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Autore: Ili91    23/05/2010    8 recensioni
Ma è proprio vero che Hermione e Ron si sono incontrati per la prima volta sul treno di Hogwarts a undici anni? E se fosse accaduto un po’ prima? Nessuno dei due rammenta questo momento, ma un piccolo ricordo potrebbe risvegliare la loro memoria. Questa storia ha partecipato al “Multicolour Contest indetto da _Mary, Fierobecca93 e Nabiki93 e si è classificata tredicesima.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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C'incontreremo ancora? Premessa: Questa storia ha partecipato al contest: "Multicolour Contest" in cui i partecipanti doveva scegliere uno dei colori proposti. Ognuno dei colori era una traccia, o un personaggio, o una coppia... Io ho scelto il color oro e mi è stato detto di scrivere una Hermione/Ron, IC, con l'Happy End.
La storia si è classificata 13°.
In fondo c'è il giudizio che ha ricevuto.
Devo ammettere di non essere stata molto fortunata dato che con questa coppia non riesco a lavorare. Trovo molta meno difficoltà con Harry/Hermione, anche se continuo a preferire le Dramione. Spero di riuscire a scrivere una di queste un giorno.
Buona lettura!!!

Nick: Ili91
Titolo: C’incontreremo ancora?
Raiting: Verde
Genere: Sentimentale, Romantico
Personaggi: Ron/Hermione
Avvertimenti: What if?, Missing Moment
Colore scelto: Oro: Ron/Hermione, IC, Happy End
Note Autrice: In verità non sono sicura si possa definire un “missing moment” del tutto, ma un misto tra questo e una “What if?”. Il PDV è tutto di Ron.

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C’incontreremo ancora?

Ron Weasley entrò nello scompartimento dell’Espresso per Hogwarts seguito dalla sua migliore amica Hermione Granger. All’interno c’erano sua sorella Ginny, Harry Potter, Neville Paciock e Luna Lovegood. Lui e Hermione avevano raggiunto i loro compagni solo in quel momento perché, essendo entrambi due prefetti, avevano una riunione a cui partecipare.
Si sedette nel posto vuoto lasciato vicino a Harry e si unì alla conversazione sul Quidditch tenuta da quest’ultimo e Neville.
Quello sarebbe stato il suo sesto anno a Hogwarts e sperava fortemente che fosse meno turbolento e pericoloso dei precedenti.
Il viaggio proseguì senza intoppi. L’argomento della conversazione si spostò dallo sport per riguardare la scuola, Tu-sai-chi e i luoghi in cui ognuno di loro aveva trascorso le vacanze estive, senza tralasciare alcun dettaglio su cosa si era combinato.
- Hermione, ma… quell’anellino? - domandò ad un tratto Ginny attirando l‘attenzione di tutti. - Dove l’hai preso? Non te l’ho mai visto addosso. -
Hermione posò uno sguardo dolce sul piccolo anello di plastica rossa che le ornava il mignolo della mano destra prima di rispondere alla domanda di sua sorella. Che strano. Gli sembrava di averlo già visto. - E’ un vecchio ricordo d’infanzia. Me l’ho regalò tanti anni fa un bambino che incontrai al parco giochi. Per tanto tempo è rimasto chiuso in un cassetto, non so nemmeno perché, ed ora che l’ho ritrovato ho deciso d’indossarlo. -
- Chi era quel bambino? - chiese Harry.
Hermione scrollò le spalle. - Non so. Non l’ho mai più incontrato ed ormai fatico a focalizzare i suoi lineamenti. Sapete, all’epoca avrò avuto quattro o cinque anni. E’ passato molto tempo. -
- Wow - sospirò Ginny. - E’ stato una specie di primo amore? -  
- Ma dai, Ginny, te l’ho detto, avrò avuto quattro o cinque anni al massimo - replicò l’altra ridendo, mentre le guance si colorarono leggermente di rosso.
Parco?! Bambina?! Anello?!
Oh, miseriaccia! Era lui il bambino di cui stavano parlando!
La sua mente tornò indietro a quando aveva poco più di quattro anni e, in una calda giornata estiva, si era allontanato da solo da casa ed aveva raggiunto un parco giochi in cui aveva incontrato una bambina più o meno della sua stessa età.

