< Hermione cara, sei pronta?
> Il re Guglielmo bussò alla porta della stanza della figlia < Harry e la
regina Nimphadora ci staranno aspettando… > Disse
piano piano.
< Che
aspettino! > Imprecò la ragazza nella sua camera.
< Hermione, non fare così…
Ormai sei una bella ragazza di vent’anni e, per di più, sei
figlia di un re! Quindi è d’obbligo sposarsi
con un altro reale… >
< Io sposerò solo l’uomo che
amo! Non un immaturo come Harry! >
Il re sospirò. Sua figlia certe
volte era davvero intrattabile.
< Dagli una
possibilità cara… >
Nella sua stanza la ragazza parve
sbattere un pugno sul suo comò.
< Una possibilità?! > Imprecò < E’ da diciannove anni che gli dò una possibilità, ma lui non vuole cambiare! >
Il re provava un peso al cuore
nel sentire la figlia così triste e sconsolata, e dopo venti, lunghi anni, capì
che aveva commesso uno sbaglio nell’obbligare sua figlia a sposare un principe
che odiava.
< Mi dispiace cara… > Sospirò < Sono stato egoista… Ho pensato prima a me che
alla persona che amo di più: mia figlia, il mio unico, vero, tesoro. Mi
dispiace Hermione… >
La porta si spalancò: una ragazza
slanciata, con lunghi e morbidi ricci castani, vestita splendidamente per
l’occasione, strinse il padre in un abbraccio.
< Sapevo che ti saresti
ricreduto, padre > Disse sorridendo < Sei troppo buono
con tutti… >
Il re sentì che un peso nel suo
cuore stava sparendo, ma ben presto fu sostituito da un altro.
< Cara > Cominciò,
guardando affettuosamente la figlia < Ti chiedo un ultimo favore: vieni a
solo vedere
Harry, e se tu proverai per lui le stesse emozioni che hai sempre provato,
allora ti prometto che non lo rivedrai mai più… > Propose il re.
Hermione sorrise.
< Sarà inutile padre, ma accetto la tua proposta solo perché ti voglio bene, e sapevo
quanto speravi in questo matrimonio… >
Intanto, nel castello della
regina Nimphadora, Harry e Ron si stavano preparando per la grande
occasione.
< Non posso e non voglio
farlo, Ron > Disse infine Harry, rompendo il lugubre silenzio che li
circondava.
Ron si allacciò il mantello molto
stretto, sintomo di nervosismo.
< Non puoi
opporti alle decisioni di tua madre Harry… > Affermò l’amico.
< Lei non ha ancora capito che
presto sarò il futuro re e che sono sempre stato in grado di prendere le mie
decisioni da solo. Hermione non fa per me, c’è molto
di meglio! > Esclamò interdetto.
< Come carattere sicuramente
> Acconsentì l’amico < Ma devi ammettere che
l’ultima estate sembrava un fiore appena sbocciato… >
Harry scosse la testa. Era inutile parlare con Ron, rimaneva sempre impiantato
sulle sue idee. Non che fosse un male, ma certe volte era
irritante.
< Hai visto come ha addobbato
la Sala delle Cerimonie tua madre? > Chiese Ron, cercando di cambiare
discorso.
Il ragazzo scosse la testa. Non
lo sapeva e non voleva saperlo. Sua madre aveva fin
troppo gusto per queste cose e lui non voleva essere messo in ridicolo.
< Non lo so > Rispose
stizzito Harry < Ma so il stile di mia madre quindi
immagino rose rosse in ogni angolo, candelabri con… Uhm… Diciamo tre candele
per uno… Un ricco banchetto… Ospiti di altri regni a non finire… E… Ah, sì, le
tende cremisi bordate di blu! >
Ron sorrise.
< Hai indovinato quasi tutto,
hai sbagliato solo le tende: sono blu e bordate in cremisi, ma è solo un
piccolo errore! > Disse.
