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Autore: Zacarias    30/08/2005    4 recensioni
Avviso subito che per scrivere questa storia mi sono ispirato al film di animazione della Sony Pictures "L'incantesimo del lago" Spero che vi piaccia! Leggere e rencensire numerosi!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco, Malfoy, George, e, Fred, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger, Remus, Lupin, Ron, Weasley, Tom, Riddle/Voldermort, Nimphadora, Tonks | Coppie: Harry/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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< Hermione cara, sei pronta

< Hermione cara, sei pronta? > Il re Guglielmo bussò alla porta della stanza della figlia < Harry e la regina Nimphadora ci staranno aspettando… > Disse piano piano.

< Che aspettino! > Imprecò la ragazza nella sua camera.

< Hermione, non fare così… Ormai sei una bella ragazza di vent’anni e, per di più, sei figlia di un re! Quindi è d’obbligo sposarsi con un altro reale… >

< Io sposerò solo l’uomo che amo! Non un immaturo come Harry! >

Il re sospirò. Sua figlia certe volte era davvero intrattabile.

< Dagli una possibilità cara… >

Nella sua stanza la ragazza parve sbattere un pugno sul suo comò.

< Una possibilità?! > Imprecò < E’ da diciannove anni che gli dò una possibilità, ma lui non vuole cambiare! >

Il re provava un peso al cuore nel sentire la figlia così triste e sconsolata, e dopo venti, lunghi anni, capì che aveva commesso uno sbaglio nell’obbligare sua figlia a sposare un principe che odiava.

< Mi dispiace cara… > Sospirò < Sono stato egoista… Ho pensato prima a me che alla persona che amo di più: mia figlia, il mio unico, vero, tesoro. Mi dispiace Hermione… >

La porta si spalancò: una ragazza slanciata, con lunghi e morbidi ricci castani, vestita splendidamente per l’occasione, strinse il padre in un abbraccio.

< Sapevo che ti saresti ricreduto, padre > Disse sorridendo < Sei troppo buono con tutti… >

Il re sentì che un peso nel suo cuore stava sparendo, ma ben presto fu sostituito da un altro.

< Cara > Cominciò, guardando affettuosamente la figlia < Ti chiedo un ultimo favore: vieni a solo  vedere Harry, e se tu proverai per lui le stesse emozioni che hai sempre provato, allora ti prometto che non lo rivedrai mai più… > Propose il re.

Hermione sorrise.

< Sarà inutile padre, ma accetto la tua proposta solo perché ti voglio bene, e sapevo quanto speravi in questo matrimonio… >

Intanto, nel castello della regina Nimphadora, Harry e Ron si stavano preparando per la grande occasione.

< Non posso e non voglio farlo, Ron > Disse infine Harry, rompendo il lugubre silenzio che li circondava.

Ron si allacciò il mantello molto stretto, sintomo di nervosismo.

< Non puoi opporti alle decisioni di tua madre Harry… > Affermò l’amico.

< Lei non ha ancora capito che presto sarò il futuro re e che sono sempre stato in grado di prendere le mie decisioni da solo. Hermione non fa per me, c’è molto di meglio! > Esclamò interdetto.

< Come carattere sicuramente > Acconsentì l’amico < Ma devi ammettere che l’ultima estate sembrava un fiore appena sbocciato… >

Harry scosse la testa. Era inutile parlare con Ron, rimaneva sempre impiantato sulle sue idee. Non che fosse un male, ma certe volte era irritante.

< Hai visto come ha addobbato la Sala delle Cerimonie tua madre? > Chiese Ron, cercando di cambiare discorso.

Il ragazzo scosse la testa. Non lo sapeva e non voleva saperlo. Sua madre aveva fin troppo gusto per queste cose e lui non voleva essere messo in ridicolo.

