CAPITOLO 33
Party
LILY’S
POV
Mi guardo
allo specchio, contemplandomi in silenzio.
So di
essere bellissima e la bellezza è infatti il mio vanto, ma
questa sera ho dato
il meglio di me. Indosso un abito di puro raso verde smeraldo, di un
raso così
leggero ed impalpabile che mi sembra di non aver nulla addosso.
È corto, molto
corto, per mettere in evidenza le mie gambe, slanciate dalle
decolté nere tacco
quindici che porto ai piedi. È molto aderente, mi avvolge
come una seconda
pelle, ed è senza spalline; sotto il mio seno esaltato da un
reggiseno push up
ho legato un nastro di seta nera, che termina davanti in un fiocco
perfetto. Sono
seducente, ma non volgare. Lily Potter non si veste mai in modo
popolaresco, né
inadeguato. Per questo motivo ho passato sulle labbra un semplice
lucidalabbra
rosato, che quando sorrido fa risaltare i miei denti naturalmente
bianchi;
niente ombretti né fard, ma una semplice matita nera.
Mi passo
una mano fra i capelli, per smuoverli un po’, prima di
legarli in un’alta coda,
dalla quale farò sfuggire alcuni dei miei boccoli per natura
morbidi ed
elastici. Dopo aver sistemato i capelli, mi passo sul collo qualche
goccia del
mio profumo all’essenza di vaniglia ed infine mi guardo
ancora.
Sono
perfetta. Non ho mai visto una ragazza più bella di me.
Eppure, mentre un
sorriso soddisfatto mi distende le labbra, mi chiedo a quanto serva.
Quanto
serve essere perfette, se nessuno guarda dentro di te? Quanto serve
apparire
bellissime, se a nessuno interessa la tua anima? Questi pensieri
spengono il
mio sorriso, che torna vivo non appena vedo Cassiopea e Glorya
terminare di
prepararsi. Le mie amiche, le mie sorelle,
sono divine: per la prima volta da quando la conosco Cassiopea ha
scelto un
abito nero, più lungo sulla gamba destra e più
corto su quella sinistra, che si
lega dietro il collo formando così uno scollo a forma di
cuore sul seno
perfetto della mia bionda preferita. Ai piedi indossa vertiginose
scarpe blu
notte, coordinate alla borsetta e soprattutto ai suoi occhi, in quel
momento
così scuri. Accanto a lei, Glorya sembra appena uscita da
una passerella: ha
arricciato i suoi capelli naturalmente lisci in una massa di lucenti
boccoli,
che coprono in parte la schiena, altrimenti lasciata nuda
dall’abito di lamé
bronzeo che cade largo attorno al suo sottile corpo, mettendone in
evidenza le
curve in questo modo.
-Ehi,
stasera volete fare strage?- dico loro, avvicinandomi a Cassiopea per
aiutarla
a stringere lo chignon nel quale ha raccolto i suoi capelli.
Glorya
ride, ma è una risata un po’ triste:
-Non so
neanche se Liam ci sarà- ammette, guardandosi le punte dei
suoi sandali alla
schiava color terra.
-E poi
senti chi parla! Chi hai intenzione di conquistare, così
vestita?- mi chiede
Cassiopea attorcigliandosi una mia ciocca rubina intorno al dito.
Non so
rispondere alla sua domanda: non so se voglio che Ethan mi baci
finalmente, non
so se voglio ancora ammaliare Edward di modo che resti mio, non so se
voglio
provocare Scorpius sino a farmi stringere forte…
-Chiunque
io reputi degno della mia attenzione- rispondo altezzosa, ma loro mi
conoscono
e non posso ingannarle: lo capisco dallo sguardo che si scambiano fra
loro, prima
di guardare me scettiche.
-Se lo
dici tu…- replica Cassiopea e quasi per ripicca le domando:
-E tu?
Vuoi conquistare Sebastian?-
Lei mi
sorride scaltra, un sorriso così terribilmente Purosangue
che a mia volta
incurvo le labbra.
-Ci
mancava solo una Malfoy a caccia, oltre che a una Potter in calore!-
esclama
Glorya paragonandoci ad animali in fase di accoppiamento, mentre si
lega in
torno al collo uno splendido ciondolo di topazio che le ha regalato il
padre.