Non c’erano molti bambini al parco quel giorno. Ron si guardò intorno deluso. Era arrivato lì aspettandosi di stringere nuove amicizie e trovare qualcuno di simpatico con cui giocare, invece… Miseriaccia!
Non era un parco molto grande ed era piuttosto lontano dalle abitazioni. C’era solo un grosso scivolo, due altalene ed alcune panche di pietra disposte a cerchio. Furono quest’ultime ad attrarre la sua attenzione, o meglio, la bambina che sedeva sopra una di esse.
Doveva avere più o meno la sua età ed aveva lunghi capelli ricci castani che le ricoprivano le spalle. Una femmina. Ron sbuffò. Sperava di trovare un maschio con cui giocare, non una femmina. Aveva una sorella, Ginny, di un anno più giovane e non era divertente passare il tempo con lei piuttosto che con Fred e George; i due erano i suoi fratelli maggiori ed erano gemelli. Certo, era bello, ma non quando gli facevano i loro stupidi scherzi.
Beh, non gli sembrava di avere molta scelta. Si mise a correre in direzione della bambina. Aveva percorso solo alcuni metri quando si rese conto che lei stava piangendo. Ron si chiese il motivo.
Il rumore dei suoi passi arrivò alle orecchie della bambina che sussultò. Vedendo che si stava avvicinando, fu veloce a passarsi una mano sugli occhi per cancellare le tracce lasciate dalle lacrime.
- Ciao! - la salutò raggiungendola. - Io sono Ron. -
- Ciao. Io mi chiamo Hermione - si presentò la bambina.
- Perché piangevi? - le chiese diretto.
Lei storse il nasino per l’indignazione. - Non stavo piangendo. -
- Sì, invece - si impuntò Ron. La conosceva da un minuto e già la trovava antipatica. - Ti ho vista. E hai ancora gli occhi rossi. - Poi, con tono più dolce, aggiunse - che cosa ti è successo? -
Hermione tirò su con il naso. - Non riesco più a trovare la mia mamma e il mio papà - si confidò. Il labbro tremò e sembrava che stesse per mettersi a piangere di nuovo. - Ero con loro in giro per negozi, ma c’era tanta gente e alla fine mi sono persa. -
- Sono sicuro che ti stanno cercando e che presto saranno qui. Nel frattempo, mentre li aspettiamo, vieni a giocare con me? -
Un sorriso piegò le labbra di Hermione, che scese dalla panca con un balzò e annuì. - Va bene - acconsentì. - Cominciarono a correre verso lo scivolo. - Ron, ma perché tu sei qui da solo? - gli chiese appena lo ebbero raggiunto.
Lui sbuffò. - La mia mamma occupa tutto il suo tempo con la mia sorellina e non ne ha mai per me. Ed i miei fratelli maggiori mi fanno un sacco di scherzi. Non volevo più stare in quella casa, per questo sono venuto qui - le spiegò. - Beh, ora vieni - aggiunse subito dopo, iniziando a salire la scala dello scivolo. Ron sollevò un braccio al cielo e pronunciò solenne - giochiamo a nascondino! Conta e vieni a cercarmi. -
- Okay, ma dopo tocca a te. - Hermione si appoggiò ad una delle superfici laterali dello scivolo, chiuse gli occhi e nascose la testa tra le braccia, piegate in modo da formare un cerchio. Quando Ron sentì la sua voce pronunciare i primi numeri della conta, si affrettò a scendere dallo scivolo e cercare il nascondiglio giusto. Non si sarebbe fatto trovare.
La giornata di giochi e divertimento ebbe inizio.

