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Autore: Zacarias    30/08/2005    12 recensioni
Avviso subito che per scrivere questa storia mi sono ispirato al film di animazione della Sony Pictures "L'incantesimo del lago" Spero che vi piaccia! Leggere e rencensire numerosi!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco, Malfoy, George, e, Fred, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger, Remus, Lupin, Ron, Weasley, Tom, Riddle/Voldermort, Nimphadora, Tonks | Coppie: Harry/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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INTRODUZIONE

INTRODUZIONE

 

C’era una volta un Re, di nome Guglielmo, che governava un regno grande e potente. Tuttavia era triste e infelice, perché stava invecchiando e non aveva figli che potessero succedergli al trono. Ma poi, per fortuna, nacque una bambina, una principessa, cui fu dato il nome di Hermione.

Re e regine vennero da ogni dove per offrire doni alla piccola. Tra loro c’era la regina Nimphadora, rimasta vedova, e il suo figlioletto, il principe Harry, che regalò alla bambina una splendida collana con un ciondolo a forma di cigno.

Fu allora che Guglielmo e Nimphadora ebbero la stessa idea: Harry ed Hermione avrebbero passato insieme ogni estate, nella speranza che si innamorassero e che i loro regni si unirono per sempre.

Ma all’insaputa di tutti, qualcun altro tramava nell’ombra: era il perfido mago Voldemort. La nascita di Hermione lo lasciava indifferente, perché si esercitava ad usare le sue malefiche arti magiche per impadronirsi del regno di Guglielmo. Ma prima che potesse mettere in atto il suo piano, Guglielmo lo affrontò e i poteri di Voldemort furono annientati.

Benché tutti ne invocassero la morte, il mago fu solo bandito dal regno.

< Non ho ancora finito con te Guglielmo! Un giorno tornerò in possesso dei miei poteri ed allora tutto ciò che possiedi, tutto ciò che ami, sarà mio! > Con queste ultime parole il mago sparì.

Molti temevano che il re Guglielmo fosse stato troppo magnanimo, ma col tempo la minaccia fu dimenticata e tutte le speranze vennero riposte nell’estate, ormai vicina, in cui finalmente Harry ed Hermione si sarebbero incontrati.

 

 

Il castello della regina Nimphadora era il più maestoso di tutta la contea: era grande fino all’inverosimile, e i suoi colori erano così delicati e dolci che potevano stupire chiunque. Quell’estate, in modo particolare, il castello era stato addobbato riccamente, per l’arrivo del re Guglielmo, insieme a sua figlia, la principessa Hermione.

Questo arrivo entusiasmava a dir poco la regina, mentre Harry, suo figlio, disprezzava questa visita, e cercava di passare più tempo possibile insieme a Ron, il suo migliore amico, anche lui figlio di conti ed a Remus, il suo tutore e istruttore, nonché consigliere reale.

< Io non voglio che lei venga qui! > Si sfogava il povero principe con il suo migliore amico.

< Non puoi farci niente Harry > Rispose sinceramente lui < Tua madre dice che siamo ancora troppo piccoli per decidere il nostro futuro >

Harry squadrò il suo migliore amico.

< Non importa! Ho sedici anni, credo di sapere, seppur minimamente ciò che è meglio per me! > Cercò di dire in tono saggio il ragazzo, che aveva molto carisma nel parlare, essendo nato in una famiglia di reali d’alto rango.

< Non lo Harry > Sospirò Ron < Hermione ogni anno diventa sempre più bella e di sicuro voi sareste una bella coppia! > Ammise più francamente il giovinetto.

Harry sbuffò.

< Ormai è da quindici anni che tutte le estati viene qui a irrompere nella nostra vita quotidiana con tutte le sue stupide e rigide regole > Il ragazzo sospirò < Mi risulterà difficile sopportarla ancora… >

< E pensare che tua madre invece crede in un bel matrimonio insieme ad Hermione… > Dichiarò Ron malizioso.

Harry squadrò per bene il suo amico: alto, slanciato, con bei capelli rossi e stupendi occhi pervinca. Era un tipo un po’ distratto, a cui piaceva essere indipendente certe volte, ma aveva un gran cuore, anche se in questa occasione non lo dimostrava.