-Beh
certo che se restiamo qui al massimo conquistiamo gli armadi. Ci
conviene
andare- dice Cassiopea controllandosi per l’ultima volta allo
specchio; la
imito, sempre più soddisfatta di quello che vedo, e poi
seguita da Glorya
lascio la stanza. Camminando dietro di lei lungo lo stretto corridoio,
scorgo
sulla sua schiena pallida alcune piccole cicatrici chiare. So cosa
sono: i
segni degli incantesimi che sua madre le lanciava quando era
piccola…quando era
indifesa. Odio con tutta me stessa Lysa Stanford per aver danneggiato
così
profondamente una delle persone più importanti per me su
questa terra. Così
come odio Astoria Greengrass –oltre che per il fatto che ha
messo al mondo un
certo Scorpius- per il senso di profonda inadeguatezza che ha impresso
nell’animo di Cassiopea, una delle creature più
meravigliose, a mio avviso.
Ma questa
sera voglio divertirmi, essere come sempre al centro
dell’attenzione e
ammaliare qualsiasi persona io incontri, perciò accantono i
brutti pensieri in
un angolo della mia mente e mi stampo in faccia un sorriso falso e
artificioso,
che si allarga non appena scorgo Ethan Sheldon fermo davanti alla porta
del
Refettorio. Sta aspettando me e non appena mi scorge mi rivolge un
sorriso
tutt’altro che casto, mentre mi squadra. Il suo sguardo
è chiaramente lascivo,
cosa che mi fa gongolare. Adoro essere l’oggetto della
venerazione di qualcuno,
specie se è un ragazzo che reputo affascinante. Ed
affascinante Ethan lo è
sicuramente: indossa un paio di jeans sbiaditi ad arte, una camicia
candida che
risalta la sua pelle naturalmente abbronzata ed eleganti scarpe da
ginnastica
bianche. I suoi occhi verdi mi attirano ogni volta che incrocio il suo
sguardo,
come in quel momento.
-Buonasera
Lily- mi saluta con un bacio sulla guancia tutt’altro che
innocente, per poi
salutare educatamente anche Glorya e Cassiopea.
Insieme a
Ethan –che ha passato con indifferenza un braccio alla mia
vita sottile-
raggiungiamo il luogo del party, con Glorya che continua a pensare a
Liam e
Cassiopea decisamente speranzosa di incontrare Sebastian.
Appena
metto piede nella “sala”, vengo investita da una
forte musica babbana sparata
ad alto volume e dall’odore di fumo; nonostante il fastidio
mi concentro sulla
stanza, per giudicarla e paragonarla ad Hogwarts.
I
Dormitori maschili sono stati trasformati in una perfetta discoteca
babbana,
con tanto di angolo alcolici, luci psichedeliche, pochi divani sparsi
qua e la
e soprattutto un’immensa pista da ballo. Storco il nasino di
fronte alla
volgarità dell’ambiente che mi circonda e mi pongo
seri dubbi sul gusto dell’organizzatrice
della festa, alias Diana Calender. Non ho avuto ancora modo di
conoscerla, ma
non mi sembra per nulla simile all’idea di Regina che ho io.
-Disgustosamente
commerciale- commenta al mio fianco Cassiopea, anche lei allibita di
fronte
alla “discoteca”.
-E per
nulla raffinato- aggiunge Glorya, decisamente concorde con noi.
-Devo
dedurre che il locale non sia di vostro gradimento- dice Ethan, per
nulla
offeso dai nostri commenti; è troppo Volpeblu per
prendersela per queste cose.
-Naturalmente
no- rispondo da perfetta snob, -ho visto sale arredate in modo migliore-
-Ma
infondo noi siamo qui per divertirci e ballare, poco importa cosa ci
circonda-
afferma Ethan, guardandomi dritta negli occhi. Annuisco, di ghiaccio
come
sempre, e noto a malapena Sebastian Calender che ci ha raggiunte.
È un ragazzo
molto carino, anche se non esercita su di me alcun fascino, e si
presenta in
modo educato; ci sforziamo di fare conversazione prima che lui rapisca
Cassiopea.
-Sarà
meglio prendere da bere, ho l’impressione che questa serata
sarà molto lunga- annuncia
Glorya, prima di partire a razzo verso il bar. Come me ha da poco
scoperto le
gioie che un buon alcolico ti può regalare, e sono sicura
che ha appena mandato
giù un bicchierino di vodka alla pesca.
-Allora…cosa
ne pensi di ballare?- mi propone Ethan fissandomi intensamente, come se
fossi
l’unica donna della sala. In effetti so di essere
l’unica donna degna di essere
guardata.
-Penso
che sia un’idea estremamente buona- rispondo, distaccata come
sempre, anche se
quando Ethan mi posa una mano sulla schiena sento un brivido lungo la
spina
dorsale.
Non so
che mentre lo seguo in pista, due occhi grigi non smettono di
osservarmi.
SCORPIU’S
POV
Lily
è
appena arrivata. Senza accorgersene è passata poco distante
da me, che
appoggiato alla parete devo confondermi con lo sfondo per via del mio
completo
interamente nero. Non mi dispiace che non mi abbia notato,
perché in questo
modo posso osservarla non visto.