Il sole stava tramontando. Ron e Hermione erano seduti uno di fianco all’altra su una delle panche del parco. Entrambi erano molto stanchi e non si reggevano quasi più in piedi per questo. Ron sbadigliò vistosamente e si strofinò una mano chiusa a pugno sull’occhio, la cui palpebra voleva chiudersi. Poco dopo sentì un peso sulla spalla: Hermione si era appoggiata su di lui e si stava appisolando. - Ehi, svegliati - le disse dandole uno scossone.
Hermione si tirò su e sbottò - uffa, sono stanca. Potevi lasciarmi dormire. Sei un insensibile! -
- Hermione! Hermione, dove sei? - chiamò una voce.
Entrambi si voltarono verso la provenienza di quelle urla preoccupate. Scesero dalla panca con un balzo e Hermione strillò contenta - sono i miei genitori! Mi hanno trovato! - Si voltò verso di lui. - Grazie, Ron. Spero di rivederti. - Gli sorrise.
A Ron tornò in mente l’anello rosso che aveva trovato mentre giocavano a nascondino. Lo pescò dalla tasca dei pantaloni e glielo porse. - Ehm… questo l’ho trovato prima. Io non so cosa farci, quindi ho pensato di dartelo. -
Hermione prese l’anello e l’ho infilò in un dito. - Grazie. Ciao. -
- Ciao, Hermione. -
Mentre correva via, Hermione si voltò più volte per salutarlo con la mano, gesto che venne ricambiato prontamente da Ron.
- Ron, finalmente ti ho trovato. -
Si voltò e vide suo fratello Bill; era piegato in avanti con le mani, che sostenevano il corpo, appoggiate alle ginocchia ed il fiatone.
- Bill - mormorò sorpreso.
- Non scappare più, mi hai capito? Ma lo sai quanto è preoccupata mamma per te? E’ ore che ti cerca e probabilmente a quest’ora avrà mobilitato tutto il Ministero della Magia per ritrovarti. -
Suo fratello si avvicinò a lui e gli porse la mano. - Avanti, torniamo a casa, adesso. -
Ron osservò la mano di Bill per un istante, indeciso, poi scosse la testa. - No, non voglio. -
- Eh? Ma perché? -
- Fred e George mi fanno sempre un sacco di scherzi. -
Bill sbuffò e alzò gli occhi al cielo. Si chinò fino a raggiungere la sua altezza e disse - anche loro sono preoccupati per te. Hanno capito di aver esagerato e hanno promesso di non farti più scherzi del genere. -
- Davvero? - Era incredulo. Veramente avevano detto così?
Bill sorrise. - Giuro. -
- Allora vengo. -
Bill si era rimesso in piedi e gli aveva preso la mano. Insieme era ritornati alla Tana.

Quando lui e Bill erano ritornati a casa avevano trovato la loro madre ad aspettarli. Come il fratello anche lei gli aveva detto di non fare mai più una cosa del genere con cipiglio severo, poi si era chinata e lo aveva stretto in un forte abbraccio. In seguito, Fred e George avevano promesso, come precedentemente gli aveva accennato Bill, che non gli avrebbero più fatto scherzi di quel tipo. Già, appunto… “di quel tipo”. In pratica, si erano limitati a cambiare genere.
- Ron? Ron! Ti sei incantato? - lo scosse dai suoi pensieri Harry. Ron guardò intorno a sé e notò che l’attenzione di tutti i presenti era puntata su di lui.
- Mi… mi era distratto un attimo. -
- Oh, Ron, sei sempre il solito! - lo riprese sua sorella.
Lui sbuffò. Che cosa ne poteva capire lei di come si sentiva? Aveva appena scoperto che Hermione, la ragazza di cui era innamorato da tempo indefinibile, e lui si erano conosciuti molto prima di quanto entrambi pensassero. Avrebbe voluto avere ancora la stessa spensieratezza e ingenuità con cui le aveva dato l’anello dodici anni prima ed utilizzarla per dichiararsi. Temeva parecchio la sua risposta: lui non era di certo intelligente come lei, né coraggioso e famoso come Harry, né un bravo giocatore di Quidditch come Victor Krum…
Lui era Ron. E basta.

Ben presto arrivarono a Hogwart ed il tempo trascorse in un lampo. Ron aveva deciso di parlarle, ma la prima occasione che trovò fu solo quando salirono in sala comune dopo cena.
Lui e Hermione erano seduti sulle poltrone rosse davanti al camino. Harry non era con loro perché era salito un momento nella loro stanza.
- Hermione, senti… - disse Ron ad un tratto. - Per te quell’anello è un ricordo importante? -
Hermione lo fissò con espressione interrogativa per un attimo prima di rispondere - sì, lo è. Tutti i ricordi lo sono, ma questo mi fa pensare ad un bambino di soli quattro o cinque anni che ha asciugato le mie lacrime, metaforicamente parlando intendo, e mi ha aiutato a non pensare che… -
- …Che non riuscivi a trovare i tuoi genitori - completò per lei.
- Sì, ma… tu come fai a…? Oh, no… aspetta. Capelli rossi. Ora che mi viene in mente, il bambino aveva i capelli rossi. Eri tu, non è vero, Ron? -
- Sì. -
Hermione cominciò a ridere come una pazza.
- Che ci trovi di così divertente? - le chiese interdetto.
Lei tornò seria e disse - oh, scusami. Non è perché sei tu, ma è tutto così strano. -
- Già. -
Calò il silenzio.
Doveva dirle qualcosa, ma non sapeva che cosa.
Fu Hermione a parlare per prima. - Beh, allora grazie. Per quella volta - specificò. Si avvicinò a lui e gli scoccò un bacio sulla guancia.
Ecco l’occasione giusta! Prima che si allontanasse troppo, le posò le mani sulle guance e l’attirò a sé per baciarla. Spostò le mani fino ad incrociarle intorno alla vita di Hermione, mentre lei cominciava a ricambiare il bacio.
Quando si staccarono, Hermione gli chiese - significa quello che penso, vero? -
- Eh? Cosa? -
Lei sbuffò. - Il bacio, intendo. -
- Oh. - Arrossì violentemente. - Ehm… sì. Io mi sono… innamorato di te - disse in un soffio.
Hermione sorrise. - Anch’io. Sai, sono contenta di averti ritrovato, piccolo bambino dai capelli rossi - gli disse dolcemente. Osservò per un momento l’anellino che portava al dito. - Un giorno me ne regalerai uno vero? -
- Cer… cosa?! -
Una risata fu la risposta.    