< Dai Ron! Oggi mi vuoi far proprio soffrire… >

L’amico sorrise.

< Non ti preoccupare Harry James Potter! Io ti farò da guardia del corpo durante questa tremenda estate! > Affermò nobilmente il giovane, alzandosi e posando la mano destra su cuore.

Harry prese la mano dell’amico e la strinse. Era il migliore del suo genere Ron, strambo e divertente al punto giusto. Due squisiti ingrediente che lo rendevano unico, inimitabile.

< Sai Ron > Cominciò Harry < Io non credo che tu sia poi così… Ehm… Coraggioso… > Lo stuzzicò.

L’amico rimase imbambolato nella sua posizione, senza battere ciglio, arrossendo solamente per la vergogna.

Il principe guardò malizioso il suo fedele amico sprofondare dalla vergogna. No, non che Ron non fosse coraggioso, ma era un ragazzo che si spaventava per tutto, anche se sapeva affrontare con grande prontezza le sue paure.

Il ragazzo concentrò subito il suo sguardo sulla strada che portava nel villaggio, per non far notare al principe il rossore delle sue guance.

< Ehi, guarda un po’chi arriva… > Disse Ron.

Sulla strada si era fatto un gran polverone, che precedeva, come ogni estate, l’arrivo del re Guglielmo e della principessa Hermione. Infatti eccola là: altezzosa in sella alla splendida Giumenta crema, intenta a parlare con suo padre, che si trovava di fianco a lei.

< Padre > Cominciò < Io non verrò mai più qui! > Esclamò < Harry e Ron si comportano sempre in modo infantile, ogni anno che passa, e non resisto al solo pensiero che dovrò sposare uno di loro! >

Il padre le sorrise dolcemente.

< Non uno di loro cara > Le carezzò i suoi lunghi capelli castani ricci < Ma il principe Harry, devi chiamarlo così >

La ragazza sbuffò.

< Tanto peggio allora! > Affermò < E’ immaturo! Almeno il suo amico Ronald ha un po’ di cervello nella sua testolina rossa! >

< Su cara, non comportanti anche tu, allora, in questo modo infantile > Il re intravide il principe Harry insieme al suo amico e alla regina Nimphadora < Sono sicura che tu e lui, un giorno, anche se molto lontano, comincerete ad amarvi per quello che siete >

La ragazza sorrise ironica.

< Peccato che a voi interessi solo la politica, poiché se il vostro regno e quello della regina Nimphadora si unissero, avrete molte meno spese da pagare, giusto? >

< Non posso negare di non avere una figlia intelligente > Rispose il sovrano.

Intanto, a un centinaio di metri da loro, la regina Nimphadora li salutava freneticamente con inchini e galanterie di altro genere. Harry e Ron invece rimanevano seduti lì, sull’erba, condannati ad un’altra terribile estate.

< Harry! Ronald! > Esclamò stizzita la regina < Alzatevi e inchinatevi per salutare! > Impose.

< Ehi, cosa centro io? > Chiese Ron < E lui che le deve sposare! > Affermò.

Harry scosse la testa.

< Grazie Ron, sai, certe volte sai essere un vero amico… > E si alzò inchinandosi di malavoglia.

Ormai il re e la principessa erano lì davanti a loro e ancora una volta Harry e Ron, poterono constatare che Hermione, non era cambiata molto nelle maniere, ma soprattutto nel fisico: ogni anno si presentava sempre più alta, più riccia e sempre più scura di pelle. I suoi occhi erano rimasti quelli di sempre, e continuavano a muoversi per osservare tutto alla perfezione.

< Benvenuti mio caro re Guglielmo e benvenuta anche a te principessa! > Salutò la regina Nimphadora, inchinando molto profondamente >

< Grazie Cara regina, grazie dell’accoglienza > Il re scese da cavallo < Che gioia rivedervi senza nemmeno un sintomo di vecchiaia Nimphadora > Guglielmo le fece il baciamano.

La regina arrossì lievemente ed esclamò:

< Bene, Harry e Ron, perché non mostrate all’ospite il nostro splendido castello? Io e suo padre saremo a parlare di politica nella sala conferenze > Ogni anno la regina diceva quella frase, senza rendersi conto che ormai Hermione conosceva il castello meglio della proprietaria e non aveva assolutamente bisogno di una visita guidata.

Harry cercò un modo per infastidire il più possibile la principessa.

< Ehi Ron! > Esclamò, dando un leggero colpo intuitivo alla gamba dell’amico < Che ne dici di fare una gara di tiro con l’arco? > Chiese, sperando che l’amico mantenesse il gioco.

Ron, capita l’allusione fissò per un attimo la principessa, prima di rispondere:

< Certo Harry! Vediamo se riesci a fare un bel centro! > Poi guardò la ragazza < Volete partecipare anche voi? >

La ragazza si stava crogiolando, proprio lo scopo che i due volevano raggiungere. Lei era troppo orgogliosa per rifiutare un invito del genere, ma era anche vero che lei non era mai riuscita a tenere una freccia e un arco tra le mani.

< Per me va bene > Rispose freddamente, facendo trasparire però un piccola nota di imbarazzo.

I tra ragazzi si avviarono nel campo di esercitazione di tiro con l’arco, che si trovava nel giardino reale più grande, proprio dietro il castello.

< Iniziate pure voi principessa > Disse galantemente Harry, una volta raggiunto il campo. Le porse un arco molto robusto e pesante e una freccia con una punta di ferro, per bilanciare il colpo, nuova scoperta nel regno della regina Nimphadora.

La ragazza fece del suo meglio per prendere l’arco e puntare la freccia contro il bersaglio, ma il colpo non ebbe l’effetto da lei voluto. Pensava che il suo sarebbe stato un ottimo tiro, date le circostanze di vento, ma non aveva contato un importante particolare: lei non aveva mai tirano con l’arco. Ed ora che era stata applicata quella lamina di ferro sulla punta della freccia, avrebbe dovuto puntare un po’ più in alto, per colpire il bersaglio. Il risultato fu, che quando lasciò la freccia, essa cadde lentamente e pochi metri da lei, sotto i volti divertiti degli altri due, che scoppiarono in immense risate di gusto, vedendo che il loro scopo era stato raggiunto.

Hermione era arrabbiata, delusa e stizzita davanti a loro, e rimaneva ferma perché temeva che qualche altro suo movimento goffo potesse significare la vergogna totale. Ma quando notò che i ragazzi non avevano nessuna intenzione di smettere di ridere anche lei, sempre così composta, perse la pazienza.  

< Voi vi divertite così tanto! > Gridò, indicando con il suo esile indice Harry < Ma non avete ancora capito che l’unico divertimento qui, siete voi! > Esclamò < Infatti non smetto di ridere al solo pensiero che ci sia qualcuno tanto immaturo quanto ottuso come voi! E non sto esagerando! Voi avete la mente annebbiata da tutto ciò di inutile che vi circonda e non pensate mai ai sentimenti altrui, ma solo ai vostri! Ed io non vi sposerò mai in futuro, indipendentemente da ciò che pensano il re e la regina! > Con queste ultime parole si lasciò dietro un Harry sconvolto e un Ron piuttosto divertito.

< Era solo uno scherzo… > Disse piano piano quest’ultimo.

 

 

BENE, SPERO CHE LA MIA FANFICTION VI PIACCIA! HO PRESO ISPIRAZIONE DAL CARTONE ANIMATO DELLA DISNEY “L’INCANTESIMO DEL LAGO 1” UNO DEI PIU’ BELLI CHE ABBIA MAI VISTO. SPERO CHE VOI POSSIATE APPREZZARE L’INIZIO DI QUESTA STORIA ED ORA PASSO A RIVELARVI I NOMI DEI PERSONAGGI:

ODETTE=HERMIONE

DEREK=HARRY

ROTHBARTH=VOLDEMORT

BRONDLIN=RON

ROGER=REMUS LUPIN

REGINA UBERTA=NIMPHADORA TONKS

E PER QUANTO RIGUARDA GLI ALTRI PERSONAGGI… BEH, LO SCOPRIRETE DA SOLI, SE CONTINUATE A LEGGERE ED A RECENSITE LA MIA STORIA! VI ASPETTO NUMEROSI!

 

  
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