< Non lo so > Rispose stizzito Harry < Ma so il stile di mia madre quindi immagino rose rosse in ogni angolo, candelabri con… Uhm… Diciamo tre candele per uno… Un ricco banchetto… Ospiti di altri regni a non finire… E… Ah, sì, le tende cremisi bordate di blu! >

Ron sorrise.

< Hai indovinato quasi tutto, hai sbagliato solo le tende: sono blu e bordate in cremisi, ma è solo un piccolo errore! > Disse.

< Harry! > Si sentì bussare alla porta < Hermione è arrivata, scendi nella Sala con Ronald! > Esclamò la regina, precipitandosi anche lui per le scale, pronta ad accogliere la sua futura nuora.

Mentre scendevano Ron poggiò la sua mano sulla spalla di Harry.

< Buona fortuna! > Gli sussurrò, per poi lasciarlo incontrare con Hermione.

< Non so a cosa possa servire, però grazie > E anche Harry si separò dal suo amico per andare incontro al suo terribile destino.

Eccola. Hermione era là, che aspettava composta e paziente, con un leggero velo di tristezza sul volto. Era bellissima. I suoi lunghi ricci castani le scivolavano dolcemente lungo le palpebre erano leggermente socchiuse sugli splendidi occhi nocciola. Vestiva un abito di apparente seta, bianco in gonna e in vita e verde sulle spalle.

Quando la vide Harry ebbe una fitta allo stomaco e una al cuore. Quella allo stomaco perché non credeva che esistesse ragazza più bella e delicata di lei, e al cuore perché non si rendeva conto del perché l’aveva odiata per tutti quegli anni. Sorridendo le si avvicino, davanti all’espressione sorpresa di sua madre.

Anche Hermione notò nel ragazzo qualche cambiamento. Sembrava avesse un’espressione più matura con quel caldo e bellissimo sorriso e qualcosa in lui la attirava, ma non era il suo aspetto fisico… Era qualcosa di più profondo, ma non sapeva ancora di cosa si trattasse.

Quando Harry le fu davanti, la guardo dolcemente e pieno di speranze. La prese per mano e la invitò a ballare, per la prima volta, spontaneamente, contento di poter finalmente toccare quella creatura stupenda e leggiadra.

Hermione si stupì quando si sentì un braccio alla vita, ma non lo sdegnò e guardò il suo cavaliere, rendendosi conto che le erano serviti venti anni per innamorarsi di qualcuno di speciale. Lei le poggiò delicatamente, quasi timorosa di fargli male, una mano sulla spalla e Remus Lupin, consigliere reale della regina Nimphadora, nonché direttore dell’orchestra, travolse i due ragazzi in una musica dolce e melodiosa,  come l’amore che provavano l’uno per l’altra.

Il re e la regina intanto, guardavano la scena soddisfatti, insieme agli invitati, arrivati tempestivamente. Quei due ragazzi che ballavano riempirono l’aria di buoni sentimenti e anche gli altri nobili cominciarono subito a ballare, come non avevano mia fatto per molti anni.

Quando la musica finì, il ballo del principe e della principessa si concluse con un lungo bacio, di quelli veri, di quelli che dimostrano veramente l’amore che si prova per l’altro. Harry prese per mano la sua dolce metà, ancora un po’ intimidita e pronunciò con enfasi:

< Preparate le nozze! > Subito ci furono esaltazioni provenienti da ogni parte della stanza, perché tutti erano aperti a quell’amore così sincero tra i due.

Ma dopo le parole di Harry, Hermione parve molto turbata e confusa. No, lei era innamorata del principe, ma un ballo e un bacio non bastavano per lei. Doveva capire ciò che il suo amato provava veramente per lei.

< Aspettate > Sussurrò piano la ragazza, sperando di farsi udire solo dal principe, ma quella parola tanto inaspettata aveva colto tutti di sorpresa.

< Cosa? > Chiese sorridendo Harry < Sei tutto ciò che ho sempre desiderato… Sei bellissima! > Esclamò sinceramente.