Fine


Spazio Autrice: Spero siate arrivati fin qui e vi sia piaciuta almeno un pò. Lo so... il finale è penoso... Ci ho pensato su parecchio, ma non riuscivo a concluderla come volevo e rischiavo di non fare in tempo a consegnarla.
Mi raccomando... COMMENTATE!!!

Ilaria

Tredicesima classificata

C’incontreremo ancora?, di Ili91
Oro – Ron/Hermione, Happy End

Giudizio di fierobecca93

Grammatica e sintassi: 9. Non mi pare di aver visto errori.
Stile: 8. Non mi ha convinto appieno se devo essere sincera, tuttavia non è nemmeno malaccio!!
Sviluppo della trama: 7. Avrei preferito anche io come _Mary più parti riflessive, anche perché i tuoi dialoghi sono un po’ sciatti!!! Comunque!
Originalità: 9. Nonostante la tua fan fiction non mi abbia colpito molto, c’è l’originalità: questo anello, la storia del parco giochi… di cui però riparlerò!
IC dei personaggi: 6.5 Grande disastro! Hermione mi sembra tutta un’altra persona… una specie di Lavanda Brown che si mette gli anellini di fidanzamento con la gonnella… e poi con che coraggio bacia il suo amato Ronald sulla guancia? Come se niente fosse. Mi dispiace essere stata così dura…però era necessario, anzi lo hai reso necessario! Scusa!
Gradimento personale: 3.
Come già ti avevo anticipato questa fan fiction non mi è piaciuto un granchè. Cominciamo con il dire che sei stata anche molto sfortunata poiché io, da appassionata, su questa coppia sono molto rigida e non ammetto errori. Poi la storia in sé per sé non mi è piaciuta! Questo mi dispiace perché scommetto che sei molto dotata.
Ancora scusa per la mia rigidità speriamo che ti avremo nel nostro prossimo contest, magari ti andrà meglio!
Saluti, fierobecca93
Quindi il mio punteggio totale è di: 42.5


Giudizio di Nabiki93

Grammatica e sintassi: 7.5/10
Ci sono alcuni errori di battitura.
Stile: 8.5/10
Stile semplice, chiaro e gradevole.
Sviluppo della trama: 8 /10
Non sono molto convinta di come hai sviluppato la trama. È piuttosto improbabile che Ron e Hermione si incontrino in un parco giochi vicino alla Tana,visto che si trova in un paesino del Devon,Ottery St.Catchpole (fonte: www.hplex.info/essays/essay-burrow.html) probabilmente sperduto e che a pochi metri di distanza c’è solo una collina e le case più vicine sono quella dei Lovegood,dei Diggory e dei Fawcetts. Ron avrebbe dovuto camminare chilometri per arrivare ad un parco giochi. Comunque a parte questa svista la tua idea poteva essere buona.
Originalità: 8.5/10
Bè… sicuramente è originale, non ho mai pensato che potessero essersi incontrati prima.
IC dei personaggi: 8/10
Per l’IC sono un po’ dubbiosa. Probabilmente perché sono abituata a vederli orgogliosi, testardi e dei bradipi a dimostrare i propri sentimenti.
Gradimento personale: 4.5/7
Il voto non è altissimo perché non mi hanno convinto alcuni particolari. Ron è troppo sicuro di sé: lui non è mai così. Oddio sicuramente a diciassette era molto più sicuro però anche nel settimo libro era pieno di dubbi e incertezze, figurarsi a sedici. E lo stesso vale per Hermione. Mah… non mi hanno convinto. A mio parere potevi gestire tutto meglio.
Totale: 45

