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Autore: DalamarF16    16/05/2010    3 recensioni
Siamo nel futuro. Chris è tornato finalmente a casa, in un futuro luminoso e di pace. Ma qualcuno o qualcosa minaccia di riportare tutto come prima, e rendere vano il suo viaggio nel passato. NB:mi scuso per alcuni errori di trama, ma quando ho scritto questa fanfic non avevo ancora visto settima e ottava serie ^__^
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Halliwell, Wyatt Matthew Halliwell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo futuro'
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Ciao! Volevo prendermi due righe solo per ringraziare chi sta leggendo questa fanfic e soprattutto chi la commentata

grazie mille per i vostri commenti, sono contenta che la stiate apprezzando!!

Sentitevi liberi di commentare anche in negativo, le critiche sono sempre bene accette ^__^


buona lettura!!!


Well, it could be worse....

 

-Papà! Papà!-

-Chris! Che ci fai quassù?-

-Papà abbiamo un problema!-

-Ok, ok. Ora datti una calmata. Vieni, andiamo via da qui. Siamo al centro dell'attenzione-

Ricordate quando ho parlato degli anziani e delle loro regole? Bene, ne ho appena infranta un'altra orbitando nel bel mezzo di una delle loro riunioni supersegrete. Tutto sommato adoro questo posto. Oltre all'aria assolutamente pacifica che si respira qui, siamo nel bel mezzo delle nuvole, è tutto bianco e sembra di stare in mezzo a una porzione di zucchero filato, o nel cartone animato “pollon”. Non ci sono vere e proprie costruzioni, ma piuttosto delle colonne stile antica Grecia che delimitano una zona più ampia dove si riuniscono gli angeli bianchi e una più piccola, dove invece si tengono le riunioni degli anziani, dove mi sono appena materializzato. Il tutto condito con delle panchine in pietra, molto spartane ma tutto sommato confortevoli.

Intorno è tutto azzurro, come un cielo sereno. Qui è perennemente così anche quando piove o è nuvoloso, e non fa mai freddo. L'unica pecca è che da qui non si vede la terra, ma a volte, quando è sereno sereno, si possono scorgere gli oceani, e lo spettacolo merita. Anche se non sono molte le volte in cui ci si può godere lo spettacolo, poiché gli angeli bianchi sono convocati solo in caso di emergenza, e gli angeli bianchi a metà, per di più giovani come lo sono io, vengono chiamati ancora meno.

C'è però una postazione da dove gli anziani possono sorvegliare, e nel caso giudicare, l'operato delle streghe, quelle del trio in particolare, essendo le più potenti e le più importante, le elette. Ovviamente non le sorvegliano ogni singolo momento, ma può capitare. A quel luogo gli angeli bianchi possono accedere solo nel caso in cui non riescano a sentire la presenza delle loro protette sulla terra

Ad ogni modo io sono in un posto dove non dovrei assolutamente stare, ma per l'agitazione ho sbagliato di qualche metro la destinazione.

Papà mi porta via dalla zona proibita, sedendosi con me su una delle panchine di pietra.

-Chris sei impazzito? Che ti è preso, orbitare lì dentro!-

-Scusa, io non volevo, ma sono troppo agitato e devo aver sbagliato posto per sbaglio. Mi dispiace. Passerai dei guai?-

-Spiegherò loro che sei terrorizzato e non volevi, non preoccuparti, la tua paura si sente a chilometri. Ora dimmi che succede. Hai trovato qualcosa?-

-Un precedente. Gli angeli neri hanno dato la caccia a un angelo bianco nel '700-

-Non è né il primo né l'unico caso nella storia-

-No papà. Questo angelo bianco...era tornato indietro nel tempo per cambiare la storia!-

Papà mi guarda negli occhi, finalmente capisce. -E' solo un'ipotesi, naturalmente, ma...-

-Tu resti qui. Fino a quando tutto questo non sarà finito-

-Scordatelo! Non ci resto qui io! Voglio fare qualcosa-

-E allora cosa sei venuto qui a fare?-

-Cosa faccio? Cosa dico a Wyatt? Non posso certo dirgli che questo è un probabile movente, né che lui era malvagio e ha ucciso la mamma in un futuro alternativo. O che ha cercato di uccidere anche me. Papà aiutami!-

-Shh, ora stai calmo, d'accordo? Andrà tutto bene. Prendi tempo per ora. Ne parliamo stasera al nostro posto. Nel frattempo ci penso su-

In qualche modo la sua voce mi rassicura. Mi entra nella testa e calma i miei nervi tesi. Non è magia, è soltanto il suo modo di fare. Il nostro posto è il grande ponte rosso di San Francisco, lo è diventato nel mio viaggio per il passato.