< Grazie > La ragazza arrossì lievemente < Ma che altro? > Chiese decisa.

< Che altro? > Ripeté Harry, non sapendo cosa rispondere.

< E solo la bellezza che conta, per te? > Hermione gli stava stringendo forte la mano, sperando nella risposte che tanto avrebbe desiderato.

La ragazza incontrò lo sguardo contrariato del padre, mentre la regina Nimphadora incitava Harry:

< Harry… Che altro? > Diceva sorridente.

Il ragazzo ritornò a guardare la principessa.

< Ma… Io…Ehm… Che altro c’è? > Chiese alla fine, balbettando.

Quelle parole spezzarono il cuore di Hermione. Non voleva crederci nemmeno lei, ma per quanto amasse Harry, non poteva sposarlo solo per una questione di fisico.

La ragazza scappò dalla stanza, non riuscendo a trattenere qualche lacrima silenziosa, seguita dal padre. Harry ora si trovava sotto gli sguardi perplessi e tristi di tutti, soprattutto di sua madre, che raggiunse il re, e fece cenno ad Harry di seguirla. Insieme poterono notare che Hermione ed il re stavano lasciando il castello e fecero appena in tempo per salutarli.

< Abbiamo tentato Nimphadora, nessuno potrà dire che non abbiamo tentato > Disse in tono grave re Guglielmo. Poi si rivolse alla figlia < Saluta Hermione! > Ammonì duro.

< Addio > Fu la misera risposta, della ragazza, che non riuscì a reggere lo sguardo del principe.

< Adio??? > Fece il re stizzito.

< Principe Harry > La ragazza completò la risposta mentre le lacrime le rigavano il viso.

La regina dette una gomitata a suo figlio.

< Madre! > Imprecò.

< Harry! > Obbiettò lei.

< Addio principessa… > Salutò rassegnato.

Lui cercò più volte di incrociare fiducioso il suo sguardo, ma la ragazza non si voltava e quando lo fece Harry, offeso nell’orgoglio e nel cuore cercava di non guardarla. Entrambi stavano soffrendo per l’amore che provavano, ed una sola parola sarebbe bastata per riaggiustare tutto. Una sola parole di scusa, di perdono. Ma quella parola non ci fu.

La regina guardava Harry leggermente adirata.

< Tutti questi anni di progetti! > Esclamò, mentre entrava nel castello < Andati in fumo! >

Hermione e suo padre si stavano allontanando velocemente dal castello della regina e quello fu il momento opportuna per parlare:

< Ma io… > Sospirò il re < Io non riesco proprio a capire! Che cos’altro volevi che dicesse, eh? > Chiese, cercando di rimanere il più gentile possibile.

Hermione cacciò via una lacrima che le stava scendendo.

< Ho bisogno di sapere se mi ama, per quello che sono > Rispose composta. La carrozza ora si era fermata. Strano, non potevano essere già arrivati? Che cu fosse un ostacolo sulla strada?

Il re uscì dalla carrozza: non era un ostacolo. Era molto peggio. Voldemort era ritornato, era riconoscibile anche in lontananza, con il suo solito mantello nero, che si mimetizzava perfettamente con il colore del cielo in tempesta.

Il mago sorrideva nel guardare il volto sconvolto e perplesso del sovrano:

< Oggi è il gran giorno caro Guglielmo > Sussurrò < Tutto ciò che possiedi, tutto ciò che ami, sarà mio… >

Dopo aver imposto a sua figlia di rimanere dentro la carrozza, il re si avvicinò al mago, scortato da molte guardie. Ma non ebbe il tempo di dire niente. Voldemort si trasformò grazie alle sua arti magiche in un animale, e distrusse tutto ciò che aveva davanti.

Intanto Harry si trovava nel salone del castello, intento a parlare con Remus ed a giocare a scacchi con Ron.