È
da
togliere il fiato, con quel vestito verde smeraldo che lascia poco
all’immaginazione, nonostante sia estremamente raffinato.
Come lei d’altra
parte.
Ha
raccolto i capelli in un’altra coda, che lascia scoperto il
suo delizioso
collo, e mentre parla con mia sorella e Glorya, si arriccia un perfetto
boccolo
intorno al dito. Sono rapito da ogni suo movimento e mi accorgo solo in
un
secondo momento che accanto a lei c’è Ethan
Sheldon.
Evidentemente
non ha capito le mie minacce, a giudicare dal modo in cui la guarda
bramoso, da
come le parla in un orecchio, da come le tiene con disinvoltura un
braccio
intorno alla vita…mi accorgo di essere geloso.
Mai come
in quel momento voglio stringerla a me sino a farle male, per poi
baciarla con
tutta la passione che sa suscitarmi…mai come in quel momento
voglio sentire le
sue braccia che mi avvolgono, scioglierle quei dannatamente lussuriosi
capelli
rossi per passarci la mano in mezzo, ancora ed ancora.
Questi
miei desideri provocano il risveglio dell’amico dei piani
bassi, cosa che mi procura
un certo fastidio, dato che Lily ha appena seguito quel troglodita
sulla pista.
Afferro
la prima ragazza che mi capita a tiro –in questo caso una
biondina niente male-
che mi segue docile in mezzo alla folla.
Mi piazzo
poco distante da Lily ed inizio a ballare con la ragazza senza staccare
i miei
occhi dalla chioma rubina della Potter.
Come se
si sentisse osservata, Lily sposta gli occhi violetti dal suo
accompagnatore,
per incatenarli al mio volto.
Sostengo
il suo sguardo con l’amico sempre più agitato,
senza mostrare alcuna emozione.
Anche il
suo viso sembra di pietra, sino a quando non incurva le labbra sottili
in un
sorriso che sa di lussuria e innocenza.
Con
deliberata lentezza faccio scivolare il mio sguardo su di lei, sul suo
corpo
sottile e sensuale, sul suo viso da angelo tentatore, sul vestito e su
quello
che c’è sotto. Nonostante la penombra, scorgo un
certo rossore sulle sue
guancie pallide, che scompare non appena lei si rende conto di aver
mostrato
un’emozione.
In quel
momento Ethan richiama la sua attenzione per bisbigliarle qualcosa e,
quando
lei annuisce, la lascia per sparire in mezzo alla folla.
È
il mio
momento. Mollo la tipa senza tante cerimonie e raggiungo Lily, che
sapeva che
l’avrei fatto.
Senza
dirle nulla mi avvicino a lei evitando di toccarla, fino a quando il
mio viso
non è a due centimetri dal suo, che grazie ai tacchi
vertiginosi è all’altezza
del mio.
Iniziamo
a ballare una danza senza contatto eppure dannatamente coinvolgente,
senza mai
distogliere lo sguardo l’uno dall’altra; posso
quasi sentire l’aria crepitare
intorno a noi per l’alta tensione.
A cercare
il contatto fisico è lei, nonostante mi facciano quasi male
le mani per lo
sforzo di non toccarla: mi mette una mano dietro il collo e sento le
sue dita
fredde accarezzarmi la nuca.
-Sei
gelida- le dico, certo che lei mi comprenda nonostante la musica alta.
-Dovresti
saperlo che non ho un cuore a pomparmi sangue nelle vene- mi risponde
Lily
seria, fissandomi dritto negli occhi.
-Molto
bene…il cuore è solo un ostacolo, certe volte- la
lodo, come se io fossi un
professore e lei un’alunna particolarmente brillante.
-Mai
detta una cosa più saggia…Scorpius- mi dice la
figlia di Satana, chiamandomi
ancora per nome. Sulle sue labbra il mio nome ha un suono strano,
stridente ma
allo stesso tempo dolce, quasi ipnotico. Voglio che lei mi chiami
ancora così,
ogni volta che mi rivolge parola, ogni volta che parla di me, ogni
volta che pensa a me…
Seguendo
l’istinto, l’afferro per i fianchi e la stringo a
me, sino a sentire i suoi
piccoli seni premuti contro il petto, fino a che il mio naso non sfiora
il suo.
Lei non
mi respinge, ma per tutta risposta passa le braccia intorno alla mia
vita per
far combaciare i nostri bacini.
-Ma qui
c’è del movimento…- commenta, per nulla
scandalizzata; sembra anzi godere della
mia eccitazione.
-Merito
tuo…o forse dovrei dire colpa- le confesso, scrutando la
profondità dei suoi
occhi.