-Ora va a casa. Non far preoccupare Wyatt, e non litigate. Ah, dimenticavo. Stai lontano da tua zia Phoebe, non vorrei che avesse una qualche premonizione o sentisse quello che hai scoperto- giusto, mi stavo quasi dimenticando che Phoebe è un'empatica. E dire che ho visto di persona i problemi creati dallo sviluppo del suo potere appena gli è stato affidato!

-D'accordo, grazie. Chiedi scusa agli anziani da parte mia-

-Fa in modo che non si ripeta. Prima di orbitare fai due respiri, calmati, ma soprattutto concentrati su quello che stai facendo-

Annuisco serio mentre già il mio corpo si sta smaterializzando in mille puntini di luce azzurra.

 

-Finalmente! Ma dove sei stato?-

-Dovevo consultarmi con papà su una cosa. È tutto ok, tranquillo-

-Coraggio, abbiamo 2000 anni di storia da spulciare fratellino-

Alzo gli occhi al cielo, fingendomi esasperato. Mi alzo e prendo il mio quaderno per gli appunti e penna, dopodichè mi sdraio sul letto a pancia in giù, col libro di storia aperto alla prima pagina appoggiato sul cuscino. Se devo prendere tempo, tanto vale che stia il più zitto possibile e finga di cercare qualcosa. Le ore passano lente. Wyatt è sdraiato accanto a me, col volto rivolto verso i piedi del letto. Io mi sto occupando del medioevo, lui del sesto e del settimo secolo. Entrambi teniamo le ginocchia piegate ad angolo retto, i piedi verso l'alto, in modo da non darci fastidio a vicenda. Ogni tanto dalla cucina salgono i rumori di piccole esplosioni. A quanto pare mamma e zia Phoebe stanno avendo qualche problema con la pozione.

Parliamo poco, intenti come siamo nella lettura.

-Credo che odierò storia d'ora in poi- sbotto a un certo punto -e' snervante tutto ciò!-

-E allora la prossima volta non cacciarti nei guai. Per colpa tua mi tocca tornare pure a scuola!-

-Come se ti dispiacesse rivedere la signorina Archer- lo rimbecco all'istante. La signorina Archer è una studentessa di livello superiore, a cui solo pochi eletti possono accedere, che per guadagnarsi il suo posto nella scuola lavora alla biblioteca. Nell'ultimo anno di scuola Wyatt passava tutto il suo tempo libero là dentro, nella speranza di parlarci.

-Taci ragazzino-. Sogghigno mentre torno a concentrarmi sulla lettura. Non che mi stia impegnando più di tanto, ma qualcosa devo pur scrivere nell'eventualità di dover portare avanti la finzione. Nello stesso tempo non vedo l'ora di sentire il familiare scampanellio di papà che mi chiama. Non mi piace mentire a casa.

-Ehi Chris! Ma si può sapere che hai? Mi stai facendo venire mal di testa!- è zia Phoebe che sta sulla porta con un vassoio di biscotti e due tazzoni, uno pieno di latte caldo, l'altro di caffè.

-Scusami. Sono solo un po' agitato. Sai, hanno cercato di uccidermi-

-Un po' agitato è dir poco ragazzo mio. Piper vi manda questi intanto che lavorate-

-Come va la pozione?- chiede Wyatt

-Così, così. Ma non temete. Troveremo la soluzione entro domani mattina. Chris sei sicuro di voler già rientrare?-

-Sì, zia. Non serve a niente chiudermi in casa. Poi sarò più al sicuro là che qua-

-Zia Paige ha eretto anche la barriera difensiva. Non dovrebbe esserci pericolo. In ogni caso io sarò là per quello no?-

-Avete ragione. Vi lascio al vostro lavoro-

Mi lancio sul tazzone di latte caldo prima che si raffreddi del tutto. Wyatt si avventa invece sui biscotti, e all'improvviso mi ricordo che con tutto quello che è successo ho dimenticato di pranzare, e finalmente sento anche i brontolii del mio stomaco.

-Ehi lasciamene un po'! Ho fame!- protesto mentre mi siedo a gambe incrociate per riuscire a leggere pur mangiando.