< Harry! > Si sentì bussare alla porta < Hermione è arrivata, scendi
nella Sala con Ronald! > Esclamò la regina, precipitandosi anche lui per le
scale, pronta ad accogliere la sua futura nuora.
Mentre
scendevano Ron poggiò la sua mano sulla spalla di Harry.
< Buona fortuna! > Gli sussurrò,
per poi lasciarlo incontrare con Hermione.
< Non so a cosa possa servire, però grazie > E anche Harry si separò dal
suo amico per andare incontro al suo terribile destino.
Eccola. Hermione era là, che
aspettava composta e paziente, con un leggero velo di tristezza sul volto. Era
bellissima. I suoi lunghi ricci castani le scivolavano
dolcemente lungo le palpebre erano leggermente socchiuse sugli splendidi
occhi nocciola. Vestiva un abito di apparente seta,
bianco in gonna e in vita e verde sulle spalle.
Quando
la vide Harry ebbe una fitta allo stomaco e una al cuore. Quella
allo stomaco perché non credeva che esistesse ragazza più bella e delicata di
lei, e al cuore perché non si rendeva conto del perché l’aveva odiata per tutti
quegli anni. Sorridendo le si avvicino, davanti
all’espressione sorpresa di sua madre.
Anche
Hermione notò nel ragazzo qualche cambiamento. Sembrava avesse un’espressione
più matura con quel caldo e bellissimo sorriso e qualcosa in lui la attirava, ma non era il suo aspetto fisico… Era qualcosa di
più profondo, ma non sapeva ancora di cosa si trattasse.
Quando
Harry le fu davanti, la guardo dolcemente e pieno di speranze. La prese per
mano e la invitò a ballare, per la prima volta, spontaneamente, contento di
poter finalmente toccare quella creatura stupenda e leggiadra.
Hermione si stupì
quando si sentì un braccio alla vita, ma non lo sdegnò e guardò il suo
cavaliere, rendendosi conto che le erano serviti venti anni per innamorarsi di
qualcuno di speciale. Lei le poggiò delicatamente, quasi timorosa di fargli
male, una mano sulla spalla e Remus Lupin, consigliere reale della regina
Nimphadora, nonché direttore dell’orchestra, travolse
i due ragazzi in una musica dolce e melodiosa,
come l’amore che provavano l’uno per l’altra.
Il re e la regina intanto,
guardavano la scena soddisfatti, insieme agli
invitati, arrivati tempestivamente. Quei due ragazzi che ballavano riempirono
l’aria di buoni sentimenti e anche gli altri nobili cominciarono subito a
ballare, come non avevano mia fatto per molti anni.
Quando la musica finì, il ballo
del principe e della principessa si concluse con un
lungo bacio, di quelli veri, di quelli che dimostrano veramente l’amore che si
prova per l’altro. Harry prese per mano la sua dolce metà, ancora un po’
intimidita e pronunciò con enfasi:
< Preparate le nozze! >
Subito ci furono esaltazioni provenienti da ogni parte della stanza, perché
tutti erano aperti a quell’amore così sincero tra i due.
Ma dopo
le parole di Harry, Hermione parve molto turbata e confusa. No, lei era
innamorata del principe, ma un ballo e un bacio non bastavano per lei. Doveva
capire ciò che il suo amato provava veramente per lei.
< Aspettate > Sussurrò
piano la ragazza, sperando di farsi udire solo dal principe,
ma quella parola tanto inaspettata aveva colto tutti di sorpresa.
< Cosa?
> Chiese sorridendo Harry < Sei tutto ciò che ho
sempre desiderato… Sei bellissima! > Esclamò sinceramente.
< Grazie > La ragazza
arrossì lievemente < Ma che altro? > Chiese decisa.
< Che
altro? > Ripeté Harry, non sapendo cosa rispondere.
< E
solo la bellezza che conta, per te? > Hermione gli stava stringendo forte la
mano, sperando nella risposte che tanto avrebbe
desiderato.
