The Kingdom of Caspian: She and He – Looking for Aslan
Mi sollevò da terra, stringendomi forte a
sè. Ogni parte del mio corpo si abbandonava alla presa delle sue braccia.
Sentivo perdere i sensi straziata da un dolore che non aveva ragione di
affliggermi.
“LA REGINA SUSAN E’ FERITA!” Caspian urlò con disperazione. Riuscì a distinguere solo queste
parole,prima di svenire del tutto.
Mi risvegliai alle luci del giorno
seguente. Il rifugio in cui mi trovavo sapeva di granelli di sabbia. Ero ancora
a Landmer, ero viva. Ancora indebolita e fragile cercavo con lo sguardo lui.
Prima ancora di focalizzare, sentì la mia mano accarezzata dalle sue
dita.
“C-Caspian…” gli sussurrai con le mie
sole forze rimaste.”Che cosa mi è successo…” sentì ad un tratto avvolgermi dal suo
respiro, quasi commosso e tremulo.
“Susan, sei salva...credevo di averti
perduta per sempre” felice della sua presenza, la mia preoccupazione gravava
ancora sulla domanda a cui non mi aveva ancora risposto. “ Ti ho trovato a
terra in battaglia. Avevo appena colpito per la prima volta Diana, dopo mesi di
guerra…”
“Io non sono ferita…”
“Lo so…ed è per questo che sono ancora
più preoccupato. Continuavi ad urlare, ma niente ti aveva minimamente
scalfito…non riesco a spiegarmelo. Ma non importa. L’importante è che stai bene
ora.”
“ IO NON STO BENE, CASPIAN! Non sto bene
al pensiero di non sapere il motivo per cui sono qui, non sto bene sapendo che
da un momento all’altro senza un apparente perché, mi ritrovo a terra, priva di
ogni mia forza… Io devo cercare Aslan, devo farlo, prima che sia troppo tardi!”
“ Te l’ho già detto Susan, Aslan non ti
vuole qui…”
“ ebbene, voglio che mi spieghi perché!”
mi alzo raccogliendo tutte le energie che avevo riacquistato lentamente. Tentai
di evitare lo sguardo di Caspian ma potevo immaginare la sua perplessità.
“ Che stai facendo?”
“ Te l’ho detto, vado a cercarlo…” mi si
avvicina con fare quasi fraterno e protettivo.
“ Non puoi andare. Ti prego, cerca di
ragionare, è troppo pericoloso nelle tue condizioni…”
“ ora sto meglio lo hai detto anche tu!”
provo ad allontanarmi da lui, ma mi afferra di scatto per un braccio. Lo guardo
attonita e impassibile.
“ SUSAN!NON TI BASTA SAPERE DI ESSERE
TORNATA!NON TI BASTA SAPERE DI ESSERE CON ME?Narnia è la tua terra, non c’è
altra spiegazione del tuo ritorno” mi bacia con decisione, quasi a volermi
rapire con la sua dolcezza, la sua rassicurante presenza. Rimane sorpreso dalla
mia freddezza.
“ Mi dispiace Caspian, ma non puoi essere
solo tu il motivo del mio ritorno e men che meno Narnia…” sapevo di averlo
ferito, ma in quel momento il mio desiderio di scoprire la verità era più forte
di ogni altra cosa, di ogni altro sentimento, e questo mi spaventava.
“ E così, non significherei niente per
te?” le sue parole deluse ed amare mi fecero per un attimo rabbrividire. Perché
lo stavo respingendo? Perché gli stavo facendo del male? Non era da me. Lo
evito ancora, voltando lo sguardo. “GUARDAMI!” mi voltò repentinamente quasi con violenza. Non sferrai parola. Le mie labbra
rimasero sigillate, chiuse, come il mio cuore. Il silenzio accumulò ancora più tensione tra noi. I nostri sguardi si colpivano a vicenda.
Ma era il suo a farmi più male. “ Forse è proprio vero. Narnia è cambiata e tu
con lei. Ma non mi interessa. Io ti amo, e non permetterò che tu faccia una sciocchezza del genere da sola! Avrai tutti gli
uomini e le belve di Diana alle calcagna, vuoi forse morire, per una verità che
probabilmente non esiste?!”
“ CASPIAN! Ho già un fratello che si
finge da padre, bè non farlo anche tu…”
“ LO STO FACENDO SOLO PERCHE’ TI AMO!”
“ Allora, non disturbarti a farlo, so
badare a me stessa…” sentivo di compiere la sciocchezza più futile della mia
vita. Ma dentro di me, avevo la certezza che allontanarlo, per un attimo, per
quell’istante insopportabile, forse lo avrebbe protetto.
“ Ricordi, il nostro addio? Forse, doveva
essere tale…” lo vedo fuggire da me, ancora una volta, e come quella primissima
volta, con molta probabilità la causa ero io stessa. Gli corro dietro,
disperata, confusa, incapace di capirmi
“Perdonami, Caspian…qualsiasi cosa accada
ricordati che ti amo…” lo baciai di sfuggita, come di fianco a quell’albero
mesi prima, ma non ottenni come prevedevo alcuna corrispondenza. Non mi guardò neanche. Sentì i suoi passi sparire
gradualmente, fin quando il vuoto non si impadronì della mia mente.
Salì in sella al mio cavallo, alla
ricerca di Aslan. Il vento mi graffiava le guance, le lacrime si facevano
strada sui contorni delle mie labbra. Poteva essere stato il nostro ultimo
incontro, ed io l’ avevo rovinato crudelmente.
Ecco qui il nuovo capitolo!!!Spero che vi piaccia vi prego commentate grazie e alla prossima!!!!