Finalmente sento il richiamo di papà. Era ora! -Devo andare. Papà mi chiama-

-Vengo con te?-

-No, tranquillo. Con lui sarò al sicuro, credo-

In pochi secondi sono nel punto più alto della struttura del ponte. Mi siedo come al mio solito con le gambe rannicchiate contro il petto. Papà non è ancora arrivato. Sollevo il volto verso il cielo, chiudo gli occhi e mi lascio cullare dalla brezza fresca. Non ho paura di cadere di sotto. In ogni caso posso sempre orbitare se dovessi cadere.

-Ehi sveglia!- la voce di papà mi fa aprire gli occhi.

-Ciao. Avuto problemi?-

-Ho dovuto promettere di punirti togliendoti il potere di orbitare fino a domani sera-

-Cosa?! Papà andiamo! Che succede se mi attaccano?-

-Mi dispiace, Chris- mi tocca sulla fronte. Non sento dolore né altro...ma so che se dovessi cadere nel vuoto adesso, sì che mi farei male!

-Vabbè. Allora?-

-Diciamo loro la verità, o almeno una parte-

-Non posso! Ho giurato di non farne mai parola con nessuno! E poi non abbiamo ancora la certezza che sia per quello!-

-E il tuo incubo di oggi? Era del passato vero?-

-Questo...-

-Vero?-

Alla fine annuisco, ma questo non cambia le cose. Non voglio dire niente a Wyatt se non è necessario. Non voglio che soffra. Lo conosco bene, e so quanto per lui sia dolorosa l'idea di far soffrire gli altri, figuriamoci se gli dico che era il re di tutto il male!

Restiamo per un po' in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri. Io da parte mia sto anche pensando al fatto che ora sono molto più vulnerabile. L'unico potere attivo che mi è rimasto è quello della telecinesi, ma non sono arrabbiato con Leo. So bene che non è colpa sua.

-Andiamo a casa, vuoi?- mi dice dopo un po' -non diremo niente finchè non saremo sicuri. Ma se fai ancora di quei sogni me lo devi dire. Te lo ordino come anziano e come tuo angelo bianco-

L'ha fatto. Mi ha incastrato. Posso disobbedire a mio padre, ma se non voglio altre conseguenze non posso disobbedirgli se agisce come mio superiore. Ci manca solo che mi tolgano tutti i poteri attivi, poi sono a posto

-D'accordo- sospiro, perchè non ho altra scelta. -torniamo a casa-

 

Mi sveglio di soprassalto, tutto sudato. Non ricordo cosa stavo sognando, ma sicuramente era uno di quegli incubi. Tuttavia è molto strano. Di solito quei sogni mi restano bene impressi nella mente, pronti a terrorizzarmi ogni volta che richiudo gli occhi, impedendomi di dormire per il resto della notte.

La sveglia segna le 6 del mattino. Non ho più sonno. Sono completamente sveglio. Il cielo comincia ad albeggiare. Decido di alzarmi a fare colazione. Indosso pantaloni grigi con tasche laterali e una t-shirt bianca a maniche lunghe, coperta da una felpa col cappuccio, anch'essa grigia. Cerco di fare più piano che posso, ma papà è seduto sulla poltrona, ben sveglio

-Che ci fai sveglio, papà?-

-Veglio su di te-

-Non lo fai da quando avevo 4 anni!-

-Hai avuto un incubo, vero? Cosa hai sognato?-

Sospiro e mi siedo sul divano

-Non lo so, nè cosa ho sognato, né se riguardava il passato. Mi sono svegliato di soprassalto tutto sudato, ma non ricordo niente del sogno. È la verità. Te lo giuro-

-Ti credo, figliolo. Non hai interesse a mentirmi-

-Già...-

-Stai attento, Chris, mi raccomando. Non voglio che rischi-

-Voglio continuare a vivere, papà. Non ho cambiato il passato per farmi ammazzare-

-Dico sul serio, specialmente ora che non puoi orbitare-

-Devi per forza ricordarmi che dipendo da Wyatt in tutto e per tutto? È già abbastanza frustrante per me avere nemmeno un quarto dei poteri che a lui-

-Chris, non sei debole. Hai salvato il futuro praticamente da solo, o mi sbaglio?-

Non rispondo. Mi alzo e vado a fare colazione. La verità è che mi sento davvero inferiore a Wyatt, ma non voglio preoccupare ulteriormente papà con questa storia. E anche io devo sforzarmi di non farmi distrarre dalle mie paure. Devo restare concentrato o non avrò scampo se quell'angelo nero torna ad attaccare.

-Vado a scuola. Non mi va di arrivare tardi e far vedere a tutti che sono riuscito a farmi punire dagli anziani. E' già abbastanza frustrante essere il nipote della preside-

Leo mi sorride. Non ripete di stare attento. Sa che lo farò.

   
 
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