La ragazza incontrò lo sguardo
contrariato del padre, mentre la regina Nimphadora incitava Harry:
< Harry… Che altro? >
Diceva sorridente.
Il ragazzo ritornò a guardare la
principessa.
< Ma…
Io…Ehm… Che altro c’è? > Chiese alla fine, balbettando.
Quelle parole spezzarono il cuore
di Hermione. Non voleva crederci nemmeno lei, ma per quanto amasse Harry, non
poteva sposarlo solo per una questione di fisico.
La ragazza scappò
dalla stanza, non riuscendo a trattenere qualche lacrima silenziosa, seguita
dal padre. Harry ora si trovava sotto gli sguardi perplessi e tristi di tutti,
soprattutto di sua madre, che raggiunse il re, e fece cenno ad
Harry di seguirla. Insieme poterono notare che
Hermione ed il re stavano lasciando il castello e fecero appena in tempo per
salutarli.
< Abbiamo tentato Nimphadora,
nessuno potrà dire che non abbiamo tentato > Disse
in tono grave re Guglielmo. Poi si rivolse alla figlia <
Saluta Hermione! > Ammonì duro.
< Addio > Fu la misera
risposta, della ragazza, che non riuscì a reggere lo sguardo del principe.
< Adio???
> Fece il re stizzito.
< Principe Harry > La
ragazza completò la risposta mentre le lacrime le
rigavano il viso.
La regina dette una gomitata a
suo figlio.
< Madre! > Imprecò.
< Harry! > Obbiettò lei.
< Addio principessa… >
Salutò rassegnato.
Lui cercò più volte di incrociare
fiducioso il suo sguardo, ma la ragazza non si voltava e quando lo fece Harry,
offeso nell’orgoglio e nel cuore cercava di non guardarla. Entrambi stavano soffrendo per l’amore che provavano, ed una sola
parola sarebbe bastata per riaggiustare tutto. Una sola
parole di scusa, di perdono. Ma quella parola
non ci fu.
La regina guardava Harry
leggermente adirata.
< Tutti questi anni di
progetti! > Esclamò, mentre entrava nel castello < Andati in fumo! >
Hermione e suo padre si stavano allontanando velocemente dal castello della regina e
quello fu il momento opportuna per parlare:
< Ma
io… > Sospirò il re < Io non riesco proprio a capire! Che cos’altro volevi che dicesse, eh? > Chiese, cercando di rimanere il
più gentile possibile.
Hermione cacciò via una lacrima
che le stava scendendo.
< Ho bisogno di sapere se mi
ama, per quello che sono > Rispose composta. La
carrozza ora si era fermata. Strano, non potevano essere già arrivati? Che cu fosse un ostacolo sulla strada?
Il re uscì dalla carrozza: non
era un ostacolo. Era molto peggio. Voldemort era ritornato, era riconoscibile
anche in lontananza, con il suo solito mantello nero, che si mimetizzava
perfettamente con il colore del cielo in tempesta.
Il mago sorrideva nel guardare il
volto sconvolto e perplesso del sovrano:
< Oggi è il gran giorno caro
Guglielmo > Sussurrò < Tutto ciò che possiedi,
tutto ciò che ami, sarà mio… >
Dopo aver imposto a sua figlia di
rimanere dentro la carrozza, il re si avvicinò al mago, scortato da molte
guardie. Ma non ebbe il tempo di dire niente.
Voldemort si trasformò grazie alle sua arti magiche in
un animale, e distrusse tutto ciò che aveva davanti.
Intanto Harry si trovava nel
salone del castello, intento a parlare con Remus ed a giocare a scacchi con
Ron.
< Che
altro c’è! > Esclamò stizzito il consigliere < Lei dice,
per voi conta solo la bellezza e voi rispondente che altro c’è! >
< Sono stato
uno sciocco lo so… > Ammise Harry, muovendo un pedone sulla
scacchiera.