< Che altro c’è! > Esclamò stizzito il consigliere < Lei dice, per voi conta solo la bellezza e voi rispondente che altro c’è! >

< Sono stato uno sciocco lo so… > Ammise Harry, muovendo un pedone sulla scacchiera. 

< Voi dovreste scrivere un libro! > Continuò Remus < Come offendere una donna in quattro sillabe o meno… >

< Non sapevo che altro dire… > Si difese.

Ron intanto sventolava la regina di marmo della scacchiera:

< Oh, avete perso la vostra regina, principe… > Disse malizioso.

< Per la seconda volta oggi… > Sospirò il Harry.

Remus sbuffò.

< Riflettete! > Impose il consigliere < Dovete pur vedere qualcos’altro in Hermione, oltre alla bellezza! >

Gli occhi di Harry si illuminarono.

< Certo che vedo qualcos’altro! > Esclamò < Lei è come… Insomma… Praticamente… E poi… Cioè capite? >

Il consigliere e Ron si rivolsero uno sguardo ironico.

< Io non so come dirlo… > Continuò < Ma glielo proverò! > Affermò entusiasta < Le proverò il mio amore! > Poi guardò la scacchiera e mosse la torre < Scacco matto! > Esclamò!

Tum. Tum. Tum.

Qualcuno bussava ad una porta secondaria del castello. Harry guardò l’ora tarda. Chi mai poteva essere?

Tum. Tum. Tum.

Il rumore si affievoliva man mano che continuava ed allora il principe decise di aprire: un uomo gli cadde sui piedi, più morto che vivo, pieno di graffi e ferite profonde e con un profondo sguardo d’aiuto sul volto. Harry lo riconobbe subito.

< E’ il capitano delle guardie del re Guglielmo! > Esclamò, rivolto agli amici.

Il pover uomo, probabilmente in fin di vita, riuscì a pronunciare poche parole:

< Siamo… > Sospirò, cercando di resistere alla sofferenza < Siamo stati attaccati > Poi cercò di mimare qualcosa < Un grande animale… > Il suo capo si accasciò sulle ginocchia di Remus, piegato su di lui.

Un brivido di terrore percorse la schiena del principe.

< Hermione! > Sussurrò e subito si diresse alla scuderia, prese il cavallo più veloce e continuò a galoppare finchè davanti ai suoi occhi non comparve una tragedia.

Tutti i corpi delle guardie del re Guglielmo erano sparsi sul selciato e anche la carrozza era rovesciata su sé stessa. Subito Harry l’aprì, sussurrando il nome della sua amata, ma lì dentro non trovò nessuno.

< Hermione! > Chiamò con quanto più fatto aveva in gola. Ma nessuno rispose. Intravide qualcosa di luminoso per terra. Era la collana con il ciondolo a forma di cigno. Harry la prese e le mise nella sua tasca. Continuò a chiamare finchè non sentì leggeri gemiti di dolore. Provenivano da dietro la carrozza. Infatti lì vi era il povero re Guglielmo, steso, che cercava invano di rialzarsi. Harry si piegò su di lui.

< Harry! > Sussurrò piano il re, vedendolo.

< Chi è stato? > Chiese disperato il principe.

Il re chiamò dentro di sé tutte le sue forse.

< E’ stato così all’improvviso! Un grande… Animale… >

< Dov’è Hermione? >

Il sovrano poggiò entrambe le mani sulle spalle del ragazzo.

< Ascoltami bene Harry, non è quello che sembra! Non è quello che sembra! >

Il principe si guardava attorno perplesso.

< Non riesco a capire! > Ripeté < Dov’è Hermione? >

< Hermione è… Hermione è… Scomparsa… > Queste furono le sue ultime parole.

< Hermione! > Urlò disperato il principe, ma nessuno poteva più sentirlo.    

