteva provare la colpevolezza di Light?
Vuoi la mia torta Light? Sei Kira Light? Il dialogo nella sua mente si svolse perfettamente, mentre i suoi occhi fissavano vuoti lo schermo.
Ed in quel momento sentì come un pianeta cadergli addosso.
-Se ogni 13 giorni dev’essere scritto un nome allora Light e Misa sono innocenti, non è contento sovraintendente? Giusto Ryuzaki?
Fin troppo giusto.
Forse hai visto questo match Yagami, ma nell’ultimo set, quando sarai sfinito, lancerò un colpo che nemmeno tu riuscirai ad evitare.
-Immagino di sì.
Rispose con tutta la calma del mondo.
Certo, la calma prima della tempesta.

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