< Voi dovreste scrivere un
libro! > Continuò Remus < Come offendere una donna in quattro sillabe o
meno… >
< Non sapevo che altro dire…
> Si difese.
Ron intanto sventolava la regina
di marmo della scacchiera:
< Oh, avete perso la vostra
regina, principe… > Disse malizioso.
< Per la seconda volta oggi…
> Sospirò il Harry.
Remus sbuffò.
< Riflettete! > Impose il consigliere < Dovete pur vedere qualcos’altro
in Hermione, oltre alla bellezza! >
Gli occhi di Harry si illuminarono.
< Certo che vedo
qualcos’altro! > Esclamò < Lei è come… Insomma… Praticamente…
E poi… Cioè capite? >
Il consigliere e Ron si rivolsero
uno sguardo ironico.
< Io non so come dirlo… > Continuò < Ma glielo proverò! > Affermò
entusiasta < Le proverò il mio amore! > Poi guardò la scacchiera e
mosse la torre < Scacco matto! > Esclamò!
Tum. Tum. Tum.
Qualcuno bussava ad una porta
secondaria del castello. Harry guardò l’ora tarda. Chi mai poteva essere?
Tum. Tum. Tum.
Il rumore si affievoliva man mano
che continuava ed allora il principe decise di aprire: un uomo gli cadde sui
piedi, più morto che vivo, pieno di graffi e ferite profonde e con un profondo sguardo d’aiuto sul volto. Harry lo riconobbe
subito.
< E’ il capitano delle guardie
del re Guglielmo! > Esclamò, rivolto agli amici.
Il pover uomo, probabilmente in
fin di vita, riuscì a pronunciare poche parole:
< Siamo…
> Sospirò, cercando di resistere alla sofferenza < Siamo stati
attaccati > Poi cercò di mimare qualcosa < Un grande animale… > Il suo
capo si accasciò sulle ginocchia di Remus, piegato su di lui.
Un brivido di terrore percorse la
schiena del principe.
< Hermione! > Sussurrò e
subito si diresse alla scuderia, prese il cavallo più veloce e continuò a
galoppare finchè davanti ai suoi occhi non comparve una tragedia.
Tutti i corpi delle guardie del
re Guglielmo erano sparsi sul selciato e anche la carrozza era rovesciata su sé
stessa. Subito Harry l’aprì, sussurrando il nome della sua amata, ma lì dentro
non trovò nessuno.
< Hermione! > Chiamò con
quanto più fatto aveva in gola. Ma nessuno rispose.
Intravide qualcosa di luminoso per terra. Era la collana con il ciondolo a
forma di cigno. Harry la prese e le mise nella sua tasca. Continuò
a chiamare finchè non sentì leggeri gemiti di dolore. Provenivano da
dietro la carrozza. Infatti lì vi era il povero re
Guglielmo, steso, che cercava invano di rialzarsi. Harry si piegò su di lui.
< Harry! > Sussurrò piano
il re, vedendolo.
< Chi è stato? > Chiese
disperato il principe.
Il re chiamò dentro di sé tutte
le sue forse.
< E’ stato così
all’improvviso! Un grande… Animale… >
< Dov’è
Hermione? >
Il
sovrano poggiò entrambe le mani sulle spalle del ragazzo.
< Ascoltami bene Harry, non è
quello che sembra! Non è quello che sembra! >
Il principe si guardava attorno perplesso.
< Non riesco a capire! >
Ripeté < Dov’è Hermione? >
< Hermione è…
Hermione è… Scomparsa… > Queste furono le sue ultime parole.
< Hermione! > Urlò
disperato il principe, ma nessuno poteva più sentirlo.