-Dipende…-
sussurra criptica e mi viene spontaneo chiederle:
-Da
cosa?-
-Da noi-
risponde ed in quel momento sento crollare la maschera.
Non mi
importa che io sia un Malfoy e lei una Potter, non mi importa che io
l’abbia
odiata con tutto me stesso per anni, non mi importa che lei mi abbia
insultato
e disprezzato in ogni modo possibile, non mi importa di averla fatta
sentire
indesiderata…non mi importa più un cazzo di tutto
questo. Conta solo lei fra le
mie braccia, conta il suo profumo che mi avvolge, conta il suo corpo
contro il
mio, contano le sue labbra a due centimetri dalle mie.
Decido di
mandare a fanculo ogni razionalità e poso le labbra sulle
sue. Non aspetto di ricevere
un consenso e insinuo la mia lingua fra quei petali di rosa, in un
bacio che sa
di conquista e cattura, di vittoria e di resa, di me e di lei.
La
reazione di Lily non si fa attendere. Risponde al bacio con una
passione fredda
e rovente, con un impeto che solo un diavolo tentatore come lei
può avere, con
una violenza che è solo sua.
Non
desidero altro che ardere con lei.
EDWARD’S
POV
Ciò
che
più temevo è accaduto ora sotto i miei occhi.
Sto
ballando con una Slytherin del mio anno che non credevo di aver mai
conosciuto,
ma intanto non tolgo gli occhi da Lily. Non ho smesso di osservarla da
quando è
arrivata con le sue fide amiche e quel deficiente di Ethan Sheldon.
L’ho
osservata mentre parlava con loro, mentre seguiva l’americano
in pista, mentre
ballava con lui in un modo decisamente sensuale.
L’ho
osservata rimanere da sola e l’avevo quasi raggiunta quando
Scorpius, il mio amico Scorpius, mi
ha battuto sul tempo.
Con il
cuore a mille li ho guardati bisbigliarsi qualche frase, mentre lei gli
passava
una mano fra quei capelli biondi che hanno incantato centinaia di
ragazze. Ho
seguito quasi ipnotizzato il movimento delle mani di Scorpius che
andavano a
cingere la vita di Lily, per stringerla in una morsa dalla quale lei
non può
sfuggire, non vuole sfuggire.
E in quel
preciso istante, li ho visti baciarsi. Sì, baciarsi con una
passione tale che
avrebbero potuto incendiare il locale con il loro fuoco.
E ho
sentito qualcosa dentro di me spezzarsi. La fiducia.
Fiducia
in Scorpius, che sapeva quanto io tenessi a Lily, quanto ho patito per
averla,
quanto ho dovuto aspettare per avere anche solo un dannato bacio.
Scorpius che
sapeva tutto questo e se n’è altamente sbattuto,
perché è un fottuto egoista
che pensa sempre e solo a sé stesso.
Che
sciocco sono stato! Che illusione credere che lui in nome
dell’amicizia potesse
lasciar stare l’unica ragazza con cui desiderassi avere
più di una botta e via!
Che illusione credere che lei, Lily, potesse accontentarsi
dell’adorazione di
un solo ragazzo, di essere l’oggetto
dell’attenzione di un unico cuore!
Sapevo
che Lily non era come le altre e credo di amarla proprio per questo, ma
avevo
sperato come un idiota che lei volesse solo me. Ed ora, proprio davanti
ai miei
occhi, ho la conferma della mia stupidità.
Mi stacco
dalla Slytherin che ha preso a strusciarsi contro di me senza ritengo,
e
spintonando con forza gli altri sulla pista, raggiungo il bancone del
bar.
Ordino un
Whisky Incendiario forte e mentre il tizio è girato gli
frego anche una
bottiglia di rum. Non ho mai mischiato questi due alcolici insieme, ma
per ogni
cosa c’è una prima volta.
Sto per
mandare giù la mia miscela da coma etilico, quando Diana
Calender mi si
avvicina.
È
stupenda nel suo abito di paillettes bianche e con i capelli corvini
lasciati
liberi, per non parlare dei suoi occhi grigi che mi fissano divertiti.
-Vuoi
andare al Creatore questa sera?- scherza, guardando le due bottiglie
fra le mie
mani.
-È
un’idea- urlo per farmi sentire.
-E
cos’è
successo di così grave per farti desiderare la morte?- mi
grida lei nell’orecchio.
-Quello
che uccide tutti gli uomini: l’amore- rispondo, certo ormai
che lei mi capisca.
Mi toglie
le bottiglie di mano con un gesto deciso e, senza aspettare una mia
reazione,
mi afferra per un braccio. Mi guida attraverso la barriera umana che ci
separa
dai divanetti e quando riusciamo a raggiungerne uno, ci sediamo
l’uno di fronte
all’altra.
