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Autore: SundayBloodySunday    22/05/2010    0 recensioni
Ancora Samantha =D solo che ora spiego meglio il rapporto tra lei e Bennet. Se avete seguito Alex Shepherd Chronicles sapete di che parlo =D
Genere: Horror, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Nell'ospedale c'erano dei sotterranei inesplorati (almeno così credevano), più che altro erano solo la parte dell'ospedale che non hanno mai finito di costruire...il pavimento c'era, i muri anche, mancava l'intonaco e gli attrezzi. E le persone...ah no, quelle c'erano. Ma di certo non in veste di pazienti.
Ironia della sorte, si poteva accedere ai sotterranei solo passando attraverso l'obitorio; visto che di mattina lo chiudevano a chiave, chiave che avevano solo Brian e il Dottor Holloway, potevi visitarli solo il pomeriggio, quando non c'era nessuno (facevano solo finta di chiuderlo, erano così certi che nessuno ci sarebbe entrato per terrore dei cadaveri) e la sera. Ma la sera c'era Brian...
Nonostante facevo di tutto per non incontrarlo, lui faceva di tutto per incontrare me. Da quando poi l'avevano "nominato" mio medico curante, è arrivato il peggio.
"Dottor Bennet ho bisogno di quella chiave." Lui sapeva già di cosa parlavo, ovvio. Ero entrata nel suo ufficio chiudendo la porta alle mie spalle; sembravo una bambina che chiedeva alla madre di prenderle un gelato.
Lui pareva compiaciuto della mia visita; dal suo sorrisetto, sempre uguale ma con diverse sfaccettature che riuscivo a cogliere nei diversi momenti, capii che voleva fare il prezioso. E ci avevo visto bene.
"Per te sono Brian, dolcezza" - si alzò in piedi. "Uhm, non so se posso farlo...insomma, se mi scoprono potrei perderci il lavoro..." Stringeva tra le mani una catenina dorata con un ciondolo a forma di croce. Religioso? Ridicolo, semmai. Oppure la sola dimostrazione della "parte oscura" della Chiesa. Si appoggiò alla sua scrivania, invitandomi ad avvicinarmi; lo feci, seppur con le giuste precauzioni...aveva la fama confermata di pervertito con tendenze necrofile, avrebbe potuto farmi di tutto. Mi prese il viso tra le mani; ovviamente ciò mi diede non poco fastidio, ma decisi di stare al gioco. "Ti darò tutto quello che vuoi, tesoro, ma da te voglio una cosa sola. Sai cosa intendo."
Voltai la testa, fingendomi confusa. "No, non lo so. Spiegamelo"
Lui scoppiò a ridere, probabilmente pensava che io lo stessi provocando, che stessi "giocando" con lui. "Vuoi che te lo spieghi, Samantha?" Mi prese in braccio tenendo le mie gambe attorno alla sua vita e mi sbattè violentemente sulla sua scrivania. Tentai di liberarmi dalla presa.
"Cosa stai facendo?" gridai, stizzita.
Lui mi appoggiò la mano sulla guancia. Mi guardava con la stessa tenerezza con la quale si guarda un cagnolino indifeso.
"Non ritrarti, l'hai voluto tu tesoro" Mi avvicinò di più a sè.
"Non ho voluto niente! Ti stavo sfottendo...e ora lasciami o grido."
Brian ridacchiò, divertito dalle mie parole. "Non pensare di poter sgattaiolare via così. E' troppo tardi per farlo...promettimi di non gridare, dopo"
"Sei stupido! Io grido ora, e tu te ne vai!"
Beh, stavo già gridando, ma lui non mollava la presa, anzi. La fortificava. La cosa che probabilmente mi "salvò" fu l'entrata di un suo collega. Dopo l'imbarazzo da parte di lui e le solite domande "Cosa state facendo, Bennet questo non è un motel, tu dovresti aiutare Samantha" eccetera, capii che loro sapevano tutto. Era come un...circolo, si proteggevano a vicenda. Incredibile.
Non appena Brian mi mollò (e ce ne volle perchè questo accadesse) gli pestai un piede ed uscii da quell'ufficio, ripromettendomi di non farvi più ritorno.
  
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