SPERO CHE QUESTO
CAPITOLO VI SIA PIACIUTO… DEVO AMMETTERE CHE, SCRIVERE UNA FANFICTION
SULL’INCANTESIMO DEL LAGO, NON E’ FACILE COME SPERAVO, MA NON PREOCCUPATEVI, LA
CONTINUERò, ANCHE SE PROBABILMENTE AGGIORNERò UN CAPITOLO AL
GIORNO, PERCHE’ DI PIU’, NON CREDO DI POTER FARE. OGGI E’
STATA SOLO UN’ECCEZIONE, UN PICCOLO REGALO AI MIEI LETTORI, CHE PASSO
SUBITO A RINGRAZIARE:
->GILLIAN’90: GRAZIE
MILLE PER LA RECENSIONE, E SONO CONTENTO CHE TI
PIACCIA! SPERO DI POTER FARE SEMPRE
MEGLIO.
->WICCA87: E’ ANCHE IL MIO
DI FILM DI ANIMAZIONE PREFERITO XD! BEH,
RIGUARDO ALLA COPPIA… SAI, IO SONO UN FAN
DELLE HARRY/HERMIONE, MA
NON TE NE DISPIACERE, TI PREGO, E, SE VUOI
CONTINUA A LEGGERE E
RECENSIRE!
->BRISEIDE: WOW, NON
CREDEVO DI RICEVERE COSI’ TANTI COMPLIMENTE IL
MIO PRIMO GIORNO DI LAVORO NELL VASTO
MONDO DELLE FANFICTION DI
HARRY POTTER! MI HA FATTO MOLTO PIACERE LA
TUA RECENSIONE, E, COME HO
DETTO PRIMA, MI PIACCIONO MOLTO LE
HARRY/HERMIONE E SONO CONTENTA
CHE ANCHE TU LE APPREZZI UN PO’! BEH, SE MAI TI CIMENTERAI
CON QUESTA
COPPIA, IO SARO’ UNO DEI PRIMI A LEGGERE LA
TUA FANFICTION! CONTINUA A
LEGGERE ED A RECENSIRE!
->DAMA AMBER: ECCOTI
ACCONTENTA CARA (POSSO CHIAMARTI CARA,
VERO? XD), UN ALTRO BEL CAPITOLO PER VOI
LETTORI! EH, L’INCANTESIMO DEL
LAGO PER ME E’ STUPENDO E MENTRE LEGGEVO
UNA FANFCITION CHE
CONTENEVA UNA CANZONE DI
QUESTO CARTONE ANIMATO HO PENSATO:
PERCHE’ NON SCRIVERE UNA FANFICTION
COMPLETA? ED ECCOLA QUA, TUTTA
PER VOI! NON TI PREOCCUAPARE, LA
CONTINUERò VOLENTIERI! CONTINUA A
LEGGERE E RECENSIRE!
->HARAS: GRAZIE MILLE
PER IL TUO MERAVIGLIOSO COMPLIMENTO, MI HA RESO MOLTO EHM… ATTIVO! INFATTI ECCOTI ACCONTENTA CON UN CAPITOLO PIU’ LUNGO DEL
PRECEDENTE E SPERO DI RIUSCIRE A MANTENERE QUESTA LUNGHEZZA! CONTINUA A LEGGERE
ED A RECENSIRE!
BENE, SPERO DI
AVER RINGRAZIATO TUTTI (ME MISERO SE HO SALTATO QUALCUNO XD! )
E VOLEVO APRIRE LE SCOMESSO SU CHI SECONDO VOI, INTERPRETERà GLI AMICI
DEL LAGO, ALIAS LA TARTARUGA FRECCIA, L’UCCELLINO PUFFIN E LA MIA PREFERITA: LA
RANA JEAN BOB (HO ACCERTATO, SI SCRIVE PROPRIO COSI’!). ALLORA, VIA ALLE
SCOMMESSE, NATURLAMENTE I PERSONAGGI CHE LI INTERPRETERANNO LI HO
GIA’ SCELTI, MA VOLGIO SAPERE COSA PENSANO I MIEI LETTORI! ALLA PROSSIMA!