Diana
è
proprio bella, penso guardandola mentre si scosta la frangetta dagli
occhi. Non
è il fascino pericoloso di Lily, ma è qualcosa di
più puro, di più innocente ma
sicuramente non casto. È diversa. Diversa da colei che ha
appena spezzato il
mio cuore con le sue unghie sempre perfettamente smaltate.
-Raccontami-
mi ordina Diana, con un tono a metà fra il perentorio e il
gentile.
E non so
perché, mi ritrovo a svuotare la mia anima con una ragazza
che conosco a
malapena.
ALBUS’POV
Sono
decisamente soddisfatto mentre osservo mia sorella stretta a Malfoy.
Fossi
stato James, probabilmente ora avrei invaso la pista per prendere a
pugni il platinato,
ma io non sono James. Non sono figo, arrogante e presuntuoso come lui.
Non
fraintendete, voglio bene a James, esattamente come ne voglio ancora a
Lily, ma
purtroppo siamo diversi.
Ed
è
proprio perché siamo diversi che io sto per fare una cosa
che il leale e
coraggioso James non avrebbe mai fatto. Batto sulla spalla di
Marìkaa- che
quella sera è davvero carina con un abito azzurro che le ho
regalato io- per
richiamare la sua attenzione:
-Guarda!-
le dico, fingendo uno stupore che in realtà non provo.
Sapevo benissimo che
Lily sarebbe riuscita nel suo intento, sono sempre stato convinto che
mia
sorella fosse destinata a finire fra le braccia di Malfoy.
Marìkaa
segue la direzione del mio sguardo sino ad incontrare le figure
allacciate di
Scorpius e Lily. La vedo sbiancare quando si rende conto che i due si
stanno
baciando e quasi mi dispiace per lei. Se non fosse che in questo modo
posso
consolarla…
Non perdo
tempo e le propongo in tono gentile:
-Se vuoi
possiamo uscire…-
Lei
annuisce senza dirmi niente e da questo capisco quanto stia
soffrendo…un motivo
in più per passarle un braccio intorno alle spalle con fare
rassicurante.
Scorto la
mia damigella fuori dalla discoteca improvvisata e senza che nessuno
dei due
dica qualcosa la scorto in biblioteca. Il bello di questa scuola
è che le
biblioteche sono aperte sempre e soprattutto che non ci sono guardiani
rompipalle a scrutarti come avvoltoi non appena ti avvicini ad un libro.
Ci
sediamo su un morbido divano su cui giacciono alcuni libri abbandonati
ed istintivamente
attiro Marìkaa a me, affinché possa poggiare la
testa sulla mia spalla.
Dopo
alcuni secondi sento la camicia bagnarsi di lacrime ed a quel punto
sono
davvero dispiaciuto. D’accordo, volevo che Marìkaa
si dimenticasse di Scorpius
–che non l’avrebbe decisamente meritata- ma non
pensavo che lei avrebbe
sofferto così tanto.
-Marìkaa…non
piangere, ti prego- cerco di consolarla, asciugandole una guancia con
la mano.
Lei tira
su con il naso in un modo che mi fa tenerezza e dopo aver preso un paio
di bei
respiri mi dice:
-Tutti voi mi avevate detto che fra Lily e Scorpius c’era
qualcosa…lo so
questo. Ma non so perché…ho continuato a sperare
che il suo interesse per me
fosse sincero. Come sono stata stupida a credere di poter battere la
perfetta
Lily Potter…-
Questo
non posso sopportarlo. Non voglio che lei si senta inferiore a
Lily…lei è cento
volte meglio di mia sorella! Come può solo pensare di essere
da meno? È così
dolce, gentile, disponibile, simpatica…bella.
-Marìkaa!
Non devi paragonarti a mia sorella…- cerco di dirle, ma lei
mi interrompe con
una risata amara che non le ho mai sentito:
-Vedi? Lo
pensi anche tu! Anche tu credi che lei sia insuperabile…-
Accidenti,
ha frainteso quello che intendevo dire! Mi do dell’imbecille
mentre cerco di
rimediare:
-Ma cosa
stai dicendo? Tu sei migliore di lei, non lo capisci? Mia sorella
è una stronza
menefreghista che calpesta la gente per ottenere ciò che
vuole, usa il suo
fascino per ammaliare chiunque, è un’egocentrica
inguaribile convinta che il
modo giri intorno a lei…come puoi invidiare una persona del
genere, tu che sei
così…così…- mi mancano le
parole, perché ora che ne ho la possibilità mi
manca
il coraggio per dirle ciò che provo per lei.
