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Autore: Elisir86    30/08/2005    0 recensioni
E tutto si blocca quando scatti una fotografia.Il tempo. Il sorriso di una bella ragazza. Il ghigno di un bullo. L’amicizia di tre persone. L’amore di altre. La tristezza di aver perso qualcuno. Il respiro. Tutto si ferma. E questo anche per loro. Per dei maghi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei scusarmi per l'enorme ritardo, e spero che sto capitolo vi piaccia! Un bacio a tutti!!!

 

 

 

 

 

 

 

Il prescelto dei Monaci

 

Neville stava fermo ad osservare le fronde degli alberi dalla finestra della sala. Sua nonna stava comodamente seduta sulla poltrona.

“Mi spiace...” riuscì a mormorare suo zio che stava osservando il ritratto di Frank, era da tanto che non vedeva suo fratello, da anni...troppi...non era mai andato a trovarlo nemmeno all’ospedale, e ora, ora che sentiva che il suo posto era finito chiedeva perdono al fratello...e a Neville.

“Non importa.” L’anziana donna sorseggiò ancora un po’ di te. Aveva cacciato suo figlio da quando lui aveva lasciato gli studi, ed ora se lo trovava lì a dirgli che il suo piccolo e imbranato nipotino aveva la Rose.

Chi arriverà?

Un puff fece girare spaventato Neville.

Era giunta l’ora di dire tutta la verità.

Ma a chi sarebbe giunto fin lì a chiedere spiegazioni?

E quando vide il viso pallido della ragazza si sentì morire.

“Luna...” bisbigliò.

***

Stavano camminando da ore in quel parco, ma nessuno aveva fiatato, infine Neville sospirò. “Luna, ci sono alcune cose che ignorate sul mondo dei maghi.”

La ragazza alzò gli occhi confusa sull’amico, strinse con forza il labbro inferiore, “Parli dei monaci?” chiese cercando di non far tremare la voce e Paciock annuì.

“Nati dal sangue di un demone e di un arcangelo, protetti da Dio e dal Diavolo, sono gli esseri peggiori che possano esistere su questa terra. Con una forza che va aldilà di quella di ogni umano e mago, con qualcosa nel loro petto che potrebbe far esplodere il mondo. Sono qualcosa che fa paura, ma si dichiarano servitori di Dio.”

Sospirò inchinandosi a raccogliere una margherita magica.

“Ma non è questo il problema, Luna. E il loro amore verso il frammento di dio che dovrebbe far paura alla gente. Quel loro servirsi della bontà, e del loro prescelto. Chi sia, non lo ignoro. Non sono monaco, e non posso saperlo. Ma è l’arma più potente che esista sulla faccia della terra. E loro la useranno per uccidere un infido e strisciante male che sta nascendo tra noi maghi. Per distruggere Voldemort. Perché lui non può esistere, non può prendere il posto del Diavolo.”

Luna spalancò gli occhi stringendosi nel capotto bianco.

“Non capisco. Loro amano Dio, se no perché Silente li avrebbe lasciati entrare a Hogwarts?”

“Perché chiedi? Semplicemente perché il mondo è in pericolo. Semplicemente perché qualcuno aveva rubato il frammento di Dio...Perché il prescelto era lì.”

Erano giunti in prossimità del lago, e il tramonto lo stava colorando di un bel rosso.

Lovegood guardò la superficie in silenzio, quel rosso era così simile ai capelli di Ginivra, e a quelli dei suoi fratelli. “Ronald...” sussurrò stringendosi le mani al petto.

“Ronald cosa?” e Luna iniziò a piangere, “Ron...il prescelto è Ron...”

Neville la strinse a se, lasciando cadere la margherita nella gelida acqua, la vide galleggiare tra le piccole onde.

“C’è però un’altra cosa che non sai. Una cosa che potrebbe tremendamente spaventosa.” Mormorò accarezzando lentamente i capelli biondi della ragazza, “C’è il tempo.”

Luna tirò su col naso, e allontanandosi leggermente dal petto del giovane lo guardò senza capire, “Il tempo?” ripeté corrugando la fronte.

“Si, il tempo è poco. E se i monaci non ritroveranno Ronald allora tutto questo...tutto ciò che di più bello c’è può scomparire...più nulla esisterà.”

Neville scrutò la bionda che lentamente iniziò a capire.

“E anche se non succedesse, non c’è solo Ron come arma temibile, ma tutti noi ne costituiamo una. E probabilmente si sveglieranno anche loro.”

“Vuoi dire che non c’è possibilità?” e Paciock sorrise dolcemente, “Dipende da noi, Luna, dipende come le vogliamo usare...” “Quindi anche R...” la testa del ragazzo si mosse con foga in un no, e Luna capì.

Era così dunque?

Così tremendamente ingiusto il mondo...o forse era solamente sbagliato credere di essere nel giusto?

Ma ora c’era una battaglia da portare avanti.

Una grande battaglia.

 

  
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