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Autore: Elisir86    04/09/2005    0 recensioni
E tutto si blocca quando scatti una fotografia.Il tempo. Il sorriso di una bella ragazza. Il ghigno di un bullo. L’amicizia di tre persone. L’amore di altre. La tristezza di aver perso qualcuno. Il respiro. Tutto si ferma. E questo anche per loro. Per dei maghi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dolorosi Saluti

 

Luna era appena tornata a casa.

Aveva raccontato tutto ai Weasley e a suo padre. Ed ora aspettava seduta su una malridotta poltrona le conclusioni.

Bill beveva tranquillo il the alla cannella, me sembrava riflettere.

“Non ci posso credere...” mormorò Charlie che dondolava pericolosamente su una sedia, “Ronald uno di quelli...Che poi alla fine cosa sono?”

Bill alzò le spalle.

Molly sospirò esausta da quelle rivelazioni.

“Mamma forse è meglio se vai a riposare...” azzardò Frederik ma la donna lo fece azzittire con un cenno della mano.

“E ora?” chiese

Nessuno parlò.

Il temporale aumentò di forza facendo sbattere rumorosamente gli scuri. Facendo aumentare l’angoscia.

Il vento spalanco una finestra, e un’altra ancora.

Arthur andò a chiuderle con calma, e proprio quando giungeva all’ultima l’uomo si spostò spaventato.

Davanti alla finestra stava un uomo incappucciato, un uomo con la tunica.

“E ora ascolterete me.”

La voce rocca come se provenisse dal profondo di una caverna fece sussultare Molly.

“Chi sei?” Bill stringeva con forza la bacchetta.

E come risposta il vento fece scivolare il cappuccio dal capo dell’uomo, mostrando il viso rovinato di Peter Minus.

“L’unica possibilità.”

***

Neville spalancò gli occhi.

Un gufo era appena arrivato nella sala dove c’erano ancora sua nonna e suo zio.

E la pergamena da lui appena letta non dava belle notizie.

Lo chiamavano in una disperata impresa.

Gli chiedevano di combattere.

E a lui andava bene. E lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per Luna.

S’alzò e trascinando i piedi si diresse nella propria stanza.

Non era mai stato coraggioso, ed era sempre rimasto una frana in tutte le materie. Potevano non essere paragonato ai suoi grandi genitori. Ma questa volta no...Non si sarebbe fatto abbattere dalla paura.

Tirò fuori dall’armadio la sua bacchetta magica.

“Neville!” la voce della nonna lo raggiunse dal piano inferiore. “Neville non azzardarti a...” ma un leggero puf le bloccò la voce. Suo nipote se ne era andato.

 

Si era ritrovato in mezzo al camino dei Weasley. Luna lo guardava orgogliosa. Harry ed Hermione annuirono.

“Ci siamo tutti allora...” la voce monotona di Peter lo fece sussultare. “Andiamo, l’Ordine della Fenice ci aspetta.”

Neville uscì dal camino con l’aiuto di Dean Thomas, il fidanzato di Ginny. “Ben arrivato amico! Minus ci aveva detto che tu saresti giunto!” e con una forte pacca sulle spalle l’amico lo lasciò per salire ancora una volta le scale e salutare la sua adorata Ginevra.

Luna s’avvicinò al giovane Paciock che era stato circondato dai suoi vecchi compagni di stanza, con un fugace gesto si portò un ciuffo dietro l’orecchio destro. Lui la guardò e sorrise dolcemente, come a volerle darle un conforto. E come se quel gesto valesse più di qualsiasi parola anche lei sorrise, felice di poter avere accanto una persona tanto importante.

***

Molly li accompagnò alla porta.

Le lacrime che lentamente scendevano lungo le sue grosse guance, e le mani che tremavano.

Abbracciava tutti quanti, conoscenti o no, non le importava, erano pur sempre persone che andavano a morire per un mondo migliore.

E quando giunse il momento di salutare la sua famiglia iniziò a singhiozzare disperatamente. Abbracciandoli con disperazione e raccomandando a ognuno di loro di ritornare e di non fare troppe pazzie.

Anche Ginevra piangeva osservando dalla finestra tutti i ragazzi, e quando i fratelli si girarono a salutarle il cuore le si fermò. Dean alzò la mano mandandole un bacio, schiudendo le labbra in un “Ci vediamo fra qualche ora!” facendola sorridere fra le lacrime.

Luna in quel momento abbracciava con grande affetto e premura il padre, che da canto suo stringeva con forza la piccola e l’assicurava che sarebbe tornato. Quando fu il turno di Neville di salutarla lei gli sciolse la cravatta, “Non serve in battaglia...” mormorò abbracciandolo, “Ti prego abbi cura di te...”

E finito tutto ciò gli uomini ed Hermione erano scomparsi dalla loro vista.

Luna e Molly salirono le scale fino a raggiungere la stanza di Ginny, e senza dirsi niente guardavano fuori dalla finestra.

Ormai non c’era più scampo.

Qualcuno sarebbe morto.

Chi delle tre schiere non si sapeva.

Ma si sperava...Si sperava che morisse il male.

  
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