E a
giudicare dalle sue parole ho fatto bene a tacere, perché
Marìkaa ribatte:
-Ma lei
ha Scorpius. Se è davvero questo mostro, perché
lui vuole Lily?-
Non le
rispondo. Non so cosa risponderle. Oppure sì, potrei dirle
che Scorpius può
stare solo con Lily perché sono uguali. Ma lei non mi
crederebbe, continuerebbe
a considerare Malfoy l’essere più perfetto sulla
terra.
Mi rendo
conto che per conquistarla non basta asciugare le lacrime che lei versa
per
quell’emerito bastardo.
DEREK’S
POV
Osservo
mia sorella buttare giù l’ennesimo bicchierino di
vodka mentre balla sfrenata
con Cassiopea. Non so neanche quando e dove mia sorella abbia bevuto il
suo
primo alcolico. Non so se ha mai baciato qualcuno, se si è
mai innamorata, se è
ancora vergine…non so più nulla di Glorya e
questo pensiero mi spinge a
chiudere gli occhi, sofferente.
Non
riesco ancora a credere che io e la deliziosa bambina dagli occhi da
cerbiatta
ci siamo allontanati così tanto. Eravamo così
uniti, così intimamente legati…ed
ora siamo due estranei.
-Stai
pensando a lei, vero?-
La musica
è davvero alta, ma io e Rose siamo distanti dalle casse e
per questo non ho
difficoltà a sentire le sue parole.
La guardo
a lungo prima di risponderle.
Rose
Weasley è sbocciata in una meravigliosa farfalla, dopo i
primi quattro anni di
scuola passati in un bozzolo. I suoi capelli non sono più
pel di carota e
cespugliosi, ma tinti di una tonalità mogano e perfettamente
ordinati. Ha perso
quei cinque chili che guastavano la sua figura ora per me perfetta ed
ha
imparato come fare shopping…tant’è che
ora indossa uno stretto tubino dallo
scollo quadrato che richiama il color cioccolato dei suoi occhi.
Ricordo
ancora come ci siamo avvicinati, io e
Poco
prima della fine del sesto anno ero a studiare in biblioteca e per la
precisione mi stavo dannando su un teorema di Trasfigurazione
particolarmente
ostile. Era notte tarda e stavo cercando di finire il mio saggio e
probabilmente mi sono addormentato.
A
svegliarmi è stata proprio lei, che come me era rimasta a
studiare fino a tardi
e doveva avermi visto poggiare la testa sul tavolo con fare disperato.
Mi
toccò
su una spalla con gentilezza, facendomi notare che mi ero appisolato e
non
appena fui in grado di connettere mi chiese se mi serviva una mano. La
cosa mi
stupì: Rose Weasley aveva fama di essere
un’insopportabile So-Tutto-Io che pur
di non farti copiare i suoi compiti ti taglierebbe le mani con un
incantesimo
permanente. E quella Rose Weasley invece passò il resto
della notte a cercare
di aiutarmi con i compiti di Trasfigurazione. Anche se ero una Serpe.
Anche se ero
uno Zabini. Anche se non ci eravamo mai calcolati neanche di striscio
in sei
anni di scuola.
Non seppi
mai perché lo fece, ma fu così che nacque quella
che io consideravo
un’amicizia. Passammo tutta l’estate a scriverci ed
una volta ci incontrammo a
Diagon Alley per comprare insieme il materiale scolastico. Ricordo quel
pomeriggio come uno dei più belli della mia vita, anche se
avevamo
semplicemente acquistato dei libri e mangiato un banale gelato insieme.
Torno a
rivolgere la mia attenzione alla Rose di adesso, che sta ancora
aspettando una
risposta alla mia domanda. Ha capito che stavo pensando a Glorya,
perché stiamo
imparando a conoscerci molto bene…anche se non nel modo che
vorrei io. Già,
perché io Derek Zabini, perfetto Slytherin Purosangue,
nonché bello e dannato,
mi sto innamorando perdutamente di Rose Weasley,
-Hai
indovinato- le rispondo con un mezzo sorriso nostalgico.
Rose mi
sorride a sua volta e quel sorriso spazza via ogni pensiero triste,
anche se
sto ancora guardando mia sorella che ora cerca di far capire ad uno del
Saint
Patrick che con lei non c’è storia.
-Perché
non cerchi di riavvicinarti a lei? Vedo la sofferenza nei tuoi occhi
ogni volta
che la guardi…- mi suggerisce Rose, sinceramente preoccupata
per me. Il suo
tono ansioso mi scalda il cuore. Nessuno, a parte Edward e Scorpius, si
è mai preoccupato per
me. Tanto meno una
ragazza.