 

SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO… DEVO AMMETTERE CHE, SCRIVERE UNA FANFICTION SULL’INCANTESIMO DEL LAGO, NON E’ FACILE COME SPERAVO, MA NON PREOCCUPATEVI, LA CONTINUERò, ANCHE SE PROBABILMENTE AGGIORNERò UN CAPITOLO AL GIORNO, PERCHE’ DI PIU’, NON CREDO DI POTER FARE. OGGI E’ STATA SOLO UN’ECCEZIONE, UN PICCOLO REGALO AI MIEI LETTORI, CHE PASSO SUBITO A RINGRAZIARE:

 

->GILLIAN’90: GRAZIE MILLE PER LA RECENSIONE, E SONO CONTENTO CHE TI

     PIACCIA! SPERO DI POTER FARE SEMPRE MEGLIO. 

 

->WICCA87: E’ ANCHE IL MIO DI FILM DI ANIMAZIONE PREFERITO XD! BEH,

    RIGUARDO ALLA COPPIA… SAI, IO SONO UN FAN DELLE HARRY/HERMIONE, MA

    NON TE NE DISPIACERE, TI PREGO, E, SE VUOI CONTINUA A LEGGERE E

    RECENSIRE!

->BRISEIDE: WOW, NON CREDEVO DI RICEVERE COSI’ TANTI COMPLIMENTE IL

     MIO PRIMO GIORNO DI LAVORO NELL VASTO MONDO DELLE FANFICTION DI

     HARRY POTTER! MI HA FATTO MOLTO PIACERE LA TUA RECENSIONE, E, COME HO

     DETTO PRIMA, MI PIACCIONO MOLTO LE HARRY/HERMIONE E SONO CONTENTA

     CHE ANCHE TU LE APPREZZI UN PO’! BEH, SE MAI TI CIMENTERAI CON QUESTA

    COPPIA, IO SARO’ UNO DEI PRIMI A LEGGERE LA TUA FANFICTION! CONTINUA A

    LEGGERE ED A RECENSIRE!

 

->DAMA AMBER: ECCOTI ACCONTENTA CARA (POSSO CHIAMARTI CARA,

     VERO? XD), UN ALTRO BEL CAPITOLO PER VOI LETTORI! EH, L’INCANTESIMO DEL

     LAGO PER ME E’ STUPENDO E MENTRE LEGGEVO UNA FANFCITION CHE

     CONTENEVA UNA CANZONE DI QUESTO CARTONE ANIMATO HO PENSATO:

     PERCHE’ NON SCRIVERE UNA FANFICTION COMPLETA? ED ECCOLA QUA, TUTTA

     PER VOI! NON TI PREOCCUAPARE, LA CONTINUERò VOLENTIERI! CONTINUA A

     LEGGERE E RECENSIRE!

 

->HARAS: GRAZIE MILLE PER IL TUO MERAVIGLIOSO COMPLIMENTO, MI HA RESO MOLTO EHM… ATTIVO! INFATTI ECCOTI ACCONTENTA CON UN CAPITOLO PIU’ LUNGO DEL PRECEDENTE E SPERO DI RIUSCIRE A MANTENERE QUESTA LUNGHEZZA! CONTINUA A LEGGERE ED A RECENSIRE!

 

BENE, SPERO DI AVER RINGRAZIATO TUTTI (ME MISERO SE HO SALTATO QUALCUNO XD! ) E VOLEVO APRIRE LE SCOMESSO SU CHI SECONDO VOI, INTERPRETERà GLI AMICI DEL LAGO, ALIAS LA TARTARUGA FRECCIA, L’UCCELLINO PUFFIN E LA MIA PREFERITA: LA RANA JEAN BOB (HO ACCERTATO, SI SCRIVE PROPRIO COSI’!). ALLORA, VIA ALLE SCOMMESSE, NATURLAMENTE I PERSONAGGI CHE LI INTERPRETERANNO LI HO GIA’ SCELTI, MA VOLGIO SAPERE COSA PENSANO I MIEI LETTORI! ALLA PROSSIMA!

 

  
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