Giudizio di _Mary

Grammatica e sintassi: 8.5/10
Stile: 9/10
Sviluppo della trama: 7/10
Originalità: 8/10
IC dei personaggi: 6.5/10
Gradimento personale: 5/7

Totale: 44/57

Ti segnalo due errori di concordanza: il primo è ‘mentre le guance si colorarono’ (‘mentre’ regge l’imperfetto), ed il secondo è ‘È ore che ti cerca’ (o scrivi ‘È da ore che ti cerca’ o ‘Sono ore che ti cerca’). Ho trovato anche un errore di battitura (‘scese dalla panca con un balzò’) e varie maiuscole saltate all’inizio di frasi tra trattini. Non sono errori gravissimi, ma ti assicuro che si notano ed infastidiscono il lettore.
Lo stile è molto buono. Forse avrei preferito un po’ meno dialoghi e più parti ‘riflessive’, ma questa è una mia fissa, dopotutto.
Ora, lo sviluppo della trama… questa voce mi ha causato qualche problema. Hai scritto indubbiamente una Ron/Hermione, e hai inserito anche l’happy end, ma mi è sembrato che tu abbia fatto tutto con un po’ troppa fretta. Prima ci troviamo sul treno, e col tasto di avanzamento veloce arriviamo direttamente al punto che ci interessa, ovvero l’osservazione di Ginny sull’anellino di Hermione; poi c’è il flashback, e su questo tornerò in seguito; quindi abbiamo il lieto fine, con Ron che si fa scoprire, Hermione che si ricorda del bambino con i capelli rossi e il bacio. Tutto questo avviene in tre pagine. Avrei preferito che gli avvenimenti fossero un po’ più ‘diluiti’, anche perché ti avrebbe permesso di approfondire meglio i tuoi personaggi, di farceli conoscere, di sviscerarli.
Non mi ha convinta molto neanche ciò che viene narrato nel flashback: l’ho trovato piuttosto forzato. Hermione si perde ed arriva in un parco giochi, e casualmente Ron è scappato di casa proprio quel giorno per andare proprio in quel parco giochi. Il fatto che Ron si ricordi tutto mi sembra un po’ discutibile (aveva quattro o cinque anni), ma non avrei dato molto peso a questo fatto se il resto dello scheletro della storia fosse stato solido. Invece mi è sembrato tutto piuttosto forzato ed affrettato.
L’idea dell’incontro di questi due personaggi da bambini è molto carina ed originale. Le circostanze che hanno portato a questa cosa sono, a mio modo di vedere, un po’ tirate per i capelli, ma resta il fatto che l’idea di fondo, quella di un loro primo incontro quando avevano solo cinque anni, sia piuttosto nuova.
Il tasto dolente è l’IC dei personaggi. Ron va bene, con la sua insicurezza, la sua goffaggine ed il suo ‘cercare l’occasione’ per parlare a Hermione – tra l’altro, hai fatto una scelta coraggiosa decidendo di scrivere dal suo POV. Hermione, invece, non mi ha convinta molto: l’ho trovata un po’ frivola. Non tanto per il fatto che si mette un anello, quanto per la sua reazione alla rivelazione di Ron. Questi due ci hanno messo anni prima di dichiararsi, mentre nella tua fanfiction Hermione non ci pensa troppo prima di dare a Ron un bacio sulla guancia. Penso che la reazione di Hermione alla rivelazione di Ron avrebbe dovuto essere molto meno ‘spensierata’, se capisci cosa intendo, proprio considerando il fatto che Hermione era sì innamorata di Ron, ma si è tenuta in disparte per anni. Mi è sembrata una conclusione un po’ troppo leggera, insomma. Inoltre avresti potuto sfruttare meglio il brevissimo pezzo del viaggio in treno, cercando di caratterizzare Harry, Ginny, Neville e Luna. Ovviamente non avresti dovuto scrivere trattati sulla psicologia di ognuno, ma avresti potuto cercare di farli emergere almeno un po’ dalla carta, mettendogli in bocca frasi da Harry, Ginny e compagnia. Avrebbe alzato il punteggio dell’IC, se non altro.
La storia è carina, ma, come ho scritto, tutti gli eventi si susseguono in fretta. Ho avuto l’impressione di essere trascinata di corsa attraverso il centro storico: correvo e correvo e non riuscivo a mettere a fuoco monumenti e persone. È stato un peccato, perché sono sicura che possiedi grandi capacità, magari è stata solo la coppia che ti è capitata a non ispirarti.


Totale: 131.5/171
    
   

   
 
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