-Non so
Rose…Glorya è una ragazza molto difficile. Ma
adesso basta con i pensieri
tristi…ti va di ballare?- le chiedo e vedo che abbassa lo
sguardo con fare
imbarazzato.
-Ecco
io…non sono granché come ballerina- confessa,
fissando intensamente la punta
delle sue scarpe.
Istintivamente
le prendo una mano e stringendola fra le mie le dico:
-Non
preoccuparti, sono un perfetto imbranato anch’io!-
Lei ride
di gusto e la sua risata è così contagiosa che
rido anch’io. Senza più nessuna
preoccupazione io e la mia Grifondoro ci buttiamo in pista a divertirci
incuranti del mondo.
CASSIOPEA’S
POV
Ballo da
sola, dato che Glorya sta cercando in tutti i modi di scrollarsi di
dosso un
tizio che non ha capito l’antifona e Sebastian ha lasciato la
festa perché si
sentiva poco bene.
Ho
intravisto Lily ballare con quello che mi sembrava mio fratello, ma non
ne sono
molto sicura perché io e Glorya ci siamo fatte fuori una
bottiglia di vodka in
due.
Mi sto
divertendo, a ballare come una matta senza freni, conscia di attirare
lo
sguardo di molti ragazzi grazie ai miei capelli biondi che si muovono
di qua e
di la, ai miei occhi verdemare che molti scambiano per innocenti e al
fisico
esile che ho ereditato da mia madre.
Mi
dispiace che Sebastian sia andato via…magari fra noi sarebbe
potuto succedere
qualcosa, chissà.
Proprio
perché so che Sebastian ha lasciato la festa, mi irrigidisco
stupita quando
sento due mani cingermi i fianchi da dietro.
Mi volto,
senza che lo sconosciuto molli la presa sulla mia vita, e nonostante
l’alcool
riconosco nel mio attentatore Shane Burke.
Poso le
mie mani sulle sue con l’intento di liberarmi dalla stretta,
ma lui fraintende
il gesto e mi si avvicina ancora di più.
Mi guarda
con gli occhi pieni di desiderio e non posso fare a meno di ripensare
alle
ultime parole che ci siamo scambiati. Sembrava davvero pentito di aver
baciato
quella sgualdrina, così dispiaciuto di avermi
ferito…ma io sono una Malfoy e
non dimentico. E soprattutto non perdono.
-Lasciami!-
urlo per farmi sentire da lui, che per tutta risposta mi stringe di
più.
Allora
gli pesto con violenza un piede con il mio tacco dodici, ma lui
stoicamente
resiste al dolore e non mi molla.
Non ho la
bacchetta con me e così sto per fracassargli i gioielli di
famiglia con una
ginocchiata quando improvvisamente lui si china su di me e mi bacia.
Serro
rigidamente le labbra, non voglio che il mio primo bacio avvenga
così, mentre
sono mezza ubriaca, e soprattutto non voglio donarlo a lui.
Shane
però insiste, cercando di schiudermi la bocca con la lingua,
e a quel punto non
mi resta altro che mordergliela. Lui si stacca di colpo, con una
smorfia di dolore
sul viso, ed io colgo l’occasione per sfuggirgli. Ho paura
che mi riacciuffi e
così, pestando piedi e spintonando, cerco di allontanarmi il
più possibile da
lui.
Mi faccio
largo fra la gente sino a raggiungere il bancone del bar, dove mi
appoggio e chiedo
al barista dell’altra vodka.
Mando
giù
veloce due bicchierini e l’energia torna a scorrermi nelle
vene insieme
all’alcol.
Cerco con
lo sguardo Glorya, ma di lei non sembra esserci nessuna traccia per un
attimo
mi spavento. Che il tizio stia cercando con la forza di farle fare
qualcosa?
Mi
rassicuro dicendomi che anche Glorya, come me, è
perfettamente in grado di
difendersi, bacchetta o non bacchetta.
Poso sul
bancone il terzo bicchierino, mi sciolgo i capelli dallo chignon e
torno in
pista a divertirmi, anche se sento che c’è
qualcosa che non va.
Non so
che la mia inquietudine ha nome Shane Burke.
LILY’S
POV
Sono
decisamente ubriaca.
Scorpius
ha rubato al barista un’intera cassa di tequila e
l’abbiamo portata in camera
mia, anche se a dire il vero lo sforzo più grande
l’ha fatto lui, dato che io
con questi trampoli non sarei in grado di trasportare neanche una piuma.
Abbiamo
iniziato a giocare a che beveva più bicchierini nel minor
tempo possibile e
adesso lui sta ridendo come uno scemo perché io sono caduta
nel tentativo di
fare cento saltelli con i tacchi come punizione per aver smesso di bere
prima
di lui.
