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Autore: Phoenix_cry    22/05/2010    2 recensioni
Dopo la morte di diversi Vulcaniani Spock incomincia a comportarsi aggressivamente fino a che l'equipaggio comincia ad avere paura del leale Vulcaniano. é presto chiaro che Spock non è l'unico Vulcaniano affetto e ciò che resta della sua specie potrebbe essere in serio pericolo.
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek Series'
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Capitolo 3

 

Kirk si appoggiò allo schienale della sedia e fissò il soffitto del suo appartamento. Soppesare le sue opzioni non sembrava di aiuto. Alla fine semplicemente si alzò e vagabondò per i corridoi. Camminando per la nave arrivò velocemente agli appartamenti del suo Primo Ufficiale. Kirk passò la mano sulla piastra accanto alla porta per allertare Spock del suo arrivo.

“Entri.” La risposta di Spock arrivò dall’interno.

Kirk entrò nella stanza e si guardò intorno ammirando le decorazioni provenienti da Vulcano e dall’Africa. Spock era seduto al suo tavolo con le punte delle dita di ciascuna mano che si toccavano gentilmente, un chiaro segno del fatto che doveva essere stato immerso nei suoi pensieri quando Kirk era arrivato. Arrivato al tavolo Kirk vi ci sedette sopra con noncuranza, dimenticandosi quanto irritasse Spock che i suoi mobili fossero usati per qualcosa che non fosse lo scopo per il quale erano stati creati.

“Allora…come sono andate le cose su Natala?”

“Come ci si aspettava.”

“Sì…giusto.” Kirk non parlò per un momento. “Problemi?”

“Nessuno che la riguardi.”

“Vedo. Ok, Spock, dato che chiaramente non riceverò una risposta diretta senza una domanda diretta, facciamo così: perché l’Alto Consiglio mi ha contattato per informarmi che in nessuna circostanza ti dovrò assistere nel ritornare sul pianeta e che devo andarmene dall’orbita del pianeta entro un’ora o qualcosa del genere? Le parole erano tutte molto educate e poetiche, ma fondamentalmente si risolvevano nel dirti: ‘fottiti tu e la nave sulla quale ti trovi’.”

“Molto poetico, Capitano.”

“Seriamente, Spock, che è successo laggiù?”

“Sono stato inserito nel censimento, mi è stata fatta una richiesta, l’ho rifiutata.”

“Tutto qui?”

“Sì.”

“Il tuo rifiuto influenzerà in qualche modo la tua abilità di servire su questa nave o impedirà la sua missione in qualche modo?”

“No, Capitano.”

 “Ne sei sicuro?”

“Non posso prevedere ogni singola situazione in cui ci troveremo e promettere che i nemici politici che oggi mi sono fatto non avranno alcuna conseguenza,”replicò Spock “tuttavia, le probabilità di tali complicazioni sono così scarse che credo che il mio servizio a bordo dell’Enterprise sia ancora assicurato.”

“Ne sono certo.” Kirk sorrise. “Te l’ho chiesto perché mi è stato domandato dalla Flotta Stellare di portarti sulla Base Stellare 17 immediatamente.”

“La Base Stellare 17? Per quale motivo?”

“Un Vulcaniano è stato accusato di omicidio e prima di contattare l’Alto Consiglio vogliono sapere la tua opinione a riguardo.”

“Non capisco, non sono un avvocato.”

“La Flotta Stellare non ha voluto darmi dettagli utilizzando le comunicazioni sub-spaziali, ma pare che ci siano insolite circostanze circa il caso.”

“Capisco.”

“Onestamente credo che la Flotta Stellare non sappia più come comportarsi con Vulcano o i Vulcaniani.”

“Dovrebbero trattarci come ci hanno sempre trattati.”

“Non è così semplice, Spock.” Sospirò Kirk.

“Apparentemente no.” 

Kirk guardò come gli occhi del suo amico cominciarono a fissare il nulla. Era un avvenimento comune quando la sua mente stava lavorando a qualcosa che metteva in difficoltà pure il suo cervello vulcaniano. Aveva messo giù le mani, ma ora le aveva di nuovo alzate a formare una gabbia nella quale rinchiudere i suoi pensieri mentre li analizzava. Kirk sapeva che se non avesse detto niente Spock sarebbe potuto rimanere così per sempre.

“Stai pensando a qualcosa, Spock?”

“Sempre.”

“Qualcosa di cui vorresti parlare?” Chiarì Kirk scotendo tristemente la testa.

“No, Capitano.”

“Quindi non hai niente da ridire se andiamo alla Base Stellare 17?”

“No.”

“Bene, imposteremo subito la rotta allora.”

Il viaggio attraverso la Galassia verso la Base Stellare 17 fu privo di eventi. Al momento dell’arrivo il Capitano decise di rimanere per un po’ alla base così da poter dare all’equipaggio qualche giorno di permesso. Kirk e McCoy decisero di unirsi a Spock per la missione al centro di detenzione della Base Stellare 17. McCoy entrò nella Base e si guardò attorno con disprezzo.

“Qualcosa che non va Bones?”

“Detesto questi posti, tutta la Galassia che va e viene in un unico posto. Serve solo ad allevare malattie.”

“Vuoi tornare a bordo per prenderti una mascherina?” Lo stuzzicò Kirk.

“Non servirebbe a niente.” Sbuffò Bones. “Molti virus possono infiltrarsi attraverso la pelle.”

“Le assicuro che nelle Basi Stellari vengono prese tutte le precauzioni necessarie per contenere le malattie, Dottore.” Lo placò Spock.

“Credimi, fra 24 ore la mia Infermeria sarà piena zeppa. L’ho visto accadere dozzine di volte. E se non sarà per una malattia sarà per l’alcool.”

Kirk ridacchiò e diede una pacca sulla schiena a Bones. Spock aspettò che smettessero di scherzare e continuò a camminare attraverso l’affollata Base. Arrivati ai livelli inferiori la popolazione calò drasticamente. La sicurezza laggiù era stretta e dovettero aspettare che le guardie finissero i soliti controlli prima di poter parlare con il Capo della Sicurezza.

“Signori,” li salutò il Capo della Sicurezza “vi ringrazio di essere venuti. Sono il tenete Stevens.”

“Sono il Capitano Kirk, questo è il mio Primo Ufficiale Spock, e il Capo Medico il Dr. McCoy.”

“Sì, sì, grazie a tutti di essere venuti.”

“Tenente,” disse Spock “qual è la natura delle accuse rivolte contro il Vulcaniano?”

“Temo che le accuse siano di aggressione aggravata, e dalle 18.00 di ieri, omicidio.”

“Omicidio?” Kirk ripetè sorpreso.

“Sì, una delle guardie che ha assalito è morta. Le altre sei sono in brutte condizioni, ma si riprenderanno.”

“Ci sta dicendo che un Vulcaniano ha brutalmente assalito sette uomini?” Chiese Bones.

“Sì, Dottore. Due di loro erano Ufficiali della Flotta Stellare.”

“Non sembra il normale comportamento di un Vulcaniano.” Notò Kirk.

“No, non sembra.” Concordò Spock. “Quali erano le circostanze dell’assalto?”

“C’è molta confusione al riguardo. È stato trovato in un hangar, ma non è chiaro cosa stesse facendo lì.”

“Potrebbe aver tentato di rubare una nave?” Chiese Spock.

“È possibile.” Annuì Stevens. “Era alla Base da meno di 12 ore quando è avvenuto l’attacco. Tuttavia, gli Ufficiali coinvolti hanno detto che sembrava piuttosto disorientato subito prima che avvenisse l’incidente. La guardia che è morta gli si era avvicinata per chiedergli se poteva aiutarlo, e lui gli si è lanciato addosso.”

“Le sue intenzioni potrebbero non essere state di uccidere.” Disse fermamente Spock.

“Perché no?” Chiese Bones.

“Se lo avesse voluto avrebbe potuto ucciderlo facilmente come anche gli altri sei.”

“Cosa ha avuto da dire a proposito dell’incidente?” Chiese Kirk.

“Niente. Non ha detto una sola parola. Una delle ragioni per le quali abbiamo chiesto alla Flotta Stellare di permettere al Signor Spock di venire era la speranza che parlasse ad un altro Vulcaniano.”

“Non ero una scelta logica per questa missione.” Informò Spock. “Tuttavia, cercherò di parlargli.”

“È tutto quello che chiediamo. Da questa parte, Signori.”

Stevens li condusse per una serie di corridoi nei livelli inferiori. Arrivarono ad una porta sorvegliata da due guardie che li lasciarono passare. Alla fine della sala c’era un portone che brillava per la luce del campo di forza attivo. Nella piccola stanza che si intravedeva vi era un giovane Vulcaniano che sedeva a gambe incrociate in un angolo tenendo gli occhi chiusi.

“È rimasto così tutto il tempo, non ha dormito o mangiato.” Disse Stevens.

“I Vulcaniani non hanno gli stessi bisogni biologici degli umani, può andare avanti così per settimane. È profondamente in meditazione.”

“Ha mostrato comportamenti violenti dal giorno dell’attacco?” Chiese Kirk.

“Sinceramente, Capitano, abbiamo avuto paura di entrare là dentro.”

“Qual è il suo nome?” Chiese Bones.

“Darick.”

“Interessante.”

“Lo conosci, Spock?” Chiese McCoy.

“No. Ho incontrato sua sorella su Natala. Mi ha informato che era in ritardo di sei giorni per il suo ritorno. Quando è avvenuto l’attacco?”

“Tre giorni fa.”

“Ci ha contattati subito dopo l’attacco?”

“Sì, Signore.” Annuì Stevens.

“Quindi Darick era già in ritardo di diversi giorni quando è avvenuto l’attacco, eppure era alla Base solo da 12 ore.” Rimuginò Spock.

“Dove era il resto del tempo?” Chiese Kirk.

“Potrebbe essere una domanda importante.” Disse Spock. “Se abbasserete il campo di forza proverò a parlargli.”

“È certo che sia sicuro, Signore?” Chiese Stevens.

“Sarò al sicuro.”

“Sì, Signore.”

Stevens digitò un complicato codice sul pannello a fianco della porta e il campo di forza si intensificò per un attimo prima di sparire. Spock camminò nella stanza sicuro di sé e si avvicinò a Darick che non aveva dato segno di essersi accorto di lui. Fu solo quando Spock si inginocchiò di fronte a lui che Darick reagì.

Darick aprì gli occhi di scatto e guardò con aria feroce Spock. La sua faccia mutò in una smorfia di pura rabbia e si lanciò su Spock. Kirk e Bones urlarono in allarme, ma Spock semplicemente alzò una mano e premette sullo spazio fra il collo e la spalla di Darick. Darick crollò a terra immediatamente.

Guardando il Vulcaniano a terra con curiosità Spock portò la punta delle dita alla tempia di Darick. Fissò il vuoto davanti a sé per qualche momento mentre ispezionava la mente dell’altro Vulcaniano. Soddisfatto Spock si rialzò in piedi e uscì dalla stanza di contenimento. Stevens ripristinò immediatamente il campo di forza.

“Ho la ragione per l’attacco: è completamente pazzo.”

 

Avviso ai lettori: da ora in poi cercherò di aggiornare ogni giovedì e sabato. Non dovrebbe essermi troppo difficile dato che ho tradotto già abbastanza capitoli.

Detto questo, grazie a tutti quelli che mi seguono!^^

  
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