Resto per
terra, scossa da stupide risate a mia volta e non ho alcuna intenzione
di
alzarmi…si sta così bene qui per terra!
-Ehi
Lils! Alzati!- mi ordina lui chiamandomi con il nomignolo che odio di
più.
-No!-
ribatto con un risolino.
-E invece
sì! Abbiamo ancora…uhm…quattro
bottiglie!- insiste Scorpius e si alza dal letto
per venire a prendermi. Peccato che sia appena inciampato in una delle
mie decolté
che ho scalciato via una volta piombata a terra.
Cade
accanto a me e io prendo a fargli il solletico ovunque con dita
leggere.
Leggere come me, che mi sento così piacevolmente vuota e
così artificialmente
felice. Non sono
-Aaaah!
Basta! Piantala!!!- cerca di dire lui fra una risata e
l’altra ma io continuo
imperterrita con la mia tortura.
Scorpius
a quel punto decide di usare la bruta forza e mi blocca le braccia con
un gesto
repentino.
Sono
stesa sopra di lui e non so come mai abbiamo smesso di ridere e la
testa mi
gira di meno.
Mi guarda
negli occhi e io sento dentro di me qualcosa bruciare che non
è alcol.
Gli
restituisco lo sguardo con una serietà che
un’ubriaca non dovrebbe avere e mi
sento irrimediabilmente attratta da quelle labbra…e
perché resistere? Sono
giovane, bella, brilla…e ho sotto di me il ragazzo
più bello che io abbia mai
visto. Chi se ne frega che io sia Lily Potter, chi se ne frega che lui
sia
Scorpius Malfoy, chi se ne frega che ci odiamo e sopratutto chi se ne
frega del
mondo!
Lo bacio.
E lo bacio ancora…ed ancora…e sento le sue mani
che vagano impazienti sulla mia
schiena, fra i miei capelli sciolti, lungo i miei fianchi. Avverto la
pelle
tesa degli addominali e mi rendo conto che è senza camicia.
Ma quando se l’è
tolta? mi chiedo. Ma me ne frego anche di questo e smetto di baciarlo
sulle
labbra per iniziare a tracciare una scia di baci lungo il suo petto.
Lui
rabbrividisce e noto che chiude gli occhi. Faccio su e giù
con le labbra su
quel torace muscoloso e candido e a quel punto qualcosa si risveglia ai
piani
bassi.
Torno a
baciarlo sulle labbra, sempre più coinvolta e lui sta per
abbassare il bordo
del mio vestito quando sento un rumore in corridoio.
Mi stacco
allarmata ed anche lui si mette in ascolto. Sentiamo dei passi che si
allontanano, ma ormai l’attimo è passato. Ci
guardiamo ancora negli occhi e poi
lui chiede:
-Quanta
tequila reggi prima di andare in coma etilico?-
-Non lo
so…ma possiamo sempre scoprirlo. Passami la bottiglia!-
Ebbene
sì.
È
successo quello che aspettavo di
scrivere da trenta capitoli…non so cosa ne pensiate voi, ma
a me è piaciuto
scrivere queste “scene” e ho cercato di dare il
meglio di me.
Non so cosa
pensate neanche di
questa nuova –per me s’intende- tecnica di
scrittura, ovvero la stessa scena
descritta da diversi punti di vista, tutti in prima persona.
Dal prossimo
capitolo ovviamente
tornerò alla mia amata terza persona, ma per una volta ho
voluto cementarmi
nella prima persona…magari sono uno schifo a narrare in
questo modo, ma bisogna
provare di tutto no? Ah, se vi interessa, per questo particolare
capitolo ho
avuto due canzoni “ispiratrici”…se vi va
di ascoltarle sono Tik Tok di Kesha
per il primo POV di Lily e All the right moves di One Republic per il
POV di
Scorpius (magari poi non ve ne frega nulla…)
A parte
questo, non dico nulla sul
capitolo, lascio a voi i commenti (sempre che ce ne siano, ed io lo
spero
vivamente) e passo a ringraziare chi ha aggiunto
questa storia fra le preferite,
le seguite e le ricordate, chi
magari legge senza commentare
(anche se mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, voi lettori di
passaggio) e
rispondo alle recensioni dello scorso capitolo di BeaTheBest,
Kalahary,
Lady Lillithcullen, Ellaella, Maltrerio,
MarauderPad e
Blondie:
Spero ti sia piaciuto il capitolo, grazie mille per la recensione!!
Alla
prossima!
Cosa mi dici, Scorpius ha trattato come una ragazza Lily in questo
capitolo? :
P non posso che sorridere felice e con espressione ebete di fronte alla
tua
meravigliosa recensione, che mi spinge sempre a far
meglio….grazie di cuore,
davvero